RASSEGNA STAMPA DETTI E SCRITTI 9 MARZO 2021

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RASSEGNA STAMPA DETTI E SCRITTI

9 MARZO 2021 

A cura di Manlio Lo Presti

Esergo

Due nemici sono lo stesso uomo dimezzato.

EMIL CIORAN, Dell’inconveniente di essere nati, Adelphi,1991, pag. 73

 

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SOMMARIO

“Un lockdown per ripartire”.
Lo scopo: colpo di grazia all’economia – secondo il programma
Draghi prepara gli italiani, arriva la nuova stretta: il testo integrale del discorso alla nazione
B-52 in volo verso il Medio Oriente
Nuovo attacco missilistico degli Houthi contro il petrolio Saudita
IL COMPIANTO SUL CRISTO MORTO E I CODICI GESTUALI DI NICCOLÒ DELL’ARCA
La mostra sanremese
Vi arrenderete alla “nuova normalità”?
Draghi: “Emergenza peggiora, governo farà sua parte”
Fare il vaccino porta a porta con l’esercito… Sentite la proposta surreale!
I rapporti tra gli USA, la Russia e la Cina nell’era Biden – Gianfranco La Grassa
La Cina supera gli Usa: ha la più grande flotta militare al mondo
Fuga in massa dal dolore
FdI, Cirielli (FdI): “Accuse false contro Meloni, Mattarella tuteli la democrazia”
Greensill: la BCE valuta il rischio delle banche europee, mentre il panico di diffonde
La truffa del Covid: gli avvocati promettono “processi di Norimberga” contro tutti gli autori
8 marzo: in Italia gap salariale tra i più bassi d’Europa
Bizzi: fine del Covid entro aprile, il golpe mondiale è fallito
Merkel, si dimette il deputato del suo partito che lucrò sulle mascherine
MOLLICONE SCATENATO ALLA CAMERA ▷ IL DISCORSO CONTRO RESTRIZIONI, COPRIFUCO E PASSAPORTO VACCINALE
NEUROSCIENZE E DIRITTO. PREDISPOSIZIONE GENETICA ALLA CRIMINALITÀ
BILL GATES INVESTE NEL NUCLEARE!
Attenzione: l’email di rimozione dall’elenco “adulti” è un tentativo di phishing
ALCUNE POSSIBILI COMPLICAZIONE DELLE VACCINAZIONI

 

 

 

IN EVIDENZA

“Un lockdown per ripartire”.

Ci prendono in giro da un anno, è ora di reagire insieme

VIDEO QUI: https://youtu.be/vISXdV-KY_s

 

FONTE: https://www.youtube.com/watch?v=vISXdV-KY_s

 

 

 

Lo scopo: colpo di grazia all’economia – secondo il programma

Questa fase, completamente priva di motivazioni epidemiologiche, serve a dare il colpo di grazia all’economia, quindi ai redditi personali e all’autonomia individuale. Deve preparare il momento del passaggio al reddito universale di base contro cessione di ogni proprietà.

E’ descritta esattamente nel ruolino di marcia uscito dal Canada

 


E’ esattamente la fase descritta nella tabella di marcia uscita dal Canada:

  • blocco secondario completo e totale (molto più rigoroso delle restrizioni della prima e della seconda fase di rotazione). Previsto entro la fine di dicembre 2020 / inizio gennaio 2021
    (un lieve ritardo sulla tabella dovuto all’incapacità i Von derLeyen di fornire tutti i vaccini) Il blocco completo e totale deve preparare …
  • la riforma e l’espansione del programma di disoccupazione saranno trasferite al programma di reddito di base universale. Previsto entro il primo trimestre del 2021.

FONTE: https://www.maurizioblondet.it/lo-scopo-colpo-di-grazia-alleconomia/

Draghi prepara gli italiani, arriva la nuova stretta: il testo integrale del discorso alla nazione

Non vuole “promettere nulla che non sia veramente realizzabile”, Mario Draghi. L’Italia è al bivio e il premier non nasconde che è l’ora delle “scelte meditate, ma rapide”. “Non perdere un attimo, non lasciare nulla di intentato”, dice il capo del governo in un videomessaggio inviato durante web conference intitolata «Verso una Strategia Nazionale sulla parità di genere», organizzata in occasione della Giornata internazionale della Donna.

Intanto a palazzo Chigi si stringono i tempi per le misure antiCovid nella riunione tra i ministri competenti, Roberto Speranza e Mariastella Gelmini, il Cts con Agostino Miozzo e il commissario per l’emergenza, Giuseppe Figliuolo, per fare il punto sulla situazione della pandemia. La risposta del governo, trapela da fonti qualificate vicine al dossier, dovrebbe portare infatti ad accogliere il parere del Comitato tecnico scientifico di estendere il parametro di 250 casi su 100 mila abitanti per sette giorni consecutivi (già previsto per la chiusura delle scuole sia nelle regioni gialle e arancioni) per il passaggio diretto in zona rossa.

Ecco il testo integrale dell’intervento di Draghi in occasione dell’8 marzo.

Ci troviamo tutti di fronte, in questi giorni, a un nuovo peggioramento dell’emergenza sanitaria. Ognuno deve fare la propria parte nel contenere la diffusione del virus. Ma soprattutto il governo deve fare la sua. Anzi deve cercare ogni giorno di fare di più.

La pandemia non è ancora sconfitta ma si intravede, con l’accelerazione del piano dei vaccini, una via d’uscita non lontana. Voglio cogliere questa occasione per mandare a tutti un segnale vero di fiducia. Anche in noi stessi.

Ringrazio, ancora una volta, i cittadini per la loro disciplina, la loro infinita pazienza, soprattutto coloro che soffrono le conseguenze anche economiche della pandemia. Ringrazio gli studenti, le famiglie e gli insegnanti che sopportano il peso della chiusura delle scuole. Ringrazio gli operatori sanitari, le forze dell’ordine, le forze armate, la Protezione Civile e tanti altri lavoratori in prima linea per la loro incessante opera. Sono anche questi esempi di responsabilità civica e professionale, di cittadinanza italiana attiva che impongono al governo di moltiplicare ogni sforzo. Siamo solo all’inizio.

Il nostro compito – e mi riferisco a tutti i livelli istituzionali – è quello di salvaguardare con ogni mezzo la vita degli italiani e permettere al più presto un ritorno alla normalità. Ogni vita conta. Non perdere un attimo, non lasciare nulla di intentato, compiere scelte meditate, ma rapide. Non voglio promettere nulla che non sia veramente realizzabile.   Le mie preoccupazioni sono le vostre preoccupazioni. Il mio pensiero costante è diretto a rendere efficace ed efficiente l’azione dell’esecutivo nel tutelare la salute, sostenere chi è in difficoltà, favorire la ripresa economica, accelerare le riforme.

Il 10 marzo di un anno fa l’Italia si chiudeva diventando per la prima volta, una grande zona rossa. Un nostro concittadino su venti è stato contagiato – secondo i dati ufficiali che, come è noto, sottostimano la diffusione del virus. Mai avremmo pensato che un anno dopo ci saremmo trovati a fronteggiare un’emergenza analoga e che il conto ufficiale delle vittime si sarebbe avvicinato alla terribile soglia dei centomila morti. Dobbiamo al rispetto della memoria dei tanti cittadini che hanno perso la vita il dovere del nostro impegno. Nel piano di vaccinazioni, che nei prossimi giorni sarà decisamente potenziato, si privilegeranno le persone più fragili e le categorie a rischio. Aspettare il proprio turno è un modo anche per tutelare la salute dei nostri concittadini più deboli.

Questo non è il momento di dividerci o di riaffermare le nostre identità. Ma è il momento di dare una risposta alle tante persone che soffrono per la crisi economica, che rischiano di perdere il posto di lavoro, di combattere le disuguaglianze. In un solo anno il numero di italiani che vivono in una situazione di povertà assoluta è aumentato di oltre un milione, mentre si sono acuite altre disparità, prima fra tutte quella tra donne e uomini.

È anche per questo che oggi, Giornata Internazionale della Donna, voglio che il mio saluto accompagni la presentazione della Strategia Nazionale per la parità di genere, elaborata dalla Ministra Elena Bonetti, a conclusione di un lavoro che ha visto partecipi personalità a cui va il mio caloroso ringraziamento.

A fronte dell’esempio di molte italiane eccezionali in tutti i campi, anche nella normalità familiare, abbiamo molto, moltissimo da fare per portare il livello e la qualità della parità di genere alle medie europee.

La mobilitazione delle energie femminili, un non solo simbolico riconoscimento della funzione e del talento delle donne, sono essenziali per la costruzione del futuro della nostra nazione.

Azioni mirate e profonde riforme sono necessarie per coinvolgere pienamente le donne nella vita economica, sociale e istituzionale del Paese. Ma dobbiamo prima di tutto cambiare noi stessi nella quotidianità della vita familiare.

Lo Stato e gli enti territoriali dovranno assistere le famiglie, specie le più giovani, anche quando questa fase di emergenza sarà terminata. Gli strumenti che dobbiamo impiegare sono vari, penso tra gli altri ai congedi parentali, penso al numero dei posti negli asili nido che ci vede inferiori agli obbiettivi europei, e sulla loro distribuzione territoriale che va resa ben più equa di quanto non sia oggi. Tutto ciò è obbiettivo di questo governo.

Non voglio qui ripetere le bellissime parole di oggi del Presidente della Repubblica sulla condizione femminile. Voi sapete bene quanto sia dolorosa. Sul femminicidio e su ogni forma di violenza di genere, sono da condividere le proposte della Commissione parlamentare d’inchiesta. Oggi, per le vittime dei troppi femminicidi e anche come reazione prodotta dalla pandemia, sembra formarsi una nuova consapevolezza che trova un’opportunità straordinaria nel programma NextGeneration EU per diventare realtà nell’azione di governo, del mio governo. Tra i vari criteri che verranno usati per valutare i progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ci sarà anche il loro contributo alla parità di genere.

È con questo spirito di fiducia nel nostro, nel vostro, futuro e con l’impegno di questo governo a conquistarsela, che vi auguro buon 8 marzo.

FONTE: https://linformazione.info/articoli/2021/03/08/draghi-prepara-gli-italiani-arriva-la-nuova-stretta-il-testo-integrale-del-discorso-alla-nazione/

 

 

 

B-52 in volo verso il Medio Oriente

Alle 2327 ore ZULU (UTC) che erano le 19:27 ora della costa orientale degli Stati Uniti, l’esercito degli Stati Uniti ha emesso un MESSAGGIO DI AZIONE DI EMERGENZA sul sistema di comunicazioni globali ad alta frequenza (HFGCS).

Questo è decollato da UK

I B-52 sono ora in volo sul Medio Oriente e altri B-52 sono in rotta dagli Stati Uniti e dal Regno Unito verso il Medio Oriente.  Altri tre dagli Stati Uniti.

Anche gli aerei cisterna di rifornimento hanno preso il volo dalla base dell’aeronautica militare McGuire nel New Jersey, presumibilmente per incontrare i B-52 della base aeronautica di Minot e rifornirli di carburante prima che si dirigano sull’Atlantico verso il Medio Oriente. Questo è un KC-10 79-0434 SPUR72 diretto a nord per fornire AAR ai B-52 in viaggio verso il Golfo Persico.

Questo messaggio di azione di emergenza è probabilmente collegato al bombardamento intenzionale, ieri sera, delle strutture dei serbatoi di stoccaggio del petrolio all’interno della Siria, da parte degli eserciti russo e siriano.

Quelle strutture per serbatoi di stoccaggio venivano utilizzate da Stati Uniti, Turchia e Israele per RUBARE fino a 100 milioni di dollari al mese di petrolio siriano. La Russia ha messo fine al contrabbando ieri sera con diversi lanci di missili balistici che hanno fatto saltare nell’oblio le fattorie dei serbatoi di stoccaggio. STORIA QUI

AGGIORNAMENTO 22:08 EST –

La Russia ha schierato un sottomarino d’attacco di classe Kilo sommerso, a breve distanza dall’USS Dwight D. Eisenhower Aircraft Carrier Strike Group appena fuori dallo Stretto di Gibilterra.

In risposta, la Marina degli Stati Uniti ha schierato nell’area un velivolo sub-cacciatore P-8 Poseidon. Quell’aereo sta eseguendo cerchi di sorveglianza, inseguendo il sottomarino.

In Siria:

20 droni turchi “Bayraktar” hanno attaccato simultaneamente il sistema missilistico di difesa aerea russo “Pantsir-S”

Dopo la devastante distruzione dei droni d’attacco turchi sulla Siria, Ankara ha deciso di lanciare un massiccio attacco contro uno dei complessi russi Pantsir-S in servizio con la Siria. Secondo le informazioni fornite, 20 droni da ricognizione d’urto hanno immediatamente tentato di attaccare il sistema missilistico di difesa aerea Pantsir-S dell’esercito siriano, tuttavia, il risultato è stato disastroso: il complesso è stato solo danneggiato, ma è stato presto riparato dall’esercito russo.

la maggior parte dei missili sono stati distrutti dal complesso Pantsir-S, ma uno dei missili è esploso vicino al Pantsir, tuttavia, non lo ha distrutto.

“Secondo l’esperto militare turco Enes Kai, i soldati di Erdogan hanno persino utilizzato un gruppo di 20 Bayraktar per attaccare i complessi Pantsir-C1 a Idlib (Siria). Molte batterie di difesa aerea siriana, comprese quelle militari non professionali, non potevano difendersi simultaneamente da almeno due dozzine di missili aerei guidati MAM-L e MAM-S “.– rapporti Edizione Sokha.
Подробнее на: https://avia-pro.it/news/20-tureckih-udarnyh-bpla-bayraktar-odnovremenno-atakovali-rossiyskiy-zrpk-pancir-s

FONTE: https://www.maurizioblondet.it/b-52-in-volo-verso-il-medio-oriente/?utm_medium=push&utm_source=onesignal&utm_campaign=push_friends

 

 

Nuovo attacco missilistico degli Houthi contro il petrolio Saudita

 

Marzo 9, 2021 posted by Guido da Landriano

 

Seguendo da vicino l’attacco di droni e missili di domenica lanciato dal territorio yemenita Houthi nel cuore dell’industria petrolifera dell’Arabia Saudita, in particolare sull’impianto Saudi Aramco a Ras Tanura, le forze armate saudite riportano un nuovo attacco, ieri , sul territorio del Regno.

L’alleanza filosaudita ha incolpato di questo attacco i ribelli Houthi, che sono in guerra con i sauditi e gli Emirati Arabi dal 2015.

Successivamente la notizia è stata confermata dalle agenzie di stampa saudite e degli emirati, che hanno condannato un attacco diretto, come quelli di domenica, contro le strutture petrolifere della società Aramco.

Questo è un video dell’attacco degli Houthi di domenica:

Nel frattempo la Casa Bianca ha commentato l’ondata di ultimi attacchi, con un portavoce che ha detto che i sauditi affrontano “autentiche minacce alla sicurezza” da parte degli Houthi dello Yemen. Ricordiamo che però la Casa Bianca ha tolto la qualifica di terroristi ai ribelli yemeniti.

Riguardo ai dettagli dell’attacco di domenica, una nuova dichiarazione saudita ha detto che “una scheggia di un missile balistico è caduta vicino a un complesso residenziale a Dhahran utilizzato dalla Saudi Aramco, la più grande compagnia petrolifera del mondo”, secondo Reuters.

Ecco dove si trova Dhahran, per comprendere quanto siano potenti i missili dei ribelli Houthi

L’attacco di domenica ha portato il petrolio Brent a 70 dollari al barile. Dove potrebbe portare i prezzi energetici un nuovo attacco riuscito? Ogni aumento del prezzo del petrolio spinge l’inflazione nei paesi occidentali, ma anche la produzione negli USA.

FONTE: https://scenarieconomici.it/nuovo-attacco-missilistico-degli-houthi-contro-il-petrolio-saudita/

ARTE MUSICA TEATRO CINEMA

IL COMPIANTO SUL CRISTO MORTO E I CODICI GESTUALI DI NICCOLÒ DELL’ARCA

Il Compianto sul Cristo morto di Niccolò dell’Arca, conservato a Bologna nella chiesa di Santa Maria della Vita, è un’opera dalla potente carica drammatica, trasmessa in gran parte dai codici gestuali dei vari personaggi rappresentati.

Il Compianto sul Cristo morto è un soggetto molto importante dell’arte figurativa, divenuto popolare a partire dal XIV secolo e soprattutto nel Rinascimento.

In esso viene rappresentato Gesù dopo la sua Deposizione dalla Croce, circondato da vari personaggi (codici prossemici) che ne piangono la morte.

Nei Vangeli e nello specifico, nel racconto della Passione di Cristo, la scena del Compianto si colloca tradizionalmente tra quella Deposizione dalla Croce e quella della Deposizione nel Sepolcro.

personaggi rappresentati sono coloro che, secondo i Vangeli, assistettero alla morte di Gesù in Croce e si occuparono della sua sepoltura: Maria, l’apostolo Giovanni, la Maddalena e le pie donneGiuseppe d’Arimatea e Nicodemo.

Nel campo della pittura un esempio precoce e notevolissimo di Compianto è quello realizzato da Giotto nel ciclo di affreschi della Cappella degli Scrovegni a Padova.

Il Compianto di Giotto affrescato a Padova, nella Cappella Scrovegni.

Nella scultura il termine Compianto identifica un gruppo di statue, di grandezza naturale, con il corpo del Cristo disteso a terra, ormai segnato dal rigor mortis collocato al centro della scena e le figure degli astanti disposte in semicerchio attorno ad esso in modo da ottenere un evidente effetto teatrale, e favorire così la immedesimazione dei fedeli nel tragico evento.

Le figure a semicerchio intorno al Cristo morto nel Compianto di Niccolò dell’Arca

Niccolo dell’Arca rispetta in pieno tale schema rappresentativo, ma ne accentua la drammatizzazione.

Per quanto riguarda le categorie topologiche, al centro del semicerchio ideale sta il Cristo morto, disteso con la testa reclinata su un cuscino e attorno si dispongono le altre figure.

La disposzione a semicerchio delle sculture, con al centro il Cristo Mort, favorisce l’immedesimazione dello spettatore.

Anche se la disposizione attuale è frutto di una valutazione a posteriori, il significato è comunque evidente. Lo spettatore, ponendosi sull’arco opposto rispetto a quello delle figure in piedi, ne completa il cerchio, divenendo così partecipe del dramma espresso dal gruppo scultoreo.

Il 19 settembre del 1906, Gabriele D’Annunzio compie una visita alla chiesa di Santa Maria della Vita a Bologna e, di fronte al Compianto sul Cristo morto di Niccolò dell’Arca, si lascia suggestionare dalle sculture che ha di fronte a lui, al punto di riportare alcune impressioni sui suoi Taccuini.

Le Marie intorno sembrano infuriate dal dolore – Dolore furiale. Una verso il capo – a sinistra – tende la mano aperta come per non vedere il volto del cadavere e il grido e il pianto e il singulto contraggono il suo viso, corrugano la sua fronte, il suo mento, la sua gola. L’altra con le mani tessute insieme, con i cubiti in fuori, ammantata piange disperatamente. L’altra tiene le mani su le cosce col ventre in dentro e ulula“.

Il corpo di Gesù disteso appare magro, smunto, con la bocca socchiusa, che ci fa provare un misto di compassione per la sua condizione.

A fianco a lui, sulla sinistra, inginocchiato, Giuseppe di Arimatea fissa lo spettatore incredulo, con il martello e le tenaglie, gli strumenti (indici) con i quali ha appena tolto Gesù dalla croce e inserisce il dramma nella storia, in quanto fa idealmente da tramite con la precedente scena della Deposizione.

Al centro, in piedi troviamo, san Giovanni. Osservandone il volto scopriamo che cerca di non farsi sopraffare dal dolore, ma questo suo tentativo non può comunque impedirgli di piangere amaramente mentre osserva il corpo senza vita del suo maestro.

Intorno al corpo di Gesù le figure di Giuseppe d’Arimatea, Maria Salomè e Maria.

Un climax ascendente che nelle pie donne trova il culmine della rappresentazione del dolore.

Maria, protesa in avanti con il corpo, tiene le mani giunte e lascia che il suo volto sia sopraffatto dal dolore disperato di una madre che ha appena perso il figlio.

Svolgendo lo sguardo troviamo la figura di Maria Maddalena, che corre verso Gesù, quasi come se la notizia della sua scomparsa la abbia appena raggiunta. La veste (codici dell’abbigliamento) è sollevata dal vento, in un turbine di emozioni, che anticipa di un paio di secoli gli esiti barocchi proposti da Gian Lorenzo Bernini.

Le iperboliche figure di Maria Maddalena e Maria di Cleofa.

Non da meno la resa dei codici gestuali delle altre due donne.

Maria Salomè poggia le mani sulle ginocchia quasi per sorreggersi, mentre Maria di Cleofa si porta le mani davanti al corpo, quasi a schermirsi da ciò che vede di fronte a sé.

Nella dolorosa partecipazione, comune a tutte le figure disposte in semicerchio, le sculture risultano, in relazione ai codici gestuali, più o meno composte. Questa apparente antitesi, non fa cadere però l’attenzione esclusivamente sulle prime, ma serve come espediente all’artista, per accentuare i codici mimetici delle seconde: infatti i loro volti mostrano tutto il dolore di questo straziante momento.

Quindi la drammaticità e il pathos di queste figure, che hanno pochi riscontri nella cultura italiana dell’epoca, almeno nelle opere pervenuteci, con i loro differenti gradi di intensità, pongono lo spettatore di fronte alle diverse “espressioni del dolore”, che dalla compostezza attonita di Giuseppe d’Arimatea, in un crescendo nell’impiego dei vari codici, giunge all’iperbole assoluta del sentimento, espressa pienamente dalla figura della Maddalena..

Nel video i capolavori di Santa Maria della Vita, le splendide figure di Niccolò dell’Arca e l’analisi completa del suo capolavoro.

VIDEO QUI: https://youtu.be/sGLCHrv0-EQ
FONTE: http://polisemantica.blogspot.com/2018/03/il-compianto-sul-cristo-morto-e-i.html

 

 

La mostra sanremese

La kermesse sanremese appena conclusasi è stata una mostra di una bruttezza ripugnante. Ma il termine mostra va inteso non nel senso di disposizione di opere artistiche per pubblica esposizione. No! In tal caso potrebbe trovare il relativo accoglimento da coloro i quali hanno apprezzato le peculiari e stravaganti performance. Il termine mostra lo intendiamo quale femminile di mostro!

Eh si, perché non c’è modo diverso di catalogare, non solo le irriverenti aberrazioni blasfeme di tanti personaggi in cerca di celebrità, ma anche i silenzi, le omissioni, i mancati controlli che più di qualcuno avrebbe dovuto fare e che, o non ha fatto o se lo ha fatto, lo ha eseguito facendo prevalere una certa malafede.

Sulle qualità dei soggetti che si sono presentati sul palco usiamo le parole del grande Edoardo De Filippo che già qualche anno fa, classificò in quattro gruppi i militanti del mondo dello spettacolo: artisti, attori, comici e facce toste. Di artisti ne abbiamo visti pochi. Delle altre categorie invece ci siamo riempiti il cervello.

Si assapora però oramai da anni in quello spettacolo, un retrogusto di maleficamente irrispettoso del senso religioso occidentale. Che si sia credenti o no, penso che questo retrogusto dia fastidio a tutte le persone di buon senso.

Una volontà distruttrice di strutture valoriali religiose secolari, un “artistico” mini 11 settembre ricorrente che serve a rompere e corrompere il sentire religioso cristiano occidentale. Sul palco sanremese si è rappresentata la migliore (peggiore) manifestazione artistica delle volgarità nei confronti della fede cristiana che ha marcato storia e valori della nostra società volendo instradare il tutto verso caos e disordine in cui ci sguazzano simili personaggi.

Abbiamo apprezzato le parole di Mons. Suetta per classificare quella che oramai è diventata la spiaggia libica televisiva dove si cerca di tagliare la gola al cristianesimo europeo e lasciamo spazio al suo intervento:

A seguito di tante segnalazioni di giusto sdegno e di proteste riguardo alle ricorrenti occasioni di mancanza di rispetto, di derisione e di manifestazioni blasfeme nei confronti della fede cristiana, della Chiesa cattolica e dei credenti, esibite in forme volgari e offensive nel corso della 71 edizione del Festival della Canzone Italiana a Sanremo, sento il dovere di condividere pubblicamente una parola di riprovazione e di dispiacere per quanto accaduto.
Il mio intervento, a questo punto doveroso, è per confortare la fede “dei piccoli”, per dare voce a tutte le persone credenti e non credenti offese da simili insulsaggini e volgarità, per sostenere il coraggio di chi con dignità non si accoda alla deriva dilagante, per esortare al dovere di giusta riparazione per le offese rivolte a Nostro Signore, alla Beata Vergine Maria e ai santi, ripetutamente perpetrate mediante un servizio pubblico e nel sacro tempo di Quaresima.
Un motto originariamente pagano, poi recepito nella tradizione cristiana, ricorda opportunamente che “quos Deus perdere vult, dementat prius”.
Quanto al premio “Città di Sanremo”, attribuito ad un personaggio, che porta nel nome un duplice prezioso riferimento alla devozione mariana della sua terra d’origine, trovo che non rappresenti gran parte di cittadinanza legata alla fede e dico semplicemente “non in mio nome”.

Silenzio!

Editoriale di Massimiliano DE NOIA

FONTE: https://linformazione.info/articoli/2021/03/09/la-mostra-sanremese/

Vi arrenderete alla “nuova normalità”?

9 MARZO 2021 DI FRANCO LEAF

Analisi del Dr. Joseph Mercola

Nel 1962, in un famigerato esperimento mostrato nel video in coda, lo psicologo dell’Università di Yale, Stanley Milgram, testò i limiti dell’obbedienza umana all’”Autorità” [V].

L’”Autorità” [V] dava ordine ai soggetti dello studio [gli “insegnanti”, L] di somministrare scosse elettriche a uno “studente” [S].

Lo studente, in realtà, era un attore, ma gli insegnanti non ne erano consapevoli e si adeguavano alle richieste dell’autorità di somministrargli una scossa ogni volta che dava una risposta sbagliata a una domanda.

Anche se lo studente gemeva, implorando di porre fine delle scosse e alla fine smetteva di rispondere, gli insegnanti obbedivano alla “figura autoritaria” presente nella stanza, continuando a procurare allo studente le dolorose scosse elettriche.

Nonostante, a volte, fossero a disagio, gli insegnanti continuavano … dimostrando che le persone possono compiere atti atroci quando viene loro ordinato dall’autorità, perché si sentono meno responsabili dei loro comportamenti, in quanto meri esecutori.

Un ordine è un ordine

L’”esperimento Milgram” fu condotto dopo il processo al nazista Adolf Eichmann, che usò a sua difesa il classico “un ordine è un ordine” del Processo di Norimberga.

L’esperimento (gli insegnanti, avevano prima sperimentato una scossa di 45 volt, in modo da sapere cosa si provasse) dimostrò chiaramente che le persone agiscono contro il proprio giudizio e danneggiano un’altra persona fino all’estremo, semplicemente perché gli viene detto di farlo.

Secondo Gregorio Billikopf Encina dell’Università della California:

“In risposta alle presunte scosse, l’allievo (un attore) avrebbe cominciato a borbottare a 75 volt; a lamentarsi a 120 volt; a chiedere di essere rilasciato a 150 volt; a supplicare con sempre maggior vigore e poi a emettere urla agonizzanti a 285 volt.

Alla fine, preda della disperazione, l’allievo doveva urlare per un forte dolore al cuore.

A un certo punto, l’attore si rifiutava di rispondere ad altre domande.

Infine, a 330 volt l’attore sarebbe rimasto totalmente silenzioso — ammesso che qualcuno degli insegnanti fosse arrivato così lontano senza prima ribellarsi”.

Alla fine, il 65% degli insegnanti aveva continuato somministrando il livello massimo di tensione, anche se sapeva che era sbagliato.

G.B. Encina notò che:

“I partecipanti hanno dimostrato una serie di emozioni negative sul fatto di ‘dover’ continuare.

Alcuni hanno supplicato l’allievo chiedendogli di rispondere attentamente alle domande. Altri hanno cominciato a ridere nervosamente e ad agire in modo strano.

Alcuni soggetti sono apparsi freddi, senza speranza, cupi o arroganti. Altri pensavano di aver ucciso lo ‘studente’.

Ciononostante, i partecipanti hanno continuato a obbedire, impartendo la scarica completa agli ‘studenti’.

A un ‘insegnante’ che voleva abbandonare l’esperimento fu detto che questo doveva continuare.

Invece di contestare la decisione dell’Autorità, procedette ripetendo a sé stesso: ‘Deve continuare, deve continuare’”.

L’esperimento di Milgram è stato in seguito criticato perché poco etico e, negli Stati Uniti, gli studi che causavano gravi disagi furono vietati.

Tuttavia, studi simili condotti in Europa hanno confermato quei risultati, suggerendo che le persone obbediscono ciecamente (e spesso volentieri) agli ordini dell’Autorità, specialmente se si sentono scollegati dalle loro azioni.

Non dobbiamo arrenderci ai “lockdown”

Un esempio: i lockdown.

Inizialmente, avevano lo scopo di appiattire la curva del Covid-19 ma, a risultato conseguito, sono continuati.

Ad ogni lockdown, la società diventava più distante, più obbediente e, spesso, più timorosa.

“Il primo lockdown sembrava un romanzo … questo, il terzo, sembra pesante” — ha scritto Brendan O’Neill, editore di spiked online — “Il primo ci ha incoraggiato a rimuovere noi stessi dalla società, ma a pensare e comportarci ancora come suoi membri: diventando volontari del Servizio Sanitario Nazionale, consegnando le medicine agli anziani, chiamando un amico per controllare se sta bene. Questo terzo lockdown, al contrario, scoraggia ogni forma di connessione sociale”.

Quello che era iniziato come un sentimento di unione con la speranza che presto saremmo tornati ad abbracciarci e a stringerci le mani, si è trasformato nella “cultura della paura”, che ci fa guardare gli altri come vettori di malattie piuttosto che come esseri umani:

“Questo passaggio rappresenta una vittoria per la visione degradata dell’umanità regalataci dalla ‘cultura della paura’.

L’atteggiamento del Governo ha confermato la trasformazione delle persone, da ‘cittadini da responsabilizzare’ a ‘problemi da gestire’, utilizzando la ‘cultura della paura’”.

Una volta che il Covid-19 sarà diminuito (e le voci sulla pandemia non faranno più notizia), la minaccia della “Nuova Normalità” rimarrà — e per molti versi rappresenta una minaccia ancora più grande della malattia fisica:

“Coloro che sottovalutano la cultura della paura saranno mal preparati per queste battaglie future. Avranno la tendenza ad arrendersi alla Nuova Normalità.

Il resto di noi dovrebbe rimanere saldo, anche di fronte alle calunnie e agli inganni, e continuare a riconoscere e ad affrontare le conseguenze reali e debilitanti che la paura ha sulla vita quotidiana e sul futuro dell’umanità”.

Quello che perdiamo è esponenzialmente più difficile da recuperare

E’ essenziale che i vostri “diritti costituzionali” e le vostre “libertà civili” siano salvaguardati contro l’illegale prevaricazione del Governo.

Eppure, molti stanno volentieri rinunciando a libertà che, una volta perdute, potrebbero essere difficile, se non impossibile, da recuperare.

“passaporti vaccinali” sono solo un esempio.

Mostrando la prova di aver ricevuto un vaccino per il Covid-19 (attraverso un certificato digitale o un’applicazione sul telefonino), la speranza è che possiate ancora una volta salire su un aereo e viaggiare liberamente, assistere a un concerto o godervi un pasto nel vostro ristorante preferito, proprio come facevate prima.

Solo che, essere obbligati a presentare i “documenti” per poter vivere la propria vita, non è affatto una libertà — rappresenta, semmai, la perdita della libertà personale, che è scomparsa proprio sotto i vostri occhi e che sta preparando il terreno per una maggiore sorveglianza e per l’erosione della vostra privacy.

“Le vostre libertà civili, una volta perse, poi sono difficili da riconquistare” — ha sottolineato il Bozeman Daily Chronicle — “Nonostante sia dovere del Governo proteggere la salute e il benessere della società, quest’obbligo dev’essere bilanciato per evitare la potenziale perdita delle libertà individuali”.

Ma proprio ora stiamo affrontando una battaglia di libertà contro la tirannia.

“Nessun ‘diritto costituzionale’ è sicuro se è in conflitto con l’ortodossia del giorno” — continua il Bozeman Daily Chronicle — “Per i Governi non è una questione di politica, ma un esercizio di potere l’ordinare restrizioni che limitano le libertà fondamentali”.

I “lockdown” di lungo termine sono un abuso su bambini e anziani

Il riconoscimento pubblico dei danni causati dai lockdown è ancora carente, anche se stanno arrivando rapporti su bambini e adolescenti che si sono suicidati per lo stress e l’isolamento da essi causato.

Un comunicato stampa del Dr. Taranjeet Jolly, uno psichiatra del “Penn State Health’s Milton S. Hershey Medical Center”, ha evidenziato la tragedia: “Abbiamo visto un aumento dei tentativi di suicidio veramente inquietante — e la pandemia è probabilmente la causa di quest’aumento”.

“I bambini e gli adolescenti con preesistenti problemi di salute mentale possono essere particolarmente vulnerabili conseguentementell’isolamento sociale” — ha detto Jolly.

Per poi aggiungere che “le disfunzioni familiari e le preoccupazioni dei genitori — sulle finanze, la salute e le cattive notizie — si ripercuotono sui bambini e si aggiungono ai rischi”.

Anche i più anziani stanno lottando, compresi quelli che hanno affrontato il lockdown mentre vivevano in un “ricovero per anziani”.

Privati dell’interazione sociale, delle visite familiari, dei pasti con gli amici e delle loro attività, molti hanno perso la voglia di vivere — e i loro cari hanno descritto un declino accelerato della salute.

“So che è esattamente quello che le sta succedendo” — ha detto Judith Gimbel all’AARP a proposito di sua madre di 95 anni, che vive in una ‘struttura per anziani’ nel New Jersey — “Sta morendo di una morte lenta lì dentro”.

Per coloro che hanno persone care che soffrono di demenza e vivono in “strutture di cura della memoria”, l’isolamento può essere particolarmente traumatico, perché potrebbero non capire l’assenza dei propri cari o sapere perché sono in quarantena.

Un rapporto del “Well Being Trust (WBT)” e del “Robert Graham Center for Policy Studies in Family Medicine and Primary Care”, ha stimato che fino a 75.000 persone potrebbero morire durante la pandemia del Covid-19 per abuso di droga o alcool o suicidio — le cosiddette “morti della disperazione”.

Si stanno dimenticando le importanti “lezioni della storia”?

Il libro “Cinque Camini” è una memoria dell’Olocausto scritta da Olga Lengyel, che fu tenuta prigioniera ad Auschwitz.

Descrive l’incubo dei farmaci sperimentali, dei vaccini testati sui prigionieri e della polvere bianca cosparsa sul cibo per interferire con gli ormoni e la fertilità.

L’azienda tedesca Bayer è specificamente menzionata per l’invio di fiale di farmaci senza etichette da utilizzare negli esperimenti, alcuni dei quali includevano la sterilizzazione e i cambiamenti di sesso.

Visti i loro crimini contro l’umanità, è scioccante che una società come la Bayer sia ancora attiva e che, anzi, rappresenti una forza importante nell’industria alimentare, avendo acquisito la Monsanto nel 2018 per 63 miliardi di dollari.

Come si nota in modo toccante nel video sotto, è essenziale prestare attenzione e imparare dagli errori e dalle lezioni della storia, per non essere condannati a ripeterli.

Il Covid-19 ha accelerato i piani per portarci via tutto, anche i Diritti

Le figure politiche più importanti e i leader delle Big Tech stanno usando il ritornello che la pandemia di Covid-19 ha fornito un’opportunità per “resettare” e “costruire di nuovo e meglio”.

“Costruire di nuovo e meglio” è una sorta di slogan per il Grande Reset e, anche se viene mostrato come una nuova iniziativa, è semplicemente un “cambio di marchio” del vecchio “Nuovo Ordine Mondiale”.

Dietro questo piano tecnocratico per governare la società attraverso la tecnologia ci sono le solite oligarchie.

L’attuale pandemia viene usata come giustificazione, ma l’agenda non ha “niente a che fare” con la vostra salute e “tutto a che fare” con un piano a lungo termine per monitorare e controllare il mondo attraverso la sorveglianza tecnologica.

Parte del “nuovo normale” è che non possediate niente e che siate felici.

L’implicazione non dichiarata è che le risorse del mondo saranno possedute e controllate dall’élite tecnocratica, e che dovrete pagare per l’uso temporaneo di tutto.

Niente più vi apparterrà veramente. Tutti gli oggetti e le risorse possono essere usati [ovvero presi in prestito] dalla collettività, mentre la proprietà effettiva è limitata ad uno “strato superiore della classe sociale”.

E il trasferimento di ricchezza è già iniziato.

La maggior parte delle grandi imprese stanno uscendo dai lockdown in gran parte indenni e nella maggior parte dei casi con profitti radicalmente aumentati.

Questo contrasta con il 48% delle piccole imprese che si trovano di fronte alla minaccia di chiudere definitivamente.

Nel frattempo, mentre milioni di persone lottano contro la disoccupazione e l’insicurezza finanziaria generate della pandemia, i più ricchi sono diventati ancora più ricchi.

L‘”Institute for Policy Studie”s (IPS), in collaborazione con “Americans for Tax Fairness” (ATF), ha pubblicato un rapporto che evidenzia quella che chiamano la “condizione preesistente” dell’America: l’estrema disuguaglianza della ricchezza.

Il rapporto della IPS rivela una serie di disuguaglianze impressionanti, ad esempio:

— La fortuna di Jeff Bezos è aumentata di 25 miliardi di dollari dal 1° gennaio 2020 al 15 aprile 2020; solo la crescita della sua ricchezza è maggiore del Pil dell’Honduras ch,e nel 2018, è stato di 23,9 miliardi di dollari.

— Dal 1° gennaio 2020 al 10 aprile 2020, la ricchezza dei 34 più ricchi miliardari statunitensi è aumentata di decine di miliardi di dollari; otto di loro hanno avuto un aumento del patrimonio netto di oltre 1 miliardo di dollari.

— La ricchezza dei miliardari statunitensi è aumentata del 1.130% dal 1990 al 2020; la ricchezza mediana degli Stati Uniti, nello stesso periodo, è cresciuta del 5,37%.

Maestri manipolatori

Il trasferimento di ricchezza dalla classe media a quella più ricca è in corso ma, conseguenza di una magistrale manipolazione, la maggior parte della popolazione non è consapevole di quanto stia accadendo.

L’inganno viene portato avanti su grande scala, guidato e organizzato dalla società di PR Publicis Groupe (PG).

PG è un partner del WEF, che sta guidando il “reset” dell’economia globale e la revisione del nostro stile di vita.

In quanto tale, PG sembra giocare un ruolo importante nella soppressione delle informazioni che vanno contro la narrazione tecnocratica.

Il ruolo della stampa libera è quello di contrastare la propaganda delle multinazionali, ma questo ruolo è stato sovvertito utilizzando capziosamente  la pubblicità, visto che le “agenzie di stampa” raramente riportano qualcosa che potrebbe danneggiare i loro inserzionisti.

PG ha legami con l’industria farmaceutica, l’industria bancaria, le istituzioni educative, le aziende Big Tech, il Dipartimento di Stato e della Difesa americani, istituzioni tecnocratiche globali come l’OMS, ONG nazionali e globali e infine i siti web dominanti sulla salute (es. WebMD e Medscape).

Queste connessioni, messe assieme, spiegano come certi punti di vista possano essere efficacemente cancellati mentre altri tipi di programmi vengono spinti in avanti.

Ma il vero scopo del “costruire di nuovo e meglio” è quello di eliminare la “normalità” di una volta per sostituirla con qualcosa di diverso che possa avvantaggiare un’élite ristretta.

I ricchi tecnocrati continuerebbero a far crescere i loro imperi finanziari mentre il resto del mondo acconsentirebbe a rinunciare alla sua privacy e a qualsiasi forma di proprietà, compresi i diritti fondamentali.

Ripensando all’”esperimento di Milgram”, la domanda diventa: quando sarete messi alla prova, a chi obbedirete? Alla vostra bussola morale, al buon senso e alla ragione … oppure a un’autorità criminale?

La scelta è vostra

È vitale comprendere che la stragrande maggioranza delle informazioni a cui siete esposti sono in realtà una forma di propaganda, accuratamente progettata dopo quasi due decenni passati a rubare i vostri dati personali.

Questi dati vengono fatti passare attraverso sofisticati algoritmi di “deep learning”, che sono in grado di prevedere cosa scatenerà le vostre emozioni in modo da ottenere il comportamento desiderato.

Questo piano si tradurrà in una progressiva perdita della vostra libertà che, alla fine, si tradurrà in tirannia e schiavitù.

Quindi, siate sempre vigili e cercate la verità in modo tale da comprendere la realtà sufficientemente bene da distinguere tra i fatti e le narrazioni fittizie.

Promettono di offrirvi la liberazione ma, invece, vi renderanno schiavi.

VIDEO QUI: https://youtu.be/rdrKCilEhC0      THE MILGRAM EXPERIMENT

Link: https://articles.mercola.com/sites/articles/archive/2021/03/06/milgram-obedience-experiment.aspx

Scelto e tradotto da Roberto321654

FONTE: https://www.mittdolcino.com/2021/03/09/vi-arrenderete-alla-nuova-normalita/

 

 

 

BELPAESE DA SALVARE

Draghi: “Emergenza peggiora, governo farà sua parte”

Emergenza coronavirus in Italia in peggioramento, ma il governo farà la propria parte. Così il premier Mario Draghi in un videomessaggio inviato alla conferenza ‘Verso una Strategia Nazionale sulla parità di genere’, nel quale coglie l’occasione per inviare “a tutti un segnale vero di fiducia. Anche in noi stessi”.

“Ci troviamo di fronte ad un nuovo peggioramento dell’emergenza sanitaria, ognuno deve fare la propria parte per contenere la diffusione del virus – spiega il presidente del Consiglio -. Soprattutto il governo deve fare la sua e ogni giorno deve cercare di fare di più. La pandemia non è ancora sconfitta ma con l’accelerazione del piano dei vaccini si intravede una via d’uscita non lontana. Ringrazio i cittadini per la loro disciplina e la loro infinita pazienza, soprattutto coloro che soffrono anche le conseguenze economiche della pandemia”, sottolinea il premier Draghi.

“Ringrazio studenti, famiglie e insegnanti – continua Draghi – che sopportano il peso della chiusura delle scuole. Ringrazio gli operatori sanitari, le forze dell’ordine, le forze armate, la Protezione Civile e tanti altri lavoratori e lavoratrici in prima linea. Il nostro compito, e mi riferisco a tutti i livelli istituzionali, è salvaguardare con ogni mezzo la vita degli italiani e permettere al più presto il ritorno alla normalità. Ogni vita conta, non perdere un attimo, non lasciare nulla di intentato. Non voglio promettere nulla che non sia veramente realizzabile: le mie preoccupazioni – spiega il premier – sono le vostre preoccupazioni”.

“Il 10 marzo di un anno fa – sottolinea quindi Draghi -, l’Italia si chiudeva diventano per la prima volta una grande zona rossa. Mai avremmo pensato che un anno dopo ci saremmo trovati a fronteggiare un’emergenza analoga e che il conto ufficiale delle vittime si sarebbe avvicinato alla terribile soglia dei 100mila morti. Il piano di vaccinazioni – spiega ancora – nei prossimi giorni sarà decisamente potenziato, saranno privilegiate le persone più fragili e le categorie a rischio. Aspettare il proprio turno è un modo per tutelare la salute dei propri concittadini più deboli”.

“Questo – afferma ancora Draghi – non è il momento di dividerci o di riaffermare le nostre identità. Ma è il momento di dare una risposta alle tante persone che soffrono per la crisi economica, che rischiano di perdere il posto di lavoro, di combattere le disuguaglianze. In un solo anno il numero di italiani che vivono in una situazione di povertà assoluta è aumentato di oltre un milione, mentre si sono acuite altre disparità, prima fra tutte quella tra donne e uomini”.

“A fronte dell’esempio di molte italiane eccezionali in tutti i campi, anche nella normalità familiare, abbiamo molto, moltissimo da fare per portare il livello e la qualità della parità di genere alle medie europee. La mobilitazione delle energie femminili, un non solo simbolico riconoscimento della funzione e del talento delle donne, sono essenziali per la costruzione del futuro della nostra nazione”, continua Draghi parlando della questione femminile in Italia.

“Azioni mirate e profonde riforme sono necessarie – rimarca – per coinvolgere pienamente le donne nella vita economica, sociale e istituzionale del Paese. Ma dobbiamo prima di tutto cambiare noi stessi nella quotidianità della vita familiare”.

“Lo Stato e gli enti territoriali dovranno assistere le famiglie, specie le più giovani, anche quando questa fase di emergenza sarà terminata. Gli strumenti che dobbiamo impiegare sono vari, penso tra gli altri ai congedi parentali, penso al numero dei posti negli asili nido che ci vede inferiori agli obbiettivi europei, e sulla loro distribuzione territoriale che va resa ben più equa di quanto non sia oggi. Tutto ciò è obbiettivo di questo governo”, assicura il premier.

“Non voglio qui ripetere le bellissime parole di oggi del Presidente della Repubblica sulla condizione femminile. Voi sapete bene quanto sia dolorosa”, aggiunge. “Sul femminicidio e su ogni forma di violenza di genere, sono da condividere le proposte della Commissione parlamentare d’inchiesta. Oggi, per le vittime dei troppi femminicidi e anche come reazione prodotta dalla pandemia, sembra formarsi una nuova consapevolezza che trova un’opportunità straordinaria nel programma NextGeneration EU per diventare realtà nell’azione di governo, del mio governo. Tra i vari criteri che verranno usati per valutare i progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ci sarà anche il loro contributo alla parità di genere. È con questo spirito di fiducia nel nostro, nel vostro, futuro e con l’impegno di questo governo a conquistarsela, che vi auguro buon 8 marzo”, conclude il presidente del Consiglio.

VIDEO QUI: https://youtu.be/1t9R5OS9zlE

FONTE: https://linformazione.info/articoli/2021/03/08/draghi-emergenza-peggiora-governo-fara-sua-parte/

 

 

 

Fare il vaccino porta a porta con l’esercito… Sentite la proposta surreale!

8 03 2021

VIDEO QUI: https://youtu.be/sGL-qG9KJV8

FONTE: https://www.youtube.com/watch?v=sGL-qG9KJV8

 

 

 

CONFLITTI GEOPOLITICI

I rapporti tra gli USA, la Russia e la Cina nell’era Biden – Gianfranco La Grassa

Francisco La Manna intervista Gianfranco La Grassa

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Nel 1989 crolla in maniera repentina l’intero campo socialista europeo e nel 1991 si dissolve l’Unione Sovietica, a conclusione di un periodo, che va dalla fine della seconda guerra mondiale fino a questo evento geopolitico, contraddistinto sostanzialmente da un bipolarismo tra il blocco statunitense e quello sovietico. A questo punto, apparentemente, sembra che la sfera d’influenza globale sia dominata da un monocentrismo americano, anche attraverso un capitalismo di tipo manageriale. Sono gli anni in cui si vede affermare nei paesi cosiddetti industrializzati occidentali il neoliberismo.

Gli anni avvenire saranno caratterizzati da un susseguirsi di crisi economico-finanziarie sintomo di superficie di sconquassi che accadono nel profondo delle dinamiche sociali. Sono anni in cui anche gli assetti geopolitici cambiano con una inversione di tendenza che va verso quello che si può definire multipolarismo, in cui paesi come la Russia e la Cina hanno ripreso a contendersi posizioni di privilegio nello scacchiere mondiale.
Le ultime elezioni americane, che hanno decretato Biden come successore alla Casa Bianca dopo Trump, sono lo spunto di riflessione per questa chiacchierata con il prof. Gianfranco La Grassa.

Buona visione

VIDEO QUI: https://youtu.be/s9XAN3c5W50

 

La Cina supera gli Usa: ha la più grande flotta militare al mondo

Lunedì 8 marzo 2021

Nel 2024, 400 navi contro 355 Usa. Forza triplicata in 20 anni
La Cina supera gli Usa: ha la più grande flotta militare al mondo

 

Roma, 8 mar. (askanews) – La supremazia in mare è il nuovo fronte di sfida aperto dalla Cina nei confronti degli Stati Uniti. Pechino ha costruito la più grande flotta navale militare al mondo, superando Washington. Un vantaggio in termini numerici, quest’anno pari a circa 60 navi, destinato a crescere entro il 2024, quando la Repubblica popolare avrà una flotta di almeno 400 mezzi navali. Un obiettivo che risponde a un’esigenza enunciata nel 2018 dal presidente Xi Jinping in occasione di una sua visita, ad aprile, ai militari imbarcati su un cacciatorpediniere. “Il compito di costruire una potente Marina non è mai stato così urgente come oggi”, aveva detto Xi. Davanti a lui, quel giorno, c’era la più grande flottiglia che la Cina avesse mai messo in mare in una sola volta: 48 navi, decine di aerei da combattimento, più di 10.000 militari. Tre anni dopo, il presidente cinese può dire di aver tenuto fede all’impegno, completando un percorso iniziato nel 2015.

Sei anni fa, la Marina dell’Esercito di Liberazione del Popolo poteva contare su 255 navi, secondo l’Office of Naval Intelligence (Oni) degli Stati Uniti. A fine 2020, le navi militari cinesi sono diventate 360, oltre 60 in più rispetto a quelle di cui dispone la Marina degli Stati Uniti, secondo la stessa fonte. E un ulteriore incremento, fino a 400 navi da guerra, è previsto al termine del quadriennio appena iniziato. “La forza militare della marina cinese si è più che triplicata in soli due decenni”, si legge in un rapporto di dicembre citato dalla Cnn, redatto dai responsabili della Marina, dei Marines e della Guardia Costiera statunitensi. “Già al comando della più grande forza navale del mondo, la Repubblica popolare cinese sta costruendo moderni mezzi di superficie, sottomarini, portaerei, jet da combattimento, navi d’assalto anfibie, sottomarini con missili nucleari balistici, grandi navi della Guardia costiera e rompighiaccio polari”.

Alcuni di questi nuovi mezzi ed equipaggiamenti saranno uguali o migliori di qualsiasi corrispondente negli Stati Uniti o presso altre potenze navali. “La Marina cinese non sta ricevendo spazzatura dall’industria cantieristica locale, ma navi sempre più sofisticate e capaci”, ha scritto da parte sua, in un articolo di febbraio, Andrew Erickson, professore presso il China Maritime Studies Institute dell’US Naval War College. E tra queste nuove navi figurano il cacciatorpediniere Tipo 055 – che secondo alcuni analisti migliora gli incrociatori americani di classe Ticonderoga, quanto alla potenza di fuoco – e navi d’assalto anfibie che potrebbero trasferire e far sbarcare migliaia di soldati cinesi su coste straniere e nemiche.

A fronte di questa crescita esponenziale della flotta militare cinese, gli Stati Uniti non hanno saputo – o potuto – contrapporre numeri analoghi. Entro la fine del quadriennio, Washington dovrebbe raggiungere l’obiettivo di una dotazione di 355 navi militari, confermando dunque uno svantaggio numerico sostanziale. Gli Usa possono però consolarsi con il primato sul numero di effettivi della Forza Armata: gli Stati Uniti ne contano più di 330.000, la Cina ‘solo’ 250.000. Inoltre, la Marina degli Stati Uniti schiera ancora più tonnellaggio – navi armate più grandi e pesanti come cacciatorpedinieri e incrociatori con missili guidati – rispetto a Pechino, con un vantaggio significativo nella capacità di lancio di missili da crociera.

Secondo Nick Childs, analista della Difesa presso l’International Institute for Strategic Studies, gli Usa hanno anche più di 9.000 celle missilistiche a lancio verticale sulle loro navi di superficie contro le 1.000 della Cina. Infine, la flotta di sottomarini d’attacco degli Stati Uniti conta su 50 mezzi interamente a propulsione nucleare, il che offre agli Usa un vantaggio significativo in termini di autonomia e resistenza rispetto al contendente cinese. Pechino possiede infatti solo sette sottomarini a propulsione nucleare sui 62 complessivi della sua flotta.

“Il grande vantaggio che la marina cinese detiene rispetto alla marina americana è invece nelle pattuglie e nei mezzi combattenti costieri, a livello di corvette o inferiori”, ha spiegato Childs. Il piano industriale cinese ha consentito di aumentare del doppio i mezzi navali di questo tipo dal 2015 e questo – secondo gli esperti – sarebbe un segnale preoccupante per Washington, che è alle prese con problemi di budget e di pandemia da coronavirus molto più grandi di quelli della Cina. Una tendenza che – è il timore degli analisti – si confermerà anche nei prossimi anni, dopo l’annuncio della Cina sull’aumento del suo budget annuale per la Difesa del 6,8% del Pil.

“Tra il 2014 e il 2018, la Cina ha lanciato più sottomarini, navi da guerra, navi anfibie e ausiliari rispetto al numero di navi attualmente in servizio nelle singole marine di Germania, India, Spagna e Regno Unito”, secondo il China Power Project. “Alla velocità con cui la Cina sta costruendo navi da guerra, e con le capacità delle navi più recenti, direi che probabilmente si tratta ora della Marina più potente della sua regione, e che si pone sulla buona strada per costruire una flotta di proiezione della sua potenza di livello mondiale”, ha detto Thomas Shugart, esperto Center for a New American Security ed ex capitano della Marina Usa.

Ma la domanda che gli analisti si pongono è un’altra: dopo avere costruito la flotta più potente al mondo, cosa se ne farà Pechino? La Cina è sempre stata irremovibile nel considerare il suo esercito solo difensivo. “Lo sviluppo della difesa nazionale cinese mira a soddisfare le sue legittime esigenze di sicurezza e contribuire alla crescita delle forze pacifiche del mondo”, si afferma nel libro bianco sulla Difesa del 2019, intitolato “La difesa nazionale cinese nella nuova era”. “La Cina non minaccerà mai nessun altro paese né cercherà alcuna sfera di influenza”, si aggiunge.

Un apparente intento pacifico su cui gli analisti muovono alcuni rilievi. Intanto, la protezione della Cina continentale e le sue rivendicazioni territoriali nella regione sono ciò che Pechino chiama “difesa del vicino mare”. Inoltre, la Cina “non controlla gli stretti e le rotte di transito da cui dipende la sua economia” e “una volta che si verifica una crisi o una guerra in mare, il trasporto marittimo (cinese) potrebbe essere interrotto”, hanno ricordato Jennifer Rice ed Eric Robb, analisti dell’Us Office of Naval Intelligence, sottolineando a questo proposito l’evidente utilità di una presenza rafforzata delle flotta cinese. Infine, per esportare la propria potenza militare allo scopo di curare i suoi interessi globali, la Cina ha iniziato ad attuare anche la “protezione dei mari lontani”, una circostanza che “riflette la direzione intrapresa da Pechino, nell’ambito di una più ampia politica di incoraggiamento dell’espansione dell’economia cinese e del raggio d’azione culturale” di Pechino. (di Corrado Accaputo)

FONTE: https://www.askanews.it/esteri/2021/03/08/la-cina-supera-gli-usa-ha-la-pi%c3%b9-grande-flotta-militare-al-mondo-pn_20210308_00137/

 

 

 

CULTURA

Fuga in massa dal dolore

Marcello Veneziani – Panorama n.9 (2021)

dolore

Qual è la differenza di fondo tra il nostro tempo e le civiltà tradizionali, ossia tra le società dominate dall’io, dalla tecnica e dalla finanza e le civiltà pervase dal sacro, dal rito e dal divino? Le civiltà tradizionali addomesticano il dolore, la morte, la vecchiaia e la solitudine, cioè le rendono familiari, inserite in un ordine naturale e soprannaturale del mondo, in un rito e in una visione religiosa. La nostra società, invece, allevia, rinvia, nasconde ed espelle il dolore, la morte, la vecchiaia e la solitudine, grazie alla tecnologia, alla medicina, al benessere, alle distrazioni.

La pandemia ha scatenato i quattro fattori dolenti, generando paura e spaesamento: ci siamo sentiti indifesi rispetto alla morte, alla sofferenza, alla vecchiaia e alla solitudine. Sono caduti gli alibi, le fughe, i palliativi.

Al dolore e ai temi annessi si è dedicato un filosofo tedesco di origine coreana, ormai celebre, Byung-Chul Han, che è uscito in questi giorni con due saggi, La società senza dolore (Einaudi) e La scomparsa dei riti (ed. Nottetempo). Byung è un conservatore implicito che descrive la società del presente come una società della perdita e dell’agonia: perdita del rito e del rapporto col dolore, agonia di Eros e della comunità, dominio della stanchezza e del narcisismo collettivo, violenza come pornografia e scomparsa della realtà. Non invoca il ritorno, non evoca la nostalgia, ma di fatto analizza il nichilismo che dilaga, il regime di sorveglianza che si impone su basi digitali e sanitarie, il totalitarismo dei dati (“dataismo”) dietro il neoliberismo. La nostra società, dice il filosofo coreano, conta ma non racconta, si fonda su un esercizio contabile, non sulla narrazione. Han si trincera dietro le spalle possenti di Junger, di Nietzsche e di Heidegger e lascia che siano loro a criticare la modernità; lui si limita a descriverne la miseria. Accenna, nel testo sul rito, alla necessità di reincantare il mondo, cioè ripristinare la forza del mito, del simbolo, del sacro. Elogia gli antichi guerrieri, i duelli, le cerimonie rituali. Un proposito che in altri tempi si sarebbe definito reazionario. Ma in Byung-Chul Han è ben dissimulato nel gergo del presente e di autori “compatibili”.

I suoi saggi sono lo svolgimento analitico dei folgoranti aforismi di Nietzsche dedicati all’ultimo uomo, alla negazione del dolore e della tragedia, al gemellaggio tra felicità e infelicità, all’avvento della noia e della stanchezza, al minimalismo erotico (“una vogliuzza per giorno e una per la notte, salvo restando la salute”), all’arte come “una maga che salva e risana”, al gioco e alla guerra. Già nella Nascita del Tragedia il giovane Nietzsche affrontava la verità del dolore e squarciava il velo di Apollo che ne cela la realtà e gli abissi. Nietzsche aveva vera familiarità col dolore. Quello affettivo, con la perdita di suo padre quando era bambino; quello fisico, con le emicranie e i dolori che lo devastavano; quello mentale, con l’insorgere della pazzia che lo avvolse negli ultimi undici anni della sua vita. Irrise il Crocifisso ma finì in croce pure lui.

Oggi, nota il filosofo coreano, abbiamo bandito la sofferenza dalle nostre vite, viviamo un’anestesia permanente, abbiamo medicalizzato il dolore, ci perdiamo anche i doni più belli e più spirituali del dolore, la sua forza etica, solidale, purificatrice. Preferiamo rinunciare all’amore e ai legami intensi perché comportano dolore. Sottrarsi alla storia per sottrarsi ai suoi patimenti. Preferiamo vivere meno per soffrire meno. Nessun dolore, per dirla con Lucio Battisti.

Quanta grandezza nasce invece dal dolore: grandi opere, grande pensiero, grande santità sono risposte, rielaborazioni e sublimazioni del dolore. Noi occidentali di oggi che non abbiamo patito la miseria, la guerra e i lutti, fuggiamo dal dolore in ogni sua forma. Siamo più fragili, abbiamo meno capacità di sopportare, barattiamo la vita con la sopravvivenza, usiamo gli analgesici e i palliativi.

Riflessioni sacrosante che non considerano però il motivo-chiave che era alla base dell’accettazione del dolore almeno in occidente: il senso cristiano della vita. Quel che il filosofo nato a Seul non vede, e che invece Nietzsche reputava cruciale, è che la nostra società è in fuga dal cristianesimo. È la religione cristiana ad aver dato dignità e spiritualità al dolore, ad averlo rappresentato nella passione e nella crocifissione di Gesù Cristo e ad aver stabilito un nesso tra sofferenza e redenzione, tra dolore e salvezza. Il nostro mondo fugge dal cristianesimo e perciò dal dolore, ma si potrebbe dire pure il contrario, fugge dal dolore e perciò abbandona il cristianesimo.

È umanissimo che questo avvenga, è comprensibile. Quella fuga, in varie forme e maniere, riguarda tutti noi. Siamo disposti a tutto pur di non soffrire.

Il sogno dell’umanità presente è liberarsi dalla croce, vivere nella felicità o almeno in anestesia. Non pensarci. Fare, godere, digitare, ma eludere i conti con i quattro mali inevitabili da cui siamo partiti. Ma poi che vita ci resta, più duratura ma più insensata, più sicura e più vuota, anestetizzata e demotivata?

Mentre riflettevo sul dolore, i miei figli mi hanno portato in dono la prima edizione del Notturno di Gabriele d’Annunzio del 1921, cent’anni fa. È la storia di un dolore, “commentario delle tenebre”, lo definisce il poeta che lo scrisse con gli occhi bendati; e nella dedica consacra “All’amore, al dolore e alla morte di mia madre, queste pagine scritte col sangue”. Senza dolore non c’è poesia né amore, ricordo e bellezza, ci dice dal buio “l’orbo veggente”. Sarà retorica e vorremmo smentirlo, ma non ha torto.

 

FONTE: http://www.vincenzobattista.it/dramma-diventa-scultura-la-testimonianza-gabriele-dannunzio/

 

 

 

CYBERWAR SPIONAGGIO INFORMAZIONE DISINFORMAZIONE

FdI, Cirielli (FdI): “Accuse false contro Meloni, Mattarella tuteli la democrazia”

“Le accuse pubblicate su alcuni quotidiani contro Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia, come risulta dalle indagini dell’Autorità Giudiziaria, sono totalmente false. Siamo di fronte all’ennesimo attacco proveniente da media di regime che, come accade nei Paesi dittatoriali, hanno lo scopo di denigrare l’unico partito di opposizione. Chiederemo al presidente della Repubblica Sergio Mattarella di tutelare la democrazia”. Lo dichiara, in una nota, il Questore della Camera e coordinatore della Direzione Nazionale di Fratelli d’Italia Edmondo Cirielli: “A qualcuno dà fastidio la scelta del nostro partito di non far parte della nuova ammucchiata di governo e di restare coerentemente all’opposizione di una maggioranza di cui fanno parte anche Pd e M5S. FdI continuerà a condurre le sue battaglie politiche sempre a testa alta e senza farsi intimidire da nessuno. Gli italiani sanno bene chi dice la verità perché noi, al contrario di altri, non li abbiamo mai presi in giro” conclude Cirielli.

FONTE: https://linformazione.info/articoli/2021/03/08/fdi-cirielli-fdi-accuse-false-contro-meloni-mattarella-tuteli-la-democrazia/

 

 

 

FINANZA BANCHE ASSICURAZIONI

Greensill: la BCE valuta il rischio delle banche europee, mentre il panico di diffonde

 

Marzo 8, 2021 posted by Giuseppina Perlasca

 

Nel silenzio di gran parte della stampa nazionale vi avevamo avvertito una settimane fa del disastro causato dal fallimento del gigante del  “Supply chain finance” Lex Greensill. Ora si iniziano a vedere le conseguenze per le banche e le istituzione che l’avevano finanziata.

Dopo aver apparentemente ignorato i segnali di allarme, la BCE si sta affrettando a valutare il rischio per il sistema finanziario europeo sondando  le esposizioni delle maggiori banche del vecchio continente verso   Greensill e GFG Alliance, il gruppo di fondi che utilizzava come cassaforte.

Un anonimo insider della BCE citato dal FT ha insistito sul fatto che l’esercizio  non rifletteva “un’accresciuta preoccupazione” per la stabilità del sistema finanziario europeo, ma dopo essere stati colti di sorpresa dall’esplosione della società la scorsa settimana appare evidente che si tratta di una pia interpretazione benevola.

La tedesca BaFin ha contribuito a scatenare il panico su Greensill la scorsa settimana congelando le attività della Greensill Bank di Brema, l’unità bancaria europea di Greensill, dopo che una verifica speciale da parte di KPMG ha rilevato che la società non era in grado di fornire prove di “crediti in bilancio” acquistati di GFG, cioè dalla casa madre finanziaria in Svizzera. Il regolatore, che è bastonato duramente di critiche  dalle critiche per il caso Wirecard, ha anche presentato una denuncia penale contro Greensill per sospetto falso in bilancio. Tutto è venuto alla luce quando  il principale assicuratore del gruppo Greensill si è rifiutato di rinnovare un contratto da  4,6 miliardi di dollari , il che ha spinto il Credit Suisse a congelare  10 miliardi di fondi costituiti con attività della Greensill.

I cadaveri che rischia di fare il fallimento di questo gruppo finanziario sono molti. Softbank e molto esposta ed in passato ha mostrato un comportamento collusivo con Greensill,  ma non è l’unica. Con l’indagine della BCE sapremo presto quali sono gli istituti più esposti. Nel frattempo il fondo americano Apollo si è già fatto avanti per assorbire quello che di buono c’è ancora nella società.

FONTE: https://scenarieconomici.it/greensill-la-bce-valuta-il-rischio-delle-banche-europee-mentre-il-panico-di-diffonde/

 

 

 

GIUSTIZIA E NORME

La truffa del Covid: gli avvocati promettono “processi di Norimberga” contro tutti gli autori

5 MARZO 2021 DI FRANCO LEAF

Scritto da Jean-Michel Grau (sintesi)

In questo momento è in preparazione un secondo Tribunale di Norimberga, conseguenza di un’azione legale collettiva avviata sotto l’egida di migliaia di avvocati in tutto il mondo, al seguito dell’avvocato tedesco-americano Reiner Fuellmich, che sta perseguendo i responsabili dello scandalo Covid-19 manipolato dal Forum di Davos.

A tal proposito, vale la pena ricordare che Reiner Fuellmich è l’avvocato che riuscì a far condannare il colosso automobilistico Volkswagen per il caso delle marmitte catalitiche manomesse e la Deutsche Bank per le sue imprese criminali.

Secondo Reiner Fuellmich, le frodi commesse dalle aziende tedesche sono del tutto irrisorie rispetto ai danni che la crisi del Covid-19 ha provocato e continua a provocare.

Questa crisi dovrebbe essere ribattezzata “Scandalo Covid-19” e tutti i responsabili dovrebbero essere perseguiti per danni civili dovuti a manipolazioni e protocolli di test falsificati.

Pertanto, una rete internazionale di avvocati d’affari perorerà il “più grande caso d’illecito civile di tutti i tempi”, lo “scandalo Covid-19” che, nel frattempo, si è trasformato nel più grande crimine mai commesso contro l’umanità.

Un’apposita “Commissione d’Inchiesta” è già stata istituita in Germania su iniziativa di un gruppo di avvocati tedeschi, con l’obiettivo d’intentare un’azione legale collettiva a livello internazionale utilizzando il Diritto anglosassone.

Di seguito una sintesi dell’ultima comunicazione del Dr. Fuellmich, fatta il 15/02/2021

Le audizioni di circa 100 scienziati, medici, economisti e avvocati di fama internazionale, condotte dalla Commissione d’inchiesta di Berlino sull’affare Covid-19 dal 10.07.2020, hanno nel frattempo dimostrato con una probabilità vicina alla certezza che lo scandalo Covid-19 non è mai stato un problema di salute.

Piuttosto, si trattava di consolidare il potere illegittimo (perché ottenuto con metodi criminali) della corrotta “cricca di Davos”, trasferendo ai suoi membri la ricchezza della gente comune e distruggendo, tra le altre cose e in particolare, le piccole e medie imprese.

Stato dell’indagine del “Comitato Covid-19”

a. La pandemia di Covid-19 come tattica diversiva delle “élite” aziendali e politiche al fine di spostare la quota di mercato e la ricchezza dalle piccole e medie imprese alle piattaforme globali come Amazon, Google, Uber, ecc.

b. Contributo tratto dai canoni TV per la costruzione di un nuovo panorama mediatico che offra informazioni veramente indipendenti

c. Messa in sicurezza delle strutture agricole regionali

d. Realizzazione di una moneta regionale sicura per evitare che ne arrivi una nuova “dall’alto”.

e. Considerazioni sugli effetti psicologici conseguenti alla situazione che si è venuta a creare

Ricorso depositato contro la Commissione Europea, contrario all’approvazione di un vaccino. Processo a New York sullo stato dei test PCR. Processi tedeschi, canadesi, australiani e austriaci presso la Corte Internazionale di Giustizia e la Corte Europea dei Diritti Umani.

“Abbiamo la conferma che il grado di pericolo rappresentato dal virus sia quasi uguale a quello dell’influenza stagionale, indipendentemente dal fatto che si tratti di un nuovo virus (interamente o parzialmente artificiale) o se stiamo semplicemente affrontando un’influenza ribattezzata “pandemia Covid-19”.

Nel frattempo, nemmeno i “test PCR” di Drosten possono dirci nulla sulle infezioni contagiose.

A peggiorare le cose, il danno alla salute e all’economia causato dalle misure anti-covid è stato così devastante che possiamo parlare di un livello di distruzione storicamente senza precedenti.

Il fatto che la salute non sia mai stata un problema è particolarmente ovvio, tranne per il fatto che le iniezioni di sostanze genetiche sperimentali, camuffate da “vaccinazioni”, stiano ora causando dei gravi danni, comprese conseguenze fatali, su vasta scala.

La popolazione mondiale è stata utilizzata come cavia per queste iniezioni di geni sperimentali sia in modo graduale che estremamente rapido.

Per far cadere la popolazione in preda al panico sono state introdotte misure di contenimento pericolose e dannose (anche secondo l’OMS) costituite dalle mascherine obbligatorie (inutili e pericolose) e dal distanziamento sociale (inutile e controproducente).

In questo modo, la popolazione è diventata “pronta” per le iniezioni”.

Nel frattempo, sempre più persone, non solo avvocati, chiedono giustamente, oltre alla fine immediata di queste misure omicide, un riesame giudiziario da parte di un Tribunale Internazionale veramente indipendente sul modello del “Processo di Norimberga”.

Inoltre, l’intervista a un informatore che lavora presso una “casa di cura” di Berlino ha mostrato che su 31 persone vaccinate (alcune delle quali con la forza e alla presenza di soldati della Bundeswehr), negative prima della vaccinazione, 8 sono morte e 11 sono oggetto di gravi effetti collaterali. [2020news.de/whistleblower-aus-berliner-altenheim-das-schreckliche-sterben-nach-der-impfung/].

Commento

Per comprendere appieno quale sia la posta in gioco con questo nuovo Tribunale di Norimberga che giudicherà il più grande caso d’illecito civile di tutti i tempi, occorre scavare fino in fondo sulle menzogne del dottor Drosten, volte alla falsificazione del protocollo del “test PCR” per conto della “cricca di Davos”.

Poi tutto verrà di conseguenza, con riferimento agli sponsor dell’oligarchia finanziaria, a Klaus Schwab (il grande artefice di questa gigantesca presa di ostaggi), ai politici a capo dell’UE e al braccio armato per l’esecuzione delle direttive di Drosten e dell’OMS.

Tutti insieme hanno portato i Governi Occidentali a prendere decisioni devastanti: contenimento, coprifuoco, obbligo d’indossare la mascherina, distanziamento sociale e vaccinazioni letali per i più anziani tra di noi.

Sono queste le verità che faranno crollare le maschere dei responsabili.

Per i politici che hanno avuto fiducia in queste figure corrotte” — ha affermato il dottor Fuellmich — ” i fatti presentati in questa sede sono l”ancora di salvezza’ che li aiuterà a mettere le cose in chiaro e a iniziare il tanto necessario dibattito scientifico”.

Inoltre, alla luce di quest’ultima comunicazione del dottor Fuellmich, risultano di particolare interesse due proposte della “riunione straordinaria” del “Comitato Covid” a Berlino:

— In primo luogo, studiare il modo in cui sarà possibile garantire l’approvvigionamento alimentare, cosa alquanto surreale vista la situazione attuale. Ma, secondo la pianificazione di Klaus Schwab del Forum di Davos, non lo è così tanto. Ha previsto la “rottura” della catena alimentare dalla fine della seconda metà del 2021 [nouveau-monde.ca/fr/la-quatrieme-phase-de-schwab/].

— In secondo luogo, studiare la creazione di valute regionali e, se del caso, ritorno alla vecchia CEE. E’ chiaro che il “Comitato Covid” di Berlino stia anticipando il crollo del “mercato azionario mondiale” che è in arrivo e di cui l’oligarchia finanziaria di Davos intende approfittare per istituire la “moneta digitale europea” , in attesa di una “valuta mondiale” volta a creare un “credito sociale alla cinese”, da cui dipenderà la classe media di tutti i popoli rovinati dalla chiusura delle attività, delle piccole e medie imprese, delle industrie culturali e turistiche, degli impianti sportivi, ecc.

Questi due aspetti, anche presi da soli, dovrebbero essere sufficientemente motivanti per farci capire in modo definitivo che siamo di fronte a un “popolicidio” che punta a schiacciarci … ma solo a patto che noi restiamo inerti, con le braccia penzoloni e fare nulla.

Questo è il motivo per cui ognuno di noi dovrebbe fare tutto il possibile per garantire che questa “coalizione legale internazionale” possa diventare operativa il prima possibile http://francesoir.fr/opinions-entretiens/interview-me-virginie-de-araujo-recchia-avocate-au-barreau-de-paris ).

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Link: https://principia-scientific.com/lawyers-promise-nurember-trials-against-all-behind-covid-scam/

Scelto e tradotto da Roberto321654

FONTE: https://www.mittdolcino.com/2021/03/05/la-truffa-del-covid-gli-avvocati-promettono-processi-di-norimberga-contro-tutti-gli-autori/

 

 

 

LAVORO PENSIONI DIRITTI SOCIALI

8 marzo: in Italia gap salariale tra i più bassi d’Europa

L’Italia è tra i Paesi europei con la minor differenza salariale uomo-donna. Secondo i dati pubblicati oggi da Eurostat e relativi al 2019, un’ora di lavoro di una lavoratrice dipendente viene retribuita il 4% in meno rispetto a quella di un lavoratore dipendente, un dato molto più basso della media europea che si assesta al 14,1%. Il Paese europeo con la differenza salariale maggiore è l’Estonia (21,7%), seguita da Lettonia (21,2%), Austria (19,9%) e Germania (19,2%). L’Italia è terz’ultima, meglio fanno solo Romania (3,3%) e Lussemburgo (1,3%).

In prima linea a curare i malati di Covid in Europa ci sono soprattutto donne. Sempre Eurostat fa sapere che dei 14,3 milioni di lavoratori impiegati nel settore sanitario in Europa nel secondo trimestre del 2020, il 78% è donna, il 22% uomo. Nei Paesi del Nord Europa la percentuale è ancora maggiore: le dottoresse e infermiere sono circa il 90% nei tre Paesi Baltici, e superano l’80% in Repubblica Ceca, Danimarca, Romania, Finlandia, Polonia, Olanda e Slovacchia. Sotto la media Ue ma sempre molto elevata la percentuale di donne nel settore sanitario a Malta, Cipro e in Italia (circa il 70%), ultima la Grecia dove sono circa il 60%.

FONTE: https://linformazione.info/articoli/2021/03/08/8-marzo-in-italia-gap-salariale-tra-i-piu-bassi-deuropa/

 

 

 

PANORAMA INTERNAZIONALE

Bizzi: fine del Covid entro aprile, il golpe mondiale è fallito

Da circa due settimane ci sono ripetuti segnali, da parte delle agenzie di rating, addirittura della Jp Morgan (che ha rilasciato un comunicato in tal senso), e anche dal settore turistico e da quello immobiliare: i segnali dicono sostanzialmente la stessa cosa, come un mantra. E cioè: la pandemia finirà ad aprile. Si tratta di comunicati tecnici, rivolti agli investitori, che le agenzie di rating diramano. Cerchiamo di capire: cosa significa, il fatto che dicano che la pandemia finirà ad aprile? Posso dare una mia interpretazione, non ho la verità in tasca. Ma credo significhi che, molto probabilmente, c’è stata una trattativa, ai vertici. Già, perché piani di certe élite erano decisamente peggiori, di quelli che abbiamo visto finora. Alcuni piani, addirittura, nei mesi scorsi sono stati pubblicati e comunque resi noti, anche se la gente non li vuole vedere e non li vuole capire. Ma la situazione doveva essere ben peggiore, di quella che è adesso.

Evidentemente c’è stata una trattativa ai vertici, perché quando c’è una guerra – e qui ci troviamo nel bel mezzo di una guerra, parliamoci chiaro – c’è sempre una controparte: la guerra non è mai unilaterale, la fa una parte contro un’altra parte. E’ vero che questa è una guerra Nicola Bizzicontro l’umanità; ma ci sono delle fazioni, ai vertici del potere, che non sono anti-umane: sostanzialmente, difendono i diritti civili e l’umanità stessa. Quindi c’è una guerra e, se c’è stata veramente una trattativa, a quanto pare, hanno dato a certe élite di potere una scadenza, per la fine di aprile. Come a dire: avete tempo fino ad allora, al massimo, per uscirne puliti. Vi diamo due mesi: in questi due mesi fate il vostro gioco. E infatti stanno facendo una corsa a monetizzare, cioè a fare più tamponi possibili, a fare più vaccini possibili (e questo è un problema). Ma due terzi del mondo si sono già svincolati, da questa pagliacciata: l’India è stata soltanto l’ultimo anello della catena, e così il Sudafrica.

Ora, quando la maggior parte del mondo si dissocia, l’Europa non può andare avanti all’infinito. Tant’è che nella stessa Gran Bretagna, che i giornali italiani ci presentano come una nazione in perenne lockdown, in perenne stato d’emergenza, abbiamo ormai un terzo dei parlamentari che si è pienamente rivoltato, e che ha detto: adesso basta, chiudete questa pagliacciata, perché non ne possiamo più. Pare quindi che ci sia davvero stata, una trattativa ai vertici: volete uscirne puliti, evitando una nuova Norimberga? Bene, allora chiudete la faccenda entro aprile. E ripeto, certi segnali che arrivano dalle agenzie di rating, dal settore turistico e dal settore immobiliare farebbero propendere per questa ipotesi. Io chiaramente non mi fido di niente e di nessuno, e finché le cose non le vedo concretizzarsi non mi sbilancio più di tanto. Però, a quanto pare, stiamo forse assistendo all’epilogo di questo colpo di Stato globale, che a tutti gli effetti pare essere fallito.

(Nicola Bizzi, dichiarazioni rilasciate il 4 marzo 2021 nella trasmissione web-streaming “L’orizzonte degli eventi”, condotta su YouTube con Tom Bosco e Matt Martini. Storico e editore di Aurora Boreale, Bizzi ha curato con Martini il libro-denuncia “Operazione Corona, colpo di Stato globale“, pubblicato da Aurora Boreale).

FONTE: https://www.libreidee.org/2021/03/bizzi-fine-del-covid-entro-aprile-golpe-mondiale-fallito/

 

 

 

Merkel, si dimette il deputato del suo partito che lucrò sulle mascherine

Nikolas Loebel, parlamentare della Cdu, il partito della cancelliera tedesca Angela Merkel, ha annunciato le dimissioni dopo che è emerso che l’azienda che gestisce ha guadagnato oltre 250 mila euro in commissioni su contratti per l’acquisto di mascherine. La vicenda, resa nota venerdì, ha scatenato forti critiche sia da parte dell’opposizione che all’interno della stessa Cdu.

Membro della Commissione Esteri del Bundestag, Loebel ha ammesso che avrebbe potuto essere “più sensibile” e ha annunciato che lascerà la politica. “Mi prendo la responsabilità delle mie azioni”, ha dichiarato il deputato all’agenzia Dpa, spiegando che lascerà subito il gruppo parlamentare della Cdu e si dimetterà da parlamentare il prossimo agosto.

Si tratta di un nuovo danno d’immagine per i conservatori tedeschi, già in forte calo di popolarità per la gestione della pandemia a una settimana dal voto locale in Renania-Palatinato e Baden-Wuerttemberg, considerato un test importantissimo in vista delle elezioni politiche del 26 settembre.

Il mese scorso Georg Nusslein, un deputato della Csu, ramo bavarese della Cdu, era finito sotto inchiesta per corruzione in merito ad alcuni contratti per la fornitura di mascherine. Accusato di aver intascato una tangente da 600 mila euro per favorire un’azienda, Nuesslein ha negato di aver commesso illeciti ma, come Loebel, ha lasciato la sua posizione nel gruppo parlamentare e ha rinunciato a correre alle elezioni di settembre, dove la Cdu non potrà più contare sulla popolarità di Merkel, sostituita da Armin Laschet alla guida del partito.

Il caso Loebel ha però un impatto forse ancora più diretto sul voto, dato che il deputato proviene dal Baden-Wuerttemberg, uno dei due Lander che andranno alle urne domenica prossima. Susanne Eisenmann, la candidata premier della Cdu nel Lander sud-occidentale, ha preso le distanze affermando, in un’intervista a Der Spiegel, che “è inaccettabile che i parlamentari si arricchiscano durante questa grave crisi”.

Secondo un sondaggio dell’istituto Kantar, la settimana scorsa la Cdu/Csu è scesa al 32% nei sondaggi, un calo di due punti rispetto alla settimana precedente che ha portato i cristiano-democratici ai minimi dal marzo 2020. La scorsa primavera il governo di Angela Merkel aveva ricevuto forti plausi per la gestione della prima ondata di Covid-19 ma la lentezza del piano vaccinale e della campagna di test hanno suscitato nei mesi recenti un forte malumore nell’opinione pubblica.

FONTE: https://linformazione.info/articoli/2021/03/09/merkel-si-dimette-il-deputato-del-suo-partito-che-lucro-sulle-mascherine/

 

 

 

POLITICA

MOLLICONE SCATENATO ALLA CAMERA ▷ IL DISCORSO CONTRO RESTRIZIONI, COPRIFUCO E PASSAPORTO VACCINALE

9 mar 2021
VIDEO QUI: https://www.youtube.com/watch?v=tQs_3PxI8Kw
È arrivata ieri alla #Camera dei deputati per la sua conversione in legge, il #decreto del 14 gennaio 2021, n. 2, recante ulteriori disposizioni urgenti in materia di contenimento e prevenzione dell’#emergenza epidemiologica da #Covid e di svolgimento delle #elezioni per l’anno 2021. In sede di discussione generale è intervenuto in aula il deputato di FdI Federico #Mollicone, che ha lanciato un duro attacco nei confronti delle misure del #Governo, del #lockdown e dell’obbligo sui #vaccini. ▷ ISCRIVITI AL NOSTRO CANALE YOUTUBE: https://bit.ly/2MeYWI7 ▷ ULTERIORI APPROFONDIMENTI SU: https://www.radioradio.it/ “Presidente, colleghi, rappresentante del Governo, crediamo che ci sia ben poco di nuovo oggi da dirci e da raccontarci. Alla scadenza dell’ultimo #DPCM di #Conte è stato approvato un altro DPCM che dispone più o meno i medesimi divieti e prescrizioni, a cui, secondo i colori – ora anche con sfumature, giallo rinforzato, arancione scuro – si sono attenuti e dovranno attenersi ancora i cittadini in questa singolare narrazione dell’emergenza. Ai “ristori” ora abbiamo i “#sostegni”, anche se non sappiamo ancora quali. L’aggancio con la realtà da parte del Governo #Draghi è ancora lontano. Piccoli segnali ci sono: la rimozione di Domenico #Arcuri è stata frutto della pressione di Fratelli d’Italia e, devo riconoscere, anche di segmenti della maggioranza. Dopo gli scandali con Benotti, le “primule”, le mascherine cinesi, le siringhe, i vaccini, ci chiediamo cos’altro servisse per cacciarlo da lì dove era, in Via del Tritone. Va detto, colleghi: la campagna di vaccinazione è il motore della ripresa economica. Gli #StatiUniti hanno superato gli 80 milioni di vaccinati e, entro l’estate, tutti gli adulti saranno vaccinati; gli inglesi corrono. Fuori dall’Unione europea la campagna di vaccinazione ha acquistato velocità e intensità, in #Europa no. Ci sono, evidentemente, gravi errori della Commissione europea nella gestione delle forniture, dei contratti, della logistica, dei tempi dei singoli Paesi nell’organizzazione della campagna, fra cui purtroppo l’Italia. Senza dosi non c’è vaccinazione e Fratelli d’Italia, nei giorni scorsi, ha presentato, con Giorgia #Meloni e i rappresentanti della Commissione sanità, Gemmato e Bellucci, e i capigruppo, un proprio piano che permetterebbe il 60 per cento di vaccinati entro l’estate. Per autorizzare la distribuzione e la somministrazione di tutti quei vaccini attualmente disponibili, non possiamo attendere certo le lungaggini burocratiche dell’Europa e i passaggi degli organi interni italiani, come l’#EMA e l’#AIFA. Un Governo che, con grande facilità, a colpi di DPCM, chiude dal giorno alla notte le attività e limita fortemente la libertà degli italiani, dovrebbe assumersi le proprie responsabilità e fare tutto il necessario per dire subito se un farmaco è utilizzabile o meno, magari utilizzando un proprio comitato di esperti per valutare il prodotto e velocizzare le pratiche amministrative. Con i vaccini l’#Unioneeuropea ha registrato il suo fallimento più grande dal Trattato di Roma del 1957 ad oggi. Prima ancora che i vaccini avessero passato tutti gli step per l’autorizzazione a essere messi in commercio, la Ue ha stipulato contratti milionari con le case farmaceutiche che sono stati subito secretati; poi si viene a scoprire che sono contratti capestro, tutti a vantaggio delle grandi multinazionali del farmaco, che – vale la pena ricordarlo – mentre il mondo intero entra in #crisi, volano in Borsa e regalano laute divisioni. Siamo contrari al passaporto vaccinale, ennesima misura per violare i #dati, anche sanitari, degli italiani, cosa su cui si è espresso contrariamente anche il Garante per la #privacy, che certo non è Fratelli d’Italia. Siamo favorevoli alla #libertà di scelta del vaccino e contrari alla sua obbligatorietà: ognuno deve essere libero di scegliere il vaccino che ritiene più efficace consultando il proprio medico, non perché imposto dalla burocrazia. Ci sono anche delle criticità ulteriori. Sul sito ufficiale della banca dati europea delle segnalazioni di sospette reazioni avverse ai farmaci, sono riportati i dati relativi alle reazioni avverse al vaccino #PfizerBioNTech aggiornati alla data del 6 marzo. Da questa banca dati si accede anche al database dell’EMA ed è possibile vedere anche il numero delle reazioni avverse al #Pfizer divise per Stati. Non si può non notare un dato macroscopico: in Italia, le reazioni avverse a questo farmaco sono assai maggiori rispetto a tutte le altre nazioni dell’Ue, dove viene conteggiata anche la Gran Bretagna. Ci chiediamo se il nostro Sistema sanitario sia davvero in grado di garantire ovunque gli standard di conservazione e applicazione particolarmente elevati di questo farmaco (basti pensare alla conservazione in frigo a meno 80 gradi). In ogni caso, colleghi, i dati ufficiali indicano che c’è un’anomalia e qualcuno dovrebbe dare immediatamente delle spiegazioni.

 

SCIENZE TECNOLOGIE

NEUROSCIENZE E DIRITTO. PREDISPOSIZIONE GENETICA ALLA CRIMINALITÀ

 Milena Adani | in Penale – 9 03 2021

Le neuroscienze comprendono un insieme di discipline tra loro eterogenee che studiano la correlazione esistente tra il cervello e il comportamento umano (o animale); in particolare, oggetti di studio sono il cervello e il sistema nervoso a livello molecolare, biochimico e genetico. Infatti le varie tecniche neuroscientifiche analizzano il funzionamento del sistema nervoso, ponendo particolare attenzione all’elaborazione dei pensieri, delle emozioni e dei comportamenti umani. Negli ultimi anni hanno assunto rilevanza le Neuroscienze Forensi, ossia quegli studi che forniscono dati scientifici rilevanti ai fini della valutazione giudiziaria.

Mentre Cesare Lombroso  distingueva le diverse categorie, tra cui il “delinquente nato”, il “delinquente occasionale”, il “delinquente passionale”, in base a fattori fisici, ambientali e sociali, la neuroscienza forense presuppone metodologie di individuazione del criminale differenti: non contano più gli aspetti anatomici, ma le analisi funzionali del cervello effettuate attraverso strumenti di neuroimaging, tecnologie in grado di misurare il metabolismo cerebrale, al fine di analizzare e studiare la relazione tra l’attività di determinate aree cerebrali e specifiche funzioni cerebrali. I risultati cui si giunge sono però pressoché identici: una catalogazione delle varie tipologie di criminali sessuali, passionali, antisociali…ecc.

Si è osservato, ad esempio, che nei soggetti affetti da disturbo antisociale, vi è un aumento della sostanza bianca del corpo calloso, una diminuzione della sostanza grigia nella corteccia prefrontale e una diminuzione del volume dell’ippocampo posteriore.

I rischi sono però rappresentati, in primo luogo, da una messa in crisi del principio del libero arbitrio del soggetto criminale, principio che si trova alla base dei sistemi penali moderni, in quanto si arriverebbe a giustificare comportamenti criminosi basandosi soltanto su una innata “capacità a delinquere”, in mancanza di una qualunque patologia clinica; si andrebbe quindi a giudicare colpevole il cervello in luogo della persona che ha posto in essere il comportamento criminoso. Il soggetto non sarebbe punibile perché “predestinato” a delinquere in base ad anomalie funzionali o anatomiche del cervello.

In secondo luogo, si rischia, al contrario, di etichettare come pericolosi alcuni soggetti che presentano le stesse anomalie di individui appartenenti ad una determinata categoria di criminali e quindi di sottoporre a terapie obbligatorie chi non presenta in realtà alcuna tendenza a delinquere.

Dunque, se da una parte non bisogna sottovalutare i rischi derivanti da una cieca fiducia in tali scienze, dall’altra è innegabile che le neuroscienze forensi siano in grado di determinare un graduale cambiamento all’interno del processo penale e del diritto tout court, attraverso nuove metodologie di accertamento del fatto.

Oltre a dare maggiore certezza al processo, le neuroscienze forensi ridefiniscono la nozione stessa di imputabilità.
Con riferimento alla imputabilità, quale capacità di intendere e di volere (art. 85, co. 2, c.p.), le neuroscienze hanno già raggiunto risultati concreti studiando le patologie mentali associate ad anomalie comportamentali attraverso le suddette tecniche di neuroimaging. Si è scoperto, ad esempio, che queste rendono il soggetto più propenso a commettere determinate tipologie di reati, con conseguenti ripercussioni sul concetto di libero arbitrio.
Ciò è stato avvalorato da una sentenza della delle Sezioni Unite della Suprema Corte di Cassazione, la sentenza Raso, che ha ampliato la nozione d’infermità mentale includendovi, in alcuni casi, anche i gravi disturbi di personalità.

Pertanto, si è delineato, nella teoria e nella prassi, un concetto di infermità più ampio, all’interno del quale sono riconducibili non solo le malattie psichiatriche in senso stretto (psicosi esogene ed endogene), ma anche, come sostenuto dalle Sezioni Unite nella sentenza Raso, altre anomalie psichiche idonee ad influire sulla capacità di intendere e di volere del soggetto agente, quali le nevrosi e le psicopatie.

La Suprema Corte, nella sentenza Raso, ha riconosciuto che tali disturbi possano rilevare ai fini dell’imputabilità nel momento in cui sussistano due requisiti:

1) devono essere «di consistenza, intensità, rilevanza e gravità tali da concretamente incidere sulla capacità di intendere e di volere»;

2) deve sussistere un nesso eziologico tra il disturbo mentale e il reato.

Per quanto concerne il primo requisito, è necessario che il Giudice accerti la gravità del disturbo della personalità. Il parametro a cui si ricorre per effettuare tale verifica è quello del disturbo c.d. borderline, forma intermedia tra la malattia mentale vera e propria e i disturbi semplici, ritenuti non idonei ad incidere sulla capacità di intendere e di volere (ad esempio, gli stati emotivi e passionali).

Stabilito in tal modo che il disturbo sia grave, va verificato il secondo requisito e cioè la sussistenza del nesso eziologico tra l’infermità e la condotta penalmente rilevante. Il disturbo della personalità deve aver contribuito in modo rilevante alla commissione del fatto, altrimenti non potrà venire in considerazione ai fini dell’imputabilità.

Numerosi sono stati e sono gli studiosi, come il neuroscienziato kent Kiehl, il neurocriminologo Adrian Raine, la psicologa e neuroscienziata M.H. Immordino Yang, il neuroscienziato J. LeDoux. I loro studi evidenziano una “significativa riduzione strutturale e funzionale delle aree cerebrali adibite all’elaborazione delle emozioni e in particolare dell’amigdala che costituisce un’area fondamentale per la risposta e l’elaborazione della paura e nella quale sono state riscontrate deformazioni o menomazioni funzionali”. È stata, dunque, evidenziata l’esistenza di circuiti cerebrali specifici che coinvolgono le regioni dei lobi frontali e che influiscono sul controllo e sull’inibizione degli impulsi aggressivi.

Si può sinteticamente affermare che le varie ricerche tendono verso la stessa conclusione: il cervello degli individui sani e incensurati si distingue da quello di soggetti violenti, antisociali e psicopatici, sulla base di differenze morfologico-funzionali.

Non si può negare la complessità della verifica di tali requisiti. È, infatti, ormai dimostrato che i disturbi della personalità non sono più soltanto di natura biologica o psicologica, ma possono anche dipendere da fattori ambientali, sociali, addirittura genetici.

A proposito di fattori genetici, recenti studi hanno dimostrato che la presenza di determinati alleli di geni implicati nel metabolismo dei neurotrasmettitori può essere associata ad un maggiore rischio di sviluppare comportamenti devianti e antisociali e di compiere azioni criminose.

Si è cercato di individuare il gene specifico che causa tali comportamenti. Uno studio ha portato ad ipotizzare una mutazione del gene MAO-A, definito anche “gene guerriero” o “gene criminale”, che in condizioni di normalità produce l’enzima mono-aminossidasi A, ma può interferire con le funzioni di altri neuro-trasmettitori, determinando l’insorgenza di comportamenti a rischio, deficit dell’attenzione, iperattività, alcolismo, abuso di droghe, impulsività e abbassamento del QI. Pertanto, un portatore del gene MAO-A non necessariamente diventa violento, ma può essere maggiormente predisposto all’aggressività e alla violenza.

Ci si chiede allora se sia possibile ipotizzare, anche nei processi italiani, l’applicazione di circostanze attenuanti “genetiche” che possano incidere sulla più generale concezione di imputabilità.

In Italia tre sono le vicende giudiziarie maggiormente rilevanti in cui si è fatto uso di tecniche di neuroimaging. Nel 2009, 2011 e 2013 rispettivamente la Corte di Assise di Appello di Trieste con il caso Bayout, il Tribunale di Como con la vicenda Albertani e il Tribunale Venezia con il caso del pediatra di Vicenza, hanno valutato il grado d’infermità mentale degli imputati in base a perizie psichiatriche e ad analisi di tipo neuroscientifico.

In queste vicende giudiziarie sono stati utilizzati strumenti tecnico-scientifici che nel linguaggio comune, sono soliti essere indicati con la locuzione “Nuova Prova Scientifica”, e che comprendono sia gli strumenti tecnico-scientifici “nuovi” che quelli “controversi. Questi sono ancora pervasi da un’aura di scetticismo dovuta da una parte al fatto che la comunità scientifica non sia ancora pienamente convinta dell’affidabilità delle metodologie utilizzate, dall’altra parte, giurisprudenza e dottrina vedono nelle tecniche utilizzate il rischio di una lesione delle garanzie riconosciute all’imputato, o alla persona in genere, sia a livello costituzionale che codicistico. Tuttavia il primo passo verso l’ammissione delle Nuove Prove Scientifiche, mosso sia da parte della dottrina che della giurisprudenza, è stato quello di far rientrare gli strumenti tecnico-scientifici, ancora controversi e di elevata specializzazione, nel novero delle c.d. prove atipiche disciplinate dall’art.189 c.p.p. Ma la strada è ancora molto lunga e tortuosa, e il rischio è che il diritto non riesca a stare al passo con la rapida evoluzione della ricerca scientifica.

Tra gli strumenti tecnico-scientifici utilizzati , però, è doveroso ricordare quelli già oggetto di una consolidata esperienza nell’uso giudiziario.

Questi hanno acquisito col tempo un altissimo grado di affidabilità che li rende utilizzabili come prova senza alcun tipo di problema; sono, ad esempio, il rilevamento di impronte digitali, le analisi del DNA, o ancora le metodologie seguite per le autopsie.

É necessario, tuttavia, osservare che l’accertamento di un fatto attraverso l’utilizzo di strumenti tecnico-scientifici non costituisce mai l’ultimo passaggio per la ricostruzione del fatto storico, e quindi per l’attribuzione della responsabilità all’imputato: il giudice, in ultima analisi, dovrà sempre applicare una massima di esperienza, anch’essa chiaramente sottoposta al vaglio di falsificabilità, per pronunciare una condanna.

Insomma «è necessario evitare che la scienza si tramuti in una scorciatoia del processo penale: non si può chiedere alla scienza più di quello che la scienza può dare, anche se la scienza può dare molto al processo penale».
Emerge, così, con chiarezza, da una parte, il ruolo della legge: assicurare, nell’ottica di un pieno ed efficace contraddittorio tra le parti, una regolamentazione delle prove scientifiche che tenga conto sia delle garanzie difensive, sia della protezione dei diritti e delle libertà fondamentali della persona, considerando soprattutto la valenza “accertativa” sempre più pregnante che stanno acquisendo le prove scientifiche nei confronti di quelle tradizionali; dall’altra parte emerge l’utilità della consulenza tecnica in sede processuale: essa garantisce una maggiore oggettività alle indagini attraverso la formazione di nuove prove scientifiche, oltre ad offrire ausilio al Giudice nel prendere giusta decisione, così come previsto dagli art.189 e 220 c.p.p..

FONTE: http://www.salvisjuribus.it/neuroscienze-e-diritto-predisposizione-genetica-alla-criminalita/

BILL GATES INVESTE NEL NUCLEARE!

Dov’è  il trucco?

TerraPower è stata fondata da Bill Gates e da un gruppo di visionari che la pensano allo stesso modo che hanno deciso che il settore privato doveva agire nello sviluppo di energia nucleare avanzata per soddisfare le crescenti esigenze di elettricità, mitigare il cambiamento climatico e sollevare miliardi dalla povertà…

Gli innovatori di TerraPower creano tecnologie per fornire energia senza emissioni di carbonio sicura, economica e abbondante. Elaborano modi per utilizzare il calore e il vapore per guidare la crescita economica mentre decarbonizza l’industria. E sviluppano processi per estrarre radioisotopi per uso medico in trattamenti salvavita contro il cancro.

Il nostro team combina competenze tecniche e ingegneristiche senza precedenti, esperienza nella fornitura di progetti nucleari e creazione di organizzazioni per affrontare sfide globali su larga scala.

Ne approfittiamo per denunciare il malsano antisemitismo di questo fake: Bill Gates sarebbe un Lubawitcher, imparentato coi Maxwell…

 

FONTE: https://www.maurizioblondet.it/bill-gates-investe-nel-nucleare/

 

 

Attenzione: l’email di rimozione dall’elenco “adulti” è un tentativo di phishing

Continuano a circolare in rete truffe online che fanno leva su curiosità e senso di urgenza.

Da alcune segnalazioni stanno proseguendo le campagne di phishing attraverso un’e-mail dal titolo “Abbiamo ricevuto una tua richiesta di rimozione dal nostro elenco Adulti”, con tanto di indicazione di un codice cliente e due link: uno per accedere al messaggio, l’altro per confermare la disiscrizione. Inoltre, è presente anche la formula in calce: “Questo messaggio verrà contrassegnato come spam. Vuoi anche smettere di ricevere messaggi simili? Sarai portato a questo collegamento per annullare l’iscrizione”.

Ovviamente, è un tentativo di frode che fa leva sulla curiosità (di approfondire e meglio comprendere in quale elenco si sia stati collocati e soprattutto da chi) e sul senso di urgenza (di ultimare la disiscrizione da un elenco potenzialmente “imbarazzante”). Anche qui, però, possono essere facilmente applicabili i consigli che abbiamo fornito per difendersi dal phishing. Vediamo quali test è possibile eseguire e come.

Test di contesto. Così come la richiesta di disiscrizione ci viene comunicata, a maggior ragione avrebbe dovuto esserlo la richiesta di iscrizione del nostro indirizzo e-mail. Pertanto, è piuttosto anomalo essere destinatari di tale comunicazione dato che non c’è stato alcun precedente circa la nostra iscrizione all’elenco “adulti”.

Test di genuinità. Controllando il mittente, l’indirizzo può addirittura coincidere con il nostro, ma si tratta di un header falsificato. L’e-mail spoofing è un particolare tipo di attacco informatico che infatti consente di modificare l’indirizzo mittente, ma è possibile verificare facilmente che il vero mittente non coincide con quello visualizzato nel client di posta elettronica.

Test di contenuto. La leva sul senso di disagio che può indurre il proprio inserimento in un elenco “Adulti” è già di per sé un campanello d’allarme, così come il giocare sull’indotta curiosità a tale riguardo per comprendere meglio la provenienza della richiesta di disiscrizione.

Test di forma. La richiesta si limita ad informare circa un generico elenco “Adulti” e un codice cliente per ricevere messaggi, senza alcun tipo di riferimento ad alcun sito o servizio, e il disclaimer finale che avvisa circa la possibile collocazione del messaggio in spam, sono anomalie ed indizi già sufficienti per lasciare la comunicazione in spam e cancellarla.

All’esito dei test applicabili (dato che non sono richieste informazioni ma è indotta un’azione per aprire uno dei link presentati), dunque, la comunicazione rientra in un tentativo di phishing che è possibile riconoscere con semplicità e metodo.

Il guadagno di queste campagne “massive” per i cybercriminali è rappresentato principalmente dal furto di informazioni (credenziali o altri dati personali) o l’infezione dei nostri dispositivi, e giocano sui grandi numeri di destinatari puntando sulla poca consapevolezza diffusa che spesso lascia le vittime indifese.

FONTE: https://www.infosec.news/2021/03/09/news/campanello-di-allarme/attenzione-lemail-di-rimozione-dallelenco-adulti-e-un-tentativo-di-phishing/

 

 

 

 

ALCUNE POSSIBILI COMPLICAZIONE DELLE VACCINAZIONI

Vaccini Basta – 8 aprile 2018

ALCUNE POSSIBILI COMPLICAZIONE DELLE VACCINAZIONI A BREVE MEDIO E LUNGO TERMINE. L’AUTISMO È RIPORTATO TRA I POSSIBILI EFFETTI AVVERSI- FONTE
GHISLAINE SAINT-PIERRE LANCOCT
Nessuna descrizione della foto disponibile.

FONTE: https://www.facebook.com/vaccinibasta/posts/alcune-possibili-complicazione-delle-vaccinazioni-a-breve-medio-e-lungo-termine-/1679080672170604/

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