LO SPETTACOLO, LA SCENEGGIATURA, L’INGANNO
Ary Calvosa 14 giugno 2024
Ormai solo gli stolti non l’hanno capito. Zelenskji è un attore che recita il copione di uno sceneggiato scritto altrove, con una regia sempre più chiara. Mentre la Russia combatte una guerra a bassa intensità per salvaguardare il più possibile la popolazione ucraina, al contrario Zelenskji esegue ordini e si arricchisce sulla pelle degli ucraini. Da anni l’Ucraina è lo strumento di aggressione contro la Russia all’interno di una strategia occidentale di asservimento di quel popolo e di accaparramento delle sue enormi risorse naturali.
L’Occidente è diretto attualmente da una oligarchia finanziaria che controlla i processi democratici per sottomettere politicamente il pianeta. Questo sistema autoreferenziale è stato messo in crisi dalla creazione dei BRICS. Questa è la vera sfida in corso sul terreno dell’Ucraina. Il dilemma attuale: gli USA ed i suoi alleati devono guidare e controllare il mondo oppure accettare una diarchia con conseguente perdita di potere se non di sconfitta? Non sono i popoli a volere la guerra ma le élites Occidentali per mantenere la supremazia. L’obiettivo dei BRICS è quello di capovolgere la situazione. Resta da stabilire cosa conviene ai popoli. I cittadini desiderano la pace, il benessere, esigono parità di diritti. Su questo c’è molta confusione, ipocrisia e strumentalizzazione. Il solito gioco di controllo sociale per detenere il potere da parte delle classi dirigenti.
Macron, Scholz, Biden, Sunak, Zelenskji, Von der Leyen, Stoltenberg fanno parte della stessa sceneggiatura. Eseguono ordini. Sono stati creati dal nulla per attuare il gioco di poteri invisibili ma reali. Come matrioske fanno parte dello stesso gioco. Chiediamoci chi ha il potere e capiremo il disegno. Se mettiamo insieme i pezzi del puzzle ciò che oggi appare slegato, fortuito e occasionale, quindi aleatorio e negabile, diventa invece molto chiaro e dai contorni ben definiti.
Ci sono due realtà parallele, una invisibile (per chi non ha le lenti giuste), l’altra ben visibile. Le masse sono guidate da personaggi che hanno il compito di confondere le acque e tenere nella confusione ma soprattutto rendere passive le persone.
Perché Elkann, ad esempio, dovrebbe pagare fior di stipendi ai giornalisti di Repubblica o La Stampa andando contro i propri interessi e della oligarchia alla quale appartiene? I media sono nelle mani dell’oligarchia e servono non ad informare ma a confondere. Più ti esponi ad essi più vieni deviato dalla realtà. Andando a scavare si è scoperto che la mappa non è il territorio. Ovvero che la semplificazione della realtà è solo rappresentazione di essa. Veniamo pertanto bombardati da narrazioni suggestive, per istallare nelle nostre menti convinzioni verosimili, ma non specchio della realtà. Questa manipolazione cognitiva è la forma più potente di suggestione e radicamento di convinzioni da cui dipendono le nostre decisioni e azioni quotidiane.
Liberarsi da tutto questo è difficilissimo, mantenere libertà di pensiero e giudizio è l’obiettivo più difficile. Chi possiede i mezzi di comunicazione ha un vantaggio condizionante enorme sulle masse. Le nostre idee, ad esempio, vengono relegate in una chat. È ed è già un bel risultato che all’interno del gruppo ci confrontiamo. Non verremo ospitati dai media di grande diffusione, perché i nostri pensieri vanno marginalizzati e il metodo migliore è silenziarli. Se un pacifista ad esempio trova argomenti logici, va ignorato e screditato se agisce con visibilità.
Fior di professionisti escogitano strategie comunicative per ottenere questi risultati. Le nostre vite sono un Truman Show. Il fattore mediatico è la rivoluzione dei tempi moderni. Uno sfigato va al Grande Fratello e diventa ricco e famoso. Una influencer crea un blog e in poco tempo crea un’azienda di immagine che fattura milioni. Un gruppo di sfigati che scrivono testi musicali senza senso vengono portati a Sanremo e diventano dei miti. È il sistema che produce questi effetti. Persino l’industria degli aiuti umanitari viene strumentalizzata. È questo il caso delle ONG. In questo mondo senza equilibrio più sei logico, libero, giusto, più rappresenti un rischio per il sistema. Siamo come i pittori: in vita vivono spesso di stenti. Dopo la morte, i mercanti d’arte fanno a gara a far lievitare le quotazioni, per arricchirsi.
Viviamo in un mondo liquido e disfunzionale. Il mondo perfetto di chi è al potere. Facciamoci spiegare dalla Von Der Leyen perché l’UE trova 50 miliardi di euro da consegnare a Zelenskji e poi applica tagli al bilancio per la sanità.
C0ntinuano a prenderci in giro. Quanto siamo in grado di esercitare i nostri diritti democratici?