RASSEGNA STAMPA DETTI E SCRITTI 26 AGOSTO 2019

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RASSEGNA STAMPA DETTI E SCRITTI 26 AGOSTO 2019

A cura di Manlio Lo Presti

Esergo

“La nostra specie” […] soffre di ipertrofia delle funzioni intellettive,

ha perduto ogni armonia con le forze naturali”.

La stupidità ristabilisce l’equilibrio.

PINO APRILE, Elogio dell’imbecille, PIEMME, 1997, PAG. 53

 

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Tutti i numeri dell’anno 2018 e 2019 della Rassegna sono disponibili sul sito www.dettiescritti.com

 

Precisazioni

 

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La redazione provvederà doverosamente ed immediatamente alla loro rimozione dal blog.

 

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SOMMARIO

 

Pedofilia mondiale  

Watergate era in realtà Pedogate

PD CHIAMO’ SOROS IN ITALIA. E SOROS RISPOSE. 1

Macchine mortali

Navi Ong con unica destinazione Italia

La scuola pubblica? È occupata da insegnanti di sinistra 1

Migranti!? Migranti!? Migranti!? 1

Cina colpisce 75 miliardi di prodotti americani

I dieci anni che sconvolsero le banche italiane 1

In che modo la Commissione trilaterale impose il golpe bancario negli USA. 1

Fasullo. 1

Frontiere e politica: così l’immigrazione ha cambiato il volto dell’Europa

Il Pd col rompicapo immigrazione 1

Un dettaglio che lorsignori dimenticano: gli elettori

“Se perdo al referendum non mi vedrete più” Tutte le promesse non mantenute di Renzi e Pd 1

Huawei lancerà un rivale di google maps entro ottobre

Le menzogne sulla storia dell’Unione Sovietica: da Hitler a Hearst, Conquest e Solzhenitsyn 1

 

EDITORIALE

Pedofilia mondiale

Manlio Lo Presti – 26 agosto 2019

Nonostante gli omicidi in serie commissionati dagli alti comandi della cupola pedofila mondiale, le indagini proseguono ed evidenziano un orrore superiore a qualsiasi immaginazione.

Il motto “niente è come sembra” si conferma ancora una volta.

Si viene a sapere che lo scandalo Watergate non era quello che da decenni ci viene propalato da zelanti ed efficientissime (quando vogliono) reti informative della megamacchina propagandistica e ricondizionante della percezione della realtà.

Si scopre che la copertura effettuata con l’enfasi giornalistica di altri fatti – nascondeva il motivo VERO, cioè l’esistenza di un gigantesco traffico di minori violentati, massacrati e poi uccisi per essere talvolta mangiati in banchetti rituali.

Poi seguiva la vendita dei filmati dei bambini agonizzanti a prezzi elevatissimi.

Il ricatto scattava non appena dopo l’acquisto.

Il tutto aveva quindi anche risvolti di controllo politico dei clienti!

Tutto ciò premesso, risulta difficilissimo pensare di sconfiggere concretamente questa piaga orrenda. Tutti i vertici che contano sono stati reclutati col metodo della COOPTAZIONE che seleziona candidati simili ma 5 neuroni in meno! Per motivi di controllo ferreo, tutti i prescelti devono essere totalmente ricattabili allo scopo di eliminare il tradimento.

La regola del ricatto diretto, frontale, esecutivo, individuale riguarda, ripeto, i responsabili collocati ai vertici di strutture di comando e di gestione: il loro silenzio non può essere garantito solamente dal denaro.

L’omertà sotto ricatto granitico aumenta la sua efficacia con la continua cooperazione fra le funzioni organizzative dei vertici. Mi riferisco ai capi dell’esercito, della polizia, della pubblica giurisdizione, dell’economia reale e della finanza (banche, finanziarie, assicurazioni, gestioni di patrimoni miliardari, ecc.), dei capi religiosi, dei partiti, delle mafie, della diplomazia, dell’apparato informativo/disinformativo, dello spionaggio…

Il cerchio quindi si chiude e chiunque provi a tentare di dare una spiegazione viene prontamente fuorviato e/o assassinato.

Per parlare del nostro Paese, sappiamo non è da meno per pedofilia considerato che gli italiani sono i primi al mondo per pedofilia all’estero.

Bibbiano, che tutto il SISTEMA sta cercando di soffocare persino con il clamore pilotato di una caduta di governo, non riesce ad essere del tutto silenziato.

 Sono sorpreso come non sia partita la mattanza di omicidi/suicidi ad orologeria, come nel caso di Epstein e – sospettosamente – del caso del giovane chef a New York …

 

Indagando su Bibbiano e sul giro di soldi risultante, emerge il fatto che il fenomeno dei bambini subornati ed elettrificati (ancora non si è sentita SULL’ORRIDO ARGOMENTO la voce del CARDINALE ELETTRICISTA – CHE STA FACENDO PAGARE A NOI LA BOLLETTA DI € 250.000), con la scientifica modificazione dei disegni infantili acquisiti come pezza d’appoggio per togliere i bambini alle famiglie ritenute indegne, riguarda l’intero territorio italiano!!!!

Oltre che ad essere maldestramente silenziato, il disastro della elettrificazione e della subornazione violenta dei minori non ha ricevuto alcuna presa di posizione diretta o comunque un commento ufficiale dai “soliti noti” e cioè da:

  • Magliette rosse con ROLEX,
  • Saviano,
  • I giornalisti vicini al pensiero Dem,
  • Gad Lerner,
  • EL PAMPERO, molto ossessivo sui temi della negritudine di importazione (comunque, efficacemente ed opportunamente lucrosa),
  • Le gerarchie vaticane,
  • Le case-famiglia
  • Le associazioni umanitarie
  • Le Ong
  • Le altre confessioni religiose
  • I girotondini
  • I sindacati
  • I partiti
  • Gli esponenti dell’unione europea – loquaci per i soldi
  • L’Anpi che parla ed interviene su TUTTO
  • L’avatar del Colle.

Si, capisce, sono sfiniti dalle eterne campagne per sterminare le destre da ricondizionare DEMOCRATICAMENTE in appositi campi di rieducazione perché sono delle merde che non hanno nemmeno lo status di cittadini senzienti, dalle campagne immigrazioniste e dalla promozione del pensiero LGBT e delle UNIONI INFRA-SPECIE che si stanno affacciando all’orizzonte!

P.Q.M.

Bisogna ribellarsi e ciascuno di noi abbia la sensibilità di ripetere a martello

PARLATECI DI BIBBIANO!

 

E’ un dovere morale, oltre ad essere, anche e soprattutto, un motivo di profondo schifo e di indignazione morale e civile …

 

 

 

 

 

IN EVIDENZA

WaterGate era in realtà PedoGate;

il 70% dei principali funzionari statunitensi erano/sono compromessi

 

Fiona Barnett – 13 agosto 2019

 

https://sadefenza.blogspot.com/2019/08/watergate-era-in-realta-pedogate-il-70.html

Lo sfondamento del quartier generale del Comitato nazionale democratico del giugno 1972 portò alle dimissioni del presidente degli Stati Uniti Nixon nel 1974, dopo che il suo presunto ruolo nella cospirazione si coprì.

Ma cosa stavano “nascondendo”?
EYES WIDE OPEN
Un’esperienza australiana di traffico di minori della CIA

Billy Grahan con Richard Nixon

Il furto di Watergate si basava rigorosamente su una cosa: documenti riguardanti i pedofili conservati presso la sede nazionale democratica.
– Det. James Rothstein, NYPD, in pensione

Nell’ottobre 2016, ho presentato a una conferenza su trauma e dissociazione a Seattle, negli Stati Uniti. Dopo il mio discorso, un partecipante mi si è avvicinato nella hall dell’hotel, dove i miei colleghi presentatori erano seduti ai loro stand di libri. “Tutto questo!” Urlò mentre passava il braccio attraverso uno spazio laterale ai libri, adesivi e magneti per frigo costosi, “Tutto questo – è una merda ! Hai [in mano] cose vere! Dov’è il tuo libro?! “Le lacrime gli scesero copiose. “Scrivi un libro! Per favore, scrivi un libro! ”

Sì, ho cose vere. Non sono un accademico arrogante che finge di capire cosa significhi essere vittima dei crimini più atroci. L’ho vissuto personalmente. Ho trascorso anni nell’età dello sviluppo intrappolata in un labirinto del controllo mentale. Ho quindi trascorso in età adulta anni a lottare per uscirne. Alla fine ho raggiunto quello che poche vittime hanno, la vera integrazione. Pertanto, posso dichiarare con autorità ciò che funziona e non funziona.

Preferisco il termine “vittima” a “sopravvissuto” perché quest’ultimo implica che il mio calvario è finito. Il mio calvario probabilmente non finirà mai. Come ha detto la dott.ssa Reina Michaelson, “Fiona, penso che questa sia una condanna all’ergastolo.” Passo una condanna all’ergastolo per i crimini commessi contro la mia persona, con la piena conoscenza e benedizione del governo australiano. Sono costantemente molestata dalla polizia, da provocatori pagati, da accademici e  giornalisti a libro paga dei pedofili, dalle cellule dormienti dei DID, dai parenti dei perpetratori, dalle vittime false, dai falsi sostenitori, dai troll professionisti nei social media  e dai criminali della comunità dell’intelligence in pensione assunti per fare il lavoro sporco per i pedofili VIP che non osano attaccarmi apertamente poiché ciò attirerebbe l’attenzione dei media sul loro ruolo nell’operazione internazionale di traffico di minori.

Il recupero da abusi estremi inizia con la consapevolezza della vera natura e portata della tratta internazionale di minori. Nel 2015, un certo giornalista ha scritto articoli a me favorevoli riguardanti la mia conferenza stampa di Sydney. Successivamente gli ho telefonato e chiesto di indagare e pubblicare la mia storia completa. Se solo un giornalista mainstream pubblicasse la mia testimonianza contro Antony Kidman, ho pensato, farebbe esplodere la rete internazionale del traffico di minori. Durante questa telefonata, mi ha raccontato di una conversazione che ha avuto una volta con “un paio di spie” che gli hanno detto che tutti i politici di alto livello sono pedofili perché è così che vengono controllati. Mi ha chiesto se quella fosse la mia storia.

“Esatto. È coerente con la mia esperienza “, ho cercato di contenere la mia eccitazione. “I media mainstream hanno documentato a lungo il coinvolgimento della CIA nel traffico di droga e armi, giusto?”

Ha concordato, osservando che sulla stampa mainstream c’era stata un’altra storia a riguardo.

“Bene, allora è così difficile immaginare che siano coinvolti anche nella tratta di bambini – il che è molto più redditizio delle armi e droghe? ASIO e CIA lavorano insieme per il traffico di bambini tra Australia e America. Sono quelli che mi hanno trafficato. “

Il giornalista ha promesso di prendere in considerazione la mia richiesta, tenendo presente che aveva una giovane famiglia e pubblicare la mia storia li avrebbe sicuramente messi a rischio. Ma non è mai tornato da me. Poco tempo dopo, sviluppò improvvisamente una forma rara e aggressiva di cancro. L’ho chiamato, gli ho espresso il mio dispiacere, abbiamo chiacchierato per un po. Alla fine della conversazione, ho detto che stavo pensando di scrivere un libro. Gli ho chiesto di chiarire ed elaborare ciò che mi ha raccontato del suo incontro con le “spie“.

Non l’ho mai detto“, ha affermato senza mezzi termini.

Sospirai con rassegnazione … Era finita. C’è stata la mia ultima possibilità di irrompere nei media mainstream. Sono trascorsi anni a costruire rapporti e credibilità con i giornalisti tradizionali. Anni di indagini su altri casi di abuso e trasmissione delle mie scoperte alla televisione e ai giornali. Anni passati con giornalisti in giro per il distretto per incontrare le stesse vittime. Anni di risultati per altri casi. La storia di Gold Coast Hogtie Doctor è diventata internazionale, con Neville Davis che è stato definitivamente bandito dalla pratica della medicina in Australia (anche se, ciò non gli impedisce di aprire negozi in Thailandia). La follia ventennale di Gary Willis si è conclusa con un divieto permanente del suo insegnamento nel dipartimento educativo del Nuovo Galles del Sud (anche se, ciò non gli ha impedito di lavorare per l’Istruzione del Queensland, alla scuola elementare di Tallebudgera).

Mi ero avvicinato così tanto. La mia conferenza stampa del 2015 è stata statisticamente la più popolare sul sito Web Sydney Morning Herald quel giorno, anche se i loro tecnici informatici si sono rifiutati di elencarlo come articolo più visto. The National Inquirer negli Stati Uniti aveva intenzione di pubblicare la storia su Antony Kidman come pedofilo in prima pagina, fino a quando non hanno ricevuto una lettera minacciosa dagli avvocati di Nicole. Una giornalista e suo marito fotografo sono volati da Sydney per intervistarmi per un’importante rivista australiana – fino a quando Nicole, che aveva contratti redditizi con i media di Sydney, ha adottato un “approccio di Scientology per gestirmi“. Alla fine, un giornalista del Regno Unito ha girato il paese intervistando me e altre due vittime di Antony Kidman per il Daily Mail Online, fino a quando una delle vittime (i cui genitori erano amici personali di Antony Kidman), è stata minacciata e successivamente si è ritirata all’ultimo minuto.

Nonostante tutto ciò che la rete pedofila mi ha lanciato, la mia storia è ancora diffusa, in modo tale che se tu scrivi su Google il nome Antony Kidman, presto seguiranno le parole “pedofilia“. Una volta che il team di PR di Nicole Kidman ha chiuso la mia esposizione mediatica principale, attingendo ai lucrosi contratti di Kidman con tutti i media australiani, sono passata a Internet. Armata con una semplice app meme e un talento per la scrittura di testi, ho lanciato la mia campagna sui social media. Ho passato anni davanti al computer, comunicando con centinaia di vittime e sostenitori,

 

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Navi ONG con unica destinazione: Italia

25.08.2019 – Tatiana Santi

 

Dopo la Sea Watch è stato il turno della Open Arms. Le ONG che operano nel Mediterraneo sembrano seguire lo stesso copione: nonostante la politica dei porti chiusi le navi con gli immigrati a bordo vedono l’Italia come unico punto di destinazione. Un film che si ripete. Si tratta di una provocazione?

Battono bandiera straniera e nonostante la disponibilità di altri Paesi le navi delle ONG si dirigono sempre e comunque in Italia. L’ultimo caso riguarda la nave Open Arms dell’omonima ONG spagnola: dopo 19 giorni di caos, in cui l’organizzazione non governativa ha rifiutato di dirigersi nei porti spagnoli, gli immigrati sbarcano a Lampedusa in seguito alla decisione del Pm di Agrigento.

Tutt’oggi, come denuncia il sindaco di Lampedusa Martello, gli immigrati fatti sbarcare il 20 agosto sono fermi nell’hotspot, centro già sovraccarico.

Nonostante l’Italia teoricamente chiuda i porti, le navi delle ONG continuano ad ormeggiare nei pressi dei porti del Belpaese.

L’obiettivo delle ONG è realmente salvare gli immigrati portandoli per motivi di emergenza nei porti più vicini e sicuri o farli sbarcare a priori in Italia?

La risposta a questa domanda e ad altri “falsi miti” sull’immigrazione arriva da Anna Bono, africanista, ex ricercatore in Storia delle Istituzioni dell’Africa all’Università di Torino autrice del saggio “Migranti!? Migranti!? Migranti!?” (ed Segno, 2017).

 

-Gli immigrati della Open Arms sono sbarcati in Italia e dovrebbero essere suddivisi fra alcuni Paesi europei. Nonostante la ONG battesse bandiera spagnola la Spagna ha dato la disponibilità a ricevere solo 15 migranti. Anna Bono, che idea si è fatta di questa vicenda?

-Mi sembra si stia ripetendo lo stesso copione. La nave di un’organizzazione non governativa che batte bandiera di un certo Paese sostiene di salvare dal naufragio degli immigrati illegali. L’ONG poi sostiene che l’unico porto sicuro più vicino si trova in Italia, non in Tunisia, Libia o a Malta. In seguito, vediamo una prova di forza fra le autorità italiane e i responsabili

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PD CHIAMO’ SOROS IN ITALIA. E SOROS RISPOSE.

12 Agosto 2017 – Daniel Wedi Korbaria              RILETTURA

 

Colour revolution in Italia (riuscita)

A questo punto della storia la domanda sorge spontanea: ma come ha fatto Soros ad arrivare fin nel cuore del Mediterraneo? Chi ce l’ha portato da oltreoceano?Il primo tentativo, di una serie di riverenti salamelecchi per ridursi a zerbini, è stato quello di Francesco Rutelli accompagnato da Lapo Pistelli e da una delegazione della Margherita. Nell’ufficio al 33° piano di un grattacielo che si affaccia su Central Park, per la prima volta, Rutelli incontra Soros al quale consegna una lettera di presentazione scritta dall’amico Carlo De Benedetti che lo raccomandava come “un giovane politico di sicuro avvenire”. Era il luglio del 2005

Scrive l’inviato di la Repubblica Umberto Rosso: “E tutti rimasti piuttosto affascinati dal personaggio, «certamente stimolante», tanto che questo è stato solo il primo di una serie di incontri, il rapporto certamente andrà avanti”. L’incontro aveva prodotto una prima iniziativa concreta: una convention su Democrazia e Islam da farsi a Venezia a fine settembre organizzata dal Partito democratico europeo.

Rutelli ha gettato le basi per un rapporto duraturo con la Open society, la più famosa delle fondazioni create dal finanziere. A tavola c’era anche il presidente della struttura Aryeh Neier.” scrive Francesco Verderami sul Corriere della Sera.

By 2010 we played a role in every region of the world. Entro il 2010 saremo protagonisti in ogni regione del mondo” Open Society Foundations.

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Primo flashback: il 5 novembre del 1993 la lira perse il 30% del suo valore per una speculazione mirata a far crollare lira e sterlina, una notte brava in cui Soros guadagnò 10 miliardi di dollari. Come scrive Antonella Randazzo nel suo articolo intitolato Come è stata svenduta l’Italia: “Soros ebbe l’incarico, da parte dei banchieri anglo-americani, di attuare una serie di speculazioni, efficaci grazie alle informazioni che egli riceveva dall’élite finanziaria. Egli fece attacchi speculativi degli hedge funds per far crollare la lira.” La sua speculazione costrinse la Banca d’Italia a bruciare circa 40 mila miliardi di lire in riserve valutarie. Quasi tre anni dopo, il 30 ottobre 1995, Romano Prodi offrì a Soros la laurea honoris causa in economia.

Marco Marozzi scrive su la Repubblica: “Ieri a Bologna, nella più antica università del mondo, gli hanno dato la laurea honoris causa. In economia. Festa di professori, banchieri, industriali. Ma anche un abbozzo di contestazione”. Lo stesso Prodi si incarica di presentare l’ultimo libro di Soros: “Le contestazioni sono incoerenti. Fanno ridere. Non hanno letto il libro” replica.

Tutti a riconoscere l’importanza della Open Society Fund creata da Soros per allargare nel mondo il concetto di democrazia economica e politica” scrive il giornalista de la Repubblica. Nel dicembre 2005, al rientro dalla sua visita a New York, Carlo De Benedetti organizza una conferenza nazionale sul futuro del Partito Democratico (PD) dove promuove Rutelli e il sindaco di Roma Walter Veltroni a candidati alla guida del partito. Così, il 14 ottobre 2007, dalla fusione dei due partiti La Margherita e i DS nasceva il PD. Sei mesi dopo, nell’aprile del 2008 nella capitale italiana c’era già fermento sulla voce che vedeva Soros interessato alla compravendita della squadra calcistica AS Roma. Questi i commenti di allora: Rutelli (laziale) “L’interesse di Soros è serio”, Veltroni (juventino) “La politica non si metta in mezzo”, Massimo D’Alema (romanista) “È un uomo di grande valore, un intellettuale impegnato in grandi azioni umanitarie”. Come dire: “Quando un uomo mette sulla stessa linea un juventino, un laziale e un romanista!”

 

Ma perché il centro-sinistra ha viaggiato fino a New York per chiamare Soros in Italia?

Vista l’esperienza americana del 2003 in cui Soros investì 15 milioni di dollari per sconfiggere il presidente Bush nelle elezioni del novembre 2004, che a suo dire era diventata “una questione di vita o di morte”, qualcuno in Italia ha pensato bene di approfittare del filantropo per sconfiggere il presidente Berlusconi. Il 2011 è l’anno delle primavere arabe, la nuova versione delle rivoluzioni colorate per i paesi del Maghreb. Quello che era successo precedentemente in Serbia, Georgia, Tunisia ed Egitto sarebbe successo anche in Italia all’insaputa degli italiani. E fu per attuare questo progetto “non violento” che Soros sbarcò in Italia. Doveva battere “democraticamente” il Cavaliere organizzandogli una bella rivoluzione colorata, una di quelle che sapeva fare benissimo e, visto che i colori li aveva quasi finiti, scelse per l’Italia l’ultimo rimasto nella sua scatola Giotto, il colore viola. Così nacque il Popolo viola. E, il 5 dicembre 2009, la piazza San Giovanni a Roma si riempì di centinaia di migliaia di persone del popolo viola organizzate su Facebook per chiedere al governo le dimissioni. Quel giorno venne chiamato il No B. Day.

Ovviamente, Berlusconi non si dimise e il movimento “spontaneo” perse il suo slancio innovativo per il cambiamento e andò scemando. A questo punto serviva un altro sistema efficace per dimissionare Silvio Berlusconi. E qual è il miglior sistema per un Grande Speculatore come Soros, che già nel 1993 aveva fatto svalutare la lira italiana del 30%, se non un altro attacco economico?

Infatti, ad un anno dal No B. Day, gli italiani dovettero imparare una nuova parola straniera: lo spread fra Bund tedeschi e i Btp italiani.Il “4 gennaio 2011 lo spread è a 173 punti. Il 30 dicembre arriverà a quota 528, con un incremento di 355 punti” scrive Michela Scacchioli su la Repubblica e aggiunge: “Il 9 novembre Napolitano nomina Monti senatore a vita (…) Tre giorni dopo Silvio Berlusconi sale al Colle per dimettersi (…) Il 16 novembre il presidente della Repubblica dà a Monti l’incarico di formare un governo tecnico.”

Così, finalmente, a colpi di spread, Soros archiviò il ventennio di Berlusconi. Un regime-change economico, un silenzioso Colour revolution. Il centro-sinistra è entrato finalmente a Palazzo Chigi senza alcun bisogno di andare alle elezioni.

Una nota complottistica: il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, George Soros, Mario Monti, e il suo successore a Palazzo Chigi Enrico Letta fanno tutti parte del gruppo Bilderberg, un’organizzazione internazionale massonica.

 

Gli Smart Dissidents

A sorpresa, il 17 febbraio 2014 sbuca dal nulla Matteo Renzi, il sindaco di Firenze, che riceve dal presidente Napolitano l’incarico di formare un nuovo Governo. Una carriera fulminea quella di Matteo Renzi che diventa il 63° Presidente del Consiglio scalzando il Governo Letta dopo averlo prima rincuorato con un “Enrico stai sereno!

Ma come è potuto accadere?

Secondo flashback: un giorno, chissà perché a Renzi venne in mente di regalare a Soros Le Muratel’ex carcere nel centro di Firenze. E, George, sebbene non fosse il suo compleanno, accettò di buon grado l’omaggio del Sindaco di Firenze. E non ci

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https://www.maurizioblondet.it/pd-chiamo-soros-italia-soros-rispose/

 

 

 

 

 

ARTE MUSICA TEATRO CINEMA

MACCHINE MORTALI, LO SPETTACOLARE FUTURO DELLE METROPOLI MODERNE

Nella scelta del Cinema di Sky, lo sci-fi di Christian Rivers che immagina un mondo dove le città sono giganteschi mostri predatori.
di Massimiliano Carbonaro

lunedì 19 agosto 2019 – Sky

Londra non è più la scintillante metropoli di una volta, ti può letteralmente divorare in un sol boccone come succede nel film Macchine mortali. Alla ricerca della next big thing: come nelle serie tv si guarda a chi sarà in grado di prendere il trono di Game of Thrones, per il cinema si pensa al dopo Star Wars, la cui terza trilogia si concluderà questo Natale con il film The Rise of Skywalker, e uno dei candidati più consistenti è proprio il film Macchine mortali. Il film diretto da Christian Rivers in onda su Sky Cinema Uno è il primo, spettacolare capitolo di un saga che immagina un mondo post apocalittico in cui le città, come la capitale inglese, sono diventate giganteschi mostri semoventi che, non metaforicamente, ingoiano i centri abitati più piccoli anche loro dotati di poderosi cingoli.

Su Sky Cinema Uno lunedì 19 agosto alle 21.15, disponibile anche on demand, Macchine mortali è

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https://www.mymovies.it/film/2018/mortalengines/news/lo-spettacolare-futuro-delle-metropoli-moderne/

 

 

 

 

 

BELPAESE DA SALVARE

La scuola pubblica? È occupata da insegnanti di sinistra

www.nicolaporro.it

La nostra rubrichetta sull’egemonia culturale della sinistra continua. Dopo la lettera sull’indottrinamento della sinistra nella scuola pubblica ecco che ricevo e pubblico volentieri questa nuova lettera sempre legata al mondo dell’istruzione. Si tratta di un vero e proprio sfogo di una docente che racconta quanto sia alto il livello di politicizzazione dei suoi colleghi seduti in cattedra, ovviamente di sinistra…

Qui di seguito trovate tutte le altre lettere su questa egemonia culturale, immeritata, della sinistra nel nostro Paese:

Salve Nicola,

sono una docente di Lettere di scuola secondaria superiore. Anch’io desidero intervenire in relazione all’egemonia culturale della sinistra all’interno delle aule scolastiche. Ricordo ancora con rammarico e raccapriccio quella Commissione di colleghi che durante l’Esame di Stato 2018 ha indossato le “magliette rosse”: cosa avranno provato gli studenti al momento dell’orale? Si saranno potuti esprimere liberamente? (La domanda è ovviamente retorica). Personalmente non faccio politica a scuola: reputo che il mio ruolo consista nell’aiutare i ragazzi a sviluppare un pensiero critico personale, pertanto mi limito a coordinare il dibattito e ovviamente rispetto i punti di vista di tutti, anche le prese di posizione assai distanti o opposte al mio sentire (purché ovviamente si rimanga all’interno dei limiti stabiliti dalla legge). Mi sembra che quando si parla di scuola come “palestra democratica” si debba intendere proprio questo.

Purtroppo negli ultimi anni alcuni argomenti sono diventati dei tabù; o meglio, sono diventati dei tabù per me, ma non per molti miei colleghi. Mi spiego meglio. Quando si affrontano temi relativi ad immigrazione, accoglienza, pubblica sicurezza, diritti umani, Islam, ambiente, i colleghi di sinistra possono permettersi di pontificare in classe sui porti aperti, sul “restiamo umani”, possono santificare la “capitana Carola” o Greta Thunberg e proporre tali nuove eroine come modello a cui ispirarsi, possono permettersi anche pesanti critiche di “razzismo, fascismo e omofobia” rivolte all’indirizzo dell’attuale esecutivo. Ma se, come nel mio caso, il docente ritiene corretta una gestione dei flussi migratori che passi attraverso la legalità, apprezza i provvedimenti adottati dall’attuale Governo, trova quantomeno sospetto che lo “sciopero per il clima” di maggio si sia tenuto due giorni prima delle elezioni europee (chi è molto giovane è facilmente condizionabile), reputa che le

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https://www.nicolaporro.it/la-scuola-pubblica-occupata-da-insegnanti-di-sinistra/

 

 

 

 

 

DIRITTI UMANI – IMMIGRAZIONI

Migranti!? Migranti!? Migranti!?

22 ottobre 2017 – Alessandro Giorgiutti

 

Un libro rigoroso, scevro da ideologie e pregiudizi, che in un pugno di pagine ricche di dati, dettagli e analisi spiega chi e perché cerca di venire in Europa utilizzando i canali della criminalità organizzata. Si tratta soprattutto di un libro che smonta luoghi comuni e propaganda “buonista” di chi, con i nostri soldi, ha spalancato le porte dell’Italia e dell’Europa all’immigrazione illegale e alla penetrazione islamica.

Gianandrea Gaiani

 

L’Intervista ad Anna Bono di Libero Quotidiano

Tracciare l’identikit dell’immigrato che arriva in Italia attraverso il Mediterraneo vuol dire confutare parecchi luoghi comuni. Ha i titoli (e il coraggio) per farlo Anna Bono, dodici anni di studi e ricerche passati in Kenya, già docente di Storia e Istituzioni dell’Africa all’Università degli Studi di Torino, recente autrice del saggio Migranti!? Migranti!? Migranti!? edito dalla friulana Segno.

 

 

Da dove partono gli immigrati che sbarcano nel nostro Paese?

 
«Soprattutto dall’Africa subsahariana, in particolare dall’Africa Occidentale. Nigeria in testa, seguita da Senegal, Ghana, Camerun e Gambia. Africa a parte, un numero consistente viene da Bangladesh, Afghanistan e Pakistan. Siriani e iracheni in fuga dalla guerra sono una minoranza».

Si può farne un ritratto?

 
«Quasi il 90% sono maschi, hanno perlopiù dai 18 ai 34 anni, con una percentuale importante di minorenni (stando almeno alle dichiarazioni al momento dell’arrivo). E viaggiano da soli. Pochissime sono le famiglie, a differenza di quanto accade per siriani e iracheni».

Quali sono le loro condizioni economiche?

 
«Per affrontare un viaggio clandestino – clandestino, va precisato, dalla partenza all’arrivo, e non soltanto nell’ultimo tratto via mare – bisogna affidarsi ai trafficanti. I costi sono elevati, nell’ordine delle migliaia di dollari. Ecco perché a partire sono persone del ceto medio (ormai più o meno un terzo della popolazione africana) con un reddito discreto».

Ma se hanno un reddito discreto perché partono?

 
«In Africa c’è una percentuale di popolazione giovane convinta che l’Occidente è talmente ricco che basta arrivarci per fare fortuna».
E non li frenano i rischi del viaggio, la paura di morire prima di arrivare a destinazione?

 
«Non so quanto sia chiara in Africa la consapevolezza di questi rischi. E in effetti un modo per diradare il flusso di partenze sarebbe promuovere campagne informative in loco sui pericoli e i costi del viaggio, e su cosa ci si deve aspettare una volta arrivati in Europa, in termini di disoccupazione giovanile e reali opportunità d’ impiego. C’era un senegalese che aveva una mandria di mucche e dei tori. Tutto sommato una buona posizione. Ha venduto tutto per venire in Europa ed è morto in mare. Ma se anche ce l’avesse fatta, uno come lui, un semplice possidente, senza esperienze lavorative e senza conoscere la lingua, quale lavoro avrebbe potuto fare?».

Chi dà queste informazioni sbagliate sull’Europa?

 
«C’è un’immagine positiva dell’Europa veicolata dai mass media. Ma pesano anche altri fattori. Gli europei, agli occhi dell’africano medio, sono tutti ricchi. L’europeo è il turista che frequenta alberghi di lusso, oppure il dipendente dell’azienda occidentale che

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https://www.analisidifesa.it/2017/10/migranti-migranti-migranti/

 

 

 

 

ECONOMIA

Cina colpisce 75 miliardi di prodotti americani, reagisce Trump: crolla Wall Street

© REUTERS / Tyrone Siu

Prosegue la guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti: oggi Pechino ha annunciato l’introduzione di dazi per 5078 prodotti americani importati dal valore complessivo di 75 miliardi di dollari.

“Il Comitato per le tariffe del Consiglio di Stato cinese ha deciso di introdurre commissioni aggiuntive del 10% e 5%”, si legge in un comunicato del dicastero delle Finanze cinese.

Questa mossa è una risposta alla decisione di Washington di imporre dazi del 10% sulle importazioni di beni cinesi per 300 miliardi di dollari. Come i dazi americani, le nuove aliquote cinesi saranno applicate rispettivamente a partire dal 1° settembre e 15 dicembre.

“Le azioni erronee degli Stati Uniti hanno portato ad ulteriori tensioni in campo economico-commerciale, minando seriamente gli interessi non solo della Cina e degli Stati Uniti, ma di tutto il mondo”, si evidenzia nel comunicato.

Inoltre, Pechino introdurrà nuovamente dazi addizionali del 25% e del 5% su automobili e componenti

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https://it.sputniknews.com/economia/201908238017335-cina-colpisce-75-miliardi-di-prodotti-americani-reagisce-trump-crolla-wall-street/

 

 

 

 

FINANZA BANCHE ASSICURAZIONI

I dieci anni che sconvolsero le banche italiane

Sul Sole un articolo di Luca Davi commenta i risultati dello studio annuale della società di consulenza A.T. Kearney sui conti delle banche retail europee, coprendo 92 istituti attivi in 22 mercati continentali. Per l’Italia, lo studio considera i bilanci delle divisioni commerciali delle nostre prime cinque banche. La sintesi è che il settore in un decennio è cambiato profondamente ed ancor di più è atteso cambiare. Ma sarà durissima.

Dopo dieci anni di crisi pressoché ininterrotta e proteiforme, le banche italiane hanno visto ridursi pesantemente sia i ricavi che gli utili. Ma quel che è peggio è che la distanza con la media europea si è allargata, anche se calcolata prescindendo dalla grande crisi delle sofferenze bancarie. Diamo un’occhiata alla efficace tabella di sintesi elaborata dal Sole:

 

In Italia i ricavi per cliente si sono contratti, nell’ultimo decennio, più che rispetto alla media europea, anche se in valore assoluto le nostre banche restano sopra le consorelle continentali, a causa del bancocentrismo italiano.

Ma, mentre in Europa i ricavi per dipendente sono aumentati nel decennio, da noi sono diminuiti, peraltro restando su valori assoluti ampiamente inferiori. Se si considera la minaccia che il fintech porta e porterà alle banche tradizionali, in termini di erosione di ricavi, non c’è molto da stare allegri, anche se lo scenario verosimile è quello di banche (almeno le maggiori) impegnate ad acquisire le startup più promettenti.

Riguardo al calo dei ricavi, è ovvio che i margini di interesse si sono brutalmente assottigliati, visto il livello dei tassi. Ma questo vale per tutte le banche europee. Piuttosto, le italiane sembrano aver visto una pesante erosione nei cosiddetti ricavi transazionali, quelli legati (ad esempio) alle commissioni sul risparmio gestito ed ai servizi di bancassicurazione. Commenta Ettore Pastore, partner di A.T. Kearney:

Il calo è forte ed è legato a un mix di fattori; oltre alla riduzione dei tassi, che è

 

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https://phastidio.net/2019/08/25/i-dieci-anni-che-sconvolsero-le-banche-italiane/

 

 

 

In che modo la Commissione trilaterale impose il golpe bancario negli USA

19 Agosto 2019da aurorasito

Matthew Ehret, SCF 12 agosto 2019

http://aurorasito.altervista.org/?p=8142

 

Fino a poco tempo fa avevo creduto come molti che Jimmy Carter non fosse il tipico politico. Distinguendosi dalla vasta gamma di sciocchezze dell’establishment, l’ex-presidente apparve spesso come la sola voce della ragione nell’establishment nordamericano indicando le ingiustizie dell’esercito nordamericano, i torti della lobby sionista e la natura autodistruttiva dell’oligarchia nordamericana. Sicuramente un uomo che parla così candidamente non può essere cattivo. Mentre credo che Carter abbia probabilmente buone intenzioni, credo anche che l’uomo sia probabilmente all’oscuro oggi come lo era quando fu il fantoccio di quelle forze ora identificate come il Deep State internazionale, che dettarono la politica estera e interna degli USA durante la sua presidenza del 1977-1981. Sotto il regno di Carter, un’organizzazione nata dall’influenza congiunta del Council on Foreign Relations e del Bilderberg Group occupò gli USA con la Commissione Trilaterale che ribaltò gli ultimi resti degli impulsi antiimperiali lasciati dalla visione dei presidenti Franklin Roosevelt e John Kennedy, convertendo gli USA in un caso autodistruttivo, come lo vediamo oggi. Dato che le riforme della Trilateral furono così onnicomprensive toccando questioni di politica economica, come la creazione della schiavitù del debito estero, finanziamento del terrorismo ed energia verde, va condotto una breve valutazione di come ciò sia accaduto, osservando anche alcuni dei principali attori che lo permisero.

La Commissione Trilaterale prende il sopravvento

Mentre James Carter divenne il 39° presidente degli Stati Uniti nel 1977, la Commissione Trilaterale fu effettivamente creata nel 1973 sotto il capo nominale di David Rockefeller III (presidente della Chase Manhattan Bank) e una coorte di finanzieri internazionali e ideologi dalla mentalità imperialista che credevano religiosamente nella dottrina utopica della governance globale sotto l’etica padrone-schiavo. L’idea di consolidare tre zone globali di potere (Nord America, Europa occidentale e Giappone) all’apice della guerra fredda sotto una struttura di comando unificata, motivo dietro la creazione di questo think tank al momento. Un personaggio di spicco della Commissione Trilaterale che in seguito divenne Consigliere per la sicurezza nazionale di Carter fu Zbigniew Brzezinski che chiamò tale agenda “Era recnotronica” che descrisse nel 1970 come un’era che implicava “l’apparizione graduale di una società sempre più controllata. Una società del genere sarebbe dominata da un’élite, libera dai valori tradizionali”. Chi rappresenterebbero tali specialisti? Nel suo Between Two Ages, Brzezinski chiarì: “Lo Stato-nazione come unità fondamentale della vita organizzata dell’uomo ha smesso di essere la principale forza creativa: le banche internazionali e le multinazionali agiscono e pianificano in termini lungi dai concetti politici dello stato-nazione”. Il senatore Barry Goldwater esortò questa bestia straniera a trasformare gli USA nella sua autobiografia del 1979, dicendo apertamente: “La Commissione trilateralista è internazionale … (e) … intende essere il veicolo del consolidamento multinazionale degli interessi commerciali e bancari prendendo il controllo del governo politico degli Stati Uniti. La Commissione trilateralista rappresenta uno sforzo abile e coordinato per impadronirsi e consolidare il controllo dei quattro centri di potere: politico, monetario, intellettuale ed ecclesiastico”. Un’altra figura politica nordamericana combatté tale virus straniero era

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http://aurorasito.altervista.org/?p=8142

 

 

 

 

 

LA LINGUA SALVATA

Fasullo

fa-sùl-lo

SIGNFalso, scadente; privo di abilitazione, incompetente

voce giudeo-romanesca, dall’ebraico pāsūl ‘illegittimo, invalido’.

Che fasullo e falso siano parenti, di uguale ascendenza latina, lo possono pensare in tanti: sembrano così simili per forma, così vicini per significato. E invece il fasullo ci racconta una storia radicalmente diversa, e sorprendente.

Molte persone hanno un’idea di che cosa sia la lingua yiddish, nata in Europa in seno a comunità ebraiche di lingua tedesca, oggi parlata e scritta quasi solo negli Stati Uniti. Ma le mediazioni fra lingua ebraica e lingua locale che abbiano originato lingue vere e proprie o dialetti sono moltissime: solo in Italia sono state almeno una dozzina, fra cui il giudeo-veneziano, il giudeo-livornese (anche

 

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https://unaparolaalgiorno.it/significato/F/fasullo?utm_source=notification&utm_medium=push&utm_campaign=pdg

 

 

 

 

PANORAMA INTERNAZIONALE

Frontiere e politica: così l’immigrazione ha cambiato il volto dell’Europa

24 Agosto 2019 – Roberto Favazzo

 

In linea di massima l’Europa, o meglio gran parte della sua classe politica, non è stata in grado di imporre agli stranieri di adeguarsi ai valori e alle usanze dei paesi che li hanno ospitati ma al contrario ha assunti un atteggiamento remissivo nei confronti dell’immigrazione. In altri termini le classi politiche europee hanno, a partire dal 2016, modificato norme ed usanze per non suscitare la reazione ostile degli immigrati trascurando paradossalmente le esigenze degli autoctoni.

L’immigrazione non piace agli europei

La reazione dei cittadini europei di fronte alla debolezza delle classi politiche, come di fronte alla esistenza di immigrati che in quanto disoccupati giravano per la città senza fare nulla cercando l’elemosina non si fece attendere come dimostrano le ricerche compiute dal Pew Research Center nel 2016  e dalla Chatam House nel 2017. Queste ricerche concordemente sottolineavano che il 50% dei cittadini europei intervistati era assolutamente ostile ad accogliere ulteriori flussi di immigrati, in

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https://www.ilprimatonazionale.it/esteri/frontiere-politica-immigrazione-europa-128165/

 

 

 

 

 

 

POLITICA

Il Pd col rompicapo immigrazione

Eliminare i dl sicurezza per tornare a una accoglienza indiscriminata sarebbe un errore. Se l’obiettivo di un governo tra Dem e M5s è “sgonfiare Salvini”, è doveroso trovare una terza via alla gestione dell’emergenza migranti.

Lorenzo AndraghettiTwitter24 Agosto 2019 18.00

L’accordo per un governo Pd-M5s, se mai andasse in porto, potrebbe basarsi su tre punti proposti dai dem (prima erano cinque): annullare il decreto sicurezza (ovvero la politica di porti chiusi), un accordo preventivo sulla prossima manovra finanziaria e lo stop al taglio dei parlamentari. Tralasciando il fatto che, al momento, non si capisce cosa guadagnerebbe il M5s da tale accordo, il punto fondamentale rimane il tema immigrazione.

SALVINI HA COSTRUITO IL SUO SUCCESSO SUI PORTI CHIUSI

Matteo Salvini ha costruito il suo consenso solo ed esclusivamente sulla politica dei porti chiusi. Si può non essere d’accordo e ritenerla una misura disumana (come anche io sostengo) ma circa la metà degli italiani la condivide. Pensare di fare un accordo di governo, tra parti che fino a ieri si facevano la guerra istituzionale e mediatica, con il solo obiettivo di boicottare un ritorno di Salvini e non affrontare il tema migranti, non ha senso.

Non ha senso nemmeno tornare a gestire il fenomeno migratorio come lo hanno gestito i tre governi di sinistra (Letta, Renzi, Gentiloni) nella passata legislatura. È stato proprio a causa della loro gestione (non solo sull’immigrazione) che Salvini ha avuto un consenso elettorale del 17% (e il M5s del 32%) nel 2018. Il successo salviniano alle Europee di quest’anno (Lega al 34%) invece è da imputare

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https://www.lettera43.it/governo-m5s-pd-immigrazione/?refresh_ce

 

 

 

 

 

 

 

Un dettaglio che lorsignori dimenticano: gli elettori

Daniele Capezzone – 26 agosto 2019

Minuto dopo minuto, la sensazione si fa sempre più forte. Anche comprensibilmente, sia i protagonisti della crisi politica che si è aperta in Italia sia gli osservatori, sembrano totalmente concentrati sulle manovre di palazzo, sulle tattiche contrapposte, sul Risiko (anzi, sul Lego: montaggio e smontaggio) delle alleanze.

Ma rischiano di dimenticare (si fa per dire) un “dettaglio”: e cioè gli elettori. E in particolare quella consistentissima maggioranza di italiani che, in ogni forma possibile (elezioni, sondaggi, focus, audience televisiva…), mostrano di volere essenzialmente due cose: meno tasse e immigrazione controllata.

Questa è la domanda politica che in tutto l’Occidente avanza, e che ovviamente trova interpreti

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https://www.nicolaporro.it/un-dettaglio-che-lorsignori-dimenticano-gli-elettori/

 

 

 

 

 

 

“Se perdo al referendum non mi vedrete più” Tutte le promesse non mantenute di Renzi e Pd

Siccome le parole sono importanti è tempo di pubblicare la raccolta definitiva di tutte le volte in cui l’ex premier, Maria Elena Boschi e i colleghi democratici hanno promesso di abbandonare definitivamente governo e vita politica in caso di vittoria del No al referendum

DI WIL NONLEGGERLO

14 dicembre 2016

“Se vince il No finisce la mia storia politica”, “cambio mestiere e non mi vedrete più”, “con che faccia potrei restare?”, “il Pd si troverà un altro segretario”. E dai democratici, in coro: “non avremmo più autorevolezza, impossibile restare attaccati alla poltrona”, “lascerei pure io”, “e pure io!”. Oggi Matteo Renzi è saldamente ancorato alla guida del Partito Democratico, il #governofotocopia di Paolo Gentiloni ha ottenuto la fiducia e Maria Elena Boschi è rientrata immediatamente a Palazzo Chigi nonostante il fallimento referendario e la promessa di andarsene in caso di sconfitta. Il No ha stravinto, sul resto giudicate voi.

– MATTEO RENZI, DA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

La fine dell’esperienza politica (Consiglio dei Ministri, 12 marzo 2014):
“Lo dico qui, prendendomene la responsabilità, che se non riesco a superare il bicameralismo perfetto non considero chiusa l’esperienza del governo, considero chiusa la mia esperienza politica”.

Fine (Tg2, 30 marzo 2014):
“O facciamo le riforme, o non ha senso che io stia al governo. Se non passa la riforma del Senato, finisce la mia storia politica”.

Del tutto evidente (Conferenza stampa di fine anno, 29 dicembre 2015):
“È del tutto evidente che se perdo il referendum costituzionale, considero fallita la mia esperienza in politica”.

Precise responsabilità (Repubblica.tv, 12 gennaio 2016):
“Intendo assumermi precise responsabilità. È un gesto di coraggio e dignità. Se perdo il referendum io non solo vado a casa, ma smetto di far politica”.

La dignità (Aula del Senato, 20 gennaio 2016):
“Lo ripeto anche qui: se perdessi il referendum considererei conclusa la mia esperienza politica. Credo profondamente nel valore della dignità della cosa pubblica”.

La borsettina (Quinta Colonna, 25 gennaio 2016):
“Io non sono come gli altri, se gli italiani diranno No, prendo la borsettina e torno a casa”.

E le vostre idee? (Scuola di formazione del Pd, 7 febbraio 2016):
“Se vince il No prendo atto del fatto che ho perso. Dite che sto attaccato alla poltrona? Tirate

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http://espresso.repubblica.it/palazzo/2016/12/14/news/se-perdo-al-referendum-non-mi-vedrete-piu-1.290955

 

 

 

 

 

SCIENZE TECNOLOGIE

Huawei lancerà un rivale di Google Maps entro ottobre

© REUTERS / Dado

17:24 20

L’annuncio arriva mentre Huawei si difende dalla guerra commerciale del governo USA con la Cina e in particolare dalle limitazioni imposte lo scorso maggio.

La multinazionale di IT cinese Huawei ha svelato i piani di lanciare un servizio di mappatura in ottobre per competere con Google Maps e ridurre la dipendenza dalle tecnologie statunitensi, secondo quanto riferito dai media cinesi martedì.

Il servizio “Map Kit” di Huawei è attualmente aperto solo agli sviluppatori per la creazione di applicazioni software utilizzando la sua piattaforma.

Zhang Pingan, presidente del gruppo business consumer di Huawei per i servizi cloud, ha affermato che oltre il 50% delle applicazioni mobili utilizza servizi basati sulla posizione che richiedono funzionalità di mappatura.

Secondo Zhang, il nuovo servizio di mappatura offrirà condizioni di traffico in tempo reale e implementerà sistemi di navigazione in grado di riconoscere quando le auto cambiano corsia, oltre a offrire programmi di mappatura in realtà aumentata.

Map Kit sarà disponibile in quaranta lingue, ha annunciato Huawei, e nonostante sia un “ritardatario” del

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https://it.sputniknews.com/economia/201908208003572-huawei-lancera-un-rivale-di-google-maps-entro-ottobre/

 

 

 

STORIA

Le menzogne sulla storia dell’Unione Sovietica: da Hitler a Hearst, Conquest e Solzhenitsyn

da aurorasito

Mario Sousa, Agitacion 16 maggio 1998

Abbiamo sentito tutti la storia di milioni di persone che, si dice, furono imprigionate e morirono nei campi di lavoro dell’Unione Sovietica e a causa della fame durante lo stalinismo. In questo mondo in cui viviamo, chi può evitare di ascoltare le terribili storie di presunte morti e omicidi nel Gulag dell’Unione Sovietica? Chi può evitare di ascoltare le storie di milioni di persone che, presumibilmente, morirono di fame e di milioni di oppositori politici giustiziati nell’Unione Sovietica durante l’era di Stalin? Nel mondo capitalista, tali storie si ripetono su libri, giornali, radio, televisione e film, e dati mitici su milioni di vittime del socialismo aumentavano a passi da gigante negli ultimi 50 anni. Ma da dove provengono davvero tali storie e cifre? Chi c’è dietro? E un’altra domanda: cosa c’è di vero in queste storie? E quali informazioni sono contenute negli archivi dell’Unione Sovietica, una volta segrete ma declassificate per la ricerca storiografica da Gorbaciov nel 1989? Gli autori dei miti hanno sempre affermato che tutte le loro storie sui milioni di morti nell’Unione Sovietica di Stalin sarebbero state confermate il giorno in cui gli archivi venivano alla luce. È ciò è successo? I documenti hanno confermato tali storie? Il seguente articolo mostra l’origine di tali storie su milioni di morti dovute a fame e internamento nei campi di lavoro dell’Unione Sovietica di Stalin, e chi c’è dietro tali storie. Questo autore, dopo aver studiato i rapporti dell’indagine condotta sulla base degli archivi dell’Unione Sovietica, è in grado di fornire informazioni con dati concreti sul numero autentico di prigionieri, sugli anni di carcere e il numero reale dei morti e dei condannati a morte nell’Unione Sovietica di Stalin. La verità è molto diversa dal mito. L’autore Mario Sousa è membro del Partito comunista svedese, il KPML (r). L’articolo è stato pubblicato sul giornale del Partito Comunista Proletario nell’aprile 1998.

C’è una connessione storica diretta che parte da Hitler e continua con Hearst, Conquest e Solzhenitsyn. Nel 1933 si verificarono in Germania una serie di scontri politici che avrebbero lasciato il segno nella storia mondiale nei decenni successivi. Il 30 gennaio Hitler divenne Primo ministro e una nuova forma di governo, basata su violenza e mancanza di rispetto per le leggi, iniziò a prendere forma. Per consolidare l’assalto al potere, i nazisti indissero nuove elezioni il 5 marzo usando tutti i mezzi di propaganda necessari per garantirsi la vittoria. Una settimana prima delle elezioni, il 27 febbraio, i nazisti incendiarono il parlamento accusandone i comunisti. Alle elezioni i nazisti ottennero 17,3 milioni di voti e 288 deputati, circa il 48% dell’elettorato (a novembre avevano ottenuto 11,7 milioni di voti e 196 deputati). Una volta bandito il Partito Comunista, i nazisti iniziarono a perseguitare i socialdemocratici e i sindacati, e i primi campi di concentramento iniziarono a riempirsi di uomini e donne di sinistra. Nel frattempo, il potere di Hitler in parlamento continuò a crescere con l’aiuto delle forze di destra. Il 24 marzo Hitler fece approvare al parlamento una legge che gli conferiva potere assoluto di governo del Paese per 4 anni senza consultare la camera. Successivamente iniziò la persecuzione aperta degli ebrei, che iniziarono a essere internati nei campi di concentramento, dove erano già internati comunisti e socialdemocratici di sinistra. Hitler proseguì il tentativo di monopolizzare il potere assoluto, respingendo gli accordi internazionali del 1918 che imposero restrizioni su fabbricazione di armi e militarizzazione della Germania. Il riarmo della Germania avvenne a grande velocità. Questa era la situazione politica internazionale, quando iniziarono ad apparire i miti sui morti nell’Unione Sovietica.

L’Ucraina come territorio tedesco

Accanto a Hitler al comando tedesco c’era Goebbels, ministro della Propaganda, responsabile d’instillare il sogno nazista nel popolo tedesco. Era il sogno di un popolo di razza pura che avrebbe vissuto nella Grande Germania, Paese con un ampio lebensraum, un grande “spazio vitale”. Una parte di tale lebensraum, territorio a est della Germania, in effetti era molto più grande della Germania stessa, doveva ancora essere conquistato e annesso nella nazione tedesca. Nel 1925, nel suo libro Mein Kampf, Hitler aveva già sottolineato che l’Ucraina era parte essenziale dello “spazio di vita tedesco”. L’Ucraina e altre regioni dell’Europa orientale dovevano appartenere alla nazione tedesca per essere utilizzate in modo “appropriato”. Secondo la propaganda nazista, la spada nazista avrebbe liberato questo grande territorio lasciando spazio libero alla razza tedesca. Con la tecnologia e l’iniziativa tedesche, l’Ucraina sarebbe stata trasformata in una regione che avrebbe prodotto cereali per la Germania. Ma prima i tedeschi dovevano liberare l’Ucraina dalla sua popolazione di “esseri inferiori” che, secondo la propaganda nazista, sarebbero stati messi al lavoro come schiavi nelle case, nelle fabbriche e nei campi tedeschi, laddove erano necessari per l’economia tedesca. La conquista dell’Ucraina e di altre aree dell’Unione Sovietica richiedeva la guerra contro l’Unione Sovietica

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http://aurorasito.altervista.org/?p=8181

 

 

 

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