I sicari stanno pensando al popolo italiano

I sicari stanno pensando al popolo italiano

Manlio Lo Presti – 30 maggio 2018

Stiamo vivendo momenti convulsi?  Non credo proprio. Si tratta della ennesima megaoperazione di distrazione di massa messa in piedi dal gruppo di esperti del settore DISINFORMAZIONE e GUERRA PSICOLOGICA.

Lo scopo è impaurire

  1. I “mercati” ci osservano);
  2. ipotesi di tensioni sociali (manifestazioni di piazza);
  3. crescita del differenziale sui rendimenti dei bund tedeschi e titoli pubblici italiani (spread) che si sta allargando anche in altri Paesi dell’UE;
  4. trattative estenuanti e lunghe (per prendere tempo);
  5. frattura successiva sulla finta battaglia sul nome di Savona (che da solo non avrebbe potuto fare niente di significativo). Anche in questo caso, si tratta di una “operazione coperta” per prendere tempo;
  6. frenetici dibattiti nelle 17-18 trasmissioni politiche delle due megareti televisive
  7. aperto richiamo intimidatorio dei giornaloni filoatlantisti (Corriere della Sera, La Repubblica, La Stampa, Il Sole24ore e loro satelliti) al rispetto incondizionato alle regole europee che vengono prima degli interessi nazionali;
  8. posizione criticabile dell’attuale presidente della repubblica della ex-italia: un altro tassello che va a complicare artificialmente il caos italiano. Un caos che incrementa lo spread e quindi i ricavi delle istituzioni che detengono i titoli pubblici italiani.

Come sempre, le verità sono semplici e la semplicità è la cosa più complicata. L’asse anglofrancotedesco (includo gli inglesi anche se fuori all’UE perché da sempre distruttori della ex-italia) non ha alcun interesse al risanamento del nostro Paese.

Dichiarano a voce alta il rigore dei conti pubblici, il pareggio del bilancio, bacchettano per il debito alto di cui proclamano il pericolo per la stabilità dell’euro, ma alla fine spingo per di rimborso veloce del debito mediante politiche depressive che producono altra disoccupazione, distruzione dello stato sociale, mortalità in aumento, rabbia sociale, disinformazione, disorganizzazione amministrativa.

Notate che sono tutte le premesse che portarono la Grecia nel caos?

La strategia nei nostri confronti è simile ma con qualche variante:

  1. la ex-italia è nonostante tutto la terza economia dell’UE con dimensioni triple rispetto alla piccola Grecia;
  2. la ex-italia non è quindi così facilmente manovrabile come furono l’Irlanda, il Portogallo e la Grecia. Tanto vale fiaccare il nostro Paese favorendo movimenti secessionisti che lo balcanizzano, come accadde per la ex Jugoslavia. Gli alti comandi inglesi tempo addietro dissero all’incirca un frase simile: “L’Italia va tenuta sottomessa anche con brutalità, ma non al punto che possa crollare. In quel momento saremmo pronti ad intervenire”.

Aspettiamoci un periodo di forti disordini sociali, e se la situazione dovesse sfuggire al controllo delle unità di gestione del terrore degli inglesi, si parte -forti della lunga esperienza del passato – con metodi molto più violenti e sanguinosi.

P.Q.M.

Se le cose non cambiano, non c’è uscita dignitosa per il nostro martoriato Paese!

Tutto

Ne riparleremo …