Una patrimoniale sul conto corrente bella è servita alla voce maggiori “costi”.

Una patrimoniale insidiosa che si nasconde nelle voci delle spese del conto corrente. Da Bankitalia è giunto lo studio sull’aumento costi medi dei conti correnti lievitati sino a toccare il valore di 88,5 euro paragonato all’anno 2019.

In altre parole, secondo la ricerca condotta dalla Banca d’Italia senza che nessuno si sia almeno indispettito, in meno di due anni sono aumentate le spese del conto corrente. La strategia politica economica della Bce rischia di far perdere solo denaro ai correntisti.

Se sul conto corrente vengono lasciati i risparmi viene applicata la patrimoniale occulta, in sostanza, va a incrementare le spese giù esistenti. Nel caso in cui non si lasciano soldi sul conto corrente si rischia di andare sotto per colpa delle spese. In entrambi i casi i correntisti perdono denaro.

Ad esempio, dal 1 °gennaio 2022 con l’entrata in vigore della norma sul blocco dei pagamenti del valore di oltre 999,99 euro potrebbero aumentare i costi delle operazioni bancarie. Chi preleva piccole somme di denaro dal proprio conto corrente per i bisogni giornalieri, rischia di pagare più spese di commissione. Nello stesso momento, chi non usa il denaro contante non viene graziato, in quanto, se aumentano le spese delle operazioni bancarie, si paga di più per bonifici, assegni e così via.

La patrimoniale sul conto corrente camuffata da spese

Parlare dell’ingresso di una patrimoniale sul conto corrente non è semplice. Anzi, si rischia inevitabilmente di scatenare l’ira dei lettori e non solo. D’altra parte, se non ne facessimo alcun cenno tutto passerebbe sottobanco. La questione è molto delicata, la Bce si muove in un modo tale che la banca non può fare altro che applicare ulteriori costi.

Di cosa parliamo realmente di patrimoniale o spese? Si, fondamentalmente, si tratta dell’aumento delle spese sul conto corrente. Gli istituti di credito vengono costretti ad aumentare i costi del conto corrente, perché la Bce non può perdere denaro.

In particolare, con quest’ultima strategia i correntisti con i propri risparmi sono costretti a promuovere investimenti. Quanto basterebbe un’operazione opposta, ossia incrementare i tassi d’interesse al minimo di un punto percentuale. La Banca centrale europea non ha interesse di perseguire quest’ultima opzione.

A dirla tutta, delle due strade una porta al Paradiso e l’altra all’Inferno. Di conseguenza, difficile prevede se la Bce opererà su un cambio di rotta. Non impossibile che decida di aumentare il denaro in circolazione facendo slittare la norma sui pagamenti del 1° gennaio 2022.

È più fattibile che la Banca centrale europea persegua la sua strategia politica economica riducendo in negativo i tassi d’interessi, per permettere una maggiore circolazione di denaro, per dare una spinta all’economia. Con la liquidità in eccesso o che resta le banche applicano un tasso del -0,50% e la rimandano a Francoforte. Il che si traduce in un aumento di spese sul conto corrente, ossia la patrimoniale truccata sotto forma di costi.