RASSEGNA STAMPA DETTI E SCRITTI 27 LUGLIO 2021

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RASSEGNA STAMPA DETTI E SCRITTI

27 LUGLIO 2021

A cura di Manlio Lo Presti

Esergo

Il dolore, l’arresto della vita fanno apparire il tempo troppo lungo. Ma gli anni se ne vanno con la stessa rapidità

FLEUR JAEGGY, Le statue d’acqua, Adelphi,2015, pag. 13

 

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SOMMARIO

TANTI DUBBI SUGLI EVENTI TECNOSANITARI IN CORSO
UN SEGNO INEQUIVOCABILE DI QUELLO CHE STA ARRIVANDO
Ipnosi sociale Covid, l’eterna sindrome di Colin Powell
GREEN PASS – ULTIMO ATTO
Anche Cacciari contro il Green Pass (con Agamben)
Jodorowsky: la nostra paura è “cibo” per chi ci terrorizza
Bambino forzato a lavorare in una miniera in Congo
In sette vaccinano a forza un paziente
Un ristorante dove il green pass non è obbligatorio? Quello di Montecitorio
Alle radici della dissoluzione. Neocapitalismo e “sessualità”
Da tutta Italia un solo grido: NO GREEN PASS
CACCIARI CONTRO IL GOVERNO: “NON TRATTATE LE PERSONE COME DEFICIENTI!”
Fusaro: clima da guerra civile
Perché la Sardegna brucia
1.250 membri del clero avvertono che i passaporti vaccinali creeranno un “apartheid medico” nel Regno Unito
L’irrisolvibile mistero del Manoscritto Voynich
COVID-19: ORDINE ATLANTICO VS ORDINE DI EURASIA
Come nei regimi dispotici: bomba di Massimo Cacciari sul green pass e la discriminazione sul vaccino
Costituzione e servizi segreti
L’INFORMAZIONE ITALIANA
Gianluigi Paragone: ho denunciato Roberto Burioni! Sorcio chi non si vaccina?
Ugo Mattei denuncia il Direttore de La Stampa
Barillari: «Ho dato mandato di procedere ad una denuncia contro Mario Draghi»
Berlino, delirio con Idrogeno
LA SPECTRE
Due tipi di politica estera
L’ODIO, LE TRAME E LA PAURA
Addio Italia: se siamo all’apartheid, la democrazia è finita
UNA CLAUSOLA CONTRATTUALE POTREBBE PORRE FINE ALLA “PANDEMIA” PER LUGLIO
Henry Makow. Quanto tempo vivranno i vaccinati.
Perché il CDC sta abbandonando silenziosamente il test PCR per COVID?
Speranza: “Il green pass è la più grande opera di digitalizzazione mai fatta”
ID2020: cos’è l’identità digitale e (possibili) legami con COVID-19
Bugie coloniali, tra fantasie e fake news sul colonialismo italiano

 

 

EDITORIALE

TANTI DUBBI SUGLI EVENTI TECNOSANITARI IN CORSO

 

Manlio Lo Presti- 24 luglio 2021

 

Penso che alla base della credibilità di ogni evento ci siano sempre comportamenti coerenti. Il legame tra comportamento e risultati è la base e l’essenza del rapporto fiduciario.

In relazione alla infausta vicenda tecno-sanitaria in corso, con caduta verticale del livello di credibilità, è causata da una catena di indizi:

1) non c’è stato un parere scientifico uguale ad almeno un altro;

2) la brutta vicenda dello scudo penale a tutti i livelli della filiera sanitaria e farmaceutica ha molto danneggiato il livello di fiducia, nonostante il contrario dichiarato, o perfino sminuito, dai soliti giornaloni filogovernativi;

3) La dichiarazione di pandemia dalla OMS ha scaricato di responsabilità le compagnie assicurative che da sempre non coprono il “rischio” pandemia, sebbene da sempre coprono molti rischi con un numero di sinistri superiore al numero di morti spacciati per covid. A tutto questo aggiungiamo un irrazionale fideismo dei dati considerati autentici “perché lo dicono le Agenzie governative del farmaco. Sulla autenticità della magnitudine dei dati pubblicati alcune procure stanno avendo molti dubbi aprendo un numero crescente di indagini. La dichiarazione di PANDEMIA è stato un colossale favore a questa componente dell’impero finanziario che lascia i cittadini danneggiati privi di qualsiasi risarcimento;

4) l’inserimento della colpa grave per le azioni del medico. Anche questa protezione pone vigliaccamente fuori dai risarcimenti i cittadini vittime di errori;

5) il martellamento mediatico di terra di mare e di aria per 72 ore al giorno da oltre un anno per seminare terrore e minacce, con una aggressività crescente, fino ad arrivare alle minacce per ora verbali. A quando quelle fisiche e lo sfondamento delle porte delle case dei cittadini “dubbiosi”?

6) lo PSYCOVAIRUSS è oggetto di guerra vera e propria con la presenza del maggiordomo piumato in costume che conciona, vaticina, ordina, presenzia, si muove, ignaro di essere affetto gravemente dalla Sindrome di Tourette;

7) il numero crescente di dichiarazioni minacciose e di denigrazione sempre più violenta contro coloro che avrebbero dubbi sulla veridicità di tutta questa impalcatura autistico-ossessiva-festinante che sta danneggiando le capacità cognitive della popolazione grazie altresì all’abilissimo contributo disinformativo delle oltre 20 trasmissioni televisive. E, non ultima, la richiesta grintosa dal piccolo sergente piumato in costume che vuole la lista dei non vaccinati. Per farne cosa? Per assassinare o carcerare in appositi campi di raccolta i dubbiosi??????

8) inviterei a non considerare scienza un-blocco idolatrico-totemico–che-ha-sempre-ragione! I roghi e i TORQUEMADA sono nati così… Il cieco fideismo scientifico sta portando tutti verso questa distopia totalitaria razzista securitaria globalista oktosex. Sono sempre più numerosi i casi di “risultati scientifici” risultati poi truccati – ad usum delphini  per raccogliere miliardi in favore di enti ed istituzioni;

10) Quale è stato il risultato delle azioni di cabine di regia, di scienziati pagatissimi, di varianti, di minacce, di passi indietro, di rimaneggiamenti? È STATA LA CARCERAZIONE COATTA di 60.000.000 di cittadini, CON ELICOTTERI IN CIELO E SIRENE CHE SQUARCIAVANO L’ARIA PER SFRACELLARE LE MENTI PIÙ DEBOLI. E siamo al punto di partenza con l’irruzione sulla scena di prossime 22 varianti… S.C. come dicono i medici.

TUTTO CIÒ PREMESSO

Invece di trucidare, sterminare, umiliare, offendere, insultare, braccare i renitenti, non sarebbe il caso di ascoltarli e di rispettarli come esseri umani senzienti?

Fare le cacce all’untore non vaccinato è un falso e, soprattutto, è da nazisti 2.0, è da terroristi! Con buona pace dell’ex superpretoriano BCE attualmente a Palazzo Chigi che – invece di offrire soluzioni concrete e definitive- ha rilasciato parole di minaccia e di puro terrore!!!

Cosa fanno costoro? Dispensano a piene mani la STELLA DI COVID applicata con l’arroganza di sentirsi costantemente “dalla parte della ragione” sui cappotti dei dubbiosi demmerda. Mai essere sfiorati da un dubbio! La stella tecnotronica applicata sul cappotto significa individuare i dubbiosi come colpevoli di non genuflettersi a nessuno, men che meno al moloch sanitario-securitario. Siamo alla ipocrisia da sterminatori, da membri di un fetido Sinedrio molto ben pagato dai colossi tecno-farmaceutici mondiali

IL DUBBIO SALVERÀ IL MONDO

 

 

 

 

IN EVIDENZA

UN SEGNO INEQUIVOCABILE DI QUELLO CHE STA ARRIVANDO

24 07 2021

VIDEO QUI: https://twitter.com/i/status/1418633230861979649

FONTE: https://www.databaseitalia.it/un-segno-inequivocabile-di-quello-che-sta-arrivando/

 

 

 

Ipnosi sociale Covid, l’eterna sindrome di Colin Powell

L’intera vicenda del Covid – qualunque cosa questa sigla significhi esattamente, sotto l’aspetto scientifico – ricorda in modo sinistro la storiella di Colin Powell alle Nazioni Unite: platea davanti a cui l’allora segretario di Stato agitò una fialetta, sostenendo che si trattasse di antrace. Un falso favoloso, ma inquietante: serviva a scatenare l’inferno della guerra in Iraq e a insanguinare la sospensione della democrazia occidentale all’alba del terzo millennio, e nel frattempo introduceva – come incubo – il fantasma della guerra biologica, incarnato da agenti tossici invisibili e inafferrabili quanto, secondo la narrazione dell’epoca, i terribili terroristi islamici, che poi si sarebbero reincarnati ininterrottamente fino ad assumere le sembianze dei barbarici tagliagole dell’Isis. A tracciare l’analogia tra il Covid e Colin Powell è Matt Martini, co-autore di “Operazione Corona” (Edizioni Aurora Boreale) nonché voce – con Tom Bosco e Nicola Bizzi – de “L’Orizzonte degli Eventi”, il giovedì sera sul canale YouTube di “Border Nights”.

Comunque si vogliano leggere i drammatici eventi che hanno travolto l’Occidente a partire dal 2020, emergono due dati sovrastanti: da un lato la totale inattendibilità delle fonti ufficiali, e dall’altro l’altrettanto sconfortante remissività della popolazione, che ha dimostrato ai Colin Powellmanipolatori di essere pronta a subire qualunque vessazione, anche se non motivata da alcuna ragione credibile e seriamente presentata. A valle di questo doppio assunto, ogni altra considerazione si alleggerisce fatalmente di peso specifico, perdendo rilevanza. Se oggi il mainstream si divide, tra i falchi che vorrebbero proseguire in eterno con il delirio emergenziale e le colombe che hanno invece avviato una sostanziale de-escalation (fondata sull’imposizione propagandistica delle terapie geniche come unica possibile soluzione), dal canto loro i media continuano a recitare un copione surreale, mentre le voci indipendenti riescono a dividersi a loro volta, tra complotti ammissibili e cospirazioni immaginarie.

L’enormità dell’accaduto – l’enfatizzazione allarmistica del pericolo, l’arresto dell’economia e della vita sociale, la sospensione delle libertà, l’imbuto stretto attraverso cui far passare la “ripartenza”, verso modelli socio-economici comunque inediti e disegnati dall’alto – non si vede come possano incoraggiare qualche forma di sostanziale ottimismo, in quei (pochi) cittadini così ingenui da aver sperato di poter accedere in tempi ragionevoli a una qualche verità effettiva, conquistabile attraverso ordinari procedimenti politici orientati al raggiungimento di una giustizia condivisa, capace di mettere in ordine il prima e il dopo, il come e soprattutto il perché. Al massimo, sotto i riflettori finiranno capri espiatori, insieme alla sensazione – ormai solida – che almeno per il momento il cittadino comune non toccherà palla, essendo il suo destino (in un senso o nell’altro) interamente nelle mani di gestori sottili. Buoni o cattivi, nessuno di loro pare disposto a uscire allo scoperto, mettendo fine al genere di fitcion inaugurato nel 2003 dal vecchio Colin Powell.

FONTE: https://www.libreidee.org/2021/06/ipnosi-sociale-covid-leterna-sindrome-di-colin-powell/

GREEN PASS – ULTIMO ATTO

 

 

 

Anche Cacciari contro il Green Pass (con Agamben)

Pubbblicato da Istituto Italiano di Studi filosofici

A proposito del decreto sul green pass

 

La discriminazione di una categoria di persone, che diventano automaticamente cittadini di serie B, è di per sé un fatto gravissimo, le cui conseguenze possono essere drammatiche per la vita democratica. Lo si sta affrontando, con il cosidetto green pass, con inconsapevole leggerezza. Ogni regime dispotico ha sempre operato attraverso pratiche di discriminazione, all’inizio magari contenute e poi dilaganti. Non a caso in Cina dichiarano di voler continuare con tracciamenti e controlli anche al termine della pandemia. E varrà la pena ricordare il “passaporto interno” che per ogni spostamento dovevano esibire alle autorità i cittadini dell’Unione Sovietica. Quando poi un esponente politico giunge a rivolgersi a chi non si vaccina usando un gergo fascista come “li purgheremo con il green pass” c’è davvero da temere di essere già oltre ogni garanzia costituzionale.

Guai se il vaccino si trasforma in una sorta di simbolo politico-religioso. Ciò non solo rappresenterebbe una deriva anti-democratica intollerabile, ma contrasterebbe con la stessa evidenza scientifica. Nessuno invita a non vaccinarsi! Una cosa è sostenere l’utilità, comunque, del vaccino, altra, completamente diversa, tacere del fatto che ci troviamo tuttora in una fase di “sperimentazione di massa” e che su molti, fondamentali aspetti del problema il dibattito scientifico è del tutto aperto. La Gazzetta Ufficiale del Parlamento europeo del 15 giugno u.s. lo afferma con chiarezza: «È necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate, anche di quelle che hanno scelto di non essere vaccinate». E come potrebbe essere altrimenti? Il vaccinato non solo può contagiare, ma può ancora ammalarsi: in Inghilterra su 117 nuovi decessi 50 avevano ricevuto la doppia dose. In Israele si calcola che il vaccino copra il 64% di chi l’ha ricevuto. Le stesse case farmaceutiche hanno ufficialmente dichiarato che non è possibile prevedere i danni a lungo periodo del vaccino, non avendo avuto il tempo di effettuare tutti i test di genotossicità  e di cancerogenicità. “Nature” ha calcolato che sarà comunque fisiologico che un 15% della popolazione non assuma il vaccino. Dovremo dunque stare col pass fino a quando?

Tutti sono minacciati da pratiche discriminatorie. Paradossalmente, quelli “abilitati” dal green pass più ancora dei non vaccinati (che una propaganda di regime vorrebbe far passare per “nemici della scienza” e magari fautori di pratiche magiche), dal momento che tutti i loro movimenti verrebbero controllati e mai si potrebbe venire a sapere come e da chi. Il bisogno di discriminare è antico come la società, e certamente era già presente anche nella nostra, ma il renderlo oggi legge è qualcosa che la coscienza  democratica non può accettare e contro cui deve subito reagire.

Diario della crisi

È possibile trovare le parole per esprimere lo smarrimento che proviamo, in questa sospensione del tempo attraversata da vertiginosi cambiamenti? Per dare voce all’esperienza della separazione dai nostri prossimi, che pure ci accomuna a tutti gli abitanti del pianeta? Per restituire le domande che ci poniamo, immersi in una sfera cognitiva dissonante, con la sensazione che ci sveglieremo da questo incubo in un mondo trasformato e da trasformare? Proviamo a trovare insieme queste parole.

I Padroni del Discorso lo dirigono

FONTE: https://www.maurizioblondet.it/anche-cacciari-contro-il-green-pass-con-agamben/

 

 

 

 

ARTE MUSICA TEATRO CINEMA

Jodorowsky: la nostra paura è “cibo” per chi ci terrorizza

Alejandro Jodorowski

Il loro errore più grande. Sapevano che il collettivo umano stava raggiungendo una vibrazione molto elevata. Ma non erano consapevoli della quantità di anime sveglie. Si sono accorti dell’errore di valutazione. E si sono spaventati. Ora non si nascondono più. Ora hanno fretta di lanciare ufficialmente un “nuovo ordine mondiale”. Ora i loro attacchi sono diretti e frontali. E gli attacchi aumenteranno. Cercheranno con tutti i mezzi di far sì che la gente non si svegli. Cercheranno con tutti i mezzi che gli “svegli” non possano comunicare per non svegliare gli altri. Cercheranno con tutti i mezzi che i risvegliati vengano visti come pazzi o delinquenti. Qualunque cosa facciano, non importa. Il salto quantico si è già verificato. È inarrestabile. L’umanità già contempla piante ed animali come anime che li animano. L’umanità già rispetta la madre terra. L’umanità già capisce che non c’è separazione. Le anime che ora si incarnano arrivano già come insegnanti. Non più a sperimentare. Si incarnano solo per insegnare ad amare.
Potremmo essere testimoni del cambiamento totale o meno. La transizione potrebbe durare una settimana o 300 anni. Ma è inarrestabile. Qualunque cosa accada durante la transizione, ricordatevi una cosa: siete stati voi ad esservi offerti. Per stare qui e ora. Qualunque cosa accada. Qualunque cosa vediate. Siete voi i motori del cambiamento. Vi viene richiesta una sola cosa. Solo una.
Non siate “cibo”. È l’unica cosa che dovete fare. Una cosa semplice. Non siate cibo.
L’essere umano è uno dei generatori più potenti che esistano. Siamo vortici. A seconda della polarità verso cui ti allinei, crei alte o basse frequenze. Queste entità scure si nutrono di basse frequenze, le abbiamo nutrite per millenni. Il risveglio dell’umanità ha inclinato il vortice collettivo verso le alte frequenze. Per questo loro stanno attaccando con tale ferocia. Stanno morendo di fame.
Connettiti con la tua anima. E osservati.
Se la tua anima risuona a queste parole, non dare più un secondo della tua esistenza per essere cibo. Elimina le basse passioni della tua vita. Odio, rancore, invidia, paura, vizi, alimenti spazzatura, bugie, ambizione. Egoismo, tristezza, sfiducia. Tutto questo genera energia densa. Cibo per gli oscuri. Sii consapevole delle tue emozioni. Mettiti in ascolto. Di te.
E se in qualche occasione ti senti in qualunque di queste basse vibrazioni, cambia ipso facto la tua energia. Metti una musica che ti sollevi. Canta. Balla. Respira. Accendi un incenso. Abbraccia i tuoi gatti. Abbraccia un amico. Abbraccia il tuo cane. Abbraccia tua mamma. Abbraccia la tua famiglia animale. Vai a passeggiare per la natura. Medita. Fai esercizio fisico. Fai tutto il necessario. Ma cambia immediatamente quell’energia. Perché stai servendo da cibo.
Sii sempre consapevole. E l’unica cosa che ti viene chiesta è di non nutrire le orde oscure. Nutri la tua anima con tutto ciò che ti aiuta ad alzarti. Se ti abitui a vivere nella frequenza dell’amore, la tua realtà cambierà alla tua volontà senza sforzo. Sei un essere potente. Sei inarrestabile. Non temere nulla. Libera la tua mente dalla “matrix”. Focalizza la tua attenzione su ciò che desideri. Ma soprattutto, divertiti, sii felice, sorridi, canta, balla. Ama. Noi siamo vivi amando il tutto. E tu ne fai parte. Insieme alle stelle e al sole. E a tutti le galassie dell’universo. Tu sei amore.
(Alejandro Jodorowski, “Ci sottovalutano”, messaggio lanciato su Facebook e ripreso in modo virale, sul web. Drammaturgo, regista, attore, compositore e scrittore cileno naturalizzato francese, Jodorowski – maestro massone e studioso dei tarocchi – è considerato un grande esperto di esoterismo).
FONTE: https://comedonchisciotte.org/forum/opinioni/jodorowsky-la-nostra-paura-e-cibo-per-chi-ci-terrorizza-mi-permetto-di-riportare-un-articolo-che-condivido-in-toto/

 

 

 

ATTUALITÀ SOCIETÀ COSTUME

Bambino forzato a lavorare in una miniera in Congo

Nicolò Govoni – 19 07 2021

Ho tenuto questa foto in disparte finora. Racconta una storia più grande di un bambino forzato a lavorare in una miniera in Congo. Una storia molto, molto più grande. Una storia che non ero ancora pronto a raccontare.

È una storia che parla di un colonialismo mai sradicato, di un sistema di oppressione, di schiavitù moderna, di interessi multinazionali, di silenzio e connivenza, e di comportamento del consumatore. È la storia di uno dei business più grandi al mondo – una delle mafie più accanite – ed è per questo che l’ho tenuto per me fino a oggi. Perché non eravamo pronti. Non eravamo pronti per l’orrore, per il senso di colpa e per l’inevitabile azione che avremmo avuto il dovere di intraprendere davanti alla verità, se desideriamo guardarci ancora allo specchio e dormire con noi stessi la notte. E forse pronti non lo siamo ancora. Forse non lo saremo mai. Ma questo non è un motivo per metterci comodi e non fare niente, o sbaglio?

Quindi ecco la verità.

Lui si chiama E., ha 9 anni e non va a scuola. Sei mesi fa ha perso la mamma ed è rimasto solo. È per questo che ha iniziato a lavorare in miniera. Ma non voglio fare del suo inferno il fulcro di questo articolo. Accanto a lui, ecco il Caporale – colui che possiede il lavoro di questo bambino. È lui, e tutto quello che rappresenta, il protagonista della storia.

E quello che rappresenta è la filiera del cobalto. Quello che sto per divulgare è già pubblico dominio. È così che noi di Still I Rise l’abbiamo ricostruito. Abbiamo anche scoperto come tutte queste informazioni siano tenute intenzionalmente sepolte. Quindi, io dico, rendiamole virali.

Ogni dispositivo elettronico moderno avente una batteria contiene del cobalto. Tra il 60% e il 70% del cobalto mondiale proviene dalla Repubblica Democratica del Congo. Nell’area di Kolwezi, nella regione del Katanga, situata nel sud del Congo, sorgono tutte e cinque le più grandi miniere di cobalto del mondo. La totalità di questi siti minerari è, direttamente o tramite società fantasma, controllata da multinazionali straniere.

La maggioranza dei bambini coinvolti nelle attività di estrazione lavora nelle miniere informali. Le miniere informali sono siti di estrazione che, pur facenti parte delle concessioni governative alle multinazionali sopracitate, non sono operati dalle multinazionali per via diretta. Tutto quello che accade al loro interno, però, è noto, permesso e a volte sovvenzionato dalle multinazionali in questione.

Qui decine di migliaia di bambini lavorano in condizioni disumane, spesso rischiando la vita, per pochi dollari al giorno, sotto la supervisione – o meglio, il controllo – di caporali come quello ritratto nella fotografia. I caporali fungono da intermediari tra il bambino e i compratori autorizzati, i quali a oggi sono tutti gestiti da multinazionali cinesi. In questa transazione i caporali sono importantissimi: pur non essendo coinvolti in alcun’opera di estrazione diretta, possiedono la licenza per il lavoro minerario informale e in questo modo possono spacciare il prodotto che rivendono come proprio, nascondendo così il lavoro minorile che lo produce.

È proprio grazie a questo trucco che aziende come Microsoft, Samsung, Apple, Huawei, HP, Lenovo, DELL e Tesla tra le altre possono dire di non sapere nulla dei bambini minatori. Facile, vero?

Dopo questo passaggio, le multinazionali – di cui non divulgherò i nomi al momento per protezione da eventuali ritorsioni – spediscono tutto il cobalto estratto in Congo in Cina, dove viene raffinato. A questo punto, il prodotto è venduto alle aziende che producono le componenti delle batterie, che a loro volta rivendono alle aziende che producono le batterie vere e proprie, che infine rivendono alle multinazionali di tecnologia più ricche al mondo – il tutto anche grazie al sangue di decine di migliaia di bambini minatori in Congo.

Questo è l’orrido riassunto della filiera del cobalto nel 2021.

Accade ora, sotto gli occhi di tutti, per mano di alcune delle entità più ricche del pianeta, e nessuno dice nulla. Nessuno fa nulla. Sapere che, con ogni probabilità, il computer da cui sto scrivendo questo articolo esiste grazie al lavoro di un bambino sfruttato mi disgusta. È ora di dire basta.

Ora che sai la verità, anche come noi tu non potrai più volgere lo sguardo. Quindi, concretamente, cosa possiamo fare?

L’85% delle compagnie di estrazione nell’area di Kolwezi è cinese. E poi ce n’è una – la più grande al mondo – che è europea. Come Still I Rise, stiamo raccogliendo i nomi di ognuna. Quando saremo pronti, quando ci sentiremo sufficientemente al sicuro, li diffonderemo, e chiederemo alle multinazionali che producono i nostri computer e i nostri telefoni di fare la cosa giusta.

Quel che stiamo scoprendo è terrificante. Ma quel che è ancor più terribile è come tante – non tutte ma troppe – delle organizzazioni internazionali di cui ci fidiamo siano al corrente di tutto ma si rifiutino di denunciare. Parlano di “responsabilizzare le multinazionali” quando dovrebbero denunciare la filiera, i politici congolesi che la abilitano, le aziende compratrici che insabbiano e le multinazionali estere che ogni singolo giorno raccolgono i benefici della somma di questi crimini contro l’umanità. Eppure se ne stanno in silenzio. Perché? Questo è uno dei business più grandi del Pianeta, e il fatto che non sia già diventato uno dei più grandi scandali del nostro tempo 20 anni dopo il boom del cobalto è straziante e tutt’altro che una coincidenza.

Quindi la prima cosa che possiamo fare è parlarne. Può sembrare scontato, ma nessun altro lo sta facendo. È il primo passo verso il cambiamento.

Anche perché siamo tutti complici. E no, non perché compriamo telefoni e computer. Sostenerlo equivarrebbe a scambiare un sintomo per la causa alla radice, come incolpare del surriscaldamento globale chi usa la cannuccia di plastica quando ci sono società di trivellazione che causano continui disastri ambientali. No, siamo complici perché lasciamo che quei criminali la passino liscia anziché accusarli apertamente, coprirli di vergogna ogni singolo giorno, trascinarli in tribunale ancora e ancora finché non riusciamo a metterli dietro le sbarre. E non osare dirmi che è impossibile, quando non ci stiamo neanche provando. Lo sapevi che non esistono leggi sulla filiera del cobalto a livello europeo? Lo sapevi che non ci sono leggi neanche a livello italiano?

Quindi no, che non vengano a dire alle persone qualunque che dovrebbero vergognarsi per aver comprato un telefono quando I POLITICI, LE MULTINAZIONALI E TUTTI I DIRETTI INCARICATI NON STANNO FACENDO NEANCHE IL MINIMO INDISPENSABILE.

Abbiamo i nomi. Abbiamo i nomi delle entità locali, delle società intermediarie e delle multinazionali straniere. Abbiamo i nomi di chi sfrutta e di chi trae profitto e di chi sa e se ne sta zitto. Stiamo solo aspettando di capire come iniziare questa battaglia senza farci ammazzare nel farlo. E questa è solo la punta dell’iceberg, te lo posso assicurare. Sta a noi costruire il mondo in cui vorremmo vivere. Ora è il momento giusto per iniziare. Unisciti a noi!

FONTE: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=356251642726858&id=100050260759153

 

 

In sette vaccinano a forza un paziente

24 07 2021

CONTRONEWS.ORG “https://www.contronews.org/in-sette-vaccinano-a-forza-un-paziente/”
In Sette Vaccinano a Forza un Paziente – ControNews

Parkaland Hospital, Dallas, Texas, USA.

Sette sanitari dell’ospedale accerchiano un uomo perfettamente sano, per iniettargli con la forza con il trattamento genico mutante COVID19. A nulla servono le opposizioni dell’uomo, le sue suppliche a non procedere. I dottori hanno dichiarato che, “Ritengono che lui non sia in grado di prendere decisioni mediche per se stesso”. Le urla, le grida di aiuto, il pianto disperato, le convulsioni mentre i sanitari gli iniettano a forza il “Vaccino”, si auto-commentano.

Se già pensavate di vivere in una tecno-dittatura-sanitaria, avete ragione.

Se ancora pensavate di vivere in una libera democrazia, svegliatevi, il sogno è finito.

FONTE: https://comedonchisciotte.org/forum/notizie/in-sette-vaccinano-a-forza-un-paziente/

Un ristorante dove il green pass non è obbligatorio? Quello di Montecitorio

Roma, 26 lug – Per tutti ma non per i parlamentari? Non è così, anche gli eletti dai cittadini dovranno infatti esibire nei ristoranti il green pass. Eppure, almeno al momento, pare proprio che non sia obbligatorio al ristorante di Montecitorio.

Green pass al ristorante? Non in quello di Montecitorio. L’attacco della Meloni

Di qui l’affondo odierno di Giorgia Meloni: “Se si mette il Green pass per i comuni mortali – dice il leader di Fratelli d’Italia a Morning News su Canale 5 – non vedo perché non farlo per entrare al ristorante di Montecitorio“. Così la Meloni, annunciando che si vaccinerà – senza però farsi la foto – , fa notare la disparità inaccettabile. Una provocazione chiara, perché è implicita la sua contrarietà all’imposizione del certificato verde.

“Se il Green pass funziona, se è la via per non contagiarsi, allora perché non aprire palestre e discoteche? Mi sembra – fa notare la Meloni – che  si faccia la scelta più facile: si devastano interi settori. Il green pass farà male al nostro turismo. Non esiste all’estero e appena ne abbiamo parlato abbiamo distrutto la stagione turistica”. Ma vista l’imposizione ai cittadini italiani, come mai i parlamentari, secondo alcuni esponenti del governo, non dovrebbero fornire il green pass in Parlamento? L’uscita del presidente della Camera, Roberto Fico, riecheggia ancora sui social.

Leggi: Fico ha le idee chiare: “No al green pass per i parlamentari”

“No green pass perché il Parlamento è un luogo di lavoro”

“Non ho dubbi che gli onorevoli dovrebbero essere tutti vaccinati, ma il Parlamento è un luogo di lavoro, come tale non ha obbligo di green pass. Non metterei obbligo vaccinale nelle aziende”, aveva dichiarato tre giorni fa il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri. “Se dovessero salire i contagi a dismisura bisognerebbe pensare a strumenti che incentivino la vaccinazione, non l’obbligo”. Dunque il ristorante di Montecitorio è considerata come una mensa di un luogo di lavoro? Possibile. Sta di fatto che la comunicazione del governo fa acqua da tutte le parti, perché è chiaro che la sensazione generale è quella di un “doppio binario” creato, con da un lato gli elettori e dall’altra gli eletti con l’apposito ristorante “immune” dal green pass. Alla faccia del buon esempio.

Alessandro Della Guglia

FONTE: https://www.ilprimatonazionale.it/politica/ristorante-senza-obbligo-green-pass-quello-montecitorio-202459/

 

Alle radici della dissoluzione. Neocapitalismo e “sessualità”

di Marco Toti
comedonchisciotte.org

“La liberazione sessuale [che è una “frammentazione”] è la polverizzazione dell’amore in quanto processo totale della vita umano-femminile” (J. Camatte, http://www.nelvento.net/critica/disvelamento.pdf, p. 62). Tanta “sessualità”, poco amore; e tanta (troppa, soprattutto se “parlata”, “politicizzata” ovvero agita in forme patologiche, di cui si vorrebbe essere pubblicamente, farsescamente, laidamente orgogliosi) “sessualità”, sussunta senza residuo nel capitale, ha ultimamente trovato la sua eminente forma di elezione, sul piano sociale, nella teoria del cd. “gender”. Quest’ultima costituisce un assurdo precipitato di “studi” di origine statunitense (e di matrice remotamente gnostica) che mescola atomismo sociale e scissione individuale patologica, e che si sta imponendo nella società della “astenia” – prodotto di un’angoscia tanto “sottile” quanto sfuggente e pervasiva — e dell’acedia globale, in cui è proibita, con l’assenso delle masse anestetizzate, finanche una respirazione ordinaria, ma non l’accesso dei minori alla pornografia, che è, come l’”informazione” e tutte le ramificazioni del sistema, una forma di controllo politico-finanziario della società intimamente legata alla tecnologia (riproduzione e trasmissione diimmagini) e non diversa dal traffico di stupefacenti, in quanto il suo consumo è fondato sulla compulsione (E. Michael Jones, Libido Dominandi. Sexual Liberation and Political Control, South Bend [In] 2000, pp. 8-9) e volto alla disintegrazione di ogni individualità e vincolo comunitario. La precarietà eretta a sistema di vita, nella “società gassosa” (R. Guénon) del “gender fluid” (due paradossi in un’espressione”), che penetra nei recessi più intimi dell’anima tramite il consumo indotto di immagini onnipresenti, è sommamente funzionale al capitale ubiquo, che, nella melassa indistinta del “nuovo umanesimo”, genera l’”animale globale”, schiavo delle proprie passioni, automa mercificato e quindi totalmente asservito.

“Sessualità” vs amore, dunque: è lo spettacolo, angosciante e raccapricciante, di cui siamo oggi spettatori (paganti): “essere contro la procreazione è come essere contro il lavoro; è voler essere spossessato della vita e dell’attività” (ibidem [corsivo nostro]).

Il “movimento omosessuale”, che nasce in California come reazione antiborghese e non conforme — e ora è mediaticamente ridotto ad un vittimistico reclamare “diritti” ultraborghesi! — riduce ultimamente il sesso, nella sua forma “mercificata” e già sottoposta ad un degenerescente processo di separazione/avversione all’amore come “pienezza” dell’essere, ad una forma di necrofilia, che mira alla distruzione dell’altro (e quindi di sé); d’altra parte il neocapitalismo, che lo glorifica nella pubblicità, nel marketing, nel cinema, nella psicologia e nella cultura di massa, e più generalmente come ideologia funzionale al suo trionfo onnipervasivo (che coinciderà con la sua autodistruzione), costituisce un cannibalismo mimetico (in rari ma non insignificanti casi addirittura pratico!). Non a caso, la sodomia (come la pedofilia “in atto”, in cui si lavora come surplus demonicamente teleologico alla distruzione dell’innocenza), oltre ad essere socialmente pericolosa perché naturalmente sterile e “dissolvente” sul piano individuale, non costituisce una relazione paritaria: in essa si esercita, da parte dell’”attivo”(il maschio “forte”!) , un dominio sul “passivo” (la femmina “debole”!): dominio che è in palese, apparente contrasto con la retorica dell’uguaglianza, di cui è la manifestazione “privata” che si copre col belletto scialbo e stantio delle vacue petitiones principii ad uso dei polli in batteria. Una doppia verità, in cui la realtà ultima contraddice quanto declamato ai quattro venti? Certamente, una finzione da baccanale di periferia, l’ultimo artificio dell’inimicus homini, il cui ferale colpo da maestro incanta le masse ipnotizzate dai media mondialisti; ma, soprattutto, un gioco “esoterico” di parole e significati, in cui la “libertà” exoterica per le masse è in realtà il controllo “esoterico” di queste: la “razionalizzazione del caos”, allo stesso modo del “delirio calcolante” dell’”economia di mercato”, implica che la libertà percepita è schiavitù reale, e che chi controlla le passioni degli uomini ridotti a “macchine desideranti” controlla gli uomini stessi (“ordo ab chao”; E. Michael Jones, op. cit., p. 9). Non c’è peggior schiavo di colui che lo è pensando di essere libero. L’artificio è “in process”, peraltro: il cd. ddl Zan, tra le altre mefistofeliche trovate, dovrebbe coerentemente combattere la “pedofilofobia”, cacofonica farneticazione ed ulteriore reato di opinione, dato che nel 2013, ex cathedra (ma fallibilmente!), l’Associazione Psichiatri Americani ha definito la pedofilia un “orientamento sessuale”: si è così aperta una finestra di Overton sul penultimo tabù (manca solo l’incesto all’appello), sulla base di pressioni extrascientifiche come nel caso dell’omosessualità, che sarà ben difficile richiudere ermeticamente. Eventualmente, forse, la toppa sarà peggiore (e comunque inefficace) del buco.

La “liberazione sessuale” è “un processo interno al capitale” (ibidem, p. 61), “grande realizzatore di possibili” che nega la vita (e anche la sofferenza, quindi: aborto, divorzio, eutanasia spacciati come “diritti”) attraverso la tecnica, cui la stessa scienza medica – dimentica del “primum non nocere”, e dunque non più tale – si è quasi totalmente asservita; e, aggiungiamo, porta alla scissione dell’individualizzazione assoluta (“l’inferno sono gli altri” di Sartre), alla “reificazione dell’altro” (ibidem, p. 62) e eventualmente alla alienazione, alla depressione/follia (cfr. ibidem; non prima di aver elucubrato sul transessuale come “sintesi rivoluzionaria” [il precario assoluto: Marx si starà rivoltando nella tomba…] e aver scritto “noi […] possiamo far l’amore con loro” [i bambini, in questo echeggiando l’altro apostolo della sovversione sessantottesca, il “cattolico” Don Milani, omosessuale e pedofilo in pectore; corsivo nostro], l’intellettuale della rivoluzione coprofaga M. Mieli si suicidò a 31 anni): si diviene ciò che si pensa (altro dalla natura e dalla ragione), per astrazione mediata dai processi immaginifici indotti dallo spropositato (e passivo) consumo del tubo catodico. Anime tecnicamente alienate, profondamente divise in sé, che cosificano l’altro come “oggetto di piacere” (di violenza), sulla base di turbe riconosciute ufficialmente dalla psichiatria fino a qualche decennio fa; e che, allo stesso tempo, lavorano alla dissoluzione delle istituzioni classiche, politiche e morali, della civiltà occidentale: Stato, comunità (“corpi intermedi”), famiglia, persona, tutte fondate su di una gerarchia (“esterna” o “interna”) e su reti di relazioni ben definite. D’altra parte, la pervicace attività “scismatica” è una nota del secolo attuale: la vediamo agire tramite figure spesso ciarlatanesche quali Renzi, Bergoglio e di Mattei, in ambiti differenti, ma con la identica strategia di sezionare un cadavere putrescente. Ecco, dunque, la radice psicoideologica della convergenza tra potentati apolidi (spesso di proprietà di figuri più che ambigui) e cricche omosessualiste: il dominio e la noia (non si lavora più come una volta!), che genera, sulla base della negazione dei sani vincoli comunitari, del carattere trascendente della vita e della miserrima constatazione del suo abissale non senso, esperimenti di “ingegneria sociale” da un lato (si pensi anche alla “ristrutturazione globale” in itinere: e tutto ciò che sta dietro, e in radice, alla “filosofia vaccinale”, che non è altro che il terrore di morire, e quindi di vivere, cui si cerca di opporsi “sacramentalmente” col siero sperimentale), e brame, angosce, incubi ed allucinazioni dall’altro, oggi rubricate come “diritti civili” senza che alcuno scoppi in una fragorosa risata che li seppellisca. Ma il diritto si basa sull’oggettività dei fatti, non su “sensibilità” o su “ideazioni” irrazionali e comunque cangianti (oltre che spesso generate ad arte): pensare di essere un uomo nel corpo di una donna, o odiare, non costituiscono fattispecie giuridicamente rilevanti, perché troppo vaghe, soggettive e mutevoli; neppure l’amore lo è (il matrimonio si fonda sulla fedeltà tra i coniugi e sull’accudimento della prole – un terzo oggi spesso escluso! –, e la stessa idea di “matrimonio omosessuale”, fondato sull’avarizia e sulla ossimorica istituzionalizzazione del vizio, è una corbelleria anche da un punto di vista solo etimologico). Spiace ricordarlo, ma l’inversione dei fini del matrimonio, teorizzata a tavolino nel pestilenziale Vaticano II, ha favorito il processo irrefrenabile di cui stiamo discorrendo: forse gli omosessualisti, invece che schernirla, dovrebbero omaggiare la Chiesa…Chi disprezza compra?

Quando i prosaici interessi “crematistici” e il principio assolutizzato dell’utile narcisistico in salsa pansessualista – ciò che porta inevitabilmente alla depressione/possessione degli uomini sedicenti “liberi” — si incontrano con la furia ideologica scissa dall’evidenza del reale, il prodotto da laboratorio che ne deriva è letale: a maggior ragione quando il potere che frena è “in eclisse”. Vi è, peraltro, un nesso più profondo anche tra erranza esistenziale, ideologia politica e pedofilia. Lo straccione anarchico ed omosessuale H. Bey, già collaboratore del bollettino della NAMBLA (North American Man/Boy Love Association) ed ermeneuta (in senso pedofilo) del poemetto sufi “Contemplation of the Unbearded”, ha proposto per primo le “Zone Temporanee Autonome”, fondandole sulla rivisitazione delle “utopie pirata” (sembra uno scherzo di pessimo gusto, ma è proprio così: questo è anche il titolo di un suo libro); queste zone, franche per definizione ma anch’esse “temporanee”, infestano oggi le nostre città con i cdd. centri sociali, popolati di nichilistici ectoplasmi nullafacenti, e, in misura forse minore, le scuole. In esse tutto è permesso, poiché tutto è mutevole; l’unica legge, praticamente, è il suo contrario: l’anomia, che risulta dalla negazione del peccato di origine (la ricerca delle origini è una impossibilità metafisica: il transessuale del povero Mieli non è l’androgino prelapsario, ma un mostro al confine tra psicopatologia e demenziale subcultura trash). Un esito tutto sommato coerente, a partire dalla premessa secondo cui l’uomo sarebbe una creatura del tutto autodeterminantesi. Il valore genera sempre un controvalore, che dipende costitutivamente da quello: senonché, mentre fino a qualche tempo fa esso era marginalizzato e tabuizzato (ed anche penalmente perseguito), oggi è celebrato come modello (ed anche legalizzato).

Il corpo (la natura delle cose) non ha più valore né senso: la “disforia di genere” sta lì a dimostrarlo, nel suo pervicace negare il sinolo di corpo e mente; e il malato non va curato, ma assecondato, a spese dello Stato (cioè anche dei cittadini “normali”, che non hanno grilli per la testa e magari attendono mesi per un esame medico importante…). I prodotti della fantasia umana – soggettivi per definizione, e spesso puramente immaginifici — sono sovrani sulla realtà (sul significato, sulla funzione e sulla destinazione) dei corpi. L’uomo è ridotto a merce sessualizzata: le donne dei paesi del “terzo mondo” affittano il loro utero per soddisfare i capricci di affluenti invertebrati del primo. “Il corpo è mio e lo gestisco io”: quello degli altri, pure, a patto di avere un pingue conto in banca. Il capitale celebra così, con la ritualità prosaica dell’inversione, tipica della fase terminale del kali yuga, l’orgia illimitata della produzione e del consumo e della spoliazione (morale, oltre che fisica) dell’altro sul piano della corporeità, con evidenti ricadute sull’ambito “animico”, familiare (la famiglia costituisce forse l’unico istituto a non essere ancora del tutto intaccato dalla logica capitalistica dell’”accumulazione di tempo”) e sociale. Le “messe in scena” rituali di “tensioni” metafisiche occidentali — actiones, “performances”, “ordine che produce ordine” –: Messa, processo, tragedia (Verità, Giustizia, Vita), si sono alchemicamente trasmutate nei cerimoniali macchinistici, totalitari e cangianti, della dissoluzione: non prima, ovviamente, che i tre riti siano stati destrutturati dall’interno, per usura storica e modernistica “lucida follia”, lasciando che all’ordine trascendente succedesse, dopo immane battaglia, il disordine infero. Alla civiltà dell’intelletto è succeduta quella dei sentimenti (della volontà, del cuore); ora siamo ristretti fino al collo nel pantano della Kultur dell’anomia, del ventre, del subconscio, dell’inferno in terra (cfr. i tre regni oltremondani): liberate certe forze tra l’indeterminato e l’infero, sarà ben difficile ricostringerle entro i fines in cui erano ordinariamente addomesticate. I piedi non mondati dal Sommo Sacerdote, ad ogni istante ricrocifisso, violano capricciosamente i principi primi riconosciuti da ogni civiltà di ogni tempo: “oportet ut scandala eveniant, verumtamen…”.

“Non accumulate tesori sulla terra”, diceva lo stesso che proferì questo terribile monito: “Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare”. Passi o no in qualsiasi “bivacco di manipoli”, vi è l’esiziale, verosimile pericolo che il decreto Zan, che evidentemente è rimasto sordo a queste sante minacce, si sia irrimediabilmente insinuato nelle nostre coscienze.

MARCO TOTI

*Ringrazio l’amico S. Borselli per la sua disponibilità a discutere alcuni dei temi che hanno costituito l’oggetto del presente articolo.

Pubblicato da Tommesh per Comedonchisciotte.org

FONTE: https://comedonchisciotte.org/alle-radici-della-dissoluzione-neocapitalismo-e-sessualita/

 

 

 

BELPAESE DA SALVARE

Da tutta Italia un solo grido: NO GREEN PASS

Di Massimo Cascone, ComeDonChisciotte.org

Il 24 luglio us. abbiamo assistito ad una mobilitazione nazionale che non vedevamo da anni. Certo, finora non è che fossero mancate le proteste nei confronti della gestione politica dello stato di emergenza, ma parliamo di manifestazioni “di pancia”, nate su impulso di comitati di cittadini, reti politiche o piccoli partiti, che però difficilmente avevano ricevuto poi riscontro pratico nella loro azione di protesta.

Tale analisi, non vuole essere una critica alle tante bellissime ed importantissime realtà che stanno nascendo in questo periodo, grazie anche all’aggregazione di piazza, ma semplicemente una riflessione sulla necessità e sull’urgenza di raccogliere le forze ed unirle, soprattutto nell’ambito del movimentismo. E le tantissime manifestazioni di sabato 24 luglio ce lo hanno dimostrato.

Ripercorrendo gli eventi degli ultimi giorni, in molti si staranno chiedendo a chi dover attribuire il merito di questa grande trovata organizzativa: riuscire a riunire e coordinare, nello stesso momento, migliaia e migliaia di italiani in 80 città lungo tutto lo stivale.

È una curiosità anche nostra. Per il momento, tutto ciò che sappiamo è che la bella e corposa festa di popolo, così diffusa e capillare, è stata pubblicizzata fortemente dal gruppo Telegram https://t.me/stopdittatura, nonchè da alcuni intellettuali ormai noti. Il passaparola analogico e digitale ha fatto il resto.

In tal modo, senza che si conoscessero gli organizzatori – varie ipotesi sono al vaglio – la rete ha fatto il suo dovere ed ha messo in contatto decine di migliaia di persone, unite non sotto una bandiera o sotto un’ideologia, ma tramite un semplice slogan: NO GREEN PASS!.

Così facendo, eliminando oneri ed onori in capo a singole persone e/o gruppi, queste mobilitazioni hanno visto scendere in piazza tutte le sigle e le realtà ancora libere esistenti, un evento mai visto prima in tempo di Covid. C’erano tutti, ed erano lì perchè era la cosa giusta da fare, per una volta, senza tener in conto i litigi e le incomprensioni, che troppo spesso prevalgono, quando invece si dovrebbero serrare i ranghi per raggiungere la vittoria.

Superato il primo stadio, ossia riuscire a raggruppare le forze ed unirle – ecco che adesso – è notizia di poche ore fa (26.07.21) – si cerca di far fronte al secondo: pianificare l’immediato futuro e pensare in grande. Il canale Telegram sopracitato ha iniziato ad avvisare tutti i suoi membri: la mobilitazione nazionale prosegue sine die. Il prossimo sabato si farà il bis: stessa ora, stesso luogo.

Il progetto è continuare a manifestare ogni settimana, sempre lo stesso giorno, finchè il governo non farà marcia indietro sul green pass.

Una grande ambizione che sarà subito messa alla prova dei fatti: la prossima tappa cadrà proprio il primo agosto, e tantissimi italiani sentiranno sapore di mare. Vedremo in quanti riusciranno a mantenere la guardia alta ed i nervi saldi. La speranza è che, per una volta, prendano esempio dai cugini francesi e capiscano la differenza tra scendere in piazza un giorno, e rimanerci ad oltranza, finchè non arrivano dei risultati politici concreti.

Per disinnescare i richiami balneari d’agosto e far sì che le piazze non si svuotino, sarà importante che i consolidati comitati cittadini e le piccole realtà politiche territoriali esistenti, si facciano carico dell’aggregazione e dell’organizzazione delle proteste stesse, non certo per attribuirsene il merito, ma per garantire la massima partecipazione popolare alla protesta, anche sotto il solleone.

Ci rivolgiamo a tutti i “capi popolo”. Ci auguriamo che, per una volta, egoismo e protagonismo vengano messi da parte per il bene superiore: la nostra libertà.

Ecco a voi una carrellata di video che abbiamo raccolto e montato, affinchè possano essere fonte di ispirazione e di esempio per tutti noi, per non dimenticare e per lavorare uniti verso il Domani.

Buona visione!

Di Massimo Cascone, ComeDonChisciotte.org

VIDEO QUI: https://youtu.be/1zMK81LGf78

FONTE: https://comedonchisciotte.org/da-tutta-italia-un-solo-grido-no-green-pass/

CORONAVIRUS, CACCIARI CONTRO IL GOVERNO: “NON TRATTATE LE PERSONE COME DEFICIENTI!”

Cacciari: “Il governo ci tratta da deficienti, basta, sono stufo di questo delirio normativistico”.

VIDEO QUI: https://www.facebook.com/salviniofficial/videos/1185690918498806/?extid=WA-UNK-UNK-UNK-AN_GK0T-GK1C

 

FONTE: https://www.facebook.com/salviniofficial/videos/1185690918498806/

 

 

 

Fusaro: clima da guerra civile

FONTE: Instagram

 

 

Perché la Sardegna brucia

Non riesco a guardare le immagini della mia terra che brucia. Non posso fermare il pensiero su tutte le creature, animali e vegetali, che hanno perso la vita in modo straziante. Non posso avvicinarmi alla disperazione dei miei conterranei che hanno perso tutto. Mi si fermerebbe il cuore. Ma penso, con rabbia grande, a quando la nostra terra era continuamente sorvolata dai droni, per scongiurare il pericolo che qualcuno andasse in campagna a respirare quando era proibito. Penso a quando due camionette di forestali riuscirono ad avvistare e si precipitarono su una coppietta che si era peccaminosamente appartata. Penso a tutte le auto di carabinieri e polizia mandati di corsa a controllare quel gruppo di medici che aveva deciso di incontrarsi all’aperto qualche mese fa, e a identificarli come criminali. Penso ai controlli a tappeto che abbiamo subito per mesi, per cielo e per terra, perché avevamo la pretesa di respirare la nostra aria.

Ma sapete, per vigilare sui piromani non ci sono soldi. Non si possono pagare le vedette. Le risorse per la lotta agli incendi sono state drasticamente tagliate, anno dopo anno. E i droni vanno conservati per il prossimo lockdown. Soprattutto bisogna fare spazio ai progetti “green” di Cingolani, che guarda caso ha posato gli occhi sulla Sardegna. Tanto la gente, sardi in testa, è troppo occupata a chiedere campi di concentramento per quelli come me, invece di cercare i veri nemici del popolo e della terra. E poi, diciamocela tutta, unire i puntini e capire il grande disegno a molti non conviene: rischierebbero di darsi la zappa sui piedi.

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FONTE: https://www.maurizioblondet.it/la-notizia-trascurata-i-media-parlano-solo-di-covid/

 

 

 

 

CONFLITTI GEOPOLITICI

1.250 membri del clero avvertono che i passaporti vaccinali creeranno un “apartheid medico” nel Regno Unito

23 07 2021

“Una delle proposte politiche più pericolose mai fatte nella storia della politica britannica”.

1.250 importanti membri del clero nel Regno Unito hanno avvertito che l’introduzione di passaporti vaccinali obbligatori per poter andare in chiesa creerebbe un “apartheid medico” e sarebbe “divisivo, discriminatorio e distruttivo”.

La portata del Green Pass si sta già espandendo, con il ministro Nadhim Zahawi che suggerisce che il programma potrebbe essere esteso ulteriormente a eventi sportivi e aziendali, luoghi di musica e festival.

Quando è stato chiesto dal conduttore radiofonico LBC Nick Ferrari se lo schema potesse essere ulteriormente ampliato per vietare ai non vaccinati di frequentare la chiesa, il ministro degli affari Paul Scully ha risposto: “Non escludiamo nulla”.

Ora 1.250 membri del clero di varie confessioni cristiane hanno firmato una lettera aperta al primo ministro Boris Johnson avvertendo che “l’introduzione di passaporti vaccinali costituirebbe una forma non etica di coercizione e violazione del principio del consenso informato”.

Notando che molti cristiani non desiderano prendere il vaccino a causa di “seri problemi di coscienza legati all’etica della produzione o del test del vaccino”, la lettera afferma anche che i passaporti vaccinali rischiano, “di creare una società a due livelli, un apartheid medico in cui una sottoclasse di persone che rifiutano la vaccinazione è esclusa da aree significative della vita pubblica”.

“Questo schema ha il potenziale per determinare la fine della democrazia liberale come la conosciamo e per creare uno stato di sorveglianza in cui il governo usa la tecnologia per controllare alcuni aspetti della vita dei cittadini. In quanto tale, questa costituisce una delle proposte politiche più pericolose mai fatte nella storia della politica britannica”, avverte la lettera.

Con alcuni proprietari di locali notturni che si rifiutano di far rispettare la politica se diventa legge, il contraccolpo sta crescendo contro i passaporti vaccinali.

I manifestanti in Grecia, Francia e ora in Italia sono tutti scesi in piazza per manifestare contro la misura draconiana, con un’altra grande manifestazione pianificata dagli attivisti anti-lockdown per questo sabato a Londra.

Resta da vedere se ci sarà abbastanza opposizione per bocciare la legge in Parlamento, anche se, come al solito, i sondaggi mostrano che la maggioranza del pubblico britannico sostiene effettivamente l’idea.

Fonte

 

 

 

 

CULTURA

L’irrisolvibile mistero del Manoscritto Voynich

Quando Umberto Eco visitò la Beinecke Library​ dell’Università di Yale, l’unico manoscritto della collezione che chiese di sfogliare fu il “Voynich”. Dal 1912, anno in cui Wilfrid Voynich, un mercante di libri rari di origini polacche, lo acquistò dai gesuiti di Villa Mondragone a Frascati, schiere di studiosi, linguisti, filologi e criptologi hanno cercato di risolvere l’arcano di questo codice impenetrabile risalente alla prima metà del XV secolo.

La parola “inchiostro” deriva dal latino incaustum, che si può tradurre anche con l’accezione di “bruciato, combusto”, dal latino caustĭcus, dal greco καυστικός, dal tema di καίω «bruciare». Nel Medioevo si è creduto che l’inchiostro incidesse la pergamena bruciandola, poiché gli inchiostri cosiddetti ferro-gallici, dalla natura quasi indelebile, appena deposti sulla pagina appaiono pallidi, infine si scuriscono. Non è, in realtà, quello che accade fisicamente, ma ha senso come metafora: un manoscritto medievale, data la sua compilazione artigianale, è per forza un originale unico, anche quando è una copia di un’altra copia. E non può essere serializzato più di quanto una pergamena risulti immune al fuoco.

Il Manoscritto Voynich è un esemplare speciale di originale. È stato appurato, grazie alla datazione al carbonio-14, che fu composto all’inizio del XV secolo. Nessuna persona al mondo è mai riuscita, per quanto si sappia, a venirne a capo e a comprenderlo. Nessuno è mai riuscito a decodificare la lingua in cui il libro è stato scritto. Non ha né titolo né autore. Una recente riproduzione del manoscritto, riveduto da Raymond Clemens e pubblicato dalla Yale University Press, concentra l’attenzione sul modo in cui pensiamo la Verità nei nostri giorni: il libro evoca supposizioni, la teoria delle cospirazioni e dei complotti, lo spiritualismo e la crittografia. Il Manoscritto Voynich ha carisma (proprio come il personaggio di un GDR…) e il carisma, senza ombra di dubbio, detiene oggi il monopolio sulle nostre attenzioni.

Il manoscritto misura 22,5 centimetri in altezza, 16 in larghezza ed è spesso 5 centimetri. La replica prodotta a Yale è un po’ più ampia, poiché vi sono stati lasciati dei bordi bianchi per qualunque crittografo, amatoriale o meno, che volesse annotare i propri marginalia. La copertina di epoca rinascimentale del manoscritto (che fu rilegato) è composta da ciò che la Beinecke Rare Book & Manuscript Library, a Yale, definisce una “pergamena morbida”. Il tomo è stato acquisito dalla biblioteca della Yale University nel 1969.

Voltata la copertina – come una volta ebbe la fortuna di fare Umberto Eco, dato che questo era il solo libro della famosa collezione Beinecke a cui desiderava dare un’occhiata – si viene accolti dalla calligrafia d’inchiostro bruno, accompagnata da strani diagrammi e da piante dipinte a mano. La scrittura non è decifrabile, come abbiamo detto. Il libro è stato redatto secondo una maniera medievale alquanto ordinaria, ma i caratteri – la forma delle lettere, la stessa lingua usata – sono stati, apparentemente, inventati da chiunque abbia realizzato l’opera. Alcuni hanno pensato di definire la lingua e i suoi caratteri il “Voynichese”. I caratteri si susseguono finemente e il testo scorre da sinistra a destra, dall’alto in basso.

La prima metà del libro è ricolma di illustrazioni di piante; gli studiosi definiscono questa come la sezione “erboristica”. Nessuna delle piante sembra avere un riscontro nel mondo reale, sebbene siano composte dai loro elementi tipici (foglie verdi, radici e via dicendo); facendo una ricerca nel catalogo botanico dei manoscritti miniati della British Library è possibile confrontare diversi testi in tutto e per tutto simili a questa prima sezione. La parte successiva contiene diagrammi circolari sulla falsariga di quelli che spesso si trovano in testi medievali sullo zodiaco; gli studiosi definiscono questa parte “astrologica”, senza preamboli. La cosiddetta sezione “balneologica” presenta “donne nude,” detto con le parole dello stesso Clemens, immerse in pozze di liquido, collegate l’una all’altra attraverso uno strano sistema di tubature piombate che serpeggiano tutt’attorno l’intera pagina di testo. Queste scene assomigliano molto alle illustrazioni della tradizione alchemica europea, cosa che ha dato origine alla teoria – oggigiorno sfatata – che a scrivere il libro fu il filosofo naturale del XIII secolo Ruggero Bacone. Si giunge poi a quelle che sembrano essere istruzioni per l’uso pratico delle piante nella prima parte del libro, seguite da pagine che sembrano, più o meno, vere e proprie ricette erboristiche e di cucina.

Voynich non è una parola tratta dal manoscritto ma è, invece, il nome dell’eccentrico mercante di libri, Wilfrid Michael Voynich, che acquistò il volume, nel 1912. Quando Voynich acquistò il testo, lo trovò accompagnato da una lettera di Johannes Marcus Marci (1595 -1667), da Praga, il quale sosteneva che il libro fu “venduto al Sacro Romano Imperatore Rodolfo II al prezzo documentato di 600 ducati e che fu ritenuto un’opera di Ruggero Bacone”. Voynich affermò successivamente che quel venditore era il matematico occultista John Dee; Clemens evidenzia che la convinzione di questa ipotesi fu indotta in Voynich da un romanzo storico. Il volume, difatti, sembra essersi aggirato per qualche tempo dalle parti di Praga: nel 1639, un tale chiamato Barchius descrisse il testo come “un vero e proprio indovinello della Sfinge, un’opera ortografica in caratteri sconosciuti”. La sua intuizione gli fece affermare che si trattava di “una questione medica”. Del percorso storico del libro si perdono le tracce nel 1670, fino al momento in cui Voynich lo acquista per sé.

La riproduzione di Yale offre un profilo di Voynich, scritto da Arnold Hunt, che disvela la personalità strana e caparbia del mercante. Voynich nacque nel 1864, a Telšiai, da una famiglia di origine polacca. Si suppone che parlasse fluentemente venti lingue. Fu arrestato a Kovno, nel 1885, per la sua adesione al Partito Proletariat, un gruppo di stampo social-rivoluzionario, e condannato, senza processo, all’esilio in Siberia per cinque anni. In esilio, approfittò per leggere di tutto, per poi fuggire, viaggiando in lungo e in largo. Alla fine di quel giro, barattò gli occhiali e il panciotto per un passaggio su di una nave diretta da Amburgo verso l’Inghilterra. Lì divenne parte del circolo intellettuale che supportava l’agitatore russo Sergej Michajlovič Kravčinskij, noto con lo pseudonimo Stepnjak. Una volta finiti gli avventurosi giorni da girovago, Voynich divenne un libraio – un apprezzato libraio, nonostante gli capitò, per caso (vogliamo credere…), di vendere un falso al British Museum. “Voynich negli ultimi anni della sua vita volle far leva, con piglio drammatico, sulle ferite subite” nelle numerose avventure giovanili, annota Hunt: “Ecco, dice: qui c’è un fendente, qui un affondo, qui invece ho un proiettile che mi trapassa.”

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Nel 1903, i gesuiti decisero di vendere al Vaticano una serie di testi della collezione del Collegio Romano; la vendita, per essere completata, richiese circa nove anni. Per ragioni sconosciute e in condizioni di totale segretezza, Voynich riuscì a procurarsi alcuni dei volumi prima che entrassero nella Biblioteca Vaticana. Uno di questi era il Manoscritto Voynich. Voynich si convinse che l’impenetrabile libro contenesse un’autentica saggezza – o, perlomeno, è ciò che reclamizzò durante le esibizioni pubbliche attraverso gli Stati Uniti, provando a rendere famoso il preziosissimo libro. “Quando verrà il momento”, dichiarò al Times, “dimostrerò al mondo intero che la magia nera del Medioevo consiste in rivelazioni molto più avanzate della scienza del ventesimo secolo”.

Voynich non è mai riuscito a decifrare il suo codice, sempre che una chiave esista davvero. In “Cryptographic Attempts”, un altro saggio che accompagna il fac-simile di Yale, William Sherman riporta che “alcuni tra i più grandi solutori della storia” tentarono di sciogliere i misteri del manoscritto; l’impenetrabilità del Voynichese divenne un problema famigerato per ogni singolo professionista della decrittazione di codici. William Romaine Newbold, professore di filosofia intellettualistica e morale dell’Università della Pennsylvania, nella prima metà del ventesimo secolo, “si persuase che il sistema di scrittura usi sia un codice comune ai manoscritti alchemici di Bacone sia un sistema separato – e molto più complicato –, indicato meglio come una stenografia micrografica anagrammata”. Questo sistema di cifratura “richiede la trasposizione (cambiando l’ordine delle lettere), l’abbreviazione (usando un sistema mutuato dalla Grecia antica) e la notazione microscopica (in cui singoli tratti di penna all’interno di un singolo carattere, quando ingrandito, servono come simboli di stenografia per altre lettere)”. Questa teoria fu sostenuta perfino dall’eminente medievalista John Matthews Manly, che lavorò nelle vesti di uno dei principali crittografi dell’esercito americano nel corso della Prima guerra mondiale. Teoria che non resistette a un successivo esame più accorto, e alla fine Manly concluse che “le decifrazioni di Newbold non sono rivelazioni di segreti celati da Ruggero Bacone, ma solo i prodotti del suo intenso entusiasmo e del suo subconscio colto e ingegnoso”.

Un’altra grande mente che si prestò all’esame del codice del manoscritto fu quella di William F. Friedman, altro crittografo dell’esercito, che fu tra i primi a utilizzare (una specie di) computer per l’analisi testuale. Nel 1925, Manly mise in comunicazione Friedman con la moglie Elizebeth, anch’ella crittografo, inviando a entrambi delle fotografie del tomo. Insieme, dedicarono al progetto ben quaranta anni. Friedman, assieme ai suoi colleghi, fu tra coloro che infransero il codice “Purple” utilizzato dal Giappone durante la Seconda guerra mondiale, così da divenire il principale cripto-analista del Dipartimento di Guerra, nonché capo del Signals Intelligence Service negli anni Quaranta e Cinquanta. Lo storico David Kahn lo ha definito il “più grande crittografo della storia”. Nel 1944, Friedman formò, con altri colleghi, il Voynich Manuscript Study Group.

Il gruppo non è mai riuscito a decifrare il codice. I Friedman, tuttavia, fornirono in proposito un messaggio enigmatico in un articolo sul Philogical Quarterly, “Acrostics, Anagrams and Chaucer”, pubblicato nel 1959. L’articolo conteneva un approfondito excursus sull’inutilità di indirizzarsi verso cifrari anagrammatici; una nota successiva rivelò che l’affermazione era essa stessa un anagramma. Gli autori lasciarono la soluzione dell’anagramma in una busta sigillata all’editore P.Q. Quando Friedman morì nel 1970, l’editore rivelò il messaggio insieme alla ristampa del pezzo: “Il Voynich MS fu il tentativo iniziale di costruire un linguaggio artificiale o universale prioritario”.

Secondo Sherman, la maggior parte di coloro che provano ancora oggi, o hanno provato, le loro capacità col codice “sono dilettanti allo sbaraglio; molti hanno più interesse a creare ignobili teorie cospirative piuttosto che venire a capo di complicatissimi sistemi crittografici”. È ancora possibile trovare su Reddit sedicenti esperti nell’improbabile tentativo di decifrare il Codice. Ci sono numerose teorie accavallate, in competizione tra loro. Alcune suggeriscono che il manoscritto potrebbe far parte di un “conworld”, ovvero di una fantasia abilmente costruita, ma a tale teoria fa sempre da contraltare quella semplicistica di un potenziale concorrente: “Non vedo perché qualcuno dovrebbe creare un manoscritto così costoso, in ogni caso”. Un altro Redditor domanda: “Qualcun altro, oltre a me, si chiede se questo materiale non provenga da un codice Maya perduto?” – Un bel tacer non fu mai scritto.

Tra i post dei Redditors si possono trovare anche alcuni seri lavori di ricerca, ma la maggior parte è solo speculazione dilettantesca. Nonostante tutto è interessante, poiché è materiale pregno della vocazione che ha plasmato il confronto comunitario del nostro tempo. La conoscenza speculativa prospera soprattutto nei momenti di incertezza e di paura. “Non ti diranno mai la verità!” – chi? ndr – affermano con enfasi gli speculatori ai loro fedeli, da sinistra a destra. Le teorie sulla cospirazione dell’11 settembre sono meno terribili di quella che è la verità, cioè che le nostre vite corrono sempre un pericolo più subdolo di quanto siamo in grado di fantasticare. Gli astrologi si basano su di un mondo invisibile, liberando i propri affezionati seguaci dal visibile che li opprime. I tarocchi permeano le conversazioni e le confessioni di un placebo di guarigione. Indipendentemente dal codice, dallo spiritismo o dalla Storia riscritta dai dilettanti, gli speculatori del Voynich sono legati dall’interesse comune per l’antichità, il mistero pseudo-occulto e gli insolubili problemi dell’autenticità (e proprio per questo). Quando il manoscritto è stato utilizzato in un recente episodio della serie televisiva ispirato al contemporaneo Sherlock Holmes di “Elementary”, scrive ancora Clemens, è stato esaltato quale “misterioso, ma considerevole messaggero dei misteri del passato che hanno un importante significato cruciale per il presente”.

Molto probabilmente lettori e appassionati del genere non smetteranno mai di creare comunità in onore degli invalicabili segreti del manoscritto. Gli esseri umani, del resto, adorano intessere storie come fossero centrini all’uncinetto da sovrapporre a voragini, di modo che quegli abissi vengano poi coperti e non spaventino più. E gli oggetti della storia antica – come i manoscritti medievali – sono la tela perfetta su cui proiettare le nostre preoccupazioni, i dogmi, le paure e l’arcano, dato che certi oggetti provengono da un tempo al di fuori della nostra cultura, così come la concepiamo. Questo singolare, originale manoscritto ci incoraggia a fare pace con il concetto di Verità e ci ricorda che ci sono misteri ineluttabili giù, nel profondo di questioni di cui, puri dogmi, non conosceremo mai il significato.

VIDEO QUI: https://youtu.be/TnuYbp_vqxY
Il documentario sui codici misteriosi a cura di Massimo Polidoro del CICAP.

FONTE: https://downtobaker.com/2017/11/30/lirrisolvibile-mistero-del-manoscritto-voynich/

 

 

 

COVID-19: ORDINE ATLANTICO VS ORDINE DI EURASIA

di Il Ficcanaso
comedonchisciotte.org

In tempi molto remoti, sulla Terra esistevano due tipi di fazioni:

  • La civiltà gilanica di Catal Huyuk
  • La civiltà androcratica e patrineale dei Kurgan
DIFFERENZA TRA LE DUE SOCIETA’

Civiltà Gilanica

Organizzazione sociale anteriore al patriarcato, esistita in Europa tra il 7000 e il 3500 a.C. e caratterizzata dall’eguaglianza tra sessi e dalla sostanziale assenza di gerarchia e autorità centralizzata.

Tra il 4300 e il 2800 a.C. la gilanica sarebbe stata soppiantata da un’altra cultura neolitica, quella dei kurgan, una società androcratica e patrilineare emersa dal bacino del Volga.

Il termine è stato coniato dall’archeologa di origine lituana M. Gimbutas utilizzando le radici greche gy (donna) e an (uomo).

Civiltà androcratica e patrilineare

Androcrazia è un termine che deriva dall’unione delle parole greche ἀνήρ (“uomo”), genitivo ἀνδρός andros, e κράτος kratos (“governo”) e lo si intende come governo dei maschi. Si tratta di una forma di governo in cui i governanti sono uomini. Al di là del suo significato letterale, il termine include l’esercizio del potere maschile in generale, non soltanto non condiviso con la donna, ma con questa quale soggetto subordinato.

LA STORIA E OGGI

La seconda fazione sbaragliò e spazzò via la prima.

La fazione vincitrice, quella dei Kurgan, era divisa in due grandi blocchi che da sempre si sono opposti nel corso dei secoli alternando periodi di scontro e periodi di compromesso.

Quest’ultimo perché conveniva alla sopravvivenza di entrambe. Questi due blocchi sono rappresentati da due ideologie differenti: Atlantismo Eurasismo.

L’Atlantismo è l’Inghilterra, con i reali di Windsor; infatti, il primo lord al timone dell’ammiragliato, e di tutta la finanza, era il principe Filippo di Edimburgo il cui successore è Carlo, principe di Galles (ora vedete perché è stato attivato il piano pandemico?). Il Vaticano con la bolla papale è legato a doppio filo alla casa reale dei Windsor.

L’Eurasismo è la Russia con Putin, appoggiato da Trump che si è sganciato dall’ ideologia atlantista.

Un altro attore di questo caos mondiale è la Germania, che, dopo la seconda guerra mondiale, era sotto il controllo dell’eurasismo, mentre attualmente è assoggettata alla nobiltà nera atlantista (ora riuscite a vedere il motivo ed implicazioni legate alla caduta del muro di Berlino?).

ORDINI MASSONICI E INIZIATICI

La nobiltà nera controlla la stragrande maggioranza degli ordini massonico-iniziatici, come anche Sion, i gesuiti ed il gruppo Bildelberg.

Lo scontro a cui stiamo assistendo quotidianamente avviene tra l’Ordine di Eurasia contrapposto all’Ordine Atlantico. Roma Eterna (Ordine Eurasia) contro Carthago Eterna (Ordine Atlantico). Questa Guerra Invisibile si protrae da millenni: Cospirazione planetaria della Terra contro il MareTerra contro Acqua, che possiamo sintetizzare meglio in: Autorità e Idea contro Democrazia e Materia. Ora dovreste riuscire ad intuire perché avete udito il termine Legge dell’Ammiragliato (impiegata dall’Ordine Atlantico)

Questi due schieramenti prendono anche il nome di:

    • Menestrelli di Morgana
    • Menestrelli di Mursia

L’ORDINE ATLANTICO risale alle società iniziatiche dell’antico Egitto e specialmente alla setta adoratrice del dio Seth, i cui simboli erano il Coccodrillo e Behemoth (cioè animali acquatici), e anche dell’Asino Rosso. In seguito la setta di Seth, si manifesta con i vari culti fenici, specialmente con il culto sanguinario di sacrifici umani (bambini) di Moloch. Questa organizzazione segreta, esisteva ancora molti secoli dopo il crollo della civiltà fenicia.

Nell’Europa medievale erano noti con il nome di “MENESTRELLI DI MORGANA”, il cui emblema era la “Morte Danzante” o Danza Macabra (ora capite il significato esoterico della statua di Shiva che danza al CERN di Ginevra? Un altro esempio è l’affresco della danza macabra a Pinzolo in Trentino).

L’ORDINE ATLANTICO era chiamato Impero marittimo; nella storia antica i poteri “marittimi” che divennero un tutt’uno simbolico con “civiltà marittima” furono: la Fenicia Cartagine.

In Età moderna e nella storia recente il polo “insulare” e “marittimo” divenne l’Inghilterra, “Dominatrice dei mari” e, in seguito, il potere fu traslato al continente Nord-Americano. L’Inghilterra, come l’antica Fenicia, usò come strumento per accrescere e consolidare il proprio dominio il commercio marittimo e la colonizzazione delle aree costiere. Questa azione geo-politica fenicio-anglosassone generò uno speciale modello di civiltà definito “mercantile-capitalistico-di mercato” fondato essenzialmente sugli interessi economici materiali e sui principi del liberalismo economico. Questa organizzazione, si basa sul principio cardine de: “L’economia sulla politica.”

Ora dovreste riuscire a vedere cosa si intende per Legge dell’ammiragliato.

L’ORDINE di EURASIA, sono i seguaci di Apollo nordico uccisore del drago serpente (ricordate il mito di San Giorgio uccisore del Drago o di San Michele uccisore del Diavolo Serpente?).

È un ordine polare, solare. Ha un culto razziale e conservatore. L’ordine di Eurasia, proviene dagli antichi ordini iniziatici indoeuropei. L’Ordine di Eurasia è anche noto come i MENESTRELLI DI MURSIA.

Tutte le raffigurazioni dell’arcangelo Michele o di San Giorgio che uccide il serpente sono la rappresentazione primordiale dell’Apollo nordico. L’Ordine di Eurasia è chiamato anche Impero Terrestre. In opposizione al modello fenicio-cartaginese (Ordine Atlantico), Roma rappresentò un campione di struttura guerriero-autoritaria focalizzata sul controllo amministrativo e sulla religiosità civile, basato, quindi, sul principio cardine de: “La politica sull’economia”.

Roma è l’esempio di un tipo di colonizzazione non marittimo, ma terrestre.

L’ “eurasismo”, presuppone autoritarismo, gerarchia e classe dirigente dai principi “comunitari” e nazional-statali al di sopra delle questioni semplicemente umane, individualistiche ed economiche.

L’atteggiamento eurasismo è tipico innanzi tutto di Russia e Germania, le due maggiori potenze continentali, le cui attenzioni geopolitiche, economiche ed esistenziali sono completamente opposte a quelle di Inghilterra e USA, che sono gli “atlantisti”.

CIVILTA’ KURGAN: LE DUE FAZIONI

L’ORDINE di EURASIA, l’Ordine del Principio Virile, del Sole, della Gerarchia, è la proiezione del Monte di Apollo, di Ormuzd, del Cristo Solare in Gloria. L’Eurasia, in quanto Terra dell’Oriente è Terra di Luce, Terra di Paradiso, Terra di Impero. La Terra della Speranza. La Terra del Polo.

L’ORDINE ATLANTICO, è l’ordine del Principio Femminile, della Luna, dell’Uguaglianza Orgiastica, è la proiezione dell’egizio Seth, di Pitone, di Ariman, del Cristo Sofferente, dell’Umano, immerso nella disperazione metafisica della preghiera solitaria del Getsemani. L’Atlantico, Atlantis in quanto Terra dell’Occidente, è la Terra della Notte, la Terra della “fossa dell’esilio”, il Centro dello Scetticismo planetario, la Terra della Grande Malinconia Metafisica.

Tutti i cicli storici sono imperniati su queste due forze antagoniste.

Le leggi cosmiche del nostro mondo, sono tali che l’esito della Grande Battaglia non è predeterminato, l’esito del dramma “Eurasia contro Atlantis” (Roma contro Carthago), dipende dalla totalità planetaria di tutti coloro chiamati in servizio, di tutti i soldati della geopolitica, di tutti i segreti agenti della Terra e degli agenti segreti del Mare.

L’esito della guerra cosmica che vede opposti Apollo e il Serpente Pitone dipende da ognuno di noi, che lo comprendiamo o meno.

Tutte le tradizioni religiose e le dottrine metafisiche descrivono la Fine dei Tempi, la fine del ciclo come l’Ultima Battaglia, la Battaglia Finale. Le varie tradizioni trattano in modo differente questo conflitto, e a volte ciò che in una tradizione è presentato come il “partito del Male”, diviene in un’altra tradizione il “partito del Bene” e viceversa.

Ad esempio, per i cristiani ortodossi alla fine dei Tempi il giudaismo è considerato come la religione dell’Anti-Cristo. Mentre per i giudei, fedeli da sempre alla convinzione di essere il popolo eletto, “i goi cristiani del paese del nord di re Gog” agiscono come una concentrazione del Male escatologico.

Gli U.S.A. aspirano a stabilire sul pianeta uno speciale Nuovo Ordine Mondiale.

Gli Induisti sono certi della rapida conclusione del Kali-Yuga, l’Età Oscura.

Nelle comunità cristiane circolano sempre più le profezie sull’Ultimo Papa (Flos Florum) per i cattolici romani e sull’Ultimo Patriarca per gli ortodossi. I lamaisti sono sicuri che il presente Dalai Lama sarà l’ultimo.

Nel romanzo 1984 di Orwell, è citato il termine Eurasia abbinato ad una delle tre superpotenze continentali nate dopo l’ipotetica guerra.

L’Ultima Battaglia è in corso

CONCLUSIONI

Ora sicuramente vi chiederete, quale tra questi due schieramenti sia meglio che vinca. La risposta non vi piacerà: nessuno dei due.

Entrambi gli schieramenti non sono interessati a portare avanti il mondo e la società come l’abbiamo conosciuta prima di questa falsa emergenza sanitaria. Entrambi gli schieramenti vogliono assoggettare il mondo al proprio potere in modo definitivo e voltare pagina per aprire un nuovo capitolo per l’Umanità.

Entrambi gli schieramenti impiegheranno l’autorità senza mezzi termini: uno con la la leva economica l’altro con quella politica, ma entrambi vogliono schiavizzare il genere umano.

Pertanto lo scontro tra i due schieramenti è inevitabile e prossimo, siamo ad un punto di non ritorno dove il compromesso è sempre meno rispettato e di durata sempre minore.

Esiste una soluzione? Certo!

Ricordate la descrizione della struttura della civiltà gilanica di Catal Huyuk? No!? Consiglio di approfondire e dedicare tempo alla ricerca di questa splendida civiltà.

L’informazione è Libertà, l’ignoranza è schiavitù!

FONTE: https://comedonchisciotte.org/forum/opinioni/covid-19-ordine-atlantico-vs-ordine-di-eurasia/

 

 

 

Come nei regimi dispotici: bomba di Massimo Cacciari sul green pass e la discriminazione sul vaccino

Bomba sul green pass di Massimo Cacciari: è da regime dispotico, come è autoritaria la discriminazione in corso di chi non vuole vaccinarsi. L’Istituto italiano degli studi filosofici di Napoli pubblica un clamoroso intervento di Cacciari a doppia firma con un altro importante filosofo, Giorgio Agamben. Questo il testo:

“La discriminazione di una categoria di persone, che diventano automaticamente cittadini di serie B, è di per sé un fatto gravissimo, le cui conseguenze possono essere drammatiche per la vita democratica. Lo si sta affrontando, con il cosidetto green pass, con inconsapevole leggerezza. Ogni regime dispotico ha sempre operato attraverso pratiche di discriminazione, all’inizio magari contenute e poi dilaganti. Non a caso in Cina dichiarano di voler continuare con tracciamenti e controlli anche al termine della pandemia. E varrà la pena ricordare il ‘passaporto interno’ che per ogni spostamento dovevano esibire alle autorità i cittadini dell’Unione Sovietica. Quando poi un esponente politico giunge a rivolgersi a chi non si vaccina usando un gergo fascista come ‘li purgheremo con il green pass’ c’è davvero da temere di essere già oltre ogni garanzia costituzionale. Guai se il vaccino si trasforma in una sorta di simbolo politico-religioso. Ciò non solo rappresenterebbe una deriva anti-democratica intollerabile, ma contrasterebbe con la stessa evidenza scientifica. Nessuno invita a non vaccinarsi! Una cosa è sostenere l’utilità, comunque, del vaccino, altra, completamente diversa, tacere del fatto che ci troviamo tuttora in una fase di ‘sperimentazione di massa’ e che su molti, fondamentali aspetti del problema il dibattito scientifico è del tutto aperto. La Gazzetta Ufficiale del Parlamento europeo del 15 giugno u.s. lo afferma con chiarezza: «È necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate, anche di quelle che hanno scelto di non essere vaccinate». E come potrebbe essere altrimenti? Il vaccinato non solo può contagiare, ma può ancora ammalarsi: in Inghilterra su 117 nuovi decessi 50 avevano ricevuto la doppia dose. In Israele si calcola che il vaccino copra il 64% di chi l’ha ricevuto. Le stesse case farmaceutiche hanno ufficialmente dichiarato che non è possibile prevedere i danni a lungo periodo del vaccino, non avendo avuto il tempo di effettuare tutti i test di genotossicità  e di cancerogenicità. ‘Nature’ ha calcolato che sarà comunque fisiologico che un 15% della popolazione non assuma il vaccino. Dovremo dunque stare col pass fino a quando?”.

Poi Cacciari e Agamben concludono così: “Tutti sono minacciati da pratiche discriminatorie. Paradossalmente, quelli ‘abilitati’ dal green pass più ancora dei non vaccinati (che una propaganda di regime vorrebbe far passare per ‘nemici della scienza’ e magari fautori di pratiche magiche), dal momento che tutti i loro movimenti verrebbero controllati e mai si potrebbe venire a sapere come e da chi. Il bisogno di discriminare è antico come la società, e certamente era già presente anche nella nostra, ma il renderlo oggi legge è qualcosa che la coscienza democratica non può accettare e contro cui deve subito reagire”.

FONTE: https://www.iltempo.it/attualita/2021/07/26/news/massimo-cacciari-vaccino-green-pass-obbligatorio-regime-dittatura-discriminazione-giorgio-agamben-28109411/

 

 

 

CYBERWAR SPIONAGGIO INFORMAZIONE DISINFORMAZIONE

Costituzione e servizi segreti

Fabrizio Bonanni Saraceno – 21 07 2021

Nuova puntata della “Cura Ri-Costituente” con Fabrizio Valerio Bonanni Saraceno che ci racconta la storia di Federico Umberto D’Amato, capo dell’Ufficio Affari Riservati dal 1971 al 1974. In collegamento in studio, Giacomo Pacini, autore della biografia sul noto funzionario italiano

VIDEO QUI: https://youtu.be/JWT8nAQHlp0

FONTE: http://opinione.it/politica/2021/07/21/redazione_fabrizio-valerio-bonanni-saraceno-costituzione-federico-umberto-damato-ufficio-affari-riservati-giacomo-pacini/

 

 

 

L’INFORMAZIONE ITALIANA
Augusto Sinagra – 16 07 2021
Che la stampa e la televisione italiana, Rai, Mediaset e TV7 siano come la “Corazzata Potëmkin” di fantozziana memoria, è cosa ben nota. Come è noto che nelle valutazioni internazionali l’attendibilità dell’informazione italiana si pone dopo l’Uganda, pur con tutto il rispetto per quel governo e per il nobile Popolo ugandese.
Di tale vergogna nazionale se ne ebbe conferma in molti casi passati come, per esempio, quando furono oggetto di ossessiva diffusione le notizie relative al fasullo colpo di Stato in Ucraina o al successivo e non riuscito colpo di Stato in Bielorussia, sempre attraverso violente manifestazioni di piazza organizzate, coordinate, finanziate e armate dai soliti ambienti dell’occidente “democratico”.
Stampa e televisione italiana, oltre alla ossessiva e martellante campagna terroristica riguardante la pretesa diffusione del virus, e le notizie relative alle manifestazioni di piazza cubane (organizzate come tutte le “primavere” arabe o non arabe), nulla dice della strana coincidenza – oltre alla mancata vittima Lukašėnka Presidente della Bielorussia – della quasi contestuale morte di quattro Presidenti di Stati africani (Costa d’Avorio, Tanzania, Madagascar e, se ricordo bene, Benin), oltre alla morte del Presidente di Haiti, tutti uniti dal medesimo filo rosso (di sangue) di rifiuto di vaccini e vaccinazioni.
C’è stato un noto giornalista del Corriere della Sera del quale non faccio il nome perché non merita neanche pubblicità negativa, che ebbe a dichiarare di non avere reso pubblica la notizia della morte di circa 700 bambini in Grecia, causata dallo strangolamento economico di quella Nazione.
Se quello “strangolamento” economico fu il miglior successo dell’euro, come disse Romano Prodi, risulta chiara qual è la finalità della c.d. moneta unica.
Quel giornalista disse che non diffuse la tragica notizia per non dare un forte argomento agli “antieuropeisti”. Ciascuno può valutare il livello professionale e morale del giornalista e l’abisso di ignobilità nel quale è da tempo sprofondata l’informazione italiana.
Nell’attualità sono in corso violente e massicce dimostrazioni di piazza a Parigi e in tutte le Città francesi contro l’assurdità del c.d. “green pass”. Proteste popolari di migliaia e migliaia di persone anche ad Atene per la medesima ragione che non è solo la negazione di diritti e libertà fondamentali, ma anche la totale distruzione dell’economia nazionale.
Di questo la stampa e la televisione non fanno parola, quasi che nulla sia accaduto o stia accadendo.
Vi è che al di là dell’asservimento dei mezzi di informazione che dovrebbe far sentire ai giornalisti il senso della vergogna (che tuttavia hanno perso), ciò che più viene in rilievo è la ormai palese e preordinata distruzione della democrazia e l’annichilimento dei popoli.
Come tace la stampa e la TV tace il governo, tace il parlamento e tacciono tutte le istituzioni di questa disgraziata Repubblica.
FONTE: https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=105305051838122&id=100070758812209

 

 

 

GIUSTIZIA E NORME

Gianluigi Paragone: ho denunciato Roberto Burioni! Sorcio chi non si vaccina?

Bomba giudiziaria sul virologo

Volano le carte bollate contro Roberto Burioni e il suo tweet sui critici vaccino Covid che con il green pass dovranno rimanere chiusi in casa. “Come sorci“, aveva scritto il virologo che è finito nel mirino di quanti non ci stanno a essere definiti No-Vax in un dibattito pubblico a senso unico che non consente voci critiche di sorta, seppur argomentate.

Il leader di Italexit Gianluigi Paragone, in un articolo che sarà pubblicato su Il Tempo di domani, lunedì 26 luglio, spiegherà i motivi che lo hanno spinto a denunciare il virologo che sabato 25 luglio aveva scritto su Twitter un post che aveva fatto infuriare molti utenti per forma e sostanza: “Propongo una colletta per pagare ai novax gli abbonamenti Netflix per quando dal 5 agosto saranno agli arresti domiciliari chiusi in casa come dei sorci”.

Il riferimento è naturalmente al green pass che certifica l’avvenuta vaccinazione al Covid e che dal 6 agosto prossimo sarà indispensabile per molte attività. Parole che hanno spinto oggi il Codacons ad annunciare un’azione legale. L’associazione in difesa dei consumatori si dice “pienamente favorevole ai vaccini anti-Covid e alla campagna di vaccinazione avviata in Italia”, si legge in una nota, ma “non può accettare che un medico, onnipresente sui mass media e sui canali televisivi privati e pubblici, possa lasciarsi andare ad affermazioni disgustose e insulti raccapriccianti nei confronti dei cittadini che, per i più disparati motivi, non possono o non vogliono vaccinarsi”. Per questo il Codacons “chiede oggi ufficialmente la radiazione dall’albo per Roberto Burioni” attraverso un esposto urgente all’Ordine dei Medici in cui si chiede la “radiazione immediata”.

“Un medico e un divulgatore scientifico non può definire ratti i cittadini che non si vaccinano, né augurare loro mali come gli arresti domiciliari, anche in considerazione del fatto che esistono categorie di utenti che, pur volendo, non possono sottoporsi al vaccino anti-Covid” si legge nella nota dell’associazione.

FONTE: https://www.iltempo.it/attualita/2021/07/25/news/roberto-burioni-denuncia-vaccino-sorci-gianluigi-paragone-esposto-codacons-ordine-medici-green-pass-28103059/

Ugo Mattei denuncia il Direttore de La Stampa

L’editoriale in contestazione è “La Velenosa demagogia negazionista”, a firma di Massimo Giannini.

Di fronte alla rumorosa protesta svoltasi a Torino lo scorso giovedì 22 luglio (per manifestare contro l’introduzione del green pass) il quotidiano La Stampa ha contrattaccato pubblicando un articolo dai toni molto più che discutibili. Il Professor Ugo Mattei, candidato Sindaco di Torino, che era intervenuto parlando alla piazza, ha deciso di denunciare Massimo Giannini – autore dell’editoriale, nonché Direttore della testata – per l’ipotesi di diffamazione a mezzo stampa.

Pubblichiamo le dichiarazioni rilasciate da Mattei e il video con il suo intervento alla manifestazione perché possiate valutare i fatti:

“Ho dato mandato all’ Avvocato Edoardo Valentino del Foro di Torino, di querelare il Direttore della Stampa, dott. Massimo Giannini, per diffamazione a mezzo stampa avendomi arbitrariamente  definito “No brain” nel fondo di prima pagina della Stampa di oggi.

Purtroppo neanche un antico e prestigioso giornale che leggo per tradizione famigliare da oltre mezzo secolo, riesce ad astenersi da irresponsabili falsificazioni e semplificazioni del pensiero altrui.

Mio padre Camillo, medico, partigiano e antifascista come tutta la mia famiglia, mi dava 60 lire e mi mandava a  comprare “il giornale”, come La Stampa era definita in famiglia Mattei. Mai avrebbe potuto immaginare che si trasformasse, in modo tanto volgare, in uno strumento di squadrismo mediatico nei confronti dell’  impegno politico onesto e serio del proprio figlio cui aveva dato il nome del capostipite di una famiglia che ha pagato col sangue la libertà di tutti. Peccato.”

VIDEO QUI: https://youtu.be/Vpf8Hnf2VXc

FONTE: https://comedonchisciotte.org/ugo-mattei-denuncia-il-direttore-de-la-stampa/

 

 

 

Barillari: «Ho dato mandato di procedere ad una denuncia contro Mario Draghi»

notiziapolitica.it

Il consigliere della Regione Lazio ed ex esponente del Movimento 5 Stelle, Davide Barillari, ha reso noto di aver dato mandato allo Studio Legale Polacco & Partners di Roma di procedere ad una denuncia contro Mario Draghi «per le ingiustificabili parole utilizzate» l’altroieri «in conferenza stampa».

«Affermare che “L’appello a non vaccinarsi è l’appello a morire. Non ti vaccini, ti ammali, muori. Oppure fai morire. Non ti vaccini, contagi, lui o lei muoiono” ….è da criminali. Le ipotesi di reato sono falso, abuso della credulità popolare, procurato allarme», ha spiegato Barillari in un post sui social.

«Il green pass non è un arbitrio, ma una condizione per tenere aperte le attività economiche. Invito tutti gli italiani a vaccinarsi e a farlo subito», aveva detto il presidente del consiglio Mario Draghi nella conferenza stampa dopo il cdm che ha varato il decreto legge sul green pass.

Rispondendo poi a una domanda di Repubblica sugli appelli no-vax di alcuni politici della maggioranza (come Matteo Salvini, che ha sconsigliato le dosi sotto i 40 anni), Draghi aveva affermato: «Gli appelli a non vaccinarsi sono inviti a morire, oppure a far morire: non ti vaccini, contagi, muori, o fai contagiare e fai morire. Senza vaccinazione si deve chiudere tutto, di nuovo».

A stretto giro è poi arrivata anche la risposta di Salvini: «L’obiettivo di tutti, mio come di Draghi, è salvare vite, proteggere gli italiani, la loro salute, il loro lavoro, la loro libertà. Comunità scientifiche e governi, come quelli di Germania e Gran Bretagna, che invitano alla prudenza sui vaccini per i minorenni, invitano forse a morire? Per fortuna no».

FONTE: https://www.notiziapolitica.it/barillari-ho-dato-mandato-di-procedere-ad-una-denuncia-contro-mario-draghi/

 

 

 

PANORAMA INTERNAZIONALE

Berlino, delirio con Idrogeno

La Germania vuol passare dal Diesel all’idrogeno, fornitore immaginario-ideale di energia pulita (quando brucia produce acqua) e che non aumenta il CO2. Ha un piano grandioso – più precisamente un delirio basato su pseudoscienza. Che imporrà anche agli altri europei per soddisfare la fanta-ideologia “verde” nella versione totale (e totalitaria) Qui un articolo di DWN – che raccomandiamo – ,in traduzione automatica:

Importazione idrogeno dall’Africa: la Germania irrita con calcoli astronomici 

Il governo federale non può produrre in casa l’idrogeno verde necessario e dipende quindi dalle importazioni da altri paesi. L’Africa occidentale sta per diventare un’importante regione partner. Il potenziale che il governo federale ha calcolato lì sembra quasi folle.

SEBASTIAN BECKER

“Con le partnership sull’idrogeno in Africa, stiamo aprendo la strada ai mercati energetici globali e a una maggiore prosperità per le popolazioni locali. Insieme alle persone in Namibia, Sud Africa o Africa occidentale, vogliamo innanzitutto creare il valore aggiunto necessario “, afferma Stefan Kaufmann, responsabile dell’innovazione del governo federale per l’”idrogeno verde”.

Contesto: le partnership sull’idrogeno menzionate da Kaufmann sono una componente importante della strategia nazionale per l’idrogeno del governo federale. Perché il Paese non ha abbastanza impianti di produzione propri per soddisfare le esigenze future. Ecco perché il governo federale si sta attualmente diffondendo in tutto il mondo in tutte le direzioni per trovare partner di consegna.

Una parte molto importante del mondo è l’Africa occidentale, che svolgerà un ruolo speciale nella strategia tedesca. Il Ministero Federale della Scienza ha appena pubblicato un rapporto provvisorio sul progetto “H 2 -Atlas-Africa”, che ha lo scopo di promuovere la cooperazione con questa parte del continente. La pubblicazione parla di “buone opportunità per l’idrogeno verde dall’Africa”.

Il governo federale punta alla cooperazione con i 15 stati dell’Unione economica dell’Africa occidentale ECOWAS, che generano una produzione economica totale di 615 miliardi di dollari, circa il prodotto interno lordo (PIL) della Polonia. Si trovano su un’area che è circa un quinto più grande dell’UE. Il Ministero federale della scienza fa affidamento su una partnership con la comunità imprenditoriale, che ha circa dieci anni.

Quasi folle: l’Africa occidentale dovrebbe soddisfare le esigenze tedesche circa 1.500 volte

“Il 33 percento della superficie terrestre è adatto per impianti fotovoltaici, con turbine eoliche onshore – cioè i sistemi a terra – è addirittura il 76 percento”, afferma il rapporto. “Teoricamente, il potenziale totale della produzione di idrogeno negli stati dell’ECOWAS è di circa 165.000 terawattora (TWh, un miliardo di chilowattora) che possono essere ottenuti da esso”, afferma Solomon Agbo, un esperto di idrogeno di Jülich con il quale il governo tedesco lavora a stretto contatto .

Contesto: se lo scienziato avesse ragione con i suoi calcoli, l’Africa occidentale sarebbe in grado di soddisfare la domanda tedesca circa 1.500 volte, un numero quasi incredibile. Sembra che il governo federale voglia raggiungere le stelle. Perché il Piano nazionale per l’idrogeno prevede che la Germania produrrà da 90 a 110 terawattora da idrogeno entro il 2030.

“I costi medi per un kilowattora di elettricità da fotovoltaico sono stimati tra due e quattro centesimi, per l’eolico tra due e 15 centesimi. Il prezzo calcolato per la maggior parte della produzione di idrogeno in Africa occidentale è inferiore a 2,50 euro al chilogrammo”, prosegue il ministero nel suo rapporto, sottolineando che tale prezzo non tiene ancora conto dei costi di trasporto verso l’Europa.

Per dirla in prospettiva: ciò significa che molto probabilmente la materia prima sarebbe prodotta anche in modo redditizio secondo i criteri europei. Perché l’UE assume nel suo documento di strategia 2020 che i costi devono essere compresi tra 2,5 e 5,5 euro al chilogrammo perché i progetti per l’idrogeno verde si ripagano.

Il grande potenziale dell’Africa occidentale deriva anche dal fatto che circa il 50 per cento della superficie totale può essere teoricamente edificato con sistemi per energie rinnovabili. Per fare un confronto: nell’UE, questo è attualmente solo il cinque percento, motivo per cui il governo federale deve cercare partner di consegna in altri continenti.

Un problema, tuttavia, è che il Ministero federale della scienza ha effettuato i suoi calcoli sulla base dei dati attuali, che cambiano molto rapidamente. Perché nei paesi dell’Africa occidentale si costruisce molto velocemente la terra perché la gente scappa sempre più nelle città. Inoltre, non è stato ancora risolto il problema di come trasportare la materia prima in Germania.

L’imminente scarsità d’acqua e l’instabilità politica come fattori di rischio

E non sono ancora tutti gli ostacoli da superare: nell’Africa occidentale c’è la minaccia nel prossimo futuro di una carenza d’acqua, necessaria per la produzione di idrogeno verde. Inoltre, gran parte della popolazione non ha ancora accesso all’elettricità. In Ghana, ad esempio, si genera ancora molta energia con il diesel importato.

L’industria che genera l’elettricità in questo modo rischia di opporsi ai politici che promuovono improvvisamente le energie rinnovabili. Alcuni paesi sono già politicamente sviluppati lì, altri solo molto poco. Ciò significa che ci sono notevoli ostacoli politici e organizzativi da superare nella regione.

La costruzione e l’esercizio di impianti per l’esportazione di H2 potrebbe portare a gravi conflitti in tale contesto. Le esperienze del colonialismo non sono dimenticate in Africa e possono essere utilizzate in qualsiasi momento per la mobilitazione politica. La Cina potrebbe anche interferire qui. Almeno questo è ciò che si aspetta l’analista geopolitico di DWN, Cüneyt Yilmaz.

“A causa della sua ricchezza di risorse naturali, l’Africa occidentale è stata una destinazione geopolitica ambita a Pechino sin dagli anni ’60”, afferma l’esperto. “Ovunque i cinesi vogliano diventare economicamente e in ultima analisi politicamente attivi, investono sempre prima nelle infrastrutture, il che è decisamente interessante per i paesi target. Ciò vale non solo per i paesi dell’Europa centrale e orientale dell’”Iniziativa 16 + 1″ cinese, ma anche per l’Africa occidentale. Resta da vedere se l’Africa occidentale e altri paesi africani opteranno per l’elettrolisi del carbone o dell’acqua per produrre idrogeno “, spiega Yilmaz.

“Se decidi a favore dell’elettrolisi dell’acqua, vince la Germania. Se optano per l’alternativa al carbone a basso costo, vince la Cina. Quali altri poteri esterni potrebbero influenzare il processo decisionale nei paesi dell’Africa occidentale dovrebbe essere discusso con attenzione al fine di contrastare possibili azioni dirompenti. Questo sarebbe il mio consiglio al governo federale “, afferma l’analista.

Anche Arabia Saudita, Australia e Ucraina diventeranno partner della Germania

Ma non solo l’Africa occidentale, ma anche altre località si offrono di produrre per la Germania. Ciò include l’Arabia Saudita, con la quale il governo tedesco ha firmato una dichiarazione di intenti a collaborare nella seconda metà di marzo. Il Paese arabo è stato finora considerato uno dei maggiori produttori di idrogeno grigio, che si ottiene da combustibili fossili ed è considerato meno rispettoso dell’ambiente.

Finora le energie rinnovabili non hanno avuto un ruolo, quindi il governo saudita deve investire molto nel loro sviluppo. Secondo i calcoli dell’agenzia internazionale per l’energia IRENA, la loro quota della produzione totale è stata dello 0,5 percento o 0,41 gigawatt. Il Piano nazionale per le energie rinnovabili (NREP) prevede ora la creazione di 27,3 gigawatt di capacità entro il 2023. Entro il 2030 dovrebbe arrivare addirittura a 58,7 gigawatt. I prezzi a cui punta il governo si aggirano tra i tre ei quattro euro al chilogrammo, ben al di sotto di quanto preventivato dall’Ue. Tuttavia, gli esperti dell’agenzia di sviluppo commerciale tedesca GTAI considerano questi piani “irrealistici”.

Un altro paese con cui lavora il governo federale è l’Australia. Entrambi i partner hanno firmato una lettera di intenti a metà giugno. “Il nostro obiettivo è produrre l’idrogeno pulito più economico al mondo che trasformerà i settori dei trasporti, delle miniere e dell’estrazione in Australia e all’estero”, ha affermato il primo ministro australiano Scott Morrison.

Cinque grandi progetti in Ucraina con partecipazione tedesca

Inoltre, l’Ucraina assumerà in futuro un ruolo importante nella fornitura di idrogeno. “Il nostro mercato per le energie verdi è ben sviluppato e ha un enorme potenziale di ulteriore sviluppo”, ha affermato Sergiy Tsivkach, CEO dell’agenzia di sviluppo aziendale UkraineInvest, in un’intervista a Deutsche Wirtschaftsnachrichten. Perché grazie alla sua vasta area, il suo paese ha anche molte posizioni ideali per gli impianti eolici.

Contesto: la Germania e l’Ucraina hanno già stabilito una cooperazione per garantire l’approvvigionamento energetico dal paese dell’Europa orientale. Entrambi i partner hanno identificato dieci progetti pilota, alcuni dei quali partiranno nel prossimo anno.

In sostanza, nei prossimi anni sono previsti in Ucraina cinque grandi progetti di impianti di produzione, i cui volumi di investimento oscillano tra 125 milioni di euro e 14 miliardi di euro, ovvero nell’ordine dei miliardi di euro a due cifre.

La maggior parte della produzione è destinata all’esportazione. Siemens fa parte di un consorzio su un progetto. Inoltre, ThyssenKrupp e Linde hanno espresso il loro interesse ad essere rappresentati nell’organo di gestione di un altro progetto.

FONTE: https://www.maurizioblondet.it/57193-2/

 

 

 

LA SPECTRE
Augusto Sinagra – 24 07 2021
Ormai è chiaro che i c.d. vaccini tali non sono: non immunizzano e il soggetto rimane contagiante e contagiabile. I “vaccini” provocano le “varianti”, utilissime per il governo al quale non importa un ciufolo se a causa di questi sieri genici sperimentali la gente muore, e lo dice anche l’AIFA.
A ottobre (e perché aspettare ancora tre mesi?) l’EMA ufficializzerà le terapie conducenti a guarigione, conosciute e praticate da tempo con successo da medici onesti, non assassini.
A quel punto dovrà cessare ogni ”vaccinazione” per effetto del Regolamento europeo n. 507 del 2006.
Il Generale Pennuto e mostrinato sarà sicuramente nominato Capo di Stato Maggiore Generale della Difesa (al posto di quel tale Ezio Vecciarelli che diceva che non è compito dei militari difendere i confini; forse il loro compito è la danza classica!) dopo i servizi resi al governo come indomito “vaccinatore” e trasportatore di bare.
Non si era mai vista prima la pretesa di “vaccinare” senza dare agli interessati alcuna spiegazione ai fini del “consenso informato”. Anzi, si pretende che il malcapitato firmi una esenzione da ogni responsabilità a beneficio della struttura sanitaria, del medico, dello Stato e delle Case farmaceutiche. Cose inaudite!
Ora arriva lo strampalato e lugubre Decreto legge partorito dalla fervida mente del ratto e della faina, rispetto al quale il Capo dello Stato Avrebbe rilevato molte criticità ma lo ha firmato lo stesso, riservandosi di valutare la legge di conversione che non modificherà niente del testo, così come lui non farà niente.
Posto che mai è avvenuto nella storia della medicina che per promuovere un vaccino si fosse fatto ricorso a incentivi, premi e cotillon, o a minacce e misure liberticide, nonostante la accertata pericolosità di questi prodotti medicinali non “testati”, che provocano invalidità e morte, qualcuno pensa che questa accelerata “vaccinatoria” sia voluta per esaurire le scorte prima di ottobre e per non dispiacere i vari Bill Gates.
Può essere, ma se a questo si aggiunge la criminale politica di ingresso in Italia per chiunque lo voglia, e senza alcun controllo, è ragionevole pensare che lo scopo sia un altro: la realizzazione di un delinquenziale progetto che ricorda la “Spectre” dei film di Jame Bond.
Chi non capisce è cretino. Chi capisce e tace e complice.
FONTE: https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=112026607832633&id=100070758812209

 

 

 

Due tipi di politica estera

La politica estera mira a prevenire conflitti tra confinanti e a incrementare relazioni pacifiche. Un obiettivo che gli Occidentali hanno abbandonato per promuovere interessi collettivi peculiari, a scapito degli altri protagonisti internazionali.

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L’imperatore Alessandro il Grande fu educato dal filosofo Aristotele al rispetto delle culture e della classe dirigente dei Paesi conquistati. Il suo impero, così particolare, mai s’approfittò dei popoli assoggettati.

In ogni secolo le relazioni internazionali sono state segnate da iniziative di personalità d’eccezione, che hanno improntato le relazioni estere del loro Paese a principi comuni.

Alcuni esempi recenti: l’indiano Jawaharlal Nehru, l’egiziano Gamal Abdel Nasser, l’indonesiano Sukarno, il cinese Zhou Enlai, il francese Charles De Gaulle, il venezuelano Hugo Chávez e, ai giorni nostri, il russo Vladimir Putin e il siriano Bashar al-Assad.

Identità o geopolitica

Questi uomini hanno cercato innanzitutto di far progredire il proprio Paese, basando la politica estera non su una strategia geopolitica, ma sull’identità nazionale. Al contrario, l’Occidente odierno concepisce le relazioni internazionali come uno scacchiere ove agire con una strategia geopolitica, al fine d’imporre un Ordine Mondiale.

Il termine “geopolitica” fu inventato alla fine del XIX secolo dal tedesco Friedrich Ratzel, cui si deve anche il concetto di “spazio vitale”, caro ai nazisti. Secondo Ratzel era legittimo dividere il mondo in grandi imperi, fra i quali Europa e Medio Oriente da porre sotto la dominazione tedesca.

In seguito, lo statunitense Alfred Mahan immaginò una geopolitica fondata sul controllo dei mari. La sua teoria influenzò Theodore Roosevelt, inducendolo a lanciare gli Stati Uniti in una politica di conquista di stretti e canali transoceanici.

Per il britannico Halford John Mackinter il pianeta era invece formato da un territorio principale (Africa, Europa e Asia) e da due grandi isole (le Americhe e l’Australia). Il controllo del territorio principale esigeva la conquista della grande pianura dell’Europa centrale e della Siberia occidentale.

Infine, lo studioso statunitense Nicolas Spykman cercò una sintesi delle posizioni precedenti. Influenzerà Franklin Roosevelt e la politica di arginamento dell’Unione Sovietica, ossia la guerra fredda; sarà poi ripreso da Zbigniew Brzezinski.

La geopolitica, nel senso stretto del termine, non è perciò una scienza, ma una strategia di dominio.

Smart power

Se torniamo agli esempi dei grandi uomini del XX e XXI secolo − la cui politica estera era apprezzata anche fuori del territorio nazionale − non possiamo non constatare che le loro scelte internazionali non sono correlate alla potenza militare del Paese. Non hanno cercato di conquistare e annettere nuovi territori, ma di diffondere l’immagine del proprio Paese e della sua cultura. Naturalmente la voce di De Gaulle e di Putin − che alle spalle hanno un potente esercito, cioè la bomba atomica − risuona meglio. Ma non è qui, per questi statisti, che risiede l’essenziale.

Questi grandi uomini hanno cercato di espandere la cultura del proprio Paese (Charles De Gaulle con André Malraux). Per loro è importante esaltare le creazioni artistiche autoctone e unire il popolo attorno a esse, per poi proiettare la cultura nazionale a livello internazionale.

Si tratta, in un certo senso, del “potere intelligente” (Smart power) di cui parlava lo statunitense Joseph Nye. La cultura conta quanto i cannoni, a condizione che la si sappia utilizzare. Perché nessuno ipotizza di attaccare il Vaticano che non ha un esercito? Perché sconvolgerebbe il mondo intero.

Uguaglianza

Gli Stati sono come gli uomini che li formano. Auspicano la pace ma basta poco perché si facciano la guerra. Aspirano all’applicazione di certi principi, ma li rinnegano a casa propria e, a maggior ragione, in casa d’altri.

Quando, alla fine della prima guerra mondiale, venne creata la Società delle Nazioni (SDN), fu dichiarata l’uguaglianza di tutti gli Stati membri, ma britannici e statunitensi rifiutarono di considerare tutti i Popoli uguali nel Diritto. Del resto, fu questo rifiuto a suscitare l’espansionismo giapponese.

L’Organizzazione delle Nazioni Unite − che alla fine della seconda guerra mondiale sostituì la SDN − certamente sostiene l’uguaglianza fra i Popoli, ma all’atto pratico gli anglosassoni la rinnegano. Oggi gli Occidentali creano istituzioni intergovernative su qualsiasi argomento, come per esempio la libertà di stampa o la lotta alla cyber-criminalità. Ma discutono tra loro e non si confrontano con altre culture, in particolare con quella russa e cinese. Si tratta di organizzazioni ideate per sostituire i forum delle Nazioni Unite, dove invece hanno voce tutti i Paesi.

Non facciamoci ingannare. È del tutto legittimo, per esempio, riunire il G7 per confrontarsi fra amici, ma non è affatto accettabile che sette Paesi definiscano le regole dell’economia mondiale. A maggior ragion se escludono la prima economia mondiale: la Cina.

Il Diritto e le regole

L’idea di una regolamentazione giuridica delle relazioni internazionali è stata sollecitata dallo zar Nicola II, che nel 1899 convocò all’Aia (Olanda) la Conferenza Internazionale per la Pace. In quell’occasione i repubblicani radicali francesi, guidati dal futuro premio Nobel per la pace Léon Bourgeois, gettarono le basi del Diritto internazionale.

L’idea ispiratrice è semplice: sono ammissibili soltanto principi collettivamente adottati, mai quelli imposti dai più forti. Principi che devono riflettere le differenze dell’umanità. Il Diritto internazionale nacque perciò grazie a zaristi e repubblicani, ossia russi e francesi.

Un’idea corrotta con l’istituzione dell’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord − autoproclamatosi «unico centro decisionale legittimo» − e poi del Patto di Varsavia. Queste due alleanze − la NATO sin dalla nascita, il Patto dalla dottrina Breznev − non erano che «arrangiamenti di difesa collettiva, destinati a servire gli interessi particolari delle grandi potenze», che in questo senso contravvengono formalmente alla Carta dell’ONU. Per questa ragione, nella Conferenza di Bandung del 1955, i Paesi non-allineati a ribadirono i principi dell’Aia.

Una dissidenza che si ripresenta oggi, ma in senso inverso. Non c’è infatti un nuovo movimento che voglia sottrarsi alla guerra fredda, ma ci sono gli Occidentali che vogliono farvi ritorno, stavolta contro Russia e Cina.

In tutti i comunicati finali, i vertici delle potenze occidentali fanno sistematicamente riferimento, non più al Diritto Internazionale, ma a “regole” che però non esplicitano. Regole contrarie al Diritto, promulgate a posteriori secondo la convenienza degli Occidentali, che s’ispirano al «multilateralismo efficace», ossia alla violazione, di fatto, dei principi democratici dell’ONU.

Infatti, mentre il Diritto Internazionale riconosce il diritto dei popoli a disporre di sé stessi, gli Occidentali hanno riconosciuto l’indipendenza del Kosovo, imposta senza referendum e in violazione di una risoluzione del Consiglio di Sicurezza; non hanno invece riconosciuto l’indipendenza della Crimea, benché approvata con referendum. Le regole occidentali sono “Diritto à la carte”.

Gli Occidentali pretendono che ogni Pase rispetti l’uguaglianza dei propri cittadini di fronte alla legge, ma si oppongono ferocemente all’uguaglianza tra Stati.

Imperialismo o patriottismo

Gli Occidentali − autoproclamati «campo della democrazia liberale» e «comunità internazionale», − accusano tutti quelli che fanno resistenza di essere «nazionalisti autoritari».

Ne conseguono distinguo artificiali e amalgama grotteschi, al solo scopo di legittimare l’imperialismo. Perché opporre democrazia a nazionalismo, dal momento che la democrazia può esistere solo in ambito nazionale? E perché associare nazionalismo ad autoritarismo? Solo per screditare le nazioni.

Nessuno dei grandi uomini politici citati era statunitense o pecorone. È innanzitutto qui che sta la chiave.

FONTE: https://www.voltairenet.org/article213603.html

 

 

 

POLITICA

L’ODIO, LE TRAME E LA PAURA
Augusto Sinagra – 21 08 2018                           RILETTURA
L’ignobile aggressione ai danni di Massimo Ursini, responsabile di Forza Nuova a Palermo, che ha sfregiato e insanguinato la mia Città, pone innanzi tutto una domanda.
Chi sono i responsabili morali, i mandanti occulti (si fa per dire perché si sa bene chi sono) di questa ulteriore aggressione?
Si tratta di una criminale iniziativa di un pugno di delinquenti vigliacchi che, numerosi, aggrediscono un uomo solo? E così rinnovando le gesta dei loro padri e dei loro nonni?
Forse non è così e ogni dubbio è legittimo nel senso che questa sequela di violente aggressioni fisiche sia il risultato non solo del clima di incitamento all’odio nei confronti di una sempre più consistente parte politica della Nazione, ma sia anche il risultato di trame preordinate per far rivivere gli anni sanguinosi di un recente passato. Riproponendo, cioè, la “strategia della tensione” per poi, strumentalizzando gli eventi, indicare come aggressori le vittime e come vittime gli aggressori, per poi giustificare ulteriori misure restrittive delle libertà politiche, del sacrosanto diritto e libertà di espressione e manifestazione delle proprie idee.
Pare che il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando (e anche Cascio) abbia definito la sanguinosa aggressione come atto di violenza fascista! O lui è in stato confusionale (ma in realtà è in sfacciata mala fede) o pensa di mandar noi fuori di testa: questo non accadrà perché abbiamo nervi ben saldi.
La cosa è ancor più preoccupante e ancor più giustifica il sospetto se si considera che questi atti criminosi si consumano in piena campagna elettorale e alla vigilia di votazioni politiche cruciali per le sorti della Nazione.
Da qui appare chiaramente come i mandanti (e la loro manovalanza delinquenziale) hanno una fottuta paura. La paura cioè di un risveglio pur tardivo della coscienza degli elettori e di una presenza parlamentare delle forze politiche nazionali destinate, come sempre di più appare, ad avere rappresentanza parlamentare.
Forte della mia età e della saggezza che con questa si acquisisce, rivolgo un appello ai miei Amici di CasaPound e di tutte le formazioni politiche di difesa degli interessi nazionali, al mantenimento della più assoluta calma.
DINANZI ALLE PIU’ FEROCI AGGRESSIONI NON SI REAGISCA. LO DOBBIAMO A QUESTA SVENTURATA NAZIONE, LO DOBBIAMO AI NOSTRI IDEALI E ALLE NOSTRE TRADIZIONI DI CIVILTÁ. SO BENE CHE É DIFFICILE MA DOBBIAMO FARLO.
ANCHE IL BIECO E COMPLICE SILENZIO DELLE ISTITUZIONI CI FA CAPIRE CHE LORO HANNO PAURA E NOI ABBIAMO RAGIONE. E GLI ELETTORI LO CAPISCONO.
FONTE: https://www.facebook.com/augustosinagracasapound/posts/1514928422147917

 

Addio Italia: se siamo all’apartheid, la democrazia è finita

E’ semplice: basta cedere su un punto cruciale (la verità) e la rovina sarà garantita. La verità omessa è questa: il Covid è curabilissimo, da casa. La menzogna: il “vaccino” (che vaccino non è) resta l’unica soluzione. Falso: la terapia genica sperimentale introdotta nel 2021, che mai sarebbe stata autorizzata se si fosse ammessa l’esistenza delle normali terapie, non solo non riduce affatto i contagi, che di per sé oltretutto non significano nulla; il “non-vaccino” è anche la corda con cui impiccare quel che resta della democrazia italiana. Addio giustiziadiritti, libertà, privacy. Addio economia, addio socialità. Addio cinema e teatro, addio bar e ristoranti. Addio Italia. Imperdonabile, la scelta di Mario Draghi: puntare tutto solo sul “non-vaccino”, trascurando in modo sciagurato le terapie. L’associazione medica “Ippocrate” ha appena presentato il suo bilancio, dopo 60.000 pazienti Covid curati e guariti da casa: nessun ricovero, nessuna vittima. Lo scandalo: l’Italia non ha ancora adottato un protocollo come quello di “Ippocrate”.

Il ministero della sanità è addirittura intervenuto, in sede giudiziaria, per bloccare l’adozione delle cure precoci: quelle che azzerano il rischio di ospedalizzazione, facendo crollare i numeri su cui si basa l’emergenza sanitaria che tiene in ostaggio l’Occidente. La vergogna: ManTachipirina e “vigile attesa” (dell’aggravamento) rappresentano ancora l’autostrada per l’inferno che l’esecutivo tiene aperta. Scandalo nello scandalo: Roberto Speranza è tuttora ministro della sanità. E personaggi come Franco Brusaferro (alla guida del catastrofico Comitato Tecnico-Scientifico, oltre che dell’Istituto Superiore di Sanità) hanno fatto a gara per nasconderla, la verità, con colleghi del calibro dei pomposi virologi televisivi, o di “esperti” come Nino Cartabellotta, che regge la fondazione Gimbe (narrata come indipendente, ma che in realtà si finanzia lavorando per le Big Pharma). Il clan italico dell’epoca Conte-Arcuri è ancora determinante, a quanto pare, se ha la forza di imporre l’apartheid sanitario anche sotto il regno di sua santità Mario Draghi, che non ha voluto (o potuto) emarginare la menzogna. L’ha lasciata al potere, con la facoltà di rovinare la vita a milioni di italiani, spalancando prospettive da incubo. Giorgia Meloni parla di fine della democrazia, mentre il timidissimo Salvini si limita a giudicare irrealistica l’estensione universale del Green Pass per via della carenza di dosi “vaccinali”. L’ex grillino Pino Cabras mette a fuoco lucidamente la questione: se il “vaccino” non limita affatto i contagi, che senso ha imporlo come condizione per sedersi al ristorante?

Sentire persone che ancora si ostinano a ragionare onestamente fa quasi tenerezza: se avessimo la macchina del tempo, sarebbe come vedere qualcuno che tenta di convincere le SS, spiegando loro che gli ebrei non sono colpevoli di niente. Trascurando – per pietà – qualsiasi osservazione sugli imbarazzanti “vaccini genici”, c’è da friggere di rabbia di fronte allo spettacolo di un governo che, si dice, aveva il compito Mask-scuoladi risollevare il paese dopo la micidiale cura-Conte, imposta dai peggiori poteri oscuri legati all’oligarchia reazionaria mondiale. Bastava che Draghi – oltre a fornire le dosi “vaccinali” per i più sprovveduti, in preda al panico – avesse avuto cura di disporre, parallelamente, un adeguato protocollo sanitario nazionale per la terapia domiciliare dell’influenza 2019, con tutte le sue ovvie “varianti”. Non solo non l’ha fatto, ma ora obbliga gli italiani a subire un regime di apartheid: in nome di una farmacologia solo sperimentale, in base a cui imporre una sorta di Tso, inflitto in primis agli stessi medici, in barba alla Costituzione.

Tecnicamente, ha ragione Meloni: se così stanno le cose, allora la democrazia è proprio finita. Addio, Italia. Ormai non ha più senso neppure continuare ad affannarsi a scrivere sui blog: chi doveva capire, ha capito. Ad aprire gli occhi ai dormienti, probabilmente, provvederà la spietata durezza dei giorni che verranno, per la gioia del potere mondiale che ha programmato la più clamorosa campagna terroristica della storia, sulla base Dogdi una epidemia influenzale dalla letalità pressoché irrisoria. Basta curarli in tempi ragionevoli – dicono i medici di “Ippocrate” – e persino i novantenni evitano di essere ricoverati. La verità è questa, ma il governo la calpesta: la sotterra, insieme alla dignità e alla libertà dei cittadini, peraltro in gran parte ridotti a zombie, alcuni rimbecilliti al punto da circolare ancora per strada con il volto coperto da uno straccetto completamente inutile, oltre che dannoso per la salute. Ora siamo all’ultimo atto, l’apartheid: non è il caso, davvero, di spendere altre parole.

E’ finita: si è arrivati esattamente dove si temeva si potesse giungere. Di fronte a questo, impallidisce ogni altro argomento di attualità, politica o economia: non vale la pena affrontarlo, perché è oscurato dall’emergenza democratica che sbriciola i diritti umani. Un sentito grazie, intanto, a chi ha ostinatamente, ottusamente rifiutato di riconoscere la cinica premeditazione degli eventi. E un grazie ancora più grande va a tutte le pecore che, con la loro zelante sottomissione, hanno permesso al lupo di sbranare anche chi pecora non è. Merito loro, se la democrazia si spegne: nessuna dittatura potrebbe mai prevalere, se non potesse contare su milioni di servi, pronti persino a denunciare il vicino di casa. Quello è il bivio, definitivo, in cui due umanità distinte si separano: per sempre.

FONTE: https://www.libreidee.org/2021/07/addio-italia-se-siamo-allapartheid-la-democrazia-e-finita/

 

 

 

 

SCIENZE TECNOLOGIE

UNA CLAUSOLA CONTRATTUALE POTREBBE PORRE FINE ALLA “PANDEMIA” PER LUGLIO

Abbiamo trovato una clausola contrattuale tra i governi e i produttori di vaccini Covid che potrebbe porre fine alla pandemia non più tardi di questa estate.

Abbiamo appena appreso che AstraZeneca (e probabilmente altri produttori di vaccini) non possono mungere adeguatamente la loro nuova vacca da reddito prima che la pandemia sia finita. Molti dei più grandi contratti conclusi finora tra governi e produttori di vaccini stabiliscono che i profitti non verranno pagati prima che la pandemia sia ufficialmente dichiarata finita.

AstraZeneca, che ha promesso di non trarre profitto dal suo vaccino Covid-19 “durante la pandemia”, ha il diritto di dichiarare la fine della pandemia già nel luglio del prossimo anno, secondo un documento visto dal  Financial Times .

Un  comunicato stampa dell’Università di Oxford  conferma:
“Un elemento chiave della partnership di Oxford con AstraZeneca è l’impegno congiunto a fornire il vaccino senza scopo di lucro  per tutta la durata della pandemia in tutto il mondo e in perpetuo a paesi a basso e medio reddito. “

Inoltre, secondo  Sky News Australia , “AstraZeneca si è impegnata a fare il vaccino senza fini di lucro fintanto che COVID-19 sarà classificato come una pandemia, e rimarrà tale quando verrà venduto ai paesi in via di sviluppo.
Se la malattia dovesse regredire e il vaccino diventasse una difesa annuale contro COVID-19 venduto con profitto, la professoressa Gilbert, i suoi colleghi più stretti, l’università e una serie di investitori privati ​​e aziendali – inclusa la società madre di Google Alphabet – ne trarrebbero vantaggio. “

Si noti che AstraZeneca è un membro del World Economic Forum (si pensi a The Great Reset), come Pfizer, Moderna e J&J, e Google è un azionista, quindi hanno accumulato più sostegno di quanto ne possa raccogliere un paese.

Queste affermazioni sono supportate anche dai loro principali partner in AstraZeneca, Oxford Science Innovation, che afferma:
“Nell’interesse di accelerare lo sviluppo globale di vaccini, Vaccitech ha assegnato i suoi diritti al vaccino candidato all’Oxford University Innovation, per facilitare la AstraZeneca per lo sviluppo e la produzione del vaccino. Nessuna delle parti trarrà profitto dalle vendite di vaccini durante la pandemia.
Vaccitech è sostenuta da importanti istituzioni di investimento, tra cui GV (ex Google Ventures), Sequoia Capital China, Liontrust (ex Neptune), Korea Investment Partners e Oxford Sciences Innovation “.

Quindi Google è un gigante della Pharmafia che controlla anche i media e può censurare qualsiasi segnalazione scomoda sui suoi servizi e prodotti.

Il problema è che la propaganda e il porno della paura non hanno funzionato come speravano (niente funziona quando sei così squilibrato come loro) ei governi sono molto indietro rispetto al programma con vaccinazioni e altri affari correlati, da qui i blocchi prolungati in alcune parti del mondo. Se aprono in estate, perderanno ancora più clienti e non possono usare la scusa della situazione di emergenza per iniettare alle persone sostanze chimiche pericolose non testate come questi “vaccini” di mRNA.

Questo è ciò che obbliga Google e The Gang a intensificare la censura e la propaganda.
Quindi ora gli addetti ai lavori della Pharmafia (venditori di livello inferiore) ci informano che i poteri dietro questi vaccini covid stanno facendo pressioni sui governi per porre fine alla pandemia e avviare i pagamenti. Ma questo è difficilmente realizzabile ei politici si trovano tra l’incudine e il martello.

Abbiamo detto prima che questo stato di emergenza non ha fine in vista perché è una condizione necessaria per iniettare spazzatura sperimentale nelle masse credulone. Era perlopiù vero, ma abbiamo già corretto quell’affermazione perché questa nuova rivelazione potrebbe portare a quella fine.

Alcuni governi potrebbero essere in grado di guadagnare qualche mese in più, ma è molto probabile che molti non avranno quel potere e faranno qualsiasi prodezza necessaria per compiacere i loro padroni della Pharmafia.

Questo è il modo in cui potresti spiegare il recente tuffo inspiegabile anche nelle statistiche dei casi.
Come abbiamo mostrato prima, hanno una manopola che può controllare le statistiche: la soglia del ciclo di test PCR. Più alto è, più sono positivi i risultati.
Poiché la pandemia era programmata per allentarsi e il business covid per normalizzarsi dopo l’acquisizione ostile del governo degli Stati Uniti da parte di Biden / WEF, l’  OMS ha ordinato di abbassare  la soglia proprio il giorno dell’inaugurazione di Biden e questi sono i risultati immediati. Il che dimostra anche come hanno aumentato i numeri prima.

Il Financial Times entra nei dettagli:
<< Mentre alcune aziende hanno affermato fin dall’inizio di poter sviluppare il vaccino solo a scopo di lucro, altre, come AstraZeneca e Johnson & Johnson, hanno concordato di fornire dosi in base al costo almeno per il tempo la pandemia.
Il memorandum d’intesa, visto dal FT, delinea le condizioni di un accordo firmato a luglio tra AstraZeneca e Fiocruz, un’istituzione sanitaria pubblica brasiliana, per produrre almeno 100 milioni di dosi di vaccino, del valore di oltre 300 milioni di dollari. ai fini del MoU e degli “Accordi Definitivi” la pandemia sarà considerata terminata il 1 luglio 2021. Il cosiddetto “Periodo Pandemico” potrebbe essere esteso ma solo se “AstraZeneca agendo in buona fede ritiene che la pandemia di SARS-COV-2 non è finita ”, dice.

Pascal Soriot, amministratore delegato di AstraZeneca,  ha affermato in precedenza che una serie di fattori  influenzerebbe la valutazione dell’azienda su quando la pandemia sarà finita, inclusa l’analisi stessa dell’Organizzazione mondiale della sanità, ma non è stata più specifica. Ha anche rifiutato di rivelare un prezzo post-pandemia.
L’OMS ha dichiarato l’attuale epidemia una pandemia a marzo. Più di 1 milione di persone sono morte e i casi a livello globale non mostrano segni di riduzione. Anche previsioni ottimistiche prevedono che un vaccino approvato difficilmente sarà ampiamente disponibile per le campagne di vaccinazione pubbliche prima della metà del prossimo anno.
AstraZeneca ha rifiutato di rispondere a domande specifiche riguardanti la sua definizione di “periodo pandemico” o l’accordo Fiocruz.
“Fin dall’inizio, l’approccio di AstraZeneca è stato quello di trattare lo sviluppo del vaccino come una risposta a un’emergenza sanitaria pubblica globale, non un’opportunità commerciale”, ha affermato la società in una nota. “Continuiamo a operare in quello spirito pubblico e cercheremo una guida esperta, anche da organizzazioni globali, su quando possiamo dire che la pandemia è alle nostre spalle”.
Anche l’università di Oxford ha rifiutato di rispondere a domande specifiche. “I termini del nostro accordo sono confidenziali ma confermano l’impegno di Oxford per un accesso giusto ed equo al vaccino per tutta la durata della pandemia se dovesse rivelarsi efficace nei nostri studi clinici di fase 3 globali”, ha detto l’università.
Gli esperti di sanità pubblica affermano che molti degli accordi sui vaccini, compresi quelli che coinvolgono AstraZeneca, sono avvolti dal segreto, offrendo poco spazio per il controllo.

Manuel Martin, consulente per le politiche di accesso e innovazione medica presso Medici Senza Frontiere, ha detto che i termini del MoU Fiocruz hanno dato ad AstraZeneca “un livello inaccettabile di controllo su un vaccino sviluppato con fondi pubblici”. “Affidarsi a misure volontarie delle società farmaceutiche per garantire l’accesso è un errore con conseguenze fatali”, ha affermato.
AstraZeneca ha ricevuto ingenti somme di denaro pubblico per sviluppare il suo vaccino e garantire ordini a termine, compreso almeno 1 miliardo di dollari dagli Stati Uniti. Gli accordi di fornitura fino ad oggi indicano che il  vaccino, che richiede due dosi , ha un prezzo di circa $ 3 a $ 4 per dose, inferiore ai prezzi divulgati o riportati per altri potenziali vaccini.
Ellen Hoen, direttrice di Medicines Law & Policy, una campagna senza scopo di lucro per un maggiore accesso ai farmaci, ha affermato che è necessaria maggiore trasparenza.
“Nonostante tutti i discorsi sul vaccino Covid-19 che deve essere un ‘bene pubblico globale’ da parte dei leader politici che spendono miliardi in ricerca e sviluppo sul Covid-19, sembra che siano le compagnie farmaceutiche a determinare, in accordi segreti, chi otterrà l’accesso al vaccino e quando, ”ha detto. >>

Se questa tendenza continua un po ‘più a lungo, molto probabilmente significa che resteranno sul percorso e molti paesi porranno ufficialmente fine alla pandemia a partire da giugno / luglio.

E questo li costringerà a fare acrobazie più stupide che non vediamo l’ora di esporre.
Stanno già inciampando a tutti i livelli, dalla produzione e distribuzione alla ricerca. Notizie dell’ultimo minuto  dal Financial Times informano che “Gli scienziati chiedono di sapere perché il processo sospeso di AstraZeneca sul suo vaccino Covid-19 è ancora sospeso negli Stati Uniti mentre è stato riavviato altrove, temendo che possa danneggiare la fiducia del pubblico lì. Il processo è stato  inizialmente interrotto  perché un partecipante del Regno Unito ha sviluppato una grave condizione infiammatoria. Negli Stati Uniti, è stato sospeso per quasi due settimane, mentre i test in altri paesi, incluso il Regno Unito,  sono ripresi .
Ashish Jha, preside della scuola di sanità pubblica presso la Brown University, ha dichiarato: “Normalmente, le aziende non darebbero informazioni nel bel mezzo di un processo, ma questo è un caso eccezionale e dobbiamo avere una trasparenza radicale. Altrimenti, c’è il rischio che il pubblico perda fiducia nell’intero processo “.
AstraZeneca sta dicendo ai partecipanti agli studi ripresi che era improbabile che i “sintomi neurologici inspiegabili” fossero associati al vaccino o che non c’erano “prove sufficienti” per dire se fossero associati o meno, e quindi revisori indipendenti avevano raccomandato che le vaccinazioni continuassero . Gli studi clinici di solito non pubblicano dati prima di raggiungere traguardi predeterminati “.

AGGIORNAMENTO DELL’ULTIMO MINUTO: è arrivato poche ore dopo che abbiamo pubblicato questo. Ah bene…

FONTE: https://www.databaseitalia.it/una-clausola-contrattuale-potrebbe-porre-fine-alla-pandemia-per-luglio/

 

 

 

Henry Makow. Quanto tempo vivranno i vaccinati.

Spesso mi viene posta la domanda:  “Se ho preso il “vaccino”, quanto vivrò?

Ho rinviato questa domanda a un mio amico, il dottor Mylo Canderian, Ph.D. [nato Milos Iskanderianos, Corfù, Grecia, 1938], che ha sviluppato il brevetto per l’ossido di grafene per l’uso come arma biologica ematologica nel 2015.

In piena trasparenza, il dottor Canderian è quello che definirei un “globalista genocida”, che segue il Precetto Dieci delle Georgia Guidestones, di cui si discute molto raramente, affermando “Non essere un Cancro sulla Terra; Lascia spazio alla natura”.

Il dottor Canderian è un collaboratore medico dell’Organizzazione mondiale della sanità ed è anche molto favorevole a Klaus Schwab e al “Grande reset”, e all’inaugurazione di una valuta digitale mondiale che è un obiettivo secondario dell’OMS per il 2022.
Il Dr. Canderian è dell’opinione che il 95% della popolazione mondiale siano “Mangiatori Inutili” che necessitano di essere soppressi il più rapidamente possibile.

“Guarda il centro di Chicago, Baltimora o Los Angeles”, ha affermato, “e vedrai chiaramente perché gli Useless Eaters devono essere abbattuti come cani rabbiosi”.

Ha espresso il suo disprezzo per gli “educatori infettivi” che promuovono la teoria della razza critica ed è fiducioso che il “vaccino” metterà fine al “cancro umano sulla Terra”.

Il dottor Canderian è un ardente sostenitore del dovere e dell’obbligo della massoneria di liberare il mondo dalla “piaga dell’umanità”.

Eppure, a livello personale, io e lui condividiamo la passione per lo stesso piatto esotico servito a L’emince de Veau a Ginevra: crema di zuppa di colibrì seguita da lingua di alce.

Entrambi siamo fan dello chef Gaston Sere de Rivieres, che è un genio culinario.

Quindi, ho chiesto a Mylo: “Come possono i “vaccinati” sapere con certezza quanto tempo devono vivere una volta che sono stati iniettati?”Mi ha presentato le informazioni, chiamate “Formula di fine ciclo”.

Ha spiegato quanto sia facile calcolare.”Il potere della semplicità”, ha detto. “C’è un ciclo massimo di dieci anni dall’iniezione alla fine del ciclo”, [o morte], ha elaborato. “Ed è estremamente facile da determinare.”Ha detto che qualsiasi ematologo può vederlo in pochi secondi al microscopio e ancora più facilmente al microscopio elettronico. “La percentuale di sangue colpito [o contaminato] da o con ossido di grafene è la reciprocità del calcolo di fine ciclo”, ha divulgato.

In altre parole, un “inoculato” [come chiama chiunque sia stato infilzato con l’arma biologica per iniezione letale di autorizzazione all’uso sperimentale Eugenics Depopulation] con un deterioramento del 20% di ossido di grafene nel sangue, salvo altri criteri di input, vivrà per 8 anni. [10 anni meno 20%].Qualcuno con il 70% di deterioramento dell’ossido di grafene non vivrà più di 3 anni. [10 anni meno 70%].

La dottoressa Jane Ruby è stata recentemente  intervistata da Stew Peters sul suo podcast  e ha mostrato esempi di come appare il sangue deteriorato quando esposto all’ossido di grafene.
L’ossido di grafene, per coloro che non lo sapessero, è il componente delle proteine ​​e dei prioni del picco dell’RNA messaggero, che è in guerra con il cuore, i polmoni, il cervello e il sangue per l’ossigeno.

L’ossido di grafene è una spugna di ossigeno che priva il corpo dell’ossigeno necessario e causa molte complicazioni, incluso ma non limitate a shock anafilattico, coagulazione del sangue, paralisi polmonare fatale, cancro mitocondriale e cancro endoteliale.

Il punto di vista del Dr. Mylo Canderian è più o meno lo stesso di Klaus Schwab, Bill Gates e del CEO di Big Pharma: LASCIATELI MORIRE TUTTI!

Ho chiesto a Mylo cosa fanno l’effetto del secondo e terzo colpo e dei booster e come cambia la tabella di fine ciclo.

Mylo ha risposto: “È tutto misurabile attraverso i test ematologici. Più iniezioni e booster ricevono gli imbecilli, peggiore sarà il loro sangue al microscopio e prima si trasformeranno in fertilizzante. Alla fine, gli ho chiesto come il complotto per uccidere così tanti miliardi di persone potesse essere tenuto così segreto da un tale gruppo di élite.

La sua risposta è stata: “Non sai molto sulla Massoneria, vero, Steve?” E il gioco è fatto.

https://www.henrymakow.com/2021/07/how-long-do-vaccinated-have-to.html

FONTE: https://www.databaseitalia.it/henry-makow-quanto-tempo-vivranno-i-vaccinati/

 

 

 

Perché il CDC sta abbandonando silenziosamente il test PCR per COVID?

Abbiamo dettagliato (più recentemente qui e qui) la controversia che circonda la “pandemia di casi” americana del COVID e i risultati fuorvianti del test PCR e della sua procedura di amplificazione in modo molto dettagliato negli ultimi mesi.

Come promemoria, le “soglie del ciclo” (Ct) sono il livello al quale il test di reazione a catena della polimerasi (PCR) ampiamente utilizzato può rilevare un campione del virus COVID-19. Maggiore è il numero di cicli, minore è la quantità di carica virale nel campione; più bassi sono i cicli, maggiore è la prevalenza del virus nel campione originale.

Numerosi esperti epidemiologici hanno sostenuto che le soglie del ciclo sono una metrica importante con cui i pazienti, il pubblico e i responsabili politici possono prendere decisioni più informate su quanto potrebbe essere infettivo e/o malato un individuo con un test COVID-19 positivo. Tuttavia, come riporta JustTheNews, i dipartimenti sanitari di tutto il paese non riescono a raccogliere tali dati.

Ecco alcuni titoli di questi esperti e studi scientifici:

  1. Gli esperti hanno compilato tre set di dati con funzionari degli stati del Massachusetts, New York e Nevada che concludono: “Fino al 90% delle persone che sono risultate positive non erano portatrici di virus”.
  2. Il Wadworth Center, un laboratorio dello Stato di New York, ha analizzato i risultati dei suoi test di luglio su richiesta del NYT: 794 test positivi con un Ct di 40: “Con una soglia Ct di 35, circa la metà di questi test PCR non sarebbe più considerato positivo”, ha affermato il NYT. “E circa il 70% non sarebbe più considerato positivo con un Ct di 30! 
  3. Una corte d’appello in Portogallo ha stabilito che il processo di PCR non è un test affidabile per Sars-Cov-2, e quindi qualsiasi quarantena forzata basata sui risultati del test è illegale.
  4. Un nuovo studio della Infectious Diseases Society of America, ha scoperto che a 25 cicli di amplificazione, il 70% dei “positivi” del test PCR non sono “casi” poiché il virus non può essere coltivato, è morto. E a 35 anni: il 97% dei positivi non è clinico.
  5. I test PCR non testano la malattia, testano uno specifico modello di RNA e questo è il perno chiave. Quando lo aumenti fino a 25, il 70% dei risultati positivi non sono realmente “positivi” in alcun senso clinico, dal momento che non può far ammalare te o chiunque altro

Quindi, in sintesi, per quanto riguarda la nostra attuale “pandemia di casi”, i test positivi così come oggi vengono conteggiati non indicano alcuna “pandemia di casi”. Indicano che l’RNA virale è stato trovato in un tampone nasale. Potrebbe essere sufficiente per farti ammalare, ma secondo il New York Times e i loro esperti, probabilmente non lo farà. Sicuramente non fara’ ammalare le persone con cui vieni in contatto. Ma verrai comunque messo in quarantena a casa per dieci giorni, anche se non hai il raffreddore. E questo è il numero che i media riportano senza alcun senso critico… e viene utilizzato per giustificare lockdown e mascherine…

Ad ottobre abbiamo esposto per la prima volta come i test PCR abbiano fuorviato i funzionari di tutto il mondo in reazioni follemente autorevoli.

Come ha scritto Stacey Lennox di PJMedia, la “pandemia di casi” è dovuta ai difetti nei test PCR. Il numero di volte in cui il campione viene amplificato, chiamato anche soglia del ciclo (Ct), è troppo alto.

Identifica le persone che non hanno una carica virale in grado di farle ammalare o di trasmettere la malattia come se fossero malati di Covid.

Il New York Times ha riportato questo difetto il 29 agosto e ha affermato che nei campioni esaminati da tre stati in cui i laboratori utilizzano un Ct di 37-40, fino al 90% dei test sono essenzialmente falsi positivi. Gli esperti in quell’articolo hanno affermato che un Ct di circa 30 sarebbe più appropriato per indicare che qualcuno potrebbe essere contagioso.

Solo pochi giorni prima, il CDC aveva aggiornato le sue linee guida per scoraggiare i test agli individui asintomatici. Si può solo presumere che la logica di ciò fosse che un onesto burocrate avesse capito che il test era inutilmente sensibile. Probabilmente è stato retrocesso.

Questa modifica è stata preceduta da un aggiornamento di luglio che ha scoraggiato la ripetizione del test per i pazienti guariti. La logica dell’aggiornamento era che i detriti virali potevano essere rilevati utilizzando il test PCR, 90 giorni dopo la guarigione. Lo stesso sarebbe vero per un certo periodo di tempo se un individuo avesse una risposta immunitaria efficace e non si ammalasse mai. L’immunità esistente dall’esposizione ad altri coronavirus è stata ben documentata. Questi sono molti dei tuoi casi “asintomatici”.

Tuttavia, a causa della pressione politica e dei capricci dei media aziendali, la nuova guida sui test è stata scartata e ora è nuovamente raccomandata la sperimentazione per gli individui asintomatici. I medici non ricevono le informazioni Ct dai laboratori per esprimere un giudizio diagnostico. Né il CDC né la FDA hanno pubblicato linee guida per un Ct accurato per diagnosticare con precisione una malattia contagiosa.

Un mese dopo, il dottor Pascal Sacré, ha spiegato in modo molto dettagliato come tutta la propaganda attuale sulla pandemia di COVID-19 si basa su un presupposto che è considerato ovvio, vero e non più in discussione: il test RT-PCR positivo significa essere malati di COVID.

Questa ipotesi è fuorviante. Pochissime persone, compresi i medici, capiscono come funziona un test PCR.

A metà novembre, persino il dottor Anthony Fauci – ha ammesso che il Ct alto del test PCR è fuorviante:

“Ciò che ora si sta evolvendo in una sorta di standard”, ha detto Fauci, è che “se ottieni una soglia del ciclo di 35 o più … le possibilità che sia affidabile nella replicazione sono minuscole”.

Dopo il 31 dicembre 2021, il CDC ritirerà la richiesta alla Food and Drug Administration (FDA) statunitense per l’autorizzazione all’uso di emergenza (EUA) del CDC 2019-Novel Coronavirus (2019-nCoV) Real-Time RT-PCR Diagnostic Panel, il test introdotto per la prima volta nel febbraio 2020 solo per il rilevamento di SARS-CoV-2. CDC fornisce questo avviso in anticipo ai laboratori clinici per avere il tempo sufficiente per selezionare e implementare una delle tante alternative autorizzate dalla FDA.

La domanda che si è costretti a porsi è semplice – come per tutto il resto che accade nel Complesso Sanitario-Industriale – cui bono?

Un altro fornitore di test sta per essere arricchito?

Eliminare il test PCR farebbe molto per “risolvere” la “pandemia di casi” e offrirebbe a Biden e ai suoi amici un punto di discussione positivo per gli elettori.

Fonte

FONTE: https://comedonchisciotte.org/1-250-membri-del-clero-avvertono-che-i-passaporti-vaccinali-creeranno-un-apartheid-medico-nel-regno-unito/

 

 

 

 

Speranza: “Il green pass è la più grande opera di digitalizzazione mai fatta”

Speranza a Bologna, 26 luglio 2021: “Il green pass è la più grande opera di digitalizzazione mai fatta”
https://www.bolognatoday.it/politica/ministro-salute-speranza-romano-prodi-bologna.html

Biometric Update, 20 settembre 2019: “ID2020 e partners lanciano programma per fornire ID digitale con i vaccini”
https://www.biometricupdate.com/201909/id2020-and-partners-launch-program-to-provide-digital-id-with-vaccines

Money.it, 20 aprile 2020: “L’ID2020, infatti, è un programma di identificazione elettronica che punta ad includere ogni persona sulla terra; un programma che come piattaforma andrebbe ad utilizzare la vaccinazione generalizzata.”
https://www.money.it/ID2020-identita-digitale-cosa-e-legami-COVID19

FONTE: https://www.maurizioblondet.it/speranza-il-green-pass-e-la-piu-grande-opera-di-digitalizzazione-mai-fatta/

ID2020: cos’è l’identità digitale e (possibili) legami con COVID-19

 Antonio Cosenza

 17/04/2020

ID2020: in cosa consiste il progetto che mira a dotare tutti i cittadini di una propria identità digitale (e che spaventa molti).

ID2020: cos'è l'identità digitale e (possibili) legami con COVID-19

ID2020, ovvero l’identità digitale, è un progetto futuristico di società al quale da anni lavorano alcune delle più importanti fondazioni e aziende mondiali, compresa la Microsoft di Bill Gates.

L’ID2020 Alliance è nata nel 2015 ma solo poche persone conoscono la mission di questa partnership globale che riunisce organizzazioni pubbliche e private con lo scopo di “migliorare la vita di tutti i cittadini” tramite lo sviluppo e la diffusione dell’“identità digitale”.

In questi giorni però sempre più persone stanno cercando informazioni su cos’è l’ID2020; questo perché in un recente intervento su “Ask Me Anything” della piattaforma Reddit, Bill Gates – fondatore della Microsoft nonché attualmente secondo uomo più ricco al mondo – ha spiegato i vantaggi dell’identità digitale nella battaglia al COVID-19 e alle eventuali pandemie future.

Come può un’identità digitale aiutarci nella lotta ad una pandemia? La risposta a questa domanda è implicita nella mission dell’ID2020 Alliance; nulla di segreto, basta andare sul sito ufficiale di questa associazione per farsi un’idea di come chi ne fa parte vorrebbe migliorare la vita delle persone utilizzando tecnologie sempre più innovative.

ID2020: cos’è l’Alleanza per l’identità digitale

Come anticipato, l’Alleanza per l’identità digitale è nata nel 2015 quando organizzazioni private e pubbliche si sono riunite con l’obiettivo dichiarato di migliorare la qualità della vita tramite lo sviluppo dell’identità digitale.

L’Alleanza è gestita da una corporation che collabora con varie agenzie delle Nazioni Unite, di ONG, nonché con Governi e imprese di tutto il mondo. Nella lista dei partner finanziatori troviamo, tra i tanti, Bill Gates con la Microsoft, come pure la Rockefeller Foundation e la GAVI.

Se le prime due non hanno bisogno di presentazione, in pochi probabilmente conoscono la GAVI, tuttavia questa svolge un ruolo primario all’interno dell’organizzazione (e di seguito capirete il perché).

Ebbene, la GAVI è una “Vaccine Alliance” che riunisce settori pubblici e privati con l’obiettivo comune di creare pari accesso a vaccini nuovi e poco utilizzati per quei bambini che vivono nei Paesi più poveri del mondo. E proprio quello dei vaccini è un tema centrale sul quale si fonda l’identità digitale.

L’ID2020, infatti, è un programma di identificazione elettronica che punta ad includere ogni persona sulla terra; un programma che come piattaforma andrebbe ad utilizzare la vaccinazione generalizzata.

Ciò è possibile perché il programma andrebbe a sfruttare le operazioni di registrazione delle nascite, nonché delle vaccinazioni già esistenti, per andare a fornire ogni neonato di un’identità digitale portatile collegata biometricamente.

ID2020: microchip all’interno dell’organismo?

A questo punto immaginiamo che molti di voi si staranno chiedendo in che modo questa identità digitale potrebbe essere “collegata biometricamente” al singolo individuo.

La risposta è: tramite i Quantum Dot Tattoos, ovvero tatuaggi a punti quantici che implicano l’applicazione di microneedle a base di zucchero dissolvibili. Questi sono composti di due parti: il vaccino contro la malattia e dei punti quantici a base di rame fluorescente incorporati all’interno di capsule biocompatibili su scala micron. Quest’ultimi – che si dissolvono sotto la pelle – rilasciano dei punti quantici i cui schemi possono essere letti in futuro per identificare qual è il vaccino somministrato.

ID2020: quali legami con il COVID-19

Ai Quantum Dot Tattoos stanno lavorando i ricercatori del MIT e della Rice University e questi potrebbero avere, parola di Bill Gates, un ruolo fondamentale nella lotta dal COVID-19 e di eventuali pandemie future.

Secondo il fondatore della Microsoft (che ricordiamo è stato tra coloro che hanno anticipato il rischio di una possibile diffusione globale di un virus), infatti, ci sarà un momento in cui avremo dei certificati digitali per mostrare coloro che si sono ripresi e quindi sono immuni dalla malattia.

Certificati digitali dove si potrà anche capire chi si è sottoposto al vaccino (una volta che questo sarà pronto).

ID2020: qual è l’obiettivo dell’Alleanza per l’identità Digitale

Certificati digitali che serviranno, quindi, per tenere una sorta di registro delle vaccinazioni e che saranno parte integrante dell’intero progetto dell’ID2020.

Progetto che semba comprendere anche altri dati e informazioni. Dei microchip, infatti, potrebbero essere impiantati per la conferma della nostra identità personale (ad esempio in sostituzione dei documenti d’identità), ma anche per la condivisione di informazioni bancarie (potenzialmente, quindi, si potrebbe anche pagare per mezzo di questi microchip).

Ad oggi è ancora tutto ipotetico ma l’Alleanza per l’identità digitale ci sta lavorando e non si nasconde. Gli obiettivi, infatti, sono tutti nero su bianco sul sito Internet della fondazione, dove si legge, ad esempio, che grazie a questo strumento si avrà la capacità di dimostrare chi sei – un diritto umano fondamentale e universale – in maniera affidabile sia nel mondo fisico che online.

Ma perché questa necessità impellente di avere una propria identità digitale? Obiettivo dell’Alleanza è che tutti gli individui possano avere accesso ad un ID in grado di consentire loro di dimostrare – dalla nascita alla morte – chi sono, sia nei contesti nazionali che internazionali.

È giusto che questi individui possano avere controllo su come queste informazioni personali vengono raccolte, nonché utilizzate e condivise. Basti pensare che ad oggi l’accesso ai beni e ai servizi è particolarmente complicato per circa un miliardo di persone; questo a causa della mancanza di un’identificazione riconosciuta. Un problema che, parere dell’ID2020 Alliance, smetterebbe di esistere in presenza di una “buona” identità digitale, in quanto gli individui che ne sono in possesso potrebbero utilizzare le loro credenziali presso una varietà di istituzioni differenti al fini di avere accesso ad una molteplicità di servizi.

Il tutto, garantisce l’Alliance, nel massimo rispetto della privacy e della sicurezza, visto che sarà l’individuo a controllare le proprie informazioni.

ID 2020: perché molti non sono favorevoli

Paradossalmente il motivo per cui molte persone sono fortemente contrarie al progetto dell’identità digitale riguarda proprio un principio sul quale fa leva l’Alleanza, ovvero quello della privacy.

È lecito, infatti, chiedersi quali sarebbero gli effetti e le implicazioni per la privacy qualora il progetto partisse in scala mondiale rendendo obbligatoria l’implementazione di un microchip nel proprio organismo.

C’è chi ritiene ci possa essere il rischio di una società creata sul modello del Grande Fratello di Orwell, dove la presenza del microchip ci farebbe vivere con la sensazione (e forse non solo con quella) di essere controllati in ogni dove e in qualsiasi momento.

Senza dimenticare poi il conflitto di interessi che si verrebbe a creare con la Microsoft visto il potere globale che inevitabilmente acquisirebbe l’ID 2020 Alliance e tutti i suoi partner. Così come pure il potere che ne deriverebbe per la Big Pharma, ovvero per tutte le case farmaceutiche impegnate nella ricerca e nella somministrazione dei vaccini.

C’è chi teme, quindi, che l’Identità Digitale possa andare a limitare la legittima libertà personale. Ovviamente per il momento si ragiona su una scala ipotetica, ma pensiamo a cosa potrebbe succedere qualora diventasse obbligatorio e una persona si rifiutasse di farselo impiantare: verrebbe compromesso il regolare svolgimento della vita sociale, visto che avere un ID potrebbe essere fondamentale per la ricerca di un lavoro, per l’accesso al credito, ma anche per andare a scuola.

Ribadiamo che l’ID2020 Alliance promette un utilizzo etico di questa nuova tecnologia, ma il timore di finire in una società dove l’individuo potrebbe essere controllato da remoto spaventa in molti.

FONTE: https://www.money.it/ID2020-identita-digitale-cosa-e-legami-COVID19

 

 

 

STORIA

Bugie coloniali, tra fantasie e fake news sul colonialismo italiano

Roma, 26 lug – L’incredibile lavoro che il fotoreporter specializzato in zone di guerra Alberto Alpozzi sta facendo sulla ricostruzione, documentata in maniera quasi maniacale, della storia coloniale italiana si arricchisce di un altro pezzo.

Bugie coloniali, il libro chiarificatore di Alberto Alpozzi

Esce in questi giorni per Eclettica il libro Bugie Coloniali il cui sottotitolo, Leggende, fantasie e fake news sul colonialismo italiano, è piuttosto chiarificatore. Alpozzi, infatti, prende in rassegna tutte le più diffuse dicerie della propaganda antifascista, o meglio antitaliana, sulla storia coloniale della nostra nazione e le confuta con precisione chirurgica, illuminando con prove storiche un periodo che la storiografia ufficiale vorrebbe sempre più oscuro e meno conosciuto. E lo fa riportando documenti che “casualmente” non vengono mai citati dalla storiografia mainstream: decreti, articoli, contratti di lavoro, dati Istat, documenti pubblici e tutta una serie di numeri oggettivi e ufficiali che invece vengono sempre “dimenticati” per far posto solamente ai racconti postbellici e agli articoli della propaganda antiregime che vengono “inspiegabilmente” usati come unica fonte.

Uno degli ultimi capitoli, fonti parziali per costruire una narrativa di comodo, indica con chiarezza come una certa storiografia (tra i cui esponenti spicca Angelo del Boca) abbia scientemente deciso di eliminare tutta una serie di documenti, che solitamente verrebbero ritenuti tra i più importanti per ricostruire un periodo storico, e di usare solamente quelli che contribuiscono a creare una particolare narrativa di parte. Insomma, “se non provi quello che voglio dire io, allora non conti”. Nel libro vengono analizzati un po’ tutti gli aspetti più “famosi” della propaganda sul colonialismo.

Un meticoloso lavoro di ricerca

Leggendari eccidi di cui non esistono prove se non racconti fatti quasi cento anni dopo, il più famoso dei quali è forse il cosiddetto eccidio del canale delle vedove, in cui sarebbero stati usati corpi di sudditi somali per fermare le inondazioni (cit) e di cui non viene indicato né l’anno, né il numero di morti né una prova o anche solo un indizio; le condizioni di lavoro nelle colonie, che per la propaganda variano dal lavoro coatto al lavoro sottopagato, mentre i dati e i documenti provano come il lavoro fosse stipendiato con un salario del tutto simile a quello dei corrispettivi impieghi in Italia; le leggi sul madamato che non furono un’invenzione “razzista” del Fascismo ma l’evoluzione di leggi già esistenti in Italia e che comunque non differivano affatto dalle omologhe leggi di altri stati coloniali; la vulgata per cui pagheremmo ancora le accise della guerra di Etiopia, ovviamente falsa anche questa; le leggende sulla cristianizzazione forzata nelle colonie e lo sradicamento delle culture locali, smentite con estrema semplicità documenti alla mano; e soprattutto gli aspetti che già erano stati evidenziati nei precedenti libri di Alpozzi, Il Faro di Mussolini e Dubat, riguardo lo “sfruttamento” delle colonie e il rapporto con la popolazione locale. Per usare le parole in quarta di copertina, “per le bugie è sufficiente una parola ma per la verità occorrono le prove. Una sola pagina di questo testo, fonti e documenti alla mano, annulla decenni di retorica fabbricata ideologicamente sulla storia coloniale italiana”.

Carlomanno Adinolfi

FONTE: https://www.ilprimatonazionale.it/cultura/bugie-coloniali-fantasie-fake-news-colonialismo-italiano-202471/

 

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