La realtà inventata

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La realtà inventata

Manlio Lo Presti – 6 marzo 2019

Un giornalista che ho conosciuto da poco colloquiando sulle vicende del nostro martoriato Paese, mi ha fatto sapere che le redazioni dei giornali in rete non hanno un grande interesse per il contenuto delle notizie, ma se queste inducono i lettori a fare click. La sua riflessione non mi ha sorpreso più di tanto. Dove tutto corre veloce, come gli scarafoni quando si accende la luce, la cura e la scelta delle notizie non sono una priorità. E’ importante uscire per primi, costi quel che costi.

Le cause o le rettifiche della notizia sparata in prima pagina avranno sempre una influenza maggiore della rettifica che viene sempre dopo -quando il pezzo da correggere è stato dimenticato dall’incalzare ossessivo si altri articoli – e relegato in quarta pagina.

Ma allora perché questa folle corsa a dire e addirittura a falsificare i fatti e le notizie invece che farne una analisi critica, delle valutazioni sui loro effetti sociali, economici, politici, di sicurezza nazionale, di ordine pubblico, ecc. ecc. ecc.?

 Il motivo è la invasione totalitaria dei metodi di diffusione delle notizie imposta dallo strapotere di Google che obbliga tutta la rete di giornali online ad accettare passivamente il sistema SEO (Search Engine Optimization) (*). Si tratta di un percorso piuttosto complicato che si può utilizzare al meglio solo dopo aver frequentato corsi ad hoc.

L’invio e la diffusione di notizie o documenti di qualsiasi natura che non osservano questi complicatissimi criteri sono destinati ad una diffusione molto limitata o quasi all’oblio.

Per evitare la marginalizzazione, i periodici online spingono quindi alla acquisizione martellante ed ossessiva dei click che i lettori fanno sul sito che consultano. La qualità della notizia? Parafrasando un dei principi della logica, è “una condizione necessaria, ma non sufficiente”.

La convulsiva ricerca dei like sui social (Facebook fra i più diffusi), dei cuoricini (Instagram), del click sui siti web ha decretato la scomparsa della ricerca critica e spesso faticosa della veridicità di quanto viene diffuso. La massa-tsunami delle informazioni e porta via tutti i detriti del falso totalitario costringendo tutti a vivere in una realtà inventata (**) in una sorta di Matrix che deforma la capacità cognitiva di intere masse, di nazioni, di emisferi.

P.Q.M.

Questa immensa e titanica censura che farebbe impallidire McLuhan ed Orwell, è possibile grazie ad un artificio tecnetronico di Google SCONOSCIUTO AL 99% DELLE MASSE – il S.E.O. appunto – che è riuscito a condizionare l’informazione con una magnitudine superiore a due Guerre mondiali.

Abbiamo una dimostrazione di come il SOFT POWER del Sacro Impero Tecnetronico Americano stia sterminando qualsiasi forma di percezione del reale finora conosciuta.

TUTTI VERSO UN DEFICIT COGNITIVO COLLETTIVO E PLANETARIO.

FELICEMENTE ANDROIDI!

Ne riparleremo

 

NOTA

(*) cfr. il link: https://www.mysocialweb.it/2018/08/13/seo/

(**) Waztlawick, La realtà inventata, Feltrinelli