NOTIZIARIO STAMPA DETTI E SCRITTI 10 OTTOBRE 2018

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NOTIZIARIO STAMPA DETTI E SCRITTI 10 OTTOBRE 2018

A cura di Manlio Lo Presti

Esergo

Se l’intelligenza è stata assorbita in algoritmi non coscienti

che però funzionano in modo più efficace della mente,

è facile immaginare, come passo successivo,

che la coscienza subisca qualcosa di simile.

ROBERTO CALASSO, L’innominabile attuale, Adelphi, 2017, pag. 77

 

http://www.dettiescritti.com/

https://www.facebook.com/Detti-e-Scritti-958631984255522/

 

Le opinioni degli autori citati possono non coincidere con la posizione del curatore della presente Rassegna.

 

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EDITORIALE

La ex-italia e i nemici interni

Manlio Lo Presti – 10 ottobre 2018

L’attuale governo è bersaglio di un martellamento che fino a ieri era limitato alla rete europea della stampa e delle reti televisive. Una ostilità esterna non è gradevole, è incivile, è irrispettosa della autonomia di un Paese, ma fa parte del gioco.

Adesso l’aggressione – ossessiva fino alla stupidità – è sostenuta anche dal fronte interno da parte di gruppi politici perdenti che ormai sono votati dai cinesi e dai cosiddetti immigrati ai quali viene dato di tutto e di più anche contro le numerose e gravissime priorità nazionali di:

  • 12.000.000 di disoccupati,
  • 5.000.000 di poveri assoluti,
  • 1.200.000 bambini che non riescono a cenare,
  • 200.000 laureati che emigrano,
  • 200.00000 pensionati che vanno all’estero,
  • oltre 14.000 suicidi per mancanza di lavoro,
  • decine di imprese svendute a capitali stranieri,
  • invasione di cosiddetti immigrati da terra – da mare – e ora anche dal cielo con aerei tedeschi (scenario da Terza Guerra Mondiale)
  • politiche contro la famiglia per aumentare la denatalità che va poi sostituita da africani con nove figli ciascuno,
  • sistema sanitario nazionale ceduto velocemente ai colossi assicurativi europei (campagne pubblicitarie di gruppi stranieri, assicurazioni italiane ZERO),
  • epidemie che hanno resuscitato patologie contagiose scomparse dagli anni 60 in Italia, sanità allo sbando, multinazionali farmaceutiche che fanno miliardi, chissà perché,
  • precarizzazione totale e ricorso delle aziende ad immigrati neoschiavi da pagare 3 euro al giorno,
  • numerosi crolli di installazioni e strutture logistiche all’improvviso e tutti insieme, chissà perché,
  • terremoti proprio adesso, chissà perché,
  • incremento esponenziale della criminalità: spaccio crescente di droghe sintetiche assassine, centinaia di violenze carnali, sparatorie nelle città. TUTTI ELEMENTI VOLUTAMENTE SOTTOSTIMATI E NASCOSTI DALLE STRUTTURE DELLA SICUREZZA – come sta accadendo da tempo in Germania e in tutti i Paesi del Nord Europa in fiamme e devastati da omicidi, disordini razziali – CHE DOVREBBERO PROTEGGERE GLI ITALIANI E NON GLI STRANIERI (che però portano soldi, mentre gli italiani demmerda devono solo morire. E pensare che qualcuna disse che queste erano RISORSE CHE PAGANO LE PENSIONI).

 

Un Paese può riuscire a resistere anche a numerosi nemici esterni, ma ha forti probabilità di essere demolito dai nemici interni specialmente se agiscono in coordinazione con quelli esterni a tutti noi ben noti, anche a quelli che fanno finta di niente. Il fronte interno ora annovera:

  • banca d’italia
  • corte dei conti
  • istat
  • avvocatura dello stato
  • 2 o 300 economisti, giuristi e pseduointellettuali al soldo di istituzioni atlantiche costituite da centri culturali, università private, associazioni religiose, ONG, i movimenti “volontaristici”, l’ingombrante, martellante ed invasivo stato teocratico nella capitale, le 8 mafie, la magistratura (malleus maleficarum del DEEOP STATE DE’ NOANTRI per far fuori i nemici), i teologi del bispensiero NWO, ecc. ecc. ecc. ecc. ecc. ecc.

TUTTO NELL’INTERESSE DEGLI ITALIANI, OVVIAMENTE!

Un quadro realista e non pessimista: attenzione alle sfumature semantiche della bella lingua italiana, sempre più sostituita da pseudo inglesismi usati male da un popolo ignorante che usa parole straniere e poi sbaglia l’uso del congiuntivo, questo perché oltre 25.000.000 di italioti non legge un libro da oltre dodici – ripeto DODICI ANNI! E se ne vedono gli effetti distruttivi sulla caduta della qualità della vita civile del nostro Paese.

Il quadro è veramente preoccupante se consideriamo che il mitragliamento televisivo e della carta stampata – nazionale ed internazionale – infernale, continuativo, immarcescibile, ossessivo, ininterrotto, incontrollabile sull’andamento del differenziale di tasso (spread): un metro arbitrario stabilito da altri e subito con violenza da moltissimi Paesi UE, e dei giudizi di qualità (rating) delle tre maggiori agenzie TUTTE NORDAMERICANE, imposti brutalmente e senza consenso né condivisione dei Paesi bersaglio, vengono lanciati senza una vera motivazione apparente (ufficiale dei superpagati pretoriani di Bruxelles) se non quella – vera – DI DISTRUGGERE LE BANCHE ITALIANE CHE CUSTODISCONO IL RISPARMIO PRIVATO DEGLI ITALIANI PER UNA SOMMA CHE È SUPERIORE A TUTTO QUELLO DELL’INTERA EUROPA.

Delle due l’una (tertium non datur, dicevano i logici antichi). Se tutti si stanno atteggiando da solerti corifei dello SPREAD e del RATING come misura a cui devono sottoporsi supinamente e bovinamente tutti i popoli a danno della loro vita economica e civile, allora anche questo governo in carica è una farsa poiché non esiste NESSUNA AUTONOMIA NAZIONALE. Quindi il simpaticone Oettinger aveva ragione ad di re che gli italiani imparerano a votare come dicono i MERCATI (CHE SONO COSTITUITI DA QUEI PERSONAGGI TRISTI E SCHIZZATI CHE CI FANNO VEDERE MENTRE GUARDANO STRESSATI SEI VIDEO POSIZIONATI INTORNO A LORO.

Se questi ossessi del grafico iperveloce stabiliscono il destino di oltre 520.000.000 di europei, allora la democrazia e gli Stati nazionali sono gusci vuoti e le istituzioni comunitarie un mondo di cartone: un quadro che ci rimanda al bello e terrificante film THE TRUMAN SHOW e al libro nel 2000 NON SORGE IL SOLE, poi noto come 1984.

Altra motivazione che sottende questo fracasso da circo equestre, è la necessità per l’asse infernale anglofrancotedescoUSA di IMPEDIRE ANCHE CON MIGLIAIA DI MORTI che questo governo stia in carica fino alle prossime elezioni europee con 80 europarlamentari incaxxati neri contro strutture che vogliono sterminare l’Italia per i motivi sopra accennati.

Ogni mezzo sarà usato, anche il ritorno di una più virulenta STAGIONE DELLE BOMBE con – ripeto – migliaia di morti.

L’Italia deve avere il V-VI-VII governo tecnico a direzione FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE – TROIKA, come nelle migliori tradizioni sudamericane, indonesiane, africane, ecc. ecc. ecc.

Non a caso, da tempo viene sponsorizzato un fantasma che si aggira in molti programmi televisivi di opinione politica, con lo scopo di essere accreditato come l’unico personaggio possibile in qualità di titolare del V-VI-VII dicastero tecnico non eletto da nessuno.

Ah … dimenticavo di ribadire che tutto questa sarabanda miserabile viene allestita #nellinteressedegliitaliani

 

P.Q.M.

 

La popolazione italiana dovrà entrare nell’idea di iniziare a resistere in modo meno passivo, senza furbizie e doppi giochi, tipici di un popolo che è riuscito a sopravvivere nel passato a ben 9 invasioni barbariche utilizzando doppiezza, trasformismo, solerte servilismo, ipocrisia, doppiogiochismo, vigliaccheria, doppie verità di stampo catto-gesuitico.

L’italiano deve rapidamente prendere coscienza che, nel tempo presente, queste strategie di sopravvivenza non funzionano più.

L’italiano dovrà iniziare ad essere più cittadino e partecipare alla vita politica del proprio Paese, pena:

  • l’estinzione territoriale (vedi le voci sempre più insistenti di secessioni di parte del Nord e della Sicilia),
  • l’estinzione culturale (con la progressiva scomparsa della lingua italiana),
  • l’estinzione economica (con la colonizzazione finale dei resti di tessuto produttivo ancora italiano),
  • l’estinzione della popolazione (sterilizzata da politiche antifamiliari con il silenzio del Vaticano che ormai difende solo i c.d. immigrati (motivo buono) che portano soldi (6.000 euro ciascuno: motivo vero). Popolazione sempre più sostituita da immigrati che peraltro saranno sempre più il deposito di voti dei partiti all’opposizione, considerato che gli italiani non li votano più).
  • estinzione del lavoro per totale precarizzazione del lavoro e della vita privata)

NEMMENO LA INFERNALE AGATHA (CHRISTIE) SAREBBE RIUSCITA AD ORDIRE UNA TRAMA COSI’ CRIMINALE E SATANICA CONTRO TUTTI I POPOLI D’EUROPA E LE NAZIONI DEL SUD EUROPA IN PARTICOLARE.

 

Non sono certo che questo “risveglio” sarà possibile se non per una piccola parte della popolazione. Una povera e sfortunata minoranza illuminata che sarà inevitabilmente il bersaglio di oscure e violente legioni di uomini dei servizi segreti nazionali e dell’asse infernale anglofrancotedescoUSA che opera contro di noi da oltre centocinquanta anni.

 

Il tempo è veramente ridotto: se le cose non cambiano rapidamente, il nostro martoriato Paese sarà triturato da un orizzonte distopico senza via d’uscita.

 

Ne riparleremo!

 

 

 

 

 

IN EVIDENZA

Il Reichstag è pronto a bruciare di nuovo

9 ottobre 2018 DI DMITRY ORLOV

cluborlov.blogspot.com

Esattamente tre anni fa ho pubblicato un articolo inviato da Alex S. dalla Germania, riprodotto nella sua interezza, assieme a diverse traduzioni. Si è rivelato straordinariamente preveggente; negli ultimi tre anni, gli eventi in Germania si sono svolti proprio come aveva scritto. Il sistema politico tedesco si sta disgregando. In risposta, Merkel e coloro che stanno dietro di lei sembrano voler riattivare la sceneggiatura seguita dai nazionalsocialisti dopo l’evento del 23 febbraio 1933: un incendio al Reichstag usato come scusa per una repressione politica dell’opposizione.

Allo stesso modo, subito dopo le manifestazioni di Chemnitz, la stampa tedesca si è affrettata ad etichettare i manifestanti come fascisti ed estremisti.

Sia mai che possano essere rappresentativi di un numero abbastanza grande di tedeschi che ora hanno pienamente compreso dove Merkel, con la sua decisione di far entrare un milione e mezzo di migranti musulmani, sta portando il proprio paese: all’Inferno. La loro opinione non è un segreto: recentemente, l’AfD (Alternative for Germany) ha raccolto il 17-18% alle urne, diventando la seconda forza politica più popolare nel paese. Ha raggiunto questo successo elettorale senza far nulla e nonostante abbia contro una stampa implacabilmente ostile. Nel panico, la coalizione di governo, che detiene il monopolio del potere da 14 anni e che ora corre il rischio di essere detronizzata dall’AfD (che è stato formato solo nel 2013, come partito euroscettico ed un’idea di professori di economia) ha lanciato l’allarme: c’è una cospirazione in atto per rovesciare la democrazia tedesca! Una manciata di “cospiratori” è stata arrestata e falsamente accusata di pogrom contro i rifugiati siriani, e funzionari che hanno osato mettere in dubbio la storia sono stati licenziati. Non vogliono estradare gli imam radicali del Nord Reno-Westfalia, con le loro scatole di AK-47, ma qui ci hanno visto un’intera cospirazione rivoluzionaria!

È davvero singolare quanto orrenda sia diventata la qualità della leadership in tutte le principali nazioni occidentali. Che si tratti di Theresa May, con la sua Brexit non Brexit, le sue mosse di danza robotica e il suo “molto probabile” stratagemma di Novichok, o che si tratti di Macron e Trump… Aggiungete alla lista la Merkel, decisa a servire il proprio quarto mandato, anche se questo comportasse incendiare il paese. Nel caso degli Stati Uniti, la cosa fa parte di una tendenza a lungo termine: ci sono stati due mandati di un donnaiolo che ha poi cercato di spingere alla presidenza la moglie, in stile Eva Peron; poi due mandati di un imbecille figlio di papà; poi due di un impostore che ha abilmente usato il colore della propria pelle. Tutto ciò ha reso quasi inevitabile il patetico epilogo che è Trump. La Germania aveva però una reputazione di luogo ben gestito, con poca criminalità, con un’alta efficacia e risultati. Bene, non più!

Quel che sta accadendo ora in Germania è piuttosto disgustoso, ma non avete visto ancora nulla! L’ondata di repressione politica farà il proprio corso. Poi però, se si verificherà una vittoria schiacciante dell’AfD, i detronizzati correranno a leccare gli stivali della dirigenza del partito vincitore, chiedendo loro di servirli, fingendo di aver avuto un’improvvisa conversione sulla strada per Damasco e di esser felici di essere finalmente dalla parte giusta della storia.

Tre anni fa, quando Alex mi ha inviato questo articolo, la mia reazione è stata: “Caspita, hai ragione!”. E così l’ho tradotto in un mucchio di lingue e l’ho diffuso il più ampiamente possibile, per avvertire la gente che stavolta stava arrivando. Ed ora sto pubblicando di nuovo questo articolo, per avvertire la gente che stavolta è arrivato.

An Exit Strategy for Traitors

[Ein Fluchtplan für Verräter]

[Une strategie de sortie pour les traîtres]

[Предательская стратегия ухода]

[Una strategia di uscita per traditori]

 

La Germania, il paese al centro dell’Unione Europea e sua principale potenza economica, è una specie di buco nero. 70 anni dopo la caduta del nazismo, è ancora un paese occupato, sotto il dominio militare e politico degli Stati Uniti.

 

La stampa nazionale, popolarmente chiamata Lügenpresse (stampa menzognera) riecheggia fedelmente le linee di Washington. I politici tedeschi senza spina dorsale, ribattezzati popolarmente da Volksvertreter (rappresentanti del popolo) a Volksverräter (traditori della gente) non sono migliori. E così non siamo in grado di vedere cosa sta realmente accadendo, come l’Unione Europea stia, nelle parole del Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, “commettendo un suicidio” lasciando entrare orde di invasori dal Medio Oriente. E quindi questo breve report di Alex, che ci dice quel che vede, è il benvenuto].

Quand’è stata l’ultima volta che avete visto un uomo con occhi spalancati, strani vestiti ed un enorme cartello al collo che diceva “La Fine È Vicina”? “Che ridicolo!”, avreste potuto pensare. Ora, immaginate che la realtà del vostro paese cambi nel giro di qualche settimana fino al punto in cui arriverete alla sua stessa conclusione.

È esattamente quel che sta accadendo a me, così come alla maggior parte delle persone che conosco, proprio ora, proprio qui nella nostra Germania, campionessa dell’esportazione e democrazia modello. La gente sana si trova isolata ed impotente, in mezzo a politici pazzi, stampa antagonista, comunità paralizzate ed una grande popolazione inerte incapace persino di capire cosa sta succedendo.

Sto ovviamente parlando della cosiddetta “crisi dei rifugiati”. Dato che però anche questo nome sta funzionando contro di noi, la chiamerò per quel che è veramente: una guerra contro l’Europa per mezzo dell’invasione. Ora è di vitale importanza chiamare le cose col proprio giusto nome.

È ancor più importante capire che questa è una guerra, piuttosto che una crisi causata dai rifugiati.

Tutto porta i segni distintivi di un’operazione militare di intelligence.

Prima di tutto, analizzate i tempi e la portata. La cosa è decollata davvero a settembre, ed in meno di due mesi sta già minacciando la stabilità dell’Europa intera, fino al punto in cui persino i “leader” europei parlano della fine dell’Unione. Numeri credibili non sono disponibili, ma il governo tedesco stima il numero di “rifugiati” tra uno e due milioni; il numero reale è quindi probabilmente molto più grande. In quasi tutti i campi sono stipate molte più persone di quanto si affermi. Alcune città sono costrette ad affrontare più “rifugiati” di quanti abbiano cittadini, alcuni il doppio. Le stime per il prossimo anno ammontano a qualcosa tra due e cinque milioni di “rifugiati” in più.

Chiedetevi, perché milioni di uomini (la stragrande maggioranza giovani) improvvisamente e collettivamente decidono di lasciare le proprie famiglie alle spalle, lasciare il proprio paese, viaggiare per migliaia di chilometri e dirigersi verso Austria, Germania, o Svezia, ignorando tutti gli altri paesi sicuri sulla strada? Chi ha detto loro che ne sarebbe valsa la pena? Dove hanno preso tutti i soldi per pagare il viaggio? Perché non c’è stato assolutamente nessuno sforzo in nessun confine per fermarli? Perché il fenomeno non è iniziato prima? Dopotutto, il Medio Oriente è zona di guerra da anni, da quando gli USA hanno sfruttato l’11 settembre per iniziare a “diffondere la democrazia”. Com’è potuto accadere in pochi giorni, al massimo settimane? Le prime centinaia di migliaia hanno inviato un messaggio al resto che era giusto che anche loro venissero? Se è cosi, come?

In secondo luogo, guardate al “rifugiato” medio. Perché, tutti giovani ben nutriti, ben vestiti e sicuri di sé, non mostrano segni di stress o di privazioni? Perché lasciano le famiglie? Sanno che mogli e figli li seguiranno poi? Se è cosi, come? Perché questi uomini non vogliono restare nei propri paesi e cercare di salvarli? Perché tutti possiedono gli ultimi modelli di cellulari, carichi di minuti apparentemente illimitati? È chiaro che i “rifugiati” sono stati informati su quali tipi di benefici sociali possono richiedere e su come procedere; sono quindi spavaldi e diventano violenti se incontrano resistenza. Esigono persino costosi trattamenti medici, che sono scontati e dati per scontati. Perché? Non ci sono controlli per nessuna di queste persone, naturalmente, perché non c’è tempo per fare più di diecimila controlli al giorno. Per quel che ne sappiamo, queste persone potrebbero essere criminali, mercenari e terroristi. Un numero sconosciuto ha gravi malattie, come epatite, tubercolosi e persino la peste. Nessuno ne tiene traccia, nessuno li ha registrati, nessuno limita la loro libertà di movimento. Quelli che si registrano lo fanno per lo più con falsi passaporti siriani, che la Turchia distribuisce come caramelle, anche ai neri africani che non somigliano per niente ai siriani. Decine di migliaia di “rifugiati” sono “scomparsi” dai propri campi, alcuni addirittura hanno fermato i treni speciali a metà strada verso le loro destinazioni, tirando il freno di emergenza e scappando nel deserto. Dove e perché – nessuno lo sa. Nessuno fa domande, ma ciò che è chiaro è che abbiamo completamente perso il controllo del territorio europeo.

In terzo luogo, c’è una piccola questione di collaborazione e tradimento. Anche se fosse una vera crisi dei rifugiati, perché nessuna delle politiche del governo tedesco/europeo ha senso? E perché la stampa agisce continuamente ed in modo uniforme a favore di queste politiche ed è apertamente ostile nei confronti della popolazione europea? Se milioni di persone devono fuggire dal pericolo, ci sono molti modi diversi per prendersi cura di loro senza mettere a repentaglio l’integrità dell’Europa e rovinare diversi bilanci nazionali. Invece però di discutere su cosa fare, come farlo e come pagarlo, il piano sembrava essere predeterminato, deciso molto tempo fa.

La “soluzione” politica è di impregnare ogni città in Austria, Germania e Svezia di persone di origine ed intenzioni sconosciute. Fiancheggiata da una stampa che ben accoglie il processo, sottovaluta il loro numero e sopprime i rapporti sui crimini commessi dai “rifugiati”, danneggiando e demonizzando ogni forma di opposizione. Censura, propaganda, incitamento all’odio, diffamazione ed aperto rifiuto dei diritti democratici di base contro ogni opposizione, stanno semplicemente esplodendo. Un primo esempio di ciò è il vicecancelliere tedesco Sigmar Gabriel, che ha chiamato “pack” (carogna) una parte indefinita ma grande della popolazione tedesca che osa opporsi a questa pazzia.

Tutti coloro che prendono posizione in Germania, opponendosi a qualsiasi politica relativa ai rifugiati da parte del governo, sono soggetti ad insulti ed etichettati come estremisti di destra, criminali odiosi e pericolosi per la società. Alcuni vengono individuati e perseguitati in pubblico usando ampie campagne di diffamazione. Lo scrittore Akif Pirinçci è diventato l’ultima vittima, dopo aver tenuto un discorso alla dimostrazione di PEGIDA, l’accusa contro di lui basata su una spudorata falsa dichiarazione dei fatti.

Anche la più pacifica protesta è immediatamente minacciata di divieto. Ogni discorso o pubblicazione che menziona tradimento od accuse simili è immediatamente soggetto ad indagini, con l’accusa di demagogia o minaccia di violenza. Gli esempi attuali possono essere trovati ogni giorno nei principali giornali mainstream, come Der Spiegel, Die Welt, Bild e simili. Se questa situazione fosse avvenuta per caso, un tale consenso spontaneo sarebbe stato estremamente improbabile. Ma fin dal primo giorno questa è stata un’evidente campagna di propaganda/diffamazione contro la verità e contro gli interessi della popolazione europea.

La stampa tedesca si è persino guadagnata un nuovo nome, “lügenpresse”, parola che può essere ascoltata ad ogni angolo. In privato, i politici vengono continuamente chiamati traditori.

La compagnia ferroviaria nazionale ha l’ordine di offrire treni speciali gratuiti per i “rifugiati”, portandoli in ogni angolo del paese nel modo più veloce possibile, ritardando nel contempo i treni regolari.

 

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Spread, Monti confessa: “Soros mi chiamò nel 2011 suggerendomi la Troika”

Di Adolfo Spezzaferro – 9 ottobre 2018

Roma, 9 ott – La realtà supera sempre la fantasia. Mario Monti, il super tecnico nemico del popolo italiano che ha devastato la nostra economia già provata dalla crisi globale, proprio quando era premier era in contatto con George Soros, lo speculatore internazionale dietro le Ong e il business dell’immigrazione.

Lo spread era alle stelle, i mercati e la finanza internazionale avevano costretto Berlusconi alle dimissioni, Monti era subentrato per tartassare gli italiani e Soros lo chiamò. A confessarlo è lo stesso Monti, a Otto e Mezzo di Lilli Gruber su La7. “Soros mi chiamò suggerendomi di chiedere aiuto all’Europa – ha rivelato -, ma noi volevamo evitare di far entrare la Troika e non seguimmo quel consiglio. Ma Soros era molto preoccupato per la situazione italiana”.
Tutti si ricorderanno però che con la continua minaccia della Troika, Monti varò quell’austerity i cui effetti stiamo ancora scontando.

VIDEO QUI: https://static.la7.it/6e1969e2-f2fe-4936-8d67-4b0c5dbda973

Neanche a farlo apposta, poi, la confessione di Monti conferma i sospetti del vicepremier Matteo Salvini, che ieri ha puntato il dito contro le speculazioni finanziarie di persone “alla Soros” dietro l’impennata dello spread, che mettono nel mirino l’Italia “perché non siamo pronti a svendere le nostre aziende”.

In effetti stiamo assistendo a un déjà vu, ieri come oggi il governo italiano è nel mirino della

 

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“Ci sono troppi bianchi”: città ungherese non può essere capitale europea della cultura

Redazione 20 febbraio 2018

Budapest – In vista della scelta per la Capitale europea della cultura 2023, ben sette città dell’Ungheria sono pronte a disputarsi l’ambito titolo e ognuna di esse ha presentato alla giuria dei video promozionali per sponsorizzare e far conoscere i propri luoghi d’origine. Tra queste figure anche Székesfehérvár, cittadina di 102.000 abitanti situata tra la capitale Budapest e il lago Balaton, chiamata “Città dei re”, poiché era, oltre a Buda e Pozsony, la città in cui avevano luogo le incoronazioni dei re ungheresi. Peccato che nessuno avesse fatto i conti con il comitato europeo deputato a giudicare ed emettere il verdetto finale. Verdetto che ha selezionato come finaliste tre città: Debrecen, Győr e Veszprém.

 

Molto sportivamente, il sindaco di Székesfehérvár, András Cser-Palkovics, si è complimentato con le tre città scelte, poiché esse “sapranno rappresentare orgogliosamente la nazione, la sua cultura e i suoi valori…”, senza però lasciarsi sfuggire l’occasione di togliersi qualche sassolino dalla scarpa. In una delle riunioni, infatti, uno degli “esperti” della giuria avrebbe espresso un’opinione negativa riguardo uno dei filmati presentati dal comune di Székesfehérvár, dal momento che si tratterebbe di “…una pellicola di propaganda dell’Europa bianca e cristiana, dove sono tutti bianchi e ballano per le strade…”. Un’espressione già priva di senso, per cui l’autore meriterebbe un bel ripasso di geografia e storia dell’Europa centro-orientale,

 

Continua qui:

https://www.ilprimatonazionale.it/esteri/ci-sono-troppi-bianchi-citta-ungherese-esclusa-dalla-capitale-europea-della-cultura-80123/

 

 

 

 

ATTUALITÀ SOCIETÀ COSTUME

ALLORA LA RAZZA BIANCA ESISTE …

La pagina segreta politica – 9 ottobre 2018

 

Il video di presentazione di Székesfehérvár per la candidatura a capitale europea della cultura 2023

 

Una presentazione dove la vita tutto sommato appare scorrere felice e serena, ma che secondo gli esperti internazionali della commissione selezionata dall’UE che sta valutando a chi assegnare il prestigioso riconoscimento, rappresenta un “video di propaganda per l’Europa cristiana bianca nel quale ci sono troppi cittadini bianchi felici, croci e non compaiono minimamente i migranti.”

 

Il sindaco Cser-Palkovics ha rilasciato una conferenza stampa dove racconta le fasi della selezione e le motivazioni dell’esclusione “fondate esclusivamente su ragioni di carattere ideologico e politico”. Il primo cittadino racconta come la commissione non abbia nemmeno per un istante preso in considerazione i programmi e gli investimenti proposti da Székesfehérvár per conquistarsi il titolo

 

Continua qui: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1104097626420801&id=485586521605251

 

 

 

BELPAESE DA SALVARE

Amalek, sterminio dei bianchi cristiani

Come abbassare il tasso di natalità dei popoli europei.

La condizione indispensabile per giustificare e favorire il flusso dei migranti, e quindi la sostituzione etnica dei popoli europei, è che il tasso di natalità delle popolazioni autoctone sia inferiore al tasso minimo di mantenimento.

Attualmente il tasso di natalità in Europa è mediamente di 1,6 bambini per donna.

Quindi è molto basso, visto che per mantenere stabile la popolazione è necessario che questo tasso non sia inferiore a 2,1.

Nel 1965 in Italia il tasso di natalità era di 2,6 bambini per donna, ed anche nel resto del continente si manteneva ben al di sopra del livello minimo. Poi è iniziato il crollo, lento ma inesorabile. Crollo che non accenna a modificarsi.

Tasso di natalità e politiche migratorie

Sappiamo che l’elite globalista ha bisogno di un tasso di natalità basso per giustificare la necessità di introdurre efficaci politiche migratorie, spacciandole per indispensabili. Ma la denatalità in Europa non può essere imputata all’elite che ci sta governando. Piuttosto, è correlata allo sviluppo economico. Questo ci viene confermato dai paesi in via di sviluppo dell’Asia Orientale che si avviano in blocco verso un tasso di natalità simile a quello europeo.

La denatalità dipende quindi da un insieme di fattori associati al progresso e al benessere. Tuttavia, questo fenomeno demografico può essere in qualche modo governato e influenzato. Basta prendere in considerazione l’esempio di Israele, paese in cui la componente ebraica della popolazione ha visto aumentare vistosamente la natalità, assestandosi intorno a 3,2 bambini per donna. Eppure si tratta di un paese con caratteristiche simili ai paesi occidentali, ha un’economia moderna e sviluppata, le donne sono emancipate.

Fonte: Andamento della natalità in Israele

 

Le azioni a favore della fertilità

Il tasso di natalità non può essere quindi determinato con certezza dall’elite, ma il dato israeliano ci dice chiaramente che può essere influenzato, in un senso o nell’altro. Questo significa che ci sono delle azioni politiche e sociali che, se attuate, favoriscono la natalità ed altre che invece la ostacolano, fermo restando che nei paesi sviluppati, in assenza di qualunque intervento, essa tende a diminuire.

Facciamo mente locale ed esaminiamo più da vicino il problema. Iniziamo con alcune semplici domande:

Quali sono le politiche condotte in Italia per far sì che le famiglie possano avere figli e possano mantenerli con un minimo di dignità?

Negli ultimi cinquant’anni sono state fatte politiche di questo genere?

Sappiamo tutti quanto costano i figli e sappiamo anche che una famiglia numerosa non riceve aiuti che potrebbero essere definiti tali, semmai riceve elemosine. Le tasse le pagano anche le famiglie numerose, al limite della povertà, ai fini del calcolo del reddito ISEE la famiglia è svantaggiata, gli assegni per il nucleo familiare sono quasi delle mancette, le detrazioni IRPEF sono ridicole, gli asili nido sono del tutto insufficienti, in tutto il territorio nazionale, soprattutto al sud. Possiamo asserire, senza paura di essere smentiti, che in Italia le politiche per la famiglia, oggi e negli ultimi cinquant’anni, sono inesistenti.

Quindi, in Italia una politica a favore della famiglia non c’è.

In assenza di interventi economici da parte dello stato si potrebbe pensare a interventi di organizzazioni private che incentivino la formazione di famiglie numerose. Ci sono dei casi in cui la propaganda pro-famiglia ha cercato di trovare spazio, attirando su di sé le critiche di tutti i mezzi di informazione (e condizionamento) di massa, con rabbiosa determinazione.

Queste associazioni senza scopo di lucro sono state definite retrograde, di stampo fascista, ancorate al passato, talebane, denigrate oltre ogni misura. Quindi, nessun intervento in favore della famiglia, né da parte dello stato, assente, né da parte dei privati cittadini, denigrati. E inoltre, chiunque promuova la famiglia si trova ad agire da solo, senza finanziamenti di alcun genere.

Qui i soldi di George Soros non si fanno vedere.

Le azioni contro la fertilità

Abbiamo visto che le azioni in favore della fertilità sono inesistenti o addirittura osteggiate.

Ne consegue che negli ultimi cinquant’anni non ci sono stati interventi che, di fatto, abbiano favorito l’incremento del tasso di natalità. Ci poniamo adesso una terza domanda.

Quali e quanti sono stati gli interventi che hanno, invece, contribuito ad abbassare il tasso di natalità?

In effetti, ci sono molti interventi di ingegneria sociale che possono abbassare ulteriormente il tasso di natalità e mantenerlo sempre e comunque al disotto della soglia minima, impedendo che possa risalire la china.

Si tratta di interventi che possiamo osservare ogni giorno:

  1. la promozione del transgenderismo,
  2. l’omosessualità,
  3. la pornografia,
  4. la promiscuità sessuale,
  5. il controllo delle nascite,
  6. l’aborto,
  7. la famiglia arcobaleno,
  8. il femminismo.

Sono tutti settori strategici fondamentali in cui bisogna intervenire per abbassare il tasso di natalità.

Scorrendo l’elenco non possiamo non pensare a George Soros,

Continua qui:

https://www.altreinfo.org/controllo-globale/17791/amalek-sterminio-dei-bianchi-cristiani-come-abbassare-il-tasso-di-natalita-dei-popoli-europei-elena-dorian/

 

 

Canti buonisti propinati ai bimbi: “Dobbiamo accogliere tutti”

La scuola partecipa alla Settimana dell’accoglienza. E i bambini intonano canti pro-migrazioni: “Cittadini del mondo”

Giuseppe De Lorenzo – Mar, 09/10/2018

I bambini sono in cerchio. All’interno quelli di quinta, all’esterno quelli di prima elementare. I più piccoli si sono appena cimentati in un simpatico balletto di gruppo sulle note di una canzone ritmata.

 

Video : La canzoncina buonistahttp://www.ilgiornale.it/video/cronache/migranti-canzoncina-buonista-intonata-dai-bambini-1585984.html

Ma ora è il turno dei grandi, di chi il prossimo anno andrà alle medie. La classe si divide diligentemente in due, un arco a destra e uno a sinistra con al centro un grande cartellone con un mondo multicolorato (e multiculturale). Il quadretto è completo.

È venerdì 5 ottobre, ore 14. Siamo ad Arco, piccola cittadina di 16mila abitanti che il lettore conoscerà per essere stato teatro – come raccontato dal Giornale.it – di un incontro tra bambini e migranti. Un faccia a faccia che ha fatto infuocare la polemica a due settimane dalle elezioni provinciali e che ancora impazza sui quotidiani locali. A scontentare Lega e alcuni genitori non è stato solo l’incontro con i richiedenti asilo, ma pure tutto il contorno. Perché per allietare “l’incontro in amicizia” in occasione della Settimana dell’Accoglienza 2018 (cui l’istituto di Arco ha partecipato), agli alunni sono state fatte imparare due piacevoli (?) canzoni da cantare di fronte alla platea di genitori e famiglie straniere. E non parliamo di motivetti qualsiasi, tipo “Il caffè della Peppina” o “Il coccodrillo come fa”. Ma di ben altro: in fondo cambiano i tempi e pure i gusti. E così le maestre hanno insegnato ai loro alunni due brani in perfetto stile buonista: “Una poesia è fatta di versi, come i bambini tutti diversi – intonano i pargoli – Tutti siamo importanti, dobbiamo accoglierci tutti quanti”.medio<iframe class=”ilg_video_embed” src=”http://www.ilgiornale.it/video_embed/1585258.html?ratio=320” width=”320” height=”320” frameborder=”0” scrolling=”no”> </iframe><iframe class=”ilg_video_embed” src=”http://www.ilgiornale.it/video_embed/1585258.html?ratio=559″ width=”559″ height=”559″ frameborder=”0″ scrolling=”no”> </iframe>

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CONFLITTI GEOPOLITICI

Israele continua l’assedio all’Iran 
E adesso punta di nuovo sul Libano

28 SETTEMBRE 2018

 

Benjamin Netanyahu ha un solo obiettivo: l’Iran. Ed è disposto a fare qualsiasi cosa per colpireogni possibile mossa di Teheran in Medio Oriente. Lo ha dimostrato con i raid in Siria, ma lo ha fatto anche con le pressionI rivolte in ogni angolo del mondo contro l’accordo sul programma nucleare iraniano.

Donald Trump lo ha seguito: e ora gli Stati Uniti sono fuori dall’accordo. Ma per il premier israeliano non basta. Vuole che tutto il mondo si unisca a quella che per lui è una guerra senza esclusione di colpi. E dopo la conferenza di Tel Aviv in cui si presentò con cd e faldoni spiegando che si trattasse di documenti dell’arsenale iraniano rubato dal Mossad in un’operazione segreta, adesso è il turno dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Davanti ai leader del mondo, Netanyahu ha accusato pubblicamente l’Iran di avere un sito segreto di stoccaggio nella capitale, Teheran. “L’Iran non ha abbandonato il suo obiettivo di sviluppare armi nucleari. State sicuri che non succederà”, ha detto il premier israeliano “A maggio abbiamo svelato l’esistenza del sito degli archivi segreti atomici dell’Iran. Oggi rivelo una seconda struttura, il deposito atomico segreto di Teheran”. E ha chiesto all’Agenzia internazionale per l’Energia atomica di avviare un’inchiesta sul sito di stoccaggio.

Ma le accuse rivolte da Netanyahu non si sono fermate al territorio iraniano. Ed è

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CULTURA

LA RETROSPEZIONE O ANAMNESI QUOTIDIANA.

 

  1. R. Ottaviano 9 ottobre 2018

 

Tra i vari esercizi donati da Rudolf Steiner a coloro che sono intenzionati a percorrere la via del  risveglio interiore e dello sviluppo occulto vi è la cosidetta “retrospezione” o “anamnesi quotidiana”. Tale esercizio era molto raccomandato anche da Massimo Scaligero e proviene dalla Antica Tradizione Occulta Occidentale.Infatti nei Versi Aurei Pitagora scrive:

 

Non offrire ai tuoi occhi il dolce sonno

senza aver percorso ben tre volte

tutte le azioni della tua giornata.

“In che cosa ho mancato?Cosa ho fatto?

Qual,è il dovere che non ho compiuto?”

 

Vediamo cosa dice in proposito Rudolf Steiner.

 

“Ogni sera, appena prima di andare a dormire, si dedichi qualche minuto alla visione retrospettiva della giornata appena trascorsa. Si richiamino alla memoria fatti ed eventi vissuti durante la giornata procedendo in ordine cronologico inverso, cioè partendo dalla sera fino ad arrivare alla mattina.

 

I fatti dovranno essere rivissuti nel modo più chiaro e dettagliato possibile, con atteggiamento calmo e distaccato come se stessimo guardando un film, come se quegli avvenimenti riguardassero qualcun’altro. L’esercizio retrospettivo dovrebbe diventare un’abitudine quotidiana, come lavarsi e pettinarsi al mattino o lavarsi i denti dopo mangiato.

 

La retrospezione quotidiana ha il potere di attivare forze interiori che, lavorando in

 

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CYBERWAR SPIONAGGIO DISINFORMAZIONE

Il governo britannico prepara un massiccio cyberattacco alla Russia

 

Lisa Stanton  8 ottobre 2018

 

Nel caso in cui Putin “attacchi le democrazie” con azioni tipo “occupare le piccole isole dell’Estonia” o “impadronirsi del petrolio libico”.

il governo tedesco è “quasi certo” che gli attacchi informatici di cui si è parlato nei giorni scorsi provenissero dalla Russia ed ha avviato colloqui con il governo britannico in vista del varo di nuove sanzioni. Secondo gli esperti di politica estera della SPD, Russia ed USA stanno assumendo una linea politica ostile alla UE “e soprattutto alla Germania”: questa tendenza viene ritenuta preoccupante.

 

L’arrivo dell’aeronautica USA in Ucraina, con prove di guerra mediante gli F15 ed F16, elettrizza lo Stato maggiore ucraino. Questa settimana inoltre si terrà ad Istanbul il sinodo della chiesa ortodossa di Costantinopoli, in cui verrà proclamata ufficialmente l’autocefalia della chiesa Ucraina. A giorni potrebbero scattare sequestri di massa di beni e templi della Chiesa ortodossa del patriarcato di Mosca in Ucraina.

Anche in Israele l’aviazione sta tenendo alcune esercitazioni per testare e migliorare le

 

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La deregulation dell’informazione

Francesco Erspamer 9 ottobre 2018

 

(in mano al capitale finanziario, o direttamente o attraverso il ricatto della pubblicità) ha reso difficile distinguere le fake news dalle notizie attendibili, a maggior ragione quando riguardino il futuro. Capisco dunque che i piddini o liberi e uguali, per non parlare dei berlusconiani, possano essere sinceramente convinti che le riforme volute dal governo portino il paese alla rovina, come annunciato e programmato da Juncker, Moscovici e L’Espresso.

E capisco che i pentastellati possano credere il contrario per fede nelle capacità di De Maio o per disperazione. Ma come stabilire, in attesa del responso della Storia, chi abbia ragione?

Alla fine, non credo che abbia importanza: i destini manifesti sono sempre illazioni o propaganda e sempre sono esistiti profeti al servizio del potere, a far accettare concrete prepotenze e soprusi con promesse o minacce di eventi mai realizzatisi. Non resta dunque che basarsi sulle dichiarazioni programmatiche dei diversi partiti, sulle loro visioni della società e della vita. Nell’Italia di oggi due campi mi sembrano identificabili. Da un lato ci sono coloro che apertamente sostengono che la politica e la morale debbano inginocchiarsi davanti alla finanza e che ai popoli non resti che piegarsi, per necessità o convenienza, ai ricatti dei miliardari e delle loro multinazionali. Sono quelli che hanno voluto l’euro perché avrebbe portato prosperità a tutti e se poi non lo ha fatto, bè non si può tornare indietro; sono quelli che hanno voluto i megacentri commerciali e le

 

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DIRITTI UMANI – IMMIGRAZIONI

Necropolitiche e biopotere, un’analisi

di Melissa Pignatelli 8 ottobre 2018

 

Le necropolitiche sono quell’insieme di pratiche implicite ed esplicite legate all’esercizio del potere: è questo l’assunto che lega l’analisi di Achille Mbembe sulle modalità con cui gli Stati governano e controllano la vita e la morte delle persone. Il concetto di biopotere invece è un termine coniato da Foucault per definire il controllo esercitato dallo Stato sulle vite di ognuno di noi.

Il biopotere si esercita tramite  la messa in pratica di politiche. Se queste hanno a che fare con il diritto degli esseri umani di vivere, o se ne limitano le possibilità, entriamo in un ambito di morte nel quale non vengono più riconosciuti i diritti, compreso il diritto naturale o burocratico alla vita.

Giorgio Agamben, riferendosi alle vite dei detenuti nei campi di concentramento, coniò il termine di “nuda vita” in quanto i prigionieri erano privati di ogni status politico in luoghi nei quali “la più assoluta conditio inhumana mai apparsa sulla terra è stata realizzata”.

Necropolitiche è una profonda e complessa riflessione di Achille Mbembe che lega gli ambiti teorici del biopotere e della vita nuda per far risaltare quanto confluiscono in politiche che determinano la vita o la morte delle persone, le necropolitiche appunto. Alla luce della quantità di esseri umani in movimento da uno Stato all’altro, da un continente all’altro, dalle atrocità perpetrate ogni giorno su persone la cui dignità sembra non esistere, dai genocidi di cui siamo testimoni passivi davanti ai nostri televisori, dalle innumerevoli vittime di abusi e violenze che paiono sempre più accettate dall’opinione pubblica, ci sembra utile proporre una rilettura di alcuni passaggi significativi della ricerca di Mbembe (che trovate per intero qui).

“Nella formulazione che ne dà Foucault, il biopotere sembra funzionare attraverso la divisione della popolazione fra coloro che devono vivere e coloro che devono morire. Operando sulla base di una scissione fra gli esseri viventi e i morti, un tale potere si definisce in relazione all’ambito biologico: un ambito nel quale assume il controllo investendosi del diritto di decidere. Questo controllo presuppone la distribuzione delle specie umane in gruppi, la suddivisione della popolazione in sottogruppi, e l’istituzione di una cesura biologica fra

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La Merkel ci scarica gli immigrati. Ma Salvini: “Chiudo agli aeroporti”

Berlino vuole rispedire 40mila migranti in Italia con voli charter. Ma Salvini fa muro: “Non autorizzo alcun atterraggio”. E ora si rischia la crisi diplomatica

Andrea Indini – Dom, 07/10/2018

La tensione è ai massimi livelli. La prova di forza di Angela Merkel per rispedire 40mila immigrati irregolari in Italia rischia di aprire una crisi diplomatica senza precedenti.

Come anticipato nelle scorse ore da Repubblica, Berlino avrebbe già dato il via libera a rimpatriare i cosiddetti “dublinanti” con voli charter per Roma. “Come ho chiuso i porti, adesso chiuderò anche gli aeroporti”, sbotta Matteo Salvini promettendo che nessun nuovo immigrato, proveniente dalla Germania, metterà piede sul suolo italiano. Il primo volo sarebbe già programmato per martedì prossimo e, se il governo tedesco non dovesse fare marcia indietro, potrebbe aprirsi una rottura insanabile tra i due Paesi.

A pochi giorni dalle elezioni in Baviera, la Merkel, in crisi di consensi, se ne esce con una forzatura che destabilizza i già precari rapporti con Roma. Tutto perché il ministro dell’Interno tedesco Horst Seehofer non è riuscito a stringere un accordo con Salvini sui “dublinanti”, ovvero quegli immigrati che vengono ripescati in Paesi europei diversi da quello di primo ingresso. “Non accettiamo alcuna intesa che possa portare in Italia anche un solo immigrato in più”, aveva tagliato corto il leader leghista sbattendo la porta in faccia ai tedeschi. A Berlino qualcuno deve essersela presa amaramente ed ecco scodellare un piano per velocizzare i rimpatri.

 

L’idea della Merkel è di spedirne 40mila all’Italia e 15mila alla Francia.

 

Il piano è talmente a buon punto che la cancelliera avrebbe già disposto due date per far partire i

 

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ECONOMIA

Ashoka Mody

Lisa Stanton 9 ottobre 2018

 

 

Piuttosto che ascoltare in TV i talk con gli economisti della domenica, vi consiglio di leggere Ashoka Mody, professore di Princeton University e direttore del dipartimento europeo del FMI.

 

“Alla fine degli anni ‘70, la pace in Europa era un fatto già acquisito. C’era da creare una società aperta, promuovendo l’iniziativa privata e pubblica ed il benessere comune. A tal fine, fu avviata l’Unione monetaria ignorando Milton Friedman, secondo il quale la politica monetaria non può far migliorare la crescita di lungo termine di un’economia ma, se mal utilizzata, è simile al lancio di una chiave inglese in un macchinario.

Eppure, la lanciarono. I leader promotori sapevano sin dall’inizio che non avrebbero mai fornito quella necessaria solidarietà per affrontare le crisi. Sapevano tutto, ma minimizzarono. I difetti dell’Unione erano infatti noti ed evidenti: privarsi di un’efficace leva per affrontare le recessioni (il cambio) e privarsi di una banca centrale che avrebbe potuto manovrare i tassi (con relativa autonomia) per stimolare la domanda e la crescita. Questi difetti fondamentali si rivelarono con la prima crisi. L’unione monetaria amplificava le divergenze economiche per il semplice motivo per cui la stessa misura di abito non può stare bene addosso a tutti. I trasferimenti fiscali ed un bilancio comune che avrebbero dovuto funzionare da ammortizzatori durante le crisi restarono un’illusione.

La Germania non avrebbe mai consentito tali misure, ed il sogno degli Stati Uniti d’Europa è sempre restato tale. Non è facile avere i meccanismi per affrontare le crisi, anche in uno Stato, ma nell’Unione l’esito disastroso era garantito

 

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GIUSTIZIA E NORME

Un consiglio al governo.

Francesco Erspamer  8 ottobre 2018

 

L’articolo 267 del Codice Penale fu scritto durante il fascismo ma è stato conservato e aggiornato alla sua caduta perché poteva far comodo ai democristiani contro i comunisti. Visto che c’è, direi di utilizzarlo: penso che sarebbe estremamente efficace e risolverebbe molti dei problemi del paese. Basterebbero un paio di minime correzioni, e precisamente l’eliminazione della limitazione al “tempo di guerra” (peraltro datata e superflua visto che di guerre dichiarate non se ne fanno più, sostituite da uno stato di conflittualità permanente) e la sostituzione di “paese straniero” a “nemico”. Pensate quanti politici e giornalisti che da anni manovrano lo spread e la borsa per far favori alle lobby e per ricattare i cittadini, quanti se ne potrebbero sbattere in galera.

 

Ecco dunque l’articolo:

Art. 267: Disfattismo economico.

“Chiunque, in tempo di guerra, adopera mezzi diretti a deprimere il corso dei cambi, o ad influire sul mercato dei titoli o dei valori,

 

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Qui siamo ormai all’infamia più totale

 Gianfranco La Grassa 7 ottobre 2018

 

qui siamo ormai all’infamia più totale. Da sempre quando uno è accusato di qualche delitto (e non è preso sul fatto), deve essere l’accusa a dimostrare la sua colpevolezza. E sto parlando di gente denunciata alla magistratura, che metterà in moto indagini e poi giudicherà.

 

https://www.corriere.it/esteri/18_ottobre_06/corte-suprema-usa-kavanaugh-confermato-vittoria-trump-33c86966-c9a3-11e8-9bde-b14535fa581c.shtml

 

Oramai, invece, è sufficiente che uno sia accusato da alcune autentiche “male femmine”, senza nessuna denuncia alla polizia né azione davanti alla magistratura, ed è già sicuro colpevole. Deve essere lui a dimostrare la sua innocenza; si scrive infatti: “malgrado la denuncia di molestie sessuali”, uno è stato egualmente nominato ad una certa carica. Ed è del tutto evidente che le denunce sono partite proprio quando l’individuo è stato fatto candidato a quella carica; e sono partite dagli avversari della parte politica cui il candidato appartiene e da cui è appoggiato.

 

È chiaro che di fronte a questo schifo, non si può essere minimamente solidali con un simile tipo di

 

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LAVORO PENSIONI DIRITTI SOCIALI

“Working poor” all’americana: credito d’imposta che non disincentiva il lavoro

Dal 1975 esiste l’EITC: è un assegno calibrato a beneficio dei lavoratori a reddito medio e basso, in particolare quelli con figli

di Mario Seminerio – Il Fatto Quotidiano

Mentre in Italia si dibatte su un improbabile reddito di cittadinanza che, ove mai vedesse la luce, finirà ad essere un sussidio di fatto incondizionato ed un disincentivo all’offerta di lavoro, ci sono paesi che da molto tempo hanno cercato di supportare i cosiddetti working poor, chi lavora ma percepisce un reddito talmente basso da esporre al rischio povertà.

Negli Stati Uniti, dal 1975 esiste l’Earned Income Tax Credit (EITC), un credito d’imposta rimborsabile, che quindi arriva anche ai cosiddetti incapienti sotto forma di assegno, calibrato a beneficio dei lavoratori (inclusi gli autonomi) a reddito medio e basso, in particolare quelli con figli. Ai beneficiari, oggi circa 28 milioni di persone, viene assegnato un importo pari ad una percentuale dei loro redditi di lavoro sino ad un tetto, oltre il quale l’erogazione resta stabile per un intervallo di reddito, per poi ridursi progressivamente sino ad azzerarsi tra 39 mila e 48 mila dollari, per chi ha figli.

Nel 2017, l’importo massimo annuo ottenibile da una famiglia con un figlio era di 3.400 dollari, mentre saliva a poco più di 6 mila per tre o più figli a carico. Il lavoratore senza figli ha diritto ad un importo annuo di soli 510 dollari, perde il beneficio già intorno ai 15 mila dollari e deve inoltre avere il requisito aggiuntivo di un’età compresa tra 25 e 64 anni, vincolo che non si applica a chi ha figli.

Gli studi sin qui compiuti mostrano che l’EITC incoraggia al lavoro soprattutto i primi percettori di reddito, il cosiddetto capofamiglia, e parrebbe avere un lieve effetto di disincentivo per il coniuge a minor reddito in una

 

Continua qui: https://phastidio.net/2018/10/08/working-poor-allamericana-credito-dimposta-che-non-disincentiva-il-lavoro/

 

 

LA LINGUA SALVATA

ALTO TRADIMENTO

di Franco CHIAROTTI – Enciclopedia Italiana – III Appendice (1961)

 

ALTO TRADIMENTO (II, 725; App. I, p. 107). – La legislazione penale italiana vigente prevede il delitto di alto tradimento in due diversi aspetti e in due distinti testi: nella legge penale militare e nell’art. 90 della costituzione.

Secondo la legge penale militare tre sono le forme di tradimento che il militare può commettere contro la fedeltà e la difesa: per il codice penale militare di pace, alto tradimento e tradimento comune, nella gamma delle varie fattispecie in astratto previste (77 e segg.); per quello di guerra, tradimento di guerra, secondo le ipotesi di cui al titolo II del libro III. Nella legge penale militare alto tradimento è formula sintetica usata per indicare alcuni delitti contro la personalità dello Stato, internazionale ed interna, se commessi da militare, gli elementi costitutivi dei quali, a parte la qualificazione del soggetto, appaiono di regola gli stessi.

Secondo l’art. 90 cost. alto tradimento è uno dei due reati (l’altro è l’attentato (v.) alla costituzione), per i quali, se commessi nell’esercizio delle funzioni, è riconosciuta la responsabilità penale del Presidente della Repubblica. La riferibilità della nozione a quella contenuta nell’art. 77 cod. pen. mil. di pace è da escludersi: basta al riguardo rilevare come questa norma consideri alto tradimento anche l’attentato contro la costituzione dello Stato. Se fosse puntuale tale riferimento, non si spiegherebbe come l’art. 90 cost. preveda come fattispecie criminose distinte l’alto tradimento e l’attentato alla Costituzione. Occorre conseguentemente identificarne gli elementi costitutivi.

Secondo una tesi l’art. 90 avrebbe il contenuto di una norma principio: il delitto di alto tradimento sarebbe indicato come un reato di principio, da cui derivano, perché in esso già contenute, le fattispecie particolari penali,

Continua qui: http://www.treccani.it/enciclopedia/alto-tradimento_res-376c1ed3-87e7-11dc-8e9d-0016357eee51_%28Enciclopedia-Italiana%29/

 

 

PANORAMA INTERNAZIONALE

Scossarella all’ordine globalista ed è subito terremoto

 

IL PECORARO FISCHIA, I CANI ABBAIANO, LE PECORE CORRONO – parte prima

Fulvio Grimaldi 6 ottobre 2018

 

Quando, da Capitol Hill, Giove decise di farsi Europa

Partiamo da lontano e di corsa. In molti, compreso me, abbiamo spesso ricordato, alla mano di documenti del governo e dell’intelligence Usa e degli esiti che in questi erano racchiusi e programmati, che nella costruzione dell’Europa si sono avvicendati e intrecciati i progetti geopolitici, gli interessi economici, i messaggi culturali e gli assetti sociali che Yalta ha sancito avrebbero dovuto costituire la governance in Occidente.

 

Assetti sociali e interessi economici che avrebbero assicurato al proconsolato borghese europeo una quota di minoranza nell’azionariato delle corporations anglosassoni e relative banche, in cambio di una rete di protezione economica, militare, culturale che le consentiva di trasferire ricchezza dai suoi popoli e da quelli a compartecipazione coloniale dalla base della piramide alla sua guglia. Si chiamano UE, BCE e Nato. Quest’ultima intesa alla difesa armata della “supercorporation” che il presidente Eisenhower aveva definito “il complesso militare-industriale”. 

 

Complesso che oggi va aggiornato in Stato Profondo Usa, composto dalla costellazione Pentagono, servizi di intelligence e sicurezza, capitale finanziario e media.

Questi ultimi passati da cani da guardia a sorveglianza sullo Stato, a cani da guardia che controllano i propri lettori e spettatori. Media perlopiù agli ordini e nella proprietà degli attori protagonisti del finanzcapitalismo, tipo Jeff Bezos, o Blackrock Inc,o AT&T, tra i più grossi investitori del mondo. Il nostro caporalato proconsolare nella Nato, in cambio di una rete di protezione economica, militare, culturale che le

 

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POLITICA

Le politiche di destra in Europa

 

Lisa Stanton Fb 081018

 

Il partito liberaldemocratico belga Open Vlaamse Liberalen en Democraten (Open VLD), che nel 2014 ha ottenuto un lusinghiero 9,8% alle politiche in Belgio, è pronto per la sfida del 14 ottobre 2018. E’ il partito di cui fu fondatore Guy Verhofstadt, oggi a capo del gruppo ALDE al Parlamento leuropeo, quello cui voleva unirsi Massimo Castaldo dei 5stelle.

 

Nella confinante Olanda, il partito del Lavoro di Jeroen Dijsselbloem, Partij van de Arbeid (PvdA), è accreditato di un bel 5,7%  ottenuto alle elezioni del 2017.

 

Nella confinante Francia, i socialisti del PS dell’ex presidente Holland hanno fatto il congresso in cui vorrebbero “alzare la testa”. Olivier Faure è ufficialmente il tredicesimo primo segretario del PS, un partito che in pratica non esiste più dopo la

 

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SCIENZE TECNOLOGIE

L’AI può identificare la personalità tracciando i movimenti degli occhi

Le tecnologie di tracciamento degli occhi (eye tracking) hanno raccolto ultimamente l’interesse di colossi come Google, Facebook e Apple: uno studio ne dimostra le prospettive in chiave di interazione uomo-robot

 

di Simone Cosimi

Giornalista

27 SET, 2018

Come dice il vecchio adagio, può essere che gli occhi siano una finestra sull’anima. Certo immaginare che qualcuno – anzi, qualcosa – potesse essere in grado di individuarla, quell’anima, e decodificarla proprio a partire dallo sguardo era cosa finora limitata a poche, sporadiche indagini. Eppure l’intelligenza artificiale sembrerebbe aprire delle strade anche in questa direzione.

Lo dimostrerebbe uno studio dell’università dell’Australia del Sud che avrebbe tracciato i movimenti oculari di 42 partecipanti impegnati nelle normali attività quotidiane all’interno del campus universitario. Da quei pattern gli studiosi – sono coinvolti anche gli atenei di Stoccarda, l’australiana Flinders e il tedesco Max Planck Institute – sostengono di essere riusciti a ricavare un dettagliato identikit della personalità individuale. Come? Mappando appunto i leggerissimi movimenti oculari e confrontandoli con una serie di tratti della

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STORIA

FUCILATI DAI CARABINIERI APPENA ARRIVATI AL FRONTE

DISERTORI E AMMUTINATI, I VERI EROI DELLA GRANDE GUERRA

 

 

Un quadro che racconta la tragedia di centinaia di soldati in grigioverde: morti davanti al plotone d’esecuzione per vigliaccheria o diserzione. Ma in tanti tra loro scelti a caso, per punire il reparto che si era battuto – secondo i comandi – senza sufficiente coraggio

Fucilati dai carabinieri appena arrivati al fronte disertori e ammutinati, i veri eroi della grande guerra

“Presso un reggimento di fanteria, avviene un’insurrezione. Si tirano dei colpi di fucile, si grida non vogliamo andare in trincea. Il colonnello ordina un’inchiesta, ma i colpevoli non sono scoperti. Allora comanda che siano estratti a sorte dieci uomini; e siano fucilati. Sennonché, i fatti erano avvenuti il 28 del mese, e il giudizio era pronunciato il 30.

Il 29 del mese erano arrivati i ” complementi”, inviati a colmare i vuoti prodotti dalle battaglie già sostenute: 30 uomini per ciascuna compagnia. Si domanda al colonnello: “Dobbiamo imbussolare anche i nomi dei complementi? Essi non possono aver preso parte al tumulto del 28: sono arrivati il 29 “. Il colonnello risponde:” Imbussolate tutti i nomi”.

Così avviene che, su dieci uomini da fucilare, due degli estratti sono complementi arrivati il 29. All’ora della fucilazione la scena è feroce. Uno dei due complementi, entrambi di classi anziane, è svenuto. Ma l’altro, bendato, cerca col viso da che parte sia il comandante del reggimento, chiamando a gran voce: “Signor colonnello! signor colonnello! “. Si fa un silenzio di tomba. Il colonnello deve rispondere. Risponde: “Che c’è figliuolo? “

”Signor colonnello! “grida l’uomo bendato “io sono della classe del ’75. Io sono padre di famiglia. Io il giorno 28 non c’ero. In nome di Dio!”

“Figliuolo” risponde paterno il colonnello “io non posso cercare tutti quelli che c’erano e che non c’erano. La nostra giustizia fa quello che può. Se tu sei innocente, Dio te ne terrà conto. Confida in Dio”.

Così Silvio D’amico, in “La vigilia di Caporetto”, racconta uno dei tanti episodi di repressione interna operata dai comandi dell’Esercito Italiano durante la Grande Guerra.

Continua qui: http://www.veja.it/2018/01/06/fucilati-dai-carabinieri-appena-arrivati-al-fronte-disertori-ammutinati-veri-eroi-della-grande-guerra/

 

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