RASSEGNA STAMPA DETTI E SCRITTI  3 FEBBRAIO 2022

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RASSEGNA STAMPA DETTI E SCRITTI 

3 FEBBRAIO 2022

A cura di Manlio Lo Presti

Esergo

Nei momenti di crisi non ci si trova in lotta contro un nemico esterno, ma sempre contro il proprio stesso corpo.

GEORGE ORWELL, 1984, Mondadori, 1981, PAG. 104

 

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SOMMARIO

CHI IN ITALIA STA COMPRANDO MASSE DI APPARTAMENTI PRIVATI?
Voi e il Tso permanente? Lasciamoci così, senza rancore
STIAMO VIVENDO IN UNA REALTÀ DISTOPICA?
NON è stato un false flag (la verità in fondo al testo)
E Goldman Sachs disse: “Draghi al Colle adesso no. Deve completare il lavoro al governo. Ci vuole un Mattarella bis”
DRAGHI INCONTRA GRETA
Lo stato di polizia è dappertutto
PENSIERO DELL’IMBRUNIRE
La coscienza sporca dell’Occidente.
L’Ucraina è ostaggio della partita dell’occidente contro la Russia
La Filosofia Ermetica
Meta-Mondo
LETTERATURA E NOBEL
Caso Navalny: tutte le fake news de LA7
Verità O COVID?
SOROS: CINA MINACCIA LA ‘SOCIETÀ APERTA’. ROTSCHILDS SCARICANO XI?
Verso il greenpass permanente
PERCHÉ LE CARCERI AMERICANE NON VOGLIONO CHE I PRIGIONIERI LEGGANO
Germania: gas a qualsiasi costo, anche di terremoti. La contraddizione tedesca dell’energia verde
IL WORLD ECONOMIC FORUM MARIO IANNACCONE IN STUDIO: WANDA MASSA
SUPER MARIO NON PERDONA: FA PASSARE L’AUMENTO DELLE TASSE PER INFLAZIONE
OPERAZIONE GREEN
I media diventano novax quando si tratta di vaccini cinesi e russi
GRECIA A.D. MMXXII: VENTI GELIDI DI GREAT RESET
Amnesty International chiede di porre fine all’apartheid israeliano
L’inganno del progressismo
BASTA RETORICA DELLA RESISTENZA!
LO SGUARDO TRAGICO ED IL ROBOT SOCIALE
L’intervista di Oriana Fallaci a Khomeini
Due miti sfatati
Senza peli sulla lingua

 

 

EDITORIALE

CHI IN ITALIA STA COMPRANDO MASSE DI APPARTAMENTI PRIVATI?

Chi in Italia sta comprando masse di appartamenti privati?

Il mercato immobiliare italiano è da sempre sotto attenta osservazione degli stranieri. Ad ogni occasione internazionale, la Merkel ripeteva che il totale del valore degli appartamenti privati in Italia era quasi pari al totale del suo debito pubblico. Questi gruppi immobiliari totalmente speculativi puntano esclusivamente su crolli del mercato. Va detto che il mercato immobiliare italiano è refrattario ai ribassi repentini delle quotazioni fino ad oggi. Si sollevano dubbi non appena saltano agli occhi le campagne pubblicitarie di strutture che comunicano di acquistare il bene in vendita, senza trovare il compratore. Non c’è quindi la mediazione che fa incontrare l’offerta con la domanda tipica del mediatore immobiliare. Con il solito termine inglese, ci viene detto in rete che si stato diffondendo la pratica dell’acquisto veloce (instant buyer) del bene in vendita entro trenta giorni e “al miglior prezzo”. Essi fanno cenno ad un algoritmo che calcola rapidamente il valore momentaneo del bene che viene comunicato all’istante all’aspirante venditore tramite l’acceso ad un questionario da compilare sul sito.

Intanto, i dati personali inseriti dal cittadino fluiscono negli archivi della struttura acquirente. Cosa ci fanno costoro di tutta questa massa di dati? Provano sicuramente a trarne un vantaggio economico vendendoli ad altre società? Vengono dirottati ai nostri servizi segreti, al ministero dell’Interno, alla Autorità antiriciclaggio, alla Agenzia delle Entrate, alla nostra polizia finanziaria detta Guardia di Finanza? Silenzio! A tali quesiti non esiste una disamina chiara e trasparente. Chi è intenzionato a capirci qualcosa deve mettere in preventivo il rischio di diventare una talpa, un certosino, un archeologo, un ermeneuta della galassia internettiana, un evisceratore di immensi e babelici archivi cartacei dei giornali. Alla fine, l’indagatore crolla.

Sarebbe interessante conoscere il parere giuridico del Garante della riservatezza dei dati personali (Privacy… riecco il termine inglese) sul destino di questa immensa massa di dati che, oggi, costituisce il nuovo petrolio, il nuovo oro e anche il platino. Ma quando anche esistesse un parere ufficiale del/dei Garanti coinvolti, la diffusione e pubblicizzazione dei loro pareri sarebbe del tutto risibile, quasi irrilevante rispetto alla sovraesposizione mediatica delle “Settimane di Odio”, del morbo tecno-farmaceutico, delle complesse previsioni dei vincitori di Sanremo e di defatiganti competizioni sportive il cui esito è pesantemente condizionato in partenza dagli enormi capitali investiti in pubblicità, in gestione, in ingaggi faraonici. Investimenti estremamente volatili a seconda delle vittorie e delle sconfitte. Non ho ancora trovato una catena televisiva o della carta stampata o della rete che ha diffuso con ampia rilevanza le deliberazioni dei Garanti… In fondo, si tratta di questioni di lana caprina, di polverose ermeneutiche che non vellicano l’emotività egoica della popolazione che deve essere tenuta in un frettoloso stato di agitazione psichiatrica permanente facendola ragionare con la pancia e con le gonadi. Insomma, le riflessioni dei Garanti non fregano una beata a nessuno pur essendo un importante pilastro di democrazia sociale ed economica!

Parimenti, non ci sarà nessuno che abbia indagato sulla procedura amministrativa delle autorizzazioni ad aprire simili strutture speculative, al limite dello sciacallaggio. Qualche giornale, sito, o televisione ne ha parlato? Nessuno! Facendo una indagine in rete, una di queste strutture – dotata di una bella spinta iniziale di oltre trecento milioni di euro – si impegna da tempo alla prosecuzione pubblicitaria martellante ed aggressiva infilandosi in tutti i canali possibili. Ho preso informazioni ed esce fuori che costoro sono in mano a Fondi internazionali avvoltoio, anche alla Exxor e perfino alla Goldman Sachs dove era esponente apicale fra i primi cinque di vertice il nostro attuale capo del governo.

Allora viene spontanea la elaborazione di una sequenza: Draghi che legifera – Mattarella che firma tutto – Amato che blocca la suprema Corte per non intralciare i “lavori n corso”. Parliamo di un autorevole trojka che ha ricevuto dagli Alti comandi euroamericani di terminare e completare il lavoro iniziato da altro dirigente di finanza mondiale Mario Monti, cioè della totale privatizzazione del nostro martoriato Paese. La solita ricetta: privatizzazione selvaggia ed eliminazione degli ospedali pubblici, il cui emblematico esempio è la cancellazione di oltre 16 ospedali pubblici da parte delle amministrazioni della Regione Lazio la cui componente politica ha da tempo abbandonato la tutela dei diritti contrattuali di legge per sposare il mondialismo buonista oktosex neomaccartista commerciale sostenibile green, ma anche tecno-sanitario con trazione anglo-germanico-americana.

Dunque, la proliferazione di queste “agenzie” acquirenti diretti di masse di appartamenti sta puntando al crollo disastroso delle quotazioni degli appartamenti in Italia, complice una imminente legislazione violentemente vessatoria e costosissima a cui verranno sottoposti i piccoli proprietari obbligati a ristrutturare gli impianti energetici seguendo i diktat delle filosofie green-ecologiste-sostenibili sempre più imperanti. Si comprende adesso perché vengono promosse con tanta ferocia e determinazione? Perché con tali costi, oltre il sessanta percento dei piccoli proprietari di case non saranno in grado di pagarli e saranno costretti a vendere cadendo nelle mani di questi “instant buyer”. Si comprende perché una di queste aziende – quella di prima, per capirci – ha avuto una immediata dotazione iniziale di oltre trecento milioni di euro come forte spinta.

Dopo Soros il distruttore dell’economia italiana nominato poi ”uomo dell’anno” dal Financial Times, altri e più aggressivi e voraci operatori internazionali stanno puntando sul collasso immobiliare, sanitario ed economico dell’Italia. Qualcuno avrà intenzione di ficcare il naso su questa situazione? Parlo dei Servizi segreti, del ministero dell’Interno, dello sviluppo economico, dei Garanti, della Consob, della Banca d’Italia, della guardia di Finanza, dell’ex “Ufficio I” dei Carabinieri?

Per ora tutto tace… Ai “poster” l’ardua sentenza!

(*) Fonte immagine: bsstrategyclub.com

 FONTE: https://www.opinione.it/economia/2022/02/02/manlio-lo-presti_merkel-agenzia-delle-entrate-guardia-di-finanza-goldman-sachs-draghi-monti/

 

 

 

 

IN EVIDENZA

Voi e il Tso permanente? Lasciamoci così, senza rancore

E hanno anche il coraggio di chiamarli “immunizzati”? Sono proprio loro, dice il virologo Crisanti, a diffondere i contagi. L’anziano Montagnier, ormai bannato dai media come un qualsiasi demente, avverte: dopo la terza dose, generalmente, il test Hiv rivela che il soggetto è immunodepresso, reso fragile, esposto a molti rischi non avendo più le difese naturali di cui era dotato prima di sottoporsi al fatale inoculo C-19. Bene: il governo che ha ostinatamente oscurato le cure, mettendo virtualmente in pericolo migliaia di malati, oggi racconta di voler “riaprire” il paese, ma solo ai cittadini che si saranno sottoposti al Tso. Non così tanti, evidentemente, visto il tracollo dell’economia (ristoranti e negozi deserti, come gli alberghi). Non così tanti, gli “immunizzati”, visto l’accanimento con cui le autorità perseguitano chi intende sottrarsi al ricatto. Questione di principio: perché mai piegarsi al diktat di chi tuttora scoraggia i medici e ostacola le terapie?

Forse, chi ancora indugia appresso al teatrino politico (la recita quirinalizia, i distinguo della Lega, i dubbi sulla tenuta dell’esecutivo) sottovaluta la frattura profonda tra la base e il vertice, l’abisso che ormai separa milioni di cittadini dall’establishment che li gestisce, Draghimentendo ogni giorno a reti unificate. Due anni di frottole surreali hanno costretto vaste fasce sociali a difendersi da sole: è arduo immaginare che possa essere ricomposta, un giorno, l’abissale diffidenza accumulata nei confronti di autorità così inaffidabili. I cittadini – in Italia, in particolare – sono stati sottoposti a una tempesta ininterrotta, fatta di nefandezze inenarrabili (sui cui risvolti anche eventualmente criminosi, non a caso, sono in corso indagini giudiziarie). Sempre sulla base dell’omissione e della menzogna, oggi, si pretendono comportamenti inaccettabili. Restrizioni, coercizioni, discriminazioni inaudite. Qualcuno davvero pensa che possa riemergere, da queste macerie, una qualche libera civiltà politica dal sapore ancora vagamente democratico?

Se il pessimista tende a volgersi al peggio, l’ottimista – viceversa – dirà che i copioni delle umane vicende sono sempre imprevedibili, e che la storia rivela immancabilmente risorse insospettabili. Ma chi ha finora resistito alla menzogna (documentandosi, difendendosi) come potrà convivere in armonia con i poveretti che ancora circolano a viso coperto, o con gli esercenti che dovessero davvero pretendere l’esibizione del lasciapassare? Banche, uffici pubblici, Poste: il carattere zootecnico e autoritario dell’attuale potere è ormai tristemente palese. Qualcuno, lassù, ha pensato di dividere l’umanità, indebolendola: e ci è riuscito. Parlano da soli i milioni di sudditi inebetiti dall’ignoranza e dalla paura, torturati dal ricatto, vessati dalle proibizioni e oggi rassegnati a subire anche in eterno qualunque imposizione, ancorché folle. Il mostruoso esperimento – condotto a partire dall’Italia – non è ancora finito: si punta alla piena e definitiva sottomissione. La politica? Dovrebbe dire una sola parola: ora basta. Ma non la pronuncia. E allora viene in mente quella vecchia canzonetta melensa: lasciamoci così, senza rancore. Insieme, non possiamo più andare da nessuna parte.

(Giorgio Cattaneo,  3 febbraio 2022).

FONTE: https://www.libreidee.org/2022/02/voi-e-il-tso-permanente-lasciamoci-cosi-senza-rancore/

STIAMO VIVENDO IN UNA REALTÀ DISTOPICA?

 

 

Realtà distopica

Tessa Lena – 29 gennaio 2022

 

Una lettera ai nostri discendenti, dal 2022

Salve, discendenti, vi scrivo dall’anno 2022. Sono in America e le cose sono strane. I nostri governi ci hanno tradito, la nostra scienza è stata rapita e messa in un ventilatore meccanico, e i nostri media ufficiali sono già morti.

Dato che ci stiamo avvicinando ai due anni di questa follia, voglio che sentiate la storia di come è stata costruita questa torre di bugie. Questa storia è solo la punta dell’iceberg, ma è importante nominare le bugie recenti – e ce ne sono state così tante!

Nel marzo 2020, il mondo è impazzito, e cose basilari come abbracciare un amico o andare a trovare i propri genitori furono dichiarate estreme. Le frontiere furono chiuse. I bambini furono tenuti lontani da scuola. La privacy fu resa un crimine. Gli abusi sugli anziani furono glorificati. Andare al supermercato o semplicemente fare una passeggiata fuori richiedeva improvvisamente di indossare una maschera rituale.

Era come se il volante fosse stato dirottato da pazzi crudeli, e loro avessero iniziato ad abbaiare a tutti ordini che non avevano senso e causavano un dolore tremendo – ma i cittadini erano troppo scioccati, e obbedivano.

Col passare del tempo, per aumentare lo shock ed il timore reverenziale, fu introdotta altra follia. Le mascherine rituali divennero un appuntamento fisso, e alcuni cittadini persero la testa e iniziarono a sentirsi in pericolo se non vedevano le mascherine sui volti di tutti, compresi i bambini.

Poi, nell’ambito di un programma militare, le autorità se ne uscirono con un prodotto medico che fu sviluppato così rapidamente (alla “velocità della luce”, ci dissero) che non avrebbero potuto testarlo adeguatamente per la sicurezza – e tuttavia, il prodotto fu dichiarato più santo persino delle mascherine rituali, e i cittadini furono obbligati a farsi iniettare la pozione misteriosa nei loro corpi se volevano andare al lavoro, mangiare in un ristorante e, in alcuni casi, visitare la famiglia.

Quando il governo la introdusse per la prima volta, disse che la pozione misteriosa era così potente che avrebbe fermato la malattia – e la follia si sarebbe fermata, e la vita normale sarebbe finalmente ripresa.

Ben presto, però, si scoprì che la pozione non funzionava molto bene e perdeva potenza rapidamente – per non parlare degli strani effetti collaterali – così non ci fu affatto un ritorno alla vecchia normalità: solo latrati, e più paura, più iniezioni e mascherine rituali, per sempre.

E così eccoci qui. Siamo nel 2022, il nostro governo ci ha tradito, la nostra scienza è allo sbando, e i nostri media sono morti. Strano, eh? Se questo vi suona come un brutto sogno (spero di sì) – sì, suona assurdo, e ahimè, questa è la nostra vita. Quindi, cari discendenti, parliamo della torre di bugie che hanno costruito.

 

Tony Fauci all’inizio del 2020

Nel febbraio 2020, il direttore del NIAID Tony Fauci pubblicò un articolo sul New England Journal of Medicine, in cui affermava esattamente: “Le conseguenze cliniche complessive del laCovid-19 potrebbero alla fine essere più simili a quelle di una grave influenza stagionale (che ha un tasso di mortalità di circa lo 0,1%) o di un’influenza pandemica (simile a quelle del 1957 e 1968) piuttosto che una malattia simile alla SARS o alla MERS, che hanno avuto tassi di mortalità del 9-10% e 36%, rispettivamente“.

Il mese in cui pubblicò quell’articolo fu l’ultimo mese della vecchia normalità. Dopo di che, nessuno poteva paragonare la Covid all’influenza senza essere punito.

 

Bugie, bugie, bugie

Per prima cosa, cambiarono le definizioni, alcune negli anni precedenti alla Covid, e altre negli ultimi due anni. “Aggiornarono” [per così dire] significati di parole basilari come “pandemia“, “immunità di gregge“, “vaccino“, “vaccinati”, “non vaccinati“, “letti di terapia intensiva disponibili“, “infezioni post-vaccinali” (precedentemente note come “fallimento del vaccino“), e molti altri.

Poi cominciarono a dire bugie palesi. Di seguito una lista incompleta delle bugie che permisero loro di mantenere il manicomio in cui ci troviamo.

La COVID è incurabile – Molti medici non furono d’accordo, ma quelli di loro che avevano curato con successo migliaia di pazienti, come il dottor Zelenko, il dottor McCullough, il dottor Kory, il dottor Bowden, e molti altri, furono pesantemente attaccati, mentre i protocolli medici che avevano sviluppato furono bloccati al punto che i pazienti ospedalizzati erano costretti ad assumere avvocati per poter prendere farmaci “dissidenti” prescritti dai medici per la Covid, mentre la FDA dava mandato agli uffici postali di bloccare i pacchi stranieri contenenti Ivermectina.

(Ricordate l’articolo di Fauci del febbraio 2020? Lì menzionava la Clorochina come trattamento protettivo per la Covid. Chiaramente, non durò a lungo).

Anche tragicamente, il dottor Giuseppe De Donno in Italia fu trovato morto (“suicidio”) dopo aver salvato molte vite all’inizio della pandemia. La gente lo amava, ma era perseguitato da Big Pharma nonostante (o proprio perché) avesse salvato delle vite.

I test PCR sono un “gold standard” della diagnostica Covid – L’inventore della PCR, Kary Mullis, aveva detto esplicitamente che si trattava di una tecnologia non adatta alla diagnostica medica, dato che il test non distingue tra un patogeno vivo (comunque sia stato o non sia stato isolato) e i detriti.

Con soglie di cicli fino a 35 o 45, il test può trovare qualsiasi cosa in qualsiasi cosa. Anche Fauci diceva che con una soglia di ciclo superiore a 35, i test non erano troppo affidabili. Ma ecco un test a 40 cicli sviluppato dal MIT. E qui c’è un test a 45 cicli usato in Australia del Sud.

Il tasso di falsi positivi risultava molto alto, stimato da alcuni al 90% o addirittura superiore. Furono usate soglie di ciclo diverse per i vaccinati e i non vaccinati. La contaminazione del laboratorio era un problema.

Come dicevo nel mio articolo su questo argomento, “semplicemente non abbiamo una buona scienza sulla Covid. Un metodo affidabile di diagnostica è necessario per chiamare qualsiasi cosa una pandemia, o, uhm, diagnosticare una malattia. Eppure lo spettacolo va avanti“.

È una pandemia dei non vaccinati – Molti medici, scienziati e osservatori non erano d’accordo. Ecco cosa diceva Steve Kirsch sulla pandemia dei non vaccinati. Ed ecco il Dr. Bowden:

 

Teniamo anche presente che durante le prime due settimane post-vax, che è una finestra di efficienza negativa dove molte persone hanno “sintomi simili alla Covid”, le persone vaccinate venivano registrate come “non vaccinate”. E le persone venivano considerate completamente vaccinate solo 14 giorni dopo la seconda o unica dose. O forse il richiamo.

I bambini muoiono a causa della Covid – Questa era una completa invenzione. I bambini non sembravano essere colpiti dalla Covid in alcun modo serio, e mentre alcuni bambini con problemi di salute sottostanti purtroppo morirono con o per COVID, e ogni morte è naturalmente una tragica perdita per la famiglia, questi casi erano estremamente rari.

 

https://twitter.com/ContactVVR/status/1477484473423839239

I vaccini non stanno causando enormi problemi di cuore nei ragazzi e nei giovani – Non era vero. Secondo Steve Kirsch, “I dati aneddotici di un cardiologo pediatrico mostrano un aumento stimato di 100 volte dei tassi di miocardite. I cardiologi non possono parlare senza rischiare una sanzione”. Si prega di vedere anche questa fantastica analisi di James Lyons-Weiler.
Gli atleti non hanno collassi improvvisi… niente da vedere! – Uno dei migliori rapporti su questo è stato fatto da Steve Kirsch. Guardate voi stessi.

 

I dati VAERS sono spazzatura

Uno studio pre-Covid in associazione con [l’università di] Harvard concludeva che meno dell’1% di tutte le lesioni da vaccino veniva registrato:

“Gli eventi avversi da farmaci e vaccini sono comuni, ma sotto-riportati. Anche se il 25% dei pazienti ambulatoriali sperimenta un evento avverso ai farmaci, meno dello 0,3% di tutti gli eventi avversi ai farmaci e l’1-13% degli eventi gravi viene segnalato alla Food and Drug Administration (FDA). Allo stesso modo, meno dell’1% degli eventi avversi da vaccino viene segnalato.

I bassi tassi di segnalazione precludono o rallentano l’identificazione di farmaci e vaccini “problematici” che mettono in pericolo la salute pubblica. Sono necessari nuovi metodi di sorveglianza per gli effetti avversi di farmaci e vaccini. Gli ostacoli alla segnalazione includono una mancanza di consapevolezza dei medici, l’incertezza su quando e cosa segnalare, così come gli oneri di segnalazione: la segnalazione non fa parte del flusso di lavoro abituale dei medici, richiede tempo ed è duplicato”.

Il programma VAERS è pesante. Ci vogliono non meno di 30 minuti per presentare un rapporto, e i medici non vengono pagati per questo. C’è un linguaggio legale intimidatorio in ogni pagina, e i medici sono spesso scoraggiati dal presentare i rapporti dai loro sistemi ospedalieri. Il numero di eventi avversi riportati al VAERS per i vaccini anti-Covid supera tutti gli eventi avversi di tutti i vaccini per tutto da quando esiste il programma.

I dati di Medicare mostravano 48.465 morti legate alle vaccinazioni e sostenevano la nozione che i dati VAERS dovevano essere presi più seriamente.

Dovremmo fidarci di Big Pharma – Certo, come no. Eccetto il fatto che i produttori di vaccini non potevano essere citati in giudizio se questo prodotto causava danni; Pfizer aveva pagato miliardi in accordi ed aveva cercato con la corruzione di sottrarsi ad accuse penali in Nigeria; Pfizer aveva anche chiesto alla FDA il permesso di non divulgare i propri dati sulla sicurezza ed altro per 75 anni. Aveva anche fatto pressione su vari governi per garantirsi la totale impunità legale.

E i dati “post-marketing” ottenuti tramite FOIA (Freedom of Information Act, N.d.T.) (una parte dei dati che avevano voluto nascondere al pubblico per 75 anni) avevano mostrato eventi avversi registrati e decessi ad un tasso straziante (1.223 morti in tre mesi nei loro stessi dati).

Ed ecco uno dei miei preferiti quando si parla di fiducia. Jim (o James) Smith, presidente della Thomson Reuters Foundation, è un direttore di Pfizer. È anche membro del World Economic Forum’s … Partnering Against Corruption Initiative. Perfetto. Parlando di media …

 

Chi possiede i media (e tutto il resto)?

Ecco un estratto dall’articolo intitolato “Come una società chiamata BlackRock plasma le vostre notizie, la vostra vita, il notro futuro“:

“Chi controlla le corporazioni che controllano le nostre notizie? Un utile indice è stato appena compilato – non dai media mainstream, ma da ricercatori di Harvard che esplorano il futuro dei media. Scorrendo la lista, vedo due nomi ancora e ancora: BlackRock Fund Advisors e Vanguard Group.

BlackRock e Vanguard sono due delle tre grandi aziende di gestione patrimoniale passiva di fondi (ogni industria si raggruppa). La terza, State Street, è di proprietà di BlackRock. Il cui maggiore azionista è Vanguard. Insieme, BlackRock e Vanguard possiedono:

-Diciotto per cento della Fox.

-Il sedici per cento della CBS, e quindi anche di Sixty Minutes.

-Il tredici per cento della Comcast, che possiede NBC, MSNBC, CNBC e il gruppo di media Sky.

-Dodici per cento della CNN.

-Il dodici per cento della Disney, che possiede la ABC e FiveThirtyEight.

-Tra il dieci e il quattordici per cento di Gannett, che possiede più di 250 quotidiani Gannett più USA Today.

-Il dieci per cento del notiziario televisivo locale Sinclair, che controlla il settantadue per cento della TV locale delle famiglie statunitensi.

-Una grossa fetta non specificata di Graham Media Group, che possiede Slate e Foreign Policy.”

A proposito, per vedere che lo stesso trio possiede anche quote importanti in ogni grande azienda in ogni grande settore industriale, basta andare su Yahoo!Finance e vedere da soli. Ecco solo un esempio: Pfizer.

 

Ed ecco una citazione da un articolo della Columbia Journalism Review chiamato “Journalism’s Gates Keepers” su Bill Gates e le sovvenzioni ai media da parte della sua Fondazione:

“Ho recentemente esaminato quasi ventimila sovvenzioni di beneficenza che la Fondazione Gates ha elargito fino alla fine di giugno e ho trovato più di 250 milioni di dollari destinati al giornalismo.

I beneficiari includevano aziende dell’informazione come la BBC, NBC, Al Jazeera, ProPublica, National Journal, The Guardian, Univision, Medium, Financial Times, The Atlantic, Texas Tribune, Gannett, Washington Monthly, Le Monde, e il Center for Investigative Reporting; organizzazioni di beneficenza affiliate a punti vendita di notizie, come BBC Media Action e Neediest Cases Fund del New York Times; aziende di media come Participant, il cui documentario Waiting for “Superman” sostiene l’agenda di Gates sulle scuole charter; organizzazioni giornalistiche come il Pulitzer Center on Crisis Reporting, la National Press Foundation, e l’International Center for Journalists; e una varietà di altri gruppi che creano contenuti di notizie o lavorano sul giornalismo, come la Leo Burnett Company, un’agenzia pubblicitaria che Gates ha fondato per creare un “sito di notizie” per promuovere il successo dei gruppi di aiuto.

In alcuni casi, i destinatari dicono di aver distribuito parte dei finanziamenti come sovvenzioni ad altre organizzazioni giornalistiche – il che rende difficile vedere il quadro completo dei finanziamenti di Gates al quarto potere”.

Ed ecco un estratto da un articolo di Mint Press News / Grayzone dal titolo, “I documenti mostrano che Bill Gates ha dato 319 milioni di dollari ai media per promuovere la sua agenda globale“, secondo il quale, la Fondazione ha dato oltre 319 milioni di dollari ai media. E mentre non sono d’accordo con l’autore sul suo rifiuto delle “teorie della cospirazione”, la sua analisi della corruzione di Gates è abbastanza eccellente. Qui sotto c’è solo il premio direttamente ai media:

NPR — $24,663,066 The Guardian (including TheGuardian.org) — $12,951,391
Cascade Public Media — $10,895,016 Public Radio International (PRI.org/TheWorld.org) — $7,719,113
The Conversation — $6,664,271 Univision — $5,924,043
Der Spiegel (Germany) — $5,437,294 Project Syndicate — $5,280,186
Education Week — $4,898,240 WETA — $4,529,400
NBCUniversal Media — $4,373,500 Nation Media Group (Kenya) — $4,073,194
Le Monde (France) — $4,014,512 Bhekisisa (South Africa) — $3,990,182
El País — $3,968,184 BBC — $3,668,657
CNN — $3,600,000 KCET — $3,520,703
Population Communications International

(population.org) — $3,500,000

The Daily Telegraph — $3,446,801
Chalkbeat — $2,672,491 The Education Post — $2,639,193
Rockhopper Productions (U.K.) — $2,480,392 Corporation for Public Broadcasting — $2,430,949
UpWorthy — $2,339,023 Financial Times — $2,309,845
The 74 Media — $2,275,344 Texas Tribune — $2,317,163
Punch (Nigeria) — $2,175,675 News Deeply — $1,612,122
The Atlantic — $1,403,453 Minnesota Public Radio — $1,290,898
YR Media — $1,125,000 The New Humanitarian — $1,046,457
Sheger FM (Ethiopia) — $1,004,600 Al-Jazeera — $1,000,000
ProPublica — $1,000,000 Crosscut Public Media — $810,000
Grist Magazine — $750,000 Kurzgesagt — $570,000
Educational Broadcasting Corp — $506,504 Classical 98.1 — $500,000
PBS — $499,997 Gannett — $499,651
Mail and Guardian (South Africa) — $492,974 Inside Higher Ed. — $439,910
BusinessDay (Nigeria) — $416,900 Medium.com — $412,000
Nutopia — $350,000 Independent Television Broadcasting Inc. — $300,000
Independent Television Service, Inc. — $300,000 Caixin Media (China) — $250,000
Pacific News Service — $225,000 National Journal — $220,638
Chronicle of Higher Education — $149,994 Belle and Wissell, Co. — $100,000
Media Trust — $100,000 New York Public Radio — $77,290
KUOW – Puget Sound Public Radio — $5,310

Con tutta questa corruzione, è davvero così scioccante che la nostra scienza mainstream stia morendo e che i nostri media mainstream siano già morti e sostituiti da una specie di zombie delle televendite? Non così scioccante, credo. E non abbiamo nemmeno scavato nel Grande Reset e nella 4IR! Vorrei concludere questa storia con un aneddoto sul mio viaggio in taxi con la radio accesa.

Di qualunque cosa parlasse il programma, in realtà si trattava di “vaccini” Covid. “Vaccini! Vaccini! Vaccini-vaccini-vaccini! Vaccini!!!” cinguettava la radio. Declamavano le loro orribili bugie con un tono ordinario e sicuro. Prendevano in giro la caricatura degli “antivaxers” e facevano sembrare le persone consapevoli della scienza una melma.

La tossicità del programma era alle stelle – eppure al guidatore sembrava apparentemente normale, con mia grande sorpresa. Non c’era una sola verità fattuale in tutto il loro resoconto – e io volevo urlare – eppure l’autista non era affatto infastidito.

Quindi credo che la propaganda funzioni molto bene, e siamo scivolati in un mondo distopico. Il che, per quanto mi riguarda, significa solo una cosa pratica: non è accettabile, e il gioco continua.

 

Link: https://articles.mercola.com/sites/articles/archive/2022/01/29/dystopian-reality.aspx?ui=59ed2e7639939da92ff0e3fd8a4becd1e38e467e8312fec7760fac1ab9753aaf&sd=20210422&cid_source=dnl&cid_medium=email&cid_content=art2ReadMore&cid=20220129&mid=DM1103076&rid=1393154026

 

Scelto e tradotto da Arrigo de Angeli per ComeDonChisciotte

FONTE: https://comedonchisciotte.org/stiamo-vivendo-in-una-realta-distopica/

 

 

 

NON è stato un false flag (la verità in fondo al testo)

Mi girano un filmato che mostrerebbe “l’ustionato” mentre parla coi carabinieri. Il video è accompagnato dalla sequente didascalia:

Niente, ci dispiace ma ci siete caduti con tutte le scarpe un altra volta 😅

Personalmente, credo che se parli seduto con i carabinieri, dopo che ti sei dato alle fiamme, non puoi essere in condizioni critiche. Anzi. Non hai nulla.
Poi vedete voi. Siete voi gli esperti.

Quando vi dico che il mondo in cui viviamo è un palcoscenico…
Non esageriamo ahimè, guarda caso una distrazione di tale livello a cavallo del giorno dell’entrata in vigore delle ennesime illegalità, allo “scadere dello stato di emergenza” …

< oggi hanno cominciato a divulgare la notizia che sia addirittura morto!!! >

(Thanks to Laura La Bannata per il clip)

#TheWorldIsAStage
#ActorBasedReality
#ItsAlways33
#PsyOp
#FalseFlag

Il caso del professore ustionato

Allora, se questo è un falso (secondo me il video non smentisce nulla di decisivo: l’ustionato era ancora in grado di parlare), è un falso creato da “servizi”. Servizi che hanno a disposizione i Carabinieri. Quale lo scopo? Quale reazione volevano suscitare nell’opinione pubblica – quella che ha visto il video, quella alternativa, non la zombificata a cui i tg non l’hanno mostrata.

In che modo questo false flag dovrebbe avvantaggiare il governo? Forse creando un dubbio fondamentale su tutte le informazioni “alternative” che appaiono sui social: io per primo d’ora in poi mi faccio un dovere di non credere più a nulla. Solo alle notizie certificata da Mentana e David Puente.

Può perfino darsi che sia vero il primo video (lui che si dà fuoco) e falso il secondo (lui che parla coi CC), creato ad hoc per  negare che la tragedia sia avvenuta? O il contrario?

Una sola cosa è certa: i servizi segreti da noi sono onnipotenti. Tant’è vero che la loro capessa stava seriamente per essere eletta presidente della Repubblica. Ossequiata da tutti i ministri.

Ha avuto coraggio Matteo Renzi quando ha negato il voto alla B., dicendo che nemmeno in Corea del Nord il capo dei servizi diventa  capo dello Stato. Gli consiglierei di stare attento agli incidenti d’auto.

I servizi sono potentissimi. Così potenti che non sono più “segreti”. Non ne hanno più bisogno.

Solo il commento “è un false flag” che accompagna il video è un false flag una conferma: nel video qui sotto i due operai che hanno spento le fiamme, dicono che il professore si è poi seduto sul marciapiede ad attendere i soccorsi.

Ecco il video.

VIDEO QUI: https://youtu.be/9h8u-CXPFBQ

FONTE: https://www.maurizioblondet.it/e-un-false-flag-dei-servizi-ipotesi-sugli-scopi/

 

 

 

BELPAESE DA SALVARE

di Aldo Maria Valli

Qualche giorno fa, nel tentativo di capire qualcosa in quel guazzabuglio che sta diventando la scelta del nuovo presidente della Repubblica, abbiamo consigliato di dare un’occhiata a che cosa si dice al di là dell’oceano, negli Usa, perché, che ci piaccia o no, l’Amico americano ha sempre una certa influenza (eufemismo) sulle cose italiane.

E la soluzione prospettata dall’Amico americano è piuttosto chiara: l’ideale sarebbe avere mister Mario Draghi sia a palazzo Chigi sia al Quirinale, perché solo Super Mario può garantire la stabilità politica e la credibilità necessarie all’Italia per rassicurare gli investitori e portare a termine il lavoro di attuazione del Recovery Plan.

Tuttavia, siccome clonare Draghi non si può, ecco l’idea: lasciare mister Mattarella al Quirinale ancora per un paio d’anni, per traghettare poi mister Draghi sul Colle più alto una volta stabilizzata la situazione politica.

E indovinate chi ha sposato la stessa idea? Goldman Sachs, la grande e potentissima banca d’affari con sede a Manhattan. Sì, proprio quella Goldman Sachs che ha allevato Mario Draghi prima che Super Mario spiccasse il volo per diventare governatore della Banca d’Italia e poi presidente della Banca centrale europea.

Si è saputo che gli analisti di Goldman Sachs nei giorni scorsi hanno incontrato i propri facoltosi clienti per un’analisi della situazione italiana alla luce dello stallo nella scelta del presidente della Repubblica, e ciò che ne è venuto fuori è presto detto: la confusione attuale, con i partiti totalmente allo sbando, dimostra una volta di più che c’è bisogno di Draghi al governo, perché solo lui può tenere unite tante forze così divise, litigiose e inconcludenti. Dunque, per quanto un Mario Draghi al Quirinale sarebbe auspicabile, meglio per ora andare a un Mattarella bis per consentire a Draghi di concludere il suo lavoro a capo del governo. Dopo di che, diciamo fra un paio d’anni, Super Mario sarà pronto per il Quirinale. Infatti, se trovare un presidente della Repubblica è impresa disperata, ancor più complicato sarebbe trovare, al momento, un nuovo premier al posto di Draghi.

Abbiamo riassunto, ma la valutazione emersa dai colloqui voluti da Goldman Sachs è sostanzialmente questa. Di fatto, è un veto a Draghi al Quirinale, ma un veto a tempo. Si tratta di riempire un vuoto, e la soluzione per riempirlo si chiama Mattarella bis.

Ora, ciascuno è libero di pensare che la scelta dell’inquilino del Quirinale dipenda dalle alte strategie di un Salvini o di un Letta. Ma, forse, tener presenti quali sono le indicazioni dell’alta finanza, specie se consideriamo che al centro dei giochi c’è un Mario Draghi, non è un’opzione da trascurare.

Il mondo della finanza l’ha detto: ora Draghi al Quirinale non ci deve andare. Prima deve completare il lavoro a palazzo Chigi.

FONTE: https://www.luogocomune.net/17-politica-italiana/5939-e-goldman-sachs-disse-%E2%80%9Cdraghi-al-colle-adesso-no-deve-completare-il-lavoro-al-governo-ci-vuole-un-mattarella-bis%E2%80%9D

 

 

 

DRAGHI INCONTRA GRETA

Lisa Stanton 1 10 2021

* Draghi incontra Greta: “Giovani, avete ragione, la transizione ecologica è una necessità”

* Il ministro Cingolani chiede a Greta soluzioni sul clima.

Il governo che si appella alla Scienza ha scelto come CTS sulla nuova emergenza Greta e Vanessa.

Greta ripete a pappagallo il format malthusiano, eppure le cose sono già molto cambiate in meglio “per lei”, in peggio per noi: il Green deal distruggerà centinaia di migliaia di posti di lavoro in Italia.

La Germania, che ha fatto dumping ambientale per decenni, è talmente impestata di carbone da aver scaricato il costo delle sue emissioni venefiche su tutta l’Europa, mentre i media del continente glorificavano la Germania green.

La transizione ecologica in Italia, vincolando la spesa pubblica alle importazioni, esige una forte svalutazione interna per contrarre occupazione e salari e, quindi, tutti gli altri consumi/investimenti diversi dal Green. L’obiettivo è la svalutazione interna prolungata e accentuata, cioè la stabilità monetaria necessaria per mantenere l’euro e accentuarne i caratteri di ridisegno sociale con concentrazione del potere economico (e quindi politico).

Italia e Francia non hanno alcun potere diretto verso altri paesi, ma i cugini credono che il loro peso politico e le loro centrali nucleari consentiranno una transizione poco dolorosa.Ci attende la irlandesizzazione, termine con cui s’intende la trasformazione istituzionale di un paese “occidentale” in un sistema industriale e finanziario a proprietà (essenzialmente) estera o, peggio ancora, la “bulgarizzazione”.

Tale trasformazione è funzionale all’assetto sociologico auspicato dalle élites transnazionali e alla loro idea di democrazia “liberale”, cioè oligarchica.

In ultima analisi la UE, coi suoi MEF e PNRR, serve ai paesi centrali per farci pagare il costo della decarbonizzazione tedesca: il controllo sociopolitico è ormai basato sui rapporti di forza mercantilisti. Oggi più che mai servirebbe un Governo italiano di interesse nazionale (artt.1, 11 e 54 cost.), ma neppure il più sciocco sostenitore dell’attuale esecutivo crede ancora che Draghi abbia autorità nel consesso continentale.

Per ottenere lo scopo delle emissioni zero i Galautier italiani faranno come hanno fatto col green pass, renderanno la vita impossibile a chi non si adegua. Chi crede che tutto si limiti all’aumento delle bollette di gas e luce (sino al 50% più del 2020) non ha ancora chiaro a cosa andrà incontro quando deciderà di cambiare l’auto, l’elettrodomestico o di ristrutturare casa.

Il green pass, che è anche SPID e presto diventerà il codice di credito sociale, si colloca in qualche modo all’interno di queste dinamiche.

FONTE: https://www.facebook.com/100000248554468/posts/4671218119563094/

Non c’è solo Francesco Carbone. Anche in America lo stato di polizia sta dilagando senza più pudore.

Nei giorni scorso la regista Millie Weaver ha messo online il controverso film Shadowgate, che denuncia i crimini e le connessioni del Deep State. Non solo il film è stato immediatamente rimosso da youtube, ma la Weaver è stata improvvisamente arrestata, senza ovviamente nessuna giustificazione credibile. Questo il video che la steassa Weaver è riuscita a girare, prima di venire arrestata.

Arresto di Millie Weaver

Il fatto è stato denunciato dal sito Infowars di Alex Jones. A quanto pare il film è ancora disponibile sui canali alternativi, come questo. (Personalmento l’ho già scaricato, ma non sono ancora riuscito a vederlo tutto).

FONTE: https://www.luogocomune.net/16-geopolitica/5586-lo-stato-di-polizia-%C3%A8-dappertutto

 

 

 

PENSIERO DELL’IMBRUNIRE
AUGUSTO SINAGRA 25 10 2021
https://t.me/radiofogna

Durante il noto Ventennio se non si aveva la tessera del PNF non si era ammessi al lavoro.
Oggi se non si ha il “coso verde” non si può lavorare in nessun caso.
Molti, allo scopo di marcare una presunta similitudine, chiedono quale sia la differenza (sull’implicito assunto che non vi sia differenza alcuna).
E invece no: la differenza è che durante il noto Ventennio se si prendeva la tessera del PNF, almeno non ci si ammalava, non vi erano “eventi avversi” o, peggio, decessi a causa della tessera.
Non mi pare poco.
Saluti epidemiologici a tutti!!!

FONTE: https://www.facebook.com/100070758812209/posts/137379708630656/

 

 

 

CONFLITTI GEOPOLITICI

La coscienza sporca dell’Occidente.
Massimo Fini – Il Fatto Quotidiano, 18 agosto 2021           RILETTURA

“Per quanto voi vi crediate assolti, siete per sempre coinvolti.” Fabrizio De André
Le vicende del repentino collasso del governo di Ashraf Ghani ricordano da vicino quanto accadde durante “I dieci giorni che sconvolsero il mondo”. Anche allora lo Zar non faceva che mandare truppe su truppe contro gli insorti, un pugno di uomini guidati daTrotskij e da Anton Ovseenko (Lenin se ne stava prudentemente nascosto, sotto una parrucca bionda, alla stazione di Finlandia). Ma le truppe dello Zar non arrivavano mai sul posto, si squagliavano prima. Così i 350.000 soldati dell’esercito di Ghani si sono arresi senza combattere, mentre i loro comandanti fuggivano. Era prevedibile che senza l’aiuto dei bombardieri americani l’esercito governativo non avrebbe retto all’urto dei Talebani, ma una presa così fulminea di Kabul è stata possibile perché i soldati arruolati dal governo non avevano alcuna voglia né motivazione per battersi.
Adesso le “anime belle” e democratiche occidentali paventano, o piuttosto si augurano per salvare la propria coscienza avendo sempre descritto i Talebani come ‘brutti, sporchi e cattivi’, chissà quali sfracelli e vendette in Afghanistan. In linea di massima non ci saranno né gli uni né le altre. I Talebani non infieriranno certamente sui soldati governativi perché sanno benissimo che si tratta di loro coetanei che, in un Afghanistan devastato economicamente e socialmente dall’occupazione occidentale, arruolarsi era uno dei pochi modi per avere un salario. Peraltro, l’‘Emirato islamico d’Afghanistan’ (così lo stato afghano è tornato ad avere il nome che gli aveva dato il Mullah Omar) ha già preannunciato un’amnistia generale , come aveva fatto nel 1996 Omar dopo aver sconfitto i “signori della guerra” che avevano fatto dell’Afghanistan terra di ogni genere di soprusi sulla povera gente. Nulla hanno da temere i civili sul cui sostegno i Talebani hanno potuto contare nella loro ventennale guerra di indipendenza. Nulla da temere, checché si strepiti, hanno le donne, almeno dal punto di vista di abusi fisici. I Talebani, proprio a causa della loro indubbia sessuofobia, non hanno mai toccato le donne come dimostra il trattamento più che corretto che hanno loro riservato quando le hanno avute prigioniere. I Talebani hanno assicurato che alle donne verranno garantiti il diritto allo studio e al lavoro, diritto che per la verità esisteva anche prima in linea di principio, ma non di fatto a causa delle convulsioni cui è stato sottoposto l’Afghanistan negli ultimi quarant’anni.
Resta la questione dei ‘collaborazionisti’, di coloro che, tradendo il proprio Paese hanno lavorato per gli occupanti occidentali. Credo che i collaborazionisti di piccolo cabotaggio, interpreti e simili, verranno lasciati in pace. Per la corrottissima cricca di Ashraf Ghani, governo, governatori provinciali, alti gradi della Magistratura, l’unica soluzione possibile sia che l’ONU, se vuole avere ancora un ruolo positivo nella ‘questione afghana’ di cui si è sempre, colpevolmente disinteressata, fornisca un salvacondotto a costoro perché riparino negli Stati Uniti o in Iran che è sempre stato ostile alla rivoluzione talebana.
Ci sono poi due questioni particolari. E’ stato Massud, il leader dei Tagiki, ad aprire l’Afghanistan agli americani offrendo la collaborazione dei suoi uomini sul terreno. Gli americani non avrebbero mai potuto conquistare l’Afghanistan talebano solo con i bombardieri. Avevano assolutamente bisogno di un appoggio sul terreno e Massud, che non tollerava di essere stato sconfitto dai giovani e allora militarmente inesperti “studenti del Corano”, gliel’ha offerto. Ora sarà bene che i Tagiki non si oppongano ancora una volta alla vittoria talebana, come sembra emergere da una dichiarazione del figlio di Massud da poco tornato dalla Gran Bretagna. Se così dovesse essere sarà di nuovo guerra civile. In quanto a Dostum, che fino a qualche tempo fa aveva il ruolo di vicepresidente nel governo dell’Afghanistan, è stato protagonista di due tra i più efferati misfatti di una guerra pur crudelissima. <<A Mazar fece rinchiudere in dei container e portare nel deserto, sotto il sole, 1250 talebani. “Quando scaricavamo i corpi dai container erano diventati neri per il calore e la mancanza di ossigeno”. Racconterà uno dei carnefici.>> (Il Mullah Omar, p. 44). Quando gli americani occuparono l’Afghanistan Dostum, allora loro alleato, fece parecchi prigionieri talebani costretti a vivere in una situazione talmente disumana che decisero di ribellarsi. Questa è la scena: << Dopo una quindicina di giorni i prigionieri decisero che tanto valeva morire e si ribellarono. Più che una rivolta fu un suicidio collettivo. I talebani, insieme a ceceni e turchi che li avevano raggiunti quando era iniziata l’invasione, si precipitavano a mani nude, urlando, sugli uzbeki di Dostum che gli svuotavano addosso le cartucciere dei Kalashnikov. Ma la furia dei prigionieri era tale che gli uzbeki non facevano in tempo a ricaricarli prima che quelli che venivano da dietro, scavalcando i morti, gli fossero sopra… Dei prigionieri ne rimasero in vita una ventina. Amnesty International chiese ufficialmente un’inchiesta, anche perché quando si poté fare un sopralluogo molti cadaveri vennero trovati con i polsi e i piedi legati. Erano prigionieri che non avevano partecipato alla rivolta. Altri erano stati mutilati. “Li abbiamo trattati in modo fraterno” dirà, ghignando, Dostum.>> (Il Mullah Omar, p. 64). Bene, i Talebani non sono usi a torturare i prigionieri, alla moda di Guantanamo, ma non vorrei essere nei panni di Dostum se gli mettono le mani addosso prima che riesca a fuggire, come al solito, in Uzbekistan.
Ma una mano sulla coscienza dovrebbero mettersela anche gli Stati, i governi occidentali e i loro media e giornalisti che hanno seguito la ventennale vicenda afghana senza mai sollevare non dico un flatus di protesta ma di dubbio su ciò che stavamo facendo. E poiché siamo in Italia, purtroppo per dirla con Gaber, tre anni fa, alla Versiliana chiesi a Luigi Di Maio in procinto di diventare Ministro degli Esteri che cosa mai ci facessero 800 nostri militari in Afghanistan. Di Maio promise pubblicamente di impegnarsi. Lo abbiamo visto. Adesso preferisce strusciarsi alla famiglia Bisignani. In quanto al ministro della difesa Lorenzo Guerini disse che noi italiani non potevamo disimpegnarci dall’Afghanistan in quanto alleati Nato. E’ una menzogna. Gli olandesi, che fanno anch’essi parte della Nato e che in Afghanistan, a differenza nostra, si eran battuti bene, perdendo anche il figlio del loro comandante, lasciarono l’Afghanistan nell’agosto del 2010. E l’Emirato Islamico d’Afghanistan ringraziò il governo e il popolo olandese per quella decisione.
Ma una mano sulla coscienza dovrebbero mettersela tutti gli italiani (oltre al Papa che non ha mai speso una parola su Afghanistan) che non hanno mai alzato una voce né fatto una qualsivoglia manifestazione, a differenza di quanto avvenne per il Vietnam, per i misfatti che, noi complici, sono stati compiuti in Afghanistan. Una mano sulla coscienza dovrebbero mettersela anche i lettori del Fatto, perché per quanto voi vi crediate assolti, siete per sempre coinvolti.

FONTE: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=385289062982719&id=100045048864290

 

 

L’Ucraina è ostaggio della partita dell’occidente contro la Russia

Alexandre Lemonine, Observateur Continental

I politici occidentali sembrano essere ingarbugliati nelle loro dichiarazioni su una guerra imminente in Ucraina, mentre gli alleati della NATO non sono pronti a inviare soldati al fronte. Dopo aver intimidito a lungo la popolazione coll’invasione russa, Kiev ora rassicura chiedendo “calma”. Nel frattempo, i media continuano ad alimentare l’isteria e le forniture di armi all’Ucraina non fanno che aumentare. “C’è molta finzione paramilitare nei media. Vorrei rivolgermi a voi, colleghi e amici: calmatevi. La situazione per noi è chiara, non c’è motivo di andare nel panico. Chiedo davvero a tutti di calmarsi”, all’improvviso cambiava idea Oleksij Danilov, segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa dell’Ucraina, che finora aveva parlato costantemente di “minaccia russa”. Volodimir Zelenskij si rivolse pure agli ucraini. Affermò che “nell’est del Paese la situazione è sotto controllo”. “Stiamo lavorando per la riduzione totale dell’escalation attraverso un accordo pacifico. Sappiamo tutto, siamo pronti a tutto, crediamo nel meglio e facciamo il necessario”, dichiarava il presidente che già aveva consigliato di “respirare e calmarsi per non razziare gli scaffali dei negozi”. Si scopriva che anche il ministro della Difesa ucraino Oleksij Reznikov non si aspetta l’attacco. “Al momento, le forze armate russe non hanno creato alcun gruppo di attacco, che indicherebbe che un domani lancerebbero l’offensiva”, spiegò.
L’evacuazione dei diplomatici mediata da Stati Uniti e Regno Unito alla fine non ebbe esito logico. Gli europei non approvavano. Secondo l’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, non c’è la minima necessità di un’evacuazione. Tuttavia, media e politici occidentali continuano a fomentare l’isteria militare. Il quotidiano britannico Financial Times pubblicava l’articolo “La Russia intende prendere Kiev con una guerra lampo”. I loro camerati nordamericani sono convinti che a breve “sarà necessario entrare in guerra con la Russia a causa dell’Ucraina”. “Il presidente Biden valuta la possibilità di inviare migliaia di truppe, oltre a navi da guerra e aerei, nei Paesi baltici e nell’Europa orientale per la minaccia d’invasione russa”, scriveva il New York Times. Ma pochi pprovano. “Abbiamo davvero intenzione di entrare in guerra per un Paese corrotto dell’Europa orientale che non ha alcun valore strategico per noi? Dato quello che accade in casa nostra in questo momento? Nessuna persona normale farebbe mai una cosa del genere”, aveva detto Tony Bobulinski, ex-socio di Hunter Biden, a Fox News.
I media pubblicavano una moltitudine di diagrammi del “probabile attacco all’Ucraina”. Il Washington Post riferendosi all’intelligence statunitense tracciò la mappa offensiva su più fronti. Fonti del quotidiano tedesco Bild descrissero due scenari militari. I politici continuano a minacciare la Russia con “sanzioni senza precedenti”. Secondo il ministro degli Esteri danese Jeppe Kofod, Mosca sarà trattata molto più duramente rispetto al 2014. Joe Biden elencò le possibili misure: la disconnessione del sistema di pagamento internazionale SWIFT, il divieto di transazioni in dollari per le banche russe. Un disegno di legge fu presentato al Congresso degli Stati Uniti proponendo di inserire nella lista nera alti funzionari russi, importanti uomini d’affari, giornalisti e l’intero gasdotto Nord Stream 2. L’Eliseo si affida attualmente alla diplomazia. Il presidente francese Emmanuel Macron espresse preoccupazione per la situazione al confine ucraino e chiese la riduzione dell’escalation. Discuterà le proposte col cancelliere tedesco Olaf Scholz. Parigi e Berlino chiedono il dialogo nel formato Normandia. Secondo gli esperti, nessuno vuole la guerra: “E l’Ucraina comprende che non porterà a nulla di buono per il Paese”.
Washington e Londra continuano a inviare armi a Kiev. Recentemente fu consegnato un carico di oltre 90 tonnellate. Gli Stati Uniti si dicono pronti a “consegnare molto di più”. È ovvio che la Casa Bianca, che non partecipa al formato Normandia, non voglia la normalizzazione. Anche se verbalmente i nordamericani cercano di “ridurre la tensione con mezzi diplomatici”.

FONTE: http://aurorasito.altervista.org/?p=22344

 

 

CULTURA

La Filosofia Ermetica

Peretto Mario 20 10 2021

“La Filosofia Ermetica, proveniente dall’antico Egitto e poi ripresa dai Greci, rappresenta una delle principali fonti di conoscenza esoterica nel nostro Occidente. Il Kybalion è uno dei testi fondamentali dell’Ermetismo ed enuncia sette princìpi che costituiscono le leggi di base su cui si fonda la vita dell’Universo e delle sue creature. I sette princìpi fondamentali sono i seguenti: 1) il mentalismo, 2) la corrispondenza, 3) la vibrazione, 4) la polarità, 5) il ritmo, 6) la causa-effetto, 7) il genere. Vediamo ora che cosa significa tutto questo e come si manifesta nella pratica.

 

1) Il principio del mentalismo. “Tutto è Mente”, afferma il Kybalion. Questo significa che la realtà sostanziale che sta al di là di tutti i fenomeni, quelli che la scienza identifica come materia, energia e vita, è l’attività mentale, a sua volta originata dallo Spirito. Ogni cosa che esiste è una creazione della Mente Universale, ed esiste quindi uno Spirito Universale che crea ogni cosa con la propria Mente. Lo Spirito è per sua natura inconoscibile e indefinibile, ma la sua esistenza si manifesta nell’attività mentale creatrice. Dove esiste materia, energia o vita, sappiamo dunque che tutto questo prima di esistere è stato pensato da una Mente. Questo vale sia per il macrocosmo (l’Universo, i grandi sistemi), che per il microcosmo (i singoli esseri viventi, i piccoli sistemi). Il primo principio ermetico fa intendere quanto sia immenso il potere della mente, vero agente creatore e trasformatore di ogni cosa e ogni situazione.

2) Il principio della corrispondenza. “Come sopra, così anche sotto”. Il secondo principio ermetico dice che esiste una precisa analogia tra le leggi che regolano i diversi livelli di esistenza. Si tratta di un principio di fondamentale importanza, perché ci fa capire come i diversi sistemi, dal più grande al più piccolo, funzionino tutti attraverso le stessi leggi di base. Conoscendo quindi i meccanismi che regolano un sistema conosciuto, possiamo trasporle per analogia ad uno sconosciuto. Questo secondo principio ermetico è una chiave fondamentale per comprendere il funzionamento dei piani di esistenza non materiali e delle scienze occulte in generale, in quanto le correnti energetiche, che agiscono sui livelli superiori, si comportano nello stesso modo di quelle terrestri conosciute, come ad esempio l’elettricità o il magnetismo.

3) Il principio della vibrazione. “Tutte le cose sono in movimento, tutte le cose vibrano”. Questo ormai non è un mistero nemmeno per la nostra scienza, almeno per quanto riguarda la materia. Anche gli oggetti apparentemente solidi sono formati da atomi, i quali sono com’è noto costituiti da particelle in movimento. Il fatto che ci appaiano solidi e compatti dipende dalle nostre limitate capacità di percezione, ma in realtà ogni cosa vibra e possiede una sua frequenza vibratoria, che è inversamente proporzionale alla densità della materia che la compone. Anche il terzo principio ermetico ha una grandissima importanza, in quanto ci permette di comprendere l’interazione tra le diverse frequenze vibratorie attraverso il fenomeno della risonanza. Tutto questo può essere trasposto sui piani di esistenza superiori (eterico, astrale, mentale) grazie al secondo principio ermetico, comprendendo in questo modo le leggi che governano l’interazione tra mente, emozioni, energia e materia.

4) Il principio della polarità. “Tutto è duale, ogni cosa ha la sua coppia di opposti”. Il quarto principio ermetico, che richiama il notissimo sistema filosofico taoista basato sull’interazione delle polarità opposte Yin e Yang, spiega tanti paradossi con i quali ognuno di noi si trova continuamente a dover fare i conti. Gli opposti sono complementari, gli estremi si toccano, ogni verità è solo una mezza verità, ogni medaglia ha il suo rovescio, tutto è relativo. Ogni opposto esiste solo perchè esiste anche l’altro, e ognuno ha bisogno dell’altro, contenendolo in sè in potenza. Anche questo principio ermetico ci può far capire molte cose di noi stessi e della vita, soprattutto se lo applichiamo ai piani mentali, emozionali, sociali, relazionali.

5) Il principio del ritmo. “Ogni cosa ha le sue fasi, cresce e decresce, fluisce e rifluisce”. Il quinto principio ermetico è strettamente legato al quarto, facendo capire che in tutte le cose c’è un ritmo di alternanza tra due polarità opposte nelle loro molteplici manifestazioni. Ma è legato anche al terzo, in quanto la vibrazione si manifesta come alternanza tra cresta d’onda e cavo d’onda. Tutte le cose crescono e decadono, avanzano e retrocedono, aumentano e diminuiscono. Questa è la vita, nelle galassie come nelle stelle, nell’uomo come nelle piante. Nessuno può pensare di essere sempre sulla cresta dell’onda o di crescere all’infinito, ma la conoscenza di questa legge e del suo manifestarsi in un sistema specifico permette di capire come fare la cosa giusta al momento giusto, in armonia con il fluire e rifluire della vita. In questo è davvero maestra la filosofia taoista con il suo meraviglioso sistema basato sull’alternarsi delle energie prevalenti.

6) Il principio di causa-effetto. “Ogni cosa ha il suo effetto, ogni effetto ha la sua causa, e tutto avviene secondo una legge”. La legge di causa-effetto è conosciuta anche dalla nostra scienza, che si limita però ad applicarla soltanto alla materia. La stessa legge vale però su qualsiasi livello di esistenza, facendo intendere che tutto ciò che ci accade in modo apparentemente casuale ha una sua causa antecedente di cui non siamo consapevoli. Il caso è, in realtà, un nome attribuito ad una legge non riconosciuta. A questa legge è legato il concetto di karma, cardine non solo delle religioni orientali ma anche di tutte le filosofie esoteriche di ogni tempo e luogo. Se qualcuno nasce ricco o povero, fortunato o sfortunato, non è per caso ma in conseguenza di una legge di causa-effetto. Questo sesto principio ermetico fa intendere come ognuno di noi è veramente padrone del proprio destino, in quanto il nostro futuro sarà determinato dalle conseguenze delle nostre scelte e non da eventi casuali. Su questo principio, come pure sul quinto e il quarto, si basa anche la dottrina della reincarnazione.

7) Il principio del genere. “Ogni cosa ha il suo genere maschile e femminile, e il genere si manifesta su ogni piano”. Il settimo principio ermetico ricorda un po’ il quarto, quello della polarità, ma si riferisce al fatto che ogni azione creativa richiede l’interazione del genere maschile con il genere femminile. Sul livello di esistenza fisico la differenziazione tra maschile e femminile si manifesta nella sessualità, ma tale distinzione è presente anche ai livelli superiori ovviamente con modalità ed energie diverse. E’ evidente a tutti come per generare un nuovo essere vivente sia necessaria l’unione maschile-femminile tramite l’atto sessuale, ma lo stesso discorso vale anche per qualsiasi altro tipo di creazione, da quella mentale a quella spirituale a quella artistica. Dove c’è creazione c’è sempre l’unione di una componente maschile con una femminile, con le modalità proprie di ogni livello di esistenza.”

“La conoscenza dei principi ermetici consente all’essere umano di innalzarsi, entro certi limiti, al di sopra del normale piano di causa ed effetto tanto da diventare, esso stesso, principio causante. È ben noto che le masse sono condizionate dall’ambiente, dalla volontà di menti più forti, dalla suggestione o da altre cause esterne, tanto da essere mosse secondo i desideri altrui come pedine sulla scacchiera. Incapaci di opporre alcuna resistenza o di esercitare la benché minima volontà, una volta eseguito il ruolo assegnato loro nel gioco della vita, vengono messi da parte. Coloro che raggiungono il piano superiore riescono invece a dominare il proprio carattere, i propri stati d’animo, le proprie emozioni, tutto ciò che li circonda, diventando “giocatori” anziché pedine. Essi possono realmente dire di giocare la “patita della vita” e non di esserne giocati.”

(Kybalion)

FONTE: https://www.facebook.com/groups/158518784729126/permalink/970355166878813/

 

 

 

Meta-Mondo

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Giuseppe Tubi, Human Migration (2008) – fotografia cromogenica digitale. Courtesy: Galleria Il Mascherino.

Tutto era già scritto nella dichiarazione di indipendenza del Cyberspazio, scritta da John Perry Barlow nel 1993:

In nome del futuro chiedo a voi del passato di lasciarci in pace. Non siete benvenuti tra noi. Non avete sovranità nel territorio in cui noi ci riuniamo. Non abbiamo eletto nessun governo e non abbiamo intenzione di averne uno, perciò mi rivolgo a voi con l’autorità che viene dal luogo in cui parla la libertà. Dichiaro che lo spazio sociale globale che stiamo costruendo è per natura indipendente dalle tirannie che voi cercate di imporre su di noi. Non avete alcun diritto morale di governarci e non possedete alcuno strumento di imposizione che noi abbiamo ragione di temere.

L’Iper-Mondo

In trenta anni si è costruito il cyberspazio, Iper-mondo sul quale il mondo terrestre non ha più governo. Il contributo che le imprese industriali pagavano sotto forma di tasse non vale per le compagnie che hanno costruito un territorio non territoriale. I poteri politici non sono sovrani nella sfera del non territorio, al contrario: il non territorio virtuale è divenuto l’infrastruttura globale senza la quale il sistema politico, amministrativo ed economico non possono funzionare.

L’iper-mondo è una dimensione che ricodifica la realtà sociale, trasferendo le pratiche di linguaggio (l’economia, la politica, la comunicazione, l’affettività) su un piano accelerato e indipendente dalle leggi territoriali, ma non indipendente dal consumo di energia elettrica e soprattutto dal consumo di energia nervosa. Il Meta-mondo è una dimensione che non soltanto ricodifica il mondo ma ricodifica anche la soggettività-nervosa psichica e linguistica trasferendola in un Meta-mondo di stimolazioni e di percezioni simulate.

Alla fine dell’Ottobre 2021 Mark Zuckenberg ha tenuto una conferenza in virtual connect. Non certo per rispondere alle accuse dei whistleblowers che denunciano gli effetti nocivi delle reti sociali: minuzie di poco conto, poiché l’esposizione della mente umana a un volume crescente di neuro-stimolazione virtuale sta producendo una mutazione che va al di là della volontà politica dei censori e dei moralizzatori.

Quelle denunce sono inconsistenti: è vero che Facebook come le altre reti sociali tende ad amplificare e radicalizzare l’odio sociale. Ma non è Facebook che ha prodotto la frustrazione, la rabbia impotente, l’odio. È il sistema economico sempre più ineguale, precario e violento il brodo di coltura dell’aggressività collettiva. E naturalmente Facebook fa parte di questo sistema. Le reti sociali da cui è scomparso il calore dei corpi non fanno che amplificare quella violenza, esaltandone al tempo stesso l’inefficacia. Quanto più cresce la nostra rabbia, quanto più la esprimiamo ad alta voce dentro la campana di vetro della connessione, tanto maggiore è l’impotenza.

Il Meta-mondo

Il ciclo dell’impotenza è giunto ora probabilmente al suo limite estremo e Zuckerberg propone di compiere un salto ulteriore: il salto nel Meta-spazio, di cui il cyberspazio ha costruito l’infrastruttura. Alcuni critici hanno osservato che Zuckerberg intende rendere autonomo il suo sistema da Apple e da Google, da cui attualmente dipende tecnicamente per alcune funzioni. Sul New York Times del 4 Novembre Kara Zwisher sostiene che Meta è soltanto una struttura aziendale più ampia creata da Zucker per sfuggire alle recenti difficoltà legali. Davvero?

Certamente vi saranno considerazioni contingenti di tipo economico e tecnico, nelle scelte di Zuckerberg. Ma le implicazioni filosofiche del lancio di Meta sono a mio parere molto più importanti. L’innovazione mira a mettere a frutto le sperimentazioni che si sono fatte dagli anni Ottanta in poi, da quando Jaron Lanier parlò per primo di Virtual reality e di comunicazione sinestetica senza simboli. In questi decenni i software di definizione visuale e multi-sensoriale si sono perfezionati e il progetto Meta consiste nel far convergere queste tecnologie attraverso una piattaforma come Oculus, o altri più evoluti trasduttori di impulsi elettronici in esperienza immersiva.

Nella sua conferenza Zuckerberg ha annunciato l’espansione della dimensione immersiva, con hardware di Realtà aumentata e con sensori personalizzati. Se Iper è una dimensione che accelera infinitamente il circuito della comunicazione di impulsi, Meta è la dimensione in cui la comunicazione di impulsi simula e sostituisce la relazione reale tra cervello e mondo, per istituire una Meta-Realtà in cui l’altro non esiste più se non come stimolazione nervosa simulata.

E il mondo

L’annuncio di un salto dall’Iper al Meta avviene negli stessi giorni in cui si prepara la COP26 di Glasgow, che al di là delle chiacchiere sancisce la definitiva impossibilità di salvare la Terra e i suoi abitanti dalle conseguenze devastanti del riscaldamento, della migrazione gigante che ne segue e dalla guerra che l’accompagna, della disperazione e del panico. Dopo il G8 di Roma questo lo sanno tutti tranne i cinque stelle di Cingolani che aggrappati alla poltrona ripetono coglionate con pacatezza e con moderazione.

La crisi energetica spinge alcuni paesi a riaprire le miniere di carbone. Nessun progetto realistico può contemperare la crescita economica con la riduzione delle emissioni. Perciò, data la priorità assoluta della crescita economica, si faranno di nuovo promesse: nel 2050 (anzi forse nel 2060 anzi nel 2070) tutto sarà in regola, tanto è probabile che a quel punto non ci sia più nessuno a verificare. Ora che sappiamo che il mondo è destinato a divenire un luogo inabitabile, ecco che iniziamo a costruire il Meta-mondo. Una popolazione di hikikomori che dai loro cubicoli si connetteranno a un mondo di stimoli percettivi. L’immaginazione avrà allora saldamente preso in mano il potere. Mentre il corpo fisico e sociale marcisce.

Silenzio

Funzionerà il Meta-mondo? Assisteremo al trasferimento di una porzione rilevante della popolazione umana nella sfera simulata? Non lo so. Quel che so è che in un giorno di ottobre per sei ore, l’intero sistema Facebook si è spento. Nessuno ha spiegato cosa è successo, né Zuckerberg né altri. E allora facciamo delle ipotesi.

La prima ipotesi è che si sia trattato di un sabotaggio interno: dipendenti di Facebook si sono espressi in questa maniera per qualche ragione sindacale o politica. Troppo bello per essere vero, e poi penso che ce lo avrebbero detto. La seconda ipotesi è che il sabotaggio sia stato organizzato dall’esterno, dai soliti russi o macedoni o forse cinesi chi lo sa. Possibile, ma non credo che sia andata così. La terza ipotesi è che Zuckerberg, stanco di essere additato dai media e dal sistema politico americano, abbia fatto una piccola dimostrazione: provate a vedere che accade se blocco un territorio che ha tre miliardi e mezzo di cittadini, innumerevoli aziende che producono distribuiscono pubblicizzano eccetera. Possibile, realistico. Ma l’ipotesi più probabile di tutte è la più semplice: nel mese in cui il mondo ha scoperto la prima crisi globale da sovraccarico, ovvero da iper-complessità, anche il sistema Facebook è andato in tilt per la semplice ragione che l’elettricità non era sufficiente in qualche punto dell’infrastruttura, o perché la domanda di connessione in quel momento è salita oltre i limiti. Come sappiamo quanto più complesso è un sistema integrato tanto meno le interruzioni possono essere localizzate, contenute e riparate.

Nei prossimi mesi e nei prossimi anni, mentre il mondo diventa troppo orrendo per poterne tollerare la realtà, ci trasferiremo probabilmente nel meta-mondo. Le cuffie nelle orecchie ci impediranno di sentire il rumore della sofferenza e i visori ci impediranno di vedere lo squallore la tristezza la devastazione. Ma a un certo punto il sovraccarico, o forse un sabotaggio russo o forse un’imprevedibile inspiegabile crollo energetico spegnerà visori auricolari e ogni altro congegno connettivo. Come racconta Don De Lillo nel suo breve romanzo Silenzio. Un silenzio di tomba.

FONTE: https://operavivamagazine.org/meta-mondo/

 

 

 

LETTERATURA E NOBEL

Giovanni Bernardini 9 10 2021

 

Il Nobel per la letteratura è andato quest’anno ad  Abdulrazak Gurnah, scrittore tanzaniano già a suo tempo docente di  letteratura post coloniale e inglese all’università del Kent, Canterbury.

Devo essere sincero: ho appreso della esistenza di questo scrittore solo quando i media hanno comunicato che è lui il vincitore del nobel per la letteratura 2021. Non ho mai letto nulla di suo e non posso quindi esprimere nessun tipo di giudizio sul suo valore di scrittore. Aggiungo che non sono un particolare conoscitore  della narrativa; per molto tempo ho dato nella scelta delle mie letture una nettissima prevalenza alle opere di saggistica, solo in seguito ho in parte modificato un simile atteggiamento.

Ciò detto mi permetto di aggiungere che spesso i nobel per la letteratura (non parliamo poi di quelli per la pace) sembrano assegnati più in base a considerazioni socio politiche che letterarie.

Sandor Marai, Philip Roth, Milan Kundera sono tre ottimi scrittori nessuno dei quali è stato premiato col Nobel. Per andare più indietro nel tempo, non è stato premiato col nobel Robert Musil il cui “uomo senza qualità” è uno dei più importanti romanzi (se romanzo si può definire) del novecento.

In compenso hanno ottenuto il Nobel Dario Fo e Bob Dylan. Quest’ultimo ha reagito alla assegnazione del premio in maniera quasi sprezzante. Ha  dichiarato di non meritarlo e non si è presentato alla cerimonia di premiazione, affermando di “avere altri impegni”. Bob Dylan è in effetti un  autentico poeta e persona molto intelligente…

Forse ci sono elementi a sufficienza per dubitare che i nobel vengano assegnati sempre ed unicamente in base a valutazioni sul valore letterario dei vari possibili candidati.

FONTE: https://www.facebook.com/100000697543272/posts/4755782197788318/

 

 

 

CYBERWAR SPIONAGGIO INFORMAZIONE DISINFORMAZIONE

 

VIDEO QUI: https://youtu.be/lkUFVrSA1gw

FONTE: https://www.luogocomune.net/16-geopolitica/5721-caso-navalny-tutte-le-fake-news-de-la7

 

 

Verità O COVID?

Ricordi i bei vecchi tempi all’inizio del colpo di stato del COVID, prima che i nuovi dogmi iniziassero ad aggrovigliarsi in nodi contraddittori?

Allora, se volevi sapere cosa pensare, gli Infallibili avevano sempre risposte semplici.

Qual era il nemico? Un virus chiamato SARS-CoV-2. Da dove proviene? Pipistrelli e pangolini cinesi. Quando finirebbe? Dopo alcune settimane di “lockdown” e l’introduzione dei “vaccini”. Come ti sei protetto da esso nel frattempo? Isolandoti in casa, indossando la museruola, lavandoti ossessivamente le mani, lasciando le scarpe fuori dalla porta, evitando gli altri esseri umani, strofinando pareti e banconi – soprattutto, obbedendo agli ordini che gli Infallibili ti hanno dato.

E se non obbedissi? Moriresti.

Ma “oh, che rete intricata tessiamo”, come disse il poeta, “quando ci esercitiamo per la prima volta a ingannare”. Gli insegnamenti degli Infallibili furono presto impantanati in sconcertanti incongruenze. Alcune “poche settimane” di blocco hanno lasciato il posto a mesi, che a loro volta hanno lasciato il posto a minacce di confinamenti ricorrenti ogni volta che le autorità lo ritenevano opportuno. Le assicurazioni estive del “successo” dell’incarcerazione nazionale – che aveva sconvolto il sistema sanitario, paralizzato dal punto di vista educativo una generazione di bambini e gettato via i mezzi di sostentamento di milioni di persone innocenti, sebbene gli Infallibili ne menzionassero di rado qualcosa – furono succedute dai rimproveri di “esperti” secondo cui noi americani eravamo stati troppo egoisti per essere confinati del tutto.

Quando studi clinici randomizzati hanno dimostrato che le maschere per il viso erano inutili , gli Infallibili ci hanno detto di indossare due maschere invece di una. Quando gli Infallibili abbandonarono il canard della “trasmissione asintomatica” – dopo che aveva adempiuto alla sua funzione di fomentare l’isteria pubblica – adottarono l’altrettanto sciocco canard secondo cui “i non vaccinati” erano un terreno fertile unico per le mutazioni virali.

Persino il virus stesso, che gli Infallibili avevano inizialmente dichiarato così unico, divenne l’esatto opposto di unico poiché gli Infallibili lo tradussero in un insieme sempre più ampio di simili “ceppi” virali in cui ne apparivano di nuovi abbastanza spesso da compensare il guadagni presumibilmente ottenuti dai “vaccini”.

E intanto – cosa più importante di tutte – quella che doveva essere una sospensione temporanea del governo costituzionale è diventata una “nuova normalità”; la legge, o quella che era sempre stata la legge, si rivelò obsoleta quanto l’idea di affrontare una malattia infettiva curando i malati genuini. Nel mondo della “nuova normalità”, chiunque abbia menzionato i “diritti civili” è stato spinto via dai social media e nel limbo del Primo Emendamento. La democrazia è stata derisa come il sogno irrealizzabile di un reazionario, quando è stata menzionata.

Questo è il record, in breve, degli ultimi due anni. E se abbiamo imparato qualcosa da questa cavalcata di inganni, è, o dovrebbe essere, che il colpo di stato del COVID fondamentalmente non riguarda la medicina o la scienza. Non si tratta di tassi di “casi” gonfiati o statistiche jigger o notizie false o pseudo-studi fatti circolare da gruppi di propaganda come l’Organizzazione Mondiale della Sanità o i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie. Sì, tutte queste cose hanno figurato nello squilibrio della democrazia costituzionale che ha caratterizzato il colpo di stato COVID. Ma in fondo non si tratta di nessuno di loro.

La vera natura della campagna è allo stesso tempo più semplice e molto più pericolosa. Quello che stiamo vivendo è un attacco alle fondamenta stesse della libertà ordinata, un assalto che è già in procinto di sommergere le democrazie sotto quello che il filosofo italiano Giorgio Agamben ha definito uno stato di eccezione “permanente”..’” Per dirla senza mezzi termini: le nostre classi dirigenti, in un paese dopo l’altro, hanno effettivamente spento le costituzioni delle loro nazioni e l’intera serie di libertà civili che dovrebbero accompagnarle – non abolindole formalmente, badate bene, ma adottando i meccanismi extragiuridici dello “stato di emergenza” in luogo delle normali procedure costituzionali, con il risultato che le regole ordinarie della democrazia ei diritti dei singoli sono stati, per i più pratici fini, sospesi a tempo indeterminato.

Ecco perché il colpo di stato COVID è iniziato, nel mio paese, con dichiarazioni di “emergenza” nei quattro quinti degli stati – e perché, con rarissime eccezioni, quegli “stati di emergenza” restano in vigore fino ad oggi, quasi due anni dopo. Ancora una volta, questo non può essere spiegato come una risposta a un virus respiratorio. Quando un'”emergenza” comporta la sospensione del governo costituzionale per due anni, dovrebbe essere ovvio che l'”emergenza” ha cessato di essere una vera e propria emergenza (se mai lo è stata) ed è diventata una norma extralegale – e questo è ancor più enfaticamente vero quando praticamente nessuno nell’opposizione politica, nell’ordine dei diritti civili o nei media mainstream menziona questo fatto fondamentale.

Il punto è che quelli di noi che riconoscono ciò che sta accadendo dovranno cambiare tattica. Non possiamo più attaccare la propaganda del COVID-19 in modo frammentario, sfidando una falsità medica alla volta. Questo approccio, temo, rischia di essere controproducente. Finché ci concentriamo sulla confutazione di ogni particolare “narrativa” di COVID, gli Infallibili possono continuare a gestire il dibattito nei mass media come un conflitto tra le interpretazioni degli “esperti” e quelle dei “teorici della cospirazione”.

E questo permette loro di aggirare il vero problema. Il fascismo da COVID non è una commedia degli errori scientifici. A tutti gli effetti, è un colpo di stato . E deve essere contrastato di conseguenza.

Tuttavia, se non intendiamo sfatare ogni bugia che circola attraverso i mass media o sbandierata dagli “esperti”, come possiamo essere sicuri di stare su un solido terreno di fatto mentre resistiamo al colpo di stato che si sta svolgendo intorno a noi, in particolare se, come sto sostenendo, dobbiamo iniziare affermando che la nostra lotta riguarda il recupero delle nostre libertà, non la correzione di una politica medica?

In realtà, ci sono molte ragioni di cui possiamo essere sicuri. E ora, mentre ci avviciniamo al terzo anno del colpo di stato, voglio offrirne un breve elenco.

1) Il colpo di stato COVID si è costantemente affidato a metodi incostituzionali.

Il primo e più inequivocabile indizio sulla vera natura del colpo di stato è la sua distruzione aggressiva del governo costituzionale. Fin dall’inizio si trattava di sospensioni delle legislature; da lì si è passati rapidamente a un governo arbitrario per decreto esecutivo (maschera “mandati” seguiti da “passaporti vaccinali”), per poi indulgere frontalmente in violazioni dei diritti costituzionali, come nell’imposizione di “quarantene” di massa senza un ordine del tribunale – un atto illegale anche in dispensa “di emergenza”.

Ho discusso questo sulla stampa per oltre un anno e mezzo , quindi non soffermerò il punto ora se non per sottolineare la complicità dei mass media nell’assalto senza precedenti ai nostri diritti fondamentali. La bugia più importante, ovviamente, è stata quella dell’omissione: la stampa semplicemente non menziona mai l’assenza di qualsiasi base costituzionale per i ripetuti attacchi alla libertà.

Ma vorrei richiamare l’attenzione su una piccola ma molto rivelatrice bugia che emerge ogni volta che la stampa riporta un nuovo “ordine” relativo al COVID. La storia del mese scorso sui nuovi requisiti di museruola in California è stata un esempio calzante. ” La California sta ordinando un mandato di mascheramento in tutto lo stato per gli spazi pubblici interni”, ha affermato il Los Angeles Times . Ma la “California” non ha e non può emettere un “mandato”. Le promulgazioni di requisiti legali appartengono agli organi di governo competenti – e ciò significa che un rapporto onesto avrebbe necessariamente detto ai lettori comeil mandato in questione è venuto a essere. Quale corpo ha approvato la legge? Chi l’ha firmato? Quale agenzia ha emanato il regolamento, se si trattava di un regolamento, e qual era l’autorità legale per farlo? A mio avviso, non è un caso che il Times non abbia mai informato i suoi lettori che il nuovo “mandato” della California era un editto unilaterale firmato da Tomas Aragon, il capo del Dipartimento della Salute Pubblica della California, un editto che non tentava nemmeno di identificare alcun autorità per tale azione negli statuti o nel codice normativo della California.

Ripeto: in un governo costituzionale le norme sanitarie sono sempre fondate su tale autorità; I “mandati” che ignorano questo sono nel migliore dei casi violazioni della legge, nel peggiore delle usurpazioni dittatoriali. E i propagandisti dei media, sebbene lo sappiano, ovviamente non vogliono che tu lo sappia.

La stessa storia – crimine politico favorito dalla complicità dei media – emerge altrettanto chiaramente dall’ultimo attacco di New York al Codice di Norimberga. La decisione recentemente emessa dal dittatore dello stato – ufficialmente, il governatore Kathy Hochul – afferma di acquisire l’autorità per un “mandato vaccinale” in tutto lo stato dalla legge sulla salute pubblica di New York, sezione 225. Ma quella sezione statutaria non affronta affatto la politica di vaccinazione – e da allora i “vaccini” COVID-19 non impediscono nemmeno la trasmissione da persona a persona , non c’è modo legale che il linguaggio generale della sezione sulla “conservazione e miglioramento della salute pubblica” possa essere interpretato per dare al governatore dello stato il potere di forzare 5 -bambini di un annoessere iniettati con farmaci sperimentali, come ha ordinato la signora Hochul.

Insomma, la “governatrice” – la parola proprio a questo punto va messa tra virgolette – sta agendo al di fuori dei suoi poteri legali. E se avessimo un’opposizione politica e un sistema giudiziario funzionante degno di questo nome, potrebbe trovarsi di fronte all’impeachment invece dei riconoscimenti di routine dalla stampa “liberale” addomesticata , che definisce questo avvelenatore di bambini che distrugge la democrazia “un democratico moderato”.

Si consideri, al contrario, l’intenso dibattito sulla decisione del 1985 del consiglio di sanità pubblica dello Stato di New York di riscrivere i suoi regolamenti in modo da forzare la chiusura degli stabilimenti balneari gay. Quella decisione – presa al culmine dell’epidemia di AIDS – è stata denunciata dai liberali dell’epoca ed è aspramente criticata dagli studiosi di storia politica fino ad oggi. Immagina la reazione se il governatore di New York avesse semplicemente scritto un ordine unilaterale di chiusura di tutti gli stabilimenti balneari gay nello stato, scherzando con la legislatura di New York e l’intero sistema normativo esistente sulla base del fatto che, a suo avviso, New York ha dovuto affrontare una “emergenza” che giustificava la sospensione della democrazia!

Ma questo è esattamente ciò che è successo negli stati di tutto il paese – tra questi New York e il mio stato del New Jersey – per quasi due anni: i dirigenti statali hanno emesso atti che sospendono i processi legali sulla base di una “emergenza” vagamente definita e li hanno seguiti con una serie di decreti unilaterali che hanno cambiato drasticamente la vita dei loro cittadini, in diretto disprezzo delle costituzioni dei loro stati. Non puoi sostenere questo e sostenere la democrazia costituzionale allo stesso tempo. Ai propagandisti potrebbe non piacere ammetterlo, ma quando cantano le lodi dei “mandati” mascherati, celebrano la dittatura.

E gli antidemocrazia sono ovunque . A New York City, il sindaco uscente Bill DeBlasio ha schiaffeggiato un “mandato vaccinale” su tutti i dipendenti municipali, completando l’indignazione estendendo lo stesso requisito a 184.000 aziende e organizzazioni private. L’autorità costituzionale del sindaco di ordinare questo assalto all’integrità fisica era così chiaramente traballante che un giudice locale ha prontamente sospeso il suo ordine. Ma questo non ha infastidito DeBlasio, che ha detto: “Spero che [questa misura] venga emulata in tutto il paese perché è tempo di diventare ancora più difficili per porre fine all’era del COVID”. Fatto? Quando sei “duro”, chi se ne frega della legge?

2) L’unica cosa che nessuno nel mainstream vuole menzionare è la cosa più grande di tutte: che le nostre libertà civili stanno evaporando.

DeBlasio e Hochul sono entrambi democratici ed è allettante concentrarsi sull’ipocrisia all’estremità sinistra dello spettro politico tradizionale. Ma non sono solo i “liberali” ad aver tradito la Carta dei diritti. Ci viene costantemente detto che la Corte Suprema degli Stati Uniti è dominata dai “conservatori”, ma quando il furioso governatore di New York ha decretato che gli operatori sanitari devono sottoporsi alla vaccinazione COVID-19, anche se hanno obiezioni religiose ai farmaci sperimentali (ha affermato che Dio non sostiene le esenzioni per questi particolari farmaci) – solo tre giudici su nove erano disposti a offrire un sollievo. Non sono sempre d’accordo con Neil Gorsuch, ma la nefasta conclusione della sua opinione dissenziente in quel caso ( Dott. A. v. Hochul) merita di essere affidato alla memoria:

In America, la libertà di differire non dovrebbe essere “limitata a cose che non contano molto. Sarebbe una semplice ombra di libertà. Il test della sua sostanza è il diritto di differenziarsi su cose che toccano il cuore dell’ordine esistente». [Citazione omessa.] La prova della sostanza di questa Corte sta nella sua volontà di difendere più dell’ombra della libertà nei tempi difficili, non solo in quelli facili….

Tuttavia, sembra che le vecchie lezioni siano difficili. Sei settimane fa, questa Corte ha rifiutato il sollievo in un caso che coinvolgeva gli operatori sanitari del Maine. [Citazione omessa.] Oggi, la Corte ripete l’errore respingendo i medici e le infermiere di New York. Facciamo tutto questo anche se il decreto esecutivo dello Stato interferisce chiaramente con il libero esercizio della religione – e lo fa apparentemente sulla base di nient’altro che paura e rabbia verso coloro che nutrono credenze religiose impopolari. Permettiamo allo Stato di insistere sul licenziamento di migliaia di operatori sanitari, gli stessi individui da cui New York ha fatto affidamento e lodato per il loro servizio in prima linea nella pandemia negli ultimi 21 mesi. Per aggiungere al danno la beffa, permettiamo allo Stato di negare anche a questi individui il sussidio di disoccupazione…. [H]quanti altri richiami abbiamo bisogno che “la Costituzione non deve essere obbedita o disobbedito come le circostanze di una particolare crisi… potrebbero suggerire”? [Citazione omessa.]

Quanti, infatti?

Le élite economiche stanno perseguendo l’agenda del COVID tanto ferocemente quanto i politici, se non di più. Jamie Dimon, CEO di JPMorgan Chase, ha dichiarato pubblicamente che licenzierà tutti i dipendenti di New York che non si sottopongono all’esperimento del “vaccino”, anche quelli che tentano di lavorare da casa. Non sarebbe bello se gli ex campioni della “libera impresa” difendessero davvero la libertà quando viene derubata dalle persone che lavorano per loro? Ma non vedo alcuna critica a Dimon da parte della stampa economica, che è rimasta silenziosa come la folla dei diritti civili.

E per favore, non lasciate che nessuno vi dica che questi “vaccini” non sono sperimentali, o che fare pressione sulle persone affinché li prendano non viola il divieto del Codice di Norimberga contro la sperimentazione medica umana senza il consenso informato. Il caso per l’applicazione dei termini del Codice è semplicemente schiacciante . Come tutti sappiamo, i farmaci in questione sono stati sottoposti a sperimentazioni private che non includevano i protocolli di sperimentazione animale normalmente richiesti dalla Food and Drug Administration. I dati di quei processi – gli unici mai condotti – rimangono sigillati alla vista del pubblico e sappiamo già da Brook Jackson di gravi irregolaritànei limitati test eseguiti dai produttori mentre erano opportunamente isolati dalla vista del pubblico. Ciò significa che questi farmaci rimangono non testati e il loro uso massiccio è la prima vera sperimentazione sperimentale che abbiano mai avuto.

In effetti, i produttori hanno insistito per – e hanno ricevuto – un’immunità legale totale prima di rilasciare i loro farmaci al pubblico. Questa azione senza precedenti, che ha protetto i produttori di farmaci piuttosto che il pubblico, è il risultato direttamente della consapevolezza dei produttori che, data la mancanza di test preliminari, nessuno poteva prevedere i risultati dei farmaci fino a quando non fossero stati effettivamente sperimentati su grandi numeri delle persone. Non puoi averlo in entrambi i modi. Se insisti sul fatto di non aver testato la sicurezza dei tuoi prodotti prima di emetterli – ed è ciò che hanno insistito tutti Pfizer, Moderna e J&J quando hanno sviluppato i farmaci nel 2020 – non puoi negare che le persone a cui ti inietti con loro nel corso del l’anno successivo partecipano a un esperimento.

D’altronde, gli stessi propagandisti stanno dando via il gioco: si riferiscono apertamente al massiccio programma di vaccinazioni in corso come “prova” che i farmaci sono sicuri. Ma questo significa che si affidano ai risultati dell’uso effettivo come sostituti di una sperimentazione clinica .

“Il vaccino funziona”, ha detto alla CNBC il dottor Mark Sawyer, che ha fatto parte del comitato consultivo della FDA che ha approvato i farmaci nel 2020. “[C]è stato chiaramente dimostrato sia dai tassi di mortalità che dai tassi di ospedalizzazione quando si confrontano le persone vaccinate con le persone non vaccinate”. Intendiamoci, i propagandisti non hanno davvero scelta nel dirlo; gli Stati Uniti, come altri paesi, stanno vaccinando attivamente interi gruppi di persone – donne incinte e bambini piccoli – che sono state completamente escluse dalle sperimentazioni dei produttori. Ma citare quell’esperienza come prova della sicurezza dei farmaci significa, ancora una volta, che le persone che ora si fanno le punture vengono effettivamente ammassate in un enorme esperimento medico umano. E ovviamente non viene loro detta la verità su questo.

La sperimentazione medica umana senza il consenso informato non è solo un altro errore legale. È un crimine contro l’umanità. Pensaci quando leggi il prossimo editoriale che canta le lodi della campagna di “vaccinazione”.

3) I “fatti” forniti al pubblico sono manifestamente privi di valore .

Sì, lo so: ho iniziato questo saggio con l’affermazione che non possiamo combattere il fascismo da COVID una bugia alla volta. Ma anche un rapido assaggio è sufficiente per confermare – per chi ha ancora bisogno di prove – che siamo tutti profondi nella propaganda così ingannevole che nulla di tutto ciò può essere preso sul serio.

Prendi l’ultimo porno della paura emerso da New York, sempre un affidabile campanello d’allarme per raccogliere le tendenze nella propaganda del COVID-19. Il giorno dopo Natale, un assordante coro di mass media ha cantato a squarciagola un’affermazione del Dipartimento della salute dello Stato di New York secondo cui “il numero di bambini ricoverati in ospedale con COVID-19 è in aumento” a New York, aggiungendo alcuni dettagli gongolanti anche se irrilevanti sulla polizia- misure statali da imporre a chiunque sia così avventato da tentare la tradizionale celebrazione di Capodanno a Times Square. (Per la cronaca, le molestie ufficiali includevano: museruole obbligatorie sia all’esterno che all’interno; prova richiesta di “vaccinazione” piùID personale per tutti i maggiori di 5 anni; un blocco della polizia nell’area che ha vietato l’ingresso alle persone fino a dopo le 15:00; e un forte limite alla dimensione totale della folla anche in seguito. Deve essere stata una festa deliziosa.)

I ghoul responsabili di questo “avviso” volevano chiaramente che credessimo che i bambini di New York stiano morendo a frotte per il “virus mortale” e che se non facciamo immediatamente iniettare a ogni singolo bambino farmaci sperimentali, se ne andranno tutti morire.

Ma cosa mostrano effettivamente le prove? Bene – niente.

In primo luogo, anche se i titoli sembravano che tutti i “bambini ricoverati in ospedale con COVID-19” fossero stati ricoverati in ospedale a causa del COVID-19, le scritte in piccolo nel database collegato agli articoli raccontavano una storia diversa. I dati riflettevano infatti “il numero dei pazienti ricoverati, e il numero dei pazienti in terapia intensiva (UTI) tra i pazienti con malattia COVID-19 confermata in laboratorio”: in altre parole, includevano tutti i ricoveri, per eventualicausa, per i pazienti che avevano semplicemente generato un risultato positivo al test per COVID-19 durante il periodo in questione. Poiché tali test di solito consistono in un test PCR a una soglia del ciclo di amplificazione non specificata e poiché tali “test” sono notoriamente inaffidabili, il numero di test “positivi” risulta nei bambini ricoverati in ospedale per cause che includevano, per quanto ne sappiamo, braccia rotte, mal di gola, morbillo, commozioni cerebrali, ecc., non ci dice praticamente nulla su come il COVID-19 abbia colpito i bambini di New York.

In secondo luogo, c’è la questione dei numeri assoluti in contrapposizione ai numeri relativi. Quanti effettivi ricoveri pediatrici si erano verificati a New York quando il Dipartimento della Salute aveva lanciato l’allarme? I ghoul non ce lo hanno mai detto e, ancora una volta, le scritte in piccolo contraddicevano i loro titoli agitando le braccia. Il comunicato stampa dell’Assessorato alla Salute rileva tra parentesi che un totale di 30i bambini tra i 12 e i 17 anni avevano ottenuto un risultato positivo al test COVID-19 negli ospedali di New York durante la settimana precedente e che “circa la metà” del numero totale riguardava bambini sotto i 5 anni. È vero, ciò ha lasciato aperta la questione di quanti fossero tra 5 e 11, ma penso che sia lecito ritenere che se i bambini di quell’età fossero stati ricoverati in ospedale in numero maggiore rispetto ai loro coetanei più grandi, lo avrebbe detto il Dipartimento della Salute.

Quindi diciamo, per amor di discussione, che stiamo parlando di 60 ricoveri ospedalieri per bambini sopra i 5 anni, per un totale settimanale di circa 120. Dato che ci sono quasi 4,2 milioni di bambini nello stato di New York, 120 test positivi per COVID-19 (tramite metodi dubbi) negli ospedali di New York per un periodo di sette giorni non sembra quasi motivo di panico.

E questa era solo una di tutta una serie di fabbricazioni simili.

Il CDC ha affermato per mesi che “le persone non vaccinate che si erano precedentemente riprese da un’infezione da coronavirus” hanno “cinque volte più probabilità di contrarre il Covid rispetto alle persone che avevano ricevuto entrambi i vaccini Pfizer-BioNTech o Moderna”. Poiché questo risultato contraddiceva direttamente uno studio molto pubblicizzato da Israele , mi sono preso la briga di rivedere i dati effettivi. E si è scoperto che i numeri non solo non supportano l’affermazione del CDC; dimostrano l’esatto opposto di ciò che affermano gli “esperti”.

Mettendo da parte i metodi utilizzati per determinare chi si era “precedentemente guarito” da un’infezione da COVID-19 e per garantire che anche i soggetti “vaccinati” non si fossero ripresi in precedenza da tale infezione (entrambi discutibili), gli autori dell’articolo ha registrato 6.328 ricoveri “tra pazienti completamente vaccinati e precedentemente non infetti”, mentre tra i pazienti non vaccinati che erano precedentemente guariti, il numero totale di ricoveri è stato di soli 1.020.

Anche le piccole percentuali di quei pazienti che successivamente sono risultati “positivi” al COVID-19 sono stati pesantemente ponderati a favore dei vaccinati: 324 contro 89. Ora, prenditi un momento per considerare quanto siano devastanti quei numeri per l’affermazione fatta dal CDC: vale a dire, che la vaccinazione da sola ti dà molta più protezione dal COVID-19 rispetto all’immunità naturale . I dati dello studio dimostrano che si tratta di una bugia . In effetti, se i numeri vengono presi sul serio, suggeriscono che hai una probabilità di essere ricoverata in ospedale sei volte superiore dopo essere stato “vaccinato” rispetto a dopo la guarigione da un’infezione da COVID – e che hai una probabilità tre volte maggiore di essere ricoverato in ospedale con COVID-19 . Quando è stata l’ultima volta che l’hai sentito spiegato nei media mainstream?

Quindi non perdere tempo con l’ultimo “studio” COVID-19 propagandato dal New York Times per convincere i cittadini più creduloni a conformarsi. Supponi di essere stato mentito e avrai ragione abbastanza spesso che le eccezioni non contano.

4) Gli “esperti” non possono essere presi sul serio.

E poi ci sono gli “esperti”. Quante volte questi portavoce degli Infallibili devono contraddirsi prima che smettiamo di ascoltarli? In un primo momento ci hanno detto (correttamente) che le mascherine non rappresentano un vero ostacolo alla diffusione di un virus respiratorio. Poi, facendo marcia indietro senza dare spiegazioni, hanno insistito sul fatto che indossare una maschera – qualsiasi tipo di maschera – fornisse uno strato essenziale di protezione. (Proprio al momento giusto, i media hanno lanciato un ululato sulle persone “senza maschera” che venivano avvistate ai raduni di Trump – o in luoghi altrettanto poco raccomandabili – come se fossero stati sorpresi a saltellare lungo la Main Street senza vestiti addosso.)

Ora gli “esperti” si sono superati dicendoci che se vogliamo una protezione reale , dobbiamo “aggiornare” le maschere respiratorie N95 o KN95 . Non significa che ci hanno mentito per oltre un anno e mezzo quando ci hanno assicurato che indossare una maschera di stoffa o di carta era il modo del cittadino sottomesso di “fare la sua parte”? Certo che lo fa, ma non aspettarti che la stampa mainstream sollevi questa scomoda domanda.

E i “vaccini”? Quando quei farmaci sperimentali furono rilasciati per la prima volta, ero uno dei tanti scrittori critici che osservava che il regime dei due colpi richiesto dalle autorità era solo l’inizio: che presto ci sarebbe stato ordinato di fare un terzo colpo, poi un quarto e che alla fine ci sarebbe stato detto che la “vera” vaccinazione era un processo senza fine, come la stessa “nuova normalità”. Sciocchezze, derisi gli Infallibili.

Ma ora lo stesso Anthony Fauci sta dicendo che la definizione stessa di “completamente vaccinato” è in palio , quindi “sarà una questione di quando, non se”, quella definizione cambia. Prenditi un momento per avvolgere la tua mente sull’enormità di questa idea. In futuro, il tuo stato di salute non sarà basato su fatti oggettivi, ma su dichiarazioni arbitrarie dei poteri costituiti. Non importa quali iniezioni hai fatto, o quante, o quanto recentemente, o se sei malato, o probabile che ti ammali, o che tipo di anticorpi hai, o quali cure mediche hai o non hai subito in passato, se il dottor Fauci e i suoi compagni ghoul decidessero di riscrivere la definizione di “vaccinato” potreste ritrovarvi improvvisamente in mezzo a quel sottoproletariato demonizzato che, secondo gli editorialistidel New York Times , sono responsabili di tutti i guai del mondo.

E quando ciò accadrà, non ci sarà nulla che tu possa fare al riguardo se non obbedire agli ultimi ordini degli Infallibili. Nemmeno il tuo “pass vaccinale” ti aiuterà.

Quindi non è nemmeno una questione di esperti che si contraddicono costantemente, alimentandoci una falsa storia dopo l’altra, anche se ovviamente l’hanno fatto. Ora hanno portato la Neolingua a un livello completamente diverso, arrogandosi il potere di cambiare il significato dei termini medici effettivi. In futuro non ci saranno contraddizioni da parte degli esperti perché, ogni volta che lo riterranno opportuno, gli esperti si limiteranno a ridefinire una o due parole per rendere le loro dichiarazioni passate coerenti con quelle attuali.

E chi sono questi “esperti”? La maggior parte dei resoconti dei media sulle statistiche COVID-19 citano il Johns Hopkins Center for Health Security, direttamente o indirettamente, come la principale fonte di informazioni. Ma raramente menzionano che il braccio di informazione sul coronavirus della Johns Hopkins è finanziato da Bloomberg Philanthropies e dalla Stavros Niarchos Foundation, che hanno entrambi legami significativi con l’industria farmaceutica, un fatto che avrebbe dovuto squalificarlo molto tempo fa come fonte di dati “oggettivi”. .

Per quanto riguarda lo stesso Center for Health Security, ho evidenziato in un precedente articolo i suoi stretti legami con l’American Enterprise Institute, le persone che hanno aperto la strada all’invasione dell’Iraq del 2003. Le bugie dietro quell’invasione si sono svelate abbastanza rapidamente. Ma questo perché i propagandisti dell’AEI sono stati abbastanza negligenti da fare affermazioni – principalmente sulle “armi di distruzione di massa” irachene – che potevano essere verificate pubblicamente. I loro partner alla Johns Hopkins sono stati più discreti: quando hanno affermato che non ci sarebbe stata “nessuna pausa estiva” nel 2020, insistendo sul fatto che i decessi per COVID-19 non erano stagionali e che i blocchi sarebbero continuati, a intermittenza, per “diversi anni”, quelli le bugie potrebbero essere spiegate in seguito come proiezioni eccessivamente pessimistiche – proiezioni che potrebbero ancora avverarsi, per quanto ne sappiamo, se tutti non obbediscono al Grande Fratello.

(A proposito, non sono l’unico a notare l’inquietante storia del Centro per la sicurezza sanitaria dal nome blando. L’avvocato tedesco Paul Schreyer ha dettagliato il suo coinvolgimento a lungo termine in “simulazioni” di bioterrorismo in cui argomenti come l’imposizione della legge marziale e di altre tattiche dello stato di polizia sono state spesso discusse dai partecipanti di alto livello.)

Quindi questi “esperti” di alto profilo non sono altro che i portavoce professionali bugiardi di una classe politica bugiarda.

Hai davvero bisogno di saperne di più su di loro?

5) Il colpo di stato del COVID comporta una radicale ridefinizione del valore umano.

Infine, dobbiamo renderci conto che le perversioni degli ultimi due anni non sono state solo politiche e legali. Gli Infallibili hanno manomesso i termini fondamentali dell’umanità e della moralità – e questo dovrebbe tenerci tutti in armi.

Cominciamo con l’ovvio. Una politica che scoraggi deliberatamente i medici dal curare i malati – che, di fatto, provoca la morte di innumerevoli persone che altrimenti avrebbero potuto essere salvate – non è affatto una politica medica; è un crimine.

Eppure questa era esattamente la politica perseguita da Fauci, dal CDC e dal National Institutes of Health, che per quasi due anni hanno fatto del loro meglio per prevenire l’uso di terapie empiricamente provate per il COVID-19 . Di conseguenza, secondo il dottor Scott Atlas (la cui voce dissenziente sulla Task Force Coronavirus di Trump era generalmente sepolta da rumorose calunnie dei media), “non sono mai stati eseguiti studi clinici urgenti da parte del NIH e della FDA”, mentre “[i]n un altro mossa senza precedenti, ai medici è stato impedito di prescrivere [idrossiclorochina], anche se la prescrizione di qualsiasi altro farmaco approvato per un uso off-label era di routine”. E chiunque abbia cercato di dire la verità sui social media su droghe come l’idrossiclorochina o l’ivermectina rischiava di incappare frontalmente nella censura dei social media .

Ma il male è ancora più profondo. Oggi ci viene venduta una premessa mai accolta prima da una società civile: l’idea che ogni essere umano sia una minaccia pubblica per definizione, che le persone siano malate fino a prova contraria e pericolose fino a prova contraria, che il mero atto di respirare – cioè , di vivere – richiede una sorta di giustificazione morale e politica. E i termini di tale giustificazione possono essere determinati solo dai poteri esistenti; tu e io non abbiamo voce in capitolo in ciò che ci solleva dallo status di pericolo pubblico.

Basta considerare quanto sia radicalmente incompatibile un’idea del genere con qualsiasi tipo di società aperta o democratica. Se le persone sono definite come minacce pubbliche, come possono contemporaneamente costituire l’ultima autorità pubblica – uno status che è la caratteristica distintiva di una democrazia? Come possono i nemici del popolo essere “il popolo”? Se il diritto di un essere umano di respirare (a meno che non gli siano stati iniettati farmaci sperimentali, non indossa la museruola e non scrive nulla di discutibile sui social media) può essere arbitrariamente ridotto, quali diritti si può dire che un essere umano possieda? Non c’è bisogno di dire che la nozione tradizionale di “cittadinanza” non è più intelligibile in un tale contesto.

Nel frattempo, dobbiamo essere onesti con noi stessi. Nessun partito politico ci salverà dal colpo di stato del COVID. Negli Stati Uniti, con rare eccezioni, i repubblicani stanno attaccando i loro rivali su questioni “culturali” e ignorano il più massiccio attacco alla libertà nella storia americana moderna. E anche quando i democratici in carica vanno male alle urne, si rifiutano ostinatamente di arrivare al punto.

Una “mezza dozzina di governatori democratici” ha recentemente dichiarato a Politico quale pensavano fosse il problema: “Il partito”, hanno affermato, “ha bisogno di trovare un messaggio che riconosca l’esasperazione degli elettori per il virus e i suoi impatti economici e sociali”. Tali commenti ci dicono tutto ciò che dobbiamo sapere su queste frodi professionali, che sperano ancora che crederemo che “il virus” abbia chiuso le nostre attività, rubato le nostre arti dello spettacolo, distrutto la nostra assistenza sanitaria, torturato i nostri bambini e rilasciato una serie di farmaci sul nostro sistema immunitario, con altre vaccinazioni obbligatorie in arrivo anche se il bilancio delle vittime di questo orribile esperimento aumenta e aumenta. Ma ovviamente “il virus” non ha fatto nulla di tutto ciò. I capi l’hanno fatto. E se non li fermiamo, continueranno a farlo.

E se avessimo bisogno di ulteriori prove di quanto sia in gioco, l’abbiamo ricevuto questo mese da un’importante compagnia di assicurazioni sulla vita dell’Indiana, che ha annunciato all’inizio del nuovo anno che “il tasso di mortalità è aumentato di un incredibile 40% rispetto al pre- livelli di pandemia tra le persone in età lavorativa” tra i 18 e i 64 anni. Questo aumento “inaudito” non può essere attribuito al COVID-19; gli stessi dirigenti assicurativi affermano che i tassi di mortalità sono fortemente diminuiti per quella malattia.

Cosa poi? L’aumento dei tassi di mortalità potrebbe avere qualcosa a che fare con i “vaccini” che sono stati imposti a centinaia di milioni di americani? O le conseguenze sulla salute delle tattiche dello stato di polizia che hanno devastato la nostra società? È giunto il momento di chiedere risposte a queste domande.

Con quali metodi? Rivolgendosi ai colleghi accademici l’8 dicembre, Giorgio Agamben si chiedeva se avesse più senso “ lottare o agire in nome di principi e concetti come democrazia, costituzione, diritto” e così via; Dopotutto –

Che senso avrebbe invocare diritti su Hitler, Stalin o Mussolini?… Siamo di fronte a un governo che ha abbandonato ogni legalità. Se non capisci questo, non capisci la situazione in cui ci troviamo….

Quello che abbiamo davanti a noi è un avversario, un’inciviltà alla fine, e questo sembra essere confermato dalle misure estreme che questo avversario ha scelto. Come potrebbe un governo scegliere misure così famigerate, estreme e distruttive come ha fatto questo governo?… Quindi, credo, dobbiamo inventare nuove strategie; di fronte a un simile avversario dobbiamo inventare nuove strategie.

“Nuovo” in questo contesto non deve significare senza precedenti. Siamo abituati a limitarci a un vocabolario politico laico. Ma quando l’essenza dell’umanità è sotto attacco, dobbiamo pensare ad altri e più elementari tipi di espressione. Ciò in cui siamo impegnati è una lotta spirituale. È una battaglia per la sopravvivenza dell’anima umana, e in quella battaglia le nostre armi principali saranno probabilmente quelle spirituali: coraggio, speranza, sacrificio di sé, fede.

Ricorda, i nemici dell’umanità hanno un punto debole: non credono negli esseri umani, e di conseguenza non capiscono il potere contenuto in ogni anima che rifiuta di essere ingannata. Ascolta una delle loro recenti dichiarazioni e noterai subito che gli Infallibili pensano di parlare con dei bambini. “Come pensare ai dati di Covid in questo momento”, si legge in un vero titolo sul New York Times del 7 gennaio, come se fosse perfettamente naturale che il Times insegnasse ai suoi lettori “come pensare”.

Ma sospetto che molte più persone siano offese da tale condiscendenza di quante il Times e i suoi colleghi propagandisti abbiano ancora realizzato. E guai al truffatore che sottovaluta il suo marchio! Il propagandista che crede di mentire ai bambini potrebbe fare bene a ricordare l’avvertimento di un uomo famoso secondo cui “sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina da mulino e che fosse annegato nelle profondità del mare”. Ma lascerò ai miei lettori di trarre le proprie conclusioni su questo.

FONTE: https://www.thelastamericanvagabond.com/truth-or-covid/

 

 

 

SOROS: CINA MINACCIA LA ‘SOCIETÀ APERTA’. ROTSCHILDS SCARICANO XI?

Il discorso di George Soros alla Hoover Institution di ieri è un vero e proprio attacco a viso aperto all’establishment cinese.

Il discorso di George Soros alla Hoover Institution di ieri è un vero e proprio attacco a viso aperto all’establishment cinese. Jinping è paragonato dallo Schwarz naturalizzato yankee prima a Hitler, paragonando le Olimpiadi invernali che si terranno in Cina a quelle nella Germania naziasta nel 1934: anche Xi come il fuhrer avrebbe intenzione di sfoggiare sul mondo il suo modello autoritario. Poi a Dheng Xiaoping, il suo predecessore, grande riformista in senso liberale, diversamente da Xi, comunista impenitente come Mao e Lenin, al quale Soros in chiusura del discorso augura addirittura di essere destituito, e invita tutti i paesi occidentali a collaborare coi dissidenti dell’attuale governo cinese. Dopo la provocazione, accende la miccia: minacciando apertamente la Cina di un attacco bellico congiunto con gli USA alla testa, se osa minacciare Taiwan. Mentre sull’Ucraina loro saranno pacifici, deve essere Putin a decidere. Il diavolo, si sa, è nei dettagli, e qui se guardate il video ne coglierete uno fondamentale: George Soros parla come se il presidente degli Stati Uniti fosse lui. D’altronde, con quello che ha speso per far eleggere Sleepy Joe!

Altro passaggio interessante è quello in cui il dietro-golpista ungherese attribuisce il declino della potenza americana al progresso tecnologico e delle intelligenze artificiali, che sono “particolarmente efficaci nel produrre strumenti di controllo che aiutano i regimi repressivi e mettono in pericolo le società aperte” e questo favorirebbe la dittatura cinese sulla democraticissima America. Poi traccia, a modo suo, la storia del Partito Comunista Cinese (Mao cattivo, Deng bravo perché apre ai capitali stranieri, Xi cattivo perché statalizza) per arrivare all’attuale crisi immobiliare del colosso Evergrande, altro errore dell’attuale amministrazione che ha investito troppo nell’immobiliare, anche perché i cinesi, secondo Soros, sono meno di quanti dicono di essere e questo non gioverà al mercato degli immobili.

Come mai quest’attacco così diretto? I Rothschilds, di cui l’ex spia ungherese è il factotum, hanno scaricato Xi? Oppure stanno cercando di alimentare un fittizio fronte russo-cinese da contrapporre alla NATO? O si stanno preparando la narrazione per scaricare sulla Cina le responsabilità del piano autoritario globalista noto come Operazione Covid? Che messaggio vuole mandare Soros con questa vera e propria ‘sparata’?

Aspettiamo la risposta di Xi.

(Segue al video il testo integrale del discorso)

VIDEO QUI: https://youtu.be/z7EGAU57iRo

Le seguenti osservazioni sono state pronunciate all’apertura di un panel della Hoover Institution – La Cina alla vigilia delle Olimpiadi invernali: Hard Choices for the World’s Democracies, il 31 gennaio 2022.

Il 2022 sarà un anno critico nella storia del mondo. Tra pochi giorni, la Cina – lo stato autoritario più potente del mondo – inizierà ad ospitare le Olimpiadi invernali e, come la Germania nel 1936, tenterà di usare lo spettacolo per segnare una vittoria propagandistica per il suo sistema di controlli rigorosi.

Siamo a, o vicini a, decisioni importanti che determineranno la direzione in cui il mondo sta andando. Le elezioni tedesche sono già avvenute, quelle francesi avranno luogo nell’aprile 2022. In quello stesso mese, gli elettori ungheresi, contro ogni aspettativa, potrebbero cacciare dal potere un governante autoritario. Insieme alla decisione di Putin di invadere l’Ucraina, questi sviluppi contribuiranno a determinare il destino dell’Europa.

A ottobre, il 20° Congresso del Partito cinese deciderà se dare a Xi Jinping un terzo mandato come segretario generale del Partito. Poi, gli Stati Uniti terranno un’elezione cruciale di metà mandato a novembre.

Il cambiamento climatico rimarrà una sfida politica fondamentale per il mondo, ma la caratteristica geopolitica dominante del mondo di oggi è l’escalation del conflitto tra due sistemi di governo che sono diametralmente opposti tra loro. Permettetemi quindi di definire la differenza nel modo più semplice possibile.

In una società aperta, il ruolo dello Stato è quello di proteggere la libertà dell’individuo. In una società chiusa il ruolo dell’individuo è quello di servire i governanti dello stato.

Come fondatore della Open Society Foundations, ovviamente sono dalla parte delle società aperte. Ma la domanda più importante ora è: quale sistema prevarrà?

Ognuno ha punti di forza e di debolezza. Le società aperte liberano le energie creative e innovative delle persone, le società chiuse concentrano il potere nelle mani dello stato monopartitico. Questi sono i punti di forza. Le debolezze sono più specifiche delle condizioni locali e regionali. Per esempio, la relazione tra l’Unione europea e i suoi stati membri è ancora in evoluzione. L’UE dovrebbe proteggere la Lituania, che ha riconosciuto Taiwan, da un blocco non ufficiale della Cina, ma lo farà? La vittoria delle società aperte non può essere data per scontata, in un mondo che traballa sull’orlo dell’aggressione militare, sia in Ucraina che a Taiwan.

Il presidente Biden ha generalmente adottato le politiche giuste. Ha detto a Putin che la Russia pagherà un prezzo pesante se attacca l’Ucraina, ma gli Stati Uniti non andranno in guerra per difendere l’Ucraina. Se Putin attacca, la sua pena più pesante sarà una maggiore cooperazione transatlantica. Biden non farà concessioni unilaterali ma è interessato a trovare una soluzione pacifica. La scelta spetta a Putin.

Allo stesso tempo, Biden ha chiarito a Xi Jinping che se usa la forza contro Taiwan, la Cina dovrà confrontarsi non solo con gli Stati Uniti, ma con un’alleanza più grande composta dall’AUKUS, cioè Australia, Regno Unito e Stati Uniti e dal QUAD che è Stati Uniti, Giappone, Australia e India, insieme a un certo numero di altri potenziali alleati che non si sono ancora impegnati pienamente in un’azione comune, come la Corea del Sud e le Filippine. Il Giappone è il paese che più di tutti si è impegnato a difendere Taiwan.

D’altra parte, Xi Jinping ha dichiarato che è determinato ad affermare la sovranità della Cina su Taiwan con la forza, se necessario. Sta dedicando enormi risorse agli armamenti. Recentemente ha sorpreso il mondo dimostrando un missile ipersonico controllabile.

Gli Stati Uniti non hanno nulla di paragonabile e non intendono competere. Penso che questa sia la politica giusta perché la conquista ipersonica di Xi Jinping non cambia l’equilibrio della distruzione reciproca assicurata che impedirà ai nemici di attaccarsi a vicenda. Il missile è solo una vittoria propagandistica. Tuttavia, la guerra tra gli Stati Uniti e i suoi nemici è diventata più plausibile e questo non è un argomento piacevole da contemplare.

Recentemente mi sono posto la domanda: come è nata la situazione attuale? Quando ho intrapreso quella che chiamo la mia filantropia politica negli anni ’80, la superiorità americana non era in discussione. Ora non è più così. Perché?

Parte della risposta va ricercata nel progresso tecnologico, la maggior parte del quale si basa sull’intelligenza artificiale, o IA, che era agli inizi negli anni ’80.

Lo sviluppo dell’IA e l’ascesa dei social media e delle piattaforme tecnologiche si sono evoluti insieme. Questo ha prodotto aziende molto redditizie che sono diventate così potenti che nessuno può competere con loro, ma possono competere tra loro. Queste aziende sono arrivate a dominare l’economia globale. Sono multinazionali e la loro portata si estende ad ogni angolo del mondo. Tutti possiamo nominarle: Facebook, Google, Apple e Amazon. Ci sono conglomerati simili in Cina, ma i loro nomi sono meno noti in Occidente.

Questo sviluppo ha avuto conseguenze politiche di vasta portata. Ha acuito il conflitto tra Cina e Stati Uniti e gli ha dato una dimensione completamente nuova.

La Cina ha trasformato le sue piattaforme tecnologiche in campioni nazionali; gli Stati Uniti sono più esitanti a farlo perché si preoccupano del loro effetto sulla libertà dell’individuo. Questi diversi atteggiamenti gettano nuova luce sul conflitto tra i due sistemi di governo che gli Stati Uniti e la Cina rappresentano.

In teoria, l’IA è moralmente ed eticamente neutra; può essere usata per il bene o per il male. Ma in pratica, il suo effetto è asimmetrico.

L’IA è particolarmente efficace nel produrre strumenti di controllo che aiutano i regimi repressivi e mettono in pericolo le società aperte. È interessante notare che il Coronavirus ha rafforzato il vantaggio di cui godono i regimi repressivi legittimando l’uso dei dati personali a fini di controllo pubblico.

Con questi vantaggi, si potrebbe pensare che Xi Jinping, che raccoglie dati personali per la sorveglianza dei suoi cittadini più aggressivamente di qualsiasi altro sovrano nella storia, sia destinato ad avere successo. Lui certamente lo pensa, e molti gli credono. Vorrei spiegare perché non è così. Questo richiederà una piccola storia del Partito Comunista Cinese, o PCC.

La prima persona a comandare il PCC, Mao Zedong, ha scatenato il Grande Balzo in Avanti che ha causato la morte di decine di milioni di persone. Questo fu seguito dalla Rivoluzione Culturale che distrusse la cultura tradizionale cinese torturando e uccidendo l’élite culturale ed economica.

Da questo tumulto emerse un nuovo leader, Deng Xiaoping, che riconobbe che la Cina era tristemente in ritardo rispetto al mondo capitalista. Il suo motto era: “Nascondi la tua forza e aspetta il tuo momento”. Ha invitato gli stranieri a investire in Cina, e questo ha portato a un periodo di crescita miracolosa che è continuato anche dopo che Xi Jinping è salito al potere nel 2013.

Da allora, Xi Jinping ha fatto del suo meglio per smantellare le conquiste di Deng Xiaoping. Ha portato le imprese private fondate sotto Deng sotto il controllo del PCC e ha minato il dinamismo che le caratterizzava. Invece di lasciar fiorire l’impresa privata, Xi Jinping ha introdotto il suo “sogno cinese” che può essere riassunto in due parole: controllo totale. Questo ha avuto conseguenze disastrose.

Al contrario di Deng, Xi Jinping è un vero credente del comunismo. Mao Zedong e Vladimir Lenin sono i suoi idoli. Alla celebrazione del centenario del PCC era vestito come Mao mentre il resto del pubblico indossava abiti da lavoro.

Secondo le regole di successione stabilite da Deng, il mandato al potere di Xi Jinping dovrebbe scadere nel 2022. Ma Xi, ispirandosi a Lenin, ha ottenuto un fermo controllo sui militari e su tutte le altre istituzioni di repressione e sorveglianza. Ha accuratamente coreografato il processo che lo eleverà al livello di Mao Zedong e Deng Xiaoping e lo renderà sovrano a vita. Per realizzare questo, Xi ha dovuto reinterpretare la storia del PCC per mostrare che essa porterà logicamente a nominarlo almeno per un altro mandato.

Xi Jinping ha molti nemici. Anche se nessuno può opporsi pubblicamente a lui perché controlla tutte le leve del potere, c’è una lotta all’interno del PCC che è così acuta che ha trovato espressione in varie pubblicazioni di partito. Xi è sotto attacco da coloro che si ispirano alle idee di Deng Xiaoping e vogliono vedere un ruolo maggiore per l’impresa privata.

Xi Jinping stesso crede di introdurre un sistema di governo che è intrinsecamente superiore alla democrazia liberale. Ma governa con l’intimidazione e nessuno osa dirgli quello che non vuole sentire. Di conseguenza, è difficile scuotere le sue convinzioni, anche se il divario tra le sue convinzioni e la realtà è diventato sempre più ampio.

La Cina sta affrontando una crisi economica incentrata sul mercato immobiliare, che è stato il principale motore di crescita da quando Xi Jinping è salito al potere nel 2013.

Il modello su cui si basa il boom immobiliare è insostenibile. Le persone che comprano appartamenti devono iniziare a pagarli ancora prima che siano costruiti. Quindi, il sistema è costruito sul credito. I governi locali traggono la maggior parte delle loro entrate dalla vendita di terreni a prezzi sempre più alti.

Alla fine, i prezzi sono dovuti salire oltre il livello che la gente comune può permettersi. Questo è successo a metà del 2021. A quel punto, il boom era cresciuto a una dimensione malsana. Rappresentava quasi il 30% dell’economia e stava consumando una quantità sempre maggiore di credito.

Dopo un’accelerazione graduale, il boom immobiliare è finito con un botto. I prezzi dei terreni residenziali nel giugno 2021 erano più del 30% più alti di quelli dell’anno precedente. Le autorità hanno cercato di rallentare il ritmo e hanno ordinato alle banche di non aumentare i prestiti per gli immobili residenziali.

La direttiva ha avuto l’effetto opposto a quello voluto. Ha reso difficile per lo sviluppatore più grande e con più leva finanziaria, Evergrande, soddisfare i suoi obblighi. I subappaltatori che non sono stati pagati hanno smesso di lavorare, e le persone che hanno comprato appartamenti hanno iniziato a preoccuparsi che non avrebbero mai potuto ricevere le case per cui avevano pagato.

Quando a settembre è iniziata la stagione principale delle vendite, c’erano molti più venditori che acquirenti. Per un po’ non c’è stata quasi nessuna transazione ai prezzi pubblicizzati, ma oggi i prezzi sia dei terreni che degli appartamenti stanno cominciando a scendere. Questo metterà molti di coloro che hanno investito la maggior parte dei loro risparmi nel settore immobiliare contro Xi Jinping.

Evergrande è ora in amministrazione controllata e altri sviluppatori affrontano un destino simile. I creditori di Evergrande hanno iniziato a lottare per migliorare la loro posizione nel ricevere le distribuzioni fallimentari. I tribunali hanno preso il comando, e la loro prima mossa è stata quella di proteggere i subappaltatori che impiegano circa 70 milioni di lavoratori migranti.

Resta da vedere come le autorità gestiranno la crisi. Potrebbero aver rimandato troppo a lungo la questione, perché la fiducia della gente ora è stata scossa. Xi Jinping ha molti strumenti a disposizione per ristabilire la fiducia – la domanda è se li userà correttamente. Secondo me, il secondo trimestre del 2022 mostrerà se ci è riuscito. La situazione attuale non sembra promettente per Xi.

Strettamente legato al settore immobiliare, la Cina affronta anche un serio problema demografico. Il tasso di natalità è molto più basso di quanto indicano le cifre pubblicate. Gli esperti calcolano che la popolazione reale è circa 130 milioni più bassa della cifra ufficiale di 1,4 miliardi. Questo non è molto noto, ma aggraverà la crisi immobiliare, produrrà carenze di manodopera, tensioni fiscali e un rallentamento dell’economia.

Xi Jinping ha anche incontrato seri problemi con i vaccini. I vaccini cinesi sono stati progettati per affrontare la variante Wuhan, ma il mondo è ora alle prese con altre varianti, prima Delta e ora Omicron. Xi Jinping non potrebbe mai ammetterlo mentre aspetta di essere nominato per un terzo mandato. Lo sta nascondendo al popolo cinese come un segreto colpevole.

Tutto quello che Xi Jinping può fare ora è imporre una politica di “zero Covid”. Questo comporta severe chiusure al minimo segno di un’epidemia, ma questo sta avendo un effetto negativo sull’attività economica. Sta anche infliggendo gravi disagi alla gente che viene istantaneamente messa in quarantena ovunque si trovi e le sue lamentele non possono essere messe a tacere.

Omicron minaccia di essere la rovina di Xi Jinping. È molto più infettivo di qualsiasi variante precedente, anche se è molto meno dannoso per tutti coloro che sono stati adeguatamente vaccinati. Ma i cinesi sono stati vaccinati solo contro la variante di Wuhan e il segreto colpevole di Xi Jinping è destinato ad essere rivelato durante le Olimpiadi invernali o subito dopo.

L’Omicron è entrato in Cina principalmente attraverso la città portuale di Tianjin, che dista 30 minuti di treno ad alta velocità da Pechino. Ormai si è diffuso in un numero crescente di città in tutta la Cina. Non è più sotto controllo.

Poiché le Olimpiadi invernali sono il progetto di prestigio di Xi Jinping, l’amministrazione sta facendo di tutto per renderle un successo. I concorrenti sono ermeticamente isolati dalla popolazione locale, ma non ha senso continuare lo sforzo dopo l’evento. È improbabile che le chiusure in tutta la città funzionino contro una variante infettiva come Omicron. Questo è evidente a Hong Kong, dove l’epidemia di Omicron sembra sempre più grave. Eppure il costo di zero-Covid sta aumentando ogni giorno perché la città è isolata dal resto del mondo, e anche dalla Cina. Hong Kong evidenzia la sfida più ampia che Omicron rappresenta per Xi Jinping.

Ha cercato di imporre il controllo totale, ma ha fallito. Data la forte opposizione all’interno del PCC, l’elevazione attentamente coreografata di Xi Jinping al livello di Mao Zedong e Deng Xiaoping potrebbe non avvenire mai.

C’è da sperare che Xi Jinping possa essere sostituito da qualcuno meno repressivo in patria e più pacifico all’estero. Questo eliminerebbe la più grande minaccia che le società aperte affrontano oggi e dovrebbero fare tutto ciò che è in loro potere per incoraggiare la Cina a muoversi nella direzione desiderata.

Grazie.

Traduzione e sottotitoli MDM, 02/02/2022

Fonte https://www.georgesoros.com/2022/01/31/george-soros-on-china-remarks-delivered-at-the-hoover-institution/

 

FONTE: https://comedonchisciotte.org/soros-cina-minaccia-la-societa-aperta-rotschilds-scaricano-xi/

 

 

 

 

DIRITTI UMANI

Mettiamoci nei panni di chi gestisce dall’alto l’ “emergenza covid”, ovvero di coloro che vogliono sfruttare il covid per arrivare ad instaurare il greenpass permanente, come sistema universale di controllo della popolazione.

Ebbene, dal loro punto di vista, sta per presentarsi un problema non da poco: con la “pandemia” destinata inevitabilmente ad affievolirsi, diventerà sempre più difficile trovare delle scuse per mantenere attivo il greenpass.

Inoltre, il fatto che i greenpass stessi andranno man mano a scadere, significa che sempre più persone, con il passare del tempo, rifiuteranno di rinnovare l’ennesima vaccinazione, e quindi diventerà sempre più difficile mantenere il greenpass come misura permanente.

E senza quello strumento, come sappiamo, il Grande Reset va a farsi benedire.

Ecco allora che qualcuno nelle alte sfere ha avuto l’idea geniale: almeno per quelli che hanno fatto le tre dosi, rendiamolo permanente già da adesso. In questo modo – avranno pensato – avremo abbastanza persone felici di conservare i loro “privilegi” per sempre, e potremo quindi avere un’arma per ricattare il resto della popolazione verso lo stesso tipo di sottomissione: “O accettate anche voi la terza dose (e quindi conseguentemente ogni altra imposizione da parte nostra), oppure non potrete far parte del popolo degli eletti”.

In altre parole, nuovamente, si sta progettando di usare una parte della popolazione (quella già sottomessa) per sottomettere anche quelli che non vogliono piegarsi ai ricatti.

Tutto questo, naturalmente, in spregio a qualunque misura di buon senso, in quanto è ampiamente dimostrato che il greenpass non protegga in alcun modo dai contagi.

L’unica speranza per fermare il greenpass permanente è che coloro che già lo posseggono comincino a boicottare i negozi che lo richiedono, premiando invece quelli ti lasciano entrare anche senza controllare.

Solo minacciando il sistema economico alla sua radice sarà possibile risvegliare negli italiani quel senso di ribellione all’oppressione che in questo momento pare completamente sopito.

Questo dovrebbe essere un ragionamento semplice ed elementare. Ma vai a farlo capire a quelli che si preoccupano solo di poter andare dal parrucchiere.

Massimo Mazzucco

FONTE: https://www.luogocomune.net/28-opinione/5940-verso-il-greenpass-permanente

 

 

 

PERCHÉ LE CARCERI AMERICANE NON VOGLIONO CHE I PRIGIONIERI LEGGANO

Essendo una delle tante crudeltà calcolate che definiscono il complesso carcerario-industriale degli Stati Uniti, il lungo assalto alla capacità dei prigionieri di leggere libri mentre sono incarcerati è sinistro, disumano e deve essere fermato.

In un recente articolo per la  rivista Protean  intitolato ” The American Prison System’s War on Reading “, Alex Skopic scrive: “Negli Stati Uniti, le agenzie responsabili della detenzione di massa stanno cercando di limitare gravemente l’accesso delle persone incarcerate alla parola scritta: una tendenza allarmante , e uno che deve essere esaminato più da vicino”. Dal divieto assoluto di libri e dal far decadere le biblioteche carcerarie all’intrusione di servizi di lettura elettronica a scopo di lucro per i quali i detenuti devono pagare, l’assalto alla capacità dei detenuti di leggere libri mentre sono incarcerati è una delle tante crudeltà calcolate che rendono gli Stati Uniti carcerari sistema così disumano.

In questo episodio di  Rattling the Bars , il produttore esecutivo di TRNN Eddie Conway parla con Skopic della guerra del sistema carcerario americano alla lettura e delle sue profonde (e razziste) radici storiche. Alex Skopic è uno scrittore freelance di Springville, Pennsylvania. Il suo lavoro è apparso su  Anthracite  Unite ,  Current Affairs e  Vastarien: A Literary Journal , tra gli altri posti.

Pre-produzione/Studio/Post-produzione: Cameron Granadino


TRASCRIZIONE

Eddie Conway: Benvenuto in questo episodio di Sbattere le sbarre . La lettura tra gli schiavi è sempre stata vietata e proibita, e ora scopriamo che anche la lettura in prigione è vietata e ridotta. Alex Skopic ha scritto un articolo e ha indagato su questo, e si unisce a me oggi per dirci cosa sta succedendo ai libri in prigione. Alessio, grazie per esserti unito a me.

Alex Skopic:   Oh, grazie per avermi ospitato.

Eddie Conway:    Alex, puoi darci una panoramica di cosa sta succedendo nel complesso carcerario-industriale in generale?

Alex Skopic:       Sì, assolutamente. Ho iniziato a indagare su questo quando ho letto alcuni rapporti provenienti dall’Iowa secondo cui il Dipartimento di Correzione aveva bandito completamente le donazioni di libri da parti esterne, quindi sono enti di beneficenza, questi sono i membri della famiglia. Nessuno può mandare libri in prigione là fuori e questo è… Più ho scavato, più mi sono reso conto che sta succedendo negli stati di tutto il paese e stanno rendendo sempre più difficile leggere materiale da qualsiasi luogo.

Eddie Conway:     Va bene. Circa 50 anni fa, quando ero in prigione nel penitenziario del Maryland, quando sono arrivato lì c’erano circa 4.000 persone nell’area in cui ero ospitato e non c’era una biblioteca. Non c’era una biblioteca in tutto il penitenziario in tutte le altre aree abitative e abbiamo effettivamente creato una biblioteca. Abbiamo preso due celle e fatto in modo che le persone ci mandassero i libri e abbiamo costruito la biblioteca. Ha messo in imbarazzo la prigione e alla fine il governo ha effettivamente finanziato la nostra biblioteca. Era come il 1971. Allora ci ho pensato e ho capito che i funzionari della prigione non vogliono che i detenuti leggano. E perché?

Alex Skopic:         Beh, in molti casi, quello che ho scoperto è che ha molto a che fare con il modello del profitto in prigione. È che queste prigioni sono gestite a scopo di lucro in molti stati e quindi il loro incentivo è di far tornare le persone e di mantenere alta la recidiva. Se leggi, puoi educare te stesso. Potresti uscire dal ciclo. Quindi vogliono sfruttare questa opportunità e mantenere sostanzialmente la linea di profitto.

Eddie Conway:   Va bene. Ciò contribuisce notevolmente alla recidiva perché circa otto persone su 10 finiscono di nuovo nel sistema carcerario entro un anno e mezzo. Ma nel tuo articolo hai anche sottolineato che c’è un altro ulteriore motivo in termini di sistema di profitto in termini di distributori di grandi libri. Puoi parlarne un po’?

Alex Skopic:        Sì, assolutamente. Quindi, questo è uno degli aspetti più sinistri ora, è che quando vietano le donazioni e vietano molti modi per ottenere libri, lasceranno uno o due rivenditori. E di solito sono grandi aziende come Amazon, grandi aziende come Barnes and Noble. E li lasceranno come fornitori approvati, li chiamano, e addebiteranno l’intero prezzo di vendita al dettaglio, l’intero ricarico, solo una svalutazione totale del prezzo che le persone tengono prigioniere. È letteralmente un mercato vincolato.

Eddie Conway:      Va bene. E sembra che ci siano anche alcune cose intorno agli ebook e alla tecnologia globale. Potresti parlarne un po’? Perché sembra un po’ spaventoso e sono sicuro che è probabilmente usato nei sistemi federali e in altri luoghi che usano le e-mail.

Alex Skopic:           Sì. Sì. Questo è uno degli sviluppi più recenti è che le cose vanno male con i libri fisici, come il tipo vecchio stile, ma sono, semmai, anche peggio con gli ebook. Perché c’è questa società in particolare chiamata Global Tel Link e in molti stati fornirà quelli che sono presumibilmente tablet gratuiti per le persone su cui leggere, ma il problema è sempre che il contenuto stesso viene addebitato. E non vendono un ebook come acquisto una tantum, in realtà fanno pagare al minuto per leggere. Quindi ogni volta che apri il tuo libro hai come un registro che accumula soldi. Qualcuno ha fatto i calcoli su questo e credo che sia $ 0,05 al minuto da leggere, il che non suona come molto, ma se si considera che lo stipendio in prigione potrebbe essere di $ 0,25 l’ora o meno, sono giorni e giorni di salari delle persone.

Eddie Conway:     Sì. E se sei un lettore lento come me, mi ci vorrebbero cinque minuti per leggere una pagina o due.

Alex Skopic:    Sì. E scoraggia fermarsi a pensare e riflettere.

Eddie Conway:     Sì. Sì. Ebbene, in che modo il sistema carcerario giustifica questi divieti? Improvvisamente i libri sono pericolosi? Come lo giustificano?

Alex Skopic:        Sì. È davvero interessante. Il linguaggio che usano in molti posti, come in Michigan in particolare, ho scavato nella legge, e il linguaggio che usano è che presumibilmente i libri potrebbero essere usati per portare pericoloso contrabbando, dicono. Si spingeranno fino a dire che potrebbero esserci droghe nei libri, potrebbero esserci armi. È una giustificazione davvero inconsistente perché non riescono quasi mai a indicare un caso in cui ciò accada, sollevano solo la paura che possa accadere.

Eddie Conway:     Il vecchio seghetto nella specie di scenario della torta del selvaggio west. Bene.

Alex Skopic:           Esattamente.

Eddie Conway:       Quando in realtà tutti si rendono conto, e specialmente le persone che sono state nel sistema carcerario, si rendono conto che la maggior parte del contrabbando viene portato dalle guardie.

Alex Skopic:        Sì.

Eddie Conway:      La maggior parte del contrabbando viene portato dentro perché le guardie possono essere ricche, voglio dire arricchite, e quindi potrebbe essere nel loro interesse vietare cose che dovranno finire per introdurre di nascosto. Mi chiedo, perché sembra che guardando il tuo articolo, sembra che ci sia una disparità razziale in quali libri sono ammessi e quali libri sono vietati. Parlane un po’.

Alex Skopic:      Sì. C’è assolutamente. È un sistema palesemente razzista e non stanno nemmeno cercando di nasconderlo davvero. Anche nelle carceri che non hanno nemmeno il divieto generale di portare libri, avranno quelli che vengono chiamati divieti specifici per contenuto, ed è un certo titolo o un certo autore che si dice sia provocatorio, ed è praticamente sempre un nero autore che è preso di mira. Sono persone come Angela Davis, persone come Elijah Muhammad sono nella lista dei banditi e persino cose che i Mein Kampf non lo sono, il che non è nemmeno sottile.

Eddie Conway:    È come la Bibbia di Hitler, giusto?

Alex Skopic:          Sì.

Eddie Conway: Ho notato che hai menzionato The Turner Diary e dovrebbe essere menzionato perché è uno dei tipi di libri più razzisti e orribili che potresti raccogliere che porta a molta violenza contro le persone di colore, e non è vietato.

Alex Skopic:        No, è consentito e sono consentiti libri sul crimine nelle comunità bianche, ma è lungo la linea razziale che prendono di mira questa roba.

Eddie Conway:      Quanto è diffuso? Hai indicato alcuni stati e so che probabilmente è anche nel Federal Bureau of Prisons. Quanto è diffuso questo divieto? Sta crescendo? C’è resistenza? C’è un respingimento? Che cosa?

Alex Skopic:       Sì, è molto diffuso. È molto più di quanto mi aspettassi quando ho iniziato a fare ricerche su questo. L’Iowa è l’ultimo stato, ma ce ne sono dozzine. C’è il Michigan, c’è la Pennsylvania, ci sono cose a Washington. La buona notizia è che c’è stata resistenza e alcuni di questi stati, come la Pennsylvania per esempio, sono stati costretti a ritirare le politiche dopo che la gente ne aveva fatto rumore.

Eddie Conway:      L’unica cosa che pensavo fosse importante… Voglio dire, per tutto il tempo in cui sono stato in prigione, ho letto, ed è stato molto importante per me. La perdita della capacità di leggere a tuo piacimento e fermarti a pensare e avere scelte multiple, che tipo di impatto pensi che avrà sui detenuti?

Alex Skopic:         Oh, penso che stia andando… Se non viene riformato e se queste politiche non vengono controllate sarà devastante per le persone perché possiamo guardare praticamente qualsiasi memoria di qualcuno che era in prigione. Ho guardato le memorie di Malcolm X o Eldridge Cleavers, anche nel tuo stesso libro, Mashall Law , il conforto che le persone traggono dai libri è una delle cose più importanti per loro per educare se stessi, liberarsi ed essere in grado di comprendere il sistema in cui ‘ rimettiti in gioco e resisti.

Eddie Conway:   E non tornare.

Alex Skopic:          Sì.

Eddie Conway:     Sì. Sì. Onestamente, sicuramente il supporto di migliaia di persone mi ha aiutato a sopravvivere alla mia prova, ma se non fosse stato per i libri non credo che sarei sopravvissuto. Poiché i libri giocavano un ruolo altrettanto importante come facevano le persone fuori, perché le volte in cui non riuscivo a portare le persone fuori, avevo il libro. Ho avuto qualcosa che mi ha dato conforto o almeno mi ha dato il libero arbitrio. Mi preoccupa che questo stia accadendo. Cosa possono fare le persone al riguardo?

Alex Skopic:    Sì, ci sono alcune cose che le persone possono fare. Forse la cosa più importante è semplicemente istruirsi su ciò che sta succedendo lì dentro perché l’arma più grande, penso, che gli amministratori e i guardiani hanno è che questo problema è semplicemente tenuto nascosto per la maggior parte della popolazione. Così tante persone non si rendono nemmeno conto che sta succedendo. Quindi l’istruzione, estremamente importante. Entrare in contatto con le persone dietro le sbarre. Ci sono gruppi che inviano libri e aiutano a facilitare cose del genere. Ho scritto dell’Appalachian Prison Book Project è uno, Books Through Bars, molti gruppi diversi come quello stanno facendo il lavoro e possiamo sempre usare più di quei gruppi. Le persone devono solo informarsi, entrare in contatto e organizzarsi, davvero.

Eddie Conway:    Bene. Hai praticamente coperto tutto. E immagino che la mia sensazione sia, e torno alla schiavitù, ovviamente fa parte di una lunga storia che condivido con i miei antenati, e ho sempre capito che la cosa più pericolosa al mondo per i proprietari di schiavi era uno schiavo che leggeva . Parliamo del 13° emendamento e parliamo di come quella clausola di eccezione per essere rinchiusi e condannati significhi che puoi essere tenuto in schiavitù. E ora mi sembra che con tutti gli oltre due milioni di persone in questo sistema, sembra che ci sia uno sforzo concertato per riportare la schiavitù in tutte le sue forme, non solo il lavoro. In effetti, ne hai parlato un po’ nel tuo articolo sulla riabilitazione. Non c’è alcun senso di riabilitazione per quanto posso vedere. Puoi parlarne un po’? Hai fatto notare che il vicepresidente è come un componente di questo. Parli di come stanno inquadrando questo sistema carcerario? Eppure, sta facendo esattamente il contrario.

Alex Skopic:        Sì. La cosa della riabilitazione è davvero fondamentale lì perché è la maggior parte del tempo che la storia, o la bugia, in realtà, è usata per giustificare questi sistemi. E anche il nome penitenziario, suona come un posto dove essere penitenti, riformare e cambiare la tua vita. Ma in realtà, non è affatto quello che sta succedendo. In effetti, quel tipo di riforma e rivalutazione è una minaccia per il sistema perché prima o poi tirerà fuori le persone ed è così radicato nella società americana che come… Sì, entrambe le parti, anche il nostro vicepresidente, ha una storia di solo lavorando per mantenere questo sistema e assicurarsi che non sia mai messo in discussione. Quindi, in realtà, tutto ciò che possiamo fare per mettere in discussione la logica di base di ciò va molto lontano.

Eddie Conway:  Va bene allora, Alex, grazie per esserti unito a me.

Alex Skopic:         Sì e grazie per avermi ospitato.

Eddie Conway:         Va bene. E grazie per esserti unito a questo episodio di Rattling the Bars

FONTE: https://therealnews.com/why-us-prisons-dont-want-prisoners-to-read

 

 

 

ECONOMIA

Germania: gas a qualsiasi costo, anche di terremoti. La contraddizione tedesca dell’energia verde

Febbraio 3, 2022 posted by Leoniero Dertona

La Germania ha chiesto più gas a tutti i suoi fornitori, anche per far fronte alle minori forniture russe che la stanno piegando. Per questo motivo i Paesi Bassi, per vincoli politici e contrattuali,  dovranno aumentare la produzione del loro giacimento di Groningen, nonostante il rischio che un tale aumento possa causare terremoti nel nord del Paese.

Tutto questo sta causando grossi problemi al governo de L’Aja, che si è impegnato a terminare la produzione quest’anno in quello che era stato il più grande giacimento di gas d’Europa, anche perchè perché anni di estrazione erano legati a eventi sismici.

La dismissione graduale era già in corso, ma nel frattempo altri 1,1 miliardi di metri cubi di gas andranno alla Germania se il governo approverà l’aumento della produzione come previsto entro il 1 aprile. “Il ministero ha davvero le mani legate. Non dipende da noi”, ha affermato Jules van de Ven, portavoce del ministero olandese dell’Economia. “Non possiamo semplicemente tagliare i proverbiali tubi”.

Gasterra, la società partecipata che gestisce il giacimento e fornitrice del gas naturale di Groningen, si trova vincolata da un contratto rigido e che non le lascia spazio. Non ha alternative, se non aumentare la produzione, qualsiasi siano le conseguenze. Anche la Germania non ha scelta, ora che gli arrivi da est sono al minimo, se non ancora meno.

Questo però genera due grossi problemI.

  • il gas olandese, detto L-gas,  ha una composizione diversa da quello russo e del Mare del Nord. Deve essere gestito separatamente, in condotte diverse;
  • l’estrazione, come abbiam detto, genera dei forti movimenti sismici che il governo olandese deve rimborsare, con pagamenti che sono almeno di 10 mila euro a richiesta, sull’unghia, senza neppure una vera e propria indagine.

L Gas doveva essere dismesso anche per un calo di consumi per la maggiore efficienza energetica tedesca, ma questa non sta dando risultati, confermando che il risparmio non genera gas. Nel frattempo la Germania ha deciso di chiudere le proprie centrali nucleari , venendo quindi a dipendere ancora più dal gas la cui estrazione viene però a causare danni ad altri. Un atteggiamento neocoloniale che però è perfettamente in linea con l’attuale politica europea.

FONTE: https://scenarieconomici.it/germania-gas-a-qualsiasi-costo-anche-di-terremoti-la-contraddizione-tedesca-dellenergia-verde/

IL WORLD ECONOMIC FORUM MARIO IANNACCONE IN STUDIO: WANDA MASSA

TRIARII TV – SABATO 29 GENNAIO 2022 – 0RE 21:15 IL WORLD ECONOMIC FORUM MARIO IANNACCONE IN STUDIO: WANDA MASSA Resta sempre aggiornato sulle iniziative dei Triarii iscrivendoti al seguente canale Telegram: t.me/Amici_dei_Triarii

VIDEO QUI: https://youtu.be/c70QpY_YDAI

FONTE: https://www.youtube.com/watch?v=c70QpY_YDAI

 

 

 

SUPER MARIO NON PERDONA: FA PASSARE L’AUMENTO DELLE TASSE PER INFLAZIONE

Draghi dice di non aver aumentato le tasse ma raddoppia le bollette a famiglie e imprese. E il Grande Reset economico delle piccole e medie aziende entra nel vivo

Mentre famiglie ed imprese, martoriate economicamente dalle restrizioni per la “pandemia”, non sanno come fare a far fronte al “raddoppio” delle bollette, i colossi energetici italiani fanno affari d’oro con il gas russo e lo Stato incassa. A dircelo è Vladimir Putin

Di Megas Alexandros (alias Fabio Bonciani)

Dall’introduzione del sistema-euro fino ad arrivare alla “pandemia” dei giorni nostri, l’obiettivo è sempre lo stesso: far defluire risparmi dalle tasche dei cittadini per immetterli direttamente in quelle dell’èlite. In fin dei conti per arrivare al nuovo mondo medioevale in forma moderna “digital-style”, come il piano del Great Reset si prefigge, elemento indispensabile è quello di togliere la moneta moderna fiat, dalla disponibilità del popolo e crearla esclusivamente nell’interesse di pochi.

Ed allora quando aumentare ancora le tasse diventerebbe troppo evidente ed impopolare, le si aumentano senza che il “popolino” se ne accorga – anzi, si istruiscono a dovere, gli “strilloni” della contro-informazione, i quali, vuoi per incompetenza in materia economica (molti), vuoi per altro (spero pochi), te la fanno passare in modo terroristico: arriva l’inflazione!

E’ il caso dell’attuale “raddoppio” delle bollette che gli italiani, increduli, si ritrovano a dover pagare, stante il terrorismo mediatico che le bande dei fondamentalisti dell’inflazione spargono sui media e sul web, in riferimento ai prezzi dell’energia che starebbero scalando l’Everest.

Intendiamoci, non sto negando che su petrolio e gas naturale non abbiamo assistito, negli ultimi mesi, ad una volatilità con sostanziali punti di rialzo dei prezzi, ma quello che sostengo è che il fenomeno sia strettamente dettato dalla speculazione e da strategie commerciali che la politica fiscale dei governi rinuncia volutamente a gestire, pur avendone tutte le ragioni e gli strumenti per farlo.

Si preferisce infondere la paura dell’inflazione per portare la gente ad accettare i sacrifici. Il metodo è sempre lo stesso: per quanti lunghi anni ci hanno sbandierato la paura della svalutazione della Lira, ovvero la drammatica prospettiva che i nostri risparmi si sarebbero volatilizzati, pur di farci rimanere nell’euro? E mentre ci prospettavano questa paura, ci hanno tolto il lavoro, le cure mediche, l’istruzione, ridotto al minimo il valore dei nostri immobili e, per finire, con la “pandemia”, il bene più prezioso: la libertà personale.

Fermo restando, il fissarsi bene nella mente il concetto più volte spiegato, che l’inflazione non è un fenomeno meteorologico dettato dalla natura, ma bensì, un fenomeno che si manifesta attraverso l’azione dell’uomo, la cui comprensione è da ricercarsi all’interno del quadro generale di analisi applicato a tutti i regimi valutari moderni (e per questo vi rimando alla lettura di quanto gia’ pubblicato) [1] – è un dovere, far vedere agli amici lettori, cosa si nasconde dietro a questo folle aumento delle nostre bollette.

Il “Teatrino”, messo in piedi dal governo e spalleggiato appunto dai terroristi “talebani” dell’inflazione, è già ai titoli di coda.

Il Sipario lo ha calato direttamente il Presidente russo Vladimir Putin, con le chiarissime dichiarazioni rilasciate pochi giorni fa, durante il meeting virtuale con i responsabili di sedici grandi imprese italiane (tra cui Enel, Generali, Intesa San Paolo, Unicredit). Leggetele attentamente:

“le compagnie energetiche italiane stanno ricevendo gas russo a prezzi molto più bassi di quelli di mercato grazie ai contratti a lunga scadenza con Gazprom” (1)

Comprese queste parole, ci dovremmo tutti chiedere, perchè allora le bollette aumentano? Forse questi contratti non sono più in mano alle aziende italiane e magari, addirittura sono già entrati a far parte del magico mondo delle scommesse sui derivati? Chi lo sa… spesso a pensar male ci si azzecca!

Ma certamente, tutto questo, alle nostre compagnie energetiche monopoliste del mercato non interessa, tanto i loro conti verranno, per “diritto divino”, quadrati con l’ennesima trasfusione di sangue a cui stanno per essere sottoposte imprese e famiglie. Come del resto, non interessa neanche al nostro premier, che da quel mago della finanza che è, sa benissimo che più alti sono gli incassi, maggiori saranno le somme che riceverà il Tesoro, stante l’altissima percentuale di imposte ed oneri di sistema ricompresi nella nostra bolletta.

A tal proposito, non possiamo non tener conto che due dei principali partner del settore, e sto parlando di ENI ed ENEL, sono controllate dal Tesoro per il 30%. Questo contribuisce ad aumentare i flussi positivi per il Tesoro: in sostanza (stante l’appartenenza al sistema-euro) essi rappresentano, contabilmente e di fatto, un prelievo fiscale aggiuntivo a carico del settore privato.

Pare che, solo nel primo trimestre del 2022, il gas costerà in media il 42% in più di un anno fa.  Gli aumenti si sono registrati in tutta Europa, e come al solito, l’Italia è tra i paesi che accusano i rincari più cospicui. E puntuale e veloce come un “rapido” giapponese, ecco che arriva la propaganda politica, finalizzata a mascherare questa sorta di prelievo fiscale surrettizio; a questo sono infatti indirizzati, tutti gli stanziamenti del governo diretti a calmierare i prezzi. In poche parole, se ti aumento un costo del 42% e poi te lo riduco di una percentuale molto minore – a livello macro-economico – è inevitabile che questo vada ad incidere sulla riduzione dei mezzi finanziari, che il settore privato ha a disposizione per i consumi.

Insomma, gli ingenti profitti di pochi, vanno a scaricarsi sui fatturati di molti, facendo letteralmente impazzire i terroristi dell’inflazione quando si accorgono che, alla fine, gli indicatori di questo fenomeno (per molti settori), presentano loro una realtà che contrasta con le loro certezze. Vedi il settore immobiliare su tutti.

Dal giocare un ruolo fondamentale all’interno di questo “Teatrino”, non poteva certo esentarsi Confindustria, la quale prontamente si è esposta per chiedere ulteriori sostegni a favore delle aziende.

Ma dico io: ENI ed ENEL non fanno già parte di Confindustria!? (per quanto ancora lo saranno non possiamo saperlo, stante le indiscusse capacità di “svenditore” di Draghi)

Allora, forti delle dichiarazioni di Putin, in qualità di controparte, in relazione ai contratti a lunga scadenza da quest’ultime firmati, la “questione prezzi” avrebbe potuto risolversi nel corso di una semplice riunione nella sede di Confindustria. Dove, qualcuno, avrebbe almeno dovuto avere la dignità di chiedere a questi colossi, che fine avessero fatto questi contratti.

Certamente la stessa domanda l’avrebbe dovuta porre anche il nostro governo, vista la delicatezza del settore di cui stiamo parlando. Un settore rispetto al quale gira tutto il sistema economico del paese e la vita delle famiglie; ma per il quale, evidentemente, perdura l’interesse da parte delle nostre istituzioni, a tenerlo ben stretto nelle mani di lobbies di potere che continuano a gestirlo in regime di monopolio.

Siamo alle solite, e visto che il primo ministro è Mario Draghi, come potrebbe essere diverso! Si continua a far ingrassare poche aziende in mano ai “potentati” ed al mondo finanziario, con il sangue di tutto il tessuto economico.

Ma andiamo a vedere che fine fanno i contratti siglati con Gazprom a cui fa riferimento Putin, e che secondo lui dovrebbero garantire agli italiani una stabilità del prezzo dell’energia vista la loro lunga scadenza.

Che fine fanno ce lo ha detto, pochi giorni fa, direttamente dalle colonne di RepubblicaFatih Birol, il direttore generale della Iea (l’agenzia per l’energia dell’Ocse), quindi l’uomo che più da vicino a Occidente – dal punto di vista tecnico – segue il mercato dell’energia, gas compreso. Birol ci illustra che oggi, i depositi di metano della Ue sono pieni al 50%, quando, normalmente, in gennaio sono al 70% della loro capacità, considerando che la metà di quel 20% che manca è il metano che, abitualmente, viene da Gazprom.

Visto quanto esposto, al direttore generale della Iea viene chiesto se Putin avesse stracciato i contratti di fornitura, regolarmente firmati con i paesi europei e la sua risposta è netta: “Niente affatto” [3].

Ed allora! Ecco che Repubblica ci spiega tutto “l’arcano”:

“I contratti di Gazprom vengono regolarmente onorati, ma molte compagnie europee non si procurano tutto il metano che poi vendono attraverso contratti di lunga durata. A seconda di come va la domanda, rimpolpano le proprie disponibilità, approvvigionandosi sul mercato (quello principale è a Rotterdam) settimana per settimana, secondo le richieste. E’ questo extra – che però fa parte del normale andamento del mercato e consente anche lauti profitti a chi ha gas da vendere: i prezzi attuali sono quattro volte quelli di un anno fa – che sta venendo a mancare (4).

 

Birol calcola che, appunto su questo mercato spot, Gazprom ha ridotto le sue vendite del 25 per cento. In buona sostanza, mentre l’Europa si dibatte nella crisi del gas, Putin trattiene un terzo del metano che potrebbe fornire, rinunciando ad un cospicuo guadagno extra” (5).

Spiegato in due parole, la realtà è presto detta: la candida e democratica Europa fa speculazione sulla pelle dei popoli che le appartengono, mentre il cattivo dittatore russo Vladimir Putin rinuncia a partecipare a questa mattanza.

Poi, se volete, ci sarebbe anche la fantomatica guerra atomica che Putin sarebbe in procinto di scatenare per la questione-Ucraina, le conseguenti sanzioni che Europa e governo-fantoccio USA vorrebbero imporre alla Russia e l’ennesima paura paventata ai popoli di un imminente black-out energetico, come step successivo per completare il piano globalista del Great Reset. Ma su questo argomento lasciamo che si divertano, ancora per poco, i “sudditi” della contro-informazione.

Di Megas Alexandros (alias Fabio Bonciani)

NOTE

[1] = https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/01/26/secondo-putin-le-imprese-energetiche-italiane-fanno-affari-doro-con-il-gas-russo-famiglie-e-aziende-pagano-il-conto/6469274/

[2] https://comedonchisciotte.org/prezzi-inflazione-e-tassi-dinteresse-quello-che-non-ci-dicono-i-governanti/

[3] https://www.repubblica.it/economia/rubriche/eurobarometro/2022/01/15/news/gas_energia-333852727/

[4] ibidem

[5] ibidem

02.02.2022

FONTE: https://comedonchisciotte.org/super-mario-non-perdona-fa-passare-laumento-delle-tasse-per-inflazione/

 

 

OPERAZIONE GREEN

Tutto verde dappertutto

Come avevo già previsto nella precedente newsletter; E I PREZZI VANNO SUEZ

ANDREA CECCHI Newsletter – 90 10 2021
E i prezzi vanno Suez
Breve newsletter. Tutti gli occhi sono adesso puntati sulla nave da cargo incagliata di traverso nel Canale di Suez. https://www.ft.com/content/eec9f3a6-2817-45f5-b007-a290f3e530c6 Curiosamente, prima dell’episodio, il prezzo del greggio stava sprofondando. Appena la nave si è incagliata, il prezzo del greggio è tornato a salire in modo repentino e immed…

Read more

l’inflazione che prima era solo strisciante, è ormai davanti agli occhi di tutti, stampata sulle bollette e sugli scontrini.

L’episodio della nave Evergreen incagliata in modo molto anomalo che bloccò il transito dei trasporti marittimi attraverso il canale di Suez è stato un po’ come uno squillo di tromba per segnalare l’ inizio del nuovo tormentone, quello “green” appunto, anzi ever green, ovvero sempre verde o verde per sempre.

E infatti molti si sono accorti che l’agenda ecologica denominata verde, era passata in secondo piano, completamente sovrastata dall’ingombrante e assordante presenza pervasiva del virus assassino.

Ma di qualcosa dobbiamo sempre aver paura e sentirci in colpa.

A questo scopo torna, passando in pompa magna dalle porte spalancate dell’inferno al Quirinale, la nostra affezionata portavoce dell’unica verità ecologica, a ricordarci, agitando le treccine, di quanto facciamo schifo e di come i guai del mondo siano solo e soltanto colpa nostra.

Il grido di battaglia verde lanciato dalla nave portacontainer Evergreen inserisce quindi la seconda cartuccia nella canna del fucile che abbiamo puntato in faccia, aggiungendosi alla diabolica macchinazione sanitaria.

 

Qui entra in gioco il solito petrolio.

Come avevo già spiegato nella mia newsletter sopra menzionata:

“il petrolio è la linfa vitale dell’intero apparato militare industriale americano: il petrolio alto fa bene a Wall Street! Il petrolio serve per qualsiasi lavorazione industriale. Tutto contiene petrolio. Ma la cosa fondamentale è che il petrolio lo si paga in dollari americani. In un momento in cui gli Stati Uniti sono impegnati nella più massiccia stampa di denaro mai vista, al ritmo di trilioni su trilioni, serve un petrolio più caro per assorbire i dollari in eccesso. Un po’ effetto Scottex Casa; con la carta si assorbe il petrolio”.

Per poter assorbire più dollari, occorre un petrolio più caro.

Per giustificare il costo del petrolio più caro, bisogna creare l’emergenza, chiudendo il rubinetto.

Il metodo è sempre lo stesso, problema-reazione-soluzione, e visto che funziona alla grande, continuano a usarlo, dato che la plebaglia, non solo ci casca sempre, ma per qualche arcano motivo desidera sempre nuove fantasiose forme di tortura, perché pare annoiarsi o abituarsi dopo un po’ delle torture vecchie; una forma sublimata di masochismo di massa che richiede dosi crescenti di dolore, per saziare istinti che provengono da chissà quale zona del loro cervello bacato.

E il dolore, richiesto in modo così plebiscitario, arriverà con cattiveria devastante. I punitori avranno questa tenuta “sadomaso”. Pronti a somministrare dosi massicce di brutalità. https://it.wikipedia.org/wiki/Forza_di_gendarmeria_europea

 

Quando scendiamo in piazza, con la nostra Lacoste e le Nike ai piedi, armati di striscioni e fischietti, ricordiamoci che dovremo fronteggiare energumeni in tenuta da guerra, addestrati al combattimento, e supportati da retrovie dotate di arsenali anche nucleari. Questo per sottolineare quanta sia sproporzionato il confronto.

Riepiloghiamo adesso i passaggi che ci hanno portato qui:

1.       La nave Evergreen segnala l’inizio dell’operazione Green

2.       Green economy – ovvero economia verde. Il Green New Deal già annunciato, può allora partire, con stampa di trilioni di dollari che si aggiungono ai trilioni già esistenti.

3.       L’inflazione è quindi inevitabile, ma per non creare sfiducia nelle banche e nelle valute tipo dollaro, euro ecc, essa viene nascosta nel costo dell’energia.

4.       Per giustificare l’aumento dell’energia, inizia la campagna mediatica mendace che attribuisce i rincari non alla stampa di dollari, ma alla scarsità, abituando di fatto e lentamente le persone che la scarsità energetica sia una cosa inevitabile e che bisogna essere pronti a pagare caro il prezzo di qualcosa che è scarso.

5.       In modo molto subdolo, la colpa di tutto ciò che non va, viene attribuita al lurido uomo bianco occidentale che per il suo tenore di vita esageratamente confortevole, ha causato tutti i guai del mondo ed è quindi giusto che adesso ne paghi le conseguenze riducendo verticalmente il proprio standard di vita.

Insomma, se l’emergenza sanitaria è il pelo, l’agenda verde sancita dal bollino di marchiatura detto Green Pass, sarà il contropelo. L’obiettivo resta lo stesso, ovvero la distruzione del ceto medio occidentale e il suo adeguamento ed omologazione alle masse informi di consumatori omogenei simili allo standard rappresentato da coloro che arrivano al ritmo di un barcone al giorno.

Qual’e lo scopo dell’agenda ecologica unita a quella sanitaria ed energetica?

Più o meno sarà una forma perfezionata di questo modello socio economico che vado a descrivere.

Il cittadino, si sveglierà la mattina e gli verrà chiesto: “ cosa hai fatto oggi di utile per Madre Terra, per meritarti di vivere? Lo sai che la tua esistenza nuoce all’ecosistema? Hai visto i poveri orsi polari sui ghiacci che si sciolgono? Hai visto i disastri ambientali che le nostre TV ti hanno mostrato in modo incessante? Tutto ciò è colpa tua! La tua vita ha un impatto negativo sull’ambiente del quale TU sei il nemico numero 1.

Tu, schifoso ed inutile parassita. Devi vergognarti e pentirti. Adesso dovrai rimediare perché la colpa è tua e solo tua; avido consumatore di risorse a sbafo, che ha vissuto sopra i propri mezzi ed ha causato la distruzione ecologica del mondo.

Devi meritarti di poter vivere altrimenti devi accettare le regole che noi esperti, fortunatamente abbiamo studiato affinché ti sia concesso comunque di vivere, ma lo farai limitando il più possibile la possibilità che tu possa continuare a danneggiare ulteriormente il Pianeta Terra che hai ridotto in queste condizioni”.

Il cittadino, terrorizzato e ormai convinto che la sua vita sia effettivamente inutile e dannosa dovrà quindi guadagnarsi il diritto naturale di vivere giornalmente, con meriti e crediti ecologici dettati dalle proprie azioni e dal proprio contributo alla massima ortodossia nel seguire i dettami “green” che saranno indetti dalle organizzazioni internazionali tipo World Economic Forum, ONU, WHO, IMF ecc,. ratificati dai governi tecnici di turno e controllati e sanzionati dalla forza bruta militare e poliziesca.

Il sangue sull’asfalto sarà condito di verde.

Fino ad ora è stata una grande esercitazione globale di massa per abituarci a dei comportamenti che da emergenziali diventano naturali. Il distanziamento e le maschere al volto per disumanizzare. I lockdown e i limiti di distanza entro i quali è possibile spostarsi, vedi zone rosse e gialle e la distanza da casa per le passeggiate, per abituarci all’automatismo che il movimento della propria persona non è più libero, ma gestito ad autorizzato da remoto.

Con un pubblico ormai ammorbidito e intriso fino a questo punto dalla propaganda, il campo è aperto per il prossimo passaggio, ovvero l’dea dell’impronta di carbonio, la cosiddetta “carbon footprint”.

La verità assoluta, dogmatica e inappellabile sarà il binomio vita umana=inquinamento.

Per ovviare a questa nostra colpa, i cabalisti hanno già preparato la benevola soluzione. Le pecore saranno quindi libere di pascolare soltanto entro il perimetro lineare che dovranno quotidianamente guadagnarsi cedendo fette della propria libertà e comportandosi in modo ultra ortodosso nel rispetto dei dettami.

L’utilizzo di APP sempre più pervasive e sofisticate, unite all’utilizzo esclusivo di pagamenti elettronici renderanno possibile Il tracciamento di tutte le abitudini di consumo e degli spostamenti delle persone.

In base alla propria carbon footprint, il cittadino potrà aver accesso all’ acquisto di beni o servizi individualmente calibrato, in base ai propri meriti o crediti sociali. Così come gli spostamenti in termini lineari rispetto alla propria dimora abituale.  In pratica la vita sarà gestita come la linea di fido sul conto corrente concessa dalla banca: finché si resta nei limiti “dell’accordato” , non c’è nessun problema, ma lo splafonamento viene severamente punito in modo pecuniario e con riduzione del rating e segnalazione in Centrale Rischi.  Esci di un metro oltre il perimetro di vita ecologicamente consentito? Pling, 100 punti di detrazione dai crediti sociali, recuperabili con 100 giorni di auto confinamento a casa, mangiando solo soia e tavolette di farina di insetti bio, e se non si riesce più ad andare alla casetta al mare per demerito, pazienza, la compreranno i fondi di private equity pronti a fare incetta.

Si possono fare mille esempi simili. Vista la sfacciata presa per il culo che è andata avanti fino ad ora con le più ridicole menzogne spacciate per verità incontrovertibili, ormai non ci dobbiamo più meravigliare di nulla. Potrebbero anche arrivare anche a dire che dobbiamo toglierci un rene per sconfiggere il virus, e la gente ci crederebbe!

Non credo che sia necessario dilungarsi ancora nel descrivere questi scenari. Penso che comunque siamo in molti ad essercene accorti.

Quello che accadrà ora è quindi una diminuzione della libertà che sarà sempre più un qualcosa che ci diranno che dovremo guadagnarci. Ci saranno molti disordini dovuti all’artificiosa creazione di scarsità, a cominciare da quella del petrolio e dei combustibili per il riscaldamento.

Si passa sempre da un terrore ad un altro. Adesso sarà l’inverno del terrore di morire di freddo.

Ricordate come prima ci dicevano che non c’erano posti letto sufficienti in terapia intensiva?

Adesso ci diranno che non ci sono camion sufficienti per trasportare la benzina.

C’è sempre la creazione artificiale di una scarsità di qualcosa di vitale finalizzata a far nascere il problema.

Dal problema scaturisce la reazione e dalla reazione si passa alla soluzione ovvero le manganellate e la privazione ulteriore e definitiva di libertà; una libertà che non sarà più quella dei diritti naturali dell’uomo, ma che andrà guadagnata quotidianamente con il proprio comportamento.

Già la gente è pronta ad accettare che siano i militari a gestire i rifornimenti e i razionamenti di cibo e combustibili. La gente sarà accontentata e i militari tipo Eurogendfor saranno dispiegati ed utilizzati sempre più.

Per chi spera in un appoggio delle forze dell’ordine e di improbabili “patsy” in gonnella, vorrei ricordare che questi soggetti sono dipendenti dello Stato e dallo Stato ricevono l’emolumento che gli consente di sopravvivere. Nella maggior parte dei casi si tratta di persone che non hanno risparmi e che hanno molti debiti e finanziamenti, spesso molti figli e doppie famiglie. Non è per loro materialmente possibile rinunciare anche ad un solo stipendio per unirsi ad un’improbabile causa di ribellione. Quindi rimarranno sempre dalla parte di chi a loro dà di che vivere.

Come affrontare questo momento.

Contrariamente a molti diffusori di paura e panico, io cerco sempre di proporre delle soluzioni o delle idee.

La peggior cosa che si può fare adesso è quella di mettersi in un angolo a piangere. Restare impietriti davanti alla paura e alle minacce non è mai una cosa prudente. Si tratterà di giocare a “guardia e ladri” muovendosi nelle maglie di libertà che saranno disponibili. Alcune soluzioni le ho proposte nelle precedenti newsletter e restano valide: comprare oro e argento, per avere una moneta che sia esterna al Grande Reset, creare una rete tra persone che la pensano allo stesso modo.

FONTE: https://andreacecchi.substack.com/p/operazione-green

 

 

 

I media diventano novax quando si tratta di vaccini cinesi e russi

Alan Macleod, Orinoco Tribune 27 luglio 2021

È sorprendente quanto siano simili le tecniche che Fox News usa per spaventare sulla campagna di vaccinazione statunitense e quelle che The New York Times, Reuters e altri usano per spaventare sui vaccini cinesi“. Jim Naureckas, Equità e accuratezza nel reporting

“Centinaia di operatori sanitari thailandesi sono stati infettati nonostante le vaccinazioni Sinovac”, pubblicava il titolo bomba di Reuters. Il rapporto descriveva in dettaglio come 618 operatori sanitari thailandesi vaccinati col vaccino cinese contro il COVID siano stati comunque infettati, provocando un decesso. Come è comune con un media così influente, la storia di Reuters fu ripresa da centinaia di pubblicazioni, tra cui The Washington Post, Yahoo! Notizie e New York Post. Eppure l’articolo rileva anche che oltre 677000 operatori sanitari thailandesi ricevettero la dose, il che significa che oltre il 99,9% di quelli vaccinati non sviluppava il COVID-19, un fatto che smentisce le implicazioni del titolo. La grande maggioranza degli utenti non va oltre il titolo, il che significa che gli fu data loro la falsa impressione che Sinovac sia inefficace. Essere vaccinati non offre protezione completa dal COVID-19. A fine giugno, CNBC notò che oltre 4000 nordamericani vaccinati furono ricoverati col virus, di cui 750 morti. Eppure Reuters rese la notizia un’opportunità per diffondere sfiducia nei confronti di Sinovac in Thailandia, che viveva un picco rapido e inedito di casi di coronavirus. L’articolo anche colse l’occasione per presentare il governo degli Stati Uniti e la società nordamericana Pfizer come salvatori, osservando che “la Thailandia si aspetta una donazione di 1,5 milioni di vaccini Pfizer-BioNTech dagli Stati Uniti entro la fine del mese”. Eppure in un Paese di 70 milioni di persone tale contributo è tutt’altro che una soluzione. Gli stretti legami di Reuters col governo degli Stati Uniti e Pfizer fanno sembrare tale definizione particolarmente discutibile. Jim Smith, presidente della Thomson Reuters Foundation ed ex- presidente e CEO di Thomson Reuters, è anche nel consiglio di Pfizer. Nel frattempo, l’ex-direttore aziendale globale di Reuters, Dawn Scalici, fu per 33 anni nella CIA, divenendo direttore senior supervisionando le operazioni dell’agenzia in Iraq. Lasciò il suo lavoro come National Intelligence Manager per l’emisfero occidentale del Director of National Intelligence per, secondo lui, “promuovere la capacità di Thomson Reuters di soddisfare le disparate esigenze del governo degli Stati Uniti”.
Non è la prima volta che Reuters istiga la paranoia anti-vax contro i vaccini cinesi come Sinovac e Sinopharm. A gennaio, pubblicò l’articolo intitolato “Il volontario del Perù nella sperimentazione del vaccino Sinopharm muore di polmonite COVID-19, afferma l’università”. Eppure, sepolto nell’articolo c’era la dichiarazione dell’università che rileva che il partecipante era nel gruppo di controllo, che ricevtte solo un placebo, il che significa che era morto perché non aveva avuto il vaccino, non perché l’avesse avito, come pretebdeva il titolo. A maggio, Reuters pubblicò un pezzo intitolato “Gli esperti dell’OMS esprimono” fiducia molto bassa “in alcuni dati del vaccino COVID-19 Sinopharm”. Eppure, leggendo il rapporto, l’OMS affermò di avere “fiducia generale nella capacità [del vaccino] di prevenire la malattia”. L’unica lamentela del pezzo era che la fase di test non includeva un numero sufficiente di persone provenienti da determinati gruppi a rischio, come donne incinte od anziani, il che significa che avevano pochissima fiducia nel fatto che la sperimentazione avesse dimostrato categoricamente che il vaccino era indiscutibilmente sicuro per certe persone con co-morbilità. Cosa, invece, un laico, che non ha familiarità con la terminologia scientifica, trarrebbe da tale titolo? La settimana prima, l’articolo di Reuters “Il vaccino di Sinovac trova sostenitori a Singapore nonostante le domande sull’efficacia altrove”, affermava che il motivo per cui la città-Stato insulare importava il vaccino cinese era che “Singapore non vuole sconvolgere Pechino”, piuttosto che quale difesa efficace contro un virus mortale. E all’inizio di questa settimana (luglio 2021), l’influente notiziario pubblicò l’ articolo intitolato “Il vaccino Sinopharm sul COVID-19 induce risposte anticorpali più deboli al Delta – Studio”, nonostante il fatto che l’università che intraprese l’esperimento dichiarasse che “Questo vaccino fu trovato molto efficace anche per la variante Delta”. Il medico che supervisionò lo studio concluse che “quando si tratta di Delta e altre varianti, il vaccino Sinopharm induce livelli di risposte anticorpali simili a quelli delle persone naturalmente infettate, il che è molto buono”. Lo riportarono i media cinesi, ma non Reuters, il cui articolo spacciava esattamente il messaggio opposto.
Tuttavia, le notizie false spacciate da Reuters sono tutt’altro che l’unico canale della chiara crociata per screditare Sinopharm e Sinovac. Nel 2020, il New York Times pubblicò l’articolo “Il Brasile riprende la sperimentazione del vaccino cinese dopo una breve sospensione in seguito alla morte di un volontario”. Solo nel penultimo paragrafo informava i lettori che la persona in questione si era suicidata. A meno che non si supponesse che il vaccino avesse innescato questo (cosa che non affermava), la premessa della storia non vale niente. “Brasiliano si suicida” non esiste per il Times. Eppure tale caso si rivelò degno di due articoli. Non è facile vedere una ragione oltre al clickbait irresponsabile o all’intento doloso dietro la scelta di titolo e argomento. Una recente denuncia del Times si affidava molto ad allusioni per screditare la Cina, il cui titolo recitava “Si affidavano ai vaccini cinesi. Ora combattono le epidemie”. L’articolo descriveva Bahrayn, Mongolia e Seychelles che avevano acquistato e somministrato Sinopharm e Sinovac. “Tutti e tre ripongono la loro fiducia, almeno in parte, in vaccini di fabbricazione cinese facilmente accessibili, che consentiranno di lanciare ambiziosi programmi di vaccinazione quando gran parte del mondo lo fa senza”, scrisse l’autore Sui-Lee Wee, confrontandoli in modo costantemente sfavorevole a quelli di fabbricazione nordamericana; “Ma invece della libertà dal coronavirus, tutti e tre i Paesi ora combattono un’ondata di infezioni”.

Il NYT presentava un’esposizione sinofoba e con immagini allarmanti
Ma ciò di cui il Times non informò i lettori è che la stragrande maggioranza dei casi gravi o mortali in quei Paesi è capitata a individui non vaccinati. Il Ministero della Salute delle Seychelles lo confermò e continuava ad implorare ad assumere il vaccino cinese, sapendo che è sicuro. Come affermò il Ministero della Salute, “La disinformazione prolunga la pandemia di COVID-19 e può mettere in pericolo vite umane portando prendere decisioni disinformate”. Enkhsaihan Lkhagvasuren, capo dell’attuazione delle politiche di salute pubblica del Ministero della Salute mongolo, rilasciò una dichiarazione simile, osservando che il 96% dei decessi di COVID-19 nel suo Paese si verificò in individui che non erano stati completamente vaccinati. Nel frattempo, i casi giornalieri in Bahrayn erano già precipitati da un mese, prima della pubblicazione del pezzo di Wee, e ora il Paese ha una media di meno di 100 nuovi casi al giorno.
Il New York Times ha a lungo diffamato i prodotti cinesi, producendo storie come:
• “Nella corsa al vaccino contro il coronavirus, la Cina si allontana dai percorsi ufficiali” (16 luglio 2020);
• “La Cina offre a migliaia di vaccini Covid-19 non provati, con rischi sconosciuti” (26 settembre);
• “Vaccino non provato? Nessun problema in Cina, dove la gente si affretta a vaccunarsi” (17 novembre);
• “Il vaccino cinese contro il Covid-19 ottiene una spinta chiave, ma i dubbi girano” (9 dicembre);
• “Turchia e Brasile affermano che il vaccino cinese è efficace, con scarsi dati a supporto” (25 dicembre);
• La Cina ha tutto ciò di cui ha bisogno per vaccinare milioni di persone, eccetto qualsiasi vaccino approvato” (29 dicembre);
• “I risultati deludenti dei vaccini cinesi rappresentano una battuta d’arresto per il mondo in via di sviluppo” (13 gennaio 2021);
• “La Cina voleva mostrare i suoi vaccini. Si ritorce contro” (25 gennaio 2021).
Tutti questi furono scritti da Wee, giornalista senza conoscenze su scienze o medicina, secondo la sua biografia LinkedIn. E tutti volti ad allusioni e congetture per ripetere lo stesso messaggio. Il Washington Post denigrò ciò che vede come “vaccini scadenti della Cina”, con l’editorialista Josh Rogin che costantemente spaccia la dubbia ipotesi della fuga, anche quando altri media la descrivevano come complottismo infondato.

Condannando lo scetticismo sui vaccini in patria, promuovendolo all’estero
Il New York Times condannava lo scetticismo sui vaccini in patria, rimproverando i conservatori per la riluttanza a farsi vaccinare. Presentando l’estrema destra come una minaccia diretta alla sicurezza nazionale, a marzo il Times avvertì che “le organizzazioni estremiste ora mettono a dura prova sicurezza ed efficacia dei vaccini contro il coronavirus nel tentativo di minare il governo”. “La sfiducia nei confronti di un vaccino contro il coronavirus potrebbe mettere in pericolo l’immunità diffusa”, si preoccupava nel luglio 2020, aggiungendo che “miliardi sono stati investiti nello sviluppo di un vaccino, ma il calendario rapido e le cheerleader del presidente Trump creano un gruppo completamente nuovo di pazienti esitanti sui vaccini”. Anche Reuters si spaccia come favorevole alla scienza, gestendo persino un dipartimento di verifica dei fatti che sfata le voci sui vaccini. Tuttavia, un’indicazione di quanta cura viene prestata ad essi può essere ricavata da un fact check di giugno, che inizia con la frase “Riempimento per correggere l’errore di battitura nel paragrafo due e nel titolo”, chiaramente una nota dell’autore al team di editing. Per quasi un mese non fu corretto, suggerendo che nessuno del media lo leggesse, né prima né dopo la pubblicazione.

Disinformazione sul Covid
“È sorprendente quanto siano simili le tecniche che Fox News usa per spaventare sulla campagna di vaccinazione statunitense e quelle che The New York Times, Reuters e altri usano per spaventare sui vaccini cinesi”, Jim Naureckas, editore dell’organizzazione di sorveglianza dei media Equità e precisione nei rapporti. “Non è difficile sfruttare la scarsa familiarità dei profani con la probabilità di far sembrare grandi i piccoli pericoli. In entrambi i casi, tuttavia, i media mettono a rischio la vita delle persone per uno scopo politico, in effetti conducendo una guerra batteriologica con la guerra psicologica”, aggiunse. Non c’è bisogno di tanta sfiducia. Sinopharm e Sinovac sono vaccini virali inattivati che utilizzano particelle virali inattivate o uccise che non possono replicarsi. Questo metodo è una delle tecniche più antiche e consolidate, utilizzata da Jonas Salk per creare il suo famoso vaccino contro la poliomielite. Il metodo è ancora utilizzato per fare i moderni vaccini contro l’epatite A e l’influenza. Sinopharm e Sinovac contengono proteine a cui risponde il sistema immunitario dell’organismo, stimolando la produzione di anticorpi anti-COVID, preparandolo a combattere qualsiasi infezione reale. I vaccini sono stati progettati per essere più efficaci contro i casi più gravi di COVID-19, con studi che dimostrano sono sufficienti a prevenire l’infezione sintomatica e particolarmente utili nella prevenzione dei ricoveri.

Il solito nemico
La Cina non è l’unica fonte straniera di vaccini verso la quale i media occidentali dimostrano profonda ostilità; anche il vaccino russo Sputnik V ha suscitato notevole scetticismo. La Reuters pubblicò una serie di articoli che evidenziano presunte carenze dello Sputnik, incluso un notiziario in cui si rilevava che il Brasile l’avesse rifiutato. Eppure ciò fu pubblicato più di un mese dopo che un rapporto del Dipartimento della salute e dei servizi umani degli Stati Uniti si vantava che tra i migliori risultati del 2020 c’era la lotta all’”influenza maligna” della Russia nell’emisfero occidentale facendo pressioni sul governo brasiliano affinché evitasse lo Sputnik. Quando questo fu colto da Brasil Wire e altri media, causò uno scandalo nazionale. Il Russian Direct Investment Fund (RDIF), che possiede i diritti sullo Sputnik descrisse Reuters come l’esecuzione di una campagna di disinformazione con notizie “false e imprecise” da fonti anonime dei gruppi di lobby farmaceutici occidentali. Degno di nota qui è che Reuters fu segretamente finanziata dal governo britannico durante la Guerra Fredda per condurre propaganda antisovietica e che i documenti trapelati mostrano che tale stretta relazione continua oggi. Il Foreign and Commonwealth Office del Regno Unito lavora coll’azienda su operazioni progettate per “indebolire la Russia”, secondo essi stessi. Che un accordo simile sulla Cina sia in atto non è fuori questione.
Anche il Washington Post mostrò simile scetticismo sui vaccini provenienti dai Paesi nemici. Nell’articolo “I russi e i cinesi pubblicizzano i loro vaccini. Dovremmo fidarci di loro?” il giornale permise a uno scienziato del produttore rivale di vaccini Moderna di affermare che dovremmo prendere i risultati di Russia e Cina “con due granelli di sale”, confermando chiaramente le accuse dell’RDIF. La stessa fonte di Moderna disse che la Russia non avrebbe mai permesso che il suo vaccino fosse soggetto a un processo di approvazione da parte delle autorità di regolamentazione dell’UE, affermazione immediatamente smentita. Come i vaccini cinesi, l’efficacia dello Sputnik è stata confermata, con studi che dimostrano che può vantare un indice di efficienza del 92%.

Costruire un nuovo nemico

L’ondata di scetticismo sui vaccini (stranieri) non si basa sulla scienza ma piuttosto su considerazioni geopolitiche. Nell’ultimo decennio, la Cina, e in misura minore la Russia, sono diventate i principali rivali internazionali degli Stati Uniti. Nel 2011, l’amministrazione Obama iniziò quello che definì “perno verso l’Asia” degli Stati Uniti, tentativo di circondare Pechino con basi militari. Oggi sono più di 400 volte contro la Repubblica popolare. Il bilancio del Pentagono per il 2021 chiarisce che ci sarà un significativo allontanamento dal Medio Oriente e ridistribuzione di mezzi nell’Asia orientale, che diventerà il “teatro prioritario” degliUSA. Un’altra regione del conflitto sarà l’Artico, dove il riscaldamento delle temperature aprirà preziose rotte allo sfruttamento. Già molti a Washington sostengono l’occupazione della Norvegia come misura per contrastare la presunta minaccia russa. La costante allerta sulla stampa ebbe un effetto significativo: un sondaggio rilevava che l’opinione pubblica nordamericana nei confronti di Cina e Russia è crollata al di sotto dei livelli della Guerra Fredda, con solo 20% e 22% negli Stati Uniti con opinioni positive su quei Paesi. Ben diverso da nove anni fa, quando gli stessi sondaggi mostravano che l’opinione pubblica nei confronti della Cina era decisamente positiva. E quando Mitt Romney tentò di scegliere la Russia come nemico geopolitico numero uno degli Stati Uniti durante i dibattiti presidenziali del 2012, i suoi oppositori democratici lo derisero. “Gli anni ’80 ora chiedono di riavere la loro politica estera… la Guerra Fredda è finita da 20 anni”, scherzava Barack Obama.
Oggi, c’è poco disaccordo tra i due partiti su chi siano i principali nemici degli Stati Uniti, e retorica e minacce continuano ad intensificarsi. A febbraio 2021, il Consiglio Atlantico, il think tank della NATO composto da capi militari della NATO, pubblicò un rapporto di 26000 parole che descrive la Cina come “l’unica sfida importante che gli Stati Uniti devono affrontare oggi”. Il rapporto consigliava gli Stati Uniti di usare i loro militari per tracciare una serie di “linee rosse” intorno la Cina, oltre cui gli Stati Uniti avrebbero risposto. Ciò includeva qualsiasi azione militare cinese o nordcoreana nella regione dell’Asia-Pacifico o qualsiasi attacco informatico cinese a Stati Uniti o alleati. In caso contrario, consigliavano al presidente Biden, si sarebbe tradotta in “umiliazione nazionale”. Il rapporto delineò come sarebbe una politica cinese di successo nel 2050: “[Gli] Stati Uniti e i loro i principali alleati continuano a dominare l’equilibrio di potere regionale e globale in tutti i principali indici di potere” e il capo di Stato Xi Jinping “è stato sostituito da una leadership di partito più moderata; e … lo stesso popolo cinese arriva a mettere in discussione e sfidare la proposta secolare del Partito Comunista secondo cui l’antica civiltà cinese è destinata per sempre a un futuro autoritario”. In altre parole, la pressione statunitense aveva portato a un cambio di regime a Pechino.
A maggio, i capi politici e militari occidentali si incontrarono al vertice dell’Alleanza delle Democrazie, dove uno dei grandi punti di discussione era l’ istituzione di una “NATO asiatica” per respingere quella che consideravano intollerabile aggressione cinese nella regione. Il tenente generale HR McMaster approvò il piano, descrivendo il Partito Comunista Cinese come senza dubbio la minaccia numero uno alla democrazia nel mondo. Ma mentre la Cina non spedisce navi da guerra sulle coste della California o del Maine, dall’altra parte del globo fa il contrario. Per tutto il 2020 e 2021, gli Stati Uniti intrapresero una serie di azioni militari provocatorie, esaminando le difese costiere cinesi da mare e aria. Nel luglio 2020, l’USS Peralta arrivò a 41 miglia nautiche dal confine marittimo della Cina. Nel frattempo, bombardieri nucleari nordamericani sorvolarono navi cinesi vicino l’isola di Hainan.

Guerra economica
Oltre alla formazione militare, gli Stati Uniti conducono una guerra economica tentando di ridurre la Belt and Road Initiative cinese, enorme piano di sviluppo economico per Asia, Europa, Africa e Australasia. Con pari insuccesso, gli Stati Uniti tentato di persuadere la Germania ad abbandonare il gasdotto Nord Stream 2, che consentirà di pompare 110 miliardi di mc di gas russo in Germania (e ll’Europa), creando una profonda codipendenza economica tra i due Paesi. Cina e Russia sono soggette a un considerevole regime di sanzioni statunitensi. Altre armi economiche incluse dall’amministrazione Trump furono il tentativo di costringere la società dei social media di proprietà cinese TikTok a vendersi a un rivale nordamericano, cercare di bloccare la tecnologia 5G globale della società cinese Huawei e appoggiare piattaforme social media per mettere a tacere la voce dei cinesi. Nel 2020, un think tank finanziato dal governo statunitense convinse twitter a cancellare oltre 170000 account in sintonia col governo cinese in un solo giorno.
La pandemia di COVID-19 è stata uno strumento conveniente per aumentare il la sinofobia nel pubblico nordamericano, con Trump e Biden che usarono l’apparente origine cinesi del virus come capitale politico. Trump lo chiamò sempre “virus cinese” e, in modo derisorio, “Kung Flu”. Andando oltre, il senatore della Florida Rick Scott pretese che ogni cittadino cinese fosse una spia comunista e come tale andava trattato. In tale clima, gli attacchi razzisti agli asiatici americani aumentarono vertiginosamente. La Russia fu obiettivo di una guerra d’informazione simile, coll’emittente pubblica russa RT rimossa da alcuni mercati statunitensi, il suo personale costretto a registrarsi come agenti stranieri secondo una legge del 1938 approvata per contrastare la propaganda nazista. Entrambi i Paesi furono anche accusati di aver usato armi a microonde finora sconosciute contro agenti segreti e diplomatici nordamericani.

Mondo sottosopra

Numerosi articoli sui media aziendali suggeriscono che ciò che temono dei vaccini cinesi e russi non è che siano inefficaci, ma che siano effettivamente efficaci e consentiranno a quei Paesi di ottenere vittorie diplomatiche. “Cina e Russia usano i vaccini contro il coronavirus per espandere la loro influenza. Gli Stati Uniti sono in disparte”, scrisse ul Washington Post. Il New York Times parve d’accordo: “Il Brasile ha bisogno di vaccini. La Cina ne beneficia”, scrisse, preoccupandosi che Sinopharm e Sinovac dessero alla Cina “un’enorme leva nelle nazioni devastate dalla pandemia”, osservando che il Brasile aveva ammorbidito la posizione intransigente contro la rete 5G di Huawei, presumibilmente in risposta all’aiuto della Cina. L’idea che gli Stati Uniti potessero contrastare ciò usando il loro enorme potere politico e diplomatico rinunciando ai diritti di proprietà intellettuale sulla produzione dei vaccini, il che significa che verrebbe prodotto liberamente nel mondo, non fu presa in considerazione. La pandemia di COVID-19 mise in luce le profonde disuguaglianze nel mondo. Negli Stati Uniti e in altre nazioni ricche che li hanno accumulati, i vaccini sono abbondanti e disponibili per tutti. Ma furono accolti con enorme scetticismo dal pubblico. Un sondaggio di Morning Consult rilevò che il 30% dei nordamericani è ancora scettico o rifiuta categoricamente di essere vaccinato. In quella che è una guerra culturale faziosa, più del 97% dei nordamericani recentemente ricoverati e il 99,5% di coloro che muoiono di COVID-19 non sono vaccinati, secondo CDC e Surgeon General.
Nel frattempo, nel Sud del mondo c’è grande desiderio di essere vaccinati, ma questo è bloccato dalle azioni statunitensi. Le nazioni occidentali, che possiedono molti più vaccini di quanti ne potrebbero mai usare, si rifiutano di rinunciare ai diritti di proprietà intellettuale, impedendo la produzione mondiale. Anche le sanzioni statunitensi impediscono a Cuba di importare la materia prima di cui ha bisogno per aumentare la produzione dei vaccini COVID nazionali. L’isola ha anche una carenza di siringhe, grazie al blocco degli Stati Uniti, il che significa che non può nemmeno vaccinare completamente i propri cittadini.

La vergognosa realtà della salute globale
Mentre molti nordamericani vedono il coronavirus dallo specchietto retrovisore, nel mondo ancora imperversa con oltre 8000 persone che muoiono ogni giorno e più di mezzo milione che risultano positive, mentre il mondo entra nella terza ondata di infezioni. Molti Paesi hanno appena iniziato a vaccinare la popolazioni e i rapporti suggeriscono che i poveri dovranno aspettare fino al 2024 o più per un’iniezione. Ad esempio, la Repubblica Democratica del Congo, il terzo Paese più popoloso e più grande dell’Africa, aveva vaccinato solo lo 0,09% dei cittadini (meno di 1 su 1000). I vaccini di altri Paesi potrebbero aiutare tale grave carenza. Eppure è chiaro che molti a Washington non vogliono che ciò accada. I media trascorsero gli ultimi 18 mesi insistendo che “ci fidiamo della scienza” e condannando il cospirazionismo sull’affidabilità dei vaccini. Eppure, quando si tratta di vaccini stranieri, la fede nel metodo scientifico viene sacrificata sull’altare della politica, mettendo a rischio la vita delle persone per sostenere gli scopi geopolitici degli USA. Il messaggio coerente al mondo nei media statunitensi era “I vaccini cinesi (e russi) sono inefficaci o pericolosi. Non prendeteli”. Oltre ad essere effettivamente scorretto, per molti nel Sud del mondo Sinovac, Sinopharm o Sputnik sono l’unica scelta, il che significa che tale messaggio mette in pericolo milioni di persone. Altri non hanno alcun accesso ai vaccini.
Allo stesso modo, lo scetticismo nazionale sui vaccini veniva fortemente condannato, con individui e organizzazioni rimossi dai social media e persino esclusi da piattaforme come Patreon nel supportare il proprio lavoro. Ma lo scetticismo internazionale sui vaccini non solo non è censurato, ma è attivamente incoraggiato da molti grandi notiziari occidentali che, con straordinaria irresponsabilità, mettono attivamente a rischio la vita di persone per scopi politici.

Traduzione di Alessandro Lattanzio

FONTE: http://aurorasito.altervista.org/?p=22403

 

 

 

PANORAMA INTERNAZIONALE

GRECIA A.D. MMXXII: VENTI GELIDI DI GREAT RESET

Il 2022 inizia in Grecia con gli ospedali al collasso ed i malati abbandonati nelle corsie dal residuo personale stremato, mentre i direttori sanitari si ostinano a non richiamare in servizio i medici non vaccinati (quanti dèja vu nelle vicende Greche…). Si moltiplicano, intanto, testimonianza dirette di ricoverati che raccontano di veri e propri maltrattamenti e vessazioni per i non vaccinati che malauguratamente finiscono in ospedale, nonché le esternazioni di sanitari che li insultano augurando loro le peggio cose (dèja vu n.2). La vicenda Djokovic ha avuto vasta eco nel mondo ortodosso; meno pubblicizzata, invece, la vicenda delle miniere di litio che l’Australia stava per aprire in Serbia e che il governo di Belgrado sembra avere finalmente bloccato. Il governo multa gli over 60 non vaccinati (terzo dèja vu) e accentra la gestione dei parchi nazionali, in modo da poterli svendere meglio, come del resto già ha fatto in Eubea, dopo l’incendio di tre anni fa. Le élites di Atene sembrano sempre più dedite al saccheggio, ma anche a pratiche di pedofilia e perfino satanismo, come sembrano mostrare le numerose vicende che, nonostante tutto, vengono a galla in questo mese di gennaio. Il freddo e le nevicate, del tutto normali in questo periodo anche in Grecia, bloccano le strade e costringono la gente in casa… peccato che la metà delle case (inclusa quella di Panagiotis) non abbia il riscaldamento e il costo dell’elettricità per le stufe sia alle stelle. E i senzatetto non possono entrare nei rifugi se non sono vaccinati. Andarsene, scappare. Ma verso dove? Esistono posti dove – dopo il lungo lavoro sotterraneo di Klaus Schwab e soci, testimoniate dalle foto di quattro decenni –  il Great Reset non sia ancora arrivato? 

 

Da “Euforia… e fertilità” – Martedì 4 gennaio 2022

L’anno 2022 è appena iniziato, ed è stato movimentato come previsto. (…) in questo paese governato dai presunti ellenizzati Khazar, la vera celebrazione avveniva in un altro modo. Prima di tutto, le cosiddette misure anti-COVID hanno vietato la musica e i raduni, mentre indossare una maschera è diventato di nuovo obbligatorio ovunque all’esterno e i ristoranti hanno chiuso i loro locali alle 2 del mattino, subito dopo il presunto grande cambiamento del calendario.
Il sindaco di Atene, Bakoyánnis, un parassita tra gli Efialte della famiglia Mitsotákis, ha persino organizzato un concerto senza spettatori sulla collina di Lycabet davanti all’Acropoli, dove lui e i suoi hanno cantato e ballato davanti alle telecamere… allo scopo di trasmettere, dato che i greci non potevano assistere direttamente.(…) questo concerto di parassiti è durato 17 minuti, ma è costato ai contribuenti dell’antica città di Atena poco più di duecentomila euro.
(…) una realtà che il governo intende negare senza riuscirci veramente, la narrazione dei vaccini si sta disfacendo, mentre il ramo ateniese del Regime Globale intende “ricaricare le batterie dei vaccini” e gli ospedali greci stanno crollando sotto i nostri occhi.
Già i lavoratori ospedalieri in servizio, tutti vaccinati, sono ora in gran parte contaminati da COVID e, di conseguenza, contaminano i pazienti che non sono ancora vaccinati. (…) Nei grandi ospedali di Atene, cominciano col proibire ai parenti di accompagnare i loro pazienti non-COVID, solo che senza i loro parenti, i pazienti sono spesso abbandonati ad una medicina stordente e poi fatalmente morbosa, per non dire che sono abbandonati a se stessi, se sono anche solo un po’ nutriti. Sembra che il gusto satanico della teratogenesi da vaccino e COVID sia straripante. Su Internet, la gente lo sta già testimoniando, e a volte anche gli stessi lavoratori dell’ospedale. La selezione di oggi.
“A settembre, quando mio padre fu ricoverato a Vólos, non per il Covid ed essendo senza forze a causa della malattia, fu buttato su un letto per tre giorni e non fu nemmeno nutrito. Non gli hanno nemmeno dato un lenzuolo, l’hanno tenuto così, sotto una cosa di carta come coperta.
“Dalla prima ondata di COVID, abbiamo sentito storie di persone completamente trascurate negli ospedali. (…)
“Uno dei nostri conoscenti nell’ospedale di Pýrgos è morto di fame, questa persona aveva 40 anni. I suoi genitori hanno presentato una denuncia in tribunale. Le infermiere non le danno da mangiare per non doverlo… cambiare (…)
“Guai a coloro che lasciano i loro vecchi genitori soli in ospedale. Abbiamo avuto mio padre nel KAT, il grande ospedale ortopedico e traumatologico di Atene, e lì la malasanità che abbiamo visto era monumentale. Operatori ospedalieri che si comportano come veri animali. Abbiamo anche aiutato altri pazienti nei dintorni”.
E per quanto riguarda la testimonianza di un’infermiera, essa conferma a suo modo ciò che i parenti dei pazienti hanno già riferito.
“Noi gridiamo aiuto. Quello che stiamo vivendo è illogico. Siamo allo stremo delle forze. I nostri superiori ci dicono che non vogliono il ritorno dei colleghi non vaccinati. Questo è politico, non ha niente a che fare con la salute. Lavoro in un reparto COVID da due anni. Siamo due infermiere per 46 pazienti. La loro situazione è tragica, i nostri pazienti sono intubati senza il personale necessario. I nostri superiori nella gestione dell’ospedale non si preoccupano affatto e apertamente. Aspettano semplicemente la fine della loro giornata di otto ore per andare a casa.
“Quello che stiamo vivendo è come un campo di battaglia. Tranne che stiamo combattendo una guerra senza soldati né munizioni. E poi questo tizio Mitsotákis ha appena detto che intubare un paziente in terapia intensiva o in terapia normale è la stessa cosa… beh no, non è affatto la stessa cosa. La gente sta morendo, e continuerà a morire in queste condizioni perché nessuno ci sta ascoltando, non so cosa possano ancora dire le TV, ma la verità è quella che ho appena detto. La situazione è disperata… e io lavoro nel più grande ospedale, Evangelismós ad Atene.

Il Regime uccide, è lì per questo. E forse, finalmente, lo spettatore lambda, imbevuto di stupidità, capisce finalmente qualcosa. (…) Ciò che è già in gioco è la considerazione dell’alterità, tanto quanto la figura del nemico. Il nostro primo nemico è lo Stato, che è greco solo di nome, posto com’è sotto il completo controllo degli pseudo-greci, spesso discendenti dei Khazar, per non tacere. Istruzione, sanità, polizia, giustizia ed esercito sono tutti sotto il loro controllo. All’interno di queste istituzioni, alcuni greci, patrioti e persone oneste esistono, ma sono isolati o, il più delle volte, rimangono in silenzio.
(…)
L’anno 2022 è appena iniziato, ovviamente come previsto. Tutto indica un altro anno di guerra tra noi e la bestia globale. È ferito, ma come è stato giustamente analizzato altrove, diventa ancora più pericoloso che mai.
“Questo è dimostrato dalla repressione a oltranza della minima opinione contraria agli interessi della bestia. Questo Mega Gruppo, i cui membri provengono da famiglie che hanno fatto fortuna nel crimine organizzato, non può essere considerato, nonostante le sue pratiche, come un’organizzazione mafiosa tradizionale. Perché in un contesto di omogeneità etnica, come in Giappone o nell’Italia meridionale, un’organizzazione mafiosa può essere in definitiva anche un fattore di stabilità. Tuttavia, ovunque regni questo gruppo – in Gran Bretagna, Francia, Stati Uniti e Israele – la gente è sottoposta a un’insicurezza culturale, fisica e materiale quasi permanente ed è tenuta in un costante stato di stress. Questo gruppo governa con il caos e può essere considerato senza esagerazione un’organizzazione terroristica.
(…) Ma ad Atene il tempo è ancora bello e caldo e abbiamo spento il riscaldamento; questa è la nostra più grande vittoria a Capodanno. Per il resto, dobbiamo salutare il coraggio di alcuni di noi, che hanno nuotato il giorno di Capodanno ad Attica; perché, sì, la vita rimane dignitosa contro ogni previsione.


 

Da “Necronomia” – Venerdì 7 gennaio 2022
6 gennaio, giorno della Teofania, manifestazione di Dio per gli ortodossi in Grecia, vigilia di Natale in Serbia e Russia. Come per caso, questo è il momento scelto dai satanisti di Canberra per intrappolare, umiliare e persino imprigionare Novak Djokovic, il campione mondiale di tennis, perché è serbo, ortodosso e, soprattutto, non ammette il vaccinismo dei cospiratori storici. “Dio vede tutto”, risponde; il caso è molto pubblicizzato in Grecia in questo momento.

Bloccare l’attracco del traghetto. Chios, 6 gennaio (stampa locale)

E mentre gli “australopitechi” di Canberra si scatenano e poi… fanno incazzare il non vaccinato Novak (…) Lo stesso ramo ateniese del Grande Reset intende imporre la costruzione di una nuova città per gli invasori in Grecia e sull’isola di Chios.
Quasi due anni dopo la loro prima rivolta, per fermare gli stessi piani immigratori, molti abitanti di Chios sono di nuovo in rivolta. Durante la notte del 5 gennaio e il giorno della Teofania, hanno bloccato l’attracco del traghetto che aveva caricato gli escavatori della GEK TERNA, il principale costruttore di città musulmane in Grecia, di cui ce ne sono già un centinaio, un gigante dell’edilizia e un complice della famiglia mafiosa Mitsotàkis.
(…)
Giovedì 6 gennaio, quindi, potrebbe essere stata una data importante per i greci che celebrano la Teofania. Tradizionalmente, il Pope procede alla benedizione delle acque: getta la croce in mare e i fedeli si tuffano per riportarla indietro. (…) la Chiesa ufficiale, in mano ai satanisti, ha apertamente cancellato alcune benedizioni. Così nelle Cicladi, e più precisamente a Syros, gli ecclesiastici si schierarono facimente dietro la guardia costiera, quando la Capitaneria proibì ai non vaccinati di partecipare alla cerimonia, così non potevano immergersi per riportare la Santa Croce ai… Pope di Baphomet(…)… Individui che il regime, compresa la Chiesa ortodossa ufficiale in Grecia, qualifica come “irresponsabili” e che non sono più, ai suoi occhi, “cittadini, e nemmeno fedeli”.
(…)
E nel nord della Grecia, nella nostra regione storica della Macedonia, a Serres per l’esattezza, un contadino triplicemente vaccinato si è suicidato dopo essere stato trovato positivo e già malato di COVID. Non poteva sopportare il pensiero di finire eventualmente intubato… anche se vaccinato. Sempre a Sérres, undici medici si sono recentemente dimessi dall’ospedale della città. L’ospedale, come praticamente tutti gli ospedali del paese… è sull’orlo del collasso.
(…)
“Sono stato messo in una stanza chiusa a chiave senza riscaldamento, accanto a una vecchia donna morente. C’erano lunghi periodi in cui eravamo legati nei nostri letti. Non ci nutrivano regolarmente, ci maltrattavano apposta, mi hanno anche rubato il cellulare perché ero riuscito a filmare alcune scene.
“Siamo stati minacciati, insomma praticamente torturati, insultati. Quelle infermiere sono dei mostri. Ho detto loro che andrò dal procuratore di Vólos… se ne esco vivo. Mi hanno restituito il telefono tre giorni dopo, ma era distrutto. Ho pregato, mi sono detto che devo vivere per la mia famiglia, i miei figli, uno dei quali è disabile. “E sono tornato a casa… ancora esausto e sconvolto dall’esperienza del campo di concentramento, più che dalla malattia stessa. So riconoscere la differenza tra le cose e le persone, sono un’insegnante e sono anche un’infermiera diplomata. La signora che era accanto a me è morta. Questa gente ci odia, vuole distruggerci ed è organizzata. Testimonianza in diretta, Focus FM da Salonicco, 5 gennaio, zona mattina. Speriamo solo che questa testimonianza da sola non riassuma tutta l’attuale situazione greca a questo proposito.

Eleni, infermiera in un grande ospedale di Atene, conferma che molti pazienti COVID non vaccinati sono legati e le loro stanze chiuse a chiave in modo che non scappino dall’ospedale, testimonianza in diretta, Focus FM Thessaloniki, 7 gennaio, zona mattina.
(…) Il protocollo sottilmente velato è quello dell’uccisione automatica di COVID… inizialmente dei non vaccinati in ogni caso, diciamo, in modo sottilmente velato. Questo non vuol dire che i greci vaccinati non muoiano di COVID o di altre cause. Le loro morti attraverso l’eccesso di mortalità registrato negli ultimi mesi hanno già un nome… patologia: “improvvisite acuta”.[NdT: si riferisce alle “morti improvvise che avvengono nelle ore o nei giorni immediatamente successivi alle somministrazioni dei vaccini]
(…) Gli stessi vaccinati sono infine sorpresi quando, dichiarati positivi e malati, teoricamente messi in quarantena, il loro pass rimane ancora attivo, permettendo loro di frequentare caffè, negozi e ristoranti… per contaminare gli altri vaccinati.
(…)
Da parte nostra, ci accontenteremo di dire che il vaccino imposto, soprattutto in questo modo dal Regime dei satanisti globali, non è già un atto medico, come vorrebbe la propaganda imperante. Perché è soprattutto una marcatura, un segno di sottomissione politica. Da qui la ricerca delle persone attuali e future non vaccinate. Oppure, come analizzato altrove, “lo scopo principale della vaccinazione è quello di ottenere una standardizzazione della portabilità dell’identità digitale da parte di ogni cittadino. Nessuna legge potrebbe impedire l’implementazione degli algoritmi corrispondenti, ma solo proibire il loro uso. La questione se entreremo o meno in questo nuovo mondo dipenderà quindi dal livello di accettazione del vaccino.
(…) Salutiamo il nostro amico Novak Djokovic mentre lo ringraziamo per il suo biglietto di Natale, campione di logica contro Hybris. L’anno inizia… bene!


Da “Anno già liquido” – Martedì 11 gennaio 2022

Pioggia e neve. Il vecchio paese greco, il paese dei bambini di un tempo, non è ancora morto. Domenica 9 gennaio a Salonicco, molti abitanti hanno manifestato contro il vaccinismo totalitario, a sostegno di Novak Djokovic; infatti, il loro corteo è passato davanti al consolato australiano(…) La serba Sara Ivanović che vive in Grecia, raggiunta dai giornalisti della radio Focus FM di Salonicco lunedì 10 gennaio, ha rivelato altri retroscena di questo caso.
“Da qualche tempo, il gruppo minerario multinazionale anglo-australiano Rio Tinto sta cercando di portare a termine un grande progetto di miniera di litio in Serbia, solo che è stato accolto dal rifiuto pubblico. Il capo diretto del gruppo in questo progetto neo-coloniale non è altro che l’attuale capo dello staff del primo ministro australiano. (…) Notiamo anche che, come per caso, Simon Thompson, il CEO di Rio Tinto, è un ex membro della banca Rothschild & Sons. (…)
Alcuni greci vaccinati, e prima di tutto i giovani ultras delle squadre di calcio, hanno dimostrato tanto e ampiamente in questi ultimi giorni prima… dell’ennesima bugia del Regime. Aveva promesso loro la libertà attraverso la vaccinazione… e ora gli stadi sono di fatto… di nuovo vietati a loro, perché le misure decretate tre settimane fa impongono un massimo di mille spettatori per partita giocata.

(…)

Il Regime, da parte sua, si sta mobilitando, controllando prima di tutto il 99% del metamondo dei media, e tuttavia deve mobilitare anche tutti i suoi scagnozzi, compresi i medici, a livello locale. Questo è stato fatto, seguendo l’esempio di Dorothéa Voutselá, una donna medico di Trikalá, che è venuta direttamente dal cretinismo post-ippocratico, visto che ha appena occupato il posto della stupidità questa settimana sulle cosiddette reti sociali. Per questo praticante della hybris, “i non vaccinati sono maiali malati, animali che dovrebbero piuttosto essere lasciati morire”.[NdT: altro dèja vu]
(…)
“Tranne che non ci lasciamo impressionare da questa mafia dell’hybris e che, inoltre, abbiamo intenzione di reagire”, si sente dire qua e là, in tutto il paese reale. Certamente, il popolo medio dell’allora troppo morbido Occidente, la Grecia, deve capire e finalmente agire.
(…)
Così sappiamo che non dobbiamo più discutere all’interno di quella che era una volta e già un’operetta chiamata “sistema politico”, ma piuttosto… trattare con nemici che dovremo mettere fuori gioco… definitivamente. Perché la loro guerra contro di noi è, come possiamo vedere, multiforme e totale.
(…)
Tutto questo è ben orchestrato e anche sincronizzato. È vero che gli abitanti di Chios e Lesbos hanno scacciato la nave che trasportava il materiale da costruzione per costruire due nuove città per gli invasori; e la compagnia di navigazione, seguendo la ammutinamento del suo equipaggio, ha emesso un comunicato stampa per “specificare che le macchine saranno sbarcate al Pireo”, nulla è ancora certo.
Perché, molto semplicemente, tutta l’economia delle isole greche orientali del Mar Egeo è ormai fagocitata dall’immigrazionismo, dal denaro di Soros, dall’ONU, dall’UE, dalle ONG, dai mafiosi di Atene, e persino dai servizi segreti della Turchia, di Berlino, di Israele e del mondo anglosassone, tra gli altri. Tutti sanno che nessuna attività economica è possibile al di fuori della cancrena di queste isole, altrimenti il marciume dovrà fermarsi.
(…) Questo brutto sacco, inoltre, contiene gli ecclesiastici, che ora stanno rivelando il loro vero volto, quello di Baphomet. La Chiesa ufficiale greco-ortodossa è effettivamente morta, e tanto meglio.
Prendiamo l’esempio del giorno della Teofania; nel nord della Grecia, sulle rive del lago Kerkíni, il metropolita di turno che stava benedicendo le acque gettando la croce nel lago, aveva solo un volontario davanti a sé pronto a tuffarsi per riportarla indietro. Davanti ai fedeli, un poliziotto ha eseguito un rapido test COVID sull’uomo… affinché il solo subacqueo “fosse conforme” agli ordini del regime e della Chiesa.
I fedeli hanno disapprovato e pochi istanti dopo è stato lo stesso metropolita a fare letteralmente l’avvocato del diavolo. “È normale, siamo grati al governo e li ringraziamo per il vaccino. Spontaneamente, alcuni fedeli hanno subito replicato, ancora vivo. “Anticristo, anticristi”. Allo stesso tempo, la Chiesa ufficiale licenziava in tutta la Grecia i cantori che non si adeguavano alla narrazione dei vaccini, così come proibiva ai Pope che resistevano a qualsiasi servizio fuori dalle loro chiese, mentre minacciava di tagliare i loro fondi. La mutazione è in corso. I veri ortodossi disertano le chiese quando vengono pronunciate false messe da un prelato satanizzato, anche questo era prevedibile.
(…) Piogge e neve al momento sul vecchio paese. La solita serata senza riscaldamento e con due maglioni, perché tutti noi, figli d’altri tempi, siamo molto in voga in questo triste inverno balcanico ed europeo.


Da “Brigantaggio compiuto” – Domenica 16 gennaio 2022

Meteora sotto la neve, il paese, più che mai, è appeso ai centri degli eventi. Le bollette dell’elettricità ricevute negli ultimi giorni sono aumentate del 100% per lo stesso consumo; in Tessaglia, il proprietario di un ristorante fa uno sciopero della fame… perché non può affrontare una tale… esecuzione elettrica. Ad Atene, ci accontentiamo di una sola stanza riscaldata nell’appartamento perché l’edificio non ha più il riscaldamento centrale dal 2012. Tale è il nuovo “bel mondo” iniziatico… per ora imposto dagli addetti ai lavori associati.
(…) da lunedì 17 gennaio, il Regime chiederà 100 euro al mese a tutti i greci non vaccinati di età superiore ai 60 anni. “Questa multa non è una punizione motivata dalla vendetta, ma un incentivo per i pochi recalcitranti a prendere la via della saggezza, quella del vaccino”, è quello che il sadico Mitsotákis ha appena dichiarato questa settimana in televisione. I piccoli pensionati che guadagnano neanche 400€ al mese useranno i loro soldi… a beneficio del Grande Reset.
(…) La parte sepolcrale di bio-economia è ovviamente gestita da Schwab, così come il resto della banda… dell’illustre London School of Economics; tutti questi piccoli sacerdoti hanno officiato per più di un secolo e in particolare ininterrottamente, per conto della Fabian Society, insomma, per il socialismo… senza elettricità.
(…)
Il popolo, o almeno una parte di esso, resiste come meglio può. Non è un caso che i sostenitori delle squadre di calcio esprimano la loro rabbia nei termini più netti, come hanno fatto di nuovo questa settimana ad Atene, ancora di fronte al totalitarismo del vaccino. Il loro linguaggio è allora crudo, perché è all’altezza della posta in gioco e dei crimini commessi nella peggiore permanenza della hybris. (…) Nel paese reale della Grecia, lo slogan “Mitsotákis, ti stai facendo fottere” sta diventando così diffuso che quasi ogni volta che le stazioni televisive della spazzatura mandano i loro reporter a riferire in diretta dalla strada, c’è sempre un passante che grida “Mitsotákis, ti stai facendo fottere”, e questo è un po’ preoccupante.
Così questa settimana, Mitsotàkis ha convocato i suoi lacchè dei media per chiedere che questo fenomeno finisca. D’ora in poi, la trasmissione in diretta sarà sorvegliata, e le guardie di sicurezza stabiliranno un perimetro di sicurezza acustica affinché lo slogan alla moda non possa più essere trasmesso attraverso l’etere di propaganda del Regime… della setticemia.
(…)
Caffè e ristoranti stanno già fallendo a centinaia, altri proprietari di ristoranti sono in sciopero della fame dopo aver ricevuto le bollette della luce, e la Chiesa ufficiale dei Satanizzati ha ricevuto un milione di euro per episcopato dal governo solo per chiudere le chiese al primo blocco.

Tuttavia, qualche edificio di lusso viene costruito qua e là e in breve tempo tutte le foreste del paese saranno distrutte, se necessario da un incendio come in Evia. Ricordiamo che in Eubea, la cricca Mitsotákis ha largamente facilitato il compito dell’enorme incendio, per ritornarci (…) qualche mese dopo a dire alle vittime che era arrivato il momento dei mulini a vento tedeschi che avevano rifiutato. Poi, senza la minima pubblicità, e mentre il paese reale rimane impantanato nelle Termopili del covidismo e del vaccinismo, un decreto convalidato dallo pseudo-parlamento il giorno di Natale ha decretato la dissoluzione di tutti i parchi nazionali forestali del paese, compresi quelli di Capo Sounion, del Pindo e della Tracia.

D’ora in poi, questi paesaggi protetti, diventati territori da sequestrare, saranno posti sotto l’autorità di un organismo centralizzato con sede ad Atene e in realtà telecomandato dall’estero alla maniera dell’eterna Troika. Un organismo di tipo mafioso il cui scopo sarà quello di… di investire come meglio crede, compresi i mulini a vento.


Da “Brutto sogno” – Giovedì 20 gennaio 2022
(…)
Mentre la restante economia del paese greco sta lentamente ma inesorabilmente crollando, l’invasione della Grecia, organizzata… localmente dai politici fantoccio, sta piuttosto battendo dei record. Tanto quanto la criminalità degli invasori e orgogliosi di questo. Mihális Tsernikoúdis, per esempio, è un residente… invaso in questo modo, nel suo villaggio di Néa Kavála a nord di Salonicco. Rappresenta il Comitato dell’Ultima Salvezza… a cui partecipa attivamente più della metà degli abitanti di Néa Kavála. Ha testimoniato, contattato dai giornalisti della radio Focus FM questa settimana.
“La situazione è insostenibile. Siamo 7.000 abitanti e siamo sottoposti a quasi 2.000 invasori, a volte criminali e sempre aggressivi. Questa settimana, uno di loro, un pakistano, ha colpito una ragazza in testa con una pietra, è successo davanti alla scuola, per rubarle il telefono. Non è la prima volta, e la stazione di polizia è a soli 100 metri dalla scuola.
(…) Ci troviamo a meno di venti chilometri dalla frontiera con l’ex area jugoslava e con la Bulgaria. Questo campo sta quindi diventando un centro per tutti i tipi di traffico criminale. Il ministro dei migranti invasori, Mitarákis, ha già mentito assicurando che questo campo sarà progressivamente ridotto, o addirittura chiuso a lungo termine. “Al momento sta accadendo il contrario. Il campo si sta ampliando, sta diventando lussuoso, la Regione e il Comune lo stanno collegando alla rete fognaria, stanno costruendo infrastrutture, marciapiedi e strade, e stiamo persino vedendo che… i nostri funzionari stanno finalmente installando la fibra ottica.
(…)
L’attuale invasione del paese è, tra l’altro, un seguito dell’invasione turca di Cipro nel 1974. I pakistani in Grecia, in quanto stretti alleati della Turchia, stanno dando tutti i segnali possibili dell’invasione in corso, che è già stata ampiamente realizzata. I governanti di Atene, da parte loro, stanno seguendo da vicino il programma di Soros e degli insider associati che intendono distruggere e possedere definitivamente la Grecia, e anche i Balcani, e poi se possibile Salonicco fino alla fine, due secoli dopo la rivoluzione greca contro la barbarie ottomana. E si dice sempre più spesso nel paese dominato che quello che è successo a Cipro si sta ripetendo davanti ai nostri occhi con altri mezzi, su una scala molto più grave.
(…) Un nuovo caso di stupro di gruppo è appena scoppiato perché la vittima ha avuto il coraggio di testimoniare.

Il cosiddetto sistema giudiziario non poteva chiudere un occhio per una volta, o almeno, fa finta di farlo. Perché i presunti colpevoli sono tra la crema degli addetti ai lavori più ricchi, tra cui i figli della famiglia khazar-greca dei Levéntis-David, proprietari della famosa Coca-Cola in Grecia e a Cipro… Il crimine ha avuto luogo in un hotel di lusso a Salonicco e non è la prima volta e certamente non è un caso amatoriale. Si tratta infatti di una rete compiuta di stupratori, tossicodipendenti e potenzialmente grandi criminali. Tutti vicini o amici del potere politico, ancora e ancora. Secondo il rapporto, una pattuglia della polizia era sul posto nelle vicinanze al momento del crimine… per coprire questi bastardi. Speriamo solo che l’indagine abbia successo, ma non è certo.
(…)
Così, Lina Mendóni, l’insider del ministro della cultura, ha appena accettato con gioia una donazione della fondazione Levéntis per modernizzare il museo di Delos. Ha anche firmato l’accordo con il figlio del presunto stupratore, proprio mentre il caso stava scoppiando. Pochi giorni dopo e solo sotto la pressione dello scandalo, si è tirata indietro. Bisogna ricordare che fu sotto la firma di questo stesso Mendóni che Dimítris Lignádis, uno stupratore e pedofilo ora in prigione, nonché amico di Mitsotákis, era stato messo a capo del cosiddetto Teatro Nazionale.

Decisamente, il popolo di Baphomet comanda, e pensa di poter fare qualsiasi cosa. ”

Da “Sulla scia della storia” – Domenica 23 gennaio 2022

Gli stereotipi sulla Grecia sono difficili da sostenere (…) la temperatura si aggira intorno o sotto gli zero gradi e ad Atene sta già nevicando. Niente di eccezionale, a parte il fatto che rappresentiamo in questa capitale quasi il 40% del cosiddetto stock di alloggi senza riscaldamento centrale, o addirittura senza riscaldamento. (…) L’ultimo meta-capitalismo, quello che gli addetti ai lavori della Fabian Society hanno fatto sobbollire copiosamente dal 1884, non sembra più molto… trattabile, tanto è già enorme.

Hybris è globale, ed è anche acosmico. In questo lungo inverno greco, gli scandali legati a crimini politici, economici e sessuali, insomma, satanici oltre che ontologici, per di più perpetrati sotto una musichetta transumanista, fanno notizia da diverse settimane. Tutta la crème brûlée di politici fantoccio, ecclesiastici demoniaci e giovani lupi della plutocrazia sono coinvolti, senza dimenticare anche quelli dal basso, greci o non greci, che poi anche loro sprofondano talvolta nell’infamia.
(…)
Da una settimana tutta la stampa parla del caso di Georgía Bíka, una giovane donna di 24 anni, vittima di uno stupro di gruppo, che è appena venuto alla luce perché la vittima ha avuto il coraggio di testimoniare. È stata prima attirata in un hotel di lusso da un barman connivente, che le ha servito un bicchiere di alcol… arricchito da queste sostanze che hanno in gran parte neutralizzato la sua coscienza.
(…) i presunti colpevoli appartengono alla crema dei ricchi addetti ai lavori, tra cui i due figli della famiglia khazaro-greca dei Levéntis-David, proprietari della famosa Coca-Cola in Grecia e a Cipro, così come i loro amici e figli di armatori altrettanto satanici… (…) non è la prima volta e certamente non è un caso isolato. Si tratta infatti di una rete compiuta di stupratori, tossicodipendenti e potenzialmente grandi criminali. Tutti vicini o amici del potere politico. (…) Poi c’è il cosiddetto “follower” su Instagram che difende gli stupratori ma è ancora seguito da Mitsotákis, che difficilmente passa inosservato, devo dire. E non è tutto. Alcuni, come Zóis Béglis del movimento “Ellas 21”, sostengono apertamente che la famiglia David rappresenta l’inchiostrazione permanente del Bilderberg in Grecia, mentre una certa stampa cosiddetta popolare, come il giornale di Stéphanos Chios, un giornalista abituato, diciamo, a lavorare per i servizi segreti, sostiene che “l’affare sarebbe coperto, se possibile, dall’alto”.

Lina Mendóni e i… presunti stupratori. Delos, 2021

“Antónis Samarás, ex primo ministro di Nuova Democrazia, che è stato a capo di una ONG caritatevole fondata dalla famiglia David-Levendis per diversi anni, e Níkos Déndias, attuale ministro degli Affari Esteri, si dice che entrambi esercitino pressioni affinché la vicenda sia messa a tacere o minimizzata.

“Nello stesso ordine di… azioni caritatevoli, quelle della Gran Loggia di Grecia, come il ramo locale della… World Lodge, si dice che abbia telefonato al capo della polizia incaricato del caso a Salonicco, chiedendogli… di alleggerire l’indagine in corso. In cambio, l’uomo sarebbe stato promosso a capo della polizia”. Non c’è bisogno di ricordare che Samarás e Dendias appartengono al gruppo dei Khazar ellenizzati, e sono anche prominenti tra il gruppo degli… addetti ai lavori “locali”, come ci piace dire a volte secondo la novella lingua del Regime.

Poi, le foto già pubblicate negli ultimi anni stanno circolando di nuovo, mostrando i due accusati di stupro, accompagnati dalla loro madre bimboide piuttosto matura, in posa accanto al gotha aggiornato del meta-mondo mediatico, politico e culturale. Tra gli altri, scopriamo l’attore pedofilo e stupratore Lignádis, amico di Mitsotákis e in prigione, il cui primo processo per quattro stupri avrà luogo il prossimo febbraio, il cantante Daláras, il presentatore Aliagas, tra gli altri. Ovviamente, tutte queste persone conoscevano da vicino o da lontano questi giovani lupi della promettente plutocrazia.
Già l’avvocato di Georgía Bíka è preoccupato, “perché certi elementi che avrebbero potuto alimentare l’indagine del futuro processo stanno già misteriosamente scomparendo”, mentre l’avvocato degli stupratori, visibilmente più a suo agio del suo collega, aggredisce fisicamente Georgía Bíka mentre lascia il tribunale. Poiché quest’ultimo era un membro di SYRIZA, Tsípras si è comunque affrettato a rimuoverlo dalle liste del suo partito. Quindi tutto va bene.
(…)
mentre i media si concentrano sul caso dei fistoon stupratori, gli abitanti di Chios, che lottano contro la costruzione di una nuova città-campo per i cosiddetti “migranti”, trasmettono un breve video che riassume la situazione che regna lì nel Mar Egeo, così come in Tracia. Ovunque si stanno costruendo queste nuove città… per una nuova popolazione. E questa sostituzione della popolazione greca è ormai visibile a occhio nudo, soprattutto nelle grandi città e sulle isole, così come la crisi che sta colpendo l’economia… derealizzata. L’uno, come sappiamo, andrà con l’altro. Così, la stampa locale di Tríkala in Tessaglia, pubblica la foto delle taverne locali… praticamente senza clienti il venerdì sera


Da “Di punto in bianco – Lunedì 24 gennaio 2022

 

(…) Finalmente… la neve sulla cartolina, sopra Atene e fino alle Cicladi. Lunedì mattina(…) Stava nevicando pesantemente e ho dovuto uscire per aiutare due automobilisti a mettere le catene alle loro auto. (…) Sì, sta nevicando e succede quasi ogni inverno ad Atene e naturalmente in Grecia. Quindi… il “Parlamento” resterà eccezionalmente chiuso e il suo lavoro… d’Ercole rimandato, poiché diventa così difficile per questi scagnozzi designati del Regime, che scendere al centro della città dai loro quartieri signorili sotto il monte Penteelico
(…)
Nello stesso ordine di idee, l’autostrada che collega Atene a Salonicco è chiusa per il momento; a questo proposito, la presidenza della regione dell’Attica, così come il “governo”, accusano le società private che gestiscono le strade del paese di “non aver potuto o voluto mobilitare il loro parco di veicoli specializzati”. Sauve qui peut.
(…) ci siamo chiusi, gatti compresi, in una sola stanza con… una sola stufa elettrica, in attesa di altro dopo aver riempito le nostre brocche di acqua del rubinetto, e aver tirato fuori le nostre candele e lampade di paraffina. Da allora, la corrente è stata interrotta molte volte. Perché tutta la nuova gestione dall’alto, quella del caos fabbricato e foriera del Grande Reset, consiste solo nell’inviare messaggi di testo alle… pecorelle smarrite. “Resta a casa”, oppure per strada e basta.
Non ci saranno più previsioni, né gestione delle crisi, né ospedali, né macchine della sabbia. Così l’edificio è senza riscaldamento centrale dal 2012, e dato che il prezzo dell’elettricità è raddoppiato dallo scorso dicembre… ci stiamo adattando.
(…) alcuni media hanno sottolineato che negli ultimi mesi “diverse migliaia di senzatetto si arrangiano come possono nel centro di Atene e Salonicco”. Mitsotàkis, il sociopatico con 38 proprietà, li ha visitati al Pireo questo fine settimana, solo per il bene della sua immagine mediatica. Il suo regime ha prima messo tutti questi greci nel buco nero della disoccupazione eterna, poi ha tagliato loro l’elettricità prima di sfrattarli dalle loro case, dopo il sequestro dei loro appartamenti… e infine, li visita per dire loro… che devono tutti vaccinarsi. Senza nemmeno dare loro un aiuto.

Quello che questo servizio televisivo del giorno non ha mostrato, tranne che… grazie alla trasmissione in diretta, è che mentre partiva, questi disgraziati hanno poi ripetuto lo slogan più popolare in Grecia in quel momento, “Mitsotákis you’re getting fucked”. Lo slogan è stato ripreso in diretta e… anche aumentato da un automobilista rimasto bloccato per diverse ore sulla tangenziale della capitale: “Mitsotákis… frocio ti fotto”. È una riflessione contemporanea… con un certo… significato politico, persino culturale.
L’ultima svista semantica da parte dei media di regime, il gregge che segue ancora queste televisioni, non avrà imparato che i senzatetto sotto Mitsotákis, difficilmente sono ammessi ai rifugi senza una vaccinazione preventiva e per di più completa.


Da “L’Acropoli è morta” – Giovedì 27 gennaio 2022

(…) fuggiamo dalle città se possibile e facciamo le nostre magre riserve di frutta secca, olive e pane… non azzimo. Preghiamo soprattutto le divinità, affinché le strade siano finalmente liberate in questa capitale del marcio metastatizzato. Perché l’Acropoli è morta, anche se si regge ancora sulla sua roccia.

Attikí Odós. Atene, 25 gennaio 2022 (stampa nazionale)

Lo stato bastardo ha lasciato gli “elettori” nella neve, nel freddo e nella morte. Per alcuni, il calvario è durato quasi trenta ore. Ripetiamo. Gli stati “aggiornati” dell’ultimo meta-capitalismo socialista hanno come obiettivo primario il nostro sterminio. Le cosiddette “catastrofi naturali o climatiche” sono poi sociali, perché sono politiche e, per dirla tutta, significativamente claniche, persino sataniche, quando non lo sono.
(…) nel centro di Atene, (…) i becchini (…) spostano una bara su una coperta e per strada… in mancanza di altre soluzioni. Sì, la china… verso l’Ade è sempre stata scivolosa, basta rileggere Omero o meglio ancora Esiodo. In questo momento, i malati si accumulano negli ospedali “riformati” in reparti programmati, con o senza COVID, con o senza “vaccino”; gli ultimi manicomi dei moribondi che, di questi tempi, non possono più evacuare i loro cadaveri. (…)
Per inciso, la mafia Mitsotákis aveva appena annunciato il 20 gennaio che la concessione dell’autostrada dell’Attica, concessa all’attuale società di gestione privata, finirà ovviamente due anni prima del previsto. Questa società di gestione privata, il cui rappresentante legale dei principali azionisti non è altro che lo studio legale dell’avvocato Déndias, l’attuale ministro degli Affari Esteri… ad Atene; “l’intelligente e lontano Khazar, iniziato e figlio delle logge” secondo il giornalista Hadjáras, ma che sembra essere in concorrenza con i Mitsotákis. La società privata che gestisce l’autostrada non ha pianificato nulla davanti alla neve… ampiamente prevista, e sarà presto sostituita da altri azionisti, questa volta vicini al clan Mitsotákis… comprese le solite tangenti. L’amministratore delegato della Società Autostrade Attica si è appena dimesso, (…) Il giorno dopo, la deputata di Nuova Democrazia per Tríkala, Katerína Papakósta, nota per il suo amore di farsi fotografare con lo psicopatico Mitsotákis(…) ha dichiarato… che “la polizia dovrebbe multare gli automobilisti che usano Attikí Odós senza catene”. Di fronte all’indignazione nazionale, il bimboide… rappresentante delle classi inferiori di Tríkala ha parzialmente ritrattato le sue dichiarazioni, dicendo che probabilmente ha detto qualcos’altro.

Papakósta accanto a Mitsotákis. Atene, 2022 (stampa nazionale)

Nel frattempo, sulla neve che copre i cofani delle loro auto, gli ateniesi stavano già scrivendo, e ripetutamente, lo slogan più popolare del momento nel vero paese greco. “Mitsotàkis, ti stai facendo fregare”.

“Mitsotákis tu…”. Atene, 26 gennaio 2022 (Stampa su Internet)

Così come da quelli che lo gridavano all’unisono nella notte, spingendo disperatamente un’ambulanza sul ghiaccio.


Da “Ultimo succo” – Sabato 29 gennaio 2022

 

(…) Dopo cinque giorni, le nostre strade erano quasi sgombre e potevamo… finalmente lasciare le nostre case. I vigili del fuoco hanno tagliato gli alberi caduti, quindi il ritorno alla normalità è annunciato… per questa domenica. Da qui la svolta propagandistica, già percepibile attraverso i media del Regime e non solo. COVIDISMO, morti e ospedali gravemente crollati. Nel frattempo in Argolid le arance si sono congelate a migliaia, e il paese rischia di perdere… il suo ultimo vero succo. Grecia secca, compresa Epidauro.
(…)
Le lingue si scongelano ora tra alcuni dei lavoratori dell’ospedale, che ci dicono, per esempio, “che i pazienti del COVID sono stati lasciati senza riscaldamento e senza cibo, così come i lavoratori dell’ospedale”. E quando il Regime applicherà il suo Grand Reset meta-medico fino alla fine, diverse migliaia di lavoratori ospedaleri saranno esclusi dal sistema a partire dal 1° febbraio, poiché non vogliono passare attraverso la terza dose di vaccino.

Una certa stampa… non convenzionale, a sua volta, ci ricorda quanto la figura storica di Claus Schwab sia stata nelle cronache per quasi cinquant’anni, pubblicando foto del personaggio, a volte accanto a Kissinger, a volte con i politici burattini, o burattati, del passato come del presente.

Schwab, Mitsotákis e Samarás. 1990s

Scopriamo Schwab come preparatore di ordini al servizio della casta satanista degli iniziati, con Mitsotákis [NdT: il padre dell’attuale premier greco] il vecchio parassita e primo ministro negli anni ’90, con Samarás il tetro, pedina nella stessa posizione durante i primi anni dell’eterna Troika, così come con Andreas Papandreou, allora primo ministro del PASOK socialista, quando quest’ultimo incontrò il suo omologo turco Turgut Özal, per esempio, e il loro incontro fu organizzato con molta precisione da Schwab.

Schwab, Papandreou e Özal. Davos, 1988

La casta preparatoria prepara poi… i giovani di belle speranze che incarneranno la vetrina politica venti o trent’anni dopo, figli dapprima della sottocasta delle famiglie mafiose Khazaro o reclutati tra i “nazionali”, se possibile un po’ imbastarditi, e all’occorrenza sodomizzati ritualmente e quindi violentati durante i loro studi harvardiani, per far entrare nei loro cervelli di passeri le vecchie istruzioni per esecutori sociopatici. … contro i popoli degli umili e dei gentili. Così, siamo passati dalla catastrofe, quella del capitalismo metastatizzato, al meta-capitalismo socializzante, che porta direttamente alla catastrofe per tutti, tranne che per la casta.

Prima della… morte. Atene, 28 gennaio 2022 (stampa nazionale)

Così, come rivela questa foto di un vecchio in ospedale e in realtà abbandonato, trapelata dalla stampa e scattata da un dipendente dell’ospedale pochi istanti prima della sua morte, ci si rende conto che in Grecia, anche l’ultima stessa dignità è morta sotto l’attuale regime.
(…) Allo stesso tempo, perché è stagionale, il governo dei parassiti annuncia la prossima abolizione di molti ospedali regionali e persino ateniesi. Torniamo alla Grecia degli anni ’50(…)
La traiettoria del nuovo hitlerismo è di per sé chiara e irrazionale; Atene, che stiamo per lasciare, è già sinonimo di un buco all’aperto.

TRADUZIONE A CURA DI FRANZ-CVM

FONTE: https://comedonchisciotte.org/grecia-a-d-mmxxii-venti-gelidi-di-great-reset/

Amnesty International chiede di porre fine all’apartheid israeliano

Questo martedì, Amnesty International, la principale organizzazione mondiale per i diritti umani, ha pubblicato un rapporto di quasi 300 pagine in cui accusa Israele di aver commesso il crimine di apartheid. Il rapporto ha ora creato un consenso tra i gruppi per i diritti umani sul fatto che Israele sia un regime razzista, costruito sulla supremazia ebraica.

Prima del rilascio della lunga e ben studiata indagine di Amnesty International, Israele ha pubblicamente esortato il principale gruppo mondiale per i diritti umani a non pubblicare il rapporto sull’Apartheid, affermando che era “falso, parziale e antisemita”. Allo stesso modo, il giorno della pubblicazione del rapporto il ministero degli Esteri israeliano, così come i principali gruppi filo-israeliani come l’ADL, l’AIPAC e altri, hanno condannato Amnesty, affermando che stanno ingiustamente prendendo di mira Israele a causa della sua identità ebraica. “Queste sono le componenti esatte da cui è fatto l’antisemitismo moderno”, ha ribadito il ministero degli Esteri israeliano , a seguito di precedenti osservazioni simili.

Sul sito web del gruppo per i diritti umani, si afferma che “la nuova indagine di Amnesty International mostra che Israele impone un sistema di oppressione e dominio contro i palestinesi in tutte le aree sotto il suo controllo: in Israele e nei TPO e contro i rifugiati palestinesi, al fine di favorire gli ebrei israeliani. Ciò equivale all’apartheid proibito dal diritto internazionale”. In effetti la documentazione fornita per tale argomento è solida e non taglia gli angoli.

Il significato del rapporto di Amnesty International è che ora non c’è dubbio che tra i gruppi per i diritti umani c’è ormai un consenso sul fatto che Israele sia un regime razzista, responsabile del crimine dell’apartheid. Ciò significa che per i responsabili politici di tutto il mondo scartare le affermazioni delle politiche razziste di Israele, praticate contro i palestinesi, non è così semplice come etichettare le affermazioni pro-palestinesi come antisemite.

L’anno scorso, Human Rights Watch, la seconda più grande organizzazione per i diritti umani al mondo, ha anche pubblicato il proprio ampio rapporto, intitolato “Una soglia superata” , in cui anch’essa accusava Israele del crimine di apartheid. Inoltre, alla fine del 2020, la principale organizzazione israeliana per i diritti umani B’Tselem ha rilasciato una dichiarazione in cui accusava ufficialmente Israele di gestire un regime di ” supremazia ebraica dal fiume Giordano al Mar Mediterraneo” . Ciò significa che tutte le organizzazioni per i diritti umani più rispettabili nel mondo, quando si tratta di Palestina-Israele, sono d’accordo sul fatto che Israele sia un regime razzista che pratica l’apartheid.

Sebbene ciò possa non avere effetti immediati sullo stesso regime israeliano, a lungo termine ciò ha spianato la strada a un completo smantellamento dello Stato ebraico. Se Israele vuole seguire le raccomandazioni formulate sia nei rapporti di Amnesty che in quelli di HRW, ciò significa che non sarà più uno Stato esclusivamente per soli ebrei (come ha affermato Netanyahu open ) e invece uno Stato per tutti i suoi cittadini. Ciò significa che non ci sarà uno Stato sionista, ma uno Stato di convivenza. Per Israele ei suoi sostenitori, sono in una posizione difficile. Non possono confutare i rapporti e non hanno nemmeno provato a farlo, ma poiché sostengono la supremazia ebraica sui palestinesi in uno Stato ebraico, vedono i rapporti come una condanna a morte per il sionismo.

Ora che i gruppi più autorevoli del pianeta hanno dichiarato l’apartheid, segnalando che non hanno paura delle accuse di antisemitismo che arriveranno di conseguenza, e stanno attivamente esortando le persone a fare una campagna per porre fine all’apartheid israeliano, ha posto le basi per una nuova soluzione del conflitto. Inoltre, la Corte penale internazionale (CPI) deve ancora completare la sua indagine – annunciata il 3 marzo 2021 – sui crimini di guerra israeliani nei territori occupati palestinesi. Se il rapporto della CPI ritiene Israele colpevole di crimini di guerra, ciò potrebbe significare che la massima corte internazionale emette mandati di arresto per i politici e/o i leader militari israeliani responsabili di tali crimini.

La crescente pressione su Israele da parte dei gruppi per i diritti umani, così come gli sforzi legali internazionali, in particolare da parte della CPI, sono uno sviluppo molto preoccupante per Israele. Questo è particolarmente vero in un momento in cui i palestinesi in tutta la Palestina storica stanno crescendo sempre più agitati per le loro condizioni di vita e si stanno unendo in un modo mai visto prima nella storia del conflitto con Israele. Se i palestinesi si ribellassero e iniziassero una nuova Intifada, Israele potrebbe trovarsi in una posizione molto instabile, e ora i palestinesi hanno la legittimità di sostenere la liberazione di tutta la loro terra, perché hanno vinto la discussione a livello internazionale.

FONTE: https://www.thelastamericanvagabond.com/amnesty-international-calls-for-ending-israeli-apartheid/

 

 

 

POLITICA

L’inganno del progressismo

Sergio Rodríguez Gelfenstein, Mision Verdad 20 gennaio 2022

Come negli anni ’70 e ’80, quando America Latina e Caraibi lottavano per scrollarsi di dosso le dittature della sicurezza nazionale instaurate da Washington, il movimento popolare nella regione discuteva l’orientamento politico e ideologico dei combattimenti contro neoliberismo ed imperialismo. Va detto che questo è molto più di un dibattito teorico. Sebbene ora la situazione sia diversa, tenuto conto dell’andamento dialettico degli eventi, ancora una volta le forze rivoluzionarie si trovano ad affrontare la ricerca di soluzioni riformiste alla crisi. Questo pensiero è raggruppato sotto le idee di fare politica “per quanto possibile” o la soddisfazione di aver portato al potere il “male minore”. L’uno e l’altro nascondono l’incapacità dei settori politici più avanzati della società di superare le difficoltà che portano a costruire un’alternativa popolare e rivoluzionaria. Nessuno potrà dire che ciò avvenga a causa dell’abbandono dei popoli della lotta per la democrazia, pace ed uguaglianza. È molto facile accusare i popoli quando in realtà furono certe élite politiche a paralizzare i processi. È addirittura visibile quanto accaduto in questi anni nella regione, quando le organizzazioni di sinistra, una volta al governo, privilegiano le alleanze con la borghesia e la destra, spostando i settori popolari a un ruolo marginale come “oggetto” delle misure di governo. Nel caso del colpo di Stato contro Dilma Rousseff in Brasile, tale situazione era più che evidente. Dopo che la presidente prese le distanze dal movimento popolare, nessuno uscì a difendere il PT, il suo governo o lei stessa quando fu estromessa.
Un elemento fondamentale che segna la differenza tra secolo scorso e questo è che quelle lotte avvennero nel quadro della guerra fredda e del mondo bipolare in cui lo schema ideologico ordinava la politica e quindi le relazioni internazionali. Oggi sono emersi un gran numero di movimenti sociali che lottano per rivendicazioni settoriali, suggerendo che la necessità della trasformazione radicale della struttura sociale che opprime ed esclude la maggioranza non sia più rilevante. A livello internazionale, la politica di principi, tipica della guerra fredda, scaturita da un orientamento ideologico dei governi, ha ceduto il passo all’interesse nazionale (che in alcuni casi è divenuto esigenza di sopravvivenza) per definire l’azione internazionale di alcuni Paesi. Così, nel passaggio dalle dittature a sistemi di democrazia rappresentativa di natura neoliberista, nella maggior parte dei quali la dottrina della sicurezza nazionale continua ad essere presente in larga misura, se non nella totalità, come strumento di dominio e controllo del potere da parte delle élite, i settori riformisti emersero vittoriosi, avviando processi di persecuzione di sindacati, stampa libera, organizzazioni sociali e partiti politici, nel presupposto della necessità di difendere lo status negoziato, accettato e costituito chiamato “Stato di diritto”, solo che funziona solo per un settore della cittadinanza.

In larga misura, ciò fu reso possibile dall’addomesticamento di leader un tempo popolari, di sinistra e rivoluzionari che cedettero al fascino della socialdemocrazia europea e della democrazia cristiana, che trasformò in arieti per la distruzione di tutto ciò che sapeva di rivoluzione e socialismo. Nella seconda metà degli anni ’80 Washington scoprì con piacere il lavoro svolto da tali partiti europei e salutò la possibilità di lasciare le già screditate dittature per far posto ad opzioni gattopardesche che mantenessero intatti i suoi interessi. In tal senso diede l’assenso alle transizioni e le sostenne anche con fervore, placando la possibilità di soluzioni popolari alla crisi della democrazia che investì quasi l’intera regione. Va detto che in tale situazione complicata e difficile, Cuba mantenne la posizione, difendendo il processo rivoluzionario e realizzando, lo dico senza alcuna retorica, il faro che illuminava chi combatteva nella regione, compresi i convertiti addomesticati in Europa che approfittarono spudoratamente della solidarietà dell’isola caraibica. L’attuazione dei governi neoliberisti esacerbò i conflitti nella società ogni volta che il capitalismo non sa risolvere i bisogni elementari dei cittadini. Il “caracazo” del 1989 in Venezuela e la rivolta zapatista del 1994 in Messico, Paesi che non subirono pressioni militari sul governo, furono chiara espressione che il neoliberismo non poteva essere associato solo al dominio diretto delle forze armate ma al quadro giuridico e politico che la società capitalista comporta.
In tali condizioni Hugo Chávez emerse come espressione del popolo e dei settori militari stanchi di essere usati per la repressione e il mantenimento dell’ordine delle élite. La vittoria elettorale del 1998 fu l’innesco che fece esplodere sentimento e desiderio di trasformazione che la storia fece coincidere nella guida di leader che, come disse Cristina Kirchner, “sono più simili ai loro popoli” in diversi Paesi. Gli evidenti successi in materia sociale che, in misura maggiore o minore, questi governi ottennero e che insieme consentirono alla regione di avviarsi verso processi di integrazione che ne assicurarono presenza e protagonismo nel mondo del XXI secolo, destarono, ancora una volta, la preoccupazione della Casa Bianca che mobilitò oligarchie regionali, istituzioni mercenarie che non furono rimosse, i grandi media transnazionali e le menti subordinate di destra, riuscendo temporaneamente a fermare il processo iniziato negli ultimi anni del secolo scorso. Questa volta non fu necessario ricorrere alle forze armate, bastò usare media e “giustizia”, mentre i conflitti interni tra i settori popolari si esacerbarono per distruggere tutto ciò che fu realizzato nei primi tre decenni di questo secolo.
Ma l’influenza neoliberista tornò al potere con Macri, Áñez, Bolsonaro, Lenin Moreno, Piñera e altri personaggi simili non fu solida, poiché si basava sull’approvazione e il sostegno degli Stati Uniti nell’arena internazionale e nel sostegno dai media per costruire false verità da un lato, oltre al peso di militari e polizia che agiscono da gendarmi, dall’altro. Sull’apprendimento dei popoli, la loro consapevolezza e capacità organizzativa superiore (sebbene ancora insufficiente), il ritorno al momento del flusso fu molto più breve del tempo tra la caduta in combattimento di Allende nel 1973 e la vittoria elettorale di Chávez nel 1998. Negli ultimi anni, espressione di ciò fu la vittoria elettorale di Andrés Manuel López Obrador in Messico, il ritorno dei peronisti al governo in Argentina e del MAS in Bolivia, le vittorie dei candidati progressisti in Perù, Honduras e Santa Lucia, la sconfitta del neofascismo in Cile, nello stesso momento in cui le Barbados si staccano dalla subordinazione postcoloniale alla Gran Bretagna, trasformandosi in repubblica e nominando Sandra Mason prima presidentessa. Nella stessa logica, si potrebbe aggiungere che Lula in Brasile e Petro in Colombia, candidati progressisti dell’opposizione, guidano le urne in vista delle elezioni che si terranno quest’anno.

Vale detto, e voglio ribadire, che tutto questo è stato possibile grazie alla resistenza al dominio imperialista dei popoli di Cuba, Nicaragua e Venezuela. Se questi Paesi fossero caduti, la valanga imperialista sarebbe passata senza pietà su America Latina e Caraibi. Questo mi ricorda José Martí quando il 18 maggio 1895, alla vigilia del combattimento che lo portò alla morte, in una lettera a Manuel Mercado disse: “Già ogni giorno rischio di dare la vita per il mio Paese, ed è mio dovere, poiché comprendo e ho la forza di adempierlo, impedire in tempo, coll’indipendenza di Cuba, che gli Stati Uniti si espandano sulle Antille e ricadano, con ancor più forza, sbarcando nella Nostra America”. Più di 125 anni dopo, la situazione è la stessa, anche se ora Cuba non è sola. Ma ecco, hanno imparato anche la destra e soprattutto gli Stati Uniti, fanno i conti e muovono le prdine. Pertanto, lavorano per dividere la sinistra e separarla per facilitare il proprio compito, che a livello strategico è volto a impedire ad America Latina e ai Caraibi di configurare un blocco di potere mondiale. In tale misura, un nuovo pericolo è in agguato per i popoli della regione. Come nel secolo scorso, si cerca la mediatizzazione della lotta dei popoli affinché i loro successi non superino i cambiamenti cosmetici consentendo alle élite di continuare a detenere il potere, mentre alcuni settori dal rivestimento di sinistra possono continuare a fare politica “per quanto possibile”.

Lo segue dall’articolo scritto da Andrés Oppenheimer, portavoce dell’estrema destra negli Stati Uniti, pubblicato sul Nuevo Herald di Miami il 25 dicembre e in cui sotto il titolo: “Riuscirà Gabriel Boric a guidare la nuova sinistra latinoamericana?” L’autore citava Heraldo Muñoz, ineffabile cancelliere del governo di Michelle Bachelet, che l’autore pone vicino a Boric, e che avrebbe affermato che Boric “ha definito il regime venezuelano una dittatura e criticato i brogli elettorali del Nicaragua “, aggiungendo che: “Ha convinzioni abbastanza solide su democrazia e diritti umani”. Pronti, Stati Uniti e destra cilena certificarono il ruolo che dovrà ricoprire il nuovo presidente del Paese, non solo in all’interno, ma oltre, internazionale. L’articolo affermò inoltre: “Boric dovrà mostrare indipendenza dal Partito Comunista. I suoi critici lo dipinsero come giovane imberbe controllato dal Partito Comunista. Boric perderebbe molti elettori moderati se si scoprisse pedine di un partito della sinistra giurassica”.
Il discorso che mira a creare la “nuova sinistra” lontano da Cuba, Nicaragua e Venezuela prende forza, anche nei settori “progressisti” della regione. Da autori di orientamento “socialista” come il cileno Roberto Pizarro a intellettuali come il brasiliano Emir Sader, di cui non ci sono dubbi sull’integrità intellettuale, scrissero articoli in cui si affrettavano a visualizzare una sinistra latinoamericana distaccata da Cuba, Nicaragua e Venezuela. L’irruzione del “progressismo” come idea di liberazione, sebbene non nuova, guadagnava forza negli ultimi tempi. L’Internazionale Progressista appoggiata dall’”imperialismo di sinistra” negli Stati Uniti che aspirano a riportare il proprio Paese sulla via delle “democrazia” e giustizia sociale, al fine di rendere l’impero più efficiente nell’intenzione di soggiogare il mondo, ha assunto il testimone da tale corrente. Non bisogna dimenticare che l’idea di progresso apparve con la possibilità conferita alla progressiva trasformazione della società. In realtà, il progresso deve portare alla liberazione dell’essere umano dalle forze che l’opprimono. Finché questo non viene proposto, si tratta di concetti vuoti e fuorvianti. L’Internazionale Progressista ebbe la sua controparte in America Latina e nei Caraibi nel “Gruppo Puebla” a cui, sebbene partecipino importanti e onorevoli capi politici della regione, solleva dubbi perché è guidato da un mercenario cileno dalla reputazione molto dubbia che fece del “progressismo” un affare e che ha strette amicizie coi vertici dell’antichavismo come l’ex-presidente Mauricio Macri. Sospettosamente, in alcuno dei due casi i cubani vi partecipano.
Ancora una volta si solleva la disputa ideologica sul percorso che America Latina e Caraibi dovranno percorrere. Ci accontentiamo del “male minore” o siamo capaci di costruire una forza politica e sociale che produca i profondi cambiamenti di cui la società ha bisogno. Invece di accontentarsi di ciò che si può fare “per quanto possibile”, bisogna lavorare per trasformare l’impossibile in realtà. Come dicevo in un articolo citando un amico, il “male minore” va contrapposto al “bene maggiore”. Ciò significa che il nostro sforzo va volto per giocare sul nostro campo, non su quello che il nemico impone. In un momento in cui molti non vogliono prendere posizione e la politica è intesa tra centrodestra o centrosinistra, è compito dei settori più avanzati della società costruire il nuovo scenario di combattimento come avvenuto nelle piazze del Cile e della Colombia. Il futuro liberatorio dei popoli non è nel progressismo. È e continuerà ad essere nella rivoluzione. Capisco che le alleanze tattiche vanno fatte sulla via della vittoria per unire le forze, ma avranno quel carattere solo se verranno assunte dall’egemonia e dal potere. Qualsiasi alleanza costruita per debolezza o subordinazione porta a subordinare gli interessi popolari ad altri, di settori o gruppi minoritari. È auspicabile che chi assume tali posizioni di mediazione comprenda la differenza tra concetti di strategia e tattica e li applichino correttamente senza dimenticare che sbagliare nell’applicazione porta a errori gravi dalle dimensioni impreviste per il movimento popolare.

FONTE: http://aurorasito.altervista.org/?p=22302

 

 

 

BASTA RETORICA DELLA RESISTENZA!
Federica Francesconi 24 10 2021

Rivolgo un appello a tutti coloro che sono contrari al GP: smettetela di alimentare la vecchia dialettica fascismo-antifascismo. Si tratta di categorie storiche e filosofiche inutili a decodificare la crisi epocale di una civiltà al collasso. Si tratta di una forma di sofistica funzionale a chi tiene ben salde le redini del potere, come dimostra la finta devastazione della CGIL attribuita ad elementi neofascisti, che ha permesso al baraccone decrepito dei sindacati di rifarsi la verginità presso l’opinione pubblica. Noi non ci troviamo in un regime fascista e non possiamo sperare di batterlo con la retorica antifascista e con l’armamentario ideologico della Resistenza. Noi ci troviamo invischiati dentro a una novità assoluta sul piano storico, a un unicum che non regge alcun paragone con il passato. Questo regime è distopico. Cosa vuol dire in concreto? Vuol dire che innesta nel presente aspetti di un futuro che non c’è ancora ma che proprie grazie a tale innesto viene in qualche modo anticipato e, quindi, accettato passivamente dalle masse. Il futuro che questi plutocrati degenerati hanno in mente di costruire, se proprio volessimo fare un paragone storico, ha più analogia con l’attuale capitalismo collettivista e digitale della Cina che con i regimi del passato. La collettivizzazione del lavoro, la società formicaio, la repressione delle libertà individuali in nome del bene “superiore” della collettività, la tessera sociale a punti (alter ego della tessera verde), la schedatura, l’identità digitale che si sostituisce all’identità reale, sono tutti elementi che l’attuale regime distopico instaurato in Italia condivide con il regime cinese.
Quando nelle manifestazioni sento scandire slogan come “Ora e sempre Resistenza”, “Draghi sei un fascista”… mi viene da sorridere e li interpreto come delle vere e proprie regressioni dal punto di vista psicologico, un ritorno puerile a un passato mitico che mitico non è mai stato e bello e puro nemmeno. Se lo fosse stato, d’altra parte, oggi non avremmo un buon 80% di struzzi che mettono la testa sotto la sabbia e non avremmo Magistratura, partiti, Corte Costituzionale, Sindacati e la più alta carica dello Stato, l’Innominato, che colludono con un governo di psicopatici distopici. Tutti figli e nipoti della Resistenza. Al vostro posto, qualche dubbio sulla bontà di quei decenni mi verrebbe.
FONTE: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10222988903128779&id=1165264657

LO SGUARDO TRAGICO ED IL ROBOT SOCIALE

Lo sguardo tragico ed il robot socialeSenza l’occhio capace di fissare non cedendo lo sguardo allo sguardo pietrificatore della Medusa non vediamo. È il paradosso dello spirito tragico. Chi è l’uomo più gioioso, l’uomo che vuole la gioia: chi più soffre ed è sovrastato dalla morte perenne. I massimi esultatori (non: esaltatori) della salute sono due disgraziati che dovevano farsi leggere, a cibarsi stomacavano, emicraniosi perenni, Giacomo Leopardi e Friedrich Nietzsche, e colui che rese la gioia il suo testamento per l’umanità, fu un disgraziato incontinente di stomaco, sordo, con il fegato duro quanto un sasso di piombo, Ludwig van Beethoven, nello sconforto e nell’energia il massimo esponente della nostra specie. Lo spirito tragico è lo spirito del capovolgimento. Più terribilmente oso conoscere e vivere, massimamente mi incoraggio a vivere (o soccombo). Le persone così così sfuggono la tragedia, non hanno la schiena per sopportarla. Sono “ottimisti”: tutto è passeggero, tutto si sistemerà, speriamo, usciremo, domani, dopodomani, e via dicendo. E se le inchiodate ai fatti non prendono in conto i fatti ma le loro fantasie diversive: la speranza, lo “speriamo che”.

Al dunque, c’è un “fatto”: l’avanzamento degli strumenti produttivi rende superfluo l’apporto del lavoro umano, ma il lavoro umano è incarnato nell’uomo, quindi l’uomo diverrà sempre meno necessario nei sistemi produttivi. Collateralmente, nelle economie occidentali i costi dei sistemi produttivi sono non comparabili con i costi dei sistemi produttivi di altre aree. Associamo i fenomeni, ne viene: i sistemi produttivi occidentali “devono” sminuire il costo del lavoro, sminuire la quantità di lavoratori. Questa è una tragedia sociale. In tanti individui. Troppi. Ovunque. Gli spietati economicisti, per dire, i quali scorgono soltanto il profitto e non la disoccupazione si accorgeranno che ormai si ha profitto senza (senza) occupazione, addirittura profitto disoccupativo (il che altera la visione per secoli giustificata di Adam Smith che il profitto suscita occupazione)? Se avranno lo sguardo tragico, vedere il negativo, se ne accorgeranno, se non lo vedranno manterranno lo sguardo ottimista, ed il passo nel baratro. E se invece Qualcuno se ne è accorto longitudinalmente e tenta di risolvere la situazione con una carneficina, senza mostrarlo, un olocausto a luci spente, dove il colpevole è la vittima o una potenza ignota, “naturale”, invece del fato il caso? Ecco su che dobbiamo, siamo costretti a ragionare. Siamo costretti, ripeto, perché vi è una concomitanza di vicende che ci obbliga.

Avete mai udito proclamare tanti malanni come in questi ultimi tempi? Il famigerato Anno Mille rispetto al nostro è una novella. Ma il punto è che taluni, e non è gente dappoco, ci figura nuove pandemie, no, non varianti dell’attuale, cosette, ma pandemie mortalissime e perfino sollecita i Governi a stanziare per affrontare la pandemia che giungerà (Bill Gates). Quindi, attenzione vigilissima, non abbiamo false notizie di congiure inconcepibili, abbiamo prospettive emesse da persone rilevanti (Bill Gates, ripeto, e altri a non dire). Allora? Allora, prendiamole in conto. Facciamone conto. Ma in senso “critico”. Perché mai queste visioni? Nascono perché gli eventi le suscitano o nascono perché riteniamo che “devono” nascere, vogliamo che nascano, trasformiamo la volontà in realtà? Non saprei. Ma cogliamo le circostanze sociali. La popolazione mondiale eccede la possibilità di avere lavoro! Ecco la faccenda.

Ne consegue. Occorre diminuire la popolazione mondiale. Ecco la derivata. Inoltre: che mezzi abbiamo per diminuire la popolazione mondiale? Pandemie, naturali, naturali ma guidate, innaturali e guidate, innaturali e sfuggite; guerre, tante, o una guerra enorme; crollo economico strabiliante con affamazione, per dire, planetaria; riduzione in obbedienza pecoresca della gente tale da farle sopportare ogni situazione, magari il ricatto della salute: diventa poverissimo ma salvo (quel che accade oggi); masse ghettizzate indicate come colpevoli del pandemonismo sociale e della salute (a proposito si è distinto il nostro Governo). La farmaceutizzazione dell’umanità è un ritrovato che stiamo sperimentando, la sedazione globale. E poi: cibi pervertiti, sessi ingenerativi. Vi è uno scopo unico, sovrastante, in questo marasma: decrescere la popolazione (i voli spaziali e la colonizzazione di pianeti, le città aeree fanno parte dell’insieme). Non sono concezioni di un neo Hitler che sfoga grandiosità. Affatto. Il problema dello sfoltimento dell’umanità è realissimo. I modi sono discussi ma lo scopo è necessario.

La contraddizione dell’eccedenza di popolazione con i mezzi tecnici che eliminano lavoro e lavoratori è una guerra interna ad ogni società. O si sfoltisce la popolazione o si altera nettamente il sistema produttivo rendendo le popolazioni destinatarie delle strabilianti produzioni che le macchine forniranno. Al dunque, il robot sociale, lavorino i robot, i popoli fruiscano la produzione. Se rimaniamo con l’idea che è il lavoro la base della “paga” non c’è soluzione. Non è più il lavoro la commisurazione dell’apporto alla produzione, sono le macchine. Quindi o si commisura secondo la produzione, se si produce enormemente si distribuisca enormemente al di sopra dell’apporto di lavoro umano: o si resta fermi all’apporto di lavoro umano, quindi se lavori poco guadagni poco; o disoccupiamo radicalmente; o sfoltiamo le popolazioni; o trasciniamo mezza umanità altrove; o la farmacolizziamo a vita (a morte). Questa è realtà. Coloro che decidono tastano le soluzioni (guerra a parte). Come riuscire a sedare milioni e milioni di persone che non ci servono? Si può dubitare delle varianti esposte, ma non si deve dubitare del fatto che la (tragica) questione del nostro tempo, e ancora più del futuro è: troppa gente perché i nostri sistemi produttivi ormai automatizzati riescano a impiegarla (se il sistema non muta).

O cambiamo il sistema (il robot sociale, dare al di là del lavoro) o sfoltiamo. E “sfoltire” non significa radere l’Amazzonia, ma i popoli. Esagerazione? Per niente. La contraddizione tra popolazione e lavoro mancante è realissima. Occorre uno sguardo che non teme di vedere. Il capitalismo occidentale ha compiuto due mosse. Ha creduto che la Cina fosse e rimanesse un luogo dove produrre a basso costo. Ha innovato tecnologia contro lavoro umano. Senza dare giudizi: I risultati sono precipiziali. È la Cina a invaderci. E abbiamo pure la disoccupazione da tecnologia. Ci saranno tempi millenaristici. Il coraggio della conoscenza è radicale. Chi conosce almeno sa come agire o che bisogna agire. Chi non vede si accorge di precipitare dopo essere precipitato. Inoltre, conoscendo scorgeremo anche possibilità di benessere e salute (!) rassicurantissime per l’umanità. Produrremo a getto solare. Per l’umanità o per chi?

FONTE: https://www.opinione.it/societa/2022/01/31/antonio-sacc%C3%A0_robot-sociale-leopardi-nietzsche-van-beethoven-smith-bill-gates-hitler-amazzonia-cina/

 

 

 

STORIA

L’intervista di Oriana Fallaci a Khomeini

Due miti sfatati

Un breve post per condividere la mia lettura del momento: The Dawn of Everything: A New History of Humanity, scritto dall’antropologo David Graeber e dall’archeologo David Wengrow.

Non so quanto sia opera dell’uno, o quanto dell’altro, ma mi ricorda ovviamente un altro capolavoro di David Graeber, Debt. The First 5000 Years.

Con un’enorme mole di documentazione e il contributo di antropologia e archeologia a quello che era il dominio degli storici, uno stile scorrevole e una forte dose di buon senso… i due libri demoliscono i miti fondamentali su cui è costruita la visione moderna della storia.

Il primo mito è quello di Adam Smith, riassunto nei trattati di economia con la storiella dell’omino che fa le scarpe, e le scambia con le patate del suo vicino. Poi scopre che il denaro costituisce un modo molto più comodo del baratto per far circolare le merci.

Il secondo mito è quello degli opposti estremisti – Rousseau e Hobbes – che raccontano però la stessa storia: una volta gli umani vivevano liberi (e felici o infelici, secondo l’autore), poi hanno scoperto la civiltà e la complessità, e hanno introdotto (fortuna o tragedia) lo Stato.

Ora, è difficile sopravvalutare l’importanza di questi due miti, che legittimano il sistema-mondo in cui viviamo, fondato sull’intreccio tra mercificabilità di tutto l’esistente e la violenza dello Stato.

Graeber da solo in Debt, ha esplorato il primo mito; e assieme a Wengrow, in The Dawn of Everything, il secondo.

Ne emerge molto in breve (perché i due libri ci offrono mille prospettive a cui non avremmo mai pensato), che sono dei racconti di fantasia di uomini che scrivevano in un’epoca in cui si pensava che il mondo esistesse da poche migliaia di anni.

Racconti che non trovano il minimo sostegno proprio nelle due scienze che ci possono aiutare a capire qualcosa delle nostre origini culturali: l’antropologia e l’archeologia.

Le quali ci rivelano invece innumerevoli altre possibilità e spiegazioni – tante che non presumo di riassumerle qui, invito a leggere direttamente le due opere.

Solo Debt, mi sembra, è stato tradotto in italiano (Debito. I primi cinquemila anni), ma immagino che lo sarà presto anche The Dawn of Everything.

FONTE: https://kelebeklerblog.com/2022/02/01/due-miti-sfatati/

 

 

Senza peli sulla lingua

Amici a cui piace Marcello Veneziani – 22 10 2021

 

Lo storico Franco Cardini ieri sera a Piazzapulita, replicando al filosofo Bernard Henry Levy:

 

“Il fascismo è violenza. Perché il comunismo non lo è mai stato? Perché il colonialismo liberale non è mai stato violenza?

Il fascismo è contro l’umanesimo. E io ho pensato immediatamente a Giovanni Gentile.

Il fascismo è contro la cultura. E io ho pensato immediatamente a Ezra Pound.

Il fascismo è contro l’umanità. E io ho pensato immediatamente ad Alexis Carrel, il premio Nobel per la medicina, le cui ricerche sono state fondamentali per i trapianti in chirurgia.”

 

FONTE: https://www.facebook.com/groups/209056506174846/permalink/1301004443646708/

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