Rompere la bolla mediatica che ci opprime

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Rompere la bolla mediatica che ci opprime

Manlio Lo Presti – 9 luglio 2020

Le notizie diffuse sono scelte sa una selezione che viene compiuta dalle redazioni che evidenziano un fatto rispetto ad un altro secondo criteri politici, economici, occulti, perché sotto ricatto, ecc. ecc. ecc.

Ad esempio: perché una catena Tv sceglie di parlare di un omicidio rispetto alle migliaia che accadono nel corso di un mese? Perché la selezione deve dare una precisa impostazione sociopolitica, esempio: Buonismo, Neomaccartismo, Immigrazionismo genderismo quadrisex, scoraggiamento alla creazione di famiglie etero, rivolgimento del significato della vita con eutanasia non terapeutica, tentato (per ora) sdoganamento dell’orrore pedofilo, ecc. ecc. ecc. ecc. ecc. ecc. ecc. ecc. ecc.

Perché parlano di femminicidi e non citano nemmeno un maschicidio fra le centinaia che avvengono in un anno? Perché le notizie devono portare ad una precisa parte politica. Perché soni gli uomini i cattivi, gli sterminatori, quelli che dovranno essere eliminati in una futura società matriarcale tecnotronica e/o plurigender. Agli uomini è più facile distruggere la genitorialità consegnando i bambini ad una madre che spessissimo è peggiore degli uomini, ecc. ecc. ecc. ecc. ecc. ecc.

Perché la notizia viene sparata con titoloni sensazionalistici sapendo che saranno solo quelli ad essere letti dal 99% dei destinatari? Perché le notizie non informano ma servono per minacciare ben precisi destinatari?

Lo scopo di quanto appena descritto è quello di non far capire nulla al cittadino che deve essere disorientato, calpestato, schiacciato da una melassa di ovvietà e notizie irrilevanti, da una marea di scontri verbali in Tv, da opinioni divergenti fornite dagli esperti che litigano in continuazione.

Sarà quindi necessario cercare di diffondere notizie sostenute da documentazione reperibile e leggibile con facilità dai cittadini lettori.

Diventa particolarmente importante fornire ad ogni notizia di economia e finanza la visura camerale di tutte le società coinvolte dalla informazione  per portare a conoscenza di tutti la composizione degli organi dirigenti, anche se spessissimo sono dei prestanomi.

Dovrebbe fornirsi la biografia dei parlamentari citati reperibile sui siti istituzionali.

Basta poco per fare quanto appena detto. Ma poi, dove va a finire il sensazionalismo in un tempo nel quale la gente (superficiale) legge solo i titoli perché “manca il tempo”!

La fretta ossessiva fa perdere lucidità di analisi e quindi di giudizio che sono giocoforza sostituiti dalle pulsioni emotive, dalla rabbia, dall’odio, dai pregiudizi e, soprattutto, dalla paura.

Come al solito, le vere trasformazioni non verranno mai dalle strutture esterne, ma iniziano da noi stessi quando incominceremo ad analizzare le notizie e – nei limiti del possibile – cercandone ripetutamente le fonti. Cominciare da gesti personali significa far partire un processo di immunizzazione contro la deformazione percettiva delle bolle mediatiche che ci martellano.

Avanti quindi con questo atto di ribellione: troviamo il tempo per leggere con calma, per riflettere.

La FRETTA, scambiata per dinamismo, efficienza manageriale, ecc. ci renderà perdenti in partenza …

PROVOCAZIONE: da domani, invece di abbonarci ad una Tv a pagamento, acquistiamo il servizio di informazioni della Camera di Commercio. Credetemi, troverete una marea di notizie sensazionali che tutte le reti nascondono. Insomma, impareremo ad usare il periscopio per vedere il mondo reale …