Baudrillard, Perché tutto non è già scomparso?, Castelvecchi, 2013, pag. 53, € 7,50

Martedì, 25 Novembre 2014 19:29

Perché non è già tutto scomparso?

Perché non è già tutto scomparso?

 

E’ uno dei pochi casi in cui il titolo del libro è la traduzione fedele di quello francese. Il titolo è particolare come lo sono le riflessioni contenute nel testo abbastanza breve di 53 pagine. L’Autore tratta da anni il tema del mondo virtuale e delle sue conseguenze sul mondo del “reale” e sulla misura della loro compenetrazione crescente che tende ad eliminare il loro confine modificando sempre più la visione e la percezione del mondo circostante.

Questo volumetto scritto poco prima della sua morte è di fatto un riassunto dell’intero percorso di ricerca dell’Autore. Si esaminano le implicazioni derivanti dalla crescente adesione alla dimensione dell’artificiale. Il primo effetto è quello di discostarsi gradatamente dal processo di percezione della realtà alla quale fino ad oggi l’umanità è stata abituata: la comprensione della realtà si sviluppa attraverso un percorso temporale che va dalla percezione alla sua interpretazione ed inserimento in un quadro logico conosciuto. Con l’artificiale, tutti i confini scompaiono, ma, attenzione, scompare soprattutto la realtà! L’Autore identifica la realtà che ha una durata tra nascita e fine. Con la progressiva eliminazione della realtà, l’intero apparato tecnologico – che è alla base del panorama artificiale – potrà alla fine fare a meno degli esseri umani per funzionare. Come dice il filosofo Emanuele Severino, la Tecnica (che qui è riassunta nel paradigma dell’Artificiale) agisce per funzionare sempre più perfettamente, soppiantando progressivamente le ragioni ideologiche, del profitto, religiose che oggi guidano gli accadimenti della Terra. Non a caso, il perno centrale del testo è il capitolo che descrive il passaggio dall’analogico: il mondo reale che abbiamo sempre conosciuto; al digitale: le tecnologie elettroniche; all’egemonico: il momento in cui la dematerializzazione della conoscenza avrà creato un corto circuito cognitivo sulla nostra visione del reale dove il calcolo digitale prevarrà sulla forma. E questo sarà il momento che la potenza funzionale dell’Apparato tecnico potrà fare il salto di qualità e funzionare senza la presenza umana.
Si tratta di un libro per cercatori sottili e per menti abituate ad esplorazioni intellettuali “fuori pista”, con la consapevolezza di avere risposte non sempre gradevoli ma che fanno pensare…

 

 

Manlio Lo Presti

Jean Baudrillard
Perché non è già tutto scomparso?
Castelvecchi
2013, pagg. 53, € 7,50

http://www.professionebancario.it/scaffale/item/916-perché-non-è-già-tutto-scomparso.html