RASSEGNA STAMPA DETTI E SCRITTI 26 NOVEMBRE 2019

https://it.sputniknews.com/mondo/201911248325608-creato-dai-nazisti-il-primo-caccia-con-tecnologia-stealth/

RASSEGNA STAMPA DETTI E SCRITTI 26 NOVEMBRE 2019

A cura di Manlio Lo Presti

Esergo

L’intelligenza ognuno se la deve conquistare.

Soltanto la stupidità si espande gratuitamente.

(Erich Kästner)

MARCO TAISA, Aforismi sulla stupidità umana, Barbera, 2010, pag. 51

 

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Tutti i numeri dell’anno 2018 e 2019 della Rassegna sono disponibili sul sito www.dettiescritti.com

 

 Precisazioni

 

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La redazione provvederà doverosamente ed immediatamente alla loro rimozione dal blog.

 

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SOMMARIO

Il metodico e lento stritolamento dell’Italia

I SOLDI DEGLI ITALIANI ALLE BANCHE TEDESCHE. 1

C’è stato un ricatto sul Mes?. 1

Caro Augias, essere di destra in Italia non è facile. 1

Gli uomini di Merkel e Macron nel MES

I soldi degli italiani alle banche tedesche

“COME DI CONSUETO, SEMPRE DI NOTTE. 1

Affidi Bibbiano, fine lavori commissione: “Organismo sano”, insorge il centrodestra  1

Cronache di ordinaria follia, di ordinari suicidi e di ordinari omicidi, all’epoca della televisione. 1

La morte sospetta di Albertina Martinez Borges, 38 anni

Airbnb fa male 1

L’applauso in piedi di Fazio: il gesto per osannare Carola. 1

Putin prevede il crollo dell’UE entro dieci anni e lo paragona a quello dell’Unione Sovietica. 1

Il neoliberismo si attua uccidendo le Comunità (come quella curda) 1

Omaggio a Costanzo Preve. 1

Lo Stato Profondo contro Netanyahu. 1

Insicurezza digitale e azzardi militari

Per chi difende la “libertà economica” la democrazia non conta

BILANCIO UE: L’ITALIA S’E’ PESTA (E DERISA) 1

Avanzo primario

L’economista Sapelli: «Ilva e Italia, la farsa della politica incapace». 1

Come funziona il nostro sistema fiscale

Essi

Ecco come la Germania vuole fregare l’Italia su banche e titoli di Stato. 1

La Teoria Monetaria Moderna: alternativa reale o utopia?. 1

Sondaggio | Cittadinanza ai migranti, per il 56% degli italiani le urgenze sono altre  1

Migranti nel bagno del treno, la polizia usa spray urticante: terrore tra i passeggeri 1

Come fermare il treno degli Stati Uniti d’Europa. 1

Colpo di stato targato USA in Bolivia

Entro tre anni la Bolivia sarà il più grande esportatore di litio del mondo

Di chi è ostaggio Beppe Grillo?

La Sinistra viene da Gerusalemme. 1

Antonio Socci: la sinistra si da all’ittica invece di riflettere sulle sue disfatte

L’uomo fabbricato in serie 1

Creato dai nazisti il primo caccia con tecnologia stealthi

Leggete due libri prima di delirare. 1

 

 

EDITORIALE

Il metodico e lento stritolamento dell’Italia

Manlio Lo Presti – 26 novembre 2019

 

Il capo del governo Badoglio 2.0 firma in notturna l’accordo (diktat è il termine più appropriato) sul M.E.S. (Meccanismo Europeo di Stabilità).

Il Parlamento nazionale, al colmo del suo esautoramento, tacitamente voluto dai suoi componenti pur di salvare la propria sedia, urla e strepita per l’operazione realizzata a “sua insaputa”.

Insomma, il solito gioco delle parti per prendere tempo …

Salvo poche fonti informative, nessuno ha volutamente spiegato il criterio di accesso a tale Fondo che sarebbe erogato solamente agli Stati più “meritevoli” e virtuosi”. Come poi si articola tale requisito ancora non è dato sapere.

L’Italia e la Grecia saranno quindi fuori gioco a prescindere. I Paesi più esposti dovranno pagare la quota altissima al Fondo senza accedere al fondo medesimo. La ridetta quota pesantissima sarà finanziata con un ulteriore aggravamento del debito pubblico (qui non si abbatte la scure dei soliti germanici) con incremento degli interessi pagati dalla popolazione italiana e generando un draconiano avvitamento dell’economia e della stagnazione di stampo sudamericano.

Da qualche giorno, si parla e si illustra questo “meccanismo” voluto dai soliti piani alti euro-atlantici nonostante e contro le priorità della popolazione europea ridotta al lumicino.

Decisioni prese a tavolino dai 18 commissari che non rispondono a nessuno in quanto non eletti con voto democratico ma nominati dal un parlamento amputato delle proprie primarie facoltà: quella di legiferare e di delineare linee di indirizzo politico dell’Europa.

Le maggiorane/alleanze in questo parlamento acefalo non tengono in nessun conto del voto popolare dei Paesi membri formando maggioranze addirittura di segno contrario! Ovviamente, alleanze che hanno a disposizione finanziamenti ed appoggi della casta bancaria-militare-industriale a trazione euro-atlantica.

Ebbene, l’attuale dicastero BADOGLIO 2.0 non si è mostrato incapace, anzi! Ha eseguito alacremente e notarilmente gli ordini degli alti comandi:

  • Ritardare decisioni concrete ed efficaci di sostegno alla domanda interna
  • Ritardare azioni di politica economica per il sostegno alla occupazione
  • Ritardare qualsiasi decisione che possa frenare concretamente l’emorragia di italiani istruiti che emigrano, sostituiti numericamente da una massa informe e rabbiosa di migranti-paganti molti dei quali di bassa istruzione e che rappresenta solamente un costo sociale immenso: 12.00.000.000 gli incassi delle coop, vaticano, case-famiglia, partiti, otto mafie, ecc. ecc. ecc. ecc. ecc. Si conferma pertanto la leggenda metropolitana una integrazione VERA fondata su una immigrazione controllata e contingentata e non sull’ingresso senza condizioni pietistico-buonistiche conclamate e pubblicizzate dal martellante strepitio dei buonisti neomaccartisti quadrisex antifa. CHIACCHIERE CHIACCHIERE CHIACCHIERE PER FARE CAOS PERMANENTE E MANTENERE APERTO IL RUBINETTO DEI FINANZIAMENTI CONSEGUENTI … Gli affari sono affari
  • Ritardare investimenti per l’ammodernamento ed il consolidamento delle infrastrutture ferroviarie, autostradali, territoriali e delle città che somigliano sempre più alle caotiche e titaniche megalopoli indiane
  • Ritardare ad oltranza il riassetto delle aree terremotate dell’Aquila per far cadere a quasi a zero il valore dei terreni che saranno quasi sicuramente acquistati da società nordeuropee. Lo scopo? Forse i terreni devono essere ristrutturati con infrastrutture di accoglienza di milioni di migranti-paganti?????????? ¿QUIEN SABE … Questo è un valido motivo, sia pure spietato, sul perché ancora quella gente vive in case di cartone al quarto anno!
  • Ritardare gli accordi per ALITALIA
  • Ritardare la soluzione dell’ILVA per far vedere che la ricerca di un accordo è stata durissima. Una commedia delle parti per evidenziare che il licenziamento di 5.000 dipendenti è stato un successo rispetto allo spettro della espulsione di 20.000. Nel frattempo, si agitano sullo sfondo della sceneggiata gli spettri della Cassa Depositi e prestiti, di altri dominus ecc. ecc. ecc. ecc. C’È L’ORDINE TASSATIVO DI PERDERE TEMPO!
  • Ritardare o addirittura evitare la chiusura di oltre 400 contratti di lavoro. SINDACATI DOVE SIETE ADESSO E, SOPRATTUTTO, DOVE ERAVATE PRIMA????????????
  • Ritardare il recupero di almeno il 50% dei 230.000.000.000 di evasione fiscale italiana, risparmiandoci così il miserabile spettacolo di far vedere che fanno immensi sforzi per recuperare un miliardo di qua e un miliardo di la, solamente attuando tagli o non pagando fornitori che vanno in fallimento (peggio per loro!). I servizi segreti – SCICO in particolare – hanno una lista molto dettagliata degli evasori. Qualcuno dei vertici intermedi lo ha detto più volte a mezza bocca (come spesso accade per le vere-verità) e che basta un ordine del governo e loro sono in grado di arrestare TUTTI in due ore. Ma se consideriamo che i ruoli apicali delle tre armi sono nominati dal parlamento più ricattato e corrotto del pianeta, il cerchio si chiude!
  • Ritardare giudizi penali sulle schifose lotte interne al Consiglio Superiore della Magistratura i cui effetti stavano sfiorando il Colle. Con la complicità di TUTTI, soprattutto con le crescenti pressioni dell’effervescente avatar del Colle, il compito primario è stato quello di smorzare, insabbiare, cloromorfizzare, minimizzare, sviare, depistare …
  • Ritardare, depistare, occultare gli orrori e le sevizie morali ed anche fisiche dei bambini di Bibbiano e sempre più di altre città strappati a famiglie in difficoltà, il cui sostegno economico diretto sarebbe costato molto meno dei costi di gestione di apparati burocratici autoreferenziali ed incontrollati attualmente in funzione e che servono a pompare danaro e ad assicurare sedie con prebende altissime!!!
  • Promuovere speditamente il conferimento degli immensi fondi statali per la sanità pubblica ad assicurazioni e banche creatrici di fondi pensione ed assicurazioni sanitarie dai costi proibitivi (si vedano le pressanti pubblicità televisive al riguardo). Effetto immediato? L’esclusione di milioni di cittadini-spazzatura destinati a morire incoraggiati dall’utilizzo dell’eutanasia di massa non solo terapeutica, probabilmente finanziata dalle assicurazioni e dalle banche detentrici dei fondi pensioni!

 

TUTTO CIÒ PREMESSO

Seduti in un angolo e lontano da questo sciame disinformativo, sembra di assistere ad una nuova versione più spietata e livida del film THE TRUMAN SHOW.

Una bolla cognitiva infernale e collosa che vuole farci credere qualsiasi cosa eccetto la verità-vera.

P.Q.M.

Un elemento di resistenza a questa distopica guerra permanente cognitiva sarà quello di cercare di informarsi senza aspettare che siano LORO a dirci cosa pensare, cosa fare, cosa non fare.

Si tratta di un percorso di autoconsapevolezza e di autoformazione durissimo, da perseguire incessantemente.

Si tratta di un cammino che pochi riusciranno a fare concretamente perché le trombe assordanti continuano a diffondere informazioni irrogate da una élite oppressiva e imbevuta di teorie messianiche buoniste che conferiscono con arroganza a suoi fedeli seguaci il beneficio di una presunta superiorità morale di fronte alla quale non vale nessuna opinione diversa avanzata da subumani-spazzatura che vanno eliminati e/o riconvertiti/ricondizionati in apposite strutture di psicopolizia preventiva.

Il bello sta cominciando con il capitalismo di sorveglianza, fase suprema del liberismo globalista NWO.

L’operazione coperta sarà fondata su:

  • 5G COME IMMINENTE PROTOCOLLO UNIVERSALE DI TRASMISSIONE DATI
  • SISTEMA BLOCKCHAIN
  • ROBOTICA-CIBERNETICA- CYBORG per il disboscamento di masse umane improduttive e inutili, sancendo clamorosamente il ritorno patinato della SOLUZIONE FINALE/ENDLOSUNG delineata IL 20 GENNAIO 1942 dalla conferenza di Wannsee (*)
  • IDENTIFICAZIONE FACCIALE onnipresente grazie al proliferare ossessivo e pervasivo di telecamere
  • CELLULE RFID inoculate sotto la cute degli umani, apparentemente per facilitare pagamenti,

 

Ripetete con me:

ANTIFASCISMO

ANTIFASCISMO

ANTIFASCISMO

ANTIFASCISMO

ANTIFASCISMO

ANTIFASCISMO

ANTIFASCISMO

ANTIFASCISMO

 

 

Ne riparleremo

 

NOTA:

(*) https://encyclopedia.ushmm.org/content/it/article/wannsee-conference-and-the-final-solution-abridged-article

 

 

 

 

 

IN EVIDENZA

I SOLDI DEGLI ITALIANI ALLE BANCHE TEDESCHE

ALTO TRADIMENTO DI CONTE

22 novembre 2019

 

Questo è, in sintesi, l’effetto della cosiddetta ‘riforma del Mes’. Che in caso di crisi vedrebbe gli italiani costretti a coprire l’esposizione tedesca verso i Paesi a rischio

 

La riforma del MES, come nel caso della crisi greca, serve ad utilizzare i soldi degli italiani per un grande fondo che salvi le banche tedesche e francesi in caso di crisi del debito. Ma questo non farebbe altro che innescare la crisi del debito sovrano dell’Italia.

Anche perché le banche italiane hanno già fatto sapere che, in caso di riforma, non potranno più acquistare titoli del debito italiano. Questo farebbe volare gli interessi e crollare il valore dei nostri titoli di stato dando poi il via anche alla crisi delle nostre banche che ne detengono 40 miliardi di euro. Un gatto che si morde la coda. In pratica la riforma del MES darebbe il via ad un avvitamento catastrofico.

E’ lo stesso schema del salvataggio – si fa per dire – della Grecia. Che poi, in realtà, fu il salvataggio delle banche tedesche esposte verso il debito sovrano greco.

In poche parole, la Ue costrinse l’Italia a finanziare il Fondo Salva Banche. A quel tempo, infatti, le banche tedesche, Deutsche Bank in particolare, erano follemente esposte verso la Grecia, che stava per saltare. E allora bisognava salvare la Grecia con i soldi degli italiani (e anche degli altri, compresi i tedeschi) per evitare che a pagare dovessero essere le banche tedesche.

Ma perché i contribuenti italiani dovettero pagare quanto quelli tedeschi, e non in base al rischio (che era tutto tedesco), caricandoci così di un debito che non era e non è nostro?

Tutto questo, ovviamente, avvenne defenestrando il governo eletto che si opponeva, e sostituendolo col docile Monti.

Ora ci stanno riprovando.

E sono 48, i miliardi che il governo Monti prese dai contribuenti per salvare

Continua qui: https://voxnews.info/2019/11/22/i-soldi-degli-italiani-alle-banche-tedesche-alto-tradimento-di-conte/

 

 

 

 

 

C’è stato un ricatto sul Mes?

Maurizio Blondet  23 Novembre 2019  3 commenti

Che cosa cela l’attivismo politico, istituzionale e mediatico del francese Moscovici in Italia?

 

L’intervista rilasciata dal commissario Ue uscente, Pierre Moscovici, al Corriere della Sera proietta una luce inquietante sui rapporti tra Italia e Bruxelles tra dicembre 2018 e giugno 2019.

Moscovici afferma senza tanti giri di parole che la differenza tra la manovra di bilancio degli ultime due governi non sta tanto nel merito (pochi decimali, che non hanno mai avuto alcuna rilevanza economica), quanto nella differenza di approccio e di metodo. Il governo giallorosa ha da subito espresso la volontà di rispettare le regole comuni e non ha adottato l’approccio sfidante dei gialloverdi. Anzi, sottolinea che Tria e Conte furono “coraggiosi”, attribuendogli di fatto il ruolo di “quinta colonna” all’interno di un governo e di una maggioranza politica che invece premeva per una, sia pur modesta, forzatura di regole, peraltro considerate dannose da quasi tutti gli economisti.

Moscovici certifica quanto già noto da tempo: ci fu una lotta politica contro il governo italiano, condotta brandendo la maschera di regole opache e discutibili.

A proposito del Mes, il commissario evidenzia il ruolo di paracadute del fondo di risoluzione delle crisi bancarie e conclude sostenendo che l’eventuale aiuto del Mes a Stati in difficoltà non è automaticamente soggetto alla ristrutturazione del debito pubblico, presentandolo come un buon risultato negoziale dell’Italia. Ci invita cioè a gioire per finire

Continua qui: https://www.maurizioblondet.it/ce-stato-un-ricatto-sul-mes-lapprofondimento-di-liturri-di-giuseppe-liturri/

 

 

 

 

 

 

Caro Augias, essere di destra in Italia non è facile

Francesco Giubilei – 21 novembre 2019

Premetto che ho stima del Corrado Augias letterato, ho letto vari suoi libri e alcuni sono di valore. Ascolto con interesse le sue riflessioni sulla letteratura, un po’ meno quando parla di politica, ma questa volta in una trasmissione televisiva si è davvero lasciato andare a un’affermazione fuori luogo e offensiva.

“È facile essere di destra. Significa seguire gli istinti e non il ragionamento. Essere di sinistra, invece, è più difficile perché gioca sul terreno della conoscenza degli argomenti”.

Ci vuole coraggio per sostenere che sia facile essere di destra nel nostro paese. Le persone di destra sono ogni giorno marginalizzate, additate, censurate, quando non insultate per le proprie idee. Quante volte ci siamo sentiti dire: “è una persona intelligente, peccato che sia di destra” oppure “è una brava persona, non capisco come faccia ad essere di destra”, come se avere idee di destra fosse un crimine. Affermare, come dice Augias, che non si possa essere di destra e avere una “conoscenza degli argomenti” significa non solo mistificare la realtà ma dimenticare il contributo che le persone di destra hanno

Continua qui: http://blog.ilgiornale.it/giubilei/2019/11/21/caro-augias-essere-di-destra-in-italia-non-e-facile/

 

 

 

 

 

 

Gli uomini di Merkel e Macron nel Mes

 

24 NOVEMBRE 2019

Da Bruxelles dicono che il Mes, cioè il Meccanismo europeo di stabilità, meglio noto come Fondo salva-Stati, sia uno strumento potenzialmente utile per tutti i Paesi d’Europa, oltre che rappresentativo delle esigenze dei singoli governi. Eppure, se diamo un’occhiata al Management Board dello stesso Mes, notiamo otto personaggi attivi nel mondo dell’economia e della finanza, tutti rigorosamente non italiani. Già, perché il ruolo di Managing Director è ricoperto da un tedesco, Klaus Regling, lo stesso che viene anche soprannominato “il re d’Europa”. Proseguiamo e leggiamo gli altri nomi, un misto tra francesi e tedeschi: David Eatough è General Counsel, Rolf Strauch è lo Chief Economist, Christophe Franklen è il Deputy Managinh e Director and Chief Risk Office, Kalin Anev Janse è lo Chief Finanzial Officer. I rimanenti posti, due, cioè quello di Chief Operating Officer e Chief Corporate Officer, sono affidati rispettivamente a Sofie de Beule-Roloff e Francoise Blondeel.

Un Management Board a trazione franco-tedesca

Una domanda, dunque, sorge spontanea: indipendentemente dai costi, com’è possibile che il Mes possa fare gli interessi di tutta l’Europa, Italia compresa, se il suo Consiglio di amministrazione straripa di personaggi solo tedeschi o francesi? Certo, guai a pensar male, anche se Parigi e Berlino stanno attraversando serie turbolenze e le loro banche avrebbero bisogno di un bel po’ di sostegno.

E i membri del Management Board, guarda caso, provengono per lo più da Francia e Germania.

Sarà sicuramente un caso, ma di profili italiani neanche l’ombra.

Figurarsi se Roma, secondo una buona fetta dell’opinione pubblica globale, merita di sedersi al tavolo dei grandi. Tuttalpiù il governo italiano può essere interpellato quando Bruxelles ha bisogno di un appoggio, ma niente di cui strapparsi i capelli. Il profilo più importante del Mes è Klaus Regling, classe 1950

Continua qui:

https://it.insideover.com/politica/il-consiglio-di-amministrazione-del-mes-a-trazione-franco-tedesca.html?fbclid=IwAR2DF5IBbeB8pwDEJUArGxL46YUzhVP5J6My5bXPz6eXq-9DkOKt86Osrgw

 

 

 

 

 

 

“COME DI CONSUETO, SEMPRE DI NOTTE

SEMPRE SOTTOVOCE”…DALLE CLAUSOLE IVA ALLA RIFORMA ESM: LO STATO DI ECCEZIONE COME “MALE MINORE”

“…come di consueto sempre di notte, sempre sottovoce, un modo per capire, per capirsi e forse anche per capirci, quando un giorno vista l’ora è appena finito e un nuovo giorno è appena iniziato. Un giorno per amare, per sognare, per vivere. Buonanotte.”

SABATO 23 NOVEMBRE 2019

 

1.Patuelli sottovoce, almeno su questa riforma dell’ESM non ci sta:

“Io non so nulla”, ribadisce parlando con i cronisti a Bruxelles, e cita l’Huffington Post per la seconda volta. “Le cose che ho letto di più sono sull’Huffington post”. E di fronte alle insistenze dei cronisti sul fatto che non è possibile che il presidente dell’Abi non sia stato informato, Patuelli sbotta: “I problemi poi diventano tutti nostri e già ne abbiamo abbastanza. Questo è un problema delle istituzioni della Repubblica e noi facciamo parte della Repubblica. Semmai dovreste chiedere agli esponenti del governo perché non ci hanno consultati”. A questo punto quindi Patuelli paventa il rischio che le banche non comprino più i titoli di Stato italiani. “Non li compreremo più, non abbiamo un vincolo di portafoglio di comprare ‘x’. Come investitore il mio problema è vedere che fa la Repubblica italiana per tutelare il debito pubblico italiano, visto che la maggior parte è sottoscritta da soggetti nazionali…”.

  1. Dunque:


Ma Moscowici non tiene conto di nulla e “vende” il grande progresso esattamente con lo stesso meccanismo (del venditore di assicurazioni contro le gelate nel Sahara) utilizzato per “narrarci” che la neutralizzazione delle clausole IVA è uno sgravio tributario
:

Non serve a granché la presenza di Pierre Moscovici oggi a Roma. Anzi. Il commissario europeo uscente agli Affari economici incontra sia Conte che Gualtieri mentre il vertice di maggioranza prosegue: si rivela più lungo del previsto. Con loro Moscovici parla del Mes, cerca di perorare la causa ma gli tocca farlo con i due più convinti del sì italiano accordato lo scorso giugno. “La riforma è un passo avanti, non significa mettere sotto tutela l’Italia”, dirà dopo il francese

 

Continua qui: https://orizzonte48.blogspot.com/2019/11/come-di-consueto-sempre-di-notte-sempre.html

 

 

 

 

 

 

 

ATTUALITÀ SOCIETÀ COSTUME

Affidi Bibbiano, fine lavori commissione: “Organismo sano”, insorge il centrodestra

Per la Lega la relazione è “non completa e non esaustiva”. Fratelli d’Italia chiede più dati

5 NOVEMBRE 2019

organismo è sano nonostante alcuni raffreddori”. Così Giuliano Limonta, presidente della commissione tecnica regionale sui minori, introdotta dalla giunta Bonaccini dopo i fatti di Bibbiano e la scottante inchiesta “Angeli e Demoni” sui presunti reati legati alle procedure di affido di minori.

Oggi Limonta ha relazionato in Regione. Le proposte della commissione tecnica, in sintesi, sono “migliorare l’omogeneità di intervento della rete che gestisce il sistema della tutela minorile, sostenere i professionisti e le famiglie affidatarie (anche attraverso la formazione), promuovere la figura dell’esperto giuridico e, infine, incoraggiare un autocontrollo sistematico che consenta di rilevare eventuali scostamenti degli standard”.

Nello specifico, sui fatti di Bibbiano Limonta ha spiegato che, pur aspettando gli esiti delle indagini giudiziarie, “risultano estranei e incompatibili con l’attuale impianto normativo vigente”.

“Mi si dice ciò che emerso dall’inchiesta è stato solo ‘un raffreddore’, un’espressione allucinante”, attacca Gabriele Delmonte della Lega. “Non potendo leggere la relazione- ha spiegato- ci basiamo su scarni titoli

Continua qui:

https://www.bolognatoday.it/cronaca/bibbiano-affidi-minori-relazione-regione.html?fbclid=IwAR3Czz1YCieu8pdDvWLSvdRHlSv8DLGcV2O8Xx4tM-GAqpoUCONvZGWzD7g

 

 

 

 

Cronache di ordinaria follia, di ordinari suicidi e di ordinari omicidi, all’epoca della televisione.

Era depresso. Lo ha detto la TV.

Paolo Franceschetti – 24 Maggio 2016              RILETTURA

 

La fantasia.

Nella fantasia, ovverosia al cinema e in TV, quando si parla di omicidi e/o suicidi si seguono sempre alcuni schemi fissi. Vediamo prima lo schema utilizzato nelle fiction. Poi vediamo come funziona invece la realtà.


Primo schema
.

 

C’è un Tizio trovato morto. C’è un biglietto di addio. E la pistola con le impronte digitali del morto. Tutto lascia pensare ad un suicidio, la scena del delitto è preparata con cura meticolosa, ma l’investigatore di turno (perché l’investigatore, sia esso giornalista, avvocato, magistrato o poliziotto, è una persona normale, intelligente, razionale ed è dedito 24 ore al giorno al suo lavoro che è una missione) decide che la persona non può essersi suicidata. Troppo strano che prima di suicidarsi abbia consumato un abbondante pasto e si sia preparato una squisita torta. E da questo semplice indizio parte un’indagine che condurrà alla scoperta del colpevole.
Un’indagine in cui medici legali, avvocati, poliziotti, magistrati, collaborano tutti per la ricerca della verità.

E tutti vissero felici e contenti.

 

 

Secondo schema.

 

Un altro schema fisso si ha quando la persona trovata suicidata aveva dei parenti. L’investigatore interroga i parenti, perché si sa, un buon investigatore deve comunque approfondire anche quando la realtà a prima vista pare ovvia. E a seguito di una serie di domande, l’investigatore si convince che forse potrebbe essere un omicidio. I parenti si accorgono di questi sospetti e collaborano con l’investigatore (perché l’investigatore, è una persona normale, intelligente, razionale ed è dedito 24 ore al giorno al suo lavoro che è una missione).

E tutti vissero felici e contenti.

 

Terzo schema.

 

Un altro schema si ha quando dell’omicidio si accusa un innocente, e un valoroso avvocato/magistrato/poliziotto si batte per dimostrare l’innocenza del malcapitato nonostante tutte le evidenze.

Alla fine, l’eroe (perché l’investigatore, è una persona normale, intelligente, razionale ed è dedito 24 ore al giorno al suo lavoro che è una missione) dimostra l’innocenza del capro espiatorio e tutti vissero felici e contenti.

 

 

La realtà.

 

La realtà effettiva come l’ho potuta vivere in questi anni è invece la seguente.

 

Primo schema.

 

Viene trovato un cadavere. Il foro di entrata della pallottola è nella schiena. La pistola è nella fondina, con la sicura inserita, quindi chi ha sparato poi si è pure premurato di riporla al suo posto. La scena del delitto è preparata in modo disastroso, anche un imbecille si accorgerebbe che è un omicidio.

“E’ un suicidio”, dicono senza mezzi termini gli inquirenti (perché gli inquirenti in genere non si sono mai formati a una vera scuola investigativa, prima del concorso da magistrato o da commissario non  erano mai usciti da casa se non per andare all’università e in palestra, hanno letto per formarsi al massimo qualche giallo, e la cosa più importante cui pensano sono gli avanzamenti di carriera e lo stipendio che badano di non perdere facendo indagini troppo accurate).Il motivo di questa conclusione? Perché era depresso.

Sì ma si sarebbe sparato nella schiena? Il medico legale ha detto che è possibile. E la pistola riposta nella fondina? Non è un ragionevole dubbio sul fatto che si tratti di omicidio? No. Perché era depresso.

La depressione è non solo il movente, ma anche la spiegazione dinamica, balistica, medica, investigativa, tecnica, di tutti i suicidi e di tutti gli omicidi-suicidi. C’è chi si impicca con una sciarpa, arrampicandosi a un albero, di notte, come nel recente omicidio-suicidio di Montefiascone; chi si impicca con un pigiama, chi ad un portasciugamani, chi con lacci delle scarpe anche se in cella di isolamento i lacci erano proibiti, e finanche chi si suicida con una sega elettrica (un caso capitato a Villagrazia di Carini; ma anche gli USA hanno i loro “suicidi” con motoseghe). Poi abbiamo i suicidi con la balestra, come nel caso di Stefano Anelli, e quelli che si suicidano battendo ripetutamente la testa contro il muro, per non dire di quelli che si infliggono “numerose coltellate”. Esemplare un caso capitato pochi anni fa a Bagno a Ripoli, in cui un ragazzo, Lapo Santiccioli, prima avrebbe ucciso la fidanzata,

 

Continua qui: https://petalidiloto.com/2016/05/cronache-di-ordinaria-follia-di.html

 

 

 

 

 

 

 

 

La morte sospetta di Albertina Martinez Burgos, 38 anni, dopo quella di “Mimo”

A cura di Natascia Alibani – 25 Novembre 2019

Solo qualche giorno fa parlavamo della morte sospetta di Daniela Carrasco, “El mimo”, trovata impiccata alla recinzione di un parco in un quartiere di Santiago, in Cile, dove dal 14 ottobre una protesta popolare di dimensioni immani ha dato il via a una vera e propria guerriglia urbana contro il presidente Piñera.

La Morte Di Daniela Carrasco, “La Mimo”, Impiccata A 36 Anni, Che Ci Interroga Tutti

Ma il bollettino di guerra che arriva dal Paese sudamericano oggi ci costringe a parlare di un’altra morte che lascia, per usare un eufemismo, più di una perplessità, quella di Albertina Martinez Burgos, fotografa che secondo molti era impegnata proprio a documentare il clima infernale che si respira nelle strade della capitale e di gran parte del Cile in questi giorni di rivolta.

Ne hanno parlato molti media, locali e internazionali, ne ha parlato ancora il collettivo Ni Una Menos, secondo cui è inconfutabile che dietro la morte di Albertina ci sia, proprio come nel caso di Daniela, la mano della polizia cilena, impegnata a sopprimere la sommossa mirando soprattutto alle donne.

Albertina stava documentando la situazione in Cile – si legge nel post Instagram del movimento femminista – partecipando attivamente come fotografa alle manifestazioni. Ha documentato la violenza contro le giornaliste e le comunicatrici. Esigiamo di sapere le cause della sua morte, e che venga spiegato perché il suo computer e la sua macchina fotografica non sono stati ritrovati in casa al momento del ritrovamento del cadavere.

Sembrerebbe che Albertina sia stata picchiata e pugnalata nel suo appartamento nel centro di Santiago, e che sia stata ritrovata nella giornata di giovedì 21 novembre dalla madre, allertata dal ragazzo della figlia, che non riusciva a mettersi in contatto con Albertina. È vero che nell’abitazione non sono stati rinvenuti né il pc usato dalla ragazza, né la sua macchina fotografica, tuttavia a gettare acqua sul fuoco sulle circostanze della sua morte pare essere proprio la cerchia di persone vicine a lei, come testimoniato da una story pubblicata su Instagram e riportata dalla giornalista cilena Andrea Aristegui.

Siamo compagni e amici di Albertina – si legge nel post – Vogliamo chiarire che ufficialmente non ci sono informazioni sulla sua morte. Nel contesto in cui ci troviamo sappiamo che la marcia di giovedì 14 novembre è stata la prima a cui abbia partecipato, e sappiamo che la nostra cara Bety aveva un po’ paura di assistere alle marce, quindi vogliamo chiarire che Albertina non documentava attivamente le manifestazioni. Chiediamo rispetto per la sua famiglia, i suoi amici e colleghi. In attesa di avere giustizia per la nostra amica.

Nonostante le parole dei familiari, che smentirebbero la partecipazione attiva di Albertina alle sommosse come

Continua qui: https://news.robadadonne.it/galleria/morte-albertina-martinez-burgos/?on=ref

 

 

 

BELPAESE DA SALVARE

Airbnb fa male

Il turismo low cost sfratta i meno abbienti

Scritto il 24/11/19

 

Si presenta come la principale “success story” del capitalismo delle piattaforme digitali: oggi, Airbnb è un impero mondiale. Nata nell’ottobre 2007 a San Francisco con l’intuizione di creare un portale online che coniugasse domanda e offerta del turismo low cost, è diventata un colosso da 30 miliardi di dollari: solo nel secondo trimestre del 2019 ha realizzato oltre un miliardo. In costante espansione, si appresta ad acquisire nuove società con l’obiettivo di avere il monopolio del settore a livello globale. «I numeri del boom sono impressionanti, se pensiamo che il portale ha visto crescere gli annunci pubblicati dagli 8.126 del 2011 ai 400mila attuali», scrivono Vincenzo Carbone e Giacomo Russo Spena su “Micromega“. «Utilizzato soprattutto tra i più giovani e gli squattrinati, da un lato è uno strumento comodo che permette di viaggiare a basso costo, dall’altro è diventato per qualcuno un’attività semi-professionale dando la possibilità a chi ha una camera libera nella propria abitazione di affittarla per brevi periodi». Su ogni transazione effettuata, la piattaforma trattiene una percentuale: il 3% dall’host, una percentuale variabile (fino al 20%) dal turista.

 

La tesi: il turismo low cost promosso da Airbnb è contro i poveri.

 

«Nel suo frame narrativo – continuano Carbone e Russo Spena – Airbnb parla di “città condivisa” rivendicandosi il ruolo di competitor per le catene alberghiere e per il turismo di lusso. Si autorappresenta come l’opzione politicamente corretta: la rivincita del ceto medio e dei meno abbienti e un nuovo modo di viaggiare tramite lo home-sharing». In effetti, il boom delle stanze in affitto porterebbe benefici diffusi anche per i territori, dal ripopolamento dei centri abbandonati alla riqualificazione di intere aree.

 

Ma è tutto oro quel che luccica? Qual è idea di città che si nasconde veramente dietro il business di Airbnb? Dopo anni di studio, Sarah Gainsforth, ricercatrice e giornalista, ha prodotto il libro “Airbnb città merce” (DeriveApprodi),

 

 

nel quale effettua un’attenta disamina di questa florida società-prodigio della Silicon Valley, focalizzandosi sulle conseguenze urbane del turismo low cost. Il testo, secondo la recensione di “Micromega”, non

 

Continua qui: https://www.libreidee.org/2019/11/airbnb-fa-male-il-turismo-low-cost-sfratta-i-meno-abbienti/

 

 

 

 

 

 

 

L’applauso in piedi di Fazio: il gesto per osannare Carola

Fazio ha lasciato campo libero alla Rackete. Quello della capitana di Sea Watch è stato un monologo pro-accoglienza. Silenzio sullo speronamento alla Gdf

Angelo Scarano – Lun, 25/11/2019

Fabio Fazio continua la sua “propaganda” buonista. Il conduttore di Che tempo che fa probabilmente ieri sera ha toccato il picco della sua strategia pro-accoglienza (in salsa anti-Salvini) declinata sul servizio pubblico.

 

Quella andata in onda ieri sera non è stata un’intervista.

 

È stato un monologo di Carola Rackete. La clip che ha “narrato” le gesta della capitana della Sea Watch tre ha ovviamente calmierato tutte le infrazioni di quella notte in cui con una manovra spericolata ha speronato una motovedetta della Guardia di Finanza. Poi è iniziato il “peana” intonato da Fazio in onore della Rackete. La capitana ha ribadito le sue ricette per la gestione dei flussi che ovviamente hanno un comune denominatore: l’accoglienza dei migranti in Europa con l’aiuto delle ong.

Fazio per tutta l’intervista non ha mai ricordato alla Rackete le conseguenze del suo gesto e anche i guai giudiziari che ha affrontato per la violazioni delle leggi dello Stato. L’entrata in porto a Lampedusa è diventata una sorta di “passeggiata” senza ricordare i rischi della sua manovra. Ma del tappeto rosso per la Rackete non bisogna certo stupirsi. difficilmente ci si aspettava una critica da parte di Fazio contro le gesta della Rackete. Il tutto è stato poi rafforzato dal racconto di un migrante che ha parlato del suo viaggio durante un anno per raggiungere l’Italia dall’Africa. Ma c’è un gesto che più di ogni altro ha stupito il pubblico da casa. O meglio quella parte di pubblico (non sono pochi) che non la pensa come la Rackete o come la Linardi,

Continua qui:

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/lapplauso-piedi-fazio-gesto-osannare-carola-1789575.html?fbclid=IwAR3nrWzq87Y2ezHNDfpFrHPpFF1EvR3foH1WMxG-kYFxT45JCjaCencsQMg

 

 

 

 

 

 

CONFLITTI GEOPOLITICI

Putin prevede il crollo dell’UE entro dieci anni e lo paragona a quello dell’Unione Sovietica

23 Novembre 2019 – Carly Read
express.co.uk

 

Il presidente Putin crede che l’UE si disintegrerà completamente in soli 10 anni, lo stesso tempo impiegato dall’URSS per dissolversi nel giorno di Santo Stefano 1991. Le sue osservazioni fanno capire che l’inizio della fine è già iniziato.

Rendendo pubbliche le sue perplessità sul fatto o meno che l’UE sia in grado mantenersi nella sua forma attuale fino al 2028, ha citato la Brexit tra le principali cause del crollo di Bruxelles, aggiungendo che questo è il motivo per cui segue “con preoccupazione ciò che sta accadendo lì,” in riferimento alla stessa UE.

Ha aggiunto che, dal momento che l’UE è il principale partner commerciale della Russia, è per questo che Mosca è interessata a far sì che tutto “vada per il meglio.”

Ha dichiarato: “Entro il 2028, alcuni paesi dell’Europa Orientale raggiungeranno un livello di sviluppo tale da non ricevere più sostegno dal bilancio europeo, ma dovranno pagare, come il Regno Unito ha fatto e continua a fare.”

Probabilmente emergeranno le stesse iniziative che si vedono oggi nel Regno Unito.”

Ha anche affermato che i leader europei stanno prendendo in considerazione diversi scenari per raggiungere “forme di integrazione più stabili.

Ha aggiunto: “Non so se ci riusciranno. In ogni caso, auguro il successo a questa loro iniziativa.”

Le parole del presidente Putin arrivano dopo voci secondo cui starebbe usando il suo crescente carisma per ricostruire l’URSS e incrementare il potere dello stato russo.

L’ultima mossa del presidente russo è stato l’invio dei sistemi missilistici Pantsir-S in Serbia, volto a rafforzare i legami con l’amministrazione autocratica di Belgrado, guidata dal presidente Aleksandr Vucic.

Putin ha già concluso importanti accordi di carattere militare con lo stato balcanico, fornendo sistemi d’arma sia terrestri che aerei, inclusi jet da combattimento, elicotteri d’attacco e carri armati.

L’accordo si è concluso nonostante gli avvertimenti dell’amministrazione

 

Continua qui: https://comedonchisciotte.org/putin-prevede-il-crollo-dellue-entro-10-anni-e-lo-paragona-a-quello-dellunione-sovietica/

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il neoliberismo si attua uccidendo le Comunità (come quella curda)

15 ottobre 2019 by Paolo Maddalena

La situazione mondiale appare sempre più stretta dal morbo neoliberista, che si esprime soprattutto nell’arroganza bellica e nei discorsi menzogneri di Erdogan, ma anche nelle risposte tinte di viltà dell’Europa e soprattutto dell’Inghilterra, la quale non voleva che il documento europeo contenesse la parola “condanna” nei confronti di Erdogan.

Il contenuto essenziale del pensiero neoliberista sta nell’egoismo e nel rifiuto di qualsiasi atto di solidarietà sulla quale si fonda la civiltà e la vita dei popoli. Il mondo politico si rifugge invece nell’egoismo ed è deludente che la riunione dei ministri degli Esteri europei di ieri abbia prodotto un documento nel quale si legge che l’Europa non firmerà altri contratti per armare la Turchia, ma darà esecuzione ai contratti già stipulati.

Si tratta di una risposta pilatesca che contiene, al fondo, il venir meno di

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https://www.attuarelacostituzione.it/2019/10/15/il-neoliberismo-si-attua-uccidendo-le-comunita-come-quella-curda/?fbclid=IwAR3XQ8uBu1lJAMT-Sc45Y_TwxfhU9X8Dngy4zd3At6N1U5EfMZwQnEcDQ6w

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CULTURA

Omaggio a Costanzo Preve

25 Novembre 2019 DI MASSIMO BORDIN

Sei anni fa, il 23 novembre del 2013, ci lasciava Costanzo Preve, a mio avviso uno dei più importanti filosofi italiani del XX secolo. Mi mancano le sue penetranti analisi sulla situazione politica italiana, sul capitalismo in fieri, sul marxismo e l’idealismo. Per omaggiarlo in occasione della celebrazione della sua scomparsa, saccheggio dal sito Kelebekler.com (qui la fonte) un importante articolo sulla dicotomia DESTRA e SINISTRA, nella speranza che altri come il sottoscritto si aggiungano alla lista dei suoi lettori ed estimatori.

 

Sinistra e Destra. Tradizione, identità, appartenenza, esaurimento, superamento di Costanzo Preve

 

Si parla molto oggi di superamento della vecchia dicotomia fra sinistra e destra, ma non sempre si portano argomenti convincenti per rendere realmente credibile questo superamento. Chi sostiene che la dicotomia è ancora valida fa in genere riferimento al valore dell’eguaglianza e della solidarietà, dicendo che la destra non pratica questi valori, mentre la sinistra sostiene i salariati in nome dell’eguaglianza e gli immigrati in nome della solidarietà.

Chi invece sostiene che la dicotomia è ormai obsoleta, e viene mantenuta artificialmente per creare una contrapposizione fittizia puramente elettorale, fa riferimento soprattutto al recente allineamento della cosiddetta “sinistra” (o almeno della sua parte largamente maggioritaria sul piano elettorale, sindacale ed intellettuale) all’imperialismo americano ed alle sue guerre di dominio geopolitico del mondo (Irak 1991, Serbia 1999, Afganistan 2001-2002).

In questo breve testo non vorrei semplicemente ripetere queste polemiche, in cui tutto è già stato detto e ridetto. Preferirei esporre le cose in modo più rigoroso e sistematico, seguendo un filo del discorso maggiormente convincente.

Per onestà verso il lettore, dico subito di essere convinto sostenitore del sostanziale esaurimento di questa dicotomia, e del fatto dunque che un sostanziale superamento sarebbe ormai possibile

 

Continua qui: https://comedonchisciotte.org/omaggio-a-costanzo-preve/

 

 

 

 

CYBERWAR SPIONAGGIO INFORMAZIONE DISINFORMAZIONE

Lo Stato Profondo contro Netanyahu

24 Novembre 2019 DI ISRAEL SHAMER

unz.com

Gli avvocati hanno una reputazione non proprio limpida. Sin dai tempi antichi venivano considerati furfanti, ed i giudici, nel migliore dei casi, dei dispotici tiranni. Mezzo millennio fa, Rabelais disse: “Non esiste una causa così grave da non trovarsi un avvocato, altrimenti non esisterebbero cause al mondo”. Ed ancóra: ‘Il miglior giudice è colui che decide il caso a caso’. Ai suoi tempi, la professione legale rappresentava sì una minaccia, ma solo per un privato, non per il regno o per lo status quo. ‘I giudici sono estremamente conservatori’, generalizzò all’inizio del XX secolo Vladimir Lenin, educato egli stesso come avvocato.

Beh, ora non lo sono più; hanno una voglia matta di rimodellare il mondo. Gli Stati Uniti sono stati il ​​primo (e per lungo tempo l’unico) Paese al mondo a trasformare i furfanti di ieri in una potente minaccia per il buon senso e l’ordine delle cose. La lobby degli uomini di legge è onnipotente in America. Ha distrutto l’industria del tabacco con una singola decisione, ordinando ai coltivatori di pagare miliardi a chi poi si sarebbe goduto il fumo; ha rovinato la Palestina, ordinandole, assieme all’Iran, di pagare miliardi in sanzioni a quegli ebrei contro i quali aveva combattuto. Può decidere che l’aborto o il matrimonio tra persone dello stesso sesso sia un diritto universale, mentre l’assistenza sanitaria e l’istruzione gratuite no. Può vietare di fermare un’invasione straniera, e consentire l’impoverimento della cittadinanza indigena. Non c’è mai stato un re così potente come l’establishment legislativo americano.

Il processo di impeachment contro Trump è un tentativo di detronizzare, con metodi praticamente illegali, un governante legittimamente eletto. Se i suoi avversari potessero contare sui propri elettori, non sarebbero costretti a scegliere questa strada. Sanno però che non possono vincere in altri modi; ecco perché vogliono rimuovere il presidente facendo appello ai suoi presunti crimini.

I leader di molti paesi sono stati processati ed incarcerati, di solito

Continua qui: https://comedonchisciotte.org/lo-stato-profondo-contro-netanyahu/

 

 

 

 

 

Insicurezza digitale e azzardi militari

24 NOVEMBRE 2019

Non ripeterò più che la mia è solo una visione delle cose che si concentra sulla evidenza evidente. Quella che normalmente nessuno guarda perché c’é chi sapientemente ci tiene distratti ma anche perché vedere fa male e rimanere distratti è un modo per stare tranquilli. Non tutti ce la fanno a tenere lo sguardo fisso nella Tenebra più di qualche istante.

Molte cose sono cambiate in questi ultimi decenni e molte dovranno cambiare rapidamente, molto rapidamente. Troppo per qualsiasi previsione che rischia di palesarsi giurassica nel momento in cui diventa di dominio pubblico. Non aggiungerò molto del 5g perché l’attenzione si sta concentrando su questa tecnologia anche se male, cioè per la questione sanitaria che è molto drammatica ma del tutto marginale rispetto il resto. Dirò questa volta qualcosa sulle criptovalute, la nuova frontiera che si innesta alla perfezione nella conversione al digitale della realtà terrestre, l’obbiettivo attualmente in agenda con scadenza più vicina: 2023/25. E’ di dominio pubblico l’annuncio frettoloso di Google pubblicato sul sito della NASA poi prontamente ritirato, d’aver prodotto un computer quantistico che avrebbe risolto un problema di numeri casuali in tre minuti e 20 secondi, quando ci sarebbero voluti 10.000 anni per il supercomputer più potente del mondo, il Summit (fonte it.cryptonews.com).

Notizia da far tremare i polsi ai capoccioni di tutte le forze armate mondiali e non è certo la sicurezza di una moneta “fittizia” che può preoccupare i militari, dal momento che non è a tutt’ora un elemento strategico e di sicurezza nazionale (a prescindere di quale nazione stiamo parlando) in quanto è una tecnologia (non una moneta) che rimane confinata al contesto del gioco d’azzardo di stampo privato, similmente alle fish per una bisca clandestina semi-legale. Ma serviva come sirena antiaerea e le orecchie giuste hanno sentito forte e chiaro. Il problema sono i codici che chiudono i server del controllo integrato di un sistema ancora troppo poroso e troppo instabile perché evoluto su spinta civile. Tant’é che ci sono serissimi problemi di autonomia e approvvigionamento energetico. Anche se l’integrazione militare delle infrastrutture è stata pensata fin dall’inizio accoppiata a quella civile (se credete che il GPS sia nato per uso civile, siete imbecilli o morti) questo non ha garantito per nulla l’impermeabilità militare e gli esempi in tal senso si sprecano.

Wikileaks insegna. Attualmente la garanzia migliore per l’infrastruttura civile/militare è la comunicazione criptata ma se si può rompere in pochi minuti il codice più robusto attualmente in circolazione, l’intero assetto protettivo militare globale diventerà operativamente inutile, come un ombrello di carta contro un bazooka. Purtroppo, di sorprese di questo tipo nei prossimi tempi ne avremo a ritmo continuo e le rivoluzioni tecnologiche di portata superiore all’atomica

Continua qui: https://comedonchisciotte.org/forum-cdc/#/discussion/102544/insicurezza-digitale-e-azzardi-militari

 

 

 

 

ECONOMIA

Per chi difende la “libertà economica” la democrazia non conta non conta

Di Rododak – 12 novembre 2019

Gli indici di libertà economica – come molti altri indici calcolati con criteri su cui pochi si fanno domande – sono circondati da un’apparenza di oggettività e sono citati in pensosi articoli sulla stampa mainstream, di solito per invocare “riforme strutturali” o condannare l’assistenzialismo o l’eccesso di regole o simili. Lo storico canadese Quinn Slobodian mostra in un articolo sul Guardian quali precise posizioni ideologiche siano alla base di queste classifiche. Uno dei tanti sistemi attraverso i quali l’ideologia neoliberale si traveste da oggettività scientifica” e cerca di estendere il suo dominio.

 

 

 

 Di Quinn Slobodian, 11 novembre 2019

 

Le classifiche create dai think tank conservatori mostrano che il neoliberalismo punta ad innalzare una barriera difensiva intorno al potere economico. 

 

Due delle “economie più libere” al mondo sono in fiamme. Secondo gli indici di “libertà economica” pubblicati ogni anno separatamente da due think tank conservatori – la Heritage Foundation e il Fraser Institute – Hong Kong è stata al primo posto nella classifica per più di vent’anni. Il Cile è al primo posto in America Latina per entrambi gli indici, che lo collocano anche al di sopra della Germania e della Svezia nella graduatoria mondiale.

 

La protesta violenta a Hong Kong è entrata nel suo ottavo mese. L’obiettivo è Pechino, ma la mancanza del suffragio universale che sta catalizzando la rabbia popolare è stata a lungo parte del modello economico di Hong Kong. In Cile, dove le proteste contro un aumento delle tariffe della metropolitana capeggiate dagli studenti si sono trasformate in un movimento antigovernativo nazionale, il bilancio è di almeno 18 vittime.

 

La rabbia potrebbe essere spiegata meglio da altre classifiche: il Cile si colloca tra i primi 25 paesi per libertà economica – e anche per disuguaglianza di reddito. Se Hong Kong fosse un paese, sarebbe tra i primi dieci più diseguali al mondo. Gli osservatori usano spesso la parola neoliberialsmo per descrivere le politiche alla base di questa disuguaglianza. Il termine può sembrare vago, ma le idee utilizzate per calcolare l’indice di libertà

 

Continua qui:

https://vocidallestero.it/2019/11/12/per-chi-difende-la-liberta-economica-la-democrazia-non-conta/?fbclid=IwAR1I37u986KUVSlwsYkm5OA1zOlgX3h3U_Ld_wd2l9smWu0nrLuf5AwTYZY

 

 

 

 

 

 

BILANCIO UE: L’ITALIA S’E’ PESTA (E DERISA)

7 novembre 2019

  1. Insomma,l’Italia darà all’Ue 15,27 miliardi annuali nel periodo di bilancio(quadro finanziario pluriennale – QFP), quindi 2,52 miliardi all’anno in più rispetto al settennato precedente, ma…”beneficierà” per via “della appartenenza al mercato unico” di (“ben) 81,63 miliardi…all’anno (si precisa: pari al 4,33% del Rnl).

Ma questo beneficio (enooorme) ACCOSTATO così, esplicitamente, alla cifra della AUMENTATA contribuzione annua, CERTA, al bilancio Ue, mi pare un tantinello fuorviante.

Potrebbe forse generare l’equivoco che mamma-Ue ci versi 81,63 miliardi all’anno.

 

Quando, invece è del tutto evidente che la nostra contribuzione all’Ue è, da decenni, NETTA: cioè, sul piano finanziario è PROGRAMMATA affinché l’Italia versi più di quanto non riceva, al meglio della sua ideale e regolare applicazione. Che, peraltro, include una consistente quota di cofinanziamento dei programmi Ue con ULTERIORI risorse nazionali, autonome dal bilancio Ue, cioè aggiuntivamente tratte dalle tasche dei contribuenti oltre a quelle, appunto, della contribuzione.

 

  1. Forse, era il caso di spiegare come sia stimato questo “beneficio” dell’appartenenza al mercato unico; che cos’è, il volume dell’interscambio aggiuntivocon il resto dell’Ue, naturalmente lordo? Cioè NON considerando se vi sia una situazione di saldo positivo, in tale interscambio, nei confronti il complesso di tali paesi Ue.

Di certo non è un saldo netto, cioè un accrescimento del PIL italiano in tale misura (4,22 del PIL), poiché il saldo annuale netto italiano delle partite correnti con l’estero (qui, p.2) ammonta (ad agosto) a 2,9 % del PIL, secondo l’ultimo Bollettino ufficiale Bankitalia.

Ma, piccolo particolare, questo è il saldo attivo verso TUTTO IL RESTO DEL MONDO; e dentro, piccolo particolare, c’è un saldo commerciale verso gli USA pari a circa 26,4 miliardi (v. qui, p.2).

 

Insomma, a qualcuno è sfuggita una cifra, buttata là; e per non dire che,

Continua qui:

https://orizzonte48.blogspot.com/2019/11/bilancio-ue-litalia-se-pesta-e-derisa.html?spref=tw&fbclid=IwAR2bX5dPFTV9i7R98g6-mmeB-HxAFr9-2_E_oszcEMO1rRzp391p_6j3-8c

 

 

 

 

 

 

Avanzo primario

Lisa Stanton 12 novembre 2019

Dopo 22 anni di avanzo primario (-724mld di euri tra il 1996 ed il 2018), di contributi netti a Leuropa e di “libera circolazione”, le famiglie italiane hanno dovuto tagliare i consumi, rispetto al 2007, per un importo pari a 21,5MLD di euro*.
Il Sud risulta la parte colpita più duramente. Dal 2007 al 2018 le famiglie meridionali hanno dovuto tagliare la spesa mensile di 131euro (1.572euro all’anno), quelle del Nord di 78euro (936euro all’anno) e quelle del Centro di 31euro (372euro all’anno).
Il crollo dei consumi delle famiglie ha fatto sì che, dal 2007 al 2018, il valore delle vendite al dettaglio, che costituiscono il 70% ca. del totale dei consumi, nel commercio di prossimità sia sceso del 14,5%. Mentre nella grande distribuzione è salito del 6,4%.
A pagare il conto sono stati artigiani e i piccoli negozianti. Tra il 2009 e quest’anno le aziende/botteghe attive sono diminuite di 178.500 unità (-12,1%), mentre i piccoli negozi di quasi 29.500 unità (-3,8%).

Una perdita superiore ai 200mila negozi di vicinato in 10 anni.

«Un posto di lavoro precario creato nella grande distribuzione distrugge 5 posti di lavoro stabili nel commercio di prossimità. La diffusione dei grandi magazzini in Francia ha fatto scomparire il 17% delle panetterie, l’84% delle salumerie, il 43% dei negozi di casalinghi. Quel che è scomparso è una parte importante della sostanza stessa della vita locale, con il corrispondente disfacimento del tessuto sociale» (Serge Latouche in “Breve trattato sulla decrescita serena”).
Inoltre, solo ieri la Corte dei Conti in audizione parlamentare sulla manovra di bilancio ha consegnato un documento ufficiale in cui si legge che la locazione è un settore dove “notoriamente si registra una diffusa evasione fiscale” ed ha espresso l’auspicio che siano tenuti sotto stretto controllo fiscale gli italiani proprietari di immobili col chiaro intento di deprezzare ulteriormente il valore delle abitazioni.
Questi sono i risultati del meno Stato e del più mercato. Cioè della libera circolazione di merci, capitali, lavoro e uomini che è alla base del neoliberismo e dell’architettura liberoscambista europea.
Qui il rapporto www.cgiamestre.com/…/consumi-negozi-artigiani-09.11.2019.pdf

https://www.facebook.com/lisa.stanton111?__tn__=%2CdC-R-R&eid=ARC3EIPOIiAx4dc1jOwFDOCo5j-OOlOFyeoABB3ooNJuB3mUtglosFmRf-PU_n1IYu7gJjWRJTkBWYB_&hc_ref=ARSvqqtsFMkaOGPNnyhQDy5xNxuk_mWFF44chw-e6wU2qpxYZVKii03zCAUeJEvWhAs&fref=nf

 

 

 

 

 

 

L’economista Sapelli: «Ilva e Italia, la farsa della politica incapace»

Parla Giulio Sapelli, economista. «I 5 stelle sono esoterici. I manager migliori come Giampiero Castano sono stati cacciati il resto lo hanno fatto I magistrati, che hanno applicato ciecamente la legge 231 destabilizzando la situazione»

Spiega con la velocità di chi ha parlato di questo per tutta la vita, poi elenca con lieve nostalgia nella voce i nomi di chi con lui ha accompagnato lo sviluppo industriale italiano. Giulio Sapelli, economista della Olivetti e soprattutto dell’Eni, ma anche ex presidente del Monte dei Paschi di Siena e nel board di Unicredit, assiste da lontano ai tormenti dell’Ilva. E sospira: «Non è solo l’Ilva, tutta l’Italia nuota nel disastro. E la colpa è della politica».

Quindi l’Ilva, la più grande acciaieria d’Europa, potrebbe spegnersi?

Io credo che non sia possibile, nonostante – e sottolinei nonostante – tutti i tentativi che si stanno facendo.

Eppure, la Arcelor Mittal sta iniziando la smobilitazione.

So che l’azienda è avveduta e si è appena insediata una nuova manager che è un’ottima negoziatrice.

Quindi siamo ancora in una fase tattica?

In cuor mio, spero che si tratti del tira e molla che ogni azienda mette in atto per ottenere ciò che vuole. Arcelor Mittal sa che dietro la fabbrica c’è un governo più che debole, debolissimo, dunque punta al ricatto. Parte da 5mila esuberi e spera di ottenerne 2mila con la cassa integrazione e magari anche una legge speciale. Ecco, questa mi sembra l’ipotesi più ragionevole.

Si stanno snocciolando molte cifre riferite al danno potenziale di una chiusura e ai costi per tenere aperta l’acciaieria. Quali sono realistici?

Sono tutte stupidaggini, tutte. L’economia è un’illusione matematica in questo caso, calcoli non se ne possono fare. Sa come le chiamo io? Sono le “Bocconate”, le “Luissate” (dai nomi delle due università di Confindustria ndr). Non si possono nemmeno scrivere, questi numeri. Le dico per certo che il danno sarebbe enorme, ma non si possono fare conti.

Per il governo si tratta in ogni caso di una sconfitta?

Guardi, non ho illusioni che il governo gestisca il tutto in modo razionale. Questo è un esecutivo talmente inaffidabile che potrebbe fare qualsiasi cosa. Del resto, tra il partito esoterico dei 5 Stelle e le divisioni tribali che dilaniano il Pd, potrebbe cadere in qualsiasi momento. E allora tenere in piedi la baracca sarebbe complicato.

Un governo che si regge sul nulla, quindi?

Su una cosa si regge: sulle nomine. Le nomine sono la ragione di fondo per cui è nato il nuovo partito di Matteo Renzi. Le nomine sono la ragione per cui il Pd rimane al governo e per cui continuano a starci anche i 5 Stelle.

Il Pd è al governo per le nomine?

Mi segua: il Pd perde voti ogni giorno e l’emorragia è causata da Renzi e dai 5 Stelle. E’ talmente evidente che anche uno negato per la politica come Nicola Zingaretti se ne può accorgere. Perché rimane al governo, allora? Perché anche lui è interessato. Si poteva minare la cuspide di governo, ma il gruppo di potere non andava intaccato. Ecco, se lei mi chiede chi ha causato questo disastro le rispondo: questo gruppo di potere.

Chi sta affrontando in modo molto veemente il caso Ilva, entrando a gamba tesa sul governo,

Continua qui:

https://ildubbio.news/ildubbio/2019/11/08/leconomista-sapelli-ilva-e-italia-la-farsa-della-politica-incapace/?fbclid=IwAR3ADqhbOwVNBbC0p1HO5_uQhGk2s6bxH1NfdcSjNXYJPp8ROA9J6qWjIog

 

 

 

 

 

 

COME FUNZIONA IL NOSTRO SISTEMA FISCALE UN PO COMPLESSO E QUANTO CI PORTA VIA?

Marco Cristofoli

Il nostro sistema fiscale è formato da 4 imposte e contributi principali, due sul reddito e due sui consumi, oltre alle tasse locali, è un po complesso, articolato ed intrecciato ma vediamo come funziona :

1) L’impresa produce, paga il lavoratore per la sua prestazione, gli trattiene il 51% del suo salario lordo, il 23% per l’Irpef e il 33% per l’Inps (9%+24%), e lo cede allo stato.

2) Il lavoratore incassa il proprio salario netto, il 49% del salario lordo, e con il suo salario compra i prodotti dell’impresa stessa.

3) Quando il lavoratore, consumatore, compra i prodotti dell’impresa, paga all’interno del prezzo imponibile le tasse sui dipendenti dell’impresa, quindi anche le sue tasse sul suo salario lordo, poi paga le tasse sul valore aggiunto dell’impresa, tasse impresa, poi paga le tasse sui costi dell’impresa, le fatture dei fornitori, poi paga il valore aggiunto dell’impresa, il guadagno dell’imprenditore. Ma non finisce qua, alla fine paga una tassa, che tassa l’intero importo imponibile del prezzo, quindi tutte le tasse che ci sono dentro il prezzo, che si chiamano tasse indirette, che tassa il valore aggiunto, tassa tutto al 22%. In pratica, all’interno del prezzo al consumo, ci sono il 64,8% di tasse indirette, più il 22% di iva, che in totale fa il 71% di tasse, che paga su tutto ciò che acquista.

4) Ora la tassazione complessiva di un lavoratore, consumatore, è del 49% alla fonte, sul reddito, più il 71% sui consumi, che unite alla tesse locali, bollo auto, canone tv, ticket sanitario, rifiuti, tassa sulla casa, fa 88%. Come potrà mai esserci domanda interna se lo stato sequestra l’88% dei redditi lordi dei cittadini?

5) L’impresa, che ha una tassazione media del 75%, incassa il suo valore aggiunto, ma non prima che venga tassato, come reddito di impresa. L’utile netto d’impresa, al netto delle tasse, andrà all’imprenditore, titolare d’impresa, ma non prima che venga tassato come reddito personale, Irpef 43%, e come contributo per la pensione, Inps 33%, il 62% di tasse sull’utile netto della propria impresa. Ora se andiamo a calcolare le tasse che paga l’impresa, sul proprio reddito lordo e le tasse che paga l’imprenditore sul suo utile netto, in pratica abbiamo 7 tassazioni differenti sullo stesso importo, che portano le tasse complessive tra impresa ed imprenditore al 93%. Ditemi voi come fa ad essere competitiva una attività dove lo stato si prende il 93% della ricchezza d’impresa creata.

6) Ma non finisce qua, forse non tutti sanno che anche lo Stato paga le tasse sulla spesa pubblica, lo Stato paga 235 MLD di eu l’anno, sulle fatture delle imprese che cedono beni e servizi allo stato, tasse indirette e imposta iva, che poi le imprese verseranno nuovamente allo Stato, al versamento iva e dichiarazione dei redditi. Ma quando lo Stato paga questi 235 MLD di eu alle imprese, le imprese non potranno spenderli, metterli in circolazione, a beneficio della comunità, perche dovranno conservarli per poi cederli allo Stato sottoforma di tasse, e lo Stato, quando incasserà questi 235 MLD dalle imprese non potrà spenderli per servizi ai cittadini, perché dovrà tenerli, per poi pagare le tasse sulle fatture dei suoi fornitori, e così via. Quindi ci sono 235 MLD di euro l’anno, tolti dalle tasche dei cittadini, tasse dei cittadini, che non vengono mai spesi né dalle imprese, né dallo stato sulla spesa pubblica.

La stessa cosa succede per le tasse che lo stato paga sulle buste paga dei suoi dipendenti pubblici e pensionati, l’Irpef e l’Inps, che ammontano a 153 MLD di euro l’anno. L’irpef non viene mai versato e non viene mai incassato dallo Stato, è solo un giro contabile fittizio, una scrittura contabile di entrata e uscita, ma questo denaro rimane sempre nelle casse dello Stato che non versa nulla e non incassa nulla. L’Inps, che subisce lo stesso procedimento contabile, invece, viene spostato dall’ente stato, all’ente inps, quindi rimane sempre nelle casse dello Stato.

In totale sono 388 i MLD di euro di tasse che fanno parte della spesa pubblica, quindi tasse pagate dai cittadini, che non vengono mai spesi per nulla, ma rimangono nelle casse dello stato a creare questo giro fittizio creato dall’assurda pressione fiscale che subiamo, ma è molto importante sapere queste cose.

Se dovessimo tagliare le tasse del 50%, passare dal 88% al 42% complessivo, a 360°, su tutti i quattro fronti della tassazione generale, questi 388 MLD di giro di tasse fittizio, scenderebbero a 192 MLD di eu, liberando gli altri 192 MLD, che non farebbero più parte della spesa pubblica. Quindi se il taglio delle tasse complessive ammonta a 400 MLD, che se rimessi nelle tasche dei cittadini, produrrebbero 168 MLD di nuovo gettito fiscale, con le nuove aliquote, sui consumi, sui redditi aziendali e quelli dei lavoratori, su pensionati e disoccupati, avremmo dunque : 400 MLD (taglio fiscale) – 192 MLD (risparmio tasse stato) – 168 MLD (nuovo gettito) = 40 MLD che con un deficit del 2,2%, 40 MLD, andremmo a 0, pareggio di bilancio. Questo il primo anno, nel 2°, grazie alla ripresa economica, avremmo un avanzo tale da riprendere e ripagare il deficit precedente, e negli anni successivi, il 3°, 4° e 5°, avremmo solo avanzo primario, da destinare alla riforma pensionistica, una Pensione Fiscale di 1.000 Eu per tutti, e il Reddito di Disoccupazione, 500 Eu mese per tutti i senza lavoro, oltre all’aumento del Pil, 6/12% anno, al miglioramento del rapporto debito Pil dal 135% al 90%, aumento dei salari dal 49% del lordo al 80%, diminuzione della tassazione dei prezzi al consumo dal 71% al 10%, 5 volte il potere d’acquisto ed il tenore di vita attuale.

7) In pratica oggi un lavoratore paga l’88% di tasse complessive, un’impresa il 75% di tasse complessive, un imprenditore il 93% di tasse complessive.
Oggi, se non consideriamo le privatizzazioni, paghiamo 400 MLD di tasse in eccesso, sono 555 Eu al mese a cittadino. Se invece consideriamo che con le privatizzazioni lo Stato ha perso 250 MLD di utili l’anno, dai servizi pubblici, dalle imprese strategiche, dal 3° settore, parzialmente da alcune imprese monopoliste ad alta automazione industriale, che pagano solo il 3%/5% di tasse, che oggi vanno in tasca a Privati, Faccendieri, Politici, Mafie, Associazioni, Fondazioni, Cooperative, Onlus, Ong, paghiamo 550 MLD di tasse in eccesso, che sono 763 Eu al mese sequestrati ai cittadini, per nulla, se non per favorire Banche e finanza.

8) Ora, con un sistema fiscale del genere, con questa tassazione, come si fa a pretendere di avere economia, occupazione, pensioni adeguate, un reddito di disoccupazione per tutti, sostegno sociale, salari adeguati, prezzi al consumo idonei, scuole decenti, sanità pubblica gratuita per tutti e non privata convenzionata a prezzi gonfiati dal 200% al 1500%, sicurezza, ordine e pulizia del paese, protezione civile, forze dell’ordine ed esercito adeguati, opere, infrastrutture?

Marco Cristofoli Moneta Pubblica

https://www.facebook.com/Moneta-Pubblica-1722817314471539/?hc_location=ufi

 

 

 

 

ESSI

 

Lisa Stanton – Facebook – 23 11 2017

 

Nel 1989 buttarono giù un muro per costruirne un altro immenso e invalicabile. Era un muro tale che nella coscienza storica delle generazioni che sarebbero sopraggiunte non consentisse loro di capire più chi fossero.

Nacquero così gli schiavi moderni, quelli che piacciono tanto a Renzi ed ancor di più a Macron.

ESSI sono riusciti perfettamente a creare una nuova figura di umano che obbedisse incondizionatamente e sopportasse qualsiasi cosa.

Ma può capitare che in un Black Friday 4.000 dipendenti di una schifosa multinazionale incrocino le braccia, stanchi dello sfruttamento cui sono sottoposti. E magari sognino di fare i bidelli, anche se sarà un sogno quasi irrealizzabile.

Voi non lo sapete, ma contro lo sciopero sacrosanto dei dipendenti Amazon si sono schierati altri lavoratori precari ed ancor più i disoccupati, vomitando odio perché la decisione crea un disservizio ed augurando loro il licenziamento.

Da secoli non capitava che gli oppressi non solidarizzassero con altri oppressi, ESSI sono riusciti a scomporre e dividere il vasto mondo dei precari e degli sfruttati, fomentando una guerra in cui vince sempre il Capitale.

I dati Eurostat 2017 ce lo confermano, comunicandoci che la situazione in Italia è peggiorata: i poveri assoluti oggi sono 2.806.000 in più rispetto al 2010 (oltre 7,2 milioni in tutto) e, strana coincidenza, il saldo nell’Europa dei 27 è positivo per 2.580.000.

Così è più chiaro vedere a vantaggio di chi ci stiamo impoverendo?

 

 

 

 

 

 

FINANZA BANCHE ASSICURAZIONI

Ecco come la Germania vuole fregare l’Italia su banche e titoli di Stato

di Fernando Soto – 7 novembre 2019

 

Che cosa emerge da un intervento del ministro delle Finanze della Germania sul Financial Times accompagnato da un documento tecnico su banche, depositi e titoli di Stato. Il commento del prof. Onado

Ha il sapore di una vera e propria beffa anche per l’Italia quella proposta dalla Germania in materia di banche.

Ieri, infatti, Berlino ha presentato proposte con l’obiettivo di far progredire l’Unione bancaria, in un intervento del ministro delle Finanze Olaf Scholz sul Financial Times, accompagnato da un documento tecnico di otto pagine (non-paper).

Un ramo d’ulivo ma con le spine, ha commentato il Sole 24 Ore: “L’articolata e complessa proposta tedesca emersa ieri subordina una formula molto blanda di garanzia unica sui depositi bancari all’introduzione di una modifica del trattamento prudenziale dei titoli di Stato: i bond sovrani non sarebbero più risk free come ora ma farebbero scattare accantonamenti di capitale in base al doppio criterio della concentrazione e del rischio di credito o rating”.

Il testo è stato letto positivamente da alcuni esponenti del mondo finanziario, che hanno valutato con favore l’apertura del governo tedesco, considerata un segnale politico significativo.

Ma le proposte del non-paper al momento appaiono però insidiose, ha sottolineato Mf/Milano Finanza: “Le concessioni sono ridotte (si parla di una riassicurazione europea sui depositi), mentre le richieste

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https://www.startmag.it/economia/ecco-come-la-germania-vuole-fregare-litalia-su-banche-e-titoli-di-stato/?fbclid=IwAR1yXFCBFKP_ww8hvHfNRt9ac7KupZaPjHCOOZD_xGzGjZ2pvNZtm4syPXk

 

 

 

 

 

 

La Teoria Monetaria Moderna: alternativa reale o utopia?

 

Nota come MMT (Modern Monetary Theory), la recente teoria postkeynesiana ritiene che gli Stati debbano promuovere (e garantire) la piena occupazione attraverso l’emissione sovrana di moneta, la tassazione a scopi redistributivi e la spesa pubblica finanziata da titoli di Stato. Gli ideatori hanno attirato l’interesse ma soprattutto feroci critiche.

Claudio Freschi – 23 novembre 2019

www.lintellettualedissidente.it

Nel tentativo di rispondere alla grande crisi economica che ha colpito l’economia mondiale a partire dal 2009, governi e banche centrali hanno applicato, soprattutto nei paesi occidentali, i concetti della teoria economica classica: ovvero una politica aggressiva sui tassi di interesse, che hanno subito molti tagli, una particolare attenzione verso l’inflazione controllata e una rigorosa predilezione per il pareggio di bilancio.

E hanno sostanzialmente fallito.

Soprattutto in Europa i risultati di tali politiche tradizionali non sono stati per nulla soddisfacenti: l’obiettivo di un “salutare” tasso di inflazione vicino al 2% non è mai stato raggiunto; la crisi economica è stata sì puntellata, ma non vi è stata una ripresa della crescita uniforme e soprattutto sono aumentate le disparità sociali, non vi è stata una adeguata redistribuzione delle risorse. I tassi di disoccupazione rimangono preoccupanti in alcune aree e si è assistito a un generale impoverimento delle classi sociali più deboli.

Alla ricerca di risposte che potessero fornire un approccio diverso, economisti come Stephanie Kelton, James K. Galbraith, L. Randall Wray e Warren Mosler hanno rielaborato negli ultimi dieci anni alcuni concetti che risalgono all’inizio del ‘900, dando vita alla Teoria Monetaria Moderna, conosciuta con il suo acronimo inglese MMT ovvero Modern Monetary Theory.

Si tratta di una teoria che possiamo considerare eterodossa e post-keynesiana, che affonda le radici all’inizio del secolo scorso nel cartalismo di Knapp e Innes, ovvero il concetto secondo cui la moneta (e la sua creazione) serve agli Stati per indirizzare l’economia e non è quindi un mero strumento di pagamento. Uno dei principi basilari della MMT risiede nella convinzione che siano le tasse a indirizzare la moneta. Uno Stato prima crea la moneta contabile (il dollaro o la lira, ad esempio) e poi impone delle tasse che potranno essere pagate esclusivamente con la stessa moneta. La necessità di

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http://www.lintellettualedissidente.it/economia/teoria-monetaria-moderna-alternativa-reale-o-utopia/?fbclid=IwAR2xAaYi3_RxIWS7Zx0E42lUbwep66h_hOUdmNlAdckJ6Cyt2dv2MbJjZSs

 

 

 

 

IMMIGRAZIONI

Sondaggio | Cittadinanza ai migranti, per il 56% degli italiani le urgenze sono altre

Elettori più favorevoli allo ius culturae. Prevalgono sui contrari 53% a 39%, e anche in questo caso il dato mostra una crescita di 3 punti rispetto a marzo

di Nando Pagnoncelli

Sondaggio ius culturae e ius soli

 

Il tema del riconoscimento della cittadinanza degli stranieri è tornato d’attualità dopo l’intervento di Nicola Zingaretti all’assemblea del Pd della scorsa settimana a Bologna. Si tratta di un tema divisivo che è stato oggetto di molte polemiche, anche all’interno del centrosinistra. Il sondaggio odierno evidenzia un aumento dell’«apertura» da parte degli italiani, anche se la maggioranza degli intervistati è del parere le priorità in questo momento siano altre, complice il fatto che il segretario del Pd ha avanzato la sua proposta nei giorni in cui l’attenzione era dedicata prevalentemente ad altre vicende, dall’Ilva, al Mose, all’Alitalia. Infatti, il 56% concorda con Di Maio che nei giorni scorsi si è dichiarato sconcertato definendo la proposta del segretario dem «uno slogan», mentre il 27% dà ragione a Zingaretti il quale, sebbene vi siano temi più urgenti, ritiene sia giusto approvare entro la fine della legislatura una legge per estendere i diritti di cittadinanza. Le risposte degli elettori Pd e 5 Stelle sono diametralmente opposte: tra i primi il 74% è d’accordo con il segretario (ma quasi uno su cinque — il 19% — dissente); tra i secondi il 78% sta con il capo politico del Movimento, mentre il 16% è contrario. Tra tutti gli altri, con l’eccezione delle liste minori di

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https://www.corriere.it/politica/19_novembre_23/gli-italiani-si-dividono-cittadinanza-ma-56percento-urgenze-sono-altre-9e618fd8-0e2f-11ea-8033-a2d631aa9706.shtml

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Migranti nel bagno del treno, la polizia usa spray urticante: terrore tra i passeggeri

Terrore sul regionale partito da Ventimiglia e diretto verso il Principato di Monaco: passeggeri costretti a fuggire dal vagone

Fabrizio Tenerelli – Lun, 25/11/2019

Panico questa mattina sul treno regionale francese delle 10.24, che da Ventimiglia, in provincia di Imperia, conduce verso il Principato di Monaco, dopo che la police ha utilizzato uno spray urticante per fare uscire dei migranti dal bagno di una carrozza.

 

L’episodio è accaduto alla stazione ferroviaria di Mentone, la prima in Francia, dopo il confine. In pochi istanti si è registrato il fuggi fuggi dei passeggeri, molti diretti al lavoro, che in preda al panico sono scappati dal treno, per rifugiarsi nelle altre carrozze, in attesa di ripartire.

A denunciare l’accaduto è una frontaliera italiana, residente a Ventimiglia. “Eravamo sul convoglio delle 10.24 e, a Mentone, la polizia è salita per il solito controllo – racconta Barbara -. Il bagno era chiuso e dopo aver provato ad aprirlo con un piede di porco, hanno deciso di spruzzare più volte, all’interno, ma anche all’esterno, un gas che ci ha costretti tutti a correre via dal vagone, perché ci lacrimavano gli occhi”.

Aggiunge Barbara: “Abbiamo cominciato tutti a starnutire e ci colava il naso. Premetto che non ci hanno avvisato prima di farlo e che neanche loro indossavano mascherine. Alla fine, gli immigrati

 

Continua qui: http://www.ilgiornale.it/news/cronache/migranti-nel-bagno-treno-police-usa-spray-urticante-1789785.html

 

 

 

 

 

 

PANORAMA INTERNAZIONALE

Come fermare il treno degli Stati Uniti d’Europa

Novembre 24, 2019 posted by Francesco Carraro

 

La riforma del MES dimostra quanto andiamo dicendo da un po’ di tempo. E cioè che oggi la strategia preferibile nei confronti dell’Europa, per il nostro Paese, è quella di un “attendismo” irriducibile: l’Italia, cioè, dovrebbe restare “ferma”. Nel duplice senso da cui l’aggettivo è connotato: irremovibile e ostinata. Ferma, beninteso, rispetto a qualsiasi ulteriore proposta di rafforzamento o implementazione del progetto europeista. Questa “piccola via” può sembrare, certo, poco ambiziosa e insufficiente rispetto ad altri roboanti, e magari condivisibili, progetti; su tutti, l’uscita dalla UE, e dall’euro.

 

Ciononostante – nel suo piccolo e proprio grazie al “piccolo” sforzo che richiede – essa è straordinariamente efficace per evitare una “fine della storia” altrimenti ineluttabile: gli Stati Uniti d’Europa. Sia ben chiaro: restare fermi, non significa rimanere inerti e privi di un progetto politico di medio o lungo periodo. E non vuol dire, quindi, rinunciare a qualsiasi articolato, meditato e credibile programma di riscatto nazionale e di riconquista delle perdute prerogative costituzionali e sovrane. Implica, però, aver colto l’unico antidoto ad efficacia immediata in grado di immunizzarci, a tempo indeterminato, contro l’intima natura del processo eversivo, anticostituzionale, e probabilmente criminale, sotteso alla gestazione degli USE.

 

Il processo euro-USA ha quattro caratteristiche fondamentali: 1) è un work in progress, cioè procede per gradi in modo da non rendere, fin da subito, percepibili (ai cittadini dei singoli Stati) le proprie finalità oligarchiche, a-democratiche, classiste ed egemoniche; 2) si realizza per via extra-parlamentare, come tutte le azioni sovversive di un ordine democratico vigente: nella fattispecie, attraverso il meccanismo formalmente “legale” dei trattati intergovernativi negoziati nelle segrete stanze di vertici opachi e in cupole dalle porte rigorosamente chiuse; 3) agisce con la logica del blockchain: ogni singolo step “inchiavarda” definitivamente i progressi sino ad allora compiuti in modo da renderli pressoché irreversibili: si pensi, a titolo di esempio, alla mancanza di una norma disciplinante l’uscita dall’euro candidamente “confessata” da Jacques Attali come una “amnesia” volontaria; 4) ha una velocità di crescita esponenziale, alla stessa stregua di un ammasso di cellule tumorali;  metafora  più che

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https://scenarieconomici.it/come-fermare-il-treno-degli-stati-uniti-deuropa/?fbclid=IwAR1r49_N0-Dexr1QOKZ_suShBAvM27adi_y5kdJNEVzhvUD5X9-mzzH9QJ4

 

 

 

 

 

COLPO DI STATO TARGATO USA IN BOLIVIA

Lisa Stanton 12 novembre 2019

Il presidente boliviano Morales ha mollato: prima il comandante della Polizia, poi quello dello Stato maggiore dell’Esercito lo hanno sfiduciato e si sono sostituiti al governo democraticamente eletto. Gli organi di informazione occidentali non possono parlarne, ma si tratta di un colpo di Stato targato USA.
I funzionari di collegamento del golpe che l’hanno forzato a dimettersi avevano lavorato come addetti militari della Bolivia a Washington DC. La CIA cerca spesso di reclutare addetti che lavorano in USA: nel 2013 il Generale Kaliman è stato addetto militare, nel 2018 il Comandante della Polizia Calderón Mariscal era Presidente di APALA nella capitale USA.
Gli eventi che hanno portato al colpo di stato non sono diversi da quello nella Honduras di Zelaya, nell’Ecuador di Correa o nel 2004 ad Haiti, e ad essi seguì la repressione post golpe: i funzionari alla sicurezza di alto livello sono le connessioni e le persone più ricercate da reclutare dalle agenzie di intelligence statunitensi.
Gli Stati Uniti dal dopoguerra hanno aiutato le élite di destra e gli oligarchi capitalisti a rovesciare leader eletti democraticamente in quasi tutti i paesi dell’America Latina, ora anche in Bolivia. Solo Venezuela, Nicaragua e Cuba sono sopravvissuti ad una guerra senza fine e stanno resistendo con difficoltà a blocchi e sanzioni. Nei primi due ci sono stati due golpe, contro Maduro nel 2019 ed Ortega nel 2018, entrambi falliti. Gli USA hanno il controllo quasi completo sugli altri paesi: controllano la giustizia attraverso l’OAS, la sicurezza attraverso il Comando meridionale USA, l’economia attraverso il FMI, la Banca mondiale e l’IDB”.
Evo Morales, che aveva già subito l’ammutinamento della polizia e la dichiarazione contraria delle Forze Armate, ha giustificato le dimissioni di fronte alle violenze di strada ed alla caccia all’uomo ai danni dei militanti del MAS, il Movimento per il Socialismo. L’ha fatto per fermare le violenze di queste ore delle bande parafasciste di Mesa e Camacho che hanno provocato morti e feriti gravi tra i militanti pro governativi. Per obbligare il presidente a rinunciare, la casa della sorella è stata data alle fiamme, c’è stato l’assalto alla TV pubblica, all’Ambasciata venezuelana, minacce alle famiglie di deputati e senatori del MAS, che a decine si sono dimessi per timore di conseguenze personali.
Morales, prima di andare in esilio, ha detto che gli Stati Uniti non sono interessati alla democrazia: se lo fossero, non finanzierebbero colpi di stato appoggiando dittatori, non minaccerebbero l’intervento militare contro governi eletti democraticamente. Lo stesso golpe non potrebbe avere successo senza una contestuale “rivoluzione liberale” alla quale, essendo praticamente infinita la sua capacità di finanziamento, quaisiasi oppositore è destinato prima o poi a soccombere.
Eppure la Bolivia era uno dei Paesi in più rapida crescita al mondo dall’insediamento di Morales: l’economia è cresciuta a ritmi superiori al 4% annui, il salario medio è passato da 60€ a 310€/mese, la disoccupazione è scesa dal 9,2% al 4,1%, la povertà dal 38% al 15%, l’analfabetismo dal 13% al 2,4%.
https://datosmacro.expansion.com/pai…/comparar/bolivia/tunez
Ma il populista Morales ha voluto mantenere la proprietà statale delle miniere, rifiutandosi di dare in concessione un monopolio naturale ai prediletti di FMI e Banca Mondiale: le miniere di Litio, quello delle batterie, di cui la Bolivia è primo produttore al mondo. E l’ “economia green” della Silicon Valley ha bisogno di tanto Litio a buon prezzo, a costo di scavare tutte le montagne.

https://www.facebook.com/lisa.stanton111?__tn__=%2CdC-R-R&eid=ARC472NFRRQ0U7QZQ-CmOQNtTN3Qdtwi67QyaT_M99ms8bdIN_MojDGdcGAira1wHIoVsJOaaReB169L&hc_ref=ART

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Entro 3 anni la Bolivia sarà il più grande esportatore di litio del mondo

Il miracolo economico del socialismo indigeno di Evo Morale che guarda alla green economy

[3 Gennaio 2019]

Il vicepresidente della Bolivia, Álvaro García Linera, ha detto in un’intervista concessa a Patria Nueva e Btv che «Con l’incremento dell’industria dello sfruttamento del litio nei salares di Pastos Grandes y Uyuni (Potosí) e Coipasa (Oruro), questa nazione diventerà la prima potenza di esportazione di questo metallo. Questo rivoluzionerà il mondo scientifico boliviano, rivoluzionerà l’industria boliviana, le entrate della Bolivia, questo non è un sogno, abbiamo appena iniziato». L’investimento previsto è di 740 milioni di dollari

E la Bolivia punta a diventare un Paese industriale della green economy, con la costituzione di una joint venture tra lo Stato plurinazionale boliviano e un consorzio tedesco per la realizzazione di impianti di idrossido di litio, solfato di potassio, idrossido di magnesio, solfato di sodio, catodi e batterie, con un investimento previsto in circa 1,2 miliardi di dollari.

E’ previsto anche un investimento da 2,3 miliardi di dollari per produrre, solfato di potassio, acido borico, bromuro di sodio, carbonato di litio idrogeno e cloruro di litio e litio metallico nei salares di Pastos Grandes e Coipasa .

García Linera ha ricordato che il 50% delle riserve mondiali di litio si trovano in Bolivia e che entro 3 anni quello che era il più povero Paese sudamericano diventerà il numero uno al mondo per la produzione di litio: «Con i soli Pastos Grandes e Coipasa, calcoliamo che i guadagni per la Bolivia saranno di un miliardo di dollari, in più c’è Uyuni, facilmente, il litio, a prezzi bassi, darà 2,5 miliardi di dollari di profitti».

Se gli altri governi di sinistra dell’America Latina sono assediati dalle destre e stanno sprofondando, come il Nicaragua. in una mutazione familistica e reazionaria di un sogno di giustizia e libertà, o come il Venezuela in una crisi di un modello clientelare basato sullo sfruttamento del petrolio, la Bolivia del socialismo indigeno di Evo Morales sembra in buona salute e segna performances economiche invidiabili. Come ha detto Garcia Linera, «La Bolivia di ieri era

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http://www.greenreport.it/news/energia/entro-3-anni-la-bolivia-sara-il-piu-grande-esportatore-di-litio-del-mondo/?fbclid=IwAR1NiI933fM1ZT2TyJZv_jj3nE1B4MCLJsm6DfZCclVf9c9iOZXGwCE-Kz0

 

 

 

 

POLITICA

Di chi è ostaggio Beppe Grillo?

Daniele Capezzone, 24 novembre 2019

Ma per chi gioca Beppe Grillo? Sia quando si trucca da Joker (e chi ha visto al cinema l’opera di Todd Phillips con Joaquin Phoenix sa che si tratta di una maschera tragica e disperata, oltre che assassina, nello svolgimento del film), sia quando si mostra falsamente paterno con un Di Maio che invece – politicamente – detesta da mesi, il comico trasmette la potente sensazione di non dire la verità, di non volerla o di non poterla dire.

Tanto era vero (magari brutale, detestabile, rozzo: ma certamente vero, autentico, comprensibile) il “vaffanculo” delle origini, tanto suona falso il suo modo di esprimersi di oggi. Volutamente attorcigliato, confuso, affannoso, con richiami irrazionali al “caso” e all’”entropia”: Grillo ha i contorni dell’uomo che non vuole o non può più spiegarsi.

Non spiega perché – ad agosto – abbia scelto il Pd che dichiarava di detestare. Non spiega perché entri ed esca dall’ambasciata cinese. Non spiega perché resti attaccato a un’esperienza di governo che sta distruggendo elettoralmente la sua creatura. Non spiega perché da mesi abbia spostato il suo movimento su posizioni di diligente e assoluta soggezione al mainstream europeista di Bruxelles.

Urla, ride, straparla, si agita: ma lo fa per nascondere, per non dire, per non spiegare.

Occorrerà tempo, e la distensione di un’analisi che solo gli storici potranno

Continua qui: https://www.nicolaporro.it/di-chi-e-ostaggio-beppe-grillo/

 

 

 

 

 

 

 

 

La Sinistra viene da Gerusalemme

Gilad Atzmon 25 Novembre 2019

 

Ieri abbiamo saputo che Roger Hallam, co-fondatore di Extinction Rebellion (“XR”) si era scusato dopo che i suoi commenti sull’Olocausto avevano suscitato indignazione.

Ero curioso di scoprire quello che poteva aver detto Hallam per provocare un simile sconvolgimento. Il politico tedesco dei Verdi Volker Beck aveva accusato su Twitter il sig. Hallam di “aver gettato discredito sul movimento per il clima.” Il Ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas aveva affermato che il genocidio nazista era stato “singolarmente disumano” (il ministro degli esteri tedesco potrebbe gentilmente fornire un elenco di quelli che, secondo lui, sarebbero genocidi “umani“?). Ullstein, l’editore tedesco di Hallam aveva annunciato di aver interrotto la pubblicazione del libro di Hallam sui cambiamenti climatici e di dissociarsi dai suoi commenti.

A giudicare dai toni melodrammatici, avevo dato per scontato che Hallam avesse infranto ogni possibile regola. Doveva aver elogiato Hitler, giustificato o forse addirittura negato l’Olocausto, magari tutto insieme. A quanto pare, non aveva detto niente del genere. In un’intervista a Die Zeit, Hallam aveva dichiarato che l’Olocausto era stato “solo un’altra cazzata [fuckery] nella storia umana.” Il “nocciolo della questione”, aveva continuato, “è che milioni di persone sono state regolarmente uccise in circostanze tragiche nel corso della storia.” Aveva concluso osservando che negli ultimi 500 anni si sono verificati numerosi genocidi e che “in effetti, si potrebbe dire che sono quasi un evento normale.”

Almeno formalmente, le sue affermazioni erano state abbastanza corrette, Hallam non aveva negato né sminuito la sofferenza di nessuno. Al contrario, aveva espresso un disgusto universale per tutte le forme di

Continua qui: https://comedonchisciotte.org/la-sinistra-viene-da-gerusalemme/

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Antonio Socci: LA SINISTRA SI DA’ ALL’ITTICA INVECE DI RIFLETTERE SULLE DISFATTE 

(AUTORI E LIBRI CHE ASPETTANO DI ESSERE STUDIATI DAI DIRIGENTI PD)

Antonio Socci – “Libero”, 24 novembre 2019

 

Il PD si dà all’ittica celebrando i giovanotti che a Bologna ne puntellano il potere cinquantennale. Giuliano Ferrara – fan delle Sardine – ha riconosciuto che il loro è “un movimento spontaneo di fiancheggiamento dell’establishment”.

Vogliono oscurare gli oppositori al regime Pci-Pds-Ds-Pd

e così raccolgono l’ovvia gratitudine di Bonaccini.

Infatti, il Pd sembra dominato ormai solo dal terrore di perdere il potere,

a Bologna come a Roma,

e tutte le sue scelte sono dettate dall’ansia di barricarsi nel Palazzo,

nonostante le disfatte elettorali.

Preferisce gli applausi delle Sardine alle voci di pensatori autorevoli della Sinistra che indurrebbero a riflettere. Eppure sono diversi quelli che ne contestano gli errori.

Su “Libero”, di recente, si è parlato di Federico Rampini  e del suo volume “La notte della sinistra”  che punta il dito sulle sue contraddizioni e ipocrisie che vanno  “dall’immigrazione alla vecchia retorica europeista ed esterofila, dal globalismo ingenuo” alla vicinanza “con le élite del denaro e della tecnologia”, per non dire della pretesa di “raccontarci che siamo moralmente superiori e che là fuori ci assedia un’orda fascista”.

Si potrebbe anche citare Vladimiro Giacché, economista, filosofo e saggista di scuola marxista, presidente del Centro Europa Ricerche, che nei giorni scorsi è andato in audizione alla V Commissione  parlamentare (

 

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SCIENZE TECNOLOGIE

L’uomo fabbricato in serie

settembre 25, 2019Di Pier Paolo Dal Monte

 

L’immagine dell’uomo tipica della società nata dalla rivoluzione industriale, è assai più simile a quella di un esemplare di un gregge che non fa nulla di diverso dai suoi simili, che si muove o sosta all’unisono con essi, sotto lo sguardo vigile del cane pastore, il cui atteggiamento verso il mondo sia quello di un ovino nei confronti di un pascolo, per il quale esso rappresenta semplicemente qualcosa da divorare e digerire. Questo esemplare umano deve essere parimenti docile e indirizzabile, in modo da poter essere facilmente indotto a non bramare null’altro che pascersi in quella sorta di paradiso artificiale stracolmo di ogni genere di «oggetti del desiderio», che è l’immagine del mondo così come è dipinta dalla moderna propaganda.

 

Ancorché l’appartato ideologico che sta alla base della nostra civiltà, sia retto da un castello di fandonie, esso riesce a disegnare un’immagine apparentemente coerente e, soprattutto, estremamente convincente (come peraltro lo sono quelle tipiche dei deliri schizofrenici) e, pertanto riesce a convogliare le energie, i desideri, le aspirazioni e l’immaginazione dei membri della società in modo che siano conformi alla visione del mondo dominante, e inseguire senza sosta i fantasmi che continuamente vengono creati dalla grande fabbrica di illusioni e desideri che forma quello che viene chiamato «opinione pubblica».

 

Finalmente, dopo secoli di sforzi, sta giungendo a compimento l’opera di costruzione di questo esemplare umano: ormai il «nostro mondo» è popolato, quasi esclusivamente, da individui che, senza coercizioni ma in maniera docile e «volontaria», sono adattati a funzionare nel modo richiesto dal “taylorismo” sociale.

 

La figura immaginaria del «migliore dei mondi possibili» è stata estremamente efficace per la creazione di questo tipo d’uomo, perché è perfettamente adatta a convincere ognuno che, qualunque possa essere il proprio grado di insoddisfazione nei confronti di questo sistema (difficoltà di adattamento, infelicità, noia), egli è stato comunque beneficiato dalla storia e della geografia: qualunque altro mondo sarebbe senz’altro peggiore di questo. Non siamo ancora giunti al punto di affermare, come Lenina Crowne che: «Tutti oggigiorno sono felici»[1]; ma è stato facile convincerci che «Oggigiorno tutti sono molto meno infelici di un tempo»

 

Viviamo in una società apparentemente libera, nel senso che, nei nostri cosiddetti «sistemi democratici», non esistono autorità realmente coercitive (come quelle che vigono nei regimi totalitari), le quali negano apertamente la libertà mediante misure repressive evidenti, rendendo così i propri sudditi consapevoli di vivere in un sistema illiberale. Nei Paesi dove vigono la democrazia e il libero mercato gli uomini si illudono di condurre la propria esistenza in una

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Creato dai nazisti il primo caccia con tecnologia stealth?

CC0

24.11.2019

 

Nonostante le eccezionali caratteristiche tecniche del caccia Ho 229, una delle quali presumibilmente rende l’aereo un vero pioniere della sua classe, il velivolo non è mai riuscito a decollare da terra. Tuttavia, probabilmente è servito come fonte d’ispirazione per la società americana Northrop Grumman.

Sebbene i caccia stealth, come ad esempio il B-2 Spirit o il suo successore B-21 Raider che sarà presto prodotto, sono comunemente percepiti come una conquista tecnologica degli Stati Uniti del 21° secolo, tuttavia sembra che il primo aereo a propulsione a reazione sia stato effettivamente ideato da due fratelli tedeschi nella Germania nazista, scrive la rivista americana The National Interest.

L’idea di Walter e Reimar Horten era quella di unire il nuovo motore a turbogetto che la Germania iniziò a produrre negli anni ’40 con il progetto di un aliante, ovvero un aereo senza coda aerodinamicamente pulito per non generare turbolenze.

Lo sviluppo arrivava da un’esperienza pratica, dato che Walter, un pilota della Luftwaffe tedesca, e Reimar, un progettista di aeroplani privo di qualifiche aeronautiche formali, avevano costruito diversi alianti senza coda durante la loro giovinezza.

Agli Horten venne dato il via libera per dare inizio alla loro avventura nell’agosto 1943, nel periodo in cui il bombardiere ad ala volante americano Northrop XB-35 non riuscì a beneficiare della produzione di massa per

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STORIA

Leggete due libri prima di delirare

Alessandro Sallusti – Sab, 23/11/2019

Per tagliare la testa al toro al falso problema della fascistizzazione dell’Italia, invece di andare in piazza come sardine sarebbe molto più utile leggere due libri appena usciti di due squali (nel senso di re dei mari) del giornalismo italiano, Bruno Vespa ed Eugenio Scalfari.

I due, successo a parte, hanno pochi punti in comune, così come diversi sono i due libri: «Perché l’Italia diventò fascista e perché il fascismo non può tornare» (edizioni Mondadori) quello di Vespa; «Grand Hotel Scalfari» (Marsilio edizioni) quello che il fondatore di Repubblica ha dettato a due colleghi. Ciò che li accomuna oltre che la scorrevolezza della scrittura – è la ricostruzione, nella prima parte, di cosa fu in realtà il fascismo (Scalfari lo racconta in prima persona vantandosi per la prima volta in maniera motivata di essere stato a lungo convintamente fascista) e nella seconda il viaggio nell’Italia postfascista (Vespa la proietta direttamente alle vicende di oggi non senza qualche inedito retroscena).

Se le sardine avessero la pazienza, direi il piacere, di arrivare fino in fondo alle due letture potrebbero capire che il loro muoversi violentemente in banco a caccia di streghe sta agitando acque che di loro sarebbero sostanzialmente quiete, al massimo increspate da brezze fastidiose sì ma non pericolose per la navigazione della democrazia. Certo, se elevi un cretino a intellettuale, un nostalgico a statista (entrambe le categorie sono non eludibili) allora vale tutto. Ma farlo vuole dire mettersi a livello delle due suddette tipologie e nobilitarle ben oltre la loro forza e consistenza. Senza gli antifascisti i fascistelli in circolazione rimarrebbero confinati a fenomeni da baraccone, al massimo di competenza del commissariato di

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