Una geopolitica del dissolvimento

La Francia è scossa da un crescente numero di rivolte razziali, una ricaduta del suo passato coloniale e della importazione di manodopera africana a bassissimo costo. Pare che un nutrito gruppo di generali abbia avvertito il presidente che ignora deliberatamente qualsiasi segnalazione e, anzi, ha rinunciato a gestire e controllare i disordini crescenti nelle banlieues delle città più importanti. Abbiamo ulteriori disordini nei BalcaniRecep Tayyip Erdogan probabilmente rilascerà circa sei milioni di profughi che cercheranno di arrivare in Europa in ordine sparso. Troveranno colonne di mezzi militari corazzati austriaci, ungheresi, bulgari, germanici e quindi si concentreranno nell’unico corridoio non presidiato e cioè quello dell’Albania che farà da avamposto per l’assalto delle coste pugliesi.

Sono tutti fatti che i nostri “Servizi” conoscono benissimo e da tanto tempo. Anche in questo caso è nota la totale indifferenza della presidenza del Consiglio italiana alla quale gli alti comandi hanno imposto di non fare nulla! Non è casuale che la Puglia sia stata oggetto di un violento e sistematico espianto di migliaia di ulivi secolari abbattuti con la scusa della xylella che esiste da secoli e da sempre sotto controllo: i terreni desertificati serviranno quindi per accogliere i ridetti balcanici?

L’attuale governatore della Puglia aveva iniziato a dirlo varie volte nelle sedi opportune ma è stato indotto con modi fisici “molto persuasivi” a non dire nulla, cosa che egli ha fatto, scomparendo totalmente dalla scena politica italiana. Sempre a proposito di terreni demoliti. Perché ancora non è stata completata la ricostruzione dei territori terremotati dell’Aquila? Nel corso degli anni, i terreni si sono svalutati ad un valore inferiore a quello dei terreni agricoli per la vendita di migliaia di aquilani che sono andati via dal territorio. Perché questo accade? La solita spiegazione attualmente in corso è quella dell’incuria, delle pastoie burocratiche. Ma qualcuno ci crede? Probabilmente, la destinazione delle aree è stata stabilita da tempo, ma nessuno ne sa niente, anche se io un sospetto lo avrei.

Qual è la situazione internazionale italiana? La Libia ci combatte sui mari per la pesca e boicotta le piattaforme dell’Eni in mare, trasferendo le commesse agli anglo-francesi e ci lancia addosso migliaia di libici in mare. La Tunisia ci sequestra le navi da pesca e invia migliaia di detenuti con barchini sulle coste siciliane di notte. L’Egitto diventa teatro della Covert operation Regeni organizzata dai servizi inglesi, assassinando e torturando l’ingenuo ragazzo per rendere credibile un “trattamento” brutale da parte degli egiziani brutti, sporchi e cattivi. Tutto questo per logorare i rapporti italo-egiziani, facendo saltare commesse petrolifere per oltre 12 miliardi di euro che vanno ai ridetti anglo-francesi. Il capo egiziano è costretto a prendersi tutte le responsabilità pur di non fare la figura del fesso che si è fatto fare la cospirazione sotto il naso!

Malta spara a tutte le imbarcazioni con migranti ma non viene censurata per violazione dei diritti umani dalla Ue né dall’Onu, né dalle Autorità per i rifugiati, né dai movimenti pacifisti, né dall’esule nel loft newyorkese da 5 milioni di euro, né dall’Anpi, né dai giornalisti buonisti-grandi-firme-laureati-in-tostissime-università-Usa, né dalle sinistre mondialiste, né dalla affascinante autrice del fascistometro, mentre un ex ministro italiano viene posto sotto processo per aver cercato di frenare lo sbarco caotico di clandestini nelle coste della ex-Italia. La Francia continua a razziare imprese, marchi industriali, banche, aziende di telecomunicazioni e da tempo tenta di annettersi la Sardegna fin dalla data del Trattato di Caen. La Spagna continua a comprare marchi di moda e assicurazioni. La Germania, con la scusa dell’inquinamento, è riuscita a sterminare l’Ilva che produceva acciaio quattro volte superiore a quello germanico e con minore prezzo, ma salvando tutta la dirigenza austriaca da sanzioni penali introducendo comparse indiane per agitare le acque. Adesso l’Italia sarà costretta a comprare acciaio tedesco al quadruplo del prezzo.

Qual è la situazione interna italiana?

Il Partito Democratico sta collassando per le solite sanguinose faide interne ma è puntellato dal Colle che – in continuità con il precedente presidente preferito da Henry Kissinger – ha ricevuto ordini dagli alti comandi in tal senso. Il M5S continua la sua disgregazione pilotata che è iniziata ufficialmente con la recita shakespeariana e pirotecnica del suo mentore e smaliziato attore e comico italiano. Una Psyop che ha lo scopo di screditare il movimento per demolirlo. Metà degli iscritti ritorneranno nel Pd e il resto andrà dentro un partito stile Macron per raccogliere gli ex M5S, le frange fuoriuscite dal Pd, il gruppo di Matteo Renzi e gran parte di Forza Italia. In tutto questo non è casuale il rientro di Enrico Letta dalla Francia che vuole controllare con il suo fido pretoriano che le cose vadano per il verso pianificato in altre sedi! Il partitino di destra – unico all’opposizione – avrà il sostegno degli Usa perché cresca al 25 per cento, perché sia credibile un simulacro di opposizione “democratica”.

Nel frattempo, l’impalcatura socio-economica italiana è stata spazzata via dallo Psycovirus, trascinando nella polvere i diritti civili e l’ultimo residuo di stato sociale, in nome di un pauperismo ecologico e “sostenibile” avente il proposito di creare sensi di colpa nella popolazione per gli immensi danni ambientali provocati dai colossi mondiali con le deforestazioni, gli sversamenti petroliferi e di residui nucleari. La narrazione ecologica-sostenibile-con-le-treccine-inclusiva-globalista-green-con-auto-elettriche incolpa totalmente gli umani di inquinare il pianeta con bottiglie e plastiche allo scopo di coprire i crimini causati dal cinismo dei colossi mondiali. Gli umani devono essere torturati psicologicamente con la narrazione ecologica-sostenibile con le treccine e devono essere convinti di essere solo loro gli autori dei danni climatici provocati principalmente dallo spostamento dell’asse terrestre (il Nobel, Carlo Rubbia, lo dichiarò in sede referente al Senato ma fu oscurato e licenziato dal Cern poco dopo) e dall’inquinamento creato per l’80 per cento dai ridetti colossi planetari.

Gli umani – in nome della favolistica green – devono diventare felici di essere spogliati di tutto e felici di vivere in un crescente distopico pauperismo che cancellerà duemila anni di progresso scientifico, economico, sociale.

Sulla base di quanto detto sopra, ha una chiave di lettura più leggibile la strategia dell’Unione europea orientata al depotenziamento degli Stati membri di grandi dimensioni attraverso una serie teleguidata di secessioni preannunciate da rivolte locali come nel caso della Catalogna, dei baschi in Spagna, la scissione inglese, il tentativo di spostare la Sardegna verso la Francia iniziando dal trattato di Caen di cui nessuno ha parlato sui soliti giornaloni, con le guerre balcaniche che hanno demolito la Jugoslavia, il caso ucraino, il caso della Bielorussia. La ragione di tutto questo caos da guerra civile permanente in Europa? Gli staterelli piccoli sono malleabili perché, con una popolazione scarsa, non possono avere autonomia finanziaria con le tasse e quindi vivono di indebitamento presso Fmi, Bce, Bri.

Con l’azione combinata della robotizzazione, della spinta digitale e dell’economia ecologica, la prolungata crisi depressiva ha prodotto una disoccupazione europea pari a 85 milioni di persone che salirà a 185 milioni mediante l’espulsione di milioni di addetti dai cicli produttivi; il ricatto riveniente da un indebitamento permanente di massa collegato a una crisi economica e quindi sociale volutamente prolungata da una sequenza infernale di fallimenti bancari che costringo gli Stati colpiti ad indebitarsi con le solite banche nordeuropee sottostando a tassi sanguinari. Rivolgersi ai risparmi nazionali è vietato dalle norme Ue. Gli Stati devono indebitarsi presso banche private quasi tutte nordeuropee: capito l’antifona? Va precisato che tali tassi sono determinati ogni mattina alle 11,30 presso i saloni felpatissimi di una banca privata londinese da cinque operatori finanziari privati con criteri misterici solo noti ai figli dell’alta finanza.

La pallottola in canna dello spread, stabilito sul differenziale fra debito pubblico germanico e quello degli altri Stati membri, è stata una attribuzione unilaterale che nessuno ha mai votato all’interno dell’Unione. Tutto questo con l’ignobile silenzio della Autorità comunitarie di vigilanza (il cosiddetto Eurosistema) che avrebbero dovuto regolare direttamente nell’interesse paritario di tutti i popoli dell’Unione stessa. Il tasso zero continuerà a persistere per evitare la svalutazione delle migliaia di miliardi di derivati iscritti nei bilanci delle, banche, dei fondi pensione mondiali, dei fondi sovrani cinesi, norvegesi, Usa.

Tutto questo si inscrive nella ferrea e spietata logica del cosiddetto “Marginal call”. Emblematica la recentissima dichiarazione della Janet Yellen di rialzo dei tassi immediatamente dalla medesima smentita: i tassi devono rimanere a zero in tutto il mondo. A tutto questo aggiungiamo l’esistenza nella cosiddetta Unione europea dell’unico Parlamento al mondo che non ha poteri legislativi che sono in possesso di 18 super-pretoriani tecnocrati non eletti da nessuno!

Avremo una depressione economica permanente, anche a costo di provocare 300 milioni di disoccupati. Risulterà conveniente erogare dall’alto un sussidio universale a tutti perché risulta meno costoso del totale delle svalutazioni dei derivati in caso di rialzo dei tassi. Quindi, nessun sostegno al rilancio economico, che provocherebbe un rialzo dei tassi giustificandolo con le narrazioni ecologiche del pauperismo, dell’inclusione e del reddito di cittadinanza (quello che è stata la bandiera del M5S creato e all’uopo finanziato da una notissima dinastia bancaria risalente al 1600). Nulla accade per caso! Ho il timore che da questo incubo non ne usciremo né pacificamente né a breve.

FONTE: http://www.opinione.it/politica/2021/05/10/manlio-lo-presti_geopolitica-dissolvimento-francia-italia-guerre-rivolte-usa-turchia/