RASSEGNA STAMPA DETTI E SCRITTI 10 NOVEMBRE 2022

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RASSEGNA STAMPA DETTI E SCRITTI 10 NOVEMBRE 2022

 

A cura di Manlio Lo Presti

Esergo

               Se togli le spine posso accarezzare i tuoi demoni

(Carillon)

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SOMMARIO

L’ecologismo radicale nemico della civiltà
Non c’è verso oggi devi essere COOL.  
Torno a casa, mi butto sul divano e accendo la tv.
Cara Sig.ra Ilaria Cucchi.
STUDENTI A LA SAPIENZA
UCRAINA –  ITALIA 3-0
UN UOMO TRANQUILLO
BASTA COPIARE GLI AMERICANI E FORSE RISOLVIAMO IL PROBLEMA DELLE ONG.
MA IL FRANCO SVIZZERO?
Arbitro bancario e finanziario (ABF)
Putin: “La soppressione dei valori morali assume caratteri di satanismo”
Le menzogne si stanno sciogliendo come neve, al sole della geopolitica USA – Cina (Di Marco Santero)
ESTETICA ED ETICA
SARS-CoV-2 NATO DA LABORATORIO
I SALVATI DAI LAGER

 

 

ATTUALITÀ SOCIETÀ COSTUME

L’ecologismo radicale nemico della civiltà

di Roberto PECCHIOLI

L’ecologismo radicale è tra i cespugli più insidiosi dell’albero ideologico progressista. Parte di esso è promosso e finanziato dalle centrali oligarchiche e dalle fondazioni dei miliardari sedicenti filantropi, il che la dice lunga sui suoi veri fini. Un ben oliato meccanismo diffonde mezze verità e alimenta paure irrazionali- assai diffuse tra i giovani, la generazione-Greta, sino a conseguenze patologiche- al fine di realizzare con il consenso e la spinta dell’opinione pubblica enormi piani di ristrutturazione dei modelli di sfruttamento del pianeta, ponendo il costo a carico delle masse plaudenti.

Nel frattempo, la natura fa il suo corso e – ostinata- non segue i dogmi ideologici ambientalisti, in particolare quelli relativi al riscaldamento globale. L’Antartide ha aumentato la sua gelida superficie ghiacciata rispetto all’ultima misurazione; dopo un’estate assai calda, nel nord Europa le nevicate sono arrivate in anticipo e con singolare abbondanza. L’altro dogma – una sorta di Corano laico- riguarda la responsabilità del riscaldamento globale attribuita senz’altro all’ anidride carbonica rilasciata dalle attività umane. In termini raffinati, l’origine antropica dei cambiamenti climatici.

L’Homo sapiens spinge la sua tracotanza sino a credersi autore di tutto, anche dei fenomeni di lungo periodo della biosfera, che non si possono valutare con il metro della nostra breve esistenza e dei modelli economico-sociali. L’ecologismo radicale è professato soprattutto da persone che giudicano la realtà con la lente deformante dell’informazione di sistema, ignorando che essa è di proprietà degli stessi soggetti che promuovono le campagne “climatiche”. Inconsapevolmente si trasformano in nemici della verità in nome dell’ideologia, finendo per diventare avversari della civiltà in cui vivono.

Il cambiamento climatico esiste da almeno un miliardo di anni, in cui si sono alternati periodi di glaciazioni e altri di riscaldamento. Attorno alla fine del XVII secolo della nostra era – un soffio rispetto ai miliardi di anni del pianeta- è iniziata la Piccola Era Glaciale. Gli annali ricordano la glaciazione del Mar Baltico, la fine di coltivazioni come la vite e l’ulivo in molte aree. La piccola glaciazione si protrasse per due secoli, dopodiché il clima si è nuovamente riscaldato, o reso più mite. La causa fu di origine astronomica, una diminuzione dell’attività solare tra la metà del XVII e l’inizio del XVIII conosciuta come “minimo di Maunder”. Secondo molti, i due secoli della Piccola Era Glaciale furono i più freddi degli ultimi diecimila, corrispondenti, più o meno, all’uscita dell’homo sapiens dalla preistoria e all’ingresso in quella che chiamiamo storia.

Di che parlano dunque, gli ecologisti radicali e i loro interessati suggeritori? Ciò non toglie, ovviamente, che un certo riscaldamento si stia verificando e che le emissioni di CO2 siano in aumento. Molti scienziati non asserviti al potere sostengono che l’aumento dell’effetto serra è dovuto per l’ottanta per cento all’acqua. Solo il restante venti per cento riguarderebbe il CO2 e questa percentuale sarebbe solo in parte riconducibile all’attività umana. Il dogma è tuttavia la responsabilità umana sia per il riscaldamento sia per l’effetto serra determinato dall’anidride carbonica. Per quanto poco esperti, ci sentiamo quindi di non prestare fede (fede è l’unico termine che si addice alle credenze dell’ecologismo radicale) alla dogmatica green.

Un importante articolo della filosofa Bérénice Levet apparso sul quotidiano tedesco Die Welt accusa l’attivismo ambientalista di basarsi su utopie e di agire come oppositore rivoluzionario della civiltà europea: un’impostazione ideologica in contrasto con l’idea tradizionale di protezione dell’ambiente che persegue “stabilità, durata e continuità”.

Un’ecologia coerente e consistente preserva la natura senza sacrificare le persone e soprattutto, afferma la Levet, preserva la cultura. L’ idea è suggestiva e l’accusa all’ecologismo radicale pesante. La tesi è che gli attivisti ambientalisti utopici agiscono nel contesto di un più ampio movimento di sinistra radicale, condividendone la posizione rivoluzionaria e la volontà di “decostruzione” della civiltà. Per loro la tutela dell’ambiente è solo un alibi, un pretesto per distruggere la cultura europea. Sono caratterizzati da un disgusto per lo stile di vita europeo e rifiutano la civiltà che lo ha prodotto, “in cui vedono solo dominio e super sfruttamento” e una “grande impresa per la produzione di vittime”. Inoltre, “si prendono gioco della lealtà e della solidarietà delle persone con i loro costumi, tradizioni e paesaggi”.

Il risultato è un nichilismo sfociato in diversi casi di danneggiamento di opere d’arte da parte di attivisti ambientali. Uno dei movimenti più attivi è Extinction Rebellion, che si presenta però come non violento. Non si può pretendere di aver cura della natura e contemporaneamente calpestare il legato dei secoli, continua la filosofa, che osserva come attraverso tali condotte gli attivisti enfatizzino il loro rifiuto di responsabilità per la civiltà storicamente costituita. Sono dunque fiancheggiatori e talora ultrà della dilagante cultura della cancellazione.  Condividono inoltre con la sinistra più radicale la volontà di farsi banditori di una nuova umanità, da creare attraverso “le più forti misure di coercizione”. Le vicende degli ultimi anni, con la libertà conculcata, modi e abitudini di vita terremotati dalla crisi pandemica ed energetica e dalla progressiva imposizione di abitudini alimentari estranee alla specie (alimentazione umana a base di insetti) danno ragione alla Levet. Soprattutto, allarma la concezione della persona, “puro materiale umano plasmato dall’ideologia.” L’umanità a cui aspirano “non è vincolata a ad alcuna comunità storicamente costituita” ed è modellata/manipolata attraverso un sistema educativo completamente ridisegnato, che prescinde dalla trasmissione della conoscenza, del passato comune e delle grandi opere dello spirito. Al posto della “vecchia” cultura la scuola tende a formare generazioni di attivisti che si oppongono alla civiltà europea in quanto “oppressiva con le donne, le minoranze sessuali ed etniche”.

Tutti i salmi progressisti finiscono in gloria, qualunque sia il movente iniziale sottostante. L’ambientalismo radicale risulta un epifenomeno dell’articolato movimento di distruzione della civiltà europea dall’interno. Il modus operandi è lo stesso degli altri filoni “woke”: la volontà tenace di cancellare – insieme con le visioni cui si oppongono- anche chi le sostiene, escludendoli dal dibattito come indegni e malvagi. In effetti, le opinioni- e le persone fisiche – di migliaia di scienziati oppositori dell’ideologia del cambio climatico con ragioni e competenze di grande spessore, vengono schernite, sottoposte ad attacchi mediatici, escluse dagli spazi pubblici, espulse dal contraddittorio. Oltreché private delle cattedre e allontanate dai circuiti di potere e guadagno.  Il radicalismo green, con l’intimidazione, ma anche il silenzio, il conformismo e la mancanza di coraggio degli avversari, rende assordanti e univoche le sue grida, come se non esistesse nella società nessun’altra visione. Le sue richieste “ideologiche e moralizzanti” (entro una moralità capovolta) “impediscono ai politici da prendere decisioni razionali, ad esempio sul tema dell’energia nucleare.” Questo punto è assai controverso, ma le negazioni di principio impediscono che la discussione avvenga su basi razionalmente fondate.  Fu lo storico e filosofo francese Bertrand de Jouvenel, alla fine del secolo passato, a porre la questione nei termini corretti: l’uomo occidentale ha stretto un patto millenario con la terra, che deve essere rinnovato in base alle esigenze di un tempo del tutto diverso dai precedenti. La cornice, per Jouvenel, deve essere “la chiara coscienza della fragilità, vulnerabilità e bellezza che ci è stata affidata”.  Bérénice Levet ha elaborato la sua critica all’attivismo ambientalista utopico in un’opera pubblicata nell’anno corrente, L’ecologie ou l’ivresse de la table rase (L’ecologia o l’ebbrezza della tabula rasa), una forte denuncia del “totalitarismo verde” e insieme l’appello per un’ecologia “dei sensi e della gratitudine”.

L’ecologia ha conquistato gli spiriti degli occidentali. Tuttavia, per come si incarna oggi nei Verdi, in certi esponenti di estrema sinistra e soprattutto nei movimenti militanti (animalisti, antispecisti, vegani, “zadisti”) è impegnato in una vasta, furiosa e fatale impresa di decostruzione delle nostre società. Il termine zadisti nasce dall’acronimo francese ZAD (zone à defendre) e indica gli attivisti ambientalisti che occupano luoghi o proprietà altrui e le utilizzano per svilupparvi progetti politici o sociali.  La nuova ecologia radicale peraltro, è altra cosa rispetto all’ ecologia profonda teorizzata dal norvegese Arne Naess, che si basa su un sistema di valori ecocentrico, poco compatibile con i movimenti ecologisti “politici”. Nell’analisi della Levet, l’ambientalismo reale- ancorato a suggestioni e convinzioni comuni all’intera sinistra radicale e alla cultura nichilista dei “risvegliati” (woke) – è più interessata a modificare comportamenti e mentalità, convertire anime e rimodellare la nostra immaginazione e i nostri sogni che a preservare ciò che deve essere preservato dell’ambiente di cui siamo utenti e custodi. Fuoriuscire dalle nostre civiltà sarebbe, per le anime belle verdi, la via della salvezza. Da qui la porosità ideologica e le alleanze con il femminismo dell’intersezionalità, con settori dell’Islam politico, e con l’intero caravanserraglio di una sinistra orfana, in cerca d’autore da trent’anni. Un altro millenarismo utopico che trascina all’ebbrezza della tabula rasa e della rigenerazione dell’umanità, una tentazione ricorrente in tempi di incertezza e di eclissi dei principi.

Bérénice Levet analizza e denuncia questo grande regolamento di conti e propone un approccio ambientalista diverso, un’ecologia dei sensi fondata sulle persone, le loro esperienze, i loro radicamenti identitari, le loro lealtà, il loro bisogno di continuità e stabilità, disposizioni dell’anima derise dagli ecologisti ufficiali. Un libro prezioso soprattutto perché provvede a smentire un luogo comune difficile da sradicare, il disinteresse del pensiero conservatore per le tematiche ambientali.  Facile ricordare l’impegno della Nouvelle Droite, di Alain De Benoist e, in Italia, la pubblicistica legata ai G.R.E. (Gruppi di Ricerca Ecologica), ma il problema è sfondare il muro di un establishment ambientalista ufficiale schierato altrove che chiude inesorabilmente gli spazi. Ma dobbiamo anche rilevare l’indifferenza e il fastidio rispetto ai temi ambientali dei terminali politici della destra ufficiale. Appiattiti sullo “sviluppismo” a ogni costo, sulla crescita illimitata, concentrati ciecamente sulla curva del PIL, negano o minimizzano la portata di scelte devastanti per il pianeta. Anche su questo versante, gratti il conservatore e trovi il liberale.

Pure, le questioni di ecologia e sostenibilità sono di fondamentale importanza per l’esistenza di una comunità. Utilizzando l’esempio di diverse civilizzazioni estinte, il geografo Jared Diamond ha mostrato che lo sfruttamento eccessivo delle risorse o un rapido cambiamento delle condizioni ambientali, è stato un fattore decisivo del loro collasso. Queste problematiche giocano un ruolo crescente nel dibattito pubblico. Ciò genera la consapevolezza che queste società vivono sempre più nella dissipazione, consumando risorse che non possono mantenere e rinnovare a sufficienza.

La visione del mondo tradizionale europea vede le persone come portatrici di un’eredità da trasmettere intatta alle generazioni future, principio che si adatta perfettamente a un corretto rapporto tra l’uomo e il suo habitat naturale. Considera inoltre le persone custodi dei fondamenti naturali e culturali della vita comunitaria. E’ una visione del mondo basata su una comprensione olistica dell’ecologia, orientata alla protezione di tutti i fondamenti della vita, individuali e comunitari, compresi i pilastri spirituali e culturali.

Dal punto di vista della dottrina sociale cristiana, papa Benedetto XVI accolse con favore il dibattito sull’ecologia poiché la ricerca della sostenibilità, della persistenza della comunità e l’attenta gestione dei beni materiali, intellettuali e culturali, è una parte fondamentale dell’impegno per il bene comune, asse centrale dell’azione politica.

Purtroppo mancano validi interpreti della declinazione umanistica e conservatrice del pensiero ecologico, nato originariamente in Germania in quella tradizione, come dimostrano i fratelli Juenger e altri esponenti della Rivoluzione Conservatrice. Il grande intellettuale britannico Roger Scruton trovava addirittura scioccante che il mondo conservatore non avesse “ riconosciuto come propria la causa della protezione dell’ambiente, avvelenato dall’ascesa del pensiero economico nei politici moderni, interessati a formare alleanze con chi ritiene inutili e superati gli sforzi per preservare l’ambiente”.

Uno storico errore, un fatale fraintendimento che lascia al materialismo, ai detriti postmarxisti e a un’anticultura nemica della creatura umana, uno dei temi decisivi della contemporaneità.

FONTE: https://www.maurizioblondet.it/lecologismo-radicale-nemico-della-civilta/

 

 

 

Non c’è verso oggi devi essere COOL.  

Leonardo Peruzzi 3 11 2022

 

Devi essere garbato, sempre sorridente, meglio se non esterni Mai concetti politici, religiosi, civici o sociali. E’ buona cosa esternare al contrario frivolezze, battute, cose leggere, magari condendo il tutto con qualche selfie e se si è in grado anche con qualche balletto che non guasta. Ma anche il cane ed il gatto vanno tanto per non parlare dei primi piatti e degli antipasti gourmet. Devi avere un linguaggio corretto ma non concreto, allineato al pensiero comune, politicamente apparentemente superpartes e rassicurante. Meglio stare un po’ defilato e nell’ombra evitando di scoprire sentimenti e desideri. Anche un semplice like può compromettere un lavoro. Con un superficiale ingenuo like può non entrare più nel tuo negozio un cliente, può sparire il saluto di un amico o peggio annebbiare le tue qualità professionali. L’allure da Francescano piace molto anche dopo secoli di storia. Se proprio si deve voler dire qualcosa il modo deve essere aperto e mai eccessivo. Il tono deve rimanere sullo stereotipo della predica domenicale in basilica e deve essere ricco di “resilienza” e di qualche inglesismo (poco importante se non se ne conosce il significato). Insomma devi apparire un lobotomizzato felice di vivere in questa società. Nel rapporto di lavoro poi la cosa importante è tener conto che chi ti paga ti vuole perfettamente asservito non pensante e educatamente disposto a passare sulla vita degli altri perché in fondo basta uno splendido sorriso ed una buona dose di pressappochismo per portarsi a casa la pagnottina magari firmata. Bene per quanto mi riguarda in cool al cool per i pochi anni che mi rimangono da vivere.

FONTE: https://www.facebook.com/100000163204938/posts/pfbid02BgUvs1wLFHhVLCGM1uhdHiBJe3oykD9yU31DvufUfznMpmmuJCabnupJRy71Jd4Gl/

 

 

 

Torno a casa, mi butto sul divano e accendo la tv.

Matteo Brandi 1 09 2022

 

Sono le otto di sera e voglio sapere cos’è successo nel mondo. Il telegiornale che ho davanti è serio, autorevole ed equilibrato. Le notizie sull’Italia e sul resto del globo vengono date senza alcuna partigianeria e con l’unico scopo di informare gli spettatori. I servizi sono meticolosi e precisi, non tralasciano nulla ed evitano accuratamente di instillare terrore o dividere ogni questione in buoni contro cattivi.

Dopo il TG parte un talk-show. Il conduttore è un giornalista d’inchiesta che non fa sconti a nessuno. In studio sono presenti gli esponenti di due opposte fazioni. Entrambe hanno lo stesso trattamento ed esprimono senza interruzioni le proprie idee, permettendo al pubblico di farsi un’opinione completa. Ogni volta che un ospite prova ad appiccicare al suo interlocutore un’etichetta senza senso, il conduttore lo rimprovera e lo riporta sul punto della discussione.

Dopo la tribuna politica, vado sulla guida e guardo quali film ci sono in programmazione. Posso optare per l’ultima pellicola premiata alla Mostra di Venezia che parla dell’impresa di un gruppo di Arditi durante la prima guerra mondiale. Oppure posso godermi l’ultimo successo di Hollywood: la storia di un cittadino che viene ingiustamente accusato di intolleranza e lotta per la libertà di parola nell’epoca del politicamente corretto. Mi piacciono entrambi i film e mi ripropongo di visionarli.

Data l’ora, preferisco godermi un veloce show satirico su una delle tante piattaforme video. Sul palco si esibisce un ragazzo che prende in giro letteralmente tutti: uomini, donne, bianchi, neri, omose**uali, les**che, tra*s, credenti e non. Alla fine, sotto scroscianti applausi, tutti i presenti capiscono che non bisogna cadere nelle isterie, che la censura denota solo malafede e che è l’autoironia rende tutto più semplice.

Si è fatto tardi. Spengo la tv.

E suona la sveglia.

 

FONTE: https://www.facebook.com/matteobrandiufficiale/photos/a.106220238733823/159823273373519/?type=3

 

 

 

 

BELPAESE DA SALVARE

Cara Sig.ra Ilaria Cucchi.

FIRMATO: UN CARABINIERE QUALUNQUE (la lettera non è firmata e circola sul web, ma interpreta il comune sentire di milioni di cittadini).

Non dimentichi però che quando suo fratello è stato arrestato e a sua madre è stato chiesto di nominare un avvocato di fiducia, in risposta, al telefono, sono volati solo insulti nei confronti di Stefano, e sua MADRE aggiunse che NON AVREBBE SPESO ALTRI SOLDI PER QUEL DELINQUENTE DI SUO FIGLIO E CHE AVREBBE DOVUTO FARE AVANTI IL BARBONE PER STRADA.

Cara sig.ra Ilaria Cucchi, non dimentichi CHE FU LEI A NON FAR VEDERE I NIPOTI A STEFANO DA BEN 2 ANNI, CERTO PER PROTEGGERLI DA LUI, DAL SUO STATO DI TOSSICODIPENDENZA, da suo FRATELLO CHE FREQUENTAVA AMBIENTI LOSCHI ED FU SEMPRE LEI CHE NON LO VOLLE PIU’ NELLA SUA VITA ED ANCHE TUTTA LA SUA FAMIGLIA LO EMARGINÒ E ABBANDONÒ.

RIMASE COSÌ SOLO E PERDUTO.

Mi preme però osservare che dalla terribile morte di suo fratello Lei è riuscita comunque a costruirsi un personaggio mediatico, conseguendo anche un giusto rimborso (somma che certo non la ripaga di quanto sofferto e perduto). Vorrei dirle che ha ottenuto una vittoria insperata, incredibilmente grande e giusta e grazie a lei verranno perseguiti dei delinquenti che non meritavano di vestire la divisa che indossavano. La “pulizia” andava fatta (anche per i fiancheggiatori) ed era sacrosanta. Dispiace però un’unica cosa, ovvero che la stessa caparbietà che ha dimostrato nella ricerca dei colpevoli, non l’ha sfoderata quando c’era da aiutare Stefano; Lei se ne disinteressò ed ora invece, da candidata per il PD, ora suo fratello è diventato la persona più cara che avesse mai avuto al mondo! Un eroe!

Una perdita immensa! No Sig. ra Ilaria, Stefano non era un eroe, gli eroi son altri, era solo un ragazzo che meritava di essere compreso e aiutato, anche se si era perduto.

 

FONTE: https://m.facebook.com/558805107615509/photos/a.973951732767509/1395061283989883/?type=3

 

 

 

STUDENTI A LA SAPIENZA

Romana Mercadante Di Altamura

28 10 2022

 

Ieri sera, a Stasera Italia e dopo da Del Debbio si intervistavano gli studenti di sinistra de La Sapienza. Studenti che il genio della Cucchi ha anche provato a difendere in aula. (Quoziente intellettivo pari a un bambino di otto anni, il bello della democrazia è che arriva anche gente semplice in Parlamento, tanto non fanno danno, non fanno nulla tranne i fatti loro e rendersi compatibili per manifesta inadeguatezza).

A parte il fatto che la giornalista del rvm di una delle due trasmissioni ha ripetutamente storpiato il nome dell’università in Sapienza (si chiama La – Sapienza, che denota carenza culturale nonché imperizia professionale non sottovalutabile a mio personale avviso) ma io ho visto solo dei ragazzetti visibilmente ideologicamente plagiati senza alcuna capacità di circostanziazione sulle restrizioni del Governo Meloni( che non ha nemmeno una settimana di vita). Ma ce l’avevano anche con i precedenti governi di sinistra. Frasette e atteggiamenti da collettivo brigatista imparati a pappagallo, ripetuti fino al convincimento.

Non volevano ” solo” appendere uno striscione, hanno detto chiaramente ed espressamente che volevano impedire di parlare agli ospiti dell’evento organizzato da Azione studentesca. Perché anche solo mettere piede e parlare nella ” loro ” università non è accettabile se chi parla è di destra.

Idee poche e confuse sul concetto di democrazia e libertà.

Ho visto profonda stupidità, plagio e presunzione. Ho visto un immenso Giuseppe Cruciani con il suo fuori onda” è un coglione”.

Penso a che bei genitori devono avere questi quattro coglioni, presumibilmente ancora più coglioni.

Poi  dici perché hai perso le elezioni.

FONTE: https://www.facebook.com/1469315800/posts/pfbid02NkR45BWgePeas8xL2oM4ongWwkfiPqdKoSG8gKyocTzeqA3LyGAbVETspqjDCYc4l/

 

 

 

CONFLITTI GEOPOLITICI

UCRAINA –  ITALIA 3-0
Francesco Fares – 31 10 2022
Tra la Federazione Russa e l’Italia c’era un rapporto di stretta e proficua amicizia. Mosca ci forniva di energie a prezzo “calmierato”, acquistava da noi ogni genere di prodotti “made in Italy”, i cittadini russi amavano il nostro paese dove spendevano cifre importanti per la nostra economia. Il Presidente Putin, particolarmente affezionato all’Italia e in particolar modo alla provincia di Vicenza, per favorire i rapporti tra i due paesi, aveva preteso che le compagnie aeree che percorrevano tratte tra la Russia e l’Italia applicassero tariffe “agevolate”. Ricordo che Aeroflot offriva voli AR anche a 100€. Ville, auto, barche, aerei, i russi in estate si sentivano italiani e, c’è da ammetterlo, mai si è sentito uno scandalo, oppure un episodio di cronaca nera riconducibile a cittadini russi. In Sicilia, a Priolo di Siracusa, c’è una delle più grandi raffinerie d’Europa, è della Lukoil russa, comporta 10.000 posti di lavoro. Ebbene Draghi Mario e tutta la compagnia dei leccaculo della politica italiana hanno distrutto tutto ciò per assecondare un vecchio e fantasioso disegno criminale angloamericano, la distruzione (o implosione) della Russia con conseguente spartizione delle sue ricchezze. C’è da dire che gli inglesi, a parte il desiderio predatorio, intendono ancora vendicarsi del rifiutato aiuto militare durante la guerra di indipendenza americana implorato a Caterina la Grande e dalla stessa negato (Caterina aiutò militarmente gli indipendentisti americani), negazione che costò la perdita della guerra e, conseguentemente, della ricchissima colonia. Gli americani, da parte loro, oltre che l’eliminazione della vera potenza nucleare, hanno estrema necessità delle materie prime di cui la Russia è ricca, quindi si spiegano facilmente il progetto e le intenzioni. Questo per chiarire le origini e le vere cause scatenanti la attuale situazione. Tornando a DraghiMario e leccaculi vari, in poco tempo hanno distrutto il rapporto con la Russia, non solo aderendo alle sanzioni volute dagli angloamericani, ma fornendo pure l’ucraina di armi sofisticatissime, tra le quali Mlrs e Pzh 2000. Abbiamo perso un grande paese amico, abbiamo perso un rapporto privilegiato col più grande fornitore di energie del mondo, abbiamo perso (parzialmente) una piazza a noi favorevole, abbiamo perso turisti danarosi, abbiamo fatto una figura da infami. Tutto questo per dare il fianco a USA e UK e “aiutare” l’ucraina che, a parte Odessa fondata da un napoletano e città dove la comunità italiana era fiorentissima, non ha mai avuto amicizia o rapporti stretti con noi, anzi, l’ucraina, appena indipendente, ci degnò di una truffa da 250 miliardi al Poligrafico Zecca dello Stato.
Ma qualcosa l’ucraina l’ha fatta per l’Italia, è innegabile. I cittadini (?) ucraini ospitati quali rifugiati di guerra, appena accolti si sono immediatamente distinti per il loro essere grati al paese ospitante, infatti al momento sono tre i cittadini italiani defunti assassinati per mano ucraina. Vuoi per rapina, vuoi per senso criminale, vuoi perché sono convinti di poter fare quel che vogliono, gli ucraini uccidono gratuitamente, non i politichi tipo DraghiMario et similia che viaggiano con la scorta, uccidono i semplici cittadini.
Buona Fortuna

FONTE: https://www.facebook.com/francesco.fares/posts/pfbid0r87uiYyz9WV7kdryqWByZRS8yEF3mv9H1bvk2iRXwqLwfuU4E7MwxoyFKeUStLcdl

 

 

 

CULTURA

UN UOMO TRANQUILLO

© Enrico Borgatti 2 11 2022

È un tipo compiacente, disponibile, remissivo, tollerante e sempre pronto a trovare un accordo: l’ideale per una moglie. È nato a Sannazzaro de’ Burgondi che nell’autobiografia da lui iniziata e ferma a pagina due, l’ha descritto come ridente località di cinquemila e quattrocento abitanti lambita dalle acque del Po e da quelle del torrente Agogna.
In realtà il paese dista trentaquattro chilometri da Pavia che è considerata la città peggio vivibile d’Italia, il clima è umido per le tante risaie attorno e per il Po che lo costeggia, l’estate è afosa con mosche e zanzare, d’inverno la nebbia è perenne e c’è una grossa raffineria che inquina.
Da poco in pensione, Alberto era andato a Bologna a trovare alcuni parenti e a rivedere la città, dove aveva trascorso parte della sua gioventù, la moglie non lo aveva voluto accompagnare, «Sono parenti tuoi.» gli ha detto. Ha un carattere un po’ difficile, ma è bella e giovane, vent’anni meno di lui. Alberto se n’è invaghito e ha voluto sposarla benché in tanti l’avessero sconsigliato. Un carattere opposto al suo e poi si dice anche … ma lui non ha mai voluto crederci.
È arrivato a Bologna mercoledì mattina e giovedì nel pomeriggio ha fatto ritorno.
Salito sul treno, chi si trova di fronte … «Il vecchio Professor Lucillo Cucchiarotto.», penserete tutti voi: no, sedeva innanzi a lui uno che poi si è qualificato come imprenditore con fabbrica e abitazione in Brianza.
Il cenno a un inchino e, in risposto a quello che si era presentato dicendo di chiamarsi Franco Rossi lui «Piacere Alberto.»,
«Da Giussano?» domanda il compagno di viaggio. In realtà il nostro protagonista è nato, come ho scritto, a Sannazzaro de’ Burgondi, però lui ama assecondare il prossimo e, rispondendogli «Sì, sono proprio di Giussano.», entro di sé ha gioito vedendo il viso di Franco Rossi illuminarsi, orgoglioso di aver indovinato il suo tra i settemila e novecento quattro comuni esistenti in Italia. Alberto è un tipo fatto così, avete presente quelli che se insisti un po’ ti lavano anche l’automobile? Lui non diceva di no a nessuno. E anche i genitori erano così: il padre e il nonno, ma anche la madre.
Torniamo al fatto, si trovavano sulla Freccia Rossa che porta a Milano, Alberto, come ho scritto, era salito a Bologna. L’altro non lo so.
Franco Rossi, forte di aver indovinato il paese d’origine, si cimenta di nuovo e, con la sicurezza di chi ha già azzeccato una volta: «Immagino che anche lei sia diretto a Milano.».
Alberto si sarebbe dovuto fermare prima: abita con la moglie in una località sulle colline del piacentino vicina al capoluogo, ma non se l’è sentita di deluderlo, «Se lo sta immaginando con tanta certezza!» ha pensato e gli ha risposto di sì. E quando l’altro ha continuato: «Per poi prendere il mezzo che la conduce a Giussano.», ha pure risposto di sì.
Poi si reca alla toilette e telefona alla moglie accennando a un contrattempo di cui le spiegherà domani al suo arrivo, la donna si arrabbia un po’, ma non troppo e gli chiede a che ora arriverà, «Non lo so ancora.» le ha risposto col suo solito fare gentile e tranquillo ed è tornato a sedere accanto a Franco Rossi.
Quello gli sorride e gli fa «Sa cosa ho pensato: io ho l’autista che mi aspetta alla stazione per condurmi in Brianza dove ho la “fabrichéta e la villa”, gli faccio fare una piccola deviazione e l’accompagno a Giussano fino a casa sua, salgo con lei, mi offre l’aperitivo e mi presenta la sua signora. Sorseggiando un analcolico o altro, ci accordiamo per vederci domenica prossima, io, lei, sua moglie e la mia, conosco un ristorante, dove si mangia divinamente: ovvio che ‘paghi mi’.» fa da tipico industriale meneghino.
Preso così alla sprovvista: «Potrebbe essere un’idea.» risponde, finge di cercare qualcosa tanto per prendere tempo e tra sé «Trovare un’abitazione a Giussano, si conosco un bravo immobiliarista della zona, però … far venire mia moglie, convincerla, organizzare il trasloco, tutto in un’ora … è impensabile.
E allora, rivolto all’altro: «Sarò franco …»,
«Come Franco,» mi fa quello «Se prima mi dice di chiamarsi Alberto, Franco sono io, poi, cos’è questo “sarò” … o lo è o non lo è, salvo che abbia intenzione di iniziare la pratica in tribunale per cambiar nome, campa cavallo!»,
«Ma no, Franco nel senso di franco»,
«Appunto, Franco, ma Franco sono io, vuol capirla: lei è Alberto.»,
«E lo confermo, il mio nome è Alberto,» risponde con tono conciliante «anzi, se le può far piacere, io faccio Alberto anche di cognome.».
Troverete strano questo cognome, in realtà il nome di famiglia era Alberti, poi, quando Alberto aveva tre o quattro anni, hanno ricevuto una diffida da un’importante società di Benevento che produce alcolici e i genitori, gente tranquilla e contraria a litigare come lui, hanno cambiato il cognome da Alberti ad Alberto. Quelli hanno regalato loro una scatola di bottiglie di liquore, il padre ha risposto che pur astemio li ringrazia di cuore e tutto si è appianato.
Anche ad Alberto interessa ben poco di avere nome e cognome uguali, anzi: spesso scherza su tale anomalia e quando deve mettere una firma, domanda sorridendo «Preferisce che metta prima il nome o il cognome?».
Torniamo ai due viaggiatori: non c’è stato niente da fare, l’altro è andato su tutte le furie scendendo a male parole e imprecazioni in dialetto lombardo, Alberto che è un tipo tranquillo non ha reagito e Franco Rossi non gli ha più rivolto la parola. Quanto accaduto attorno a Fidenza, lo fa decidere a scendere alla stazione di Piacenza dov’era destinato: accenna a un saluto al quale Franco non risponde, salvo un “va, va, va a ciapà i ratt” proferito con tono rancoroso.
Alberto se ne dispiace, perché in fondo lo trovava simpatico quell’imprenditore brianzolo, piaceva anche a me come autore e spero a tutti voi. E invece se n’è uscito dalla storia per non rientrarvi mai più.
Lasciata la stazione chi incontra … «Il vecchio Professor Lucillo Cucchiarotto.», penserete tutti voi: no amici lettori, incontra un tale che gli chiede un euro, Alberto estrae il portafogli, ma non ha che una moneta da due, si scusa, quello gli risponde che va bene ugualmente e Alberto gliela da.
Prende il taxi e dopo neppure venti minuti è a casa, la moglie è già in vestaglia e Alberto tra sé «Solitamente, se non c’è qualcosa in tivù che le piaccia, cena e va a letto di cattivo umore, forse è per quello che si è tanto arrabbiata quando le ho detto che la notte non sarei rientrato.».
La donna però, benché tornato, lo accoglie ugualmente di pessimo umore. E, non celando la sorpresa, in tono adirato gli fa: «Ho capito tutto, avevi l’appuntamento per questa sera con qualche donna, poi lei non è potuta venire e così sei tornato a casa, hai ripiegato qui da tua moglie sempre buona e fedele. Vattene, esci da qui e non farti vedere fino a domattina, finché non mi sarò un po’ sbollita.».
Alberto, per non litigare, avrete già compreso il suo carattere, «Va bene, come vuoi tu, ora chiamo il taxi e me ne vado: torno domani,» le fa, e per essere gentile «metto io la valigia in camera, pesa e non voglio che ti affatichi.»,
«Lasciala» sentenzia quasi urlando «ci penso io: prima te ne vai, meglio è, la tua presenza mi da fastidio!»,
«No, non ti disturbare,» fa Alberto con tono conciliante «ci vuole tanto poco!»,
e senza darle il tempo di rispondere entra con la valigia in camera mentre lei lo segue; e chi ci trova … «Il Vecchio Professor Lucillo Cucchiarotto.» penserete tutti voi: macché, a letto c’è un giovane aitante.
Alberto è sorpreso e domanda, «E lui che ci fa qui?»,
«Niente,» risponde lei con indifferenza «è un amico, siamo come fratello e sorella.»,
«Non ho mai saputo» fa Alberto con tono di pacata incredulità «di fratelli e sorelle nel medesimo letto e neppure di amici.». C’è voluto l’intervento di quello che chiamerò Terzo Uomo per calmarlo.
Del Terzo, nel contesto della storia, perché nell’ottica del fatto verificatosi sarebbe più giusto chiamarlo del Secondo, avrei anche potuto dire del Quarto se avessi calcolato quello dell’euro che poi ne ha accettato due. Oppure potevo scrivere “del Terzo Uomo nel letto”, ma sarebbe come dire che ce ne sono già due in quel letto e invece lui è il solo.
Io cerco sempre di essere preciso, di spiegarmi senza dare spazio a dubbi, ma vi assicuro che è dura, talvolta invidio i fumettisti, loro: due tratti a matita ed è tutto chiaro. Noi poveri scrittori, se vogliamo passare ai posteri, dobbiamo esporre con esattezza, scendendo nei particolari e rispettando uno stile elegante, sobrio e raffinato.
Teniamo buona la prima definizione e torniamo alla storia, c’è voluto l’intervento del Terzo Uomo per calmarlo:
«Guardi che è proprio così, tra noi non c’è nulla, parola di gentiluomo!» ha detto mentre la moglie se ne andava.
Non permettendosi di dubitare della parola d’un gentiluomo, Alberto ha annuito. Rimasto solo con lui, si è seduto sulla poltroncina di fianco al letto, si sono presentati e hanno chiacchierato, gli ha narrato del tipo conosciuto in treno, quel Franco Rossi che pretendeva l’esclusiva del nome e hanno riso allegramente. Poi:
«Se desidera alzarsi non faccia complimenti.»,
«Beh … così … ma sì, tanto siamo tra uomini!» ed esce dal letto completamente nudo, lo prega di porgergli gli abiti che si trovano sul servo muto e Alberto si affretta, «Grazie,» gli fa e: «slip e maglietta le avrò buttate per terra, le cerchi per favore.». Le trova e gliele porge.
Indossa una giacca sfoderata, jeans, e scarpe da tennis senza calze: un casual elegante, «Si vede che è una persona per bene.», pensa Alberto lasciando assieme a lui la camera, e gli fa «Io esco, mi accompagna?»,
«Volentieri» fa lui «Non avevo alcuna voglia di recarmi subito a casa, io abito a Piacenza.»,
«Se mi da un passaggio approfitterei, stavo per chiamare il taxi, io dormo appunto là in albergo, mia moglie, la solita gelosa» gli fa Alberto dirigendosi con lui verso l’uscita di casa «mi ha fatto una scena delle sue, mi ha detto di andarmene e tornare domattina, quando sarà sbollita.»,
«Ah beh, se è così … quasi quasi, mi fer…».
La moglie che passava di lì: «Non esageriamo!» pensa e fa, come parlasse da sola «Ho una forte emicrania, non cenerò neppure.» e Alberto tra sé «Comprendo ora il perché si sia mostrata tanto irascibile.» e le consiglia una compressa di Moment.
«Bell’idea,» gli fa «poi me e n’andrò subito a letto.».
Il tipo che ho battezzato Terzo Uomo torna sulla decisione di andarsene: i due escono e salgono in auto. Si fermano in centro e siedono in un bar, Alberto offre l’aperitivo e chiacchierano del più e del meno.
In realtà hanno parlato di tutt’altro, mi sono più volte chiesto come si possa impostare una conversazione basata su due simboli aritmetici: un “più” e un “meno”! Aggiungi pure anche un “per” e un “diviso”, ma resterà sempre un dialogare arido, povero di contenuti, che non da certo la possibilità di allargare i propri orizzonti. Questo, a mio dire, da modesto comunicatore; magari illustri matematici e dotti intellettuali la penseranno diversamente, però quella volta che ho proposto a mia cognata, professoressa di matematica, non illustre ma ben considerata dalla Preside, di discorrere del più e del meno, trascorsi due minuti, avevamo già finito.
Torniamo al protagonista e a quel signore da poco alzatosi dal letto nel quale solitamente dorme Alberto, discorrono di tante cose tra cui delle rispettive professioni. Mentre quello si qualifica come businessman, il nostro gli dice di aver lavorato sempre nella grafica e nella pubblicità e gli fa:
«Sa quel grosso stabilimento prima di entrare in città, quello a destra con l’ingresso maestoso tutto in marmo e la cancellata d’acciaio? Io, lì ero responsabile dell’ufficio marketing. Lei sa dove abito, sono solo quindici minuti di strada: comodissimo!»,
«È proprio comodo il suo letto!» fa l’altro con un sorriso di ammirazione, «Dormirci o altro è un vero piacere!»,
«Modestamente,» fa Alberto «è dotato del materasso più premiato d’Europa: traspirante e antiacaro, pensi che è garantito per dieci anni! Assicura il miglior confort e libera dai dolori alla schiena.»,
«Non stento a crederla, ci stavo di un bene, che quando è arrivato e mi sono dovuto alzare, l’ho fatto a malincuore!»,
«Sono materassi di un certo prezzo, che non tutti si possono permettere. Riservati a chi il riposo lo considera un diritto!»,
«Complimenti, starsene lì nel suo letto era un piacere senza eguale!»,
«Poi è un materasso doppio,» fa Alberto «e per certe cose … lei mi capisce.»,
«Per quelle, va benissimo! Posso assicurarglielo pure io.».
Alberto, orgoglioso «Quando l’ho acquistato, ho suggerito questa frase pubblicitaria a chi me l’ha venduto:
“Se sei magro, medio o grasso,
prova il nostro materasso!
Per far sesso o per dormire
è un piacere da morire.
Per provarlo da noi c’è
chi si stende accanto a te.”
e lui l’ha apprezzata, l’ha pure riferita alla direzione che, suo tramite, si è congratulata con me.»,
«Vorrei dire!» fa il Terzo Uomo «È bellissima, complimenti, si capisce che è uscita dalla mente di un uomo di marketing! Potrebbe essere una réclame per una nuova attività.»,
«La pubblicità è sempre stata la mia passione, io sono un creativo e forse avrei potuto pure diventare uno scrittore o sceneggiatore famoso. Vede, io ho cercato di comprendere il prodotto, di capirlo, di provarlo, di apprezzarne i lati positivi, poi mi è arrivata l’ispirazione.»,
«E ha creato questa pubblicità in rima che è innegabile: resta impressa nella mente.»,
«Mi sono concentrato e l’ho scritta di getto, due ore, ma quando l’ho riferita a chi mi ha venduto i materassi … applausi!»,
«Lo credo bene, ciò che conta è lavorare su di un prodotto valido come lo sono i suoi materassi … anzi, se permette, vorrei approfittare: qualche notte, quando lei è in viaggio, sempre che non sia di disturbo a sua moglie, mi piacerebbe gustarmi il suo letto.».
Alberto non se la sente di contrariarlo e così:
«L’Ospite è sacro e lei è il benvenuto!».
Quello che ho definito Terzo Uomo si abbandona a un sorriso aperto e cordiale e propone ad Alberto di cenare assieme. Si sono recati in un’elegante locale alle spalle del Duomo, hanno cenato e parlato di ristoranti, di chef famosi e di piatti prelibati.
Al momento di pagare tutti due hanno avvicinato la mano alla tasca.
Con espressione inorridita, quello che ha avanzato la proposta:
«Non sia mai!»,
«No,» fa Alberto «ho affermato ora che lei è l’ospite.»,
«Non lo permetto!» fa lui «E non insista!»,
«Sa,» risponde «la prima volta che mi trovo con una persona, è mia abitudine essere io …»,
«La prego,» sentenzia con tono indignato «mi offenderei mortalmente!».
E continua questo scambio di battute finché Alberto comincia a dar segni di resa, il tono delle sue risposte si fa più conciliante, diventa blando, il Terzo Uomo allora:
«E va bene, ha vinto lei, ma la prossima volta offrirò io e andremo nel locale più bello dell’Emilia.». Ha ringraziato, si sono alzati, sono usciti e ciascuno ha preso la propria strada.
Alberto Alberto si è diretto verso il centro e chi ci trova … «Il vecchio Professor Lucillo Cucchiarotto.» penserete tutti voi: no amici lettori, ha trovato il tale che, alcune ore prima, gli ha domandato un euro … lui però aveva solo una moneta da due … ma ricorderete di certo. Come allora, «Scusi mi darebbe un euro.». Alberto estrae il portafogli, guarda, dove tiene le monete, cerca e sorridendo: «Questa volta è stato fortunato, tra le tante monete da due euro, sono riuscito a trovarne una da un euro come voleva lei.».
L’altro, non sorridendo, la ritira e la mette in tasca.
Alberto vede un albergo, entra e chiede una stanza.
«Con vista città o vista palazzo?»,
«Mi spieghi» fa Alberto «e mi dica i costi.»,
«Lei si affaccia e vede il palazzo di fronte.»,
«Quello vecchio e scrostato?»,
«Si, lo hanno costruito prima della guerra» fa l’impiegato dell’Hotel «e non lo hanno mai restaurato. Ebbene, per questa stanza, sono centosessanta euro prima colazione inclusa.»,
«Se ne preferisce una con vista sulla città, in tutta la sua estensione e bellezza, sono cinque milioni e centosessanta euro, prima colazione esclusa.»,
«Perché tanta differenza?»,
«Se desidera la vista città, siamo costretti a demolire il palazzo di fronte.»,
«E vada per il palazzo scrostato,» fa Alberto allargando le braccia «vuol dire che affacciandomi chiuderò gli occhi.»,
«Oppure non si affaccia.»,
«Anche quella potrebbe essere una buona idea.»,
Sale, si spoglia e si stende, i materassi non sono come i suoi, ma passa una buona nottata. L‘indomani si alza, si lava, si veste e alle undici è nella hall dell’hotel. Paga poi si siede in una poltrona appartata e telefona alla moglie:
«A quest’ora mi chiami!»,
«Il tempo di prepararmi e di pagare» fa lui credendo che lei attendesse la telefonata più presto «e sono arrivate le undici, non sono riuscito a chiamarti prima?»,
«Che prima! Chiamami nel pomeriggio dopo le quattro.»,
«Va bene cara, poi vengo a casa.»,
«Beh, prima chiamami: niente arrivi all’improvviso, anzi, perché non vai a fare un altro giro a trovare parenti e amici a Bologna e ti fermi là qualche giorno.»,
«Ma a Bologna c’ero ieri.»,
«E va a trovarne altri.»,
«Là non conosco che loro.»,
«Lo vedi, sei un orso, non frequenti nessuno e così ti trovi solo e senza amici, e poi ti lamenti.»,
«Sono trent’anni che non abito più a Bologna, come vuoi …»,
«E allora va a Sannazzaro de’ Burgondi, non mi hai detto di essere nato là.»,
«Non ci sono più tornato da quasi cinquant’anni, che ci vado a fare?»,
«Magari trovi qualche amico.»,
«Non lo riconoscerei neppure, né lui si ricorderebbe di me.».
La conversazione è proseguita e alla fine Alberto si è convinto ad andare a Sannazaro.
Arriva alla stazione e chi ci trova … «Il vecchio Professor Lucillo Cucchiarotto.», penserete tutti voi: no amici lettori, vede un collega di lavoro che saluta amabilmente, ma poiché tra i due non è mai corso buon sangue, quello non gli risponde.
Fa il biglietto e sale in treno. Un viaggio eterno: ha cambiato tre volte, arriva e prende alloggio nell’unico albergo del paese, «Mi fermerò per un po’, chissà che trovi qualcuno che conosco.» fa tra sé salendo in camera.
Gli piaceva stare lì, la cucina era ottima e la stanza non male, trascorreva le giornate pensando alla propria gioventù e passeggiando con la speranza di incontrare qualcuno di allora, «Sarebbe bello ritrovare dei vecchi amici.» pensava «Dopo quasi cinquant’anni però, mi chiedo come potrei riconoscerli.».
E me lo chiedo anch’io, spesso mi viene alla mente la Guerra dei Trent’anni, quell’interminabile e devastante conflitto iniziato nel 1618 e terminato nel 1648 che potremmo definire guerra civile germanica.
E penso, ovviamente in tedesco.
Nessuna partecipazione dell’Italia; e, pur dovendo a pensare in una lingua estera, sono lieto che il nostro paese ne sia stato fuori, ma quello che più mi angoscia è il dopo la Pace di Westfalia. Io me li immagino questi poveri soldati laceri e contusi che ritornano a casa, iniziamo dai più sfortunati, quelli messi peggio e figuriamoci alcuni incontri dopo trent’anni di presenza sul fronte.
Trasportato da due commilitoni, avendo perso l’uso della vista e delle gambe dalla cinta in giù, ne arriva uno; la moglie li fa entrare e «Keine Liebe!» esclama tra sé, non temete miei cari lettori, ho messo quella frase che poi vuol dire “Niente Amore”, solo quale inizio, ma la riflessione è tutta tradotta in Italiano.
Lei si avvicina a uno dei due che l’hanno trasportato, gli allunga una mancia, lo porta in disparte, e gli fa «Io quello non lo voglio e sta certo che qui non trovi una donna che se lo prenda. Sai cosa devi fare … » e sporgendosi dalla finestra «Vedi quella casa più grande delle altre, là abita un vecchio finocchio, il termine “gay” non esisteva ancora; lui ha i soldi, vedrai che lo prende: il viso non è male, il petto è villoso, sono proprio quelli che piacciono a loro, e vedrai che ti becchi anche una bella mancia.», lui annuisce e, sorridendo le lascia andare uno sculaccione. E lei, strizzando l’occhio, «Se poi questa sera volete passare, per voi due il posto ce l’ho.».
E il soldato che arriva su un mezzo di fortuna, quello che conduce i buoi lo aiuta a scendere e se ne va, lui si presente e la moglie tra sé:
«Io che mi metta in casa un relitto simile! Che poi dovrò mantenere, perché lui, con una gamba e un braccio di meno, più che ammazzare gli scarafaggi, non saprei che possa fare.», e poi con tono gentile: «Guardi che si sbaglia, questa non è casa sua e io non sono sua moglie, s’immagini che sono ancora Signorina!», e il poveretto che finisce a chiedere la carità.
M’immagino quello che ritorna senza braccia e lei:
«Desidera?» e tra sé «Che me ne faccio di quello, neppure gli posso far sbucciare le patate! E a letto? Ogni volta rischio che rotoli a terra!» e allora: è certa che lui non ne ricordi le sembianze, ma tace e attende,
«Io sono il padrone di questa casa, sono tuo marito.» lei, la moglie, assume un viso serio e:
«Purtroppo devo darle una brutta notizia: sua moglie è morta dieci anni fa, una malattia terribile che l’ha dilaniata!»,
«È impossibile. » fa lui piangendo,
«Purtroppo è la verità, io mi sono prodigata per lei, ma il male è stato inesorabile.»,
«La mia mogliettina morta!» grida mentre le lacrime, non potendo asciugarle, inondano il suolo in terra battuta, allora non esistevano le mattonelle, «La casa però» fa lui mentre le lacrime continuano a cadere a terra fino a creare una pozzanghera «è di mia proprietà.»,
«Sua moglie me l’ha lasciata in segno di riconoscenza per esserle stata vicina quando aveva tanto bisogno di aiuto, questo è l’atto del notaio, lo prenda e lo legga.» fa porgendogli un pezzo di carta scarabocchiato, certa che non sarebbe riuscito a prenderlo e neppure lo avrebbe letto, allora, erano in pochissimi che studiavano!
Lui continua a piangere per la moglie e per la casa, la pozzanghera si allarga, e la donna insiste nel porgergli il pezzo di carta spacciandolo per atto di vendita a suo favore.
Finché il soldato si mette il cuore in pace: scavalca la pozzanghera e se ne va.
Poi ci sono i militari fortunati, quelli che hanno sostenuto poche o nessuna battaglia, che si sono imboscati in fureria, magari con l’incarico di distribuire le paghe: si sa che con certe mansioni, resta sempre qualcosa attaccato.
Io me li figuro ritornare a casa belli tirati, eleganti, con i gradi ben in vista e i soldi in tasca. E lì, si trovano una donna non come la ricordavano, bensì invecchiata di trent’anni tra stenti e sacrifici, si sa che la mancanza di un uomo che lavori e porti a casa qualche soldo, si sente.
Immaginiamo alcuni casi:
«Mi scusi,» dice fermandosi sulla porta, ma devo avere sbagliato abitazione.»,
«Ma no, tu sei mio marito al ritorno dalla guerra dei trent’anni,» fa lei «è da quando ho saputo della Pace di Westfalia che ogni giorno sogno il tuo arrivo.»,
«Le assicuro che lei è completamente in errore» fa il furbone che durante il tragitto aveva conosciuto una non male che gli aveva lasciato l’indirizzo «la casa non è questa, le pareti erano tutte sporche.»,
«Le ho fatte imbiancare per te, per il tuo arrivo, ho persino fatto aggiustare il tavolo che zoppicava, appena saputo della Pace!»,
«La prego non insista, e poi mia moglie non aveva i capelli bianchi.» fa lui con fermezza, prendendo la porta di uscita, e lei, cercando di fermarlo, «Per forza, sono passati trent’anni, anche tu … non credere, mica l’avevi allora quella pancetta.», ma lui se n’è già andato.
E l’altro, anche quello imboscato in fureria e addetto agli approvvigionamenti: immaginatevi le creste sulle spese … non passava giorno! Terminata la guerra, è tornato a casa pieno di soldi, quando ha visto la moglie invecchiata di trent’anni, l’aveva riconosciuta da due nei sul naso, sentenzia tra sé «Meglio far finta di niente e proseguire, io quella non la voglio proprio.» e rivolto a lei «Mi scusi buona donna, sono in viaggio da una settimana, devo arrivare a casa mia a trenta chilometri da qui mi darebbe un po’ d’acqua?».
Anche lei lo aveva conosciuto per due … sì, per una strana coincidenza tutti due avevano due neoformazioni della cute nasale, e gli fa:
«Guarda che questa è casa tua» fa lei versandogli un bicchier d’acqua «e io sono tua moglie.»,
«Magari fa lui, ricordo bene la mia casa e devo farne di chilometri prima di arrivarci!»,
«Sono certa che tu sei mio marito, ti ho riconosciuto dai due nei sul naso.»,
«Se stiamo a guardare quelli! E poi, ce li ha anche lei, non solo: nella mia guarnigione, non voglio esagerare, ma la metà hanno due nei sul naso.».
Saluta e se ne va e tra sé «Per carità!».
Poi ci sono quelli ai quali va bene tutto, me lo immagino il tipo che dopo trent’anni di combattimenti, fatta la Pace di Westfalia, torna a casa stanco morto e pieno di cicatrici, guarda colei che dice di essere sua moglie e che dopo sei lustri non può ricordare, la bacia e si stende nel letto. Allora le case erano composte di un’unica stanza, dove si mangiava e si dormiva, i servizi erano i campi vicini. Nel letto è attorniato dai figli:
«Tu come ti chiami.»,
«Friedrich, papà.»,
«E quanti anni hai?»,
«Dieci.»,
«Bene, e tu?»,
«Johann.»,
«E quanti anni hai?»,
«Quattordici, papà.»,
«Sei alto per la tua età. E tu?»,
«Mi chiamo Eduard e ho sedici anni.»,
«E quello nella culla che piange?»,
«Ha sedici mesi» fa la moglie «e l’ho chiamato Arnold.»,
«È strano, quattro figli: tutti maschi!»,
«E non finisce qui,» continua la moglie «c’è Matthias che ha ventun anni e Carl di ventisette che ormai vivono per loro conto, li conoscerai presto.»,
«Le stranezze della vita,» fa lui, «sei figli: tutti maschi, c’è veramente da restare di ghiaccio!».
Beve una birra e s’addormenta.
Scusate, se mi sono abbandonato a questa lunga riflessione scordandomi del protagonista che ho lasciato a Sannazzaro de’ Burgondi.
Alberto Alberto se ne sta lì, pensa agli anni della gioventù e passeggia con la speranza di incontrare qualche bambino cresciuto, di quelli di allora con i quali assieme sono andati a lucertole, o hanno rincorso le rane nelle risaie, o hanno fatto il bagno nel Po, o hanno giocato a mondo o al pallone nella piazza della
chiesa. Ripercorre i tempi passati e i ricordi affiorano: il primo giorno di scuola, la Cresima, la vipera che un giorno lo morse, il padre di un amico accorso col siero, il compagno di giochi annegato nel Po’, la Prima Comunione e tanti altri flashback che i luoghi man mano risvegliavano.
Altre volte rammenta le scorribande lungo le campagne, le caccie alle innocue bisce d’acqua nelle risaie, le liti tra bande di ragazzini, i tuffi in costume adamitico lungo la riva sinistra del Po e nel torrente Agogna, le volte che di soppiatto sono andati a pescare nel lago già diventato riserva.
Quanto avrebbe pagato trovarne almeno uno, un vecchio amico per ripercorrere assieme i sentieri della vita, uno di allora col quale magari hanno fatto a botte o, assieme, sono a andati a spiare da dietro il canneto le donne che si lavavano sulla riva del Po.
Forse qualche amico di allora l’ha incrociato, ma come riconoscerlo dopo tanto tempo, è come con la Guerra dei Trent’anni: la gente cambia.
Alberto però ci provava ogni tanto, quando vedeva uno che aveva su per giù i suoi anni, lo avvicinava e:
«Io, cinquanta anni fa abitavo qui»,
«Anch’io.» gli rispondeva e se ne andava sgarbatamente.
Oppure:
«Mi scusi,»
«Cosa c’è?» gli chiedeva in maniera scortese, e Alberto se ne andava mogio.
Altre volte si rivolgeva sorridendo a qualcuno e «Pensi che io sono nato qui!» e l’altro «E adesso che ci ho pensato?», davanti a quelle reazioni, al nostro protagonista non restava che tacere e andarsene.
Però lui avrebbe voluto rievocare con qualcuno i suoi anni giovanili e tra sé «C’erano anche delle bambine, riconoscerle no,» avrà fatto anche lui il collegamento con la Guerra dei Trent’anni, «ma chissà che siano più gentili e che si riesca a instaurare un dialogo.». Era più di un mese che non scambiava due parole con qualcuno, il proprietario dell’albergo era mancato da un anno e c’era il figlio di ventitré anni che aveva in mente le ragazzine, gli amici e perdere tempo a far chiacchiere con un vecchio non ci pensava proprio.
Alberto vede una circa della sua età, le s’avvicina e «Mi scusi Signora, permette una parola?», quella va su tutte le furie «Cosa vuole, si vergogni alla sua età, vecchio bavoso!». Vede un’altra, forse sono coetanei, non si capisce: è molto truccata, le ripete la medesima frase e lei, sorridendo, gli allunga un biglietto, «Qui c’è il mio indirizzo, sono cinquanta euro, vieni quando vuoi dalle due del pomeriggio in avanti, malgrado gli anni, sono molto brava!». In tutti due i casi se n’è tornato mogio in albergo.
Dopo tre mesi fa tra sé «Sono stanco di passeggiare e pensare alla mia gioventù senza riuscire a trovare uno di allora.» e torna a casa. E chi ci trova … «Il Vecchio Professor Lucillo Cucchiarotto.», penserete tutti voi: no amici lettori, ci trova quello che ho definito Terzo Uomo: neppure si accorge di lui, tutto intento a tenere a bada una fila di uomini ansiosi di entrare. Guarda quella che non sembra più la sua abitazione, scorge un cartello con, in caratteri cubitali:
‘Se sei magro, medio o grasso,
prova il nostro materasso!
Per far sesso o per dormire
è un piacere da morire.
Per provarlo da noi c’è
chi si stende accanto a te.’
Alberto non capisce, chiede a uno che è lì in attesa «È un’attività in piedi da poco, un’iniziativa interessante, sono due soci: lui ci ha messo l’idea, lei il resto, vendono bene, poi sa com’è, se uno non compra il materasso, lei … “Beh, non mi fai il regalino?” e ognuno dà, senza che ci sia proprio una tariffa. Io, in questo mese, è la terza volta che la vado a trovare. Devono guadagnare un mucchio di soldi, e tutto in nero!».
Alberto Alberto non risponde, non commenta, si volta per andarsene e chi si trova di davanti … «Il vecchio Professor Lucillo Cucchiarotto.», penserete tutti voi: proprio lui, però non si conoscevano, non si erano mai visti, il professore si scansa e si mette in coda con gli altri e il nostro Alberto se ne va tranquillamente pensando ai vari coprotagonisti di questa incredibile storia, a tutti, fuori che al Professor Lucillo Cucchiarotto.
FINE
Fonte: https://www.facebook.com/100028186820701

 

 

DIRITTI UMANI IMMIGRAZIONI

BASTA COPIARE GLI AMERICANI E FORSE RISOLVIAMO IL PROBLEMA DELLE ONG.
Bisogna partire da lontano, dalla tragedia del Cermis, 1998.
Qualche anno prima gli americani avevano costruito la loro base militare ad Aviano e il Governo italiano aveva fornito la pianta dei luoghi.
La funivia ancora non c era.
Quando fu costruita nessuno pensò di aggiornare quella mappa da noi fornita, anche perché ciò che era stato costruito era ben visibile.
Tanto visibile che i piloti militari americani giocavano con i loro aerei, passando sotto quelle funi.
Quando avvenne la tragedia e fu richiesto l indennizzo per i 20 morti, gli americani negarono ogni loro responsabilità adducendo il fatto che a loro non risultava la presenza di quella funivia….non c era alcuna traccia sulla mappa in loro possesso.
Veniamo A NOI, che siamo tenuti a rispettare i patti internazionali in materia di migranti e presunti naufraghi.
Quando l accordo prevede che la nave ONG deve essere portata ed accolta nel porto più vicino e più sicuro, detto accordo DICE ESPLICITAMENTE che i migranti devono sbarcare in quel porto o si riferisce esclusivamente alla nave che deve essere accolta nel porto prescelto ??
Se non si parla esplicitamente di sbarco, facciamo i babbi….come gli americani !!
Teniamo ferme in porto le ONG , facciamo sbarcare esclusivamente chi e in pericolo, e preoccupiamoci esclusivamente di coloro che restano a bordo.
E abbiamo risolto tutto, senza spargimento di sangue
FONTE: https://www.facebook.com/mario.moscato.7186/posts/pfbid031LNiN1tQ8zCfoNpkWSZcPkNg2K72CnEzL5Gz3aGNZXnksU6yE3u49SA1pzBKkFHNl

 

 

 

FINANZA BANCHE ASSICURAZIONI

MA IL FRANCO SVIZZERO?
Bene rifugio o un altro sotterfugio?
ANDREA CECCHI 6 11 2022

Sono tornato alle Bahamas dopo due settimane in Italia dove ho avuto occasione di presentare la ristampa aggiornata del mio libro e incontrare molti amici anche in occasione degli eventi di Roma e Torino e colgo l’occasione per ringraziare coloro che sono venuti a salutami di persona; è stato molto emozionante. Durante gli ormai numerosi incontri che abbiamo organizzato insieme allo sponsor del libro, MONETA AUREA SPA, c’è una domanda che ricorre sempre, oltre a quella su Bitcoin, ovvero se conviene prendere Franchi Svizzeri.

Per rispondere a questa domanda, faccio una piccola premessa e poi lascio la parola a Egon von Greyerz, ex banchiere svizzero con esperienza pluriennale nell’analisi e gestione del rischio, adesso titolare del più grande caveau di oro fisico al mondo.

Proprio in questi giorni, qui alle Bahamas, ho avuto modo di conoscere e frequentare personalmente Robert Hargrove, uno specialista nel fornire consulenza manageriale ad altissimi livelli, una persona che offre i suoi consigli ai C.E.O. delle massime aziende americane e a importanti figure istituzionali. Ho approfittato subito di questa incredibile oppotunità per chiedere quale fosse adesso la percezione e il sentiment economico di questi illustri imprenditori miliardari con cui parla quotidianamente. Mi ha risposto con un aneddoto: un cliente a cui stava fornendo consulenza gli ha rivelato di aver abbandonato l’idea di investire un miliardo di dollari per sviluppare un nuovo progetto della sua azienda anche di fronte ad un piano di business che era improntato sulla generazione di ulteriori miliardi di cash flow, perché: “c’è troppa incertezza”! I tassi che aumentano, la recessione, la guerra in Ucraina, tutte le politiche relative al cambiamento climatico eccetera, fanno sì che anche molti dei massimi imprenditori globali, in questo momento, preferiscono non investire, ma stare a guardare quel che succede, aspettando. Robert Hargrove ha paragonato questo momento a quello immediatamente successivo allo scoppio della bolla del settore tecnologico della fine degli anni 90, la cosiddetta dotcom bubble. Questa conversazione mi è stata utile per confermare la validità delle mie tesi fino ad ora espresse, perché è importante controllare continuamente da più fonti, per evitare di cadere nella trappola seducente dei bias cognitivi e di ancoraggio.

Procediamo quindi con la risposta alla domanda posta a titolo di questa newsletter, visto che molte persone, terrorizzate dal disastro che si avvicina, cercano una soluzione per salvare i propri risparmi. Innanzitutto, Franchi Svizzeri come? In banconote da tenere a casa o in cassetta di sicurezza? Attenzione, perché le banconote vanno periodicamente FUORI CORSO e non sono più spendibili. Stessa sorte accade a tutte le valute cartacee, compresi i Franchi Svizzeri.

Tutte le banche sono un cartello oligopolistico dinastico con al vertice la BIS di Basilea. Il trucco dei Repo è il chiaro indizio del gioco di sponda che tiene a galla il sistema. Come agitare le ginocchia nella vasca da bagno per smuovere la liquidità avanti e indietro. In ogni caso, tutto il denaro è debito. Anche i Franchi Svizzeri, e dare fiducia al debito, nel lungo periodo, e specialmente durante la fase di un reset economico monetario, è sempre poco prudente. Se 20 anni fa avevi una valigia piena di questa valuta in foto e di tutte le altre banconote europee , eri ricco. Adesso hai dei biglietti colorati che valgono ZERO.

Ascoltiamo, per voce dell’ex banchiere svizzero Egon von Greyerz, per farci un’idea di come sia messo il sistema delle banche svizzere e se può quindi essere prudente o meno dargli fiducia e affidargli i risparmi frutto di anni di lavoro e di sacrifici. Ho trovato questa intervista molto interessante e piena di informazioni utili che penso possano rispondere definitivamente alla domanda e consentire di scegliere con maggiore buon senso e consapevolezza se possa veramente valere la pena di convertire i propri euro in Franchi Svizzeri. Ecco il link all’intervista:

https://rumble.com/v1r061a-2.5-quadrillion-derivatives-disaster-waiting-to-happen-egon-von-greyerz.html

Debito globale: >$300 trilioni. Derivati globali: >$2.5 quadrilioni. P.I.L. globale: 80 trilioni. È Sostenibile?

Secondo EgonVon Greyerz no. Siamo arrivati al punto di non ritorno. Il problema più evidente è l’ammontare complessivo dell’esposizione in derivati, pari a 2.5 quadrilioni ovvero 2.5 milioni di miliardi. È una cifra che potrebbe istantaneamente trasformarsi in debito inesigibile nel caso di insolvenza di una controparte. È un gioco di illusioni. Si tratta di una bolla di debito che si è gonfiata per oltre 50 anni; un periodo molto lungo durante il quale le banche centrali hanno fatto finta che si si potesse stampare soldi all’infinito. Un piccolissimo gruppo di persone ne ha beneficiato moltissimo, ma per tutti gli altri è stato un vero disastro in quanto, dal 1971, il potere d’acquisto di tutte le valute, se misurato ad esempio rispetto al valore dell’oro ha perso fino al 99% e lo vediamo anche adesso con l’aumento verticale del costo della vita. Tutta la schiuma che abbiamo visto dal giorno in cui è stata chiusa la finestra della convertibilità aurea è valuta fasulla destinata a collassare; questa è una certezza assoluta! E adesso le banche centrali stanno diventando sempre più disperate. Ad esempio: il fondo pensione nel Regno Unito è stato salvato dalla Bank Of England con 65 miliardi di aiuti perché tutto il sistema previdenziale stava collassando! E qual’è il motivo per cui stava collassando? Per colpa dei derivati!

TUTTO L’APPARATO FINANZIARIO ADESSO AVVIENE NEL MERCATO DEI DERIVATI E CIÒ OFFRE IL VANTAGGIO DI POTER CREARE STRUMENTI AL DI FUORI DEI BILANCI E DEI DATI UFFICIALI. LA STESSA COSA VALE PER LA SVIZZERA!

Anche la Svizzera, alcune settimane fa, si è trovata di fronte alla necessità di salvare le banche per colpa di 11 miliardi di aiuti per delle operazioni in derivati denominate “dollar swaps”. Vengono chiamati swaps o interest derivatives, come in Inghilterra, ma altro non sono che soldi stampati e inventati con il vantaggio di poter nascondere queste somme al di fuori dei bilanci. Il sistema è in uno stato di disordine assoluto. Il mercato dei bond è illiquido e questo è solo l’inizio. Vedremo il domino collassare già dai prossimi mesi. Abbiamo assistito addirittura ad una “bank run” su Credit Suisse. L’intero sistema bancario europeo è marcio. In Svizzera, il sistema bancario ha un’esposizione di 5 volte il prodotto interno lordo; una cifra troppo grande per la nazione. Forse molti non se ne sono accorti, ma la Banca Centrale Svizzera, che è il più grande hedge fund speculativo al mondo, ha appena annunciato di aver perso 142 miliardi di Franchi Svizzeri. Una cifra pari all’intero suo capitale e addirittura superiore all’intero prodotto interno lordo della Svizzera. Sono ormai molti anni che la Banca Centrale della Svizzera si comporta come un hedge fund, utilizzando le valute straniere, vendendo Franchi Svizzeri e comprando Euro e Dollari, e speculando sul mercato azionario americano. È vero che ha anche oro, ma solo 1000 tonnellate, e non è sufficiente. È stato dilapidato l’intero capitale e non si tratta di un’entità che appartiene allo stato. Questo è un’altro disastro che dimostra che anche il sistema bancario della Svizzera, che è sempre stato considerato come il più solido e sicuro al mondo, è anch’esso totalmente collegato alla bolla dei derivati. Infatti, anche le banche Svizzere hanno adottato il sistema americano di scommesse fatte utilizzando massicciamente l’effetto leva nel mercato altamente speculativo dei derivati ed io sono assolutamente convinto che saranno proprio i derivati a far collassare l’intero sistema. Si tratta di una somma di almeno 2.5 milioni di miliardi di valuta complessiva misurata in dollari che offre il vantaggio alle banche di poter essere nascosta al di fuori dai dati ufficiali; e tutto questo si appoggia su un GDP globale di soli 80 trilioni. Non è vera ricchezza, ma una massa di aria calda che ha gonfiato bolle speculative colossali dappertutto. Non ci vuole molto a capire che finirà in un disastro. Questo è solo l’inizio e non c’è soluzione.

Egon von Greyer ci ha spiegato molto bene che il sistema bancario della Svizzera è totalmente interconnesso alla mostruosa bolla dei derivati che sta esplodendo davanti ai nostri occhi. Il fatto che anche il Franco Svizzero sia legato a doppio filo alle operazioni in derivati altamente rischiose denominate SWAP, ci deve far riflettere su quanto effettivamente possa essere prudente affidare a questa ormai non più solida valuta, i nostri risparmi accumulati con fatica e duro lavoro. Anche dal punto di vista onomatopeico, la parola SWAP, non ha proprio il suono di una moneta preziosa sonante, ma sembra piuttosto il suono di un dito strusciato sul lato interno della guancia, quando si vuole imitare il suono del “pop” ; di una bolla che scoppia. Il suono che senti quando ti hanno fregato.

Egon ha il suo caveau pieno di oro fisico. Le stesse banche stanno comprando tutto l’oro (scarsissimo) che riescono a trovare (Central banks globally have been accumulating gold reserves at a furious pace)!

https://finance.yahoo.com/news/central-banks-buying-gold-fastest-010000783.html

Siamo sull’orlo dell’abisso del più devastante disastro monetario della storia. Le banche si stanno preparando accumulando riserve NON di Franchi Svizzeri, ma riserve di oro. La carta funziona per un po’, ma poi finisce e finisce sempre male. L’oro invece è eterno e alla fine è tutto quello che resta, perché è l’unica forma autentica di moneta solida che esiste.

 

FONTE:

https://andreacecchi.substack.com/p/ma-il-franco-svizzero?utm_medium=email&utm_campaign=cta&utm_source=substack

 

 

 

 

GIUSTIZIA E NORME

Arbitro bancario e finanziario (ABF)

Annamaria Villafrate | 07 novembre 2022
L’ABF o Arbitro Bancario e Finanziario è nato con la legge n. 262/2005 che ha attuato l’art. 128 bis TU bancario per dare la possibilità ai clienti di risolvere in via stragiudiziale le controversie con banche e intermediari finanziari

Cos’è l’arbitro bancario e finanziario (ABF)

L’Arbitro Bancario e Finanziario (ABF) è un soggetto terzo e imparziale che risolve le controversie che insorgono tra i clienti e le banche. Esso nasce nel 2009 ad opera della legge sul risparmio n. 262/2005 (art. 27) per dare attuazione all’art. 128 bis del TU bancario.
La norma prevede, infatti, che le banche e gli intermediari finanziari di cui all’art. 115, per la soluzione delle controversie insorte con la loro clientela, aderiscano a sistemi di risoluzione stragiudiziale, che devono comunque garantire celerità ed economicità nel giungere alla soluzione della controversia e la effettività della tutela.
Tali sistemi in ogni caso non possono pregiudicare il diritto dei clienti di ricorrere a ogni altra forma di tutela prevista dall’ordinamento. Innanzi all’arbitrato bancario possono essere discusse e risolte le controversie in materia bancaria e finanziaria relative all’adempimento degli obblighi di informazione, di correttezza e di trasparenza previsti nei rapporti contrattuali tra banche e intermediari con la propria clientela.

Come ricorrere all’ABF

L’attività dell’Arbitro bancario e finanziario è disciplinata dalle Disposizioni sui sistemi di risoluzione stragiudiziale delle controversie in materia di operazioni e servii bancari (sotto allegato) e da un Regolamento per il Funzionamento dell’organo decidente (sotto allegato).
Prima di ricorrere all’ABF il cliente rivolge un reclamo direttamente al proprio intermediario, che ha 60 giorni (o meno in base a specifiche disposizioni di legge) per fornire un riscontro.
Se questo non giunge nei termini previsti allora si può adire l’ABF entro 12 mesi dalla presentazione del reclamo, anche tramite un’associazione di categoria a cui si è iscritti.
Il ricorso va presentato nei modi previsti dal sito internet dell’ABF competente e l’intermediario, ricevuto il ricorso, ha 30 giorni per controdedurre.
Entro i successivi 25 giorni il cliente può inoltrare le sue memorie di replica e ampliare la domanda iniziale e l’intermediario 15 per replicare.

Procedimento ABF e decisione finale

Tutta l’attività svolta in sede di controversia dall’ABF è tutta verbalizzata. La decisione viene presa sulla base della documentazione che viene raccolta durante l’istruzione della controversia.
Nel decidere l’Arbitro tiene conto di eventuali decisioni prese in precedenza su questioni analoghe, applica leggi, regolamenti ed eventuali codici di condotta a cui l’intermediario aderisce.
La controversia si può anche chiudere nel corso di un incontro, a meno che non si ritenga necessario fissare un’altra riunione. Può anche risultare necessario acquisire ulteriore documentazione ai fini del decidere.
Nel corso del procedimento può emergere anche che la stessa controversia è stata portata all’attenzione dell’autorità giudiziaria o di fronte a un altro arbitro da parte dell’intermediario. In questo caso, a meno che non venga fatta specifica richiesta di proseguire, la procedura viene dichiarata estinta.
Le questioni più complesse, rilevanti o che possono dar luogo a orientamenti difformi, che hanno a che fare con la competenza o il procedimento vengono rimesse innanzi al Collegio di Coordinamento.
Concluso il procedimento viene emessa la decisione, che deve contenere tutta una serie di elementi formali, come la data, l’indicazione del Collegio e di tutti i suoi componenti, l’indicazioni delle parti, l’esposizione concisa dei motivi in fatto e in diritto della decisione, la motivazione (che viene redatta dal relatore a meno che il Presidente non decida diversamente) il dispositivo e la firma del presidente del Collegio.
E’ compito della segreteria comunicare la decisione alle parti.
Se la decisione attesta l’inadempimento o la mancata collaborazione dell’intermediario, resta pubblicata sul sito dell’ABF competente per 5 anni e cancellata previa istanza. La stessa inoltre viene pubblicata in evidenza anche sul sito dell’intermediario responsabile.
La decisione contenente errori od omissioni infine può essere corretta su istanza della parte interessata da proporre nel termine di 30 giorni dalla comunicazione della decisione completa di motivazione. Il Presidente o il Collegio, a loro volta, hanno 30 giorni di tempo per pronunciarsi e se è necessaria la correzione si provvede. L’esito della decisione è comunque comunicato alle parti.

Scarica pdf Disposizioni ABF risoluzione stragiudiziale
Scarica pdf Regolamento funzionamento organo decidente

FONTE: https://www.studiocataldi.it/articoli/18962-arbitro-bancario-finanziario.asp

 

 

 

PANORAMA INTERNAZIONALE

Putin: “La soppressione dei valori morali assume caratteri di satanismo”

Dal discorso di Putin di accettazione delle repubbliche del Donbass nel seno della Russia

Il solo leader al mondo che ha la calma audacia di descrivere la corruzione marcia dell’Occidente come “satamismo”.

L’Occidente nega le norme morali, la religione, la famiglia. Vogliamo davvero che in Russia ci sia il “genitore numero uno, due, tre” invece di “mamma e papà” e che nelle scuole si impongano ai bambini perversioni che portano al degrado e all’estinzione, supponendo che ci siano alcuni generi, tranne le donne e gli uomini? Per noi questo è inaccettabile. Loro rinnegano i valori della volontà popolare, della famiglia, della religione, mentre molti popoli rifiutano un mondo unipolare e lottano per la propria sovranità

Il mondo è entrato in un periodo di trasformazioni rivoluzionarie. Abbiamo un futuro diverso, il nostro. La soppressione dei valori morali [dell’Occidente] acquista le caratteristiche del satanismo.

Altri passi:

  • Gli ultimi leader sovietici hanno distrutto il nostro grande Paese. Hanno messo il popolo davanti a un fatto compiuto, non comprendendo le conseguenze. La decisione del 1991 non si basava sull’opinione del popolo
  • Le persone che vivono a Lugansk, Donetsk, Kherson e Zaporozhye diventano nostri cittadini per sempre
  • La Russia è pronta a tornare al tavolo delle trattative con Kiev, ma Mosca non discuterà i risultati dei referendum nei territori liberati

Voglio essere chiaro e che mi sentano a Kiev e in Occidente: Le persone che vivono nelle quattro nuovi regioni annesse alla Russia saranno cittadini russi per sempre. Siamo pronti al negoziato ma le quattro regioni sono Russia.

  • L’Occidente è pronto a passare sopra tutto per mantenere il sistema neocoloniale che gli permette di depredare il mondo e raccogliere tributi dall’umanità.
  • L’Occidente sta perseguendo una politica di totale desovranizzazione nel mondo. Da qui la sua aggressione ai valori tradizionali e alla sovranità dei paesi. Distrugge interi stati che non accettano di cedere la loro sovranità
  • L’Occidente stampa dollari ed euro, ma non è possibile dare da mangiare a nessuno con la carta e con le menzogne, serve il cibo, l’energia. Quindi i politici stanno cercando di convincere i loro concittadini a mangiare di meno e a lavarsi di meno e a vestirsi di più per stare caldi in casa. E se qualcuno inizia a fare domande, viene etichettato come estremista
  • L’Occidente non vuole risolvere i problemi, non persegue un mondo giusto, ma l’obiettivo di continuare ad esercitare la forza affinchè possa mantenere la sua egemonia. Fin dalla prima guerra mondiale si sono viste le contraddizioni dell’Occidente, eppure la crisi economica che ne è derivata ha consentito al dollaro di posizionarsi come la moneta più potente al mondo
  • Chiedetevi ora dove arriva il grano ucraino. La risposta è vero i paesi europei, e solo una minima parte giunge ai paesi poveri. La volontà è di distruggere gli stati-nazione, gli europei stanno accettando sempre maggiori sanzioni contro la Russia nonostante siano consapevoli che gli Stati Uniti vogliono solo che si rifiuti il gas russo. Si inchinano al loro volere a costo di affamare i loro popoli. Fanno esplodere i gasdotti nel Baltico, chiudono gli impianti energetici. I mandanti sono gli Stati Uniti che con la forza tengono sotto ricatto l’Occidente, tramite le loro basi militari disseminate ovunque. E tutti i paesi che cercano di ottenere la loro sovranità energetica vengono considerati nemici degli Stati Uniti
  • Le sanzioni non bastano agli anglosassoni: sono passati al sabotaggio. Incredibile, ma è un dato di fatto. In effetti, hanno iniziato a distruggere l’infrastruttura energetica paneuropea. È ovvio per tutti coloro che ne traggono vantaggio.
  • Gli americani sono ipocriti, sono l’unico paese al mondo che ha usato l’arma nucleare per due volte, creando un precedente.
  • La dittatura delle élite occidentali diretta contro tutti i popoli del mondo. Compresa la popolazione degli stessi paesi occidentali. Il mondo è entrato in un periodo di trasformazioni rivoluzionarie. Abbiamo un futuro diverso, il nostro. La soppressione dei valori morali acquista le caratteristiche del satanism . Il crollo dell’egemonia occidentale è irreversibile. L’Occidente nega le norme morali, la religione, la famiglia. Vogliamo davvero che in Russia ci sia il “genitore numero uno, due, tre” invece di “mamma e papà” e che nelle scuole si impongano ai bambini perversioni che portano al degrado e all’estinzione, supponendo che ci siano alcuni generi, tranne le donne e gli uomini? Per noi questo è inaccettabile. Loro rinnegano i valori della volontà popolare, della famiglia, della religione, mentre molti popoli rifiutano un mondo unipolare e lottano per la propria sovranità
  • Se considero la Russia la mia Patria, significa che amo in russo, contemplo e penso, canto e dico in russo, che credo nelle forze spirituali del popolo russo, il loro spirito è mio, il loro destino è il mio destino, il loro la sofferenza è il mio dolore, il suo sbocciare è la mia gioia
  • Tutti i paesi occidentali hanno ormai ceduto la loro sovranità agli Stati Uniti. Ormai non hanno più indipendenza
  • L’occidente è pronto a scavalcare tutto per preservare il sistema neocoloniale, che gli permette di depredare il mondo e raccogliere tributi dall’umanità
  • L’occidente sta perseguendo una politica di totale desovranizzazione nel mondo. Da qui la sua aggressione ai valori tradizionali e alla sovranità dei paesi. Distrugge interi stati che non accettano di cedere la loro sovranità
  • La Russia è orgogliosa di aver sempre sostenuto tutte le lotte di liberazione dal colonialismo, dal razzismo dell’occidente e dall’apartheid. La Russia ha appoggiato in tutti i modi i popoli e i paesi che si sono opposti a quei crimini dell’occidente. E lo farà ancora
  • Gli Stati Uniti sono gli unici al mondo ad aver usato le armi nucleari due volte e ad aver creato un precedente
  • Gli Stati Uniti, insieme agli inglesi, hanno ridotto in rovina le città tedesche, e questo è stato fatto con aria di sfida, senza alcun bisogno, per intimidire sia il nostro paese che il mondo intero.
  • Finora, gli Stati Uniti hanno effettivamente occupato Germania, Giappone, Corea del Sud e allo stesso tempo li chiamano cinicamente alleati alla pari
  • Sebbene sia noto che i loro leader vengono seguiti, installano dispositivi di localizzazione non solo nei locali ufficiali, ma anche in quelli privati
  • Lo sviluppo di armi biologiche, esperimenti su persone viventi, li chiamano nobile ricerca medica
  • È chiaro a tutti a chi conviene la distruzione del Nord Stream
  • Le sanzioni non bastano per gli anglosassoni, sono passati al sabotaggio, anzi hanno iniziato a distruggere le infrastrutture comuni europee
  • Le nazioni che ospitano basi militari statunitensi sono occupate dall’America, che le chiama partner mentre intercetta i loro leader
  • L’occidente vuole vederci come una colonia, come una massa di schiavi senz’anima, anche utilizzando divisioni etniche
  • Per loro, una minaccia diretta è la nostra visione del mondo, la nostra filosofia. Ecco perché attaccano i nostri filosofi
  • Il mondo è appena entrato in un’era di trasformazione rivoluzionaria!
  • L’ideologia occidentale vuole farci credere che esiste un terzo sesso e distruggere i nostri valori, non seguiremo questi valori
  • Il dominio neocoloniale non sarà eterno. Un nuovo grande movimento anticolonialista si sta rafforzando
  • Il crollo dell’egemonia occidentale è irreversibile. Oggi lottiamo affinché non venga mai in mente a nessuno che la nostra storia e cultura possano essere cancellate

FONTE: https://www.maurizioblondet.it/putin-la-soppressione-dei-valori-morali-assume-caratteri-di-satanismo/

 

 

 

ATTUALITÀ

Le menzogne si stanno sciogliendo come neve, al sole della geopolitica USA – Cina (Di Marco Santero)

 
https://scenarieconomici.it/le-menzogne-si-stanno-sciogliendo-come-neve-al-sole-della-geopolitica-usa-cina-di-marco-santero/

La sintesi dell’ottimo Vitangeli incasella i fatti che abbiamo subito da parte di un “sistema” criminale che non ha prevenuto e ha gestito la crisi Covid con assurdità criminali che hanno causato decine di migliaia di morti che si potevano tranquillamente evitare.

VIDEO QUI: https://youtu.be/4DKEZ3Y1rW4

Perché le masse continuano a credere ciecamente e in modo teologico alla narrazione che ci è stata imposta con tutti, dico TUTTI I MEDIA ALLINEATI NELLA PIU’ GRANDE CAMPAGNA DI MARTELLAMENTO MEDIATICO col preciso scopo di generare terrore assoluto verso questo virus e fin dall’inizio IL MANTRA ERA SEMPRE LO STESSO: ….SOLO I VACCINI CI SALVERANNO?

Eppure di cure fin dall’inizio ne sono emerse tantissime e Vitangeli riprendendo lo stellare video di Mazzucco “LE CURE NEGATE” spiega benissimo come i potenti col cavolo che seguivano il criminale protocollo ufficiale del OMS e di SPERANZA & C. (in Italia) di Tachipirina e “VIGILE ATTESA”, MA AL CONTRARIO AI PRIMI SINTOMI SI FIONDAVANO IN OSPEDALE PER AVERE CURE ADEGUATE!!

Le masse difendono la visione del mondo che viene loro inculcata!

Nutrire DUBBI vuol dire avere gli ATTRIBUTI di perdere le certezze e affrontare l’ignoto!

La gravità dei fatti che emergono dal video di Mazzucco non sta “ancora” generando una reazione popolare all’altezza della gravità della situazione in cui stanno “bombando” di “vaccini” sperimentali non solo le categorie a rischio (anziani debilitati) che possono avere un eventuale costo vs beneficio a favore dei “vaccini”, MA ADDIRITTURA GIOVANI E BAMBINI CHE SONO ASSOLUTAMENTE IMMUNI DA EFFETTI COLLATERALI DA COVID. Li vogliono “bombare” con dei vaccini sperimentali che sul bugiardino indicano correttamente che gli effetti a medio e lungo termine di queste terapie geniche mai usate prima sono assolutamente SCONOSCIUTI!!

Per questo quando vi danno questa terapia sperimentale vi fanno firmare una sostanziale MANLEVA col CONSENSO INFORMATO.

L’Italia è la capofila di questo abominio e si è arrivati al crimine organizzato con il decreto sull’obbligo vaccinale per i SANITARI, perché tu stai imponendo un obbligo per una terapia genica sperimentale approvata solo grazie alle menzogne criminali che hanno occultato tutte le possibili cure, chiedendo loro di firmare una manleva sostanziale!

Un abominio legale assoluto contro cui si stanno schierando centinaia di legali e anche molti SINDACATI.

Il ruolo dei SINDACATI IN QUESTA FASE E’ ASSOLUTAMENTE FONDAMENTALE, perché devono bloccare questo decreto criminale e far di conseguenza far emergere i fatti ormai evidenti in modo che LA MAGISTRATURA si svegli e inizi ad indagare Speranza e tutta la catena di comando che gli sta dietro in questo delirio criminale che si sta sgretolando come neve al sole della GEOPOLITICA che ormai incombe sempre più:

le evidenze ormai stanno chiarendo che il Covid altro non è che una guerra batteriologica mondiale lanciata dalla Cina allo scopo di depotenziare l’Occidente egli USA in particolare per prenderne il posto alla guida del pianeta, cui imporre una feroce dittatura come quella che domina la Cina da oltre 70 anni, con un livello di ingerenza e controllo sugli individui totale e criminale.

L’Italia di Conte e Speranza ha iniziato a replicare il Modello Dittatoriale Cinese grazie all’infiltrazione politica attuata dai cinesi tramite il loro capolavoro: i 5 stelle, una forza politica creata dal nulla come insider cinese occulto (anche ai militanti e alla stragrande maggioranza degli eletti) e già dal nome si comprende ( 5 stelle, come le 5 stelle della bandiera cinese!!)

Ma ormai gli USA stanno comprendendo che Trump e C. avevano ragione a reagire in modo deciso alla minaccia cinese dopo decenni di connivenza dei governi USA con la Cina che aveva e ha Comprato con profitti stellari i grandi player economici occidentali e li ha resi docili servi del piano di dominio globale della dittatura cinese e anche Fauci ha dovuto fare una svolta di 180 gradi nelle sue dichiarazioni: IL VIRUS NON E’ DI ORIGINE NATURALE MA E’ “ALTAMENTE PROBABILE” CHE SIA DI ORIGINE ARTIFICIALE!!

VIDEO QUI: https://youtu.be/klWZnEnh2tk

Le tesi con serie basi scientifiche che decine e ora centinaia (solo in Italia) di scienziati sostengono in modo critico e alternativo rispetto alle balle che sono state spacciate alle masse e che hanno causato come minimo decine di migliaia di morti evitabili di Covid e ora degli effetti avversi dei vaccini che ormai stanno sgretolando la teologia ufficiale di Speranza & C.

Quindi bisogna impedire che queste terapie geniche sperimentali vengano iniettate nella parte sana della popolazione e soprattutto nei bambini, adolescenti e giovani.

La battaglia sarà durissima, ma ormai il vento della geopolitica si sta alzando e quindi basta aprire le vele della mente, cioè dubbio e curiosità, che sono gli unici 2 indici certi di INTELLIGENZA nel valutare un essere umano e distinguerlo immediatamente dal gregge belante che fa da grasso lubrificante negli ingranaggi della storia col il proprio sangue!

Cari Speranza & C. state sereni, a breve avrete il giusto premio per quanto avete fatto nell’ultimo anno e mezzo per il bene degli italiani.

FONTE: https://scenarieconomici.it/le-menzogne-si-stanno-sciogliendo-come-neve-al-sole-della-geopolitica-usa-cina-di-marco-santero/

 

 

 

 

POLITICA

ESTETICA ED ETICA

Augusto Sinagra 28 10 2022

 

Con Ordinanza del Prefetto Vicario di Roma del 27 ottobre 2022 è stata disposta la totale chiusura del Cimitero Verano di Roma per l’“intera giornata” del successivo 28 ottobre 2022.

Un’Ordinanza di tale contenuto non era mai stata emanata nella storia d’Italia. Essa è totalmente e radicalmente immotivata ma non manca di aggiungere la beffa all’ordine, avvertendo che gli interessati (non indicati) possono interporre ricorso al TAR nel termine di 60 giorni e ricorso straordinario al Capo dello Stato nel termine di 120 giorni.

La stessa cosa è stata disposta da Onor Caduti del Ministero della Difesa che “gestisce” il Cimitero Militare di Nettuno dei Caduti della RSI, e solo per la giornata del 28 ottobre 2022.

Probabilmente analoghi provvedimenti sono stati adottati dalla autorità prefettizia e militare in altre località d’Italia.

Per l’abnormità di tali provvedimenti è evidente che ne è stata preventivamente informata l’attuale Capo del governo.

Scopo delle ordinanze è palesemente rivolto ad impedire la commemorazione e l’omaggio a Defunti non politicamente corretti.

In sede di replica al Senato per la fiducia al nuovo governo, la On. Giorgia Meloni ricordava giustamente che nel corso della sua giovanile militanza politica nel MSI e in AN non aveva mai impedito o tentato di impedire manifestazioni di segno politico opposto, rivendicando soltanto il diritto della sua parte politica di manifestare le proprie idee.

Rendere omaggio ai Defunti e ricordarne la memoria è anch’esso un modo di manifestare le proprie idee e con i provvedimenti ora ricordati la Signora Giorgia Meloni tenta di “sbianchettare” i suoi trascorsi politici “neri” relativi non solo alla sua attività giovanile ma anche post giovanile.

Forse la Signora Giorgia Meloni conosce l’estetica ma ignora cosa è l’etica in senso politico e in senso morale.

Di una cosa, tuttavia, stia pur sicura: quei Defunti non politicamente corretti e quindi giustamente discriminabili secondo la Signora Giorgia Meloni, saranno sempre presenti nel nostro ricordo e nei nostri cuori.

FONTE: https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=pfbid0YrSXiZoCauUQ5AcA1nJBaWhpjme1jezkxZ9FgKfjjbNKNb8iPQPHMV6gnBhywpaNl&id=100070758812209

 

 

 

SCIENZE TECNOLOGIE

SARS-CoV-2 NATO DA LABORATORIO

Lisa Stanton – 7 11 2022

 

Il SARS-CoV-2 presenta una firma che ne rivela l’ingegneria genetica. La possibilità che abbia avuto un’origine naturale è inferiore a 1 su 100milioni. Il documento è stato pubblicato sul server di preprint BioRxiv il 20 ottobre 2022.

Ma persino negli USA la Commissione d’inchiesta del Senato ha concluso per “ORIGINE DEL COVID MOLTO PROBABILMENTE CAUSATA DA UN INCIDENTE CORRELATO ALLA RICERCA”.

“Sulla base dell’analisi delle informazioni pubblicamente disponibili, appare ragionevole concludere che la pandemia di COVID-19 è stata, molto probabilmente, il risultato di un incidente correlato alla ricerca. Nuove informazioni, rese pubblicamente disponibili e verificabili in modo indipendente, potrebbero modificare tale valutazione. Tuttavia, l’ipotesi di un’origine zoonotica naturale non merita più il beneficio del dubbio, né la presunzione di esattezza. Le seguenti sono questioni critiche in sospeso che dovrebbero essere affrontate per poter concludere in modo più definitivo sulle origini del SARS-CoV-2:

– Qual è la specie ospite intermedia per SARS-CoV-2?

– Dove ha infettato per la prima volta gli esseri umani?

– Dov’è il serbatoio virale di SARS-CoV-2?

– In che modo SARS-CoV-2 ha acquisito le sue caratteristiche genetiche uniche, come il sito di scissione della furina?

I sostenitori della teoria dell’origine zoonotica dovrebbero fornire prove chiare e convincenti che la fonte della pandemia è un naturale spillover zoonotico, come è stato dimostrato per l’epidemia di SARS del 2002-2004. In altre parole, devono esserci prove verificabili che si sia effettivamente verificato uno spillover zoonotico naturale, non semplicemente che un tale spillover possa essersi verificato.”

Lo so, sfondo una porta aperta. Almeno 15 gruppi di ricerca di altrettanti Stati avevano concluso conformemente. Ma per il Senato USA riconoscere le responsabilità del CDC di Anthony Fauci significa non poter negare a priori la presenza di BioLab in Ucraina finanziati dal Pentagono, il ruolo rivestito dalla biogenetica USA nella creazione e diffusione dell’HIV alla fine degli anni ’70, lo stretto collegamento tra Potere militare, Potere economico e Scientocrazia. Nel mondo neoliberale anglofono la Politica (quindi la democrazia) ha definitivamente perso ogni egemonia.

HELP.SENATE.GOV

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FONTE:

https://www.facebook.com/lisa.stanton111/posts/pfbid02gNJQW5ANzXYNQKX4VrBGBUfXF6J4Br4aAZ4F9iwGnGRBk3sWxFLeMqKvNW4y3R3Kl

 

 

 

STORIA

I SALVATI DAI LAGER

“I “salvati” del Lager non erano i migliori, i predestinati al bene, i latori di un messaggio: quanto io avevo visto e vissuto dimostrava l’esatto contrario. Sopravvivevano di preferenza i peggiori, gli egoisti, i violenti, gli insensibili, i collaboratori della “zona grigia”, le spie.

Non era una regola certa (non c’erano, né ci sono nelle cose umane, regole certe), ma era pure una regola. Mi sentivo sì innocente, ma intruppato tra i salvati, e perciò alla ricerca permanente di una giustificazione, davanti agli occhi miei e degli altri.

Sopravvivevano i peggiori, cioè i più adatti; i migliori sono morti tutti.”

Primo Levi, I sommersi e i salvati, Einaudi, 2014, p. 63

 

 

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