De La Boètie, Discorso sulla servitù volontaria

Venerdì, 18 Settembre 2015

Un discorso sulla servitù volontaria

 

L’Autore è contemporaneo di Montaigne e scrive questo breve Discorso durante la reggenza di Caterina de’ Medici che cerca di arginare la sanguinosa contesa fra cattolici e ugonotti in Francia.

Un’epoca di profondi sommovimenti politici, sociali, economici e culturali. La instabilità  del continente europeo che accentua la precarietà  di ogni progetto, induce l’Autore a riflettere sulla natura del Potere. L’analisi, argomentata con periodi lunghi secondo lo stile ampolloso dell’epoca, si focalizza sul controllo che il potere esercita sulla popolazione che costringe ai suoi voleri alimentando una spirale di ferocia dei tiranni che aumenta man mano che il suddito obbedisce e si sottomette. Il libro è interamente pervaso di moralistica indignazione per la inveterata inclinazione degli uomini a servire i padroni per ingraziarsene i favori, con il risultato invece di ottenerne una garrota che si stringe sempre di più intorno al loro collo.

E’ molto probabile che De La Boétie sia stato una fonte di ispirazione del monumentale libro “Massa e Potere” di Elias Canetti il quale pone in termini più violenti e drammatici il rapporto infernale fra dominatore e dominato basato sul sentimento del disprezzo che cresce a misura del servilismo del sottomesso, fino alla sua uccisione cruenta e rituale per intimorire i possibili ribelli. In questo Discorso, l’Autore evidenzia un elemento fondamentale: la volontarietà  del dominato a servire, nella speranza di essere risparmiato dalla violenza sterminatrice del tiranno. Se la sottomissione è volontaria, insiste l’Autore, anche la volontà  di non obbedire è possibile come scelta di libertà . Se vogliamo, l’atto di diniego sembra facile, dal momento che il dominatore “ha solo due occhi, due mani, un corpo, non ha niente di diverso da quanto ha il più piccolo uomo… (pag. 13) Di fronte alla disobbedienza, di colpo il potente diventa niente. In fondo, questo principio fu adottato su vasta scala da Gandhi in India riuscendo ad abbattere lo strapotere dell’Inghilterra sul vasto subcontinente. Thoreau ne fece la linea direttrice del suo celebre “La disobbedienza civile”. La lettura è scorrevole e piacevole, anche se è utile leggere e rileggere alcuni passaggi per capirli meglio, per assaporarli. La traduzione è ottima e l’argomento continua ad essere di attualità  perché riguarda la nostra dignità  di uomini nati liberi ma che hanno il dovere morale di difendere la propria libertà  a tutti i costi.

Manlio Lo Presti

Etienne De La Boétie Discorso sulla servitù volontaria Chiarelettere, 2011, pag. 71, € 7,00

http://www.professionebancario.it/scaffale/item/1251-un-discorso-sulla-servitù-volontaria.html