Il libro “Il senso della sete” della scrittrice Fausta Speranza, giornalista inviata di Radio Vaticana e prima donna ad occuparsi di politica internazionale a L’Osservatore Romano, rappresenta un prezioso e informatissimo resoconto sul tema della distribuzione e del possesso delle fonti idriche nel mondo. L’Autrice si concentra sulle rotte che l’oro blu intraprende, con destinazioni spesso diverse da quelle dove esiste la maggiore necessità. L’acqua diventa immediatamente un’arma politica e di dominio. La sua scarsità può mettere in ginocchio intere aree del pianeta dove vivono faticosamente decine di popoli diversi destinati ad una dolorosa e lenta estinzione per siccità.

Il testo è costruito su una vasta raccolta di informazioni e di lunghe ricerche. Contiene interviste a responsabili di organizzazioni mondiali, a studiosi, a politici. L’Autrice parla di idro-politica creando un neologismo che spero abbia la giusta diffusione e fortuna. La definizione trova la sua espressione nella quasi totalità dei territori africani con la storia millenaria dei suoi fiumi più importanti ai quali sono legate le storie di popoli, lingue, filiere commerciali, vie carovaniere. La situazione di crescente scarsità di acqua attanaglia il sud America aumentando tensioni geopolitiche pregresse a malapena gestite per non esplodere in conflitti regionali disastrosi. Attualmente, i conflitti in corso per la detenzione dell’acqua sono oltre 500 nel mondo.

L’Autrice ha riportato un dato preoccupante che riguarda la dura contesa per il controllo delle fonti. Nel libro viene esplicitamente chiarito che secondo i trend attuali entro il 2050 saranno ben 5,7 miliardi gli umani esclusi dall’uso di acqua potabile! (pag. 55). La spinta alla privatizzazione dell’acqua per farla quotare perfino in Borsa non attenuerà l’insorgere di conflitti di magnitudine distruttiva crescente!

La tesi più interessante intorno alla quale il libro ha il suo fondamento è considerare l’acqua il primo dei diritti umani che costituisce l’architrave dei diritti sociali, economici, ecc. Mutamenti dei flussi idrici provocano migrazioni di crescente entità che vanno in parallelo con la privatizzazione dell’acqua. La destinazione più importante di questi spostamenti di masse umane è il continente europeo che rischia di essere la destinazione di almeno mezzo miliardo di persone. Il dissesto idrico in corso è la risultante del mutamento climatico causato – a detta di alcuni scienziati – da tanti fattori tra cui il cambiamento delle attività solari.

La presenza umana senza controlli continua ad incrementare l’inquinamento ambientale e le “isole di plastica” ne sono il segno più vistoso ed allarmante. La svolta climatica solare ha peggiorato gli effetti della mala gestione idrica.

I temi di questo informatissimo ed interessante testo sono distribuiti in tre parti. La prima con dodici paragrafi; la seconda con otto paragrafi; la terza con 17 paragrafi che trattano gli aspetti religiosi, e culturali dell’acqua per un totale di duecentocinquantacinque pagine ricche di notizie, fatti, suggestioni. Si apre al lettore un mondo di patrimonio culturale e spirituale di grande vastità, complessità, peso simbolico, che attiene agli uomini di ogni fase storica e di ogni latitudine.

Lo stile narrativo è piacevole grazie alla notevole esperienza professionale e allo spessore culturale dell’Autrice.

Un bel libro che si può leggere a più livelli: come un lungo racconto, come un saggio, come un rapporto informativo. Infine, è soprattutto un libro che va riletto e ripensato con calma perché lascerà il segno!

Fausta Speranza, Il senso della sete, Infinito Edizioni, 2021, Pag. 255, € 17,00.

FONTE: https://www.opinione.it/societa/2022/07/11/manlio-lo-presti_acqua_idro_politica_diritti_siccit%C3%A0/