NOTIZIARIO STAMPA DETTI E SCRITTI 26 SETTEMBRE 2018

https://comedonchisciotte.org/loccidente-contro-tutti-o-contro-se-stesso/

NOTIZIARIO STAMPA DETTI E SCRITTI 26 SETTEMBRE 2018

A cura di Manlio Lo Presti

Esergo

 

http://www.dettiescritti.com/

https://www.facebook.com/Detti-e-Scritti-958631984255522/

 

Le opinioni degli autori citati possono non coincidere con la posizione del curatore della presente Rassegna.

 

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IN EVIDENZA

“LORO” SONO PREPARATI ALL’8 SETTEMBRE. NOI NO.

Maurizio Blondet  25 settembre 2018

Comincio con un copia-incolla

 

“Il regalo avvelenato. Come Mario Draghi ha salvato l’euro e rovinato i risparmiatori” tedeschi (Handelsblat, settembre 2017).

Assalto sovranista-tedesco all’Italia durante l’audizione di Draghi al Parlamento Europeo: “Non è vero che abbiamo privilegiato Roma”

Due deputati chiedono il rimborso immediato dei debiti nel caso di Italexit. Il Governatore risponde: “Non è nello Statuto”. E replica alle insinuazioni sui favori

 

By Huffington Post

….tutto inizia con la domanda dell’eurodeputato Marcus Pretzell, ex esponente di AfD nonché marito di Frauke Petry, ex leader del partito di estrema destra che ha poi abbandonato per contrasti sulla linea politica: partendo dalla grave situazione di rischio in cui versa il principale istituto tedesco, la Deutsche Bank, e alla “regressione” degli asset di DB e della seconda banca tedesca Commerzabank, Pretzell ha sottolineato come la politica monetaria non convenzionale adottata dalla Bce non abbia aiutato le due banche; e ha insinuato al tempo stesso privilegi per gli istituti italiani da parte di Francoforte: “E quindi – ha chiesto l’europarlamentare – secondo lei non c’è stato qualche

 

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ARTE MUSICA TEATRO CINEMA

“AVVENIRE” DEI VESCOVI LODA IL FILM PEDOFILO DI GUADAGNINO (continua l’effetto “Amoris Laetitia”)

Maurizio Blondet  25 gennaio 2018

 

Di Matteo D’Amico

 

Sul quotidiano Avvenire di mercoledì  24 gennaio, a pagina  23, vi è un lungo articolo a tutta pagina, a firma  di Alessandra De Luca,  su un  film appena lanciato del regista italiano  Luca Guadagnino intitolato  “Chiamami con il tuo nome”.  L’enfasi data a tale film sembrerebbe derivare dal fatto che lo stesso  ha ricevuto quattro nomination  agli Oscar (miglior film, sceneggiatura, attore protagonista,  canzone originale).   I problemi e i dubbi sorgono  se si considera  la trama del film, che si può brevemente così riassumere:  un diciassettenne  vive con la famiglia in una grande villa  vicino a Crema in Lombardia; siamo nel 1983. Il padre è docente universitario  e ogni estate ospita uno studente straniero che deve svolgere uno stage in Italia per completare una tesi di dottorato. Giunge così un americano di 24 anni sicuro di sé, molto bello e disinibito. Fra il giovane italiano, studioso di musica, un po’ insicuro e dedito ai primi tentativi sentimentali con una ragazza, e  il misterioso e affascinante ospite si manifesta un’attrazione omosessuale crescente che il film racconta in tutti i suoi aspetti.    Questa la trama, in realtà banalissima e scontata, del film. Ormai sembra impossibile  vincere un premio cinematografico internazionale  senza pagare pegno alla dittatura omosessualista  che sta

 

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ATTUALITÀ SOCIETÀ COSTUME

Pepe Mujica: «Giovani, abbiate paura. O non vi salverete dalle disuguaglianze e dall’olocausto ecologico»

L’ex presidente dell’Uruguay, in visita in Italia, racconta le sue idee su crisi e democrazia, migrazioni e demografia, lavoro e innovazione. Un’agenda per la sinistra che verrà? «Il populismo è una sciocchezza intellettuale, il nome che diamo a quel che non ci piace»

di Francesco Cancellato

«Oggi forse dovremmo avere quella paura di un nuovo conflitto mondiale, quello che spinse gli americani ad aiutare l’Europa col piano Marshall. Forse quella paura servirebbe per aiutare l’Africa, servirebbe per ridurre le disuguaglianze». Di José Alberto Mujica Cordano, in arte Pepe, si può dire tutto, fuorché che sia banale. 83 anni, Pepe Mujica ha un passato da guerrigliero Tupamaro, poi è stato senatore, e presidente dell’Uruguay dal 2010 al 2015. Soprattutto, però, è stato il “presidente più povero del mondo”. Popolare in tutto il pianeta per il suo stipendio di 800 euro, per la sua rinuncia a vivere nei palazzi presidenziali, per il suo look trasandato, per le coraggiose e radicali politiche che ha portato avanti durante la sua presidenza – legalizzazione della cannabis, matrimoni omosessuali – Mujica è il termine di paragone per eccellenza ovunque vi sia una sinistra (o una politica) in crisi.

L’Italia non fa eccezione. E le sale stracolme di spettatori curiosi e adoranti, di interviste, di incontri politici – da Maurizio Martina a Beppe Grillo – per il tour di conferenze di presentazione della sua biografia “Una pecora nera al potere” (Lumi, 2016), sono lì a dimostrarlo: «Io giro il mondo a fare conferenze, per questo, per svegliare le coscienze. Non mi pagano, e io non chiedo soldi, perché non ne ho bisogno. Nudo sono arrivato, e nudo me ne andrò. Lo faccio perché la

 

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https://www.linkiesta.it/it/article/2018/09/03/pepe-mujica-giovani-abbiate-paura-o-non-vi-salverete-dalle-disuguaglia/39297/

 

 

 

In aumento i giovani che non studiano e non lavorano

Eleonora Maglia

13 settembre 2018

I Neet, gli under 29 che non studiano e non lavorano, sono 2,2 milioni in Italia, con incidenza maggiore al Sud e nella popolazione femminile. Analisi, costi e nuovi metodi di intervento per un fenomeno in crescita.

In Italia, secondo le ultime rilevazioni Istat sulla forza di lavoro, gli under 29 non occupati e non in formazione, i NEET (Not in Education, Employment or Training) , sono pari al 24,1 per cento della popolazione giovanile, 2,2 milioni di individui (prima della crisi economica ammontavano ad 1 milione e 850 mila). Si tratta di un fenomeno che risente di forti differenze territoriali (al Nord e al Centro, la percentuale si attesta rispettivamente al 16,7% e al 19,7%, mentre al Sud supera il 34%) e di genere (è una situazione più diffusa tra le donne, per il 34,4% dei casi).

In questa situazione disfunzionale, il cui costo in perdita di produttività raggiunge quota 21 miliardi di euro (l’1,3% del Pil), è la famiglia a svolgere un generale ruolo di fattore di protezione per risorse e opportunità e sono soprattutto le reti informali ad avere un ruolo di rilievo nel processo (matching function) di ricerca (search) e di collocazione (match), con valori medi nell’intorno dell’80% e oltre al 90% quando l’età è superiore a 50 anni

 

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CYBERWAR SPIONAGGIO DISINFORMAZIONE

L’incontro segreto di Casaleggio: 50 esperti da tutto il mondo per parlare di cittadinanza digitale

Esperti dei settori più disparati da tutto il mondo si sono riuniti a Calasetta, minuscolo comune in provincia di Cagliari, chiamati da Davide Casaleggio per discutere di “cittadinanza digitale” e collaborare alla Rousseau Open Academy

Esperti dei settori più disparati da tutto il mondo, dal sociologo arrivato dal Brasile all’ingegnere informatico della Silicon Valley, al filosofo del Mit di Boston. E poi medici, avvocati, notai, economisti, psicologi, antropologi. Cinquanta persone, non di più, ciascuna di loro ignare di chi fossero gli altri quarantanove. Sono state convocate a Calasetta, un minuscolo comune a un’ora e mezza di auto da Cagliari, chiamate da Davide Casaleggio per collaborare a Rousseau Open Academy, il nuovo progetto dell’Associazione che porta il nome del filosofo francese. E che, sempre di più, è l’oggetto che bisogna osservare per capire cosa voglia fare da grande il figlio del cofondatore dei Cinque Stelle, quale sia la sua agenda, e quanto diverga – senza strappo alcuno, ma con un’orizzonte indubitabilmente diverso – dall’agire politico di Luigi Di Maio e del governo giallo-verde.

Il progetto Russeau Open Academy è a metà tra centro studi e scuola di formazione, con l’obiettivo di diventare un un nuovo modello di partecipazione civica e un incubatore per la formazione digitale. Chi c’era racconta di tre giorni di lavori

Continua qui: https://www.linkiesta.it/it/article/2018/09/25/lincontro-segreto-di-casaleggio-50-esperti-da-tutto-il-mondo-per-parla/39538/

 

 

DIRITTI UMANI – IMMIGRAZIONI

Autorità indipendenti, nell’interesse dei cittadini*

21.09.18

Pippo Ranci Ortigosa

Le dimissioni di Mario Nava dalla Consob hanno alimentato il “sospetto inquietante” che si sia trattato solo di uno scontro di potere. Ma le istituzioni indipendenti vanno sottratte a queste logiche Perché hanno un ruolo essenziale nelle economie moderne.

Le dimissioni di Mario Nava

Sulle dimissioni di Mario Nava da presidente della Consob sarebbe opportuno qualche chiarimento.

Pur non avendo avuto occasione per conoscerlo personalmente, non ho dubbi sull’elevatissimo livello professionale di Nava. Ho pensato, e continuo a pensare, che fosse un presidente del tutto idoneo alla carica. Inoltre, le sue dichiarazioni programmatiche dei mesi scorsi, richiamate nel messaggio delle dimissioni, indicano una linea di conduzione della Consob che mi pare molto opportuna per il necessario e urgente rilancio di questa istituzione fondamentale nel sistema finanziario. Le sue dimissioni sono

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ECONOMIA

La grande alienazione, in libreria

Lelio Demichelis

14 settembre 2018

Una riflessione sulle vecchie e sulle nuove alienazioni, sulle vecchie e sulle nuove fabbriche di alienazione nel libro di Lelio Demichelis: “La grande alienazione. Narciso, Pigmalione, Prometeo e il tecno-capitalismo”, fresco di stampa.

Il 13 settembre è uscito il nuovo libro di Lelio Demichelis: La grande alienazione. Narciso, Pigmalione, Prometeo e il tecno-capitalismo (Jaca Book). Una riflessione sulle vecchie e sulle nuove alienazioni, sulle vecchie e sulle nuove fabbriche di alienazione (la rete/piattaforme/social, lo spettacolare integrato, l’industria culturale 2.0, ecc.). La tecnica e il neoliberalismo offrono una affascinante illusione di individualità, libertà e creatività e se tutti si credono imprenditori di se stessi nessuno si sente/percepisce come alienato. In realtà l’alienazione non è scomparsa, anzi, ma è ben mascherata dal sistema stesso che la produce. Scopo del volume è quello di provare a togliere la maschera al sistema e svelare le molte forme di alienazione oggi esistenti: molte alienazioni che vanno appunto a comporre la grande alienazione.

 

Di seguito, alcuni estratti dall’Introduzione.

Il nuovo avanza a grandi passi, inarrestabile, magnifico, democratico, libertario, individualista, postcapitalista, moltitudinario, soprattutto tecnologico. Questo dicono le retoriche – lo storytelling, la propaganda, il determinismo tecnico e

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FINANZA BANCHE ASSICURAZIONI

Lo scandalo della cessione del quinto

Claudio Mezzanzanica

11 settembre 2018

Facile e veloce, la cessione del quinto dello stipendio è l’ingresso di un tunnel per tanti lavoratori dipendenti e pensionati che non riescono altrimenti a pagarsi spese mediche e altri prestiti. Ha tassi altissimi (10%) e contenziosi più numerosi di Banca Etruria. Per banche e finanziare, affari d’oro.

“La cessione del quinto oggi è una forma di prestito conveniente e sicura”. Così scrivono banche e finanziarie nelle loro newsletter e nei volantini che distribuiscono, nei bar, fuori dai luoghi di lavoro, nelle cassette della posta… In realtà la cessione del quinto è una trappola infernale in cui stanno cadendo e sono caduti alcuni milioni di italiani. L’allarme l’ha lanciato perfino Bankitalia che nella primavera scorsa ha emanato una circolare richiamando gli operatori a una maggiore trasparenza e correttezza nella gestione dei rapporti con i clienti. La crescita dei contenziosi nel 2017, saliti a 22.000, più 40% rispetto all’anno precedente ha costretto anche il compassato istituto di via Nazionale ad agire con il solito sistema della moral suasion.

Il numero dei contenziosi del 2017 è ben quattro volte il numero dei danneggiati da Banca Etruria su cui si sono versati fiumi d’inchiostro. I risultati di questa azione di moral suasion della Banca d’Italia si scontrano con il formidabile interesse di banche e finanziarie che hanno nella cessione del quinto una straordinaria

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Educazione finanziaria: ci vuole una strategia nazionale*

04.04.17

Nadia Linciano

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Da anni si ripete che gli italiani sanno poco di finanza, con gravi conseguenze per i loro portafogli. Ora, l’avvio di una strategia nazionale per l’educazione finanziaria può essere un’occasione unica per colmare il divario con i paesi più virtuosi.

Tante iniziative frammentate

Da tempo, innumerevoli analisi ripropongono la fotografia di un popolo italiano poco avvezzo alle decisioni economiche, anche a causa dei bassi livelli di cultura finanziaria. Fino a qualche anno fa, le lacune non erano apparse poi così gravi. Un sistema previdenziale generoso, una buona capacità di risparmio legata a fonti di reddito stabili, l’abitudine a investire in titoli di stato e obbligazioni bancarie (percepiti come opportunità di investimento a rischio zero) contribuivano a rassicurare l’italiano medio fortemente ostile alle perdite. Il contesto è tuttavia radicalmente mutato e l’analfabetismo finanziario oggi può avere conseguenze significative sul tenore di vita individuale.
Eppure il tema ha finora stentato a trovare la giusta attenzione, con i politici forse convinti che si possa supplire con regole più stringenti, ad esempio, sull’informativa dei prodotti e

 

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PANORAMA INTERNAZIONALE

Gli intrecci in Germania tra l’estrema destra e i militari

Contatti dell’intelligence con AfD anche prima che entrasse in parlamento. Record di candidati ex giudici e delle forze dell’ordine nel movimento. E diversi scandali passati. 

Barbara Ciolli – 25 settembre 2018

L’estrema destra in Germania è una bomba a orologeria, non soltanto per la fragile terza Grande coalizione di Angela Merkelma per l’intero Paese. I fatti inequivocabili di Chemnitz, nell’Est, hanno dimostrato quanta presa crescente possano avere tra la popolazione, in certe aeree, nuovi e vecchi movimenti xenofobi. Ma il fatto più grave, a pochi giorni dalla caccia agli immigrati e dalle affollate manifestazioni neonazi nella cittadina, sono i legami ripetuti che stanno emergendo tra il sottobosco di gruppi, per Costituzione vietati dal Secondo dopoguerra, e l’apparato istituzionale delle forze dell’ordine, dell’intelligence e della magistratura tedesche. L’ultimo scandalo di simili opacità, che fa vacillare l’esecutivo Merkel, è il declassamento dell’imbarazzante ex capo dei Servizi segreti interni (Bfs) Hans-Georg Maaßen ad advisor dell’altrettanto imbarazzante ministro degli Interni, e

 

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PREMIO KALERGI 2016 A PAPA FRANCESCO 1°

Maurizio Blondet  27 settembre 2016

Pubblicato il maggio 7, 2016

PREMIO KALERGI 2016 A PAPA FRANCESCO 1°

Premio Carlo Magno o KALERGI 2016 a papa Francesco, Merkel e Renzi alla cerimonia in Vaticano

Il premio è un “tributo al Suo straordinario impegno a favore della pace, della comprensione e della misericordia” gds.it

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CITTA’ DEL VATICANO. È stato ufficialmente conferito a papa Francesco il premio internazionale Carlo Magno 2016. A consegnare l’attestato nelle mani del Pontefice, durante la cerimonia nella Sala Regia in Vaticano, il presidente del Comitato direttivo del premio, Juergen Linden, e il sindaco di Aquisgrana Marcel Philipp.

Il Papa, entrando nella Sala Regia, accolto dall’applauso dei presenti, ha stretto la mano ai rappresentanti delle istituzioni europee seduti in prima fila, il presidente dell’Europarlamento Martin Schulz, quello della Commissione Ue Jean-Claude Juncker e quello del Consiglio europeo Donald Tusk, che aveva ricevuto in udienza prima della cerimonia e prima dell’altra udienza con la cancelliera AngelaMerkel.

Tra i presenti anche il premier Matteo Renzi che ha avuto un breve dialogo con la cancelliera Merkel prima dell’inizio dell’evento. I due hanno scambiato alcune battute, seduti fianco a fianco, con fare cordiale e sorridente.

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LA LISTA DEI PREMIATI DEL PIANO KALERGI DAL 1950

TUTTA BRAVA GENTE, BASTA SCORRERE LA LISTA PER VEDERLO DA VOI

 

2016 – Papa Francesco

2015 – Martin Schulz

2014 – Herman Van Rompuy

2013 – Dalia Grybauskaitė

2012 – Wolfgang Schäuble

 

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‘L’Occidente contro Tutti … o contro se stesso’?”

25 settembre 2018

DI PEPE ESCOBAR

ZeroHedge.com

Come sarà la storia? Occidente contro Tutti  oppure l’Occidente contro se stesso?

Il quartetto di illiberali formato da  Xi, Putin, Rouhani ed Erdogan viene preso di  mira da altezzose omelie sui “valori” occidentali. In Occidente l‘autoritarismo – l’illiberalismo – viene descritto con arroganza e provocatoriamente come una continua invasione dei Tartari 2.0. Ma guardando più da vicino vediamo che l’Illiberalismo è anche responsabile di una guerra sociale e civile negli USA, visto che l’America di Trump ha da tempo dimenticato cosa sia stato l’Illuminismo europeo.

La visione occidentale fa perno su una pseudo-filosofia giudeo-greco-romana intrisa di Hegel, Toynbee, Spengler e di oscuri riferimenti biblici che denunciano un attacco asiatico contro la “missione civilizzatrice e illuminata condotta dall’occidente”.

 

Questo vortice impedisce una valutazione critica del confucianesimo di Xi, dell’eurasianismo di Putin, della realpolitik di Rouhani e dell’Islam sciita  “non-intossicato-dall’Occidente”, così come del tentativo di Erdogan di mettersi alla guida della Fratellanza Musulmana globale.

 

Gli Obiettivi dell’Occidente.

Invece l’Occidente ci infiocchetta  belle “analisi” fasulle su come la NATO dovrebbe essere encomiata per non permettere che la Libia diventi una nuova Siria, cosa che

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POLITICA

È Confermato: Siete Fottuti

Paolo Rebuffo – 25 settembre 2018

 

Mi danno spesso del catastrofista, in realtà è il contrario sono un inguaribile ottimista. Anche a questo giro ho confidato che “questa volta” per l’Italia sarebbe stato diverso, mi ha fatto piacere il risultato elettorale e ancora di più mi ha fatto piacere vedere la nascita del Governo M5s-Lega.

Le prime azioni di Salvini sulla questione migranti sono state esaltanti e nella giusta direzione, la stretta alla Camera sui vitalizi su impulso dell’M5S e l’arrivo di Marcello Foa alla Rai sono stati segnali molto incoraggianti sia sul piano del taglio dei costi che su quello culturale, e Dio solo sa quanto gli Italiani abbiano bisogno di consumare cultura di qualità.

Tuttavia, finisce qui. Al dunque il governo giallo-verde si sta rivelando peggio, molto peggio del governo Renzi tanto che lo rimpiangerete.

Il dunque è la questione economica.

Salvini e Di Maio vi stanno fottendo e vi piace da morire. Vi stanno facendo credere che i differenziali di tasso, causati dalla loro folle propaganda, siano irrilevanti. Vi stanno facendo credere che un l’Italia può comportarsi da paese sovrano senza pagarne il prezzo. Soprattutto si stanno comportando con le

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