L’Occidente è il Secretum del Petrarca

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L’Occidente è il Secretum del Petrarca

Manlio Lo Presti 20 luglio 2020

Oggi ricorre la nascita del poeta e pensatore Francesco Petrarca. Vasta la sua produzione letteraria ma in questa occasione interessa il vero significato della parola Secretum, opera il cui titolo intero è più ampiamente: De secreto conflictu curarum mearum scritta intorno al 1347-1353.

L’opera, scritta in latino,  contiene un serrato confronto fra l’Autore e Agostino di Ippona. Il testo è ripartito  in tre libri preceduti da un Proemio .

L’edizione di riferimento, anche per la traduzione in italiano è: Francesco Petrarca, De secreto conflictu curarum mearum, in Prose, a cura di G. Martellotti e P. G. Ricci, E. Carrara, P. G. Ricci, Riccardo Ricciardi editore, Milano-Napoli, 1955.

Esiste una bibliografia sterminata sul Secretum quanto sulla intera opera del Petrarca. Analisi testuali, storiche, semantiche, politiche.

Ma cosa era per il Poeta il Secretum? La situazione politica non era facile e dominava il potere inquisitorio della Chiesa intenta a combattere la incombente frantumazione della dottrina cristiana in numerosi rivoli spesso in contrasto fra loro e contro la Chiesa stessa. Il mantenimento dell’unità comprime l’evoluzione filosofica e del pensiero dell’epoca facendo dominare in PENSIERO UFFICIALE, come sta accadendo nei tempi correnti con il bispensiero imposto da una rissosa minoranza neomaccartista antifa dem buonista globalista: una sorta di neochiesa tecnotronica.

Scegliere un interlocutore dello spessore di  Agostino è una scelta prudenziale che tiene a bada i mastini del rigore dottrinale prevalente.

L’opera è volutamente scritta in latino perché la massima diffusione non sono l’obiettivo del sommo Autore. Il linguaggio e la sintassi sono raffinati e volutamente difficoltosi per aggirare la occhiuta censura suprema.

Di questa opera, considerata minore, è stata fatta una attentissima lettura stilistica, retorica, contenutistica.

Tuttavia, l’analisi semantica, storica, linguistica della parola secretum non rivela le intenzioni del poeta.

Qualche autore ha avanzato ipotesi diverse, in considerazione delle numerose idee che circolavano al tempo. Un fervore non solo culturale ma anche di ricerca di significati interiori e spirituali profondamente eterodossi rispetto alla vulgata dominante.

Le idee girano, si moltiplicano, si integrano. Il pensiero “altro” consolida le sue basi con il contributo di altri pensatori dell’epoca, ma tutto circola in forma involuta, retoricamente barocca e immaginifica…

Oggi sarà ancora più necessario riconsiderare quelle valutazioni fuori dal coro, quelle rappresentazioni letterarie articolate da un pensiero formale coltissimo ma di facciata e scavare, scavare in profondità.

Se la ricerca è metodica, lenta e incessante, sapremo capire cosa veramente voleva dire il Petrarca con la parola Secretum. 

Si tratta di una ricerca per pochi, perché scavare, indagare, dedurre, riflettere, disboscare, sintetizzare, non è impresa comune e richiede una non comune apertura mentale. 

Intelligenti pauca …