IL MONDO AL CONTRARIO. IL GENERALE VANNACCI CONTRO LA TEOLOGIA BUONISTA INCLUSIVA

IL MONDO AL CONTRARIO. IL GENERALE VANNACCI CONTRO LA TEOLOGIA BUONISTA INCLUSIVA

Manlio Lo Presti (scrittore ed esperto di finanza e banche)

Il libro tratta argomenti analizzati in precedenza da altri pensatori e giornalisti italiani e stranieri. Per loro però non abbiamo assistito ad un clamore di queste dimensioni. Eppure, alcuni Autori hanno avanzato critiche anche più pesanti e dettagliate sul pensiero politicamente corretto. Il libro non è peraltro stampato da case editrici. Molti hanno puntato l’attenzione sul fatto che il libro è autoprodotto come a dire tra le righe che è una cosa strana. e invece è stato un successo la sua distribuzione e vendita con il canale Amazon che ha potuto far fronte comodamente ad una richiesta stimata ad oggi di ben ventiduemila copie. Si dimentica che esistono migliaia di titoli stampati in proprio e nessuno trova da ridire. Il libro del generale reca anche il codice internazionale ISBN e quindi non può reputarsi un’opera scritta nell’ombra, all’insaputa dei soliti finti tonti.

Considerato il livello dell’Autore, con l’utilizzo di robot semantici è sicuramente passato sotto l’occhiuto controllo preventivo dei nostri Servizi Segreti e della Polizia Postale che lo hanno analizzato parola per parola. Un “robot semantico” può avere la potenza di controllare milioni di parole al secondo. Ne fa un uso scientifico e ossessivo il ben noto canale internet con sede a Menlo Park, Usa, in nome della democrazia, della libertà di parola, dell’inclusione e della condivisione, ovviamente. Per il singolo giornalista o analista è sufficiente attivare programmi di lettura testi in circolazione con la ricerca delle parole sgradite che conducono rapidamente alla pagina le contiene.

Si parla di un libro che non è stato letto da nessuno.  Il volume comprende 355 pagine. Con una lettura velocissima sono necessari tre giorni. Non basta una settimana per arrivare all’ultima pagina. Una settimana è all’incirca il tempo della creazione del polverone mediatico ben amministrato dalle solite centrali della sovversione che il generale e i suoi detrattori conoscono benissimo. Per ottenere rapidi risultati mediatici si fa leva sull’emotività, sulla rabbia, sul linciaggio dei moralisti ad una velocità. La solita macchina del fango attivata ad orologeria.

Quanto appena detto, ci induce a procedere ad una corretta disamina del libro. Si apre con una sferzante riflessione del filosofo Benedetto Croce sulla natura degli italiani. Dopo l’indice dei contenuti, alla pagina III il testo prosegue con una nota dell’Autore dove viene precisato che “Quest’opera rappresenta una forma di libera manifestazione del pensiero ed espressioni delle personali opinione dell’autore e non interpreta posizioni istituzionali o attribuibili ad altre organizzazioni statali e governative”.  Questa precisazione è stata totalmente e volutamente ignorata dai pasdaran del politicamente corretto. Tenerne conto avrebbe impedito al Comando Unificato della Morale di sollevare polveroni e una catena di interventi censori sui giornali, dibattiti televisivi, ondate di opinioni sulla rete. Non si fa sfuggire un’occasione troppo ghiotta.

“Il mondo al contrario” si snoda in dodici capitoli. Ciascuno ha un titolo inequivocabile affinché i lettori capiscano subito di cosa si sta parlando. Il capitolo uno (Il Buonsenso) descrive una visione del mondo che si fonda sulla consuetudine e sui comportamenti condivisi da un popolo. La consuetudine è peraltro un importante tema giuridico. Nessuno dei “critici” ne ha fatto cenno perché non era funzionale al linciaggio preventivo. Il capitolo due (L’ambientalismo) dove l’Autore fa presente che la Natura non ha pregiudizi e segue una dinamica propria, uccide con terremoti e vulcani attivi (p. 14). Crea sconvolgimenti e mutamenti spesso radicali. È errato inquadrarla in uno schema ideologico totalitario che intende eliminare ogni evento che non è coerente con lo schema teologico green. I continui ed ossessivi blocchi a fonti energetiche non green ostacolano continuamente la costruzione di infrastrutture che modificano il paesaggio ma assicurano la difesa del sistema-Paese e non ha fatto che causare danni al livello economico nazionale. Possiamo leggere osservazioni interessanti elaborate su dati pubblici di ISPI ed ENEA. Ignorata dai criticoni l’analisi della gestione delle coltivazioni Ogm la cui dannosità non è stata rigorosamente comprovata. Pone in evidenza che si creano barricate per gli Ogm ma nessuno si muove efficacemente contro i tentativi di controllo elettronico della mente e sulla dannosità dei dispositivi iniettati sottopelle. Fa presente che gran parte dell’inquinamento proviene dai Paesi poveri.  Il capitolo tre (L’energia) è stato ignorato. Viene evidenziato che la produzione di C02 in Europa è appena il 7% mentre il mondo crea il resto, dimostrando che siamo vittime di una posizione puramente ideologica. Il capitolo quattro (La società multiculturale e multietnica) è invece il capitolo più saccheggiato perché offre un buon numero di “capi di imputazione” al Tribunale dei possessori della Verità. L’Autore fa notare che non esiste una società migliore perché è colorata. Un’opinione che egli attribuisce al politico Bersani. Gli Usa multiculturali sono, al contrario, l’esempio di un conflitto permanente fra etnie (pag. 91) o fra caste nella popolosa India (pag. 91). Crimini a sfondo razziale sono aumentati in società con una vasta presenza multietnica. Si spinge al dispregio dei valori nazionali comuni e condivisi invece di promuovere il rispetto di quelle regole da parte di tutti e quindi anche per gli immigrati. Costoro risultano innocenti per gli atti criminosi commessi perché non sanno che stuprare, spacciare, uccidere è proibito nel Paese di arrivo. La cittadinanza alla quale ambiscono i migranti è fondata sull’appartenenza del luogo dove si hanno radici culturali. L’espressione “cittadini del mondo” è un falso perché ogni Paese ha proprie regole che intende far rispettare, ad eccezione dell’Italia. L’introduzione del concetto di “diritti differenziati” a loro tutela fa saltare totalmente la storia secolare di un popolo che ha conquistato con lunghe lotte i diritti e ha costruito una architettura di doveri da rispettare. Il capitolo cinque (La sicurezza e la legittima difesa) inizia affermando che “la sicurezza è il primo requisito su cui si basa la convivenza civile (pag. 129). E il rispetto delle regole (pag. 130). Il capitolo cinque (La sicurezza e legittima difesa) è un altro capitolo particolarmente bersagliato dai ribaltatori della verità. I Diritti hanno significato se sono collegati ai relativi Doveri. Nel mondo ideologico si parla solo di diritti. Diritto di occupare case comprate con decenni di sacrifici dagli attuali proprietari, di avere sussidi a spese dei lavoratori, di accoglienza indiscriminata ma non collocamento e un lavoro ai nuovi arrivati. Il magnate e primo ministro inglese Sunak decide di confinare in una chiatta in mare aperto i migranti che arrivano. Ma lui può farlo senza incorrere alle punizioni riservate ad altri che non sono inglesi, Usa, australiani, neozelandesi o maltesi. Questi cinque Paesi si sono attribuiti il monopolio della verità. In Italia, viene difeso il “diritto di rubare” degli zingari perché è la loro cultura. Il politicamente corretto ora si è inventa la “privacy dei ladri” che non possono essere filmati dai i cellulari testimoni dei loro atti criminosi (pag. 140). Chi si difende dentro la propria casa rischia pene pesantissime se ferisce un ladro, ecc. Si crea un fronte a favore degli zingari e della privacy dei ladri da parte delle esponenti politiche e giornalistiche del fronte corretto e “giusto”. Sono giustificate le interruzioni di pubblico servizio e i blocchi stradali da parte dei talebani del clima (pag. 141). Il capitolo argomenta con dovizia di particolari lo spinoso problema della certezza della pena per coloro che commettono delitti contro i cittadini senza eccezioni per troppa indulgenza per i migranti. Questi temi sono stati ignorati dal Sinedrio buonista che inventa quotidianamente argomenti giustificativi ad oltranza (pag. 148). Quando le nostre Autorità hanno iniziato i controlli sul reddito di cittadinanza le richieste di rinnovo sono calate del 65%. La notizia non è sbandierata e si è detto che gli sporchi fascisti del governo stanno affamando la popolazione.  La legittima difesa della proprietà e dell’incolumità fisica sono diventate un’arma contro la vittima per difende gli aggressori occupanti. Per alcune donne della politica non si possono aver armi in casa sperando nella magnanimità dei ladri che non arrivino alla violenza carnale contro moglie e figlie (pag. 153) e al salvataggio della vita. Infine, la vittima viene processata e deve risarcire gli aggressori con enormi risarcimenti. Il capitolo sei (La casa) tocca un tema difficile. È un bene che gli italiani si siano comprati con sacrifici economici decennali. Il proprietario deve intentare cause lunghissime e costose contro gli occupanti. Spese che non saranno ripagate dalla parte occupante. Comunque. Si tratta di un danno personale e collettivo per la crescente ampiezza del fenomeno (pag. 165). Sono tutelate all’estremo le borseggiatrici della metro (pag. 169) in nome di una buonista impunità di massa che crea risentimento nella popolazione. La lentezza della giustizia aggiunge disordine al caos (pag. 171). Si invoca l’okkupazione-fai-da-te e si vieta brutalmente la difesa-fai-da-te (pag. 176).  Abbiamo come prima conseguenza un calo delle transazioni immobiliari per la cifra spaventosa di 18 miliardi (dati NOMISMA – pag. 181). Lo Stato assente accolla ai privati il costo della necessità abitativa degli immigrati e degli indigenti (pag.181).  Il capitolo VII (La famiglia). La famiglia è il primo nucleo della società come esempio educativo, come riferimento dei valori sociali e della nazione di appartenenza. E’ diventato il bersaglio più ferocemente colpito dalla congrega buonista globalista. Il nucleo è stato demolito per dare spazio alle ragioni avanzate dalle comunità lgbtquia+++ che vengono appoggiate dagli animalisti che promuovono il passeggio di porcellini rosa al guinzaglio (pag. 189) . Il politically correct intende demolire ogni struttura familiare in favore della fluidità dei rapporti, dell’adozione a coppie gay, della eliminazione delle parole “padre” e “madre” sostituite da genitore 1 e genitore 2 per evitare discriminazioni. L’attenzione alle discriminazioni sta demolendo qualsiasi struttura (pagg. 187-195). I genitori non possono più educare i propri figli (pag. 201) per i quali gli asili nido hanno costi proibitivi. Un Paese che non tutela l’infanzia e la crescita demografica (pag. 204). Il capitolo otto (La Patria) è il più contestato. Nel mondo globalista, fluido, asessuato, il concetto di patria è un residuato bellico che non è coerente con la vulgata globalista e quindi deve essere combattuto con ogni mezzo nonostante i contenuti della Costituzione. Il capitolo nove (Il pianeta lgbtq+++) altro tema molto attenzionato dal Tribunale della Verità che non tiene conto che solo l’1% della popolazione si è dichiarato omosessuale (Dati ISTAT – Pag. 237) contro il 6% di malati di schiena di cui nessuno parla. Le dichiarazioni dell’Autore sono coraggiose ed esprimono un diffuso disagio della società italiana che nessuno ha il coraggio di esternare. Chi non accetta tale stato di cose è immediatamente trasformato per malato in quanto omofobo. Anche in questo caso, si ribalta la colpa. Abbiamo una presenza mediatica sproporzionata rispetto alla consistenza numerica lgbtq+++ (pag. 247). Il capitolo dieci (Le tasse) tocca il tema della immensa evasione fiscale per fronteggiare una percussione fiscale totale per ogni cittadino che supera il 65% dei propri guadagni. Esiste una vasta platea di gente che non le paga e, anzi, vive alle spalle dello Stato incassando sussidi per pagare i quali si aumentano le tasse in un giro infernale senza fine.  (pag. 195). Il capitolo undici (La nuova città) affronta il tema delle ZTL che sono contrarie ai principi della libera circolazione delle persone (pag. 309) invocando la lotta alla produzione di CO2 che, come riportato in precedenza tocca la percentuale massima dell’1% d’Europa. Si promuove una variopinta mobilità ecologica di biciclette, monopattini elettrici, mezzi pubblici che scarseggiano e salutari passeggiate (pag. 309). Abbiamo la direttiva sulle case green che colpirà duramente la proprietà delle case per il costo elevato degli interventi (pag. 311), tenuto conto che l’Italia ha il massimo numero di piccoli proprietari diversamente dal resto d’Europa dove imperano colossali società immobiliari con milioni di affittuari e quindi capaci di affrontare ristrutturazioni di interi blocchi con costi ragionevoli. Abbiamo il giro d’affari delle auto inquinanti da euro zero in poi che saranno vendute ai poveri dei Paesi terzi che inquineranno ancora di più. Ma l’importante è salvare la faccia ecologica della città occidentale felicemente green (pag. 313). Il capitolo dodici (L’animalismo) sta creando problemi alla zootecnia che si vuole totalmente estinta, con danni per centinaia di miliardi alle filiere industriali dell’Italia. La ossessiva tutela del cosiddetto ambiente ha fatto emergere la moltiplicazione dei cinghiali in città. (pag. 339).  Si vuole far passare il principio che nessun animale deve essere ucciso (pag. 343). Gli umani devono essere erbivori, ma i predatori possono invece fare danni alle fattorie.

Per ragioni di brevità, si è redatta l’estrema sintesi di ogni capitolo di questo libro che ne fa una rinnovata edizione di dizionario socioeconomico e politico. La lettura integrale del libro è ovviamente, di maggiore soddisfazione rispetto alla presente recensione che intende suscitare interesse. Ricorda le opere scritte dagli illuministi settecenteschi inizialmente perseguitati e massacrati dai poteri costituiti del tempo, ma poi considerati degni di grande attenzione. Il testo ha uno stile incalzante dove traspare una buona dose di indignazione da parte di un cittadino che, con coraggio e determinazione, ha voluto raccogliere e riunire in un flusso logico una serie di argomentazioni scottanti che i Tribunali della Verità stanno tentando da tempo di eliminare sistematicamente se è divergente dalle linee teoriche del mondo ideologizzato globalista green con le treccine, elettrico, ambientale, multisex. La società non rovesciata è ancora fatta di persone che cooperano con azioni solidali progettando il futuro con la possibilità di crescere socialmente, moralmente ed economicamente.

Non possiamo tuttavia esimerci farci qualche domanda. Perché questo volume-manifesto è stato pubblicato adesso e non prima? Perché un generale con un curriculum professionale di tutto rispetto rischia di essere adesso destituito e diventare anche oggetto di provvedimenti carcerari e oltre. La speranza è che lo stesso Autore possa rivelarcelo nel corso delle imminenti e numerose presentazioni del libro in tutta l’Italia.

Buona lettura.

Roberto Vannacci, Il mondo al contrario, s.i.p., € 26,00