Espulsione e solitudine del cittadino globale

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Espulsione e solitudine del cittadino globale

Manlio Lo Presti – 15 ottobre 2018

Sono pochi coloro che sono riusciti ad eguagliare la lucidità espositiva e la preveggenza della studiosa Saskia Sassen, sociologa ed economista. Le sue ricerche sono da anni focalizzate sulla globalizzazione e i suoi effetti – finora prevalentemente negativi – sugli Stati nazionali, sui movimenti transnazionali delle masse umane come reazione alla strutturazione sradicante dei processi economici e soprattutto finanziari del globo.

Nel suo libro più lucido ed incisivo: Espulsioni. Brutalità e complessità nell’economia mondiale, Il Mulino, 2015, la Sassen evidenzia che il fenomeno più immediato della globalizzazione, favorita dalla crescente automazione tecnetronica dei processi produttivi nazionali e multinazionali, è quello delle espulsioni di milioni di lavoratori a livello planetario.

Le espulsioni aggiungono ulteriore precarietà nel mondo del lavoro aumentando il potere ricattatorio delle multinazionali sui lavoratori e sulle masse in genere, frantumate dal fenomeno dei social sui cellulari che invece di essere “social”, hanno creato miliardi di persone solitarie ed eliminando così la forza della solidarietà e pregiudicando l’esistenza di gruppi sociali di interesse (stakeholders) e i movimenti comunitari locali finora elementi di sostegno del funzionamento di democrazie moderne ed aperte.

La solitudine del cittadino globale, Feltrinelli, 2000, scritto dal sociologo polacco Zygmunt Bauman integra le distopiche riflessioni della Sassen. Il quadro che ne esce è quello di una umanità frammentata, isolata, ricattata, sfruttata, buttata via quando diventa inutile, confinata in nuovi ghetti che chiamano “grandi campi di raccolta”, nelle carceri, nei manicomi, negli ospedali dentro i quali si sta estendendo la pratica dell’eutanasia come nuova pratica selettiva con sterminio silenzioso autorizzato (la vecchia eugenetica nazista oggi fa sorridere al confronto). Una precarietà che scoraggia la natalità e l’istituzione familiare classica inducendo e pianificando scientificamente l’avvio – forse irreversibile – della depopolazione: un fenomeno che le elite usano come giustificazione buonista per tamponare le spaventose falle con l’importazione quasi sempre disordinata, di masse di cosiddetti immigrati provocando

  • tensioni sociali,
  • incendi delle città,
  • violenze carnali di massa,
  • rafforzamento delle mafie,
  • spaccio di stupefacenti,
  • riciclaggio,
  • estorsione
  • terrorismo

fenomeni che sono la risultante della pretesa di attuare una integrazione-inclusione a marce forzate.

L’inclusione veloce si è rivelata una politica fallimentare se pensiamo che tutte, ripeto tutte, le minoranze negli USA vivono in appositi quartieri che hanno lo scopo di mantenere l’identità culturale dei propri abitanti. Parlo delle varie Chinatown e delle Little Italy, dei sobborghi ebraici, arabi, irlandesi, ecc. ecc., e in Europa dei quartieri arabi a ridosso della lunghissima Via Anspach a Bruxelles, delle banlieues nere a Parigi e Marsiglia.

Sono trascorsi decenni in questi luoghi appena accennati, ma l’integrazione buonista è ancora inattuata, mentre sono diventate aree dove non si spengono focolai di guerriglia urbana. Un fenomeno che ora stanno assaggiando le anime belle dei Paesi del Nord le cui città sono messe a ferro e fuoco da bande sempre più aggressive di cosiddetti immigrati importati senza limiti né programmazione, tra il silenzio cinico e complice delle reti tv e stampa alle quali gli alti comandi della sicurezza nazionale hanno dato ordine esecutivo di non parlare di tutto questo disastro.

Per parlare della ex-italia, alcuni politici de’ noantri hanno avuto la sfacciataggine truffaldina di affermare che anche gli italiani sono stati immigrati lasciando intendere che l’Italia non dovrebbe porre freni alla importazione massiva di nordafricani, spesso ex inquilini dei penitenziari dei Paesi di partenza (come accadde con i primi abitanti degli USA che erano criminali delle benemerite carceri inglesi e francesi). Una verità mischiata ad un ragionamento buonista-neomaccartista-antifa che non regge e fa pensare al famoso sillogismo: Socrate è greco, Socrate è un filosofo, quindi tutti i greci sono filosofi, lo scopo è sempre quello di creare caos cognitivo come brutale e spietato piano di dominio.

Va quindi detto che gli immigrati italiani all’estero venivano contingentati ed entravano esclusivamente solo coloro che servivano ai processi produttivi. Il resto veniva spietatamente respinto assieme alle persone malate o non rispondenti fisicamente allo svolgimento del lavoro offerto.

C’è quindi una bella differenza rispetto alla importazione incontrollata che è stata scientificamente perpetrata sulle coste italiane e greche in questi anni, generando (motivo VERO) UN IMMENSO FLUSSO DI GUADAGNI ILLECITI a favore di un insieme di strutture “volontaristiche” di mare e di terra, come peraltro confermato dalle intercettazioni telefoniche raccolte dagli esponenti di MAFIA CAPITALE : aho! Qui se fanno i sordi più daa coca”.

 

P.Q.M.

 

  1. Espulsioni dai cicli produttivi DI MASSE SEMPRE PIU’ VASTE DI POPOLAZIONE PLANETARIA
  2. Immigrazioni di massa, usate come bomba politica per demolire le strutture sociali dei Paesi bersaglio
  3. Sterilizzazione di massa mediante la diffusione da lungo tempo di ideologie libertarie, quadrisex (elaborate a tavolino da sofisticatissimi ed efficientissimi centri di ricerca sul modello della guerra fredda culturale promossa ed organizzata da Centri di guerra psicologica come Tavistock),
  4. Buonismo umanitario della inclusione ad ogni costo: cfr le tesi del PIANO GOLDMAN
  5. Diffusione della cultura di morte (eutanasia e aborto)
  6. Creazione di più ampi campi di raccolta per isolare e parcheggiare gli sfollati dei 36 conflitti in corso
  7. Isolamento dell’individuo ipnotizzato dalla potenza dei cosiddetti Social che, contrariamente al loro nome, aumentano la solitudine e lo spaesamento del cittadino rinchiuso in una Matrix che distorce la percezione della realtà (totalitarismo orwelliano)

sono il futuro che ci aspetta.

Sarà obbligatorio reagire, per legittima difesa (un istituto giuridico perseguitato dai buonisti neomaccaristi-antifa-orwelliani ancora in giro).

 

Ne riparleremo