Tutelare anche coloro che non vogliono vaccinarsi.

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Tutelare anche coloro che non vogliono vaccinarsi.

Lettera di un lavoratore iscritto al proprio Sindacato

Manlio Lo Presti – 31 marzo 32021

Differenti teorie sulla questione vaccini nei luoghi di lavoro stanno circolando sui soliti canali di notizie. Occorre fare chiarezza, considerato che la questione dei vaccini colpisce direttamente i corpi degli umani. Una legislazione nazionale prima ed internazionale poi, tutela la protezione della salute dei cittadini (non sudditi, quindi).

Si tratta di un sistema normativo che è sempre più bersaglio di pressioni mondiali per la loro rimozione: gli affari sono affari e la loro liberalizzazione ha la assoluta precedenza sulla libertà dei singoli cittadini!

A fronte di un clima di caccia al dissenziente con tutti i mezzi, soprattutto illegali ed intimidatori, scrivo questa lettera al mio Sindacato:

Alle Organizzazioni sindacali del credito dove io lavoro,

vengo a sapere che nel settore bancario, le Organizzazioni sindacali hanno chiesto alla controparte ABI di organizzare anche nelle aziende di credito le vaccinazioni a tappeto operando nei luoghi di lavoro.

Va tenuto in buon conto il livello di sicurezza dei vaccini autorizzati ma ancora in fase sperimentale, come doverosamente riportato nel bugiardino allegato nelle dosi iniettabili.

Va tenuta in buon conto la riserva sulla rischiosità e letalità dei farmaci somministrati che stanno provocando reazioni avverse la cui entità non è stata resa nota a danno palese del rispetto della trasparenza e della correttezza informativa ai cittadini che sono le possibili vittime del farmaco.

Va tenuta in buon conto la opacità e la eccessiva reticenza delle Autorità di controllo che sta sollevando molti dubbi, timori e diffidenza, soprattutto quando si viene a sapere che tutti i livelli del sistema vaccinale (autorità dell’Unione europea, ministeri, Regioni, Province, ASL, ente nazionale del farmaco, Case farmaceutiche, addetti alla vaccinazione sono tutti protetti dallo scudo legale!!! Perché, caro Sindacato, io dovrei fidarmi di tutta questo squadrone che si protegge da infauste ricadute penali rivenienti dalla inoculazione del vaccino e io (la mia famiglia in caso di mio decesso e/o danni fisici) non ho nessuna possibilità di rivalsa e di pretesa di risarcimento danni?

Per il sistema mediatico che sostiene questa campagna di pressione psicologica fino alla minaccia fisica, alla umiliazione e all’isolamento sociale se mi oppongo al vaccino (possesso di c.d. passaporto vaccinale per viaggiare, entrare in luoghi pubblici, per andare al cinema, teatro, trasporti pubblici, ecc. ecc.: una riedizione della STELLA GIALLA DI DAVIDE APPLICATA SUI CAPPOTTI DEGLI EBREI), il sottoscritto che ha il diritto di dubitare E’ CONSIDERATO UN IRRESPONSABILE! Ma non desta un certo sospetto una asimmetria così palese e iniqua fra il cittadino ed il personale medico che si para le terga.

Caro Sindacato, sorge spontanea la domanda: PERCHE’ IL SISTEMA TECNO-SANITARIO-SECURITARIO si protegge da implicazioni legali, mentre IL CITTADINO NON HA NESSUNA TUTELA IN CASO DI DANNI FISICI? E’ questa asimmetria che genera forti sospetti di fronte alla quale IL CITTADINO HA IL DIRITTO DI DUBITARE. Un diritto che il Sindacato deve tutelare in nome della libertà di espressione e della tutela della salute, respingendo tentativi aziendali di licenziare, mobbizzare, terrorizzare, umiliare, isolare, punite, ricattare il lavoratore che non intende vaccinarsi.  Ricordo, caro Sindacato, che tale atteggiamento nel Codice penale vigente in Italia si chiama ESTORSIONE

–Cfr: https://www.brocardi.it/codice-penale/libro-secondo/titolo-xiii/capo-i/art629.html#:~:text=Il%20delitto%20di%20estorsione%20punisce,profitto%20ingiusto%20con%20altrui%20danno.

TUTTO CIO’ PREMESSO

 

in caso di adesione al programma di vaccinazione per i propri dipendenti, l’azienda aderente al piano vaccinale dovrà operare con la massima trasparenza, senza esercitare sui propri dipendenti alcun tipo di pressione diretta e indiretta realizzata con disdicevoli azioni di mobbing e di minacce che possano infine culminare in:

-trasferimenti coatti in sedi lontane e disagiate,

-demansionamento,

-coazione di permanenza in stanze isolate senza arredo né strumenti di lavoro previsti dal sistema tecnologico normalmente in uso nell’azienda medesima,

-licenziamento, come vorrebbe il giuslavorista di sinistra (sic!) Pietro Ichino.

Al verificarsi di tali comportamenti, il Sindacato ha il dovere ineludibile di attivare le tutele previste dal vigente quadro normativo europeo e italiano, tenuto conto del fatto che si possono ravvisare -ripetiamo- gli estremi del reato di ESTORSIONE!

A titolo esemplificativo, ma non esaustivo, elenchiamo le tutele in vigore:  

Art.32 Cost. italiana,

Art.5 del trattato di Oviedo,

Art. 1 del codice di Norimberga.

Costituzione europea

La inapplicabilità dell’art. 2087 del CC, tanto vigorosamente invocato da Ichino – ripeto: uomo-di-sinistra – per la licenziabilità in tronco di coloro che non voglio farsi vaccinare è stata duramente smentita dal Prof. Galloni ex direttore generale del Ministero del lavoro per oltre 4 anni. (Cfr: https://www.affaritaliani.it/coronavirus/se-non-ti-vaccini-ti-licenzio-br-galloni-ichino-sbaglia-deve-studiare-714288.html )

P.Q.M. (PER QUESTI MOTIVI)

Al Sindacato, al quale ho riposto la mia fiducia con l’iscrizione e tanto di consenso al trattamento dei miei dati personali attivando un contratto di tutela sistemica dei propri diritti contrattuali e di legge,

CHIEDO , SENZA ESITAZIONE NE’ RITARDI

di procedere alla ricerca di strumenti giuridici a tutela degli iscritti che ritengono di esprimere il proprio legittimo diniego mediante l’azione legale esperendo tutti i livelli giurisdizionali previsti dal vigente ordinamento italiano tramite il Sindacato in nome della mia firma depositata fiduciariamente all’atto dell’iscrizione!

L’iscrizione è quindi un negozio giuridico la cui mancata applicabilità nelle forme previste dalla giurisprudenza corrente, può generare azioni di rivalsa promananti dall’iscritto, privato delle tutele sopra richiamate …

Infine, sarebbe un evento veramente infausto ed eticamente irricevibile dimenticare queste garanzie.

Sarebbe altresì un gravissimo danno di immagine e soprattutto di credibilità se il Sindacato fosse scavalcato “a sinistra” dall’azione legale delle Associazioni di consumatori sollecitate dagli iscritti dissenzienti di fatto privati delle tutele previste contrattualmente dalla iscrizione al proprio sindacato!!!

In caso di totale silenzio da parte vostra, sarò costretto a tutelarmi ricorrendo al sistema giuridico attualmente in vigore e nei livelli previsti, nonchè alle Associazioni di Consumatori.

 

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FONTE: https://www.opinione.it/societa/2021/04/01/manlio-lo-presti_tutela-vaccino-protezione-salute-sindacato-lavoratore-affari-sistema-normativo/