La (vertiginosa) diminuzione dei decessi?

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La (vertiginosa) diminuzione dei decessi?

Manlio Lo Presti – 20 aprile 202

Ma guarda un po! Dopo una campagna martellante di terra, di mare, di aria tramite 400 televisioni, mitragliamento web, cannoneggiamento di certa carta stampata, i decessi arriveranno CASUALMENTE A ZERO man mano che si avvicina il 4 maggio.

FORSE QUALCOSA NON TORNA!

Questo miracolo avverrà perché il nord aprirà comunque per non perdere i clienti export che potrebbero rivolgersi altrove. La forte determinazione delle regioni del nord-est d’Italia sta costringendo i burattinai a trovare un modo per ridurre progressivamente  il conteggio dei morti fino a portare il numero a zero precisamente il giorno 4 maggio 2020.

L’ipotesi di perseverare nella sceneggiata sterminatoria grandguignolesca del terrore COVID19 deve prevedere l’uso ampio dell’esercito nel caso insorgessero rivolte popolari portando il Paese verso una deriva autoritaria costellata di aggressioni militari, terrore farmaceutico e la ripresa della stagione delle bombe con migliaia di morti nelle scuole, ospedali, strade, cinema, banche, stadi, l’interruzione della distribuzione alimentare, ecc.

Nel frattempo, il governo Badoglio 2.o tartassa gli italiani con regole, restrizioni, deportazioni TOTALMENTE INCOSTITUZIONALI cinicamente firmati dall’effervescente avatar del Colle che è stato magistrato, ora è capo dello Stato, comandante della forze armate e CUSTODE DELLA COSTITUZIONE!

COSA STA SUCCEDENDO?

ANDIAMO VERSO UNA SUDAMERICANIZZAZIONE DELL’ITALIA?

Il disordine generato potrebbe essere la scusa per smembrare il Paese in vari tronconi iniziando con la  SECESSIONE DEL NORD EST COADIUVATA ABILMENTE DAI SERVIZI SEGRETI AUSTROGERMANICI.

Approfittando del caos aumentato al parossismo, seguirebbe a ruota la scissione della Sicilia ed il possesso della Sardegna da parte della Francia. Il troncon territoriale centrale senza il nord-est diventerebbe terreno di accoglienza e aeroporto per gli sbarchi di milioni di MIGRANTI-PAGANTI-VOTANTI-RISORSE-INPS!

Adesso capite perché comunicano i morti una a settimana e non più giornalmente? Ci vanno cauti e fanno chiedere le scuse alla Von der Leyen.

STANNO PRENDENDO TEMPO!

I piani alti non vogliono l’esplosione di disordini sociali, allo scopo di rendere più facile il passaggio all’ennesimo capo del governo-non-eletto a trazione Bilderberg, nella probabile persona dell’ultimo caposquadra dei diciassette soloni costituito per creare ulteriore confusione e sovrapposizione di funzioni, ecc. ecc. ecc.

Nel frattempo, i soldi promessi e vagheggiati non arrivano e sono partiti da quelli senza importanza: la mancetta di 600 euro per comprare il pane. Una specie di tessera annonaria virtuale concessa dall’alto, per intenderci.

L’Italia deve essere presa per fame con un assedio invisibile ma che ricorda gli accerchiamenti seicenteschi che gli eserciti mercenari facevano intorno alle città che resistevano agli assalti.

La cupola di Bruxelles farà di tutto, anche PROVOCANDO  attentati con migliaia di morti, pur di non far aprire un prestito nazionale interno per due motivi:

  1. l’Italia deve chiedere i soldi strisciando e con la lingua di fuori umiliandosi e sottomessa;
  2. la emissione di un titolo pubblico sottoscritto dagli italiani titolari di una massa monetaria di risparmi pari a ben oltre € 4.000.000.000.000 intaccherebbe il totale dei risparmi che DEVE ESSERE INCAMERATO DA BANCHE ESTERE TRAMITE UNA SAPIENTE ARCHITETTURA DI FUSIONI, ACQUISIZIONI E CONCENTRAZIONI PER ESSERE TRASFERITO ALL’ESTERO.

HO IL TIMORE CHE SAREMO COSTRETTI A RICORRE AD UNA INSURREZIONE DI MASSA.

Cerchiamo però di capirlo prima che sia troppo tardi!!!

DOPO, SAREMO LA TRAMA DI UN FILM DI UN NUOVO COSTAS GAVRAS … (1)

 

NOTE

  1. Z – L’orgia del potere (Z) è un film del 1969 diretto da Costa-Gavras, vincitore dell’Oscar al miglior film straniero e del Premio della giuria al 22º Festival di Cannes.[1] È un thriller politico la cui sceneggiatura, opera dello stesso Costa-Gavras e di Jorge Semprún, si basa sull’omonimo romanzo del 1966 dello scrittore Vasilīs Vasilikos, ispirato all’assassinio di Grigoris Lambrakis.