RASSEGNA STAMPA DETTI E SCRITTI 28 AGOSTO 2020

https://www.nogeoingegneria.com/motivazioni/sociale/lo-stato-di-polizia-di-microsoft-sorveglianza-di-massa-riconoscimento-facciale-e-azure-cloud/

RASSEGNA STAMPA DETTI E SCRITTI

28 AGOSTO 2020

A cura di Manlio Lo Presti

Esergo

Se lo Stato moderno rivendca per sé il monopolio dell violenza legittima,

il terrorismo rivendica invece il monopolio della negazione.

DANIELE GIGLIOLI, All’ordine del giorno è il terrore, Bompiani, 2007, pag. 16

 

http://www.dettiescritti.com/

https://www.facebook.com/manlio.presti

https://www.facebook.com/dettiescritti

Le opinioni degli autori citati possono non coincidere con la posizione del curatore della presente Rassegna. 

Tutti i numeri della Rassegna sono disponibili sul sito www.dettiescritti.com

 

 Precisazioni

 www.dettiescritti.com è un blog intestato a Manlio Lo Presti, e-mail: redazionedettiescritti@gmail.com 

 Il blog non effettua alcun controllo preventivo in relazione al contenuto, alla natura, alla veridicità e alla correttezza di materiali, dati e informazioni pubblicati, né delle opinioni che in essi vengono espresse.

Nulla su questo blog è pensato e pubblicato per essere creduto acriticamente o essere accettato senza farsi domande e fare valutazioni personali. 

 Le immagini e le foto presenti nel Notiziario, pubblicati con cadenza pressoché giornaliera, sono raccolte dalla rete internet e quindi di pubblico dominio. Le persone interessate o gli autori che dovessero avere qualcosa in contrario alla pubblicazione delle immagini e delle foto, possono segnalarlo alla redazione scrivendo alla e-mail redazionedettiescritti@gmail.com 

La redazione provvederà doverosamente ed immediatamente alla loro rimozione dal blog.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

SOMMARIO

 

EDITORIALE

Perché la Sardegna?

Manlio Lo Presti – 28 agosto 2020

E poi dicono che esiste il complottismo ma dimenticano (volutamente) che la causa, l’espansione ed il radicamento di tale comportamento proviene da un immarcescibile dubbio sulle procedure e sulla legittimità dell’operato di questa gang di politici cocainomani e corrotti.

Parlo di corrotti e non chiamateli incapaci. Non lo sono affatto! Costoro sono dei veri serial killers che hanno un odio mortale contro la popolazione italiana che li ha mandati in Parlamento.

Nessuna classe politica di altre nazioni odia la propria popolazione come quella italiana!

 

 

TUTTO CIÒ PREMESSO

Avere fiducia di questo ignobile generone sarebbe un atto suicida. Lo sapeva bene er gobbo quando disse la celebre frase: PENSARE MALE E’ PECCATO, MA DIFFICILMENTE CI SI SBAGLIA. Su questa massima EGLI ha costruito una carriera politica straordinaria, con il supporto della sua luciferina intelligenza …

Quanto appena ragionato perché è da un po di tempo che la Sardegna è bersaglio di “casuali” epidemie che provocano blocchi economici, povertà, disoccupazione, recessione, malcontento, rabbia, ecc. ecc. ecc. come accade da tempo anche nel continente.

E allora io penso male, come avrebbe fatto l’intramontabile gobbo.  Penso che anche questi eventi siano una lunga premessa per portare la Sardegna, studiatamente portata all’esasperazione,  nelle mani dei francesi che già si sono appropriati della zona di mare più percosa con il misterioso Trattato di Caen del quale il Parlamento italico è rimasto stranamente al di fuori e di cui i giornaloni neomaccartisti antifa quadrisex dem non hanno fatto alcun cenno.

P.Q.M.

Tali eventi sono un ulteriore tassello della politica dell’Unione Europea di cercare di frazionare gli Stati troppo grossi per essere sottomessi. Il dominio bancario, politico è più agevole con staterelli ex Jugoslavia che hanno da sempre avuto bisogno dei prestiti BCE Fondo Monetario per sopravvivere ma striolati da regole ultraliberiste depressive e distruttive economicamente e socialmente.

Ci hanno provato con la Spagna con l’autonomia catalana, l’esplosione ad orologeria della questione scozzese per danneggiare l’Inghilterra che osato uscire dal dominio tecnotronico di Bruxelles, come accade in Bielorussia che havuto la sfacciataggine di non accettare di far gestire dall’esterno la faccenda del COVID1984 e, ancora peggio, di non avere nel proprio territorio banche e succursali appartenenti alla costellazione finanziaria dei Rothschild!!!

Come ho ripetuto varie volte, “CHI CONTROLLA L’ITALIA CONTROLLA IL MEDITERRANEO”. Per questo semplice motivo il nostro Paese è stato sempre martoriato da attentati, depredato da otto mafie, controllato da 50 servizi segreti.

Ma, nonostante tutto questo martirio sia stato realizzato con la ignobile complicità di una casta politica ricattata, drogata, corrotta, l’italia tenta di cercare una propria strada. In quel momento partono gli attentati, emergono in pochi anni partiti pauperistici e pseudoecologisti che vanno contro ogni tentativo di realizzare grandi opere infrastrutturali nel territorio: L’ITALIA DEVE RIMANERE IN UNO STATO COMATOSO.

Non deve disturbare le manovre di Francia, Germania, USA.

Ebbene, usando lo sguardo più lontano del nostro naso,ho il fortissimo sospetto che i pretoriani di Bruxelles stiano da tempo preparando le premesse e la creazione di spinte autonomiste in modo da portare la Sardegna nelle mani della Francia. Manon sarebbe finita qui. In caso di ulteriore rifiuto di elezioni anticipate, anche una gran parte del Nord potrebbe pretendere la SECESSIONE DEL NORDEST. Una ribellione chiama l’altra e sarebbero opportunamente pilotate correnti autonomiste siciliane mai sopite.

Fuori la Sardegna, il Nordest e la Sicilia, la ex-Italia resterebbe un troncone demolito economicamente e pronto a ricevere una serie di ondate cosiddette migratorie da oltre 5.000.000 ciasuna. Il troncore demolito non sarà minimante in grado di oppore alcuna resistenza decente e il gioco è fatto.

L’Europa continentale avrebbe finalmente demolito il nostro Paese facendolo diventare la cassa razziale del vecchio continente. Poi si vedrà …

I colpi ricevuti nel nord leghista, nella Sardegna riottosa, in Sicilia martoriata sono un unico disegno:

STERMINARE L’ITALIA

NE RIPARLEREMO!!!

 

 

 

IN EVIDENZA

LA DEUMANIZZAZIONE 

 posted by 

Ciò che non volete capire, sostanzialmente perché siete tifosi, è che la normalità non tornerà mai più. I media di regime vi parlano già di “nuova” normalità, preparando le menti ad abituarsi alla nuova realtà deumanizzata.

Sapete che vuol dire, vero? Lo stato terapeutico condurrà ad un mutamento antropologico senza precedenti nella storia, con l’obiettivo di soffocare le libertà fondamentali profittando di una emergenza sanitaria permanente, seppur ormai superata.

E se anche in inverno l’emergenza tornasse, lo Stato ha ormai tutti gli strumenti sanitari per affrontarla con mezzi ordinari e non più speciali. Ma ciononostante il terrore deve continuare, quotidianamente e senza sosta; è su di esso che trova fondamento l’obbedienza incondizionata degli essere umani.

Le ultime due generazioni non sono state educate alla Libertà, pertanto vivono senza conoscere i sacrifici per la la conquista di Libertà e Democrazia. Ciò produce la conseguenza che siano più facilmente assoggettabili a nuova tirannia. In Italia ben sessanta milioni di persone sono tenute sotto scacco, incollate quotidianamente alla televisione, sulla semplice oscillazione del numero dei contagi giornalieri pur avendo i posti letto in terapia intensiva quasi completamente vuoti.

Il Covid come nuova forma di spread: superata una certa soglia è possibile sacrificare i diritti fondamentali.

Un controllo totale delle menti attraverso il terrore permanente.

Chi nega il virus è certamente un cretino, ma chi non vede nel virus il tentativo tirannico di un mutamento antropologico indotto e innaturale, è cretino due volte.

[di Giuseppe Palma]

*** *** ***

Consigli letterari:

1) di Paolo Becchi e Giuseppe Palma, “Una riforma sbagliata. Dodici motivi per dire NO al taglio dei parlamentari“, Gds, febbraio 2020. Qui per l’acquisto 👇https://www.amazon.it/Una-riforma-sbagliata-Dodici-parlamentari/dp/8867829920/ref=mp_s_a_1_1?dchild=1&keywords=una+riforma+sbagliata&qid=1597305132&sr=8-1

2) di Paolo Becchi e Giuseppe Palma, “DEMOCRAZIA IN QUARANTENA. Come un virus ha travolto il Paese“, Historica edizioni.

Qui i link per l’acquisto:

http://www.historicaedizioni.com/libri/democrazia-in-quarantena/

https://www.ibs.it/democrazia-in-quarantena-come-virus-libro-paolo-becchi-giuseppe-palma/e/9788833371535

https://www.mondadoristore.it/Democrazia-quarantena-Come-Giuseppe-Palma-Paolo-Becchi/eai978883337153/

https://www.libreriauniversitaria.it/democrazia-quarantena-virus-ha-travolto/libro/9788833371535

FONTE: https://scenarieconomici.it/la-deumanizzazione-di-giuseppe-palma/

 

 

 

Covid, la follia dei decessi gonfiati

28 08 2020

VIDEO

FONTE: https://www.nicolaporro.it/zuppa-di-porro/covid-la-follia-dei-decessi-gonfiati/

GATES TO HEAVEN OR TO HELL- PORTE DEL PARADISO O DELL’ INFERNO? (3)


PARTE 1 E PARTE 2

IL NUOVO AFFARE DI BILL GATES

EMERGENZA CLIMATICA – CO2 – MODIFICAZIONE CLIMATICA E METEOROLOGICA

Di Maria Heibel

I cambiamenti climatici “potrebbero essere peggiori della crisi globale scaturita dal Covid-19”. È questo il sunto dell’ultimo pensiero di Bill Gates pubblicato qualche giorno fa sul suo blog “Gates Notes”

*********

Nel marzo 2020 Bill Gates ha annunciato su LinkedIn, che avrebbe lasciato il consiglio di amministrazione di Microsoft e Berkshire Hathaway.

Ha scritto: “Ho deciso di dimettermi da entrambi i consigli di amministrazione pubblici in cui lavoro – Microsoft e Berkshire Hathaway – per dedicare più tempo alle priorità filantropiche, tra cui la salute e lo sviluppo globale, l’istruzione e il mio crescente impegno nell’affrontare il cambiamento climatico.”

Berkshire Hathaway occupa la maggior parte del portafoglio di investimento di Bill Gates (58%) ed è facile capire perché. Berkshire sotto la guida di Warren Buffett è uno dei più grandi conglomerati nel mondo.

Ripulire il pianeta

Con la comparsa del coronavirus – non inaspettatamente, come rivela EVENTO 201 – è scomparsa Greta e con lei i ragazzi dei Frydays for Future, questi ultimi rinchiusi e confinati nelle loro case ed è scomparso “il cambiamento climatico” dai giornali e dalla mente della gente. Bill Gates, invece, ha continuato a pensarci, non ha dimenticato “l’altra grande minaccia” e, di recente, è stato annunciato che investirà un miliardo di dollari in tecnologie di cattura del carbonio per “combattere il cambiamento climatico”.

Il suo ambizioso impegno dovrà essere, innanzitutto, quello di ridurre a zero l’impronta di carbonio della Gates Foundation e di farlo a ritroso, cioè fin dall’inizio. Così Gates si libera del suo sordido passato, anche se, ovviamente, si riferisce solo alla CO2. Ma questo è solo l’inizio.

Dopo la promessa di vaccinare tutta l’umanità, un’altra grande missione è ora in arrivo: ripulire l’intero pianeta, liberarlo dalla CO2 e quindi intervenire per risolvere il terzo problema che preoccupa Gates, ovvero gli effetti negativi della sovrappopolazione.

L’uomo attualmente è considerato, dalle voci trainanti, la minaccia principale per il Pianeta (e qualcuno lo è davvero) in quanto, bruciando combustibili, sarebbe la causa del riscaldamento globale. Quindi l’uomo si sta suicidando? Gates la mette così: CO2=P x S x E x C CO2 (totale di CO2 emessa in un anno dalla popolazione) = P (persone) x S (servizi per persona) x (energia media per servizio) x C (media di CO2 emessa per unità di energia). Alla conferenza Technology, Entertainment and Design 2010 tenuta a febbraio a Long Beach, in California, Gates ha ridotto il problema del nostro Pianeta maltrattato a questa semplice equazione. Secondo Gates, il problema chiave dei nostri tempi, è la sovrappopolazione.  Con un suo citatissimo commento del 2010 ha sintetizzato la sua soluzione finora: “... se facciamo un ottimo lavoro sui nuovi vaccini, le cure sanitarie e i servizi alla salute riproduttiva, noi potremmo ridurla forse del 10 o 15 percento (intende la riduzione della popolazione umana).

Scrive il Sole24ore:

È una svolta clamorosa ma senza alcun clamore mediatico,

quella della nuova Microsoft, che vuole diventare una società cleantech (dedicata solo a tecnologie green). Il colosso del software ha deciso di seguire le orme del suo fondatore Bill Gates, attivo da anni con la moglie Melinda nella filantropia sociale ad alto impatto. L’obiettivo? Provare a salvare il mondo. Stavolta non dalle malattie o dalla povertà materiale ed educativa, ambiti prevalenti della fondazione di famiglia. Bisogna salvarlo dal nemico più insidioso: il cambiamento climatico in atto, in grado di attivare sconvolgimenti ambientali e sociali devastanti. 

https://www.ilsole24ore.com/art/ripulire-pianeta-nuova-missione-microsoft-ADbl8ec

Da CO2 al COVID e ritorno…

Il riorientamento globale della società o Global Reset, voluto da qualcuno, è enormemente facilitato dalla crisi del coronavirus, dalle misure draconiane e conseguente cambiamento delle regole di vita imposto in tutto il mondo, una trasformazione già “prevista” in un documento della Rockefeller Foundation del 2010. Il Rockefeller Foundation Paper sembra voler dimostrare che nulla accade per caso nel mondo politico.

Merita attenzione una mappa interattiva  sulla pagina COVID ACTION PLATFORM del World Economic Forum (WEF). Cliccando il Grande Reset nuovi scenari prendono forma.   

È abbastanza prevedibile che, le stesse misure di emergenza proclamate necessarie durante la “emergenza” attuale, saranno trasferite e applicate “all’emergenza CO2”, in modo da prendere due piccioni con una fava. La “nuova normalità”  – tracciare, testare, isolare –  può essere applicata per combattere e contenere anche i “reati” degli emettitori di CO2.

LA PROSSIMA TAPPA DI BILL GATES

Microsoft si è data una nuova strategia a tutto tondo, con due misure di grande impatto. La prima è una carbon tax applicata a ogni divisione di business, la nuova frontiera della Dac (Direct air capture). Gates investe, da diversi anni,  in una delle aziende leader del settore Dac, la canadese Carbon Engineering, fondata dal fisico superstar di Harvard David Keith, uno dei principali sostenitori della geoingegneria ed “eroe dell’ambiente” (TIMES 2009)

David Keith è anche collaboratore della NASA.

MIRACOLO CO2: IL PROBLEMA DIVENTA RISORSA

Bill Gates prevede di produrre carburanti puliti a partire da CO2 catturata nell’aria. Carbon Engineering era riuscita a utilizzare la CO2 catturata, per sintetizzare una miscela di benzina e diesel. Le singole tecnologie, come la cattura del carbonio e la sintesi del carburante, non sono una novità.
I ricercatori spiegano che si tratta di un’innovazione che integra due tecnologie, da un lato c’è un aspiratore di aria (air contractor), dall’altro un ciclo rigenerativo che cattura costantemente l’anidride carbonica atmosferica e produce pura CO2. In pratica l’air contractor assorbe la CO2 dall’atmosfera e la cattura in una soluzione liquida ricca di CO2 che, attraverso il processo rigenerativo, viene purificata e può essere rivenduta.

I costi della tecnologia capace di bilanciare in parte le emissioni sono sei volte inferiori rispetto alle previsioni: lo si potrebbe fare su scala industriale già dal 2021. ( Focus)

Un progetto di salvataggio ben ragionato.

Gates  ha creato   La Global Commission on Adaptation che cerca vie di “adattamento”  ai cambiamenti climatici e che devono certamente rendere anche da un punto di vista economico.

governi di tutto il mondo ne sono convinti: di fronte agli stravolgimenti del clima  non esiste investimento più redditizio di quello in progetti di adattamento. A sostenere questa convinzione e a scriverlo a chiare lettere, è appunto la La Global Commission on Adaptation.

Le conclusioni sono contenute nel primo rapporto, pubblicato il 10 settembre 2019. In esso si spiega che, investire 1.800 miliardi di dollari tra il 2020 e il 2030, consentirebbe di ottenere benefici netti per 7.100 miliardi. Adattarsi al clima che cambia, conviene enormemente anche da un punto di vista meramente economico. Il cambiamento climatico a qualcuno piace.  Vedi qui https://valori.it/clima-investire-1800-miliardi-guadagni-7100/

Da molti anni abbiamo visto Gates uscire dal campo Microsoft e investire in molti progetti che, a prima vista, non hanno nulla a che fare con il suo gigante informatico.

È per il bene del mondo quello che fa, ce lo spiega lui e ce lo replicano le voci mainstream. Diamo un’occhiata ad altre sue proposte intorno alla cosiddetta emergenza climatica.

PROGETTI CONTROLLO CLIMA E METEO

Spectacular ship tracks visible in the marine layer

2010 Effetto serra: Gates vuole sbiancare le nuvole

Nel 2010, Bill Gates ha annunciato che avrebbe finanziato un ambizioso progetto per produrre nuvole sugli oceani. Il progetto era noto come “Silver Lining Project” ed era ufficiale dal maggio 2010, nonostante violasse le risoluzioni dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che proibiscono chiaramente agli Stati di cambiare il clima e li obbligano a proteggerlo per “le generazioni presenti e future dell’umanità”. L’Ecologist è stato molto critico su questo.

La descrizione spiegava l’intenzione di spruzzare acqua di mare nel cielo e seminare nuvole che bloccano i raggi UV del sole.

Macchine, sulle navi, convertirebbero l’acqua di mare in minuscole particelle che verrebbero sparate nell’aria fino ad un’altezza di 3.000 piedi. Queste particelle aumenterebbero la densità delle nuvole, aumentando il numero di nuclei che contengono.

Le macchine galleggianti di Silver Lining dovevano aspirare dieci tonnellate di acqua al secondo. Silver Lining prevedeva di testare il processo con 10 navi sparse in 3800 miglia quadrate di oceano.

Tra i possibili luoghi dell’esperimento vi erano la California, l’Ecuador, il Perù e il Cile. Almeno in teoria, l’obiettivo era quello di aumentare l’albedo della Terra cambiando le nuvole e riflettendo più luce solare verso lo spazio per ridurre il riscaldamento globale.

I possibili effetti collaterali includono cambiamenti nei livelli delle precipitazioni e altri cambiamenti climatici potenzialmente pericolosi.

Jim Thomas, membro del ETC-Group, ha criticato: “Bill Gates e i suoi amici non hanno il diritto di cambiare unilateralmente i nostri mari e cieli in questo modo..”

L’ ETC-Group era riuscito a riunire oltre un centinaio di organizzazioni della società civile per fare pressione e contenere esperimenti di geoingegneria. A tal fine, i membri del gruppo hanno guidato la campagna “Non manipolare la Madre Terra”. L’obiettivo era quello di costruire un movimento globale per affrontare le competenze di geoingegneria in tutto il mondo e per chiedere ai governi di vietare le sperimentazioni, sia a livello nazionale che globale.

Le proteste si sono fermate lì, dopo che a Nagoya/Giappone è stata votata nel 2010 una moratoria, promossa dal ETC-Group , firmata da 190 paesi -però non dagli USA- moratoria, de facto, sui progetti e sugli esperimenti di geoingegneria.

David Keith e colleghi sembrano disposti a sfruttare quella scappatoia.Da anni si diffondono nubi artificiali sulla terra e sugli oceani, ufficialmente ignorate e negate, ma l’OMS gli ha dato dei bei nomi, inserendole nel cloudatlas. Queste nuvole Homogenitus alle Homomutatus sono abbondantemente documentate da moltissimi immagini satellitari.
Le “”tracce delle navi in mare” si vedono. Non stiamo dicendo che queste strisce artificiali sui mari siano dovute a Bill Gates ed ai suoi piani. Ci sono altri giocatori più potenti, al lavoro in questo campo.

********

BILL GATES E IL PROGETTO ScoPEx

Originariamente proposto da Intellectual Ventures di Bill Gates, StratoShield è stato rinominato StratoCruiser ed il team del progetto è stato finanziato dal FICER di Bill Gates, dall’Harvard Solar Geoengineering Research Program, dalla Hewlett Foundation, dalla Alfred P. Sloan Foundation e da altri “filantropi”.

Un chiarimento: Le attività del Fondo per la ricerca innovativa sul clima e l’energia non rientrano nell’ambito delle attività della Bill & Melinda Gates Foundation. FICER non è un progetto della Fondazione e non ha alcun rapporto con essa. Le donazioni sono fatte da Bill Gates con i suoi fondi personali. https://www-legacy.dge.carnegiescience.edu/labs/caldeiralab/FICER.html

Il fondo ha sostenuto la ricerca in una vasta gamma di settori. Alcuni esempi includono:

1. comprensione delle emissioni di anidride carbonica associate al commercio internazionale di beni e servizi;

2. lo sviluppo di tecnologie per catturare l’anidride carbonica dall’aria;

3. modellazione del clima per comprendere le possibili conseguenze ambientali della gestione della radiazione solare

Esperimento di perturbazione controllata stratosferica (ScoPEx)

Il progetto SCoPEx di David Keith era progettato per effettuare, vicino a Tucson (Arizona), a partire dal 2018, l’immissione di varie sostanze chimiche nella stratosfera per sviluppare tecniche atte a riflettere la luce del sole lontano dalla Terra.

Si veda il documento informativo sul progetto.

Una prima sperimentazione doveva essere effettuata su una porzione di stratosfera nel Nuovo Messico. Dodici chili di polvere bianca – non immaginiate che si tratti di farina – erano da rilasciare in quota nell’ambito di un progetto dal nome Stratospheric Controlled Perturbation Experiment (ScoPEx). La sostanza era contenuta in un pallone, associato ad una sonda dotata di eliche e dotato di sensori in grado di misurare il grado di riflessione della luce solare.  Il progetto sembra che non sia ancora realizzato.

La necessità di rassicurare circa la trasparenza e non pericolosità del progetto, ha ritardato l’esperimento. Ad oggi la data ufficiale di inizio dei test nella stratosfera non è ancora stata rivelata.

In futuro dovrebbero essere sparsi milioni di tonnellate di carbonato di calcio nanometrico, per limitare gli effetti del cambiamento climatico. Ma, l’emissione di simili sostanze, potrebbe stravolgere delicati equilibri atmosferici provocando inondazioni o siccità estreme ed abbattere lo strato di ozono che circonda l’atmosfera, proteggendoci dai raggi ultravioletti. (Tutto questo sta già accadendo, anche il rilascio di sostanze sconosciute in quota, ma questa realtà è negata dalle autorità di tutto il mondo)

Il progetto SCoPEx era il motivo per cui 110 società civiche avevano proposto un divieto permanente di geoingegneria: il manifesto di Hands Earth Mother Earth. Questo manifesto è stato presentato alla COP24 nel 2018 e chiedeva di fermare lo Stratospheric Controlled Perturbation Exeperiment (SCoPEx. StratoCruiser)

La geoingegneria solare – la tecnica alla base di SCoPEx – è inserita in questo rapporto Global Catastrophic Risks, redatto dalla Global Challenges Foundation ed esplicita  le principali minacce che incombono sul genere umano.

SCoPEx  mira al cambiamento climatico. Gates, però, ha prestato attenzione anche alla modificazione meteorologica. La differenza tra le due cose è : la manipolazione del meteo agisce intenzionalmente su una condizione locale e per un tempo molto limitato (anche se gli effetti possono durare a lungo), mentre la manipolazione del clima manipola un grande sistema (anche globale) e vuole provocare effetti a lungo termine. VEDI QUI 

MODIFICARE GLI URAGANI

Le attività di Bill Gates non conoscono limiti. A quanto pare, lui ed alcuni suoi colleghi, hanno brevettato un sistema per fermare gli uragani. (Bill Gates Patents a Device Aimed at Halting Hurricanes ) Il progetto rilevato è del 2009.

Almeno questo è quanto affermaTechFlash , il supplemento tecnologico del Puget Sound Business Journal, un giornale di Seattle (USA). La tecnologia, le cui caratteristiche sono qui  descritte in dettaglio, avrebbe avuto, nella sua fase di progettazione, importanti firme di cervelli Microsoft.

La nuova invenzione è in sostanza un sistema che permetterebbe il raffreddamento della superficie delle acque del mare in cui vengono generati gli uragani. Il progetto prevede una flotta di centinaia di navi (ricordate qualcosa?) da posizionare lungo il percorso dell’uragano. Attraverso un complesso sistema di tubazioni, l’acqua fredda proveniente dalle profondità degli oceani doveva essere miscelata con l’acqua calda di superficie. Infatti, una delle condizioni più importanti per lo sviluppo dei cicloni, è la condizione che l’acqua superficiale del mare sia particolarmente calda. Si prevedeva anche che il cambiamento climatico avrebbe potuto causare uragani più intensi e più frequenti in futuro. | Seattle.bizjournals.com

VIDEO QUI: https://youtu.be/VdH0-JrUlqY

La ricerca di Ken Caldeira ha ricevuto il sostegno di Bill Gates

Il fatto è, che si “gioca” con gli uragani da più di 60 anni. Lo sa pure Trump, che aveva suggerito che gli uragani potessero essere colpiti da armi nucleari, prima che toccassero il territorio americano. Non era un’idea sua e non era nuova, questa proposta era già stata avanzata negli anni ’50 quando si immaginava che le bombe nucleari – in alto e in basso – potessero cambiare intenzionalmente il clima in vari modi.

Oggi esistono strumenti non meno potenti delle bombe nucleari, non crediamo però che stiano sulla lunga lista di donazioni/finanziamenti di Gates.

https://www.nationalgeographic.com/news/2016/11/hurricanes-weather-history-nuclear-weapons/?fbclid=IwAR39QdehBW5L0O-Z-MyAU-RoJBR80cFztlyW9rj2LovMexiSb0_7lINVxhg

Fante di tutti i mestieri, maestro di nessuno

Ulteriori proposte di Bill Gates per “combattere il cambiamento climatico”.

Ecco quindi un’altra grande soluzione proposta da Bill Gates contro il riscaldamento globale: il ritorno alle centrali nucleari.

Il “bravo ragazzo” Gates ha cercato di convincere il Congresso americano a finanziare il suo progetto pilota, per la costruzione di un nuovo tipo di reattore nucleare “più efficiente, ecologico e sicuro” chiedendo l’investimento di miliardi di dollari.

Ha scritto nel 2019 una lettera al Congresso per chiedere un’audizione. Il nucleare, secondo Gates, è ideale per combattere il cambiamento climatico perché è la sola fonte di energia “carbon-free”. Il problema dei reattori nucleari attuali, come il rischio di incidenti, potrebbe essere risolto attraverso l’innovazione. Cercava di convincere deputati e senatori offrendosi, da subito, di finanziare il suo progetto per un reattore di nuova generazione, con un miliardo di dollari suoi. 

Tutto comincia molto prima. Nel 2006 Gates  ha fondato e finanziato una startup che ha chiamato TerraPower per la progettazione, la ricerca e il design, di nuovi reattori nucleari. La società ha 150 dipendenti e ha sede a Bellevue, vicino a Seattle, nello stato di Washington.  Il prototipo del reattore di TerraPower, secondo i programmi della società, dovrebbe essere pronto a metà del 2020. Ci siamo? https://www.ilsole24ore.com/art/nuove-centrali-nucleari-l-idea-bill-gates-combattere-climate-change-AFoT3UF

Ed arriviamo all’ultimo capitolo, che ha molto a che fare con le attività iniziali di Gates e comprende tutte le altre aree. Microsoft è un pezzo cruciale nello scenario di un mondo che sta cambiando a ritmi vertiginosi, diventando distopico e poco attraente. A Bill Gates invece piace e pensa di dover forzare l’umanità alla sua felicità.

MONDO NUOVO

Il cloud computing – catalizzatore della nuova governance

Nel 2019, Microsoft ha vinto il contratto di cloud computing da 10 miliardi di dollari del Pentagono. È stato il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ad annunciare questa notizia. Il contratto JEDI (Joint Enterprise Defense Infrastructure Cloud) è parte di un più ampio processo di modernizzazione del Pentagono. Nello specifico, il cloud computing, è ciò che favorirà l’accesso ai dati e al cloud, dai campi di battaglia e luoghi remoti. Secondo numerosi alti funzionari, sebbene il Pentagono sia la più grande potenza militare al mondo, la sua tecnologia rimane del tutto inadeguata. In molti si sono lamentati di non poter accedere a semplici file o condividere informazioni velocemente. https://www.money.it/microsoft-vince-contratto-da-10-miliardi-del-pentagono

Alla competizione hanno partecipato oltre all’azienda di Bill Gates, anche Oracle, Google, IBM e Amazon, attraverso la divisione chiamata Amazon Web Services (AWS) che domina il settore del cloud computing e fornisce già i suoi servizi ad altri organismi del governo americano, fra cui la CIA.

Amazon è riuscito a bloccare il contratto.  Microsoft esprime fiducia nella giustizia, dicendo di confidare nel fatto che, alla fine, otterrà l’incarico di poter portare avanti il progetto come previsto.

LO STATO DI POLIZIA DI MICROSOFT: SORVEGLIANZA DI MASSA, RICONOSCIMENTO FACCIALE E AZURE CLOUD

Come Microsoft sta ispirando lo stato di polizia

Microsoft supporta la polizia negli USA con speciali piattaforme di sorveglianza e soluzioni cloud. “Microsoft, insieme ad Amazon e ad altri fornitori di cloud, è un attore chiave in questo settore”, scrive la rivista online The Intercept, in un rapporto sullo stato di polizia che Microsoft sta guidando con la sorveglianza di massail riconoscimento facciale biometrico e i servizi dati online.

Microsoft, a differenza di altri giganti della tecnologia, non è al centro della critica pubblica, dice il dossier Intercept. Tuttavia, l’azienda nasconde deliberatamente le sue relazioni commerciali rilevanti, è “immersa nei servizi per le forze dell’ordine” e promuove un sistema di aziende “che forniscono software alla polizia attraverso il cloud di Microsoft e altre piattaforme”. Secondo il rapporto, Microsoft ha anche unito le forze con numerosi fornitori di sistemi di monitoraggio, i quali gestiscono i loro prodotti sulla “Government Cloud” della divisione Azure dell’azienda. La società commercializza anche piattaforme per droni e robot, per mettere in rete le operazioni di polizia a livello locale, statale e federale. È anche un fatto poco noto che Microsoft sostiene il Dipartimento di Pubblica Sicurezza e Giustizia, con dipendenti che lavoravano nelle forze dell’ordine. Questo è il core business dei servizi  della società.

Quello che potete leggere in seguito non è un estratto del capolavoro letterario di Philip K. Dick Minority Report, ma una descrizione ed analisi delle sofisticate tecnologie sviluppate ed implementate specialmente nei dipartimenti di polizia negli USA. Vedi qui

IL NUOVO MONDO DI BILL GATES

Immagina un mondo in cui il governo non ha bisogno di agenti di polizia per arrestarti o sanzionarti quando violi la distanza sociale con la tua ragazza e magari la baci in bocca.

Supponiamo che i computer scoprano il tuo giro nel parco, in città, in spiaggia o dove ti trovi, monitorando i tuoi movimenti, utilizzando un flusso di informazioni dal tuo cellulare, dalla tua auto, dal tuo GPS, dalla tecnologia di riconoscimento facciale integrata con la sorveglianza in tempo reale da satelliti, telecamere ovunque e tatuaggi quantici o microchip impiantati. Qualcuno – o un robot – ti notificherà la violazione tramite SMS e contemporaneamente preleveranno una penale, magari in criptovaluta, direttamente dalla tua busta paga o dal tuo conto corrente.

Sarà controllato il tuo corpo, la tua camera da letto, il tuo armadietto in bagno e persino i cicli mestruali e di ovulazione delle donne. Nulla sfugge.

Questo scenario è (anche) il mondo di Zio Bill. Che ci stiamo muovendo in questa direzione, alla velocità della luce, è stato compreso da molte persone in questi giorni. È più che ovvio che, la crisi attuale, serva ad abolire i diritti fondamentali per realizzare ed intensificare la sorveglianza totale.

Bill Gates e il progetto per video-sorvegliare ogni angolo della Terra 

L’idea è nata dal fondatore della Microsoft Bill Gates, il CEO di SoftBank Masayoshi Son Airbus.  Di recente, Bill Gates ha annunciato il suo sostegno finanziario per un piano da $ 1 miliardo per ricoprire la Terra con satelliti di videosorveglianza. Si vede che può distribuire miliardi come caramelle…

La società EarthNow lancerà 500 satelliti per monitorare, in diretta, quasi ogni angolo della Terra, fornendo un video feedback istantaneo con solo un secondo di ritardo. Tra i suoi clienti figureranno governi e grandi imprese.

Antenne 5G

Attraverso la Bill & Melinda Gates Foundation, Gates ha acquistato 5,3 milioni di azioni Crown Castle che attualmente valgono un miliardo di dollari. Crown Castle, la seconda più grande azienda tecnologica dopo Microsoft, possiede una infrastruttura 5G in tutti i principali mercati statunitensi. Gestisce e affitta più di 40.000 torri cellulari, 65.000 nodi di piccole celle, che sono l’infrastruttura centrale per il 5G e 75.000 miglia di fibra verso tutti i principali mercati statunitensi che, invece di arrivare nella tua casa per fornirti internet sicuro, veloce e cablato, è stato confiscato per collegare torri cellulari 5G. , scrivono Robert Kennedy Jr Dafna Tachover su Health Defense, Inc.  

E proseguono:”Gates raccoglierà, controllerà, ordinerà, etichetterà, analizzerà e venderà, milioni di terabyte di informazioni personali da dispositivi intelligenti: dati sanitari privati, cartelle cliniche, le nostre abitudini di acquisto, le nostre risposte biometriche e comportamentali alla pubblicità, la capacità di apprendimento dei nostri figli, le nostre espressioni facciali e le conversazioni ascoltate da Siri, Alexa e dai microfoni del tuo cellulare. La sua società insieme ad altre useranno queste analisi per sviluppare l’Intelligenza Artificiale (AI) e trasformarti in una macchina per il consumo, prevedibile e facilmente manipolabile.”

Leggiamo sul Corriere:  “Tra i principali obiettivi del progetto, che inizialmente sarà un’offerta commerciale per aziende e governi, ci sono la lotta contro la pesca illegale, lo studio di uragani e tifoni, la rilevazione di incendi boschivi ed eruzioni vulcaniche, l’osservazione diretta delle zone in guerra, il tracciamento dei percorsi delle balene e lo sviluppo di «città intelligenti»” https://www.corriere.it/tecnologia/economia-digitale/18_aprile_23/bill-gates-progetto-video-sorvegliare-ogni-angolo-terra-b17bd228-46d9-11e8-9f0a-504239d527ae.shtml  Bill Gates vuole sorvegliare l’intero pianeta dallo spazio. Ma non è il solo.

Chiudo con una “città da sogno”

che Gates ha covato e che vuole far costruire nel deserto del Messico.  Un nuovo mondo “in miniatura”, un laboratorio, di cui ne è architetto l’italiano Stefano Boeri, incaricato di realizzare la “città intelligente del futuro, ecologica ed efficiente”.

La Smart Forest City di Cancun, è progettata per essere costruita su un sito di 557 ettari vicino alla città messicana. Secondo l’architetto, conterrà 7.500.000 piante, tra cui numerose specie di alberi, arbusti e cespugli.

Smart Forest City Cancun è un giardino botanico all’interno di una città contemporanea, basato sull’eredità Maya e i suoi rapporti con il mondo naturale e sacro”, ha dichiarato Stefano BoeriUn ecosistema urbano in cui natura e città si intrecciano e agiscono come un unico organismo.”…Smart Forest City Cancun ospiterà 130.000 abitanti, con una varietà di alloggi che permetterà la creazione di una cittadinanza varia sia economicamente che professionalmente e comprenderà anche ricercatori, professori, studenti. Il complesso è inoltre progettato per diventare un centro di ricerca avanzata, con sei strutture nate per affrontare alcune delle principali problematiche di una società più sensibile: assistenza sanitaria, astrofisica e scienza planetaria. Non mancano agricoltura di precisione, tecnologie rigenerativa, mobilità e robotica.  VEDI QUI

Termina così il viaggio “nel meraviglioso mondo” di Bill e Melinda Gates, sì c’è anche lei e meriterebbe maggiore attenzione.

Intravedere il futuro e descriverlo lo sa fare meglio di tutti, secondo Gates, il transumanista Ray Kurzweil.  Kurzweil ha l’idea di base che i computer e l’intelligenza artificiale diventeranno così potenti e intelligenti da poter iniziare a migliorare se stessi, senza l’aiuto degli umani. Kurzweil dice anche che sarà difficile prevedere cosa succederà dopo. Se lo dice lui…

Entro il 2045, avremo ampliato l’intelligenza della nostra civiltà delle macchine umane miliardi di volte”, ha detto nell’intervista del 2009 Big Think.

Persone del calibro di Bill Gates si muovono in concerto con altri e anche più potenti attori – due grandi giocatori hanno già catturato l’attenzione: Rockefeller e Warren Buffet – lo illustra anche anche la fondazione di Gates di  Breakthrough Energy Ventures che include altri benefattori intenzionati a salvare il mondo: Jeff Bezos, founder di Amazon, Jack Ma, co-founder di Alibaba, e Michael Bloombergnon mancano Zuckerberg e Soros. 

Secondo Wikipedia Breakthrough Energy Coalition è un gruppo mondiale di 28 investitori ad alto patrimonio provenienti da 10 nazioni che si impegnano ad investire in imprese emergenti coinvolte nel settore dell’”energia pulita” con l’iniziativa di  Mission Innovation annunciata nel 2015 alla ,conferenza delle Nzioni Unite sul cambiamento climatico.

E qui è dove mi fermo.

Il quadro finora esposto aiuta a identificare altri collegamenti, altri dati, azioni, filiali, attività, fondazioni, università, aziende (e compagni di viaggio) sostenute e finanziate da Gates.

Più si scava, più si trova.

C’è molto di più da scoprire.

DOSSIER IN TRE PARTI

GATES TO HEAVEN OR TO HELL- PORTE DEL PARADISO O DELL’ INFERNO? (1)

GATES TO HEAVEN OR TO HELL- PORTE DEL PARADISO O DELL’ INFERNO? (2)

GATES TO HEAVEN OR TO HELL- PORTE DEL PARADISO O DELL’ INFERNO? (3)

PDF ARTICOLO INTEGRALE:  GATES TO HEAVEN  (solo testo)

https://www.nogeoingegneria.com/wp-content/uploads/2020/08/Articolo-Bill-Gates-in-3-parti.pdf

FONTE: https://www.nogeoingegneria.com/timeline/personaggi/gates-to-heaven-or-to-hell-porte-del-paradiso-o-dell-inferno-3/

 

 

 

 

ATTUALITÁ SOCIETÀ COSTUME

Sono i medici a cercare i malati 
Autore: Il neoliberismo è la legge del più forte – 22 agosto 2020
L’unica malattia dove sono i medici a cercare i malati e non viceversa. Un miracolo inspiegabile.
La gente ha bisogno di certezze e consolazione, qualcosa in cui credere insomma.
Il Covid rappresenta senza mezzi termini la sua nuova fede, che unisce e affratella tutti i disperati e li rende uguali nella stessa sorte.
Se ci pensate bene il coronavirus racchiude tutte le caratteristiche di un dio laico e terreno:
– invisibile
– ubiquo
– equanime
– infallibile
– immanente
– ineffabile
– inspiegabile dalla scienza
Se avesse pure la trascendenza sarebbe una religione a tutti gli effetti, a cui non mancano di certo le pratiche liturgiche: indossare le mascherine, lavarsi le mani ripetutamente, salutarsi con il gomito, mantenere le distanze.
E abbondano pure i racconti sulle origini misteriose, i miracoli e le gesta leggendarie: la discendenza dal pipistrello, i morti di Bergamo, la contagiosità con la sola imposizione delle mani.
E in una religione che si rispetti non possono mancare neppure i sacerdoti che predicano messa a tutte le ore, rappresentati dai virologi che non ne azzeccano una nemmeno per sbaglio, mentre le infermiere con le visiere e le tute da palombaro sono le nuove vestali.
Il vaccino infine è la promessa della salvezza eterna.
C’è tutto quello che serve per colpire l’immaginario collettivo.
Alla gente non importa più tanto sapere se il virus esiste o non esiste, è pericoloso o meno, loro ci vogliono credere per avere uno scopo nella vita e riconoscersi negli altri, condividere una prassi, una convinzione.
Fare parte di qualcosa. Appartenere ad una comunità.
Ovviamente chi mostra scetticismo o addirittura non crede apertamente alla grandezza del virus, viene subito etichettato come un eretico, un ateo, un negazionista e la punizione divina non tarderà ad arrivare.
Se ci fate caso i fedeli del virus esultano quando un miscredente viene colpito dalla malattia, o meglio dalla positività.
Il peccato di apostasia comporta la giusta condanna, perché il dio virus non perdona e però è anche tanto misericordioso, perché a meno di avere 80 anni o malattie pregresse, il dio virus non uccide nessuno.
Ma per continuare a credere ci vogliono i positivi.
Senza positivi non si canta più messa.
La presenza anche solo di un positivo asintomatico è la prova tangibile che dio virus c’è e lotta insieme a noi.
E quindi via alla ricerca affannosa di nuovi positivi da dare in pasto ai fedeli, facendo tamponi a tappeto su tutta la popolazione.
Se ci fate caso questa è l’unica malattia dove sono i dottori a cercare i malati e non viceversa. A suo modo anche questo è un miracolo inspiegabile.
Preghiamo.
Preghiamo affinché la gente si liberi da questa ennesima superstizione inventata dai governanti e dai giornalisti loro servi fedeli per tenerli buoni, impauriti e mansueti.
Le minacce di futuri lockdown sono già un buon deterrente per evitare la più terribile insidia per i governanti e arma di un popolo alla canna del gas: gli assembramenti, le sommosse, le rivolte.
Non so come finirà questa storia, ma una cosa è certa. Il virus serve a soggiogare ed aggredire prima psicologicamente e poi materialmente le fasce più deboli e meno istruite della popolazione, i più poveri, i più ignoranti, i più impressionabili.
I ricchi da che mondo è mondo non sanno cosa farsene di un dio. Figurarsi di un dio virus.
FONTE: https://www.facebook.com/Il-neoliberismo-%C3%A8-la-legge-del-pi%C3%B9-forte-836807339720156

 

 

 

CONFLITTI GEOPOLITICI

Perché in Siria i russi diventano nervosi

Quattro  soldati americani sono stati feriti in uno scontro tesissimo con le truppe russe nel nord-est della Siria, alimentando le tensioni tra le due potenze in una parte ferocemente contesa del paese. L’incidente è avvenuto il 24 agosto nella provincia di Hasakah, dove le forze governative siriane, i paramilitari curdi e i jihadisti dello Stato Islamico si sono tutti combattuti fino a quando questi ultimi non sono stati sconfitti e nel 2016 è stato firmato un cessate il fuoco.  Sono emersi video di veicoli militari russi ed elicotteri d’attacco che circondano e molestano (sic)  due auto blindate americane mentre effettuavano pattugliamenti vicino ai confini con Iraq e Turchia”.  Così il Telegraph, che ovviamente tace  il fatto che “i paramilitari curdi e i jihadisti dello Stato Islamico”  sono   lì sotto la protezione di fatto  delle truppe Usa, che sono nella Siria del Nord per non solo “molestare” il governo siriano, ma rubargli i giacimenti petroliferi.

Nella  versione russa,   lo scontro è stato da western.

 

“L’incidente è avvenuto il 24 agosto 2020 ad Al-Malikya, nel nord-est della Siria, vicino a una base YPG curda sostenuta e protetta da Washington. Un’unità di polizia militare russa stava cercando combattenti curdi filo-statunitensi colpevoli di abusin ed aggressioni   agli abitanti dei villaggi siriani,  quando i carri armati statunitensi hanno cercato di bloccarne il passaggio. Ammaestrati da  precedenti esperienze, i russi “Tigr”, Typhoon-K (MRAP) e BTR-82A erano scortati da elicotteri da combattimento. Un elicottero russo Mil Mi-8AMTSh e un altro elicottero d’attacco M-35M hanno sorvolato  la coda di veicoli a bassissima quota, sollevando polvere. I veicoli russi hanno schiacciato uno dei veicoli corazzati statunitensi e in un’occasione si sono scontrati con esso. Secondo quanto riferito, quattro militari statunitensi sono rimasti feriti e hanno sofferto di commozione cerebrale dopo l’incontro simile a un western. I russi adesso espongono la loro bandiera su ogni veicolo come fanno in modo molto evidente gli americani.

 

“Più di 50 corazzati statunitensi sono entrati nella Siria nord-orientale dall’Iraq dopo che uno dei loro campi segreti in Siria è stato bombardato dalle forze siriane filo-governative. Questa è la prima volta che milizie affiliate o alleate a Damasco attaccano così violentemente le forze statunitensi. Poche  ore prima, gli elicotteri d’attacco US Apache AH-64 Longbow hanno preso mitragliato un checkpoint dell’esercito siriano che ha tentato di bloccare il passaggio di un convoglio militare statunitense. Sembra che le forze russe che hanno un’altra base militare nel nord-est della Siria siano state sempre più nervose e determinate ad affrontare le forze statunitensi negli ultimi giorni”. Fin qui Strategika 51.

Un corazzato corazzato russo ha speronato un blindato americano e l’ha trascinato per diversi metri.  “Schiacciato come uno scarafaggio”.
Подробнее на: https://avia.pro/news/razdavili-kak-tarakana-rossiyskiy-btr-protaranil-amerikanskiy-broneavtomobil-na-ogromnoy

Il nervosismo delle forze russe si deve al fatterello che, il  18 agosto 2020, il loro   generale, il più alto in grado operante in Siria,  Vyacheslav Gladkih ,  è stato ucciso e due loro soldati sono stati feriti da un potentissimo ordigno piazzato sulla strada  del convoglio russo che stava  rientrando da un’operazione umanitaria, distribuzione di cibo e generi di conforto,  vicino alla città di Deir Ez-Zor, nella Siria orientale. Nell’attentato è rimasto ucciso anche Muhammad Tiisir Az-Zahir, il comandante delle lealiste forze di difesa nazionali siriane della città di Mayadin.

La retribuzione  era necessaria e  obbligata. Così “le forze speciali russe e siriane hanno condotto una specifica anti-terrorismo congiunta contro le cellule dell’ISIS risorgenti nelle regioni desertiche della Siria orientale, “in risposta ai nuovi attacchi terroristici dell’Isis, ha dichiarato un rappresentante dell’esercito russo in Siria, secondo RIA Novosti.

“Gli attacchi aerei delle forze aerospaziali russe e dell’aeronautica araba siriana, il fuoco di artiglieria e le azioni dei gruppi speciali di sorveglianza e ricognizione nel ‘deserto bianco’ hanno liquidato 327 militanti, distrutto 134 rifugi, 17 posti di osservazione, sette magazzini con attrezzature e cinque depositi sotterranei strutture per armi e munizioni ”, cita la dichiarazione di RIA Novisti.

[…] “Tuttavia, è abbastanza improbabile che la minaccia dell’ISIS sia stata completamente rimossa. Finché le aree non controllate dalla Damasco ufficiale rimarranno lì (come l’area di al-Tanf occupata dagli Stati Uniti), l’ISIS avrà sempre dove nascondersi e ripristinare le sue forze.

Che  l’esercito americano abbia inviato convogli armati in Siria dall’Iraq è confermato anche d WSWJ “Ciò sembra costituire una significativa escalation dell’intervento militare statunitense in questo paese dilaniato dalla guerra. Secondo i testimoni oculari, il convoglio  comprende carri armati, veicoli blindati, autocisterne e camion che trasportano armi e attrezzature logistiche”.

Questo rafforzamento  delle forze statunitensi a est dell’Eufrate   viene  attribuito da WSWS   alla fatto che – come è  stato rivelato  “Washington   ha messo insieme  un accordo con una nuova compagnia petrolifera americana, Delta Crescent Energy LLC, che ha firmato il  contratto con le cosiddette “forze democratiche siriane”,   ossia le milizia in appalto  di Washington in Siria, composte principalmente dalle milizie curde siriane YPG.

Infatti “tra le attrezzature trasportate   dal convoglio delle forze armate statunitensi, si ritiene che ci siano componenti per due raffinerie modulari per aiutare l’azienda a sviluppare e commercializzare il petrolio siriano.“Tale accordo costituisce un crimine di guerra ai sensi delle Convenzioni di Ginevra, che proibiscono lo sfruttamento delle risorse naturali di un paese occupato a beneficio dell’occupante. Nel caso dell’occupazione americana della Siria, ciò costituisce un atto ancora più palese di pirateria internazionale perché la presenza militare statunitense nel paese non è stata autorizzata né dal governo siriano né dalle Nazioni Unite”.

Il resto, non meno inteersante, qui:

https://www.wsws.org/fr/articles/2020/08/26/syri-a26.html

(Nella divertente vignetta, si vede Putin che tiene al guinzaglio l’Armata. Non è detto che   presto   avvenga l’opposto)

FONTE: https://www.maurizioblondet.it/perche-in-siria-i-russi-diventano-nervosi/

 

 

 

La resistenza dei tibetani e le amnesie dell’Occidente

Negli anni ’50 il Paese delle Nevi insorse contro l’invasore cinese. Ma poi gli Usa scelsero la “politica del ping pong”…

Data l’attuale situazione e le liaisons dangereuses tra il nostro governo e la Cina, non stupisce che siano passati sotto silenzio i sessant’anni dell’insorgenza tibetana contro la Cina maoista.

Per la verità cadevano l’anno scorso, ma quest’anno, di anniversari, ce n’è un altro che fa il paio: i 2500 anni della battaglia delle Termopili, in cui un pugno di eroi si sacrificò contro un impero sterminato pur sapendo di essere senza speranza. Quello tibetano fu, come le insorgenze antinapoleoniche, un movimento di popolo del tutto spontaneo e altrettanto destinato alla sconfitta. Ne parla un recentissimo libro di Gianluca Frinchillucci e Laura Bacalini, Il Dorje e la Spada. La resistenza armata tibetana contro l’invasione cinese (1950-1974) edito da Il Cerchio (pagg. 84, euro 18).

Quando tutto iniziò, il Dalai Lama, Tenzin Gyatso, era già scappato a Dharamsala, nel nord dell’India, inizialmente accolto con imbarazzo dal premier indiano, il Pandit Nehru, nello stato dell’Himachal Pradesh, dove ancora risiede il governo tibetano in esilio. L’invasione del Tibet era stata annunciata da Mao Zedong già nel 1949, appena sconfitto il rivale nazionalista Chang Kaishek e praticamente all’atto dell’insediamento al potere. Bisognava liberare il Paese delle Nevi dalle «influenze imperialiste occidentali», secondo un frasario tipicamente comunista (nelle guerre precedenti si invadeva e basta, ma con i giacobini si cominciò a ricorrere a quelle ipocrisie retoriche che da allora non ci hanno più abbandonato, dall’«intervento fraterno» all’«esportazione della democrazia»).

Così, nell’ottobre 1950 l’immensa armata «popolare» si mosse verso il Tetto del Mondo. Tutte le «influenze imperialiste occidentali» in Tibet erano rappresentate da tre (tre!) uomini: uno era il telegrafista Robert Ford, unico ingi (cioè inglese) regolarmente assunto dal governo tibetano; gli altri due li abbiamo visti al cinema, erano gli alpinisti austriaci Heinrich Harrer (l’autore di Sette anni in Tibet) e Peter Aufschnaiter, scappati da un campo di concentramento inglese in India e arrivati, dopo mille avventure, a Lhasa. La capitale, Lhasa appunto, fu aggirata dai cinesi, che preferirono penetrare in Tibet da vari punti. Uno di questi era la fortezza di Chamdo, nel distretto di Kham, che conservava il più importante deposito di armi del Paese. Il governatore Ngapo Ngawang Jigme, vista l’impossibilità di resistere, si arrese senza neppure combattere, limitandosi a far saltare in aria il deposito. Ma così il popolo si ritrovò disarmato, e la successiva resistenza dovette procurarsi i pochi residuati bellici che riuscì a racimolare oltre confine.

Nel 1951 Ngapo fece parte della delegazione che, praticamente deportata a Pechino, fu costretta a firmare l’«Accordo dei diciassette punti», che i cinesi puntualmente non rispettarono. Cominciarono le angherie, gli espropri forzati, le uccisioni anche per futili motivi, le razzie per approvvigionare gli occupanti, le distruzioni di monasteri da parte dei nuovi padroni atei. Non solo. Anche il Tibet conobbe le riforme agrarie maoiste e semplicemente folli che provocarono carestie e relativi morti per fame a migliaia. Nel 1956 il generale tibetano Andrung Gompo Tashi radunò un esercito di volontari, detto Chushi Gangdruk (letteralmente: Quattro Fiumi e Sei Montagne), con tanto di bandiera (spade con il Dorje, simbolo di energia pura, come elsa). Seimila irregolari armati alla men peggio intrapresero una guerriglia contro gli occupanti scendendo dai loro nascondigli in montagna e attaccando gli avamposti militari cinesi. La popolazione li appoggiava e aiutava in ogni modo. Ma anche i tibetani avevano i loro collaborazionisti, compensati, paradossalmente, dai cinesi che non sopportavano Mao. Uno di questi fu l’ufficiale di artiglieria Chang Hoter che addirittura passò con i partigiani.

L’americana Cia inizialmente aiutò la resistenza, ma la abbandonò al suo destino quando Nixon e Kissinger aprirono alla Cina con la «politica del ping-pong». Nel 1959 i cinesi decisero di prendere il Dalai Lama e portarlo a Pechino. Questi, travestito, scappò in India seguito da 150mila tibetani che non intendevano lasciare il loro dio-re. Nel 1974, Sua Santità Gyatso ordinò la «Via di Mezzo», cioè la politica di non-violenza contro la Cina. E fu a quel punto che i rivoltosi deposero le armi, sia per obbedienza che per impossibilità, a quelle condizioni, di proseguire la lotta. Furono in molti allora, tra i tibetani, a scegliere il suicidio.

FONTE: https://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/resistenza-dei-tibetani-e-amnesie-delloccidente-1884875.html

 

 

 

CULTURA

Gli ultimi dati sull’apprendimento online in Italia

Agosto 28, 2020 posted by Guido da Landriano

In seguito alla transizione della scuola a distanza, molti di noi hanno avuto modo di rendersi conto delle difficoltà strutturali che il nostro paese ha per quanto riguarda l’apprendimento online. Ad esempio, solo il 72.5% degli studenti poteva usufruire a casa di un computer in grado di connettersi ad internet.

Specialmente negli ultimi anni caratterizzati dalla spending review, anche la scuola e l’istruzione hanno avuto i loro tagli: l’Italia è terzultima a livello europeo per spesa destinata alla scuola e per singolo studente.

 

Quali sono i dati visti più nel dettaglio?

Il nostro paese ha un certo ritardo rispetto le altre nazioni europee non solo per le categorie appena menzionate. Preply, la piattaforma dedicata all’apprendimento digitale, ha condotto e pubblicato i dati del suo studio che è andato ad esaminare le condizioni principali che vanno a favorire l’apprendimento digitale. Sono stati 30 i paesi analizzati e i fattori presi in considerazione vanno dallo stato delle infrastrutture digitali fino alla consistenza del mercato dell’e-learning. Ne è risultata una classifica di quelle nazioni che a livello globale offrono le migliori condizioni per lo sviluppo di piattaforme di e-learning efficaci.

“Siamo convinti che l’e-learning abbia un grande potenziale per migliorare le opportunità educative a livello globale,” ha detto Kirill Bigai, CEO di Preply. “La pandemia da Coronavirus ha fatto emergere come le opportunità di insegnamento a livello digitale siano ancora mal distribuite. Ma ci sono discrete opportunità per cominciare a investire nelle infrastrutture digitali necessarie per la conversione verso l’apprendimento online. Questo è lo scopo dello studio: scoprire in che misura gli studenti hanno accesso a quegli strumenti e quelle risorse digitali adeguate allo scopo.”

 

All’interno della classifica finale, l’Italia arriva al 22esimo posto. Risalta all’occhio la lentezza di internet a livello nazionale: con 60 Mbit al secondo, siamo ben dietro a paesi come Francia, Spagna, Svezia e Ungheria.

Ma anche per quanto riguarda la retribuzione media dei tutor online, la situazione potrebbe essere migliore. Infatti, un tutor guadagna in media 17 euro all’ora contro i 29 euro di paesi come la Danimarca. Rimane solo una magra consolazione pensare che in Spagna vengono offerti solo 11 euro all’ora.

Qua potete trovare una panoramica completa di tutti i dati, la metodologia e le fonti per una lettura più attenta ed una analisi più dettagliata dei risultati.

 

Posizione Nazione Accesso al computer Internet a banda larga Tutoring – retribuzione oraria Punteggio
1 Norvegia 94.9% 127.2 Mbit/s 22.52 € 100.0
2 Danimarca 93.1% 141.7 Mbit/s 29.39 € 994
3 Svizzera 90.3% 155.9 Mbit/s 29.13 € 95.4
4 Lussemburgo 95.4% 114.3 Mbit/s 25.00 € 94.4
5 Olanda 97.6% 112.8 Mbit/s 18.00 € 84.8
6 Svezia 92.8% 141.7 Mbit/s 16.89 € 79.0
7 Austria 85.4% 56.5 Mbit/s 20.00 € 75.8
8 Nuova Zelanda 80.0% 114.8 Mbit/s 16.77 € 73.8
9 Finlandia 93.5% 91.9 Mbit/s 19.00 € 71.0
10 Australia 82.4% 45.9 Mbit/s 18.23 € 67.7
22 Italia 72.5% 60.0 Mbit/s 17.00 € 41.0

 

Quello che promette la piattaforma di apprendimento Preply è l’offerta di 15.000 tutor certificati all’insegnamento delle lingue stranier

 

e. Grazie ad un particolare algoritmo, ogni studente riesce a trovare il tutor che meglio si adatta al suo budget, orari preferiti e conoscenza attuale di una determinata lingua.

Con oltre 2 milioni di lezioni facilitate dal 2013, Preply rimane tuttora una valida soluzione per chi intende studiare una lingua straniera onlin

FONTE: https://scenarieconomici.it/gli-ultimi-dati-sullapprendimento-online-in-italia/

 

 

 

CYBERWAR SPIONAGGIO INFORMAZIONE DISINFORMAZIONE

DURANTI DENUNCIA ► “IL MINISTERO ORDINA DI ALTERARE IL NUMERO DEI MORTI, BUFFONI DELL’INFORMAZIONE!”

18.947 visualizzazioni
27 ago 2020

VIDEO QUI: https://youtu.be/lU0sxFiu0-k

FONTE: https://www.youtube.com/watch?v=lU0sxFiu0-k&feature=youtu.be

 

 

 

DIRITTI UMANI

Infanticidio eterno

Bino AG Nanni – 12 agosto 2020

Sto preparando un lavoro su quel che può essere alla base dell’infanticidio. Ne anticipo un aspetto particolare e una sintesi. Il lavoro si basa su di un confronto tra la tragedia di Euripide (dove Medea, tradita dal marito, si vendica uccidendo i figli) ed il film di Pasolini “Medea” che mi pare incentrato sulla figura del marito Giasone. Le due opere, a mio avviso, si integrano offrendoci un quadro d’insieme di queste tragiche situazioni. Medea è una “maga”, capace d’usare le sue arti a scopo benefico (come quando aiuta Giasone a compiere le sue imprese e lo salva dai pericoli), oppure a scopo criminale, come quando si vendica sulla novella sposa di Giasone e sul padre di lei uccidendoli con un filtro “magico”. Possiamo definire Medea una donna immatura, fissata ad un livello pre-morale dell’evoluzione, ma dotata in modo spiccato delle capacità suggestivo-ipnotiche e manipolatorie (“magiche”) che appartengono in misura particolare a certe donne, anche se alcuni uomini possono non esserne privi. Tali qualità straordinarie sono poste al servizio di una forma primitiva di narcisismo che porta Medea ad amare follemente e ad aiutare chi la ama e ad odiare ferocemente chi oggettivamente tradisce le sue attese, indipendentemente dalle intenzioni di costui. Che colpa hanno i figli se Giasone l’ha tradita? Dal punto di vista di Medea la colpa è di non essere più completamente “suoi”: il rapporto dei figli col padre non le appartiene più.
Giasone, più che un marito, sembra un “figlio” che, al di là di motivazioni opportunistiche (ripudia Medea per sposare la figlia del re), vuole emanciparsi da una “madre” eccessivamente potente e possessiva. Qui Pasolini c’illustra una sua straordinaria intuizione riguardo alla scintilla che fa deflagrare la miscela esplosiva della furia di Medea. Giasone tenta di emanciparsi sviluppando una forma di rigido “razionalismo” che lo porta a negare l’esistenza della “magia” della moglie, anziché a spiegarla riconducendola a fatti reali della vita interiore sua e della donna. Negando le qualità “magiche” della consorte, disconosce anche i benefici che ne ha tratto, come quando dichiara in modo arrogante di non avere motivi di gratitudine verso la moglie. Qui la ferita all’orgoglio di Medea diventa per la donna intollerabile: non può più assolutamente astenersi da una reazione estrema. Giasone non è meno immaturo di Medea: cerca di emanciparsi in un modo sbagliato, sviluppando un “razionalismo” che nega anziché spiegare e correggere i motivi della sua dipendenza dalla moglie.
Credo che queste intuizioni siano particolarmente preziose per noi terapeuti della mente quando ci sforziamo di prevenire certi fatti tragici: un rapporto sbilanciato nella coppia (più fra genitore e figlio/a che fra moglie e marito), un’immaturità di entrambi i coniugi, la possessività dell’uno/a contrapposta ad un maldestro tentativo dell’altro/a di emanciparsi, devono essere intesi come campanelli d’allarme che devono spingerci a rendere più attenti ed accurati i nostri interventi su tutte le manifestazioni di sofferenza individuale che possono preannunciare il peggio.
Bino AG Nanni 12 08 2020

Sto preparando un lavoro su quel che può essere alla base dell’infanticidio. Ne anticipo un aspetto particolare e una…

Pubblicato da Bino AG Nanni su Mercoledì 12 agosto 2020

 

 

 

 

ECONOMIA

Tlc, via libera unanime maggioranza-governo a Tim-Cdp per rete unica

Dal vertice tenutosi a Palazzo Chigi è arrivato l’ok unanime per procedere verso la società unica nella quale confluirà l’infrastruttura di Open Fiber. Accordo anche tra Tim e Tiscali. Cautela da parte della Uil

Sempre più vicina la possibilità che si realizzi una rete unica a banda ultralarga in Italia.

Al termine di un vertice di maggioranza, al quale hanno partecipato importanti esponenti del governo, tenutosi questa mattina a Palazzo Chigi, è stato dato il via libera unanime al percorso individuato fra Cdp Tim per la costituzione della società che gestirà le infrastrutture della rete unica a banda larga.

All’incontro hanno partecipato il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, i ministri Roberto Gualtieri (Economia), Stefano Patuanelli(Mise), Paola Pisano (Innovazione), Alfonso Bonafede(Giustizia), Dario Franceschini (Cultura) e Roberto Speranza(Salute), con Andrea Orlando e Luigi Marattin. In questa sede l’ad di Cdp Fabrizio Palermo ha illustrato la situazione spiegando i contenuti della trattativa. La riunione si è svolta mentre Tim dichiarava progressi nella definizione di FiberCop, il primo passo per arrivare poi alla creazione della società unica. Nel nuovo veicolo, nel quale ci saranno il fondo americano Kkr e Fastweb, confluirà la rete secondaria dell’ex monopolista, dagli armadi delle strade alle abitazioni.

Come ricostruito da Repubblica, Tim e Tiscali hanno sottoscritto un “memorandum of understanding” per definire i termini di una partnership strategica che ha per oggetto lo sviluppo del mercato ultra-broadband attraverso la partecipazione commerciale di Tiscali al progetto di co-investimento FiberCop, il veicolo di nuova costituzione.

Come spiegano le società, il progetto seguirà delle fasi. Nella prima si razionalizzerà la rete di Tiscali creando le condizioni per agevolare la migrazione dei propri clienti sulla rete ultrabroadband di FiberCop. In quella successiva, in linea con il piano di sviluppo di FiberCop, la stessa Tiscali potrà attivare sulla rete di nuova costituzione una quota significativa dei propri accessi. La società di Soru, insieme a Tim, verificherà successivamente, nel pieno rispetto dei diritti e delle prerogative riconosciute ai soci in virtù della disciplina statutaria e delle eventuali previsioni parasociali, la possibilità di un eventuale ingresso di Tiscali nell’azionariato di FiberCop che avverrebbe attraverso il conferimento di apposito ramo d’azienda in base a modalità da concordarsi. Da FiberCop si dovrebbe poi passare al coinvolgimento della Cdp, che si muoverà solo dopo aver ricevuto il parere favorevole dell’Antitrust e dell’Agcom, e quindi della rete di Open Fiber.

“Sulla rete unica si sta andando nella direzione giusta. Per il Partito Democratico erano e restano fondamentali due punti: che sia assicurato un controllo pubblico nella governance della gestione della rete e che si proceda in armonia con le regole dell’antitrust italiana e europea. Se queste condizioni vengono assicurate, l’accordo tra Cdp e Tim rappresenta una svolta per dotare il Paese di una infrastruttura fondamentale”. È quanto ha scritto in una nota l’ex ministro e responsabile Innovazione del Pd Marianna Madia. L’esponente dem ha poi aggiunto: “Assicurare ai cittadini e alle imprese una rete unica, sotto il controllo pubblico, è una delle premesse per costruire un progressivo rilancio della competitività del sistema con la garanzia della tutela dei diritti e delle regole democratiche. Un passaggio fondamentale per l’Italia che vogliamo costruire”. Buona la reazione da parte della Borsa. A Piazza Affari Tim sta facendo segnare un rialzo del 3,17% a 0,40 euro.

Più caute le reazioni della Uil. Il sindacato, infatti, vuole chiarimenti dal governo sulla rete unica dopo il vertice di governo di oggi spiegando che sia necessario dare garanzie ai lavoratori delle aziende coinvolte. “Apprendiamo – scrivono in una nota il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri e il segretario generale Uilcom, Salvo Ugliarolo – che la riunione convocata quest’oggi a Palazzo Chigi dal Premier Conte, per parlare anche di Rete unica, avrebbe dato il via libera all’operazione tra Tim e CdP. Attendiamo di capire meglio i risvolti della riunione perchè per noi è prioritario ‘connettere’ il Paese, ma allo stesso tempo è necessario dare tutte le garanzie ai lavoratori delle due aziende coinvolte – Tim e Open Fiber – oltre a una reale prospettiva a tutto il settore delle tlc”. I leader della Uil confermano la richiesta di “un confronto con il Governo per avere anche noi maggiori chiarimenti su quanto emerso nella riunione odierna”.

FONTE: https://www.ilgiornale.it/news/economia/tlc-libera-unanime-maggioranza-governo-tim-cdp-rete-unica-1885926.html

 

 

 

La “soluzione” della Fed al prossimo lockdown – paga digitale per tutti.

“La Federal Reserve   punta a  una inflazione media del 2%”, ha  detto il suo governatore Jay Powell. Sembrava Mario Draghi  quando era alla  BCE e ci ha parlato per anni, monotono,  di imprimere all’euro un livello di inflazione ”vicino ma inferiore al 2%”, fallendo continuamente, monotonamente (e volontariamente)  l’impegno.

Mai riuscita a battere la deflazione , la Fed (com la BCE del resto)

Apparentemente   il bel proposito della Fed sembra ancora più fantastico,   avendo la “pandemia”  e il tremendo lockdown – ordinato  ed  eseguito globalmente –  provocato milioni di disoccupati,  la più tragica   grande depressione mai vista e un  taglio del potere d’acquisto impressionante, che ovviamente genera deflazione.  E, secondo l’intuizione di Andrea Cecchi,   il lockdown  globale è stato voluto e deliberato: occorreva  “congelare l’economia mondiale”   perché se i tassi d’interesse (ora zero o negativi) si alzano di un centesimale –  ciò che fanno se avviene una ripresa dell’economia  che chiede credito –  i Buoni del Tesoro che gli speculatori hanno dato in garanzia (facendoseli prestare), diminuiscono di valore, e gli speculatori devono far fronte ai  margin call  mettendoci soldi  loro  – che non hanno. E tutto implode, perché tutti gli speculatori che ci indebitano  sono a loro volta super-indebitati.

Insomma non si può avere insieme il congelamento dell’economia mondiale (iper-recessione) e un po’ d’inflazione come desidera la Fed.  Tanto più che la manfrina   del  “virus che torna a  crescere”  esercitata  in tutto  l’Occidente dice  che i padroni del vapore vogliono tenere i popoli   nella depressione per decenni, non escludendo un nuovo  lockdown, stavolta letale; l’economia reale non deve assolutamente crescere, sennò il  castello dei debiti implode  in una bancarotta da buco nero, con la vaporizzazione istantanea del dollaro e di tutte le monete-debito.

Impossibile allora avere l’inflazione al 2%?  Così almeno appare al vostro cronista.  Ma    la Fed  ha trovato la soluzione, anzi approfitta della crisi per far accettare agli americani la moneta digitale.

Non è una teoria  del complotto. A  spiegarlo in una intervista sono stati due  ex economisti di massimo rilievo  della Fed – Simon Potter (che è stato anche l’ex capo del Plunge Protection Team della Fed, ossia del  pronto soccorso contro  i collassi, sempre più gravi, prodotti dal loro sistema: potrebbe benissimo essere il papà di Harry Potter,   perché questa è magia ) e Julia Coronado.

Un nuovo collasso da pseudo-pandemia servirà alla Fed   dichiarare la strategia di stimolo ultima e finale: accreditare  denaro digitale  direttamente nelle  app  degli smartphone degli americani, bypassando completamente il sistema bancario.  Altro che Helycopter Money: qui la “Money”  la Fed la cabla   istantaneamente agli  americani  in recessione,    sui loro conti digitali, e sarà  un “attivo” digitale chiamato “obbligazione assicurativa contro la recessione”.

Cosa di più bello?   Fine della finzione che esistano i mercati finanziari  (non esistono più da tempo: senza la “stampa” delle banche centrali collasserebbe tutto) : la Fed inietta dollari digitali a tutti, un reddito base universale , non appena (propone la Coronado) i tassi d’interesse diventino negativi, sotto lo zero, oppure, come propone Claudia Sahm, quando  la  disoccupazione aumenta oltre un certo limite.

Si occupano davvero della disoccupazione!,  al contrario della BCE! Dice Potter:   nel lockdown precedente, si sono  fatti arrivare  i soldi (dal nulla) alle famiglie a imprese  –  “ma  il Congresso ci ha messo troppo tempo a  far arrivare il denaro alla gente, e con meccanismo goffi.  La soluzione  sarebbe che il Congresso dia alla Federal Reserve la disponibilità, diciamo, di una percentuale del Pil da distribuire, in caso di recessione, in cifra forfettaria ed equamente divisa, alle  famiglie. Monitoreremo il tasso di disoccupazione: se aumenta oltre un certo livello,  la Fed compra più Buoni del Tesoro”  –  che è il modo in cui   ogni banca centrale crea moneta  –  La Fed potrebbe acquistare rapidamente  i Treasuries  senza andare sul mercato privato”, il che è veramente una rivoluzione inaudita: fino ad ora,  sono le banche private a comprare i Buoni del Tesoro di Stato, e la banca centrale le ricompra  dalle banche,  che ci ricavano il loro profitto; alla BCE è vietato espressamente  creare moneta comprando direttamente i  titoli pubblici dallo stato che li emette.

Dal liberismo selvaggio all’economia centralizzata

Incredibilmente, ciò sembra piacere a Wall Street.  Perché iniettare denaro direttamente nei borsellini digitali sugli smartphone   della gente comune, che li spende subito, “deve”  per forza creare inflazione – e l’inflazione dilava  il peso del debito dell’America  svalutando  la moneta. Senza  far aumentare, sperano lorsignori, i tassi d’interesse.

Insomma,  sembra   che nell’America del liberismo selvaggio sorga l’epoca dell’economia nazionalizzata e gestita centralmente. Già ora  (da aprile), su dettato della Fed, le banche commerciali possono acquistare qualsiasi importo  di Treasuries, senza dover accantonare in bilancio il capitale  per tali acquisti. Da giugno, le banche statunitensi hanno aumentato i propri titoli del Tesoro USA del 48%. In effetti, la Fed facilita la creazione di credito  illimitato; le banche lo usano per acquistare titoli del Tesoro; e il governo poi spende i soldi, sostanzialmente in un colossale salvataggio (bailout)  di tutti, famiglie eimprese, n bancarotta.

Sembra la fusione fra Tesoro e Banca centrale che la teoria liberista condanna come massima colpa, anzi il Male Assoluto,   precisamente “fascismo”, perché è quello che fecero le dittature di successo in Italia e Germania anni ’20, con la nazionalizzazione delle grandi banche e l’emissione di moneta per sostenere le industrie e le competenze.  Lo è, ma  il fatto che ciò non venga denunciato dai media, dice che il sistema è l’opposto  di  quello: non è  lo Stato che prende la guida dell’economia, ma la speculazione privata che ha preso possesso dello Stato e  lo fa  agire secondo i suoi interessi.

E i suoi interessi oggi consistono nel centralizzare l’economia reale, e “ di controllare  l’emissione di “denaro”   tramite la fusione di  Tesoro e   Fed  (più Blackrock, il massimo hedge fund della storia)   per “guidare” l’economia statunitense in una svolta di “interesse nazionale” nella  sua guerra tecnologica con la Cina (e l’Europa). Mercati liberi? Non esistono in America,  a questo punto.

Per lorsignori è ogi  più importante  il grande decoupling, la dis-integrazione dell’economia americana   dall’economia della Cina, che vede gli Usa  perdenti. “Gli Stati Uniti hanno ora in programma di eliminare completamente le società tecnologiche cinesi dall’Internet americana,  tipicamente le iniziativa 5G Clean Path della Casa Bianca per rimuovere tutti i componenti cinesi dai sistemi “ovunque”, e che ora la estende a tutto ciò che è tecnologico sulla “rete”. Non solo:  “gli Stati Uniti hanno ordinato  a college e università di disinvestire dalle partecipazioni cinesi nelle loro dotazioni, minacciando “misure potenzialmente più onerose [  che  svendendo] su   chi detiene  le azioni cinesi”.

La Cina  vede che sta per calare una “cortina di ferro” finanziaria: una completa espulsione dalla sfera del dollaro. Non a caso nel riservatissimo vertice di agosto della leadership cinese  nella località  balneare di  Beidaihe, si  sarebbero ventilate misure da far  approvare al plenum del Comitato centrale in ottobre,   come :  costruire riserve di cibo ed energia; instaurare  il sistema economico continentale eurasiatico, recuperare il suo oro d’oltremare e ampliare il sistema di regolamento globale in RMB (incluso il suo yuan digitale) e prepararsi alla completa interruzione delle relazioni con gli Stati Uniti .  Misure di  guerra.   Del resto  Pechino ha già approntato il sistema di compensazione finanziaria suo, nel caso venga espulsa (o si ritiri) dal sistema SWIFT  dominato dal dollaro, e dove farà circolare lo yuan digitale.

Inoltre, “qualcuno” nel vasto mondo comincia ad esigere oro fisico in cambio di dollari USA.   La Fed ha sempre manipolato (“controllato”)  il mercato dell’oro per impedire all’oro di competere  col   dollaro USA   o peggio rimpiazzarlo come strumento monetario primordiale.  Ma con l’avvento del Coronavirus, il sistema finanziario statunitense è stato costretto ad abbassare i tassi di interesse reali in territorio negativo, facendo apparire l’oro più attraente rispetto a detenere titoli del Tesoro USA in svalutazione.  Questo “Qualcuno” può trovarsi a Pechino?

Questo  è, in fondo,   almeno parte del “Grande Reset”  annunciato e delineato di miliardari  del Foum di Davos, l’abolizione del mercato e la socializzazione totale delle (loro) perdite  tenendo buona  la popolazione disoccupata in massa, con iniezioni digitali nel borsellino   virtuale che hanno sullo smartphone? Questa è la tesi di uno dei più intelligenti e  “liberi” analisti   che trovate Alastair CROOKE, ex diplomatico britannico, fondatore e direttore del Conflicts Forum di Beirut.  E’ sua l’ipotesi che ho seguito fin qui, non mia.

Ripeto, non si tratta di complottismo. Recentemente la signora  Lael Brainard, membro del Consiglio dei governatori della Federal Reserve statunitense , ha ricordato che la Federal Reserve Bank di Boston sta   lavorando con i ricercatori del MIT  (il leggendario Massachusetts Institute of Technology), i”n uno sforzo pluriennale per costruire e testare un’ipotetica valuta digitale orientata agli usi della banca centrale … È importante capire come le disposizioni esistenti del Federal Reserve Act in merito all’emissione di valuta si applicano a una CBDC  (  Valuta digitale di banca centrale)  –  e se una CBDC avrebbe corso legale universale”.

Uno sforzo pluriennale, ossia in corso già da anni,  per mettere a punto la moneta digitale e  l’abolizione del contante, cosa assolutamente necessaria nel Gran Reset di Davos.

Ma per Crooke  l’establishment statunitense è profondamente diviso su un punto cruciale. La “componente Davos di Wall Street”  accetterebbe che la moneta digitale fosse emanata da una autorità globale sovrannazionale  ; “ma altri nel Deep State, inclusi alcuni tra i neo-con, preferirebbero morire in trincea piuttosto che perdere l’egemonia del dollaro USA . Questi tendono ad essere sostenitori di Trump”.

Quale  fazione vincerà? “I massimi  del mercato azionario    disconnessi da qualunque realtà economica,  – su cui sono riposte le speranze di rielezione di Trump – sono altamente vulnerabili. Il sentimento può passare in un batter d’occhio da una modalità di “combattimento” adrenalinica a una “fuga”.   Ad ottobre si vedrà  –   ma è un fatto che il Saggio” di Omaha, Warren Buffet,   a liberarsi delle azioni nell’immane portafoglio,  e comprare oro, e miniere d’oro. Quindi, chi sarà il prossimo ad innescare le vendite del mercato di ottobre,   quando il dollaro continua  scendere  a spirale verso il basso ei tassi di interesse salgono?

FONTE: https://www.maurizioblondet.it/la-soluzione-della-fed-al-prossimo-lockdown-paga-digitale-per-tutti/

 

 

FINANZA BANCHE ASSICURAZIONI

OPS: LA BUNDEBANK PENSA AI CONTROLLI DI CAPITALI….

 

Agosto 27, 2020 posted by Leoniero Dertona

 

Il sempre bravo Musso ha messo in evidenza una ricerca della Bundesbank, un “Discussion paper” su di un tema molto delicato: “I controlli dei flussi di capitali: casi, usi e conseguenze“. Un discussion paper è una ricerca scientifica, in questo caso economica, che dovrebbe essere la base per una discussione fra esperti su eventuali misure economiche da prendersi per risolvere un determinato problema, in questo caso eccessivi movimenti di capitali. Il risultato della ricerca è, di per se, piuttosto scontato: infatti si afferma che se ci sono controlli sui movimenti di capitali è ovvio che questi vengono a muoversi di meno, come scoperto dalla ricerca, sia in entrata sia in uscita.

Il dato interessante invece è la ricerca di per se: una banca centrale apre una discussione sulla necessità di imporre dei controlli sugli spostamenti finanziari in un’Europa in cui l’unico, vero, spostamento liberalizzato con l’Euro è stato quello dei capitali…  Se pensate che questa sia una semplice discussione filosofica dovete metterla in prospettiva con il sempre maggior nervosismo della Bundesbank e di molti economisti tedeschi relativamente ai saldi Target 2 derivanti dal continuo afflusso di capitali in Germania.

il saldo positivo della BUBA tramite il Target 2 è ormai superiore ai 1000 miliardi di euro. Noi sappiamo che non è un vero e proprio credito, quanto un saldo monetario dei flussi transitati presso la banca centrale, ma la cattiva costruzione dell’Unione fa si che questi soldi siano parte dell’attivo della BuBa che, per compensare nel passivo, deve creare base monetaria. Insomma i timori dei tedeschi sono i seguenti:

  • per i più illusi di non poter mai incassare il “Credito” del Target 2, che mai sarà incassato, parliamoci chiaro, anche in caso di chiusura dell’euro. In quel caso probabilmente diventerà un credito nei confronti delle altre BC o riserve nelle loro future valute;
  • che la continua costruzione di base monetaria ritenuta eccessiva , e nel caso eterodiretta, viene ad impedire qualsiasi operazione monetaria restrittiva che una parte degli economisti e della BuBa ritiene necessaria per  raffreddare l’eccessiva crescita di valore degli Asset;

Essere nella moneta unica significa che , se i capitali circolano liberamente a anche la base monetaria può trasferirsi da una zona ad un’altra. Anche se il T2 non esistesse (basterebbe cambiare sistema per registrare i movimenti interbancari) comunque si assisterebbe, anche se in modo minore, ad un afflusso di capitali verso la Germania. Questo eccesso di offerta si traduce in tassi bassi, rendimenti negativi per i titoli di stato , eccesso di offerta di credito e possibili bolle speculative immobiliari in primis, ma anche azionaria: basti notare che mentre le borse italiana e francese navigano ad un 20% in meno rispetto al Pre Covid, quella tedesca ha quasi raggiunto e superato il periodo prima dell’epidemia. Però l’11% del calo del PIL indica che qualche problemi c’è anche a Berlino.

FONTE: https://scenarieconomici.it/ops-la-bundebank-pensa-ai-controlli-di-capitali/

 

 

GIUSTIZIA E NORME

I rischi del “Parlamento amputato”

Si ridurrebbe la produttività, I poteri legislativi e di controllo sarebbero concentrati in poche mani e diventerebbe “autocratico”

Alle ragioni del No, esposte in questi giorni da svariati commentatori, desidero aggiungere quest’altre, dal mio punto di vista.

La prima. Molti sprovveduti, persino direttori di giornali, si sono spinti a sostenere che l’eliminazione di un terzo dei parlamentari debba considerarsi addirittura indispensabile per avvicinare le Camere agli standard di produttività degni di un moderno Parlamento. Questa pseudo argomentazione è semplicemente falsa in fatto e in diritto. Il nostro Parlamento è forse il più prolifico del mondo intero. Produce una quantità impressionante di leggi, leggine, leggi- provvedimento e persino leggi ad personam. Il diluvio della legislazione viene costantemente deprecato proprio da quelli, ma non solo, che oggi invocano un Parlamento rimpicciolito per modo che, accelerando, possa approvare ancora più leggi ancora più presto. Gli sprovveduti sono persuasi, a torto, che il Parlamento sia tanto migliore quanto più efficiente nell’approvare leggi. Ma sbagliano di grosso non solo perché il Parlamento attuale ci riesce purtroppo benissimo, ma anche perché il Parlamento né è né deve essere una catena di montaggio la cui efficienza debba basarsi su una sorta di taylorismo normativo.

La seconda. Il “Parlamento amputato” ( così mi piace chiamarlo e invito a chiamarlo!) concentrerebbe i poteri legislativi e di controllo in un numero notevolmente inferiore di mani. Se la sovranità popolare, esercitata nella forma rappresentativa, confluisse in un organo di tanto ristretto, accadrebbe questo paradosso: le funzioni parlamentari specifiche incontrerebbero maggiori difficoltà nello svolgimento ordinario mentre ne sarebbero incentivati i modi dannosi e pericolosi di esercizio. Esempio, la sede legislativa/ deliberante delle commissioni. Insomma, detto in breve, il ‘ Parlamento amputato’ aumenterebbe i difetti del parlamentarismo attuale e ne diminuirebbe i pregi. Un autolesionistico risultato, tanto deprecabile quanto incontestabile, che i benintenzionati amputatori non devono aver valutato. La terza. Il potere corrompe e il potere assoluto corrompe in modo assoluto, hanno insegnato i classici della politica. Il “Parlamento amputato” accentuerebbe certi caratteri di pericolosità insiti nella rappresentanza ristretta, che saranno vieppiù accentuati dalla legge elettorale che paventiamo: una proporzionale con soglia di sbarramento e liste bloccate. In sostanza, un Parlamento autocratico. Il “Parlamento amputato” appare fin d’ora come un esperimento di genetica istituzionale realizzato in un laboratorio politico impazzito, un mostro al comando dei partiti così come sono, anziché aggiogato al popolo in comando, se la democrazia continua ad avere un senso. Elettrici ed elettori faranno bene a votare No al “Parlamento amputato” se non desiderano automutilarsi. Sono millantatori quelli che hanno voluto l’amputazione per becero antiparlamentarismo e presunta economicità. Di più, costoro nel profondo vagheggiavano la maggioranza assoluta, convinti di stravincere e così asservire un Parlamento immeschinito e impaurito e manipolabile per realizzare le loro distruttive politiche.

La quarta. Non è la prima volta nella storia che una classe politica trascina alla rovina l’istituzione che incarna. Nel caso del “Parlamento amputato” non mancano i connotati del fratricidio perché chi ha perpetrato l’amputazione dei parlamentari stupidamente conniventi non la subirà, mentre assumerà vieppiù il controllo dei riammessi in Parlamento soprattutto per la benevolenza di candidarli.

Concludendo, il voto avrà effetti profondi e duraturi sulla vita politica. Il Parlamento, che il popolo già oggi sente lontano, si allontanerà sempre più, inevitabilmente. Poniamoci la domanda cruciale: possiamo davvero credere che una riforma che ci sottrae un potere costituzionale sia fatta per il nostro bene?

FONTE: https://www.ildubbio.news/2020/08/25/rischi-del-parlamento-amputato/

 

 

 

IMMIGRAZIONI

Il delirio di Henri Lévy: «Vaccino contro il virus grazie agli immigrati»

 

Indigna non poco il “comizio” pro migranti del filosofo francese Bernard-Henri Levy ospite di Quarta Repubblica da Nicola Porro. In contrapposizione a Matteo Salvini il francese si è permesso di dire in piena emergenza sbarchi delle fandonie colossali che neanche Laura Boldrini avrebbe pronunciato con tanta sicumera. Con la prosopopea tipica dei guru della rive gauche. Dopo avere sputato veleno contro i sovranisti italiani , ecco la perla che ha sconcertato e imbufalito gli spettatori collegati sui social: i migranti sarebbero una chiave fondamentale per arrivare al più presto ad un vaccino efficace contro il Coronavirus. Testuale: “Il fatto che troveremo il vaccino in Italia e in Europa lo dobbiamo agli immigrati”, ha a più riprese ribadito”, suscitando lo sconcerto dell’ex vicepremier Salvini. “Siamo su scherzi a parte?”, ha chiesto il leader leghista al conduttore.

Henri Levy peggio della Boldrini

Le scintille si sprecano. ”Aspetta un attimo, con tutto il rispetto, lei dice che se troviamo il vaccino, lo dobbiamo agli immigrati che sbarcano a Lampedusa? – interloquisce Salvini con gran dose di pazienza. – Mi scusi, se troviamo la cura al Covid, non è grazie ai medici italiani e ai ricercatori e scienziati del San Matteo di Mantova ma è grazie agli immigrati che arrivano? Adesso, questa perla mi mancava…E’ colpa di Putin, è colpa di Salvini… Grazie agli immigrati, invece, troveremo il vaccino…”. La replica di Salvini al filosofo francese Bernard-Henri Levy non si fa attendere. La sua espressione è tutta un programma. Ma è un dialogo tra sordi. Lo scrittore e intellettuale transalpino, consulente di Emmanuel Macron, sembra invasato e fuori di sé.

Salvini a Henri Lévy: «Venga alla stazione Termini…»

”Mi arrendo, professore, venga stasera in stazione Termini a Roma o alla Stazione centrale di Milano, così vede quanto è bella l’immigrazione clandestina che a lei piace tanto…”, dice il leader della Lega.”Senza l’immigrazione africana non c’è ricerca in Francia, non si troverà mai una vaccino e una cura contro il Covid. Deve dire grazie ai migranti…”. Salvini non ci sta: ”Vabbè, stiamo su Scherzi a parte…”.

Non finisce qui, Levy interrompe in continuazione, insulta i sovranisti; e soprattutto i sindaci dei centri siciliani intervistati nei servizi che dicono basta agli sbarchi continui. Levy commenta: “Vergogna”. Noncurante del fatto che a Ventimiglia i gendarmi francesi respingono i migranti in malo modo, si permette di salire in cattedra e farei la morale ai nostri amministratori sui doveri dell’accoglienza. Il popolo social è ancora in ebollizione .Soprattutto perché Levy si è espresso senza rispetto per le difficoltà italiane. “Levy forse non conosce i problemi di molti italiani senza lavoro, non sa che la pensione media italiana è  inferiore ai 1.000 euro al mese o forse non è andato a Lampedusa..” .”Professore, anche io voglio un mondo aperto- ribatte Salvini- ma con delle regole”. Nel corso della trasmissione, Lévy ha rovesciato tutta la sua bile contro il leader della Lega. Dichiarando che, con Salvini e i sovranisti al governo, “l’Italia non sarebbe uscita dalla crisi” scatenata dal Coronavirus.

 

 

 

LA LINGUA SALVATA

INFANTICIDIO

di Giangiacomo PERRANDO – Raffaele CORSO – Enciclopedia Italiana (1933)

INFANTICIDIO (lat. cristiano infanticidium, da infans “infante” e caedo “uccido”; fr. infanticide; sp. infanticidio; ted. Kindesmord; ingl. childsmurder). – La definizione dell’infanticidio varia a seconda della legge penale dei varî paesi e delle varie epoche. In generale s’intende per infanticidio, secondo il significato etimologico delle parole, l’uccisione del neonato, fatto che poteva e può passare impunito presso quei popoli che ammettono il diritto dei genitori sulla vita e sulla morte delle proprie creature; ciò anche in relazione a primordiali concetti malthusianistici, ovvero per ragioni eugeniche, o, meglio ancora, per deficiente sentimento di maternità. Mentre l’aborto procurato è più frequente nelle città da parte di ragazze intellettualmente evolute, l’infanticidio è più frequente nei centri rurali ed è proprio di ragazze del contado, persone di servizio e simili. L’infanticidio è reato d’impeto, consumato generalmente per mezzo della soffocazione, per strozzamento, strangolamento, sotterramento, annegamento nei pozzi, nella latrina, ecc. Si hanno pure infanticidî per omissione di cure e cioè per abbandono della creatura al freddo o a morte per fame.

Storia del diritto. – In Grecia una legge consentiva agli Spartani di uccidere i bambini di conformazione difettosa: in ogni altro caso l’uccisione era punita. A Roma l’uccisione del bambino commessa dalla madre era punita di morte dalla legge Pompea de parricidiis e dalla legge Cornelia de sicariis. Il diritto del padre di uccidere il neonato rientrava nel ius vitae et necis che il paterfamilias romano aveva rispetto ai proprî filiifamilias e trovava la sua ovvia spiegazione nell’antico carattere politico della potestas del paterfamilias. È opinione erronea che Costantino abbia sancito per l’estremo esercizio della patria potestà la stessa pena che per il parricidio: soltanto a datare da Valentiniano (l. 1 CodTheod., IX, 14) l’uccisione del neonato è punita con la pena capitale.

Anche nell’antico diritto germanico era consentito al padre di uccidere il figlio; in epoca successiva, l’infanticidio fu sempre punito di morte. Era punito di morte nell’antico diritto francese e in Inghilterra. Negli statuti italiani non si avevano disposizioni particolari per l’uccisione d’infanti: si applicavano quindi le norme ordinarie sull’omicidio. Nel diritto canonico la pena era aggravata per l’infanticidio commesso allo scopo di disperdere la prova d’un concepimento illegittimo.

Nell’età di mezzo il rigore della repressione era accresciuto dalle disposizioni concernenti le prove legali per questo delitto: erano infatti stabilite presunzioni di colpevolezza per casi in cui risultasse essere stata celata la gravidanza o occultata la nascita, per quelli in cui il parto fosse avvenuto senza richiesta di soccorso, ovvero quando il cadaverino fosse stato segretamente interrato. Tale severità, oltreché derivata da fini di politica criminale, poggiava sul fatto che, laddove non vi è possibilità di difesa per parte della vittima, si riteneva che più energica occorresse la difesa sociale e più rigorosa la sanzione penale, e, inoltre, che nell’uccisione dell’infante fosse sempre da presumere che il colpevole avesse agito con premeditazione, perché il bambino non può giammai dar causa a omicidio d’impeto. Fu primo il Beccaria (Dei delitti e delle pene, XXXVI) che insorse contro questi eccessi, rispondenti alla valutazione dei soli elementi obiettivi di maggiore gravità, e invocò una attenuazione di pena per i casi in cui l’uccisione fosse commessa dalla madre allo scopo di nascondere il frutto d’illegittimi amori. L’impulso del Beccaria fu seguito dal codice austriaco del 1804 e, successivamente, da numerose legislazioni che previdero la causa d’onore, come ragione d’attenuazione della pena, rispetto alla madre infanticida.

Legislazione odierna. – Alcune legislazioni considerano tuttora l’infanticidio come omicidio qualificato (cod. francese, articoli 300-302); altre distinguono l’infanticidio comune, non accompagnato cioè da alcuna scusante, da quello commesso sulla prole illegittima per timore del disonore (cod. sardo, belga, portoghese, brasiliano); altre infine prevedono, con disposizione particolare, l’uccisione per causa d’onore della prole illegittima, e ogni altra uccisione di neonati comprendono nelle ipotesi comuni di omicidio.

Quest’ultimo era il sistema del codice toscano, che fu seguito dal codice penale italiano del 1889, e da quello del 1930, oggi vigente, il quale nell’art. 578 prevede, minacciando una pena notevolmente attenuata, l’omicidio d’un infante immediatamente dopo il parto, commesso per salvare l’onore proprio o di un prossimo congiunto. Per conseguenza, l’uccisione d’un infante è considerata normalmente dalla legge come un omicidio comune; solo, invece, quando venga commessa su un neonato, allo scopo di nascondere le tracce del disonore proprio o d’un prossimo congiunto, si ha una ipotesi d’omicidio scusato, a cui più propriamente si riferisce la denominazione infanticidio. Primo elemento differenziale da altre ipotesi di omicidio è la causa d’onore, intesa nel senso della necessità di evitare, mediante il celamento della nascita, la pubblica conoscenza d’un fatto lesivo della propria reputazione. L’uccisione inoltre deve avvenire nel momento stesso della nascita o immediatamente dopo. Un’ultima limitazione riguarda la persona del colpevole, giacché la legge restringe la causa d’onore entro la cerchia dei rapporti familiari, stabilendo che l’infanticidio si può commettere, oltreché dalla madre, da un prossimo congiunto.

Il codice penale 1930 prevede anche il feticidio, cioè l’uccisione d’un feto durante il parto. Pertanto si è data molta importanza alla dimostrazione della vita autonoma del neonato e della sua durata dopo la nascita (prove che, in gran parte, si desumono dall’avvenuta respirazione; v. docimasia). Un’importante modificazione, rispetto all’analoga disposizione dell’art. 369 del cod. pen. 1889, è quella di aver richiesto che l’uccisione dell’infante avvenga immediatamente dopo il parto, stabilendo così la necessità d’una successione temporale tra il parto e il delitto.

Il cod. pen. 1930 dispone, altresì, che la pena per i delitti di infanticidio o feticidio si applica anche agli estranei che abbiano concorso nel fatto, al solo scopo di favorire la madre o il prossimo congiunto di lei. Se il concorso in tali delitti sia diretto a scopi diversi da quello della difesa dell’onore, che ispira il principale colpevole, la pena è notevolmente aggravata.

Etnologia. – La legge dell’esistenza costringe talvolta il selvaggio a sopprimere i figli di tenera età, sia per provvedere all’impellente bisogno della fame (Tasmaniani, Australiani), sia per la difficoltà di allevarli. Presso alcune tribù eschimesi della Groenlandia, i bambini, in caso di morte dei genitori, vengono seppelliti con essi, non essendovi chi possa prendere cura degli orfani. La tradizione popolare spiega il fatto con la credenza che la madre, dal Killo (soggiorno dei morti), li chiami a sé.

Le consuetudini relative all’infanticidio variano da luogo a luogo e da gente a gente. In alcuni paesi è ammessa soltanto l’uccisione dei parti anormali, siano essi storpî, deformi o deboli (Eschimesi, ecc.), siano gemelli (Indiani dell’America Settentrionale, ecc.); in altri, dei nati di sesso femminile (Ottentotti, Indonesia, India); in altri, dei nati di sesso maschile (Tikopia); e in altri, poi, l’uccisione di tutti i figli, senza distinzione di sesso, lasciandone uno solo in vita; ovvero l’uccisione di uno, che ordinariamente è il primogenito, per ragioni superstiziose (offerta ai genî invisibili, in Australia). Nelle isole Hawaii non si sottraevano alla morte, in ogni famiglia, più di due o tre figli. A Tahiti l’associazione degli Areoi aveva eretto l’infanticidio a istituzione obbligatoria, salvo eccezioni, per le quali venivano risparmiati i primogeniti dei capi. Il diritto di vita o di morte sui neonati spetta, in generale, al titolare della patria potestà, il quale rileva la creatura dal suolo, nel caso voglia salvarla (Tupi del Brasile, isolani delle Figi).

Si è voluto da alcuni etnologi mettere l’infanticidio in relazione con la poligamia e la poliandria, o meglio questa in rapporto con la soppressione delle bambine (Himālaya) e quella in rapporto con la soppressione dei bambini (Tikopia); ma E. Westermarck ha dimostrato lo scarso fondamento della teoria, giacché l’infanticidio è un fatto dovuto in parte a necessità di esistenza e in parte a ragioni superstiziose.

Bibl.: F. Carrara, Programma del corso di dir. crim.Parte spec., 10ª ed., Firenze 1926; G. B. Impallomeni, L’omicidio, 2ª ed., Torino 1900; B. Alimena, Delitti contro la persona, Milano 1908; V. Manzini, Trattato di diritto penale, VII, Torino 1919; E. Pessina, Elementi di diritto penale, II, Napoli 1882 segg. – Per l’etnologia, v. C. Letourneau, La sociologie d’après l’ethnographie, 3ª ed., Parigi 1892; A. E. Post, Giurisprudenza etnologica, trad. ital. di P. Bonfante e C. Longo, II, Milano 1908; E. Westermarck, The history of human marriage, 5ª ed., Londra 1926; B. Malinowski, La vie sexuelle des sauvages du N. O. de la Mélanésie, Parigi 1930.

FONTE: http://www.treccani.it/enciclopedia/infanticidio_%28Enciclopedia-Italiana%29/

 

 

 

LAVORO PENSIONI DIRITTI SOCIALI

Le tre “bombe” sulle pensioni. Ecco perché può saltare tutto

Aumenti sugli assegni per disabili, quota 100 e verdetti in arrivo in autunno possono ribaltare la previdenza. Cosa può succedere

Il sistema pensionistico italiano è a rischio? Di certo le casse che erogano i trattamenti previdenziali sono state messe a dura prova dall’emergenza Covid.

Ma bisogna fare chiarezza su alcuni aspetti che nel futuro (nemmeno tanto lontano) potrebbero mettere in discussione la stessa tenuta del sistema. Ad accendere un faro su tre variabili in grado di mutare gli scenari sono il professor Alberto Brambilla, Presidente Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali e Antonietta Mundo, già Coordinatore generale statistico attuariale INPS. In un’analisi pubblicata sul Corriere, i due esperti hanno evidenziato come l’aumento delle pensioni di invalidità scattato in questi giorni, la sentenza sulle pensioni d’oro prevista per ottobre e il banco di prova di Quota 100 possono rappresentare tre punti critici importanti.

Ed è proprio su questi punti che va fatta chiarezza. L’intervento della Consulta sugli assegni di invalidità ha cambiato gli importi già a partire da questa prima settimana di agosto. Tutte le prestazioni previdenziali su questo fronte sono passate da 286,81 euro a 516 euro mensili. I giudici della Corte Costituzionale, lo scorso 23 giugno, hanno infatti stabilito l’illegittimità dell’assegno definendolo “inadeguato” a soddisfare i bisogni di chi deve fare i conti con una invalidità permanente. Tutto ciò porterà inevitabilmente ad un aumento della spesa previdenziale che si aggirerà solo nel comparto degli assegni per disabili intorno a 2,9 miliardi di euro su base annua. Ma non finisce qui. Il secondo punto riguarda un’altra sentenza che è attesa da tempo: il verdetto della consulta sul taglio alle pensioni d’oro che come abbiamo ricordato spesso su ilGiornale.it è per cinque anni. Anche qui i conti sono importanti. Il primo taglio è stato fatto nel giugno del 2019 e riguarda ben 24mila pensionati con assegni che superano i 100mila euro lordi annui. Con una sforbiciata lunga 5 anni, nelle casse dell’Erario si andrebbe a creare una sacca di risparmio di circa 415 milioni di euro. Su questo fronte i ricorsi degli avvocati fioccano e, come abbiamo raccontato, la battaglia legale si accinge ad arrivare all’atto finale: la sentenza prevista per fine ottobre. Già la Corte dei Conti del Friuli Venezia Giulia aveva dato nell’ottobre del 2019 un’indicazione chiara su questa vicenda affermando che lo “scippo di Stato” (perché di questo si tratta) “non rispetta i tre fondamentali principi posti dalla Corte Costituzionale in tema di previdenza: ragionevolezza, adeguatezza, affidamento”.

Parole chiare che indirizzano già il probabile verdetto della Consulta. La bocciatura del ricalcolo sulle pensioni alte potrebbe portare ad un ulteriore esborso per le casse dello Stato. Infine va ricordato l’impatto dell’emergenza Covid e del flusso di cassa di Quota 100 sulle casse dell’istituto di previdenza sociale. L’Inps aumenterà il suo disavanzo a circa 48 miliardi nel 2020. Quelle di cui abbiamo parlato sono tre bombe pronte ad esplodere sulle casse previdenziali. Tre mazzate su un sistema che rischia di collassare. E già da più parti (Europa e Fmi in testa) ci chiedono interventi strutturali sul sistema previdenziale nel lungo periodo. Interventi dolorosi che potrebbero portare ad un innalzamento dell’età per l’uscita dal lavoro.

FONTE: https://www.ilgiornale.it/news/economia/tre-bombe-sulle-pensioni-ecco-perch-pu-saltare-tutto-1881536.html

 

 

 

PANORAMA INTERNAZIONALE

SI DIMETTE SHINZO ABE. Fine di un’epoca di governo in Giappone

 

Agosto 28, 2020 posted by Giuseppina Perlasc

Decisione improvvisa del primo ministro Shinzo Abe, che stava guidando  un governo durato per ben per sette anni e mezzo con la solida maggioranza liberldemocratica.  Il primo ministro terrà una conferenza stampa a Nagata per spiegare le motivazioni, legate alle sue condizioni  di salute, che lo hanno spinto a questa decisione. Perfino il suo partito, i Liberaldemocratici (LPD), da sempre alla guida del Giappone, tranne che per brevi parentesi,  hanno accolto con grande sorpresa la notizia nonostante Shinzo Abe sia anche presidente del Partito. Il segretario del partito, Yuichiro Tamaki, ha affermato di non sapere nulla, ma che se questa è la decsione di Abe le sue condizioni devono essere veramente grazi ed è meglio che si concentri solo sul trattamento della sua malattia. Recentemente Abe si  era recato più volte al Keio University Hospital  per delle visite, ed in passato, prima di diventare primo ministro, era stato contretto a prendere un lungo congedo a causa di una “COlite Ulcerosa”.

Pare che Abe abbia tenuto duro sino ad oggi per battere anche un record , quello di primo ministro rimasto in carica più a lungo in Giappone: infatti, salito in carica nel dicembre 2012 , aveva superato il precedente record di Eisaku Sato proprio il 24 di questo mese.  Ora sono iniziate le complesse trattative per la successione, che ricordano molto quelle italiane quando vi era la DC e bisognava mettere d’accordo più correnti. I tre candidati più probabili sono Fumio Kishida , già con carica governativa, Shigeru Ishiba, ex segretario generale ed il capo segretario di gabinetto Yoshii Kan.

Difficilmente il nuovo governo giapponese si distaccherà dalle linee guida della Abenomics, con le sue famose “Tre Frecce”: politica monetaria espansiva, stimolo fiscale e riforme strutturali. Del resto i Liberaldemocratici sono ancora fortemente alla guida del governo e difficilmente lasceranno la guida del Giappone, almeno nel prossimo futuro. Comunque, per il Giappone, è la fine di un’epoca.

FONTE: https://scenarieconomici.it/braking-news-si-dimette-shinzo-abe-fine-di-unepoca-di-governo-in-giappone/

BLACK LIVES MATTER? UNA SCUSA PER IL SACCHEGGIO.

Immagini forti, ma esplicative

Agosto 27, 2020 posted by Guido da Landriano

 

Questo è accaduto oggi a Minneapolis, la città che ha visto devastazioni dopo l’assassinio di George Floyd e la nascita di queste rivolte legate al Black Lives Matter:

Una persona di colore, armata, si ferma davanti alla porta di un ufficio o un negozio e, presa da qualche forma di disperazione, si spara in faccia, rimanendo uccisa. Due poliziotti nelle vicinanze intervengono e cercano di rianimarla, ma senza successo. In questo caso l’intervento degli agenti aveva la finalità positiva di cercare di salvare una vita.

Purtroppo tutto questo è stato9 inutile. La violenza è scoppiata ancora una volta nella città la  scorsa notte, con video che mostrano “manifestanti” arrabbiati che bruciano attività commerciali, rivolte e saccheggi, ia causa della  “disinformazione”, “Fake News”, che riportavano non di un suicidio, ma di un omicidio da parte della polizia. Sono partiti incendi e saccheggi, quasi in modo immediato:

Altre immagini sempre da Minneapolis

I risultati sono quelli che potete immaginare: altre devastazioni.- Il sindaco ha imposto il coprifuoco, ma non servirà a molto. Ormai nelle città democratiche americane l’ordine pubblico è un ricordo del passato e qualsiasi evento è la scusa per nuove rivolte e nuovi furti.

Poi nonj stupitevi se Trump sta raggiungendo e superando Biden, nonostante la ritrosia degli elettori conservatori nel dichiarare la loro preferenza

FONTE: https://scenarieconomici.it/black-lives-matter-una-scusa-per-il-saccheggio-immagini-forti-am-esplicative/

 

 

 

A Monti la “poltrona Covid”: cosa deciderà per l’Europa

L’Oms ha incaricato Mario Monti di presiedere la Commissione per la Salute e lo Sviluppo sostenibile. Il suo compito? Ripensare le priorità inerenti alle politiche da attuare “alla luce della pandemia”

Mario Monti presiederà la Commissione per la Salute e lo Sviluppo sostenibile istituita dall’ufficio regionale per l’Europa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

L’obiettivo della nuova commissione, si legge nell’annuncio, è quello di ripensare le priorità inerenti alle politiche da attuare “alla luce della pandemia” provocata dal nuovo coronavirus. Monti, presidente dell’Università Bocconi di Milano nonché ex premier italiano, ha detto di essere “onorato” per l’incarico.

Il ruolo di Monti

Questa pandemia ha aggravato le disuguaglianze e le divisioni che stanno paralizzando le nostre società e impedendo il progresso verso lo sviluppo sostenibile“, ha sottolineato Monti. “Considero la decisione dell’Oms di istituire questa Commissione indipendente di alto livello come un passo progressivo verso la formazione di un approccio più efficace e integrato alla salute e al benessere, come una base per lo sviluppo sostenibile“, ha aggiunto il Professore.

Monti, ricordiamolo, è stato un grande paladino dell’austerity. Le sue politiche restrittive, in Italia, sono arrivate in una “particolare situazione” dove “non si poteva fare altrimenti“: queste le parole usate in un’intervista dall’ex premier per giusitificare il suo modus operandi. Eppure gli italiani si ricordano ancora dei vari disastri economici scaturiti dal suo governo. Ecco: il rischio è che Monti possa usare molto presto lo stesso iter anche nel guidare questa commissione. O peggio, che il Professore possa compiacere l’Europa consigliando ai vari governi raccomandazioni potenzialmente letali in un contesto così complicato.

Al netto della singolare idea di piazzare Monti a capo di una commissione del genere, qual è il ruolo della nuova creatura partorita dall’Oms? Per cercare di rispondere alla domanda dobbiamo leggere la nota pubblicata dalla stessa Organizzazione.

La commissione formulerà “raccomandazioni” sugli investimenti e le riforme “per migliorare i sistemi sanitari e di protezione sociale” dei vari Paesi europei. In altre parole, Monti e i suoi avranno il compito di esaminare gli elementi più rilevanti dai quali trarre delle conclusioni “dai mezzi posti in essere dai sistemi sanitari dei diversi paesi per rispondere alla pandemia Covid-19“. L’ex premier, incoronato dall’Oms, dovrà quindi consigliare all’Europa intera le mosse da attuare per uscire dalle sabbie mobili.

Entusiasta il ministro della Salute italiano, Roberto Speranza, che all’Agi ha spiegato come questa commissione potrà dare un “contributo al rafforzamento di politiche sanitarie pubbliche e al coordinamento internazionale di queste azioni“. Il fatto che a guidarla ci sia Monti, non poteva che essere una “buona notizia“.

La composizione della commissione

Al di là dell’ex premier, la commissione sarà formata da ex capi di Stato e di governo, oltre che da scienziati, economisti, direttori di organismi sanitari e sociali, protagonisti del mondo economico e delle principali istituzioni finanziarie. Già fissata la prima riunione: il prossimo 26 agosto.

I lavori di apertura sono affidati a Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms, e al direttore regionale per l’Europa dell’Oms, Hans Henri P. Klug. “Il nostro scopo – ha affermato Kluge –è mettere la salute in cima all’agenda politica nell’ambito degli obiettivi dello Sviluppo sostenibile e rafforzare la resilienza dei sistemi sanitari e sociali nei 53 Stati membri della Regione europea dell’Oms“.

Dopo aver toppato clamorosamente all’inizio della pandemia, e aver contribuito a creare enormi disagi al mondo intero alternando consigli contraddittori, l’Oms, già nel mirino per il suo contributo alla causa Covid, ha provato a rimediare istituendo una commissione sui generis. La sensazione è che il rimedio ideato dall’Organizzazione di Zurigo avrà lo stesso effetto di un buco dell’acqua.

FONTE: https://www.ilgiornale.it/news/mondo/monti-poltrona-covid-cosa-decider-leuropa-1882908.html

 

 

 

Capire le relazioni internazionali (1/2)

In fatto di relazioni internazionali molte cose sono evidenti e non occorre dirle. Tuttavia, se espresse, diventano più chiare. In questa prima parte, l’autore parla del senso di superiorità, comune a noi tutti, e dei pregiudizi inconsapevoli sulla malvagità dei nostri interlocutori. Nella seconda puntata, l’analisi riguarderà le specificità del Medio Oriente.

JPEG - 44.2 Kb
In questo dipinto del XIX secolo della battaglia di Poitiers (VIII secolo), di Charles de Steuben, i mussulmani sono raffigurati come violenti e lascivi.

Da molte mail scambiate con i miei lettori è emerso che molte cose che dò per scontate non lo sono per tutti. Per questo motivo vorrei riprendere alcune idee, che in parte vi sembreranno considerazioni generali, ma in parte vi sorprenderanno.

Siamo tutti umani, però diversi

È possibile andare in un Paese lontano e frequentare soltanto hotel e spiagge assolate. Va bene per l’abbronzatura, ma dal punto di vista umano è un’occasione persa: questo Paese è abitato da gente come noi, forse di aspetto diverso, forse no, con cui avremmo potuto comunicare. Certamente, con alcuni di loro avremmo potuto stringere amicizia.

Per poter affrontare qualunque imprevisto, il viaggiatore cerca generalmente di avere mezzi superiori a quelli degli abitanti del Paese che sta visitando. Da questa posizione di privilegio forse avvicinerà qualche persona. Ma chi mai parlerà liberamente delle proprie gioie e delle proprie angosce con uno straniero ricco?

Accade la stessa cosa nelle relazioni internazionali: è sempre molto difficile sapere e capire quel che succede veramente all’estero.

Le relazioni internazionali coinvolgono molti protagonisti a noi estranei. Ossia uomini che hanno subito traumi e nutrono ambizioni che non conosciamo, ma che dobbiamo condividere per poterli comprendere. Quel che è importante per loro non necessariamente lo è per noi. Dobbiamo capirne le ragioni se vogliamo progredire insieme con loro.

Ognuno di noi considera i propri valori qualitativamente superiori a quelli degli altri, almeno fino a quando non capisce perché la pensino diversamente. I greci chiamavano “barbari” gli stranieri. Tutti i popoli, per quanto civilizzati, ragionano allo stesso modo. Non per razzismo, bensì per ignoranza.

Questo non significa che le culture e le civiltà siano tutte uguali e che si potrebbe vivere ovunque. In alcuni luoghi le persone hanno lo sguardo spento, in altri pieno di vita.

L’evoluzione del trasporto ha reso possibile raggiungere qualunque luogo in poche ore. Veniamo proiettati da un momento all’altro in un altro mondo, ma continuiamo a pensare e ad agire come se fossimo a casa nostra. Al più, prima di andare a casa loro, abbiamo letto qualcosa su questi stranieri. Ma, prima d’incontrarli non sappiamo quale autore li abbia compresi e quale invece li abbia soltanto sfiorati.

Per la verità, non è necessario andare in un Paese per comprenderne gli abitanti. Anche gli stranieri viaggiano. Bisogna però stare attenti e distinguere: chi afferma di essere fuggito dalla propria famiglia e ne parla male è molto spesso un mentitore più che un eroe. Non necessariamente sono cattive persone, possono anche parlare per compiacerci e cambiare idea quando ci conoscono meglio. Bisogna però sospettare dei rifugiati politici: a Londra, non bisogna confondere Ahmed Chalabi e Charles De Gaulle. Il primo fuggì dall’Iraq per una truffa e mentì su tutto; il secondo aveva in Francia un sostegno autenticamente popolare. Il primo aprì la porta del proprio Paese agli invasori, il secondo lo liberò.

Le persone cambiano con l’età. I popoli anche, ma molto più lentamente. Quanto li caratterizza è frutto di un lavorio secolare. Bisogna studiarne a lungo la storia per capirli, anche se non conoscono loro stessi la propria storia, come accade per i mussulmani che, a torto, considerano oscuro il tempo antecedente la rivelazione. In ogni caso è impossibile capire un popolo se non se ne conosce la storia, non quella dell’ultimo decennio, ma quella millenaria. Bisogna proprio avere una grande opinione di se stessi per pretendere di capire una guerra recandosi sul posto senza aver studiato a lungo la storia e le motivazioni dei protagonisti.

Quel che permette di conoscere le persone, consente anche di dominarle. Per questa ragione i britannici hanno formato le loro più celebri spie e i diplomatici al British Museum.

I “cattivi”

Quel che non capiamo spesso ci fa paura.

Quando in un gruppo umano, una élite, o anche una sola persona, domina gli altri suoi pari, può farlo solo con il consenso di questi ultimi. È quanto accade nelle sette. Se si vogliono aiutare questi oppressi, la soluzione non è sanzionare il gruppo o eliminarne il capo, ma far loro respirare aria nuova, aiutarli a prendere consapevolezza che possono vivere in altro modo.

I gruppi settari sono un pericolo soltanto relativo per il resto del mondo, con il quale rifiutano di comunicare. Sono un pericolo soprattutto per loro stessi, un pericolo che può condurli all’autodistruzione.

Non vi può essere dittatura contro la volontà della maggioranza. È semplicemente impossibile. Questo è del resto il cardine del sistema democratico: l’approvazione dei dirigenti da parte dei più impedisce ogni forma di dittatura. L’unico regime che opprimeva la maggioranza della popolazione, e che ho sperimentato direttamente, è l’Unione Sovietica di Gorbaciov. Quest’ultimo non aveva nulla a che vedere con l’URSS, che del resto ha dissolto.

Questo stesso principio è stato utilizzato dagli Stati Uniti per organizzare le “rivoluzioni colorate”: nessun regime può sopravvivere se la gente si rifiuta di obbedirgli. Crolla immediatamente. Basta manipolare per breve tempo le folle e si cambia qualsiasi regime. Invece non si può prevedere quanto può accadere dopo che le folle hanno riacquistato la ragione. Queste cosiddette rivoluzioni durano soltanto pochi giorni. Non hanno niente a che vedere con il cambiamento della società, che richiede anni, se non una generazione.

In ogni caso, è facile descrivere un Paese lontano come un’abominevole dittatura e giustificare che si corra in soccorso della popolazione oppressa.

Tutti gli uomini sono dotati di ragione. Eppure possono scivolare nella follia se tralasciano la Ragione per un’Ideologia o per una Religione. Questo non ha alcun rapporto né col progetto di questa ideologia né con la fede di questa religione. I nazisti speravano di costruire un mondo migliore di quello nato dal Trattato di Versailles, ma non avevano consapevolezza dei propri crimini. Sono spariti e ci si è dimenticati di quanto hanno realizzato (con l’eccezione della Volkswagen e della conquista dello spazio da parte di Wernher von Braun). Gli islamisti (intendo il movimento politico, non la religione mussulmana) ritengono di servire la volontà divina, non hanno però coscienza dei propri crimini. Spariranno senza aver realizzato nulla. Nazisti e islamisti hanno in comune la cecità. Sono stati facilmente manipolati, i primi contro i sovietici, i secondi dal Regno Unito.

Nessuna religione è al riparo, qualunque sia il suo messaggio. In India, Yogi Adityanath, molto vicino al primo ministro Narendra Modi, nel 1992 ha incitato la folla a distruggere la moschea di Adyodhya; dieci anni dopo i suoi seguaci hanno massacrato i mussulmani del Gujarat, che accusavano ingiustamente di aver voluto vendicarsi. In Myanmar il monaco buddista Ashin Wirathu (che non c’entra nulla con le forze armate birmane, e ancor meno con Aung San Suu Kyi) predica l’uccisione dei mussulmani.

Non c’è limite alla violenza umana se si rinuncia alla Ragione. Coloro che praticano la violenza sono artisti: hanno un proprio stile e inventano modalità spettacolari. La crudeltà di gruppo non è un piacere sadico solitario, ma un rituale collettivo. Paralizza di terrore e costringe alla sottomissione.
Daesh ha messo in scena i propri crimini e li ha filmati, senza esitare a ricorrere a effetti speciali per incutere ancor più paura.
I nazisti, che commettevano i loro crimini in segreto, facendo sparire le vittime «nella notte e nella nebbia», probabilmente non avevano intenzione di uccidere milioni di prigionieri, volevano invece sfruttarne la forza lavoro senza preoccuparsi delle loro vite,
Nella guerra contro l’Armata Bianca, i bolscevichi invece decisero di far sparire le classi sociali favorevoli allo zarismo. S’accontentarono perciò di fucilarli.

FONTE: https://www.voltairenet.org/article210709.html

 

 

 

Capire le relazioni internazionali (2/2)

Dopo essersi occupato dell’uguaglianza degli uomini fra loro e della differenza delle culture, nonché aver evocato la diffidenza verso le persone che non conosciamo, Thierry Meyssan affronta ora quattro aspetti del Medio Oriente: l’istituzione colonialista degli Stati; la necessità dei popoli di occultare chi davvero li governa; la valenza del tempo; l’uso politico della religione.

Quest’articolo segue:
«Capire le relazioni internazionali 1/2», di Thierry Meyssan, Rete Voltaire, 18 agosto 2020.

JPEG - 48.1 Kb
La grande moschea di Damasco è l’unico luogo di culto al mondo dove ogni giorno e da secoli ebrei, cristiani e mussulmani pregano lo stesso unico Dio.

Una regione storica artificiosamente divisa

Contrariamente a quanto si pensa comunemente, nessuno sa con precisione cosa siano il Levante, il Vicino Oriente o il Medio Oriente: termini che hanno mutato significato secondo epoche e situazioni politiche.

Ma i Paesi che oggi si chiamano Egitto, Israele, Stato di Palestina, Giordania, Libano, Siria, Iraq, Turchia, Iran, Arabia Saudita, Yemen e Principati del Golfo hanno parecchi millenni di storia comune. Furono politicamente divisi in seguito agli accordi segreti negoziati nel 1916, in piena guerra mondiale, da Sir Mark Sykes (Impero britannico), François Georges-Picot (Impero francese) e Sergueï Sazanov (Impero russo). Un’ipotesi di trattato che stabilì come il mondo dovesse essere spartito nel dopoguerra tra le tre grandi potenze del tempo. Ma lo zar fu rovesciato, mentre la guerra non ebbe gli esiti sperati. Sicché l’intesa fu applicata al solo Medio Oriente da britannici e francesi, con l’accordo Sykes-Picot. Il trattato fu svelato dai bolscevichi, che si opposero agli zaristi soprattutto contestando il Trattato di Sèvres (1920) e aiutando l’alleato turco, Mustafa Kemal Atatürk.

È perciò evidente che gli abitanti di questa regione costituiscono una sola popolazione, formata da una molteplicità di popoli diversi, sparpagliati e strettamente intrecciati ovunque. Ogni conflitto attuale è prosecuzione di battaglie del passato. È impossibile capire i fatti di oggi senza conoscere quelli precedenti.

Per esempio, i libanesi e i siriani della costa sono fenici. Nell’antichità hanno dominato commercialmente il Mediterraneo e sono stati surclassati dalla popolazione di Tiro (Libano), che fondò la più grande colonia dell’epoca, Cartagine (Tunisia). Quest’ultima fu rasa al suolo da Roma, indi il generale cartaginese Annibale Barca si rifugiò prima a Tiro (Libano) poi in Bitinia (Turchia).

Benché non se ne abbia consapevolezza, il conflitto contemporaneo tra la gigantesca coalizione autoproclamatasi “Amici della Siria” da un lato e la Siria dall’altro si colloca nel solco della distruzione di Cartagine a opera dei romani; e il conflitto dei cosiddetti Amici della Siria con sayyed Hassan Nasrallah, capo della Resistenza libanese, è la prosecuzione della caccia ad Annibale, che seguì la caduta di Cartagine. Per cui è assurdo limitarsi a decifrare quanto accade secondo un’ottica di Stati, ignorando le divisioni che vanno oltre la loro configurazione attuale.

Altro esempio: creando l’armata jihadista Daesh, gli Stati Uniti hanno esaltato la rivolta contro l’ordine coloniale franco-britannico (accordo Sykes-Picot). Lo “Stato islamico d’Iraq e del Levante” pretende né più né meno di decolonizzare la regione. Prima di cercare di distinguere la verità dalla propaganda, occorre accettare di comprendere come gli accadimenti siano emozionalmente percepiti da coloro che li vivono.

Guerra perpetua

Sin dagli albori della Storia, quest’area è teatro di guerre e invasioni, di civiltà sublimi, di massacri su massacri, di cui hanno pagato il prezzo, a turno, quasi tutte le popolazioni della regione. In simile contesto, il primo assillo di ogni aggregato umano è la sopravvivenza. Per questa ragione, per essere duraturi, gli accordi di pace non possono prescindere dalle ripercussioni su ogni altro gruppo umano.

Un esempio: da 72 anni non si riesce a trovare un accordo tra i coloni europei d’Israele e i palestinesi perché si trascura il prezzo che dovrebbero pagare gli altri protagonisti della regione. L’unico tentativo di cercare una soluzione pacifica, riunendo tutti i protagonisti, fu la conferenza di Madrid, convocata nel 1991 dagli USA (Bush padre) e dall’URSS (Gorbaciov). L’esito avrebbe potuto essere positivo, ma la delegazione israeliana era ancora aggrappata al progetto coloniale britannico.

Le popolazioni della regione hanno imparato a proteggersi da questa storia di conflitti nascondendo chi le governa.

Per esempio, quando i francesi nel 2012 esfiltrarono il “primo ministro” siriano, Riad Hijab, s’illusero di aver adescato un pesce grosso, utile per rovesciare la Repubblica. Ebbene, Riad Hijab non era il primo ministro, era soltanto il presidente del Consiglio dei ministri. Come negli Stati Uniti, dove il capo di gabinetto dalla Casa Bianca è soltanto un alto funzionario, che funge da segretario generale del governo, non un politico. La defezione del “primo ministro” siriano fu quindi senza conseguenze. Ancora oggi gli Occidentali si domandano chi siano gli uomini che attorniano il presidente Bashar al-Assad.

Un sistema indispensabile per la sopravvivenza di questi Paesi, però incompatibile con la democrazia. Le grandi scelte politiche non possono essere discusse in pubblico. Gli Stati della regione sono sia repubbliche sia monarchie assolute. In ogni caso, presidente o emiro incarnano la nazione. Se lo Stato è una repubblica, il presidente risponde in prima persona attraverso il suffragio universale. I grandi manifesti del presidente Assad non hanno nulla a che vedere con il culto della personalità, tipico di alcuni regimi autoritari, simboleggiano invece la carica rivestita.

Tutto ciò che dura è maturato lentamente

Gli Occidentali sono abituati ad annunciare quel che intendono fare. Gli Orientali invece dichiarano gli obiettivi ma nascondono come intendono perseguirli.

Plasmati da reti televisive d’informazione in tempo reale, gli Occidentali credono che ogni azione abbia effetto immediato. Pensano che le guerre possano essere dichiarate da un giorno all’altro e risolvano le situazioni. Gli Orientali sanno invece che le guerre vanno programmate con almeno dieci anni d’anticipo e che gli unici cambiamenti durevoli sono i mutamenti di mentalità, che richiedono una o più generazioni.

Infatti le “primavere arabe” del 2011 non sono state esplosioni spontanee di collera per rovesciare dittature. Sono state la messa in atto di un piano accuratamente elaborato nel 2004 dal Foreign Office britannico, rivelato all’epoca da una gola profonda, ma passato inosservato. Il piano fu concepito sul modello della Grande rivolta araba del 1916-18, quando gli arabi furono convinti si trattasse di un’iniziativa dello sceriffo della Mecca, Hussein ben Ali, contro l’occupazione ottomana. Si trattò in realtà d’una macchinazione britannica, attuata da Lawrence d’Arabia, per impadronirsi dei pozzi di petrolio della penisola arabica e portare al potere la setta dei wahabiti. Gli arabi non ottennero la libertà: passarono dal giogo ottomano a quello britannico. In modo analogo, le recenti “primavere arabe” non avevano l’obiettivo di liberare chicchessia, bensì di rovesciare i governi della regione e rimpiazzarli con i Fratelli Mussulmani (confraternita politica segreta, organizzata sul modello della Grande Loggia Unita d’Inghilterra).

La religione, espressione migliore e al tempo stesso peggiore dell’uomo

La religione non è soltanto un tentativo di collegare l’uomo al trascendente, è anche un marchio identitario. Le religioni quindi producono uomini esemplari e al tempo stesso strutturano società.

In Medio Oriente ogni gruppo umano s’identifica con una religione. Nella regione esiste un numero incredibile di sette e fondare una religione è frequentemente scelta politica.

Per esempio, i primi discepoli di Cristo erano ebrei di Gerusalemme, ma i primi cristiani – ossia i primi discepoli di Cristo che non si consideravano ebrei – stavano a Damasco, adunati attorno a san Paolo di Tarso. Allo stesso modo, i discepoli di Maometto stavano nella penisola arabica e, poiché avevano adottato un particolare rito beduino, erano considerati cristiani. Ma i primi discepoli di Maometto che si differenziarono dai cristiani e si dichiararono mussulmani stavano a Damasco, raccolti attorno agli Omayyadi. Altro esempio: i mussulmani si divisero in sciiti, seguaci dell’esempio di Maometto, e sunniti, seguaci del suo insegnamento. L’Iran divenne però sciita quando un imperatore savafide decise di distinguere i persiani dai turchi, convertendoli a tale setta. Naturalmente tutte le religioni ignorano simili aspetti della propria storia.

Alcuni degli Stati odierni, come Libano e Iraq, sono fondati su una ripartizione delle cariche secondo quote attribuite a ciascuna religione. Nel sistema peggiore, il Libano, le quote non si applicano soltanto alle funzioni principali dello Stato, ma anche alla funzione pubblica, dal grado più alto all’infimo funzionario. I capi religiosi sono più importanti dei capi politi, sicché ogni comunità si pone sotto la protezione d’una potenza straniera: gli sciiti sotto l’Iran, i sunniti sotto l’Arabia Saudita (forse a breve sotto la Turchia), i cristiani sotto le potenze occidentali. Ognuno cerca di proteggersi come può.

Altri Stati, come la Siria, si fondano sull’idea che soltanto l’unione di tutte le comunità permette di difendere la nazione, quali che siano l’aggressore e i suoi legami con l’una o l’altra comunità. La religione è un fatto privato, ma ognuno è responsabile della sicurezza di tutti.

In Medio Oriente la popolazione è divisa tra laici e religiosi. Ma qui le parole assumono un significato particolare. Non si tratta di credere o no in un Dio, ma di collocare l’ambito religioso nella sfera pubblica oppure in quella privata. Generalizzando, è più facile per i cristiani che per gli ebrei e i mussulmani considerare la religione una questione privata, perché Gesù non era un capo politico, mentre lo erano Mosè e Maometto.

Confondendo concetto di Dio e identità di gruppo, le religioni possono causare reazioni irrazionali e violente in sommo grado, come ha ampiamente dimostrato l’islam politico.

Lo “Stato islamico” (Daesh) non è frutto della fantasia di folli, ma appartiene alla concezione politica della religione. I suoi membri sono in prevalenza persone normali, mosse dalla volontà di far del bene. È un errore demonizzarli e considerarli irreggimentati in una setta. Conviene invece chiedersi quel che li rende ciechi alla realtà e insensibili ai propri crimini.

Conclusione

Prima di esprimere un giudizio su questo o quell’altro attore regionale, occorre conoscerne la storia e i traumi subiti per capirne le reazioni di fronte a un avvenimento. Prima di giudicare nel merito un piano di pace, conviene chiedersi, non se vada a vantaggio di tutti quelli che l’hanno firmato, ma se danneggerà gli altri attori regionali.

FONTE: https://www.voltairenet.org/article210723.html

 

 

 

POLITICA

IMMORTALI : L’OMS DA A MONTI LA “POLTRONA COVID”, DECIDERÀ PER L’EUROPA

 

 

 

SCIENZE TECNOLOGIE

Sei stato vicino a una persona positiva al Covid? Tra poco non servirà più Immuni, lo segnalerà direttamente il telefono

Sei stato vicino a una persona positiva al Covid? Tra poco non servirà più Immuni, lo segnalerà direttamente il telefono

Google e Apple si preparano a entrare nella fase due della piattaforma Exposure Notification: la notifica dei contatti e lo scambio delle chiavi saranno gestite direttamente dal sistema operativo senza la necessità di scaricare Immuni. L’app del Governo servirà solo a chi è positivo per caricare le chiavi sui server.

Immuni non ha avuto il successo sperato: solo 5 milioni di italiani l’hanno scaricata, ma nonostante un numero più basso di quello che forse il Governo di aspettava Immuni ha fatto la sua parte, segnalando e avvisando migliaia di persone di un possibile contatto.Con i contagi in crescita, e l’inverno alle porte, una applicazione di Exposure Notification come Immuni è fondamentale, e per fortuna Apple e Google vengono ancora una volta in aiuto alle autorità sanitarie.La funzionalità di rilevamento del contatto sarà integrata automaticamente in iOS e in Android a nelle prossime settimane: gli utenti verranno avvisati che sono stati vicini ad una persona che ha scoperto di essere positiva anche se non hanno Immuni installata.

Apple e Google avevano parlato di due fasi di sviluppo della soluzione Exposure Notification: in una prima fase avrebbero realizzato il framework per permettere a chi sviluppava le app di realizzare i sistemi di notifica e di raccolta dei contatti, in una seconda fase avrebbero inserito questo sistema direttamente all’interno del sistema operativo. E finalmente ci siamo: ieri Apple ha rilasciato la beta di iOS 13.7 agli sviluppatori e questa versione beta integra la notifica dell’esposizione a livello di sistema operativo. Non sarà attiva per tutti di default, verrà chiesto in fase di aggiornamento se si vorranno attivare le notifiche che avvisano l’utente di essere stato vicino ad una persona che poi ha scoperto di essere positiva, ma è già un bel passo avanti. La stessa cosa dovrebbe farla Google, che aggiornerà gli smartphone tramite Play Services: ogni smartphone Android, se l’utente avrà dato il consenso, diventerà automaticamente un sistema che trasmette e riceve dati sulla possibilità di contatto.

Immuni non diventerà però inutile: chi avrà fatto un tampone e scoprirà di essere positivo dovrà necessariamente passare dall’applicazione per segnalare la cosa al servizio sanitario nazionale e caricare i suoi codici sui server, operazione necessaria per permettere poi a tutte le persone con le quali ha avuto un contatto di ricevere la notifica.

Quando nelle prossime settimane Google e Apple rilasceranno le versioni definitive del sistema integrato, la funzione più utile di Immuni, ovvero la notifica, sarà integrata a livello di sistema su quasi tutti gli smartphone italiani. Con i contagi in aumento, non solo in Italia ma a livello Europeo, questa è sicuramente una buona notizia.

 

 

 

 

LO STATO DI POLIZIA DI MICROSOFT

SORVEGLIANZA DI MASSA, RICONOSCIMENTO FACCIALE E AZURE CLOUD


 

Illustration: Eliana Rodgers for The Intercept

No, quello che segue non è un estratto del capolavoro letterario di Philip K. Dick Minority Report, ma una precisa descrizione ed analisi delle sofisticate tecnologie sviluppate per ed implementate specialmente nei dipartimenti di polizia negli USA.

Microsoft aiuta la polizia a sorvegliare e pattugliare le comunità attraverso le proprie offerte e una rete di partenariati – mentre i suoi sforzi di pubbliche relazioni le oscurano.

Michael Kwet per The Intercept
Traduzione a cura di Mer Curio

2 Agosto 2020

Le proteste a livello nazionale contro la polizia razzista hanno portato un nuovo controllo su grandi aziende tecnologiche come Facebook, che è sotto il boicottaggio degli inserzionisti per i discorsi di odio diretti alle persone di colore, e Amazon è stata chiamata in causa per l’aiuto offerto alla sorveglianza della polizia. Ma Microsoft, che è in gran parte sfuggita alle critiche, è piena di servizi per le forze dell’ordine, e promuove un ecosistema di aziende che forniscono alla polizia software che utilizzano il cloud di Microsoft e altre piattaforme. La storia completa di questi legami evidenzia come il settore tecnologico sia sempre più impigliato in relazioni intime e continue con i dipartimenti di polizia.

I collegamenti di Microsoft con le forze dell’ordine sono stati oscurati dalla società, la cui risposta pubblica allo sdegno seguito all’omicidio di George Floyd si è concentrata sul software di riconoscimento facciale.
Ciò distoglie l’attenzione dalla piattaforma di sorveglianza di massa di Microsoft per i poliziotti, il Domain Awareness System, costruito per il dipartimento di polizia di New York e successivamente esteso ad Atlanta, Brasile e Singapore. Microsoft omette anche che ha stretto una partnership con decine di venditori di sistemi di sorveglianza della polizia che gestiscono i loro prodotti su un “government cloud” fornito dalla divisione Azure dell’azienda e che sta promuovendo piattaforme per collegare le operazioni sul campo di polizia, tra cui droni, robot e altri dispositivi.

Con la partnership, il supporto e l’infrastruttura fondamentale fornita da Microsoft, un’industria sommersa di piccole aziende fornisce sorveglianza di massa alle forze dell’ordine. Genetec offre telecamere a circuito chiuso basate su cloud e analisi di big data per la sorveglianza di massa nelle principali città degli Stati Uniti. Veritone fornisce servizi di riconoscimento facciale alle forze dell’ordine. E un’ampia gamma di partner fornisce attrezzature di polizia ad alta tecnologia per la piattaforma di pattugliamento avanzata Microsoft, che trasforma le auto della polizia in pattuglie di sorveglianza “che tutto vedono”.
Tutto questo viene condotto insieme a Microsoft e ospitato sull’Azure Government Cloud.

Il mese scorso, centinaia di dipendenti Microsoft hanno presentato una petizione al loro CEO, Satya Nadella, per annullare i contratti con le forze dell’ordine, supportare Black Lives Matter e sostenere il de-finanziamento della polizia. In risposta, Microsoft ha ignorato la denuncia e ha invece vietato le vendite del proprio software di riconoscimento facciale alla polizia negli Stati Uniti, allontanando gli occhi dagli altri contributi di Microsoft alla sorveglianza della polizia. La strategia ha funzionato: sia la stampa che gli attivisti hanno elogiato la decisione, rafforzando la posizione di Microsoft come leader morale nella tecnologia.

Tuttavia non è chiaro per quanto tempo Microsoft sfuggirà al controllo approfondito. Le attività di polizia sono sempre più svolte grazie alla collaborazione attiva di aziende tecnologiche e Microsoft, insieme ad Amazon e altri fornitori di servizi cloud, è uno dei principali attori in questo campo.

Poiché le partnership e i servizi che ospitano fornitori di terze parti sul cloud di Azure non devono essere annunciati al pubblico, è impossibile conoscere appieno il coinvolgimento di Microsoft nel dominio di polizia o lo stato dei servizi di terze parti annunciati pubblicamente, tra cui potenzialmente alcune delle relazioni precedentemente annunciate.
Microsoft ha rifiutato di commentare.

Microsoft: da Police Intelligence ad Azure Cloud

Sulla scia dell’11 settembre, Microsoft ha dato importanti contributi ai centri di intelligence centralizzati per le forze dell’ordine. Intorno al 2009, ha iniziato a lavorare su una piattaforma di sorveglianza per il NYPD chiamata Domain Awareness System, o DAS, che è stato presentato al pubblico nel 2012. Il sistema è stato costruito con la leadership di Microsoft insieme agli ufficiali del NYPD.

Mentre alcuni dettagli sulla DAS sono stati divulgati al pubblico, molti mancano ancora.Il resoconto più completo fino ad oggi è apparso in un articolo del 2017 degli agenti del NYPD.

Il DAS integra diverse fonti di informazioni per svolgere tre funzioni principali: avvisi in tempo reale, indagini e analisi della polizia.

Attraverso il DAS, il NYPD osserva i movimenti personali di tutta la città.
All’inizio, il sistema riceveva informazioni da telecamere TV a circuito chiuso, sensori ambientali (per rilevare radiazioni e sostanze chimiche pericolose) e lettori automatici di targhe o ALPR. Dal il 2010, ha iniziato ad aggiungere registri geo-codificati del NYPD di denunce, arresti, chiamate al 911 e mandati di arresto “per dare un contesto ai dati del sensore”.
Successivamente, ha aggiunto l’analisi dei video, il riconoscimento automatico dei pattern, la sorveglianza predittiva e un’app mobile per poliziotti.
Entro il 2016, il sistema aveva ingerito 2 miliardi di immagini di targhe da telecamere ALPR (3 milioni di letture al giorno, archiviate per cinque anni), 15 milioni di reclami, oltre 33 miliardi di registri pubblici, oltre 9.000 feed di telecamere gestiti da privati e dal NYPD, video da oltre 20.000 fotocamere corporee e altro ancora.Per dare un senso a tutto ciò, gli algoritmi di analisi rilevano i dati rilevanti, anche per la sorveglianza predittiva.

Image for postUn’istantanea del Microsoft Domain Awareness System — anche chiamato Microsoft Aware — interfaccia desktop.Foto tratta dalla presentazione Microsoft intitolata “Sempre consapevole” di John Manning e Kirk Arthur. Immagine: presentazione Microsoft

Il NYPD ha una storia di abusi degli agenti, e i sostenitori dei diritti civili e delle libertà come il Surveillance Technology Oversight Project del Urban Justice Center hanno protestato contro il sistema per motivi costituzionali, con scarso successo fino ad oggi.

Mentre il DAS ha ricevuto un po ‘di attenzione dalla stampa — ed è abbastanza noto tra gli attivisti — c’è di più nella storia di Microsoft nei servizi di polizia.
Nel corso degli anni, Microsoft ha ampliato la propria attività attraverso l’espansione dei suoi servizi cloud, in cui la capacità di archiviazione, i server e il software in esecuzione su server sono noleggiati su base misurata.
Una delle sue offerte, Azure Government, fornisce l’hosting di dati dedicati in centri cloud esclusivamente domestici in modo che i dati non lascino mai fisicamente il paese ospitante.Negli Stati Uniti, Microsoft ha creato diversi centri cloud di Azure Government per l’uso da parte di organizzazioni locali, statali e federali.

All’insaputa della maggior parte delle persone, Microsoft ha una divisione “Pubblica sicurezza e giustizia” con il personale che precedentemente ha lavorato nelle forze dell’ordine. Questo è il vero cuore dei servizi di polizia dell’azienda, sebbene operi da anni lontano dalla vista del pubblico.

I servizi di sorveglianza della polizia di Microsoft sono spesso opachi perché la società vende poco in termini di prodotti di polizia.Offre invece una gamma di servizi cloud di Azure “per scopi generali”, come l’apprendimento automatico e strumenti di analisi predittiva come Power BI (business intelligence) e servizi cognitivi, che possono essere utilizzati dalle forze dell’ordine e dai fornitori di sorveglianza per creare il proprio software o soluzioni.

Auto di pattuglia IoT basata sulla sorveglianza di Microsoft

Una ricca gamma di offerte basate sul cloud di Microsoft è in piena esposizione con un concetto chiamato “The Connected Officer”.
Microsoft colloca questo concetto come parte dell’Internet of Things, o IoT, in cui i gadget sono collegati ai server online e quindi resi più utili.
“The Connected Officer”, ha scritto Microsoft, “porterà l’IoT alla polizia”.

Con l’Internet of Things, agli oggetti fisici vengono assegnati identificatori univoci e trasferiscono i dati su reti in modo automatizzato.Se un agente di polizia estrae una pistola dalla sua fondina, ad esempio, è possibile inviare una notifica attraverso la rete per avvisare altri ufficiali che potrebbero esserci dei pericoli. I Real Time Crime Center potrebbero quindi localizzare l’agente su una mappa e monitorare la situazione da un centro di comando e controllo.

Image for postDemo di simulazione di Microsoft Connected Officer per la sorveglianza dell’IoT e l’integrazione dei dati per consapevolezza situazionale in tempo reale e analisi centralizzata della polizia.

Foto tratta dalla presentazione di Microsoft, “The Connected Officer: Portare l’IoT alla polizia”, di Jeff King e Brandon Rohrer.
Immagine: presentazione Microsoft

Secondo questo concetto, una moltitudine di dati dei sensori di sorveglianza e IoT vengono inviati su una “pista calda” per un rapido utilizzo nei centri di comando e su una “pista fredda” che verrà successivamente utilizzata dagli analisti dell’intelligence alla ricerca di schemi. I dati vengono trasmessi in streaming tramite il prodotto Azure Stream Analytics di Microsoft, archiviati nel cloud di Azure e potenziati da soluzioni di analisi Microsoft come Power BI, fornendo una serie di punti in cui Microsoft può guadagnare.

Mentre il “Connected Officer” era un esercizio concettuale, la soluzione di pattugliamento reale della società è la Microsoft Advanced Patrol Platform o MAPP. MAPP è una piattaforma IoT per i veicoli di pattuglia della polizia che integra sensori di sorveglianza e record di database nel cloud di Azure, tra cui “informazioni di ricognizione, indicazioni stradali, cronologia dei sospetti, un lettore di targhe ad attivazione vocale, un elenco di persone scomparse, bollettini sulla criminalità basati sulla posizione, rapporti sui turni e altro ancora”.

Image for postUna demo di Microsoft Advanced Patrol Platform o MAPP, veicolo di sorveglianza IoT per la polizia.Un Aeryon Labs SkyRanger è appollaiato in cima.

Foto tratta dal blog di Microsoft Azure, “Microsoft ospita i leader della giustizia e della sicurezza pubblica al 2 ° vertice annuale del CJIS”, di Rochelle Eichner.
Foto: blog di Microsoft Azure

Il veicolo MAPP è dotato di equipaggiamento di fornitori di terze parti che trasmettono i dati di sorveglianza nel cloud di Azure per le forze dell’ordine.
Montata sul tetto, una telecamera ad alta risoluzione a 360 gradi trasmette video in diretta ad Azure e al laptop all’interno del veicolo, con accesso disponibile anche su un telefono cellulare o un computer remoto.
Il veicolo è inoltre dotato di un lettore di targhe automatico in grado di leggere 5.000 targhe al minuto, sia che l’auto sia ferma o in movimento, e di effettuare un controllo incrociato su un database in Azure e gestito dalla soluzione di lettura targhe di Genetec, AutoVuUna telecamera di prossimità sul veicolo è progettata per avvisare gli agenti quando si avvicina il loro veicolo.

A pattugliare i cieli è un drone fornito dal partner Microsoft Aeryon Labs, lo SkyRanger, per fornire video in streaming in tempo reale.(Aeryon Labs ora fa parte del gigante della sorveglianza FLIR Systems.) Secondo Nathan Beckham di Microsoft Public Safety and Justice, i droni del veicolo “lo seguono e ne vedono una visione più ampia.”I droni, scrive DroneLife, possono “fornire viste aeree alla piattaforma di dati integrata, consentendo agli agenti di valutare le situazioni in corso in tempo reale o di raccogliere prove forensi da una scena del crimine”.

Anche i robot della polizia fanno parte della piattaforma MAPP.
I prodotti di ReconRobotics, ad esempio, sono stati integrati nel programma Patrol Car of the Future di Microsoft nel 2016. Microsoft afferma che ReconRobotics fornisce al proprio veicolo MAPP un “robot piccolo, leggero ma potente” che “può essere facilmente implementato e controllato da remoto dagli agenti di pattuglia per fornire informazioni in tempo reale ai decisori “.

Un altro partner Microsoft, SuperDroid Robots, ha anche annunciato che fornirà al veicolo Microsoft MAPP due robot di sorveglianza compatti telecomandati, l’MLT “Jack Russell” e l’LT2-F “Bloodhound”, quest’ultimo dei quali può salire su scale e ostacoli .

Sebbene abbia un’insegna di Microsoft sul cofano e sulla porta, il veicolo fisico che l’azienda utilizza per promuovere MAPP non è in vendita da Microsoft, e probabilmente non vedrai auto con l’etichetta Microsoft in giro. Piuttosto, Microsoft fornisce MAPP come una piattaforma attraverso la quale trasformare le auto della polizia esistenti in veicoli di sorveglianza IoT: “Si tratta davvero di essere in grado di prendere tutti questi dati e metterli nel cloud, essere in grado di procurarli con i loro dati, e iniziare a ricavarne informazioni pertinenti “, ha affermato Beckham.

Infatti, Microsoft afferma che “l’auto sta diventando il centro nevralgico delle forze dell’ordine”. Secondo Beckham, le informazioni raccolte e archiviate nel cloud di Azure aiuteranno gli agenti a “identificare i malintenzionati” e “far conoscere agli ufficiali l’ambiente intorno a loro”. Ad esempio, ha affermato: “Speriamo con l’apprendimento automatico e l’intelligenza artificiale in futuro, possiamo iniziare il pattern matching” con i veicoli MAPP che forniscono dati per aiutare a trovare “malviventi”.

Image for postL’MLT “Jack Russell” e l’LT2-F “Bloodhound” in mostra in occasione di un evento che mostra la soluzione del veicolo di polizia Microsoft MAPP durante la conferenza annuale di addestramento 2015 dell’FBI National Academy Associates a Seattle. Foto tratta dal post sul blog di SuperDroid Robots, “SuperDroid Robots Partners with Microsoft”.

Foto: robot SuperDroid

Lo scorso ottobre, la polizia sudafricana ha annunciato che Microsoft ha stretto una partnership con la città di Durban per la polizia intelligente del “21° secolo”.La versione di Durban della soluzione MAPP include un ALPR a 360 gradi per la scansione di targhe e una telecamera di riconoscimento facciale della società cinese di videosorveglianza Hikvision da utilizzare quando il veicolo è fermo (ad esempio, parcheggiato in un evento).

Secondo il notiziario sudafricano ITWeb, la polizia metropolitana utilizzerà la soluzione MAPP “per scoraggiare le attività criminali basate sull’analisi dei dati attraverso la modellazione predittiva e algoritmi di apprendimento automatico”. Il veicolo è già stato messo in funzione a Città del Capo, dove Microsoft ha recentemente aperto un nuovo data center di Azure, un’estensione del colonialismo digitale di cui ho scritto nel 2018.

Image for post

Image for post

Il veicolo di pattuglia MAPP di Microsoft a Durban sfoggia una telecamera per il riconoscimento facciale della cinese Hikvision.
Foto tratte dalla presentazione di Multimedia Live, “La polizia della metropolitana diventa high-tech per le festività.” Immagini: presentazione di Multimedia Live

Proprio come gli Stati Uniti (anche se con alcune dinamiche diverse), il Sudafrica deve affrontare il flagello della brutalità della polizia che ha un impatto sproporzionato sulle persone di colore. Il paese ha avuto il suo momento George Floyd durante il recente blocco di Covid-19 quando i militari e la polizia hanno brutalmente picchiato il quarantenne Collins Khosa nella povera cittadina di Alexandra, portando alla sua morte — per un bicchiere di birra. (Un’indagine militare ha constatato che la morte di Khosa non era legata alle sue ferite per mano delle autorità; la famiglia di Khosa e molti altri in Sud Africa hanno rifiutato tale versione, ritenendola un modo di lavarsene le mani.)

La soluzione MAPP verrà utilizzata per le attività di polizia a “tolleranza zero”.
Ad esempio, il portavoce della polizia metropolitana di Durban Parboo Sewpersad ha affermato che l’implementazione mira a punire “chi getta i rifiuti, beve e guida, o beve e cammina” durante le festività estive.

È difficile determinare dove altro può essere distribuito il veicolo MAPP.
L’implementazione in Sudafrica suggerisce che Microsoft vede l’Africa come un luogo in cui sperimentare le sue tecnologie di sorveglianza della polizia.

Microsoft: Powering CCTV e Police Intelligence in the City

Oltre a cablare i veicoli della polizia, la videosorveglianza fornisce un’altra redditizia fonte di guadagni per Microsoft, poiché è caricata con pacchetti di dati da trasmettere, archiviare ed elaborare, con commissioni di guadagno in ogni fase del processo.

Quando si costruisce una rete CCTV piena di telecamere, le città e le aziende in genere utilizzano un sistema di gestione video o VMS per fare cose come visualizzare più feed di telecamere su un videowall o offrire la possibilità di cercare tra i filmati.Un fornitore VMS leader, Genetec, offre il VMS principale integrato nel Microsoft Domain Awareness System. Stretto partner di Microsoft da oltre 20 anni, le due società collaborano all’integrazione dei servizi di sorveglianza nel cloud di Azure.

Alcune delle forze di polizia di alto profilo della città stanno usando Genetec e Microsoft per la videosorveglianza e l’analisi. Attraverso una partnership pubblico-privata chiamata Operation Shield, la rete di telecamere di Atlanta è cresciuta da 17 telecamere del centro a una vasta rete di 10.600 telecamere che i funzionari sperano possano presto coprire tutti i quadranti della città.
Genetec e Microsoft Azure alimentano la rete CCTV.

Il 14 giugno, il capo della polizia di Atlanta, Erika Shields, ha rassegnato le dimissioni dopo che i poliziotti dell’APD hanno sparato e ucciso un nero di 27 anni, Rayshard Brooks. Il mese scorso, sei agenti di polizia di Atlanta sono stati accusati di avervusato una forza eccessiva sui manifestanti contro la violenza della polizia.

Nel 2019, il COO della Marshall Freeman della Atlanta Police Foundation mi ha detto che la fondazione aveva appena completato un “lancio a livello di dipartimento” per Microsoft Aware (Domain Awareness System). Freeman ha affermato che il dipartimento di polizia di Atlanta utilizza l’apprendimento automatico di Microsoft per correlare i dati e prevede di aggiungere l’analisi dei video di Microsoft.“Possiamo sempre continuare a tornare a Microsoft e far espandere i costruttori sulla tecnologia e continuare a sviluppare la piattaforma”, ha aggiunto.

A Chicago, 35.000 telecamere coprono la città con una rete di sorveglianza.
Attualmente viene utilizzato Genetec Stratocast e il Genetec Federation service, che gestisce l’accesso alle telecamere attraverso una rete federata di telecamere CCTV — una rete di nerwork di telecamere, per così dire.

Image for post

Genetec Citigraf su Microsoft Azure. Foto tratta dal webinar “How Chicago Integrated Data and Reduced Crime del 24%”, presentata da Otto Doll (Center for Digital Government), Jonathan Lewin (Dipartimento di Polizia di Chicago) e Bob Carter (Genetec).Immagine: Webinar di Government Technology / Center for Digital Government

I dati acquisiti per correlazioni, monitoraggio e avvisi includono i dati Computer Aided Dispatch, il rilevamento degli spari da ShotSpotter, le telecamere automatiche per il lettore di targhe, i dati del censimento della comunità americana, i CCTV sul VMS di Genetec, i vari avvisi di comunicazioni e intrusioni, i dati dei sistemi di informazione geografica, e componenti di database come incidenti e arresti.

Nel 2017, Genetec ha realizzato su misura la propria piattaforma Citigraf per il dipartimento di polizia di Chicago, la seconda più grande forza di polizia del paese, come modo per dare un senso alla vasta gamma di dati del dipartimento. Basato su Microsoft Azure, Citigraf acquisisce informazioni dai sensori di sorveglianza e dai record del database. Utilizzando dati storici e in tempo reale, esegue calcoli, visualizzazioni, avvisi e altre attività per creare “consapevolezza situazionale profonda” per il CPD.
Microsoft collabora con Genetec per creare un “motore di correlazione” per dare un senso ai dati di sorveglianza.

Le forze di polizia di Chicago hanno una storia brutale di razzismo, corruzione e persino due decenni di sospetti di torture. Durante le proteste della violenza della polizia a seguito dell’omicidio di Floyd, il CPD ha attaccato e picchiato i manifestanti, inclusi cinque manifestanti neri fino al ricovero.

La città di Detroit utilizza Genetec Stratocast e Microsoft Azure per alimentare il controverso Progetto Green Light. Lanciato nel 2016 in collaborazione con un nuovo Real Time Crime Center, il progetto consente alle aziende locali — o ad altre entità partecipanti, come chiese e case popolari — di installare videocamere nei loro locali e trasmettere i flussi di sorveglianza al dipartimento di polizia di Detroit.
I partecipanti possono mettere una “luce verde” accanto alle telecamere per avvertire il pubblico — che è nero per l’80% — che “sei sorvegliato dalla polizia”.

Nel 2015, ha affermato il DPD, “sta arrivando il giorno in cui la polizia avrà accesso alle telecamere ovunque, permettendo alla polizia di pattugliare virtualmente quasi ogni area della città senza mai fare un passo”.

David LeValley, vicedirettore di DPD, mi ha spiegato che prima di creare il nuovo centro di comando, il dipartimento ha inviato un team di persone in diverse altre città degli Stati Uniti, tra cui New York, Chicago, Atlanta, Boston e il centro di gestione delle droghe di El Paso, Texas, per definire i loro centri di informazione.“Il nostro Real Time Crime Center è un centro di intelligence onnicomprensivo, non è solo Project Green Light”, ha spiegato.

L’espansione della sorveglianza della polizia a Detroit è stata rapida.
Oggi, Project Green Light ha circa 2.800 telecamere installate in oltre 700
località e vengono aggiunti due piccoli centri di crimine in tempo reale, uno sviluppo in tendenza in città come Chicago. LeValley mi ha detto che gli RTTC faranno cose come “riconoscimento di schemi” e “segnalazioni di incidenti critici”.

Sulla scia dell’omicidio di George Floyd, gli attivisti a Detroit hanno riaffermato i loro sforzi per abolire il Progetto Green Light nella lotta contro la sorveglianza della polizia, che i sostenitori della comunità locale come Tawana Petty ed Eric Williams ritengono razzista.
Quest’anno, due neri, Robert Julian-Borchak Williams e Michael Oliver, sono stati erroneamente arrestati dopo essere stati erroneamente identificati dalla tecnologia di riconoscimento facciale del DPD.

Nakia Wallace, co-organizzatore di Detroit Will Breathe, mi ha detto che il Progetto Green Light “pre-criminalizza” le persone e “dà alla polizia il diritto di tenere d’occhio se pensano che sia colpevole” e “molestare le comunità nere.” “Collegare insieme telecamere” in ampie aree è “iper-sorveglianza” e “deve essere interrotto”, ha aggiunto.

La “funzione che il [DPD] svolge”, ha detto Wallace, è “la protezione della proprietà e della supremazia bianca”.
“Sono iper-militarizzati, e anche a seguito di ciò, le persone stanno ancora morendo in città” perché “non hanno alcun interesse nel sostentamento dei cittadini di Detroit”. Invece di militarizzare, dobbiamo “smettere di fingere che i poveri neri siano intrinsecamente criminali e iniziare a pensare ai servizi sociali e alle cose che impediscono alle persone di vivere una vita criminale”.

In un post del blog del 2017, Microsoft si vantava della partnership con Genetec per il DPD, affermando che il Progetto Green Light è “un ottimo esempio di come le città possono migliorare la sicurezza pubblica, la qualità della vita dei cittadini e la crescita economica con le tecnologie odierne”.

Microsoft attualmente fornisce la tecnologia di riconoscimento facciale

Mentre Microsoft ha alimentato i centri di intelligence e le reti CCTV nell’ombra, la società si è concentrata pubblicamente sulle normative sul riconoscimento facciale. L’11 giugno, Microsoft si è unita ad Amazon e IBM dicendo che non venderà la sua tecnologia di riconoscimento facciale alla polizia fino a quando non saranno in vigore normative.

Questa è una trovata pubblicitaria che ha confuso il modo in cui la relazione di Microsoft con la polizia funziona tecnicamente ed eticamente, in diversi modi.

Innanzitutto, mentre la stampa occasionalmente critica il Microsoft’s Domain Awareness System, la maggior parte dell’attenzione di Microsoft si concentra sul riconoscimento facciale. Questo è un errore: Microsoft sta fornendo software per alimentare una varietà di tecnologie di polizia che minano i diritti civili e le libertà, anche senza riconoscimento facciale.

In secondo luogo, il riconoscimento facciale è una caratteristica notevole di molti sistemi di videosorveglianza e Real Time Crime Centers che Microsoft fornisce. Le città di New York, Atlanta, Chicago e Detroit sono tra quelle che utilizzano i servizi Microsoft per raccogliere, archiviare ed elaborare i dati di sorveglianza visiva utilizzati per il riconoscimento facciale.
I servizi Microsoft fanno parte di molti sistemi di sorveglianza del riconoscimento facciale della polizia.

Terzo, almeno una società di riconoscimento facciale, Veritone, è stata esclusa dalla conversazione. Un partner Microsoft, il gruppo di intelligenza artificiale della California del sud offre un software basato su cloud chiamato IDentify, che gira sul cloud di Microsoft e aiuta le forze dell’ordine a contrassegnare i volti di potenziali sospetti.

Image for post

La soluzione aiWARE di Veritone sul cloud di Microsoft Azure; Veritone è anche su AWS GovCloud di Amazon.
Foto tratta dal webinar di Veritone, “Intelligenza artificiale: apprendimento automatico e missione”, presentata da Chad Steelberg (Veritone), Richard Zak (Microsoft), Ryan Jannise (Oracle) e Patrick McCollah (Deloitte).
Immagine: webinar di Veritone

In un keynote del 2020 al Consumer Electronics Show, parlando a fianco di dirigenti di Microsoft, Deloitte e Oracle, il CEO di Veritone Chad Steelberg ha affermato che grazie al software IDentify di Azure di Veritone, i poliziotti hanno aiutato a catturare “centinaia e centinaia di sospetti e criminali violenti”. Il prodotto Redact di Veritone accelera i procedimenti giudiziari e Illuminate consente agli investigatori di “raccogliere le prove” e ottenere “approfondimenti sul rilevamento” delle anomalie.

In un recente webinar, Veritone ha spiegato come IDentify sfrutta già i dati della polizia, come i registri degli arresti. Se una persona viene rilevata e non ha una corrispondenza nota, il software IDentify può profilare i sospetti creando un “database di persone di interesse” che “ti consentirà semplicemente di salvare facce sconosciute in questo database e monitorarle continuamente nel tempo.”

Veritone afferma di distribuire servizi in “circa 150 località”, ma non indica quali utilizzano IDentify.
Ha lanciato un test pilota con il dipartimento di polizia di Anaheim nel 2019.

Microsoft elenca Veritone IDentify come prodotto per l’applicazione della legge sul riconoscimento facciale nel suo repository di app online. Il video promozionale sul sito Web Microsoft pubblicizza la capacità di IDentify di:

… confrontare i database dei tuoi autori di reato e persone di interesse con prove video per identificare rapidamente e automaticamente i sospetti per le indagini.
Basta caricare prove da sistemi di sorveglianza, telecamere corporee e altro.
… Ma soprattutto, non sei incatenato alla tua scrivania! Scatta una foto e identifica i sospetti mentre sei in pattuglia, per verificare le dichiarazioni e preservare le indagini in corso.

Veritone è stato un convinto difensore della sua tecnologia di riconoscimento facciale. Nel maggio 2019, la società ha twittato:

Image for post

https://twitter.com/veritoneinc/status/1134165277992730625?s=20

In un video promozionale con Microsoft, Jon Gacek di Veritone ha dichiarato: “Puoi capire perché in Veritone siamo entusiasti di essere strettamente associati al team di Microsoft Azure.
La loro visione e la nostra visione è molto comune. “

Fumo, specchi e cattiva direzione

Nonostante le affermazioni contrarie, Microsoft fornisce servizi di riconoscimento facciale alle forze dell’ordine attraverso partenariati e servizi a società come Veritone e Genetec e attraverso il Domain Awareness System.

La strategia di pubbliche relazioni di Microsoft è progettata per fuorviare il pubblico distogliendo l’attenzione dai suoi servizi ad ampio raggio alla polizia. Invece, il presidente e Chief Legal Officer di Microsoft Brad Smith esorta il pubblico a concentrarsi sulla regolamentazione del riconoscimento facciale e sulla questione del proprio software di riconoscimento facciale di Microsoft, come se le loro altre offerte di software e servizi, le partnership, i concetti e il marketing non fossero parte integrante di un intero ecosistema di sistemi di riconoscimento facciale e sorveglianza di massa offerti da aziende più piccole.

Stimati studiosi di Microsoft, come Kate Crawford, co-fondatrice del think tank finanziato da Microsoft, AI Now Institute, hanno seguito questo copione.
Crawford ha recentemente elogiato la PR di riconoscimento facciale di Microsoft e ha criticato aziende come Clearview AI e Palantir, ignorando il Domain Awareness System, le partnership di sorveglianza di Microsoft e il ruolo di Microsoft come fornitore cloud per i servizi di riconoscimento facciale.

Image for post

Crawford e AI Now, il co-fondatore Meredith Whittaker, hanno condannato le attività di polizia predittiva, ma non hanno spiegato il fatto che Microsoft abbia un ruolo centrale nelle attività di polizia predittiva. Crawford non ha risposto a una richiesta di commento.

Image for post

Se questi clienti di Microsoft offrissero servizi sessuali sul cloud di Azure, Microsoft chiuderebbe sicuramente i loro account”.

Microsoft e i suoi sostenitori possono affermare che si tratta di un fornitore cloud “neutrale” e spetta ad altre società e dipartimenti di polizia decidere come utilizzare il software Microsoft. Eppure queste aziende collaborano con Microsoft e Microsoft viene pagata per eseguire i propri servizi di sorveglianza di massa e riconoscimento facciale sul cloud di Azure, servizi che influiscono in modo sproporzionato sulle persone di colore.

Se questi client Microsoft offrissero servizi di traffico sessuale nel cloud di Azure, Microsoft chiuderebbe sicuramente i propri account. E poiché le forze dell’ordine acquistano tecnologie di sorveglianza usando dollari dei contribuenti, il pubblico sta effettivamente pagando a Microsoft la propria sorveglianza di polizia.

Se gli attivisti costringono aziende come Microsoft, Amazon, Google, IBM e Oracle a terminare le partnership e i servizi di infrastruttura per terzi che conducono la sorveglianza della polizia, i fornitori di cloud dovrebbero riconoscere di essere responsabili di ciò che viene fatto sui loro cloud.
Andando avanti, gli attivisti potrebbero premere per sostituire la proprietà aziendale delle infrastrutture e dei dati digitali con la proprietà della comunità a livello locale.
C’è molto in gioco in questo momento.

_________ Confronta ___________

Come Facebook si infiltrerà nelle elezioni nazionali e dominerà il mondo in meno di 10 anni, a meno che non si dica basta

Immaginatevi un mondo in cui tutti hanno rinunciato alla propria libertà, volontariamente, in cambio della possibilità di appartenere a un network dagli effetti deleteri che, anziché arricchire le proprie vite, ha tratto profitto dalla degradazione del dialogo sociale, dalla polarizzazione delle comunità e dalla manipolazione delle loro menti. Non vi verrebbe da chiedervi cosa c’è che non va in queste persone? Certo che sì. Eppure,questo è il mondo nel quale state per vivere, proprio ora. A meno che voi non facciate qualcosa al riguardo.

Image for post
https://medium.com/smartonno

VI STANNO RIPROGRAMMANDO” | Chamath Palihapitiya

Chamath Palihapitiya, ex vicepresidente facebook: «[…] voi non vi rendete conto che vi stanno riprogrammando. Non era intenzionale, ma adesso dovete decidere a quanto siete disposti a rinunciare, a quanto della vostra indipendenza intellettuale».

FONTE https://medium.com/smartonno/lo-stato-di-polizia-di-microsoft-sorveglianza-di-massa-riconoscimento-facciale-e-azure-cloud-986f6c720c51

VIDEO QUI: https://youtu.be/yIq1xRFTtK4

FONTE: https://www.nogeoingegneria.com/motivazioni/sociale/lo-stato-di-polizia-di-microsoft-sorveglianza-di-massa-riconoscimento-facciale-e-azure-cloud/

 

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°