NERO DI LONDRA

NERO DI LONDRA

Manlio Lo Presti (scrittore ed esperto di finanza e banche)

Gli Autori sono ricercatori con numerose pubblicazioni ed inchieste che hanno contribuito a comprendere alcune zone d’ombra della recente storia repubblicana italiana. Il libro “Nero di Londra è un libro interessante. Viene pubblicato dall’editore Chiarelettere ad ottobre 2022 in coincidenza del 27 ottobre 1922 giorno della marcia su Roma. La pubblicazione viene diffusa in coincidenza con un convegno organizzato dal Prof. Aldo Mola direttore scientifico di ASSG – Associazione di studi storici Giovanni Giolitti. Argomento: “La crisi politica italiana del 1922” (https://www.targatocn.it/2022/10/07/leggi-notizia/argomenti/attualita/articolo/a-vicoforte-un-convegno-di-studi-sulla-crisi-politica-italiana-del-1922.html), con la registrazione qui: https://www.youtube.com/watch?v=YCxk5UOvS-g

Fonte: https://www.youtube.com/watch?v=YCxk5UOvS-g

Non sfugge la contestualità dell’uscita del libro Nero di Londra con il convegno su “La crisi politica italiana del 1922” coordinato dal Prof. Aldo Mola. Potrebbe maliziosamente far pensare ad un’azione di disturbo nei confronti del convegno di Vicoforte su la “Crisi politica italiana del 1922”. A pensar male si fa peccato ma difficilmente ci si sbaglia diceva con ironia Giulio Andreotti.

Le premesse metodologiche dei due eventi su un tema che ancora oggi tocca nervi scoperti a distanza di un secolo sono profondamente differenti. Ancora non si ha una sufficiente conoscenza delle vicende che hanno condotto all’ascesa folgorante del giornalista Mussolini che è dapprima neutrale e immediatamente dopo si affianca al movimento interventista spinto e organizzato da Francia e Inghilterra. Con lo sviluppo della pesantissima ingerenza sugli equilibri politici italiani, l’Inghilterra si muoverà da sola dopo aver scalzato in malo modo la Francia. La tutela prioritaria dei propri interessi nel Mediterraneo colloca la penisola in un ruolo delicato e importante e quindi da controllare totalmente. “Nero di Londra” è un testo ben curato. Nasce da un lungo e tenace lavoro di setacciamento e di analisi di molti documenti desecretati dai servizi segreti inglesi. Gli Autori devono aver ottenuto la collaborazione di numerosi aiutanti in servizio nell’ Archivio e comunque inglesi che hanno potuto sorvegliare la progressione della ricerca millimetro per millimetro. Neanche di questo aspetto viene detto qualcosa nel testo.

Il racconto elenca la sequenza delle iniziative operative realizzate in campo dei servizi segreti inglesi per pilotare l’Italia verso l’interventismo contro gli imperi centrali. Un’Italia rurale, economicamente povera e fragile, poco preparata militarmente viene usata come carne da cannone per alleggerire la pressione bellica germanica contro Francia e Inghilterra. L’italietta ha pagato un prezzo altissimo con un bagno di sangue di un milione e mezzo di morti, dispersi e feriti. Gli inglesi cercano di evitare il crollo totale che potrebbe provocare una rivoluzione bolscevica con l’occupazione delle fabbriche. Infrangendo patti sottoscritti, inglesi e francesi disconoscono riconoscimenti territoriali pattuiti con gli italiani prima della fine della Prima guerra mondiale. Il nostro Paese vincitore viene trattato da sconfitto di terz’ordine. Si genera un generale risentimento nel Paese al quale si finisce di far fronte dapprima con piccole e irrilevanti concessioni territoriali e poi con l’opzione repressiva di una dittatura. La storia è nota. E il libro ne conferma le dinamiche descritte ampiamente e approfonditamente da numerosi studi antecedenti.

La notevole esperienza degli Autori si fa sentire. Il libro racconta l’incalzante sequenza di eventi dietro le quinte che portano alla marcia su Roma. La cronistoria è puntuale, accurata, precisa. Sembra piuttosto dissonante il ricorso ad una fonte esclusivamente inglese. I servizi segreti inglesi decidono di desecretare gli archivi militari di Londra nel periodo che va dal 1900 fino all’ascesa di Mussolini e il suo consolidamento. Ne esce un’interessante quadro che ha l’importante merito di conferire coerenza ad una lunga serie di studi e di ricerche da parte di studiosi italiani e di stranieri contemporanei e antecedenti che hanno trattato questi temi in ordine sparso.  Un ottimo manuale da consultare, considerando con prudenza che tutto promana da una fonte unica e non confrontata con altre dello stesso periodo da altri Paesi.

A questo punto, sorgono alcuni interrogativi riguardanti il libro e le sue vicende culturali. Il primo: perché non si è proceduto ad una verifica incrociata con documentazione proveniente da fonti nemiche relative a nazioni che dovrebbero anche esse aver desecretato i propri documenti. Perché gli Autori non hanno voluto chiedere anche a loro di aprire alla consultazione gli archivi dello stesso periodo? Il secondo: non viene raccontato la dinamica dello sviluppo dei contatti e della procedura di autorizzazione all’accesso agli archivi londinesi pubblici e in gran parte consultando e valutando oracolari i diari di personaggi privati del regno. Il terzo: gli Autori non si sono fatti qualche domanda sulla percentuale di veridicità delle fonti e nemmeno sono stati sfiorati dalla eventualità di aver avuto accesso a documenti preventivamente pastorizzati e manipolati? Sarebbe una eventualità non troppo peregrina considerato che i custodi sono storicamente maestri della subornazione, della falsificazione, della diversione applicata in tutto il mondo ed è stata molto dannosa per lo sviluppo democratico, economico e sociale dell’Italia ridotta a colonia di infima importanza. Non vedo perché costoro dovrebbero aver riservato agli italiani, loro eterno bersaglio e terreno di dominio, un trattamento favorevole. Il quarto: perché dedicare sessantadue pagine iniziali alla cronologia elogiativa di una famiglia nobiliare anglo-irlandese? L’esponente di questa genia combattiva e ultraconservatrice è stato il regista abilissimo che ha spostato il nostro Paese in favore dell’intervento contro gli Imperi centrali costato milioni di morti e feriti.. Quinto: perché il contenuto di un libro accurato e documentato deve avere in premessa la pubblicazione di un volumetto polemico e propagandistico contro la classe politica inglese del tempo e la pubblicazione di un copione teatrale che contiene un ipotetico e ridondante processo ante litteram a Mussolini?  Si tratta di una parte sbilanciata ed ininfluente con l’equilibrio narrativo del libro. Si può affermare che il testo può benissimo iniziare da pagina sessantuno, per un totale residuale di pagine 181.

Pochi sono i libri che sollevano così tanti interrogativi e per questo motivo il libro conserva un notevole interesse, nei limiti della sequenza di interrogativi sopra indicati. Resta il fatto che questi dubbi dovranno avere risposte esaurienti, nel rispetto della platea di lettori che si impegneranno a leggere questa pubblicazione.

Mario Cereghino – Giovanni Fasanella, Nero di Londra, Chiarelettere, 2022, Pag 242, € 18,00