PREDAZIONE DEI NOSTRI RISPARMI: PARTONO CENTO TRENI MA NE ARRIVANO DIECI

PREDAZIONE DEI NOSTRI RISPARMI: PARTONO CENTO TRENI MA NE ARRIVANO DIECI

di Manlio Lo Presti (scrittore esperto di sistemi finanziari)

Le banche saltano, e spettri di Weimar incombono lividi e bluastri all’orizzonte. In una narrazione kafkiana gli investitori fuggono rapidissimamente dappertutto come le blatte quando la stanza si illumina. I Soloni corifei del “sistema” cadono dal pero uno dopo l’altro, e dopo aver urlato ai quattro venti che l’impalcatura è sicura e perfino quando gli scricchiolii sono evidenti. Lo sconquasso bancario-finanziario in corso è uno scenario già visto. Le coreografie sono simili a quelle del passato. Ne possiamo analizzare alcune.

Fonte dell’immagine di copertina: https://www.nuovatlantide.org/il-dilemma-del-prigioniero/
Uno, è la diffusione rapidissima del panico indotto dal timore di non avere conoscenza di tutte le cause del fenomeno, e delle possibili dietrologie, edificando terrificanti scenari paranoici. La prassi è quella del cosiddetto “dilemma del prigioniero”, dove nessuno si fida di nessunohttps://www.nuovatlantide.org/il-dilemma-del-prigioniero/. Se ne deduce che non è la capacità tecnica conquistata dagli operatori con costosissime ed esclusive lauree e masters a guidare i sistemi. Le linee guida sono quelle della predazione selvaggia e più veloce possibile, con la paura che insegna a saltare dalla diligenza per primi. Altro che prestigiosissime università! Il principio regolatore è quello del “si salvi chi può”, con soffiate ottenute per vendere i titoli e scappare con la refurtiva uno o due giorni prima del collasso, come pare sia accaduto con alcuni azionisti delle banche collassate.
Due, è il tentativo di cercare una vittima sulla quale scaricare i danni: i russi, i cinesi, uno Stato canaglia da colpire a turno con razzi, sanzioni e missilistica pseudo-selettiva.
Tre, pochissimi hanno la lucidità di comprendere che la fuga di tutti produce zero vantaggi per ciascun operatore che rimane impigliato nella catena di conseguenze derivanti dall’intricato reticolo di reciproche concatenazioni operative di tipo informatico, funzionanti su parametri di calcolo integrati e unificati a livello mondiale. Nessuno dice apertamente che non esistono posizioni individuali assolute, o fanno finta di non saperlo scrivendo servizi giornalistici, e/o venti o trenta dibattiti televisivi, usando un pertinace “benaltrismo” per convincerci che i colpevoli sono i “soliti noti”, cioè gli altri e mai loro stessi che hanno montato un sistema marcio totalmente orientato alla speculazione ossessiva finanziaria ai danni di aziende, popoli, filiere commerciali. Le banche non fanno il loro mestiere di finanziare il progresso tecnico delle imprese produttive, fornendo altresì nuovi canali commerciali diretti o per trami commerciali, perché costa fatica e produce utili con maggior lentezza della violenta e secca speculazione ottenuta intermediando titoli derivati; questi ultimi garantiscono utili maggiori e velocissimi, utilizzando il semplice tasto dei computer che si vede nei soliti filmati diffusi nei notiziari economici di tutto il mondo, con il supporto coreografico di una sarabanda di milioni di numeretti che scorrono rapidamente e orizzontalmente nella parte inferiore dello schermo. Lo scorrimento di dati illeggibili conferirebbe autorevolezza alle notizie, successivamente e regolarmente smentite quando i disastri sono ormai compiuti.
Quattro, tutti i giocatori cercano di saltare dal tavolo sperando di farlo prima degli altri. Questa tensione fa perdere lucidità alle decisioni negoziali.
Cinque, i sistemi di quotazione mondiali sono parte di una interrelazione reticolare totalmente gestita da robot che realizzano la negoziazione continua dei titoli quotati, chiamato MOT (Mercato Telematico delle Obbligazioni) per la parte obbligazionaria. Spostare masse i danaro da una destinazione ad un’altra implica in ogni caso effetti sistemici, i cui effetti non sono sempre misurabili. Parliamo della “Eterogenesi dei Fini” https://www.treccani.it/enciclopedia/eterogenesi-dei-fini_%28Dizionario-di-filosofia%29/ che in termini più semplice è l’irruzione del Caos. Esiste inoltre il “Cigno nero” che, in breve, è un evento inatteso e isolato. Anzi di più: impossibile da prevedere e persino da immaginarehttps://www.corsionline-pragmaticamente.com/cigno-nero/.
Tutto questo per dire in termini più semplici che partono cento treni ma ne arrivano al massimo dieci. Nello specifico, parliamo del ripetuto tentativo germanicofrancoolandese di afferrare il totale dei 4,250 miliardi di euro depositati in banche italiane. Ci aveva provato a dirlo tre volte in occasioni diverse la indimenticata Merkel, più volte sospettata di essere frequentatrice della Stasi https://www.lettera43.it/merkel-ddr-stasi/, ma fu bloccata da Obama che temeva la reazione della potentissima minoranza italiana negli Usa se la ex-italia fosse stata danneggiata dalle banche germaniche. E la storia fini al palo. Adesso riparte la giostra della razzia dei sostanziosi risparmi italici. Di fatto questo sequestro è già avvenuto, sotto la colpevole ed imbelle complicità degli organi di controllo nazionali, ridotti all’impotenza da una normativa comunitaria che ha distrutto le autonomie di tutti i 27 Paesi membri in tema bancario e finanziario. I pacchetti (non superiori al 5% del totale circolante) di molte banche nazionali sono in mano straniera: francesi (Paribas, Crédit Agricole, Bnl, Cariparma, Axa con MPS), spagnoli con le maggiori assicurazioni italiane, ecc. ecc. ecc. Avere il cinque percento sembra una quota risibile che diventa determinante quando l’azionariato è disperso in quote piccolissime. Faccio presente che spostare masse di denaro altrove non è una manovra così facile come sembra. Qualsiasi movimento bancario e/o finanziario che oltrepassa una soglia quantitativa determinata tempo per tempo, viene sottoposta al controllo dei nostri servizi segreti che possono esercitare un immediato potere di blocco istantaneo delle operazioni sotto il mirino, quindi valutare il “collaborazionismo” delle Autorità di controllo de’ noantri, con la previsioni di punizioni irrogate nel silenzio dei media che si occupano di buonismo immigrazionismo green sostenibile. Niente è come sembra!

FONTE: https://www.lapekoranera.it/2023/03/30/predazione-dei-nostri-risparmi-partono-cento-treni-ma-ne-arrivano-dieci/