RASSEGNA STAMPA DETTI E SCRITTI 23 SETTEMBRE 2019

RASSEGNA STAMPA DETTI E SCRITTI 23 SETTEMBRE 2019

A cura di Manlio Lo Presti

Esergo

La gente uccide per il denaro e il potere.

Ma gli assassini più spietati sono quelli che uccidono per proprie idee.

ANTHONY DE MELLO, Shock di un minuto, Paoline, 1995, pag. 15

 

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SOMMARIO

Le priorità del governo BADOGLIO 2.0

IL SOLITO PROFESSOR CAZZIARI E LA BUFFONATA DEGLI ACCORDI DI MALTA

Magaldi: gli azionisti del Conte-bis temono che non durerà. 1

Cosa prevede l’accordo di Malta sui migranti 1

IL POLITICAMENTE CORRETTO È FEROCIA PURA.. 1

Clima, Greta bacchetta l’Occidente ma si dimentica di Cina e India. 1

Il fondo… ma è una tragedia?. 1

Feltri su Greta: “Una scriteriata. E i suoi seguaci sono dei rimbecilliti”   

Censura

Povera Italia: un immigrato costa il doppio di un agente. 1

Carpeoro: Fusaro (oscurato da Fb) mi ricorda Franco Freda. 1

Carotenuto: ho paura, chi pilota il Conte-2 è capace di tutto. 1

Mattatoio – Come venivano asportati gli organi in Kosovo? Parte 1

Mattatoio – Come venivano asportati gli organi in Kosovo? Parte 3

Ministro Difesa russo nomina l’unica minaccia per la Russia

La Siria cattura un drone armato di bombe nei pressi del Golan. 1

NUOVO UMANESIMO E CHE SAN GENNARO CI TENGA UNA MANO SULLA TESTA. 1

Un genio nascosto (anche dall’editoria) che anticipò Rimbaud, Tolkien e Lovecraft 1

Umiltà e coraggio dell’amico filosofo che ammetteva di non capire Heidegger 1

A chi obbediscono le docili istituzioni del Protettorato Italia. 1

Governo PD-M5s = più tasse per tutti e abolizione del contante. 1

Fioramonti: tasse su biglietti aerei, bevande e merendine. 1

L'”altra faccia” di Tempa Rossa. 1

Ecco come Conte ha affossato Tempa Rossa di Total e Shell in Basilicata (e i 5 Stelle esultano) 1

Che cosa faranno Del Vecchio e Unicredit in Mediobanca e Generali 1

Avvertite Conte che il carcere per i grandi evasori esiste già. 1

Migranti, quel regalo alle Ong nell’accordo firmato a Malta. 1

Truffa della ridistribuzione, migranti di Open Arms rimasti tutti in Italia. 1

Ma quali migranti? Sono invasori!. 1

Assegnato il porto sicuro alla Ocean Viking: sbarcheranno a Messina

Ocean Viking sbarcherà gli immigrati a Messina. L’invasione è ricominciata

Zanichelli e il tour per salvare 3mila parole in via di estinzione. 1

Pensioni basse? Gli anziani possono ipotecare la casa”: bufera sul Pd. 1

GRETA E IL GRETINISMO MONDIALISTICO

Assemblea Generale delle Nazioni Unite e summit sul Clima – cosa c’è da sapere

Amazzonia in fiamme: il business di Carrefour, Nestlé e soci 1

Papa Francesco trema, le finanze vaticane sono al collasso. 1

Demolire il livello intellettuale delle masse. Ecco il piano dei Padroni Universali

Ho chiesto all’Ucraina di indagare su Biden. 1

Governo italiano e mondo: incominciano a cadere le foglie. 1

La Luiss fa fuori il prof Gervasoni

Come il prof. Gervasoni è stato silurato dall’università confindustriale Luiss  1

Perché i pensieri nascono nel cervello? Potremmo vivere senza?

Gioacchino Volpe: lo storico italiano epurato dall’antifascismo

 

 

 

 

 

 

EDITORIALE

Le priorità del governo BADOGLIO 2.0

Manlio Lo Presti – 24 settembre 2019

L’orrore dei bambini elettrificati, venduti a coppie per £ 100.000, alcune delle quali li hanno violentati, non si ferma

.
Adesso è al governo una coalizione con un partito che ne è garante, promotore e insabbiatore.

Adesso, la priorità è accogliere migranti-paganti a 42 euro al giorno, con la vaga promessa di altri Stati a prenderseli, se a loro aggrada.

  • Nessuna garanzia,
  • nessun dispositivo legislativo costruito da meccanismi automatici ed equi,
  • nessuna – ovviamente – votazione per vestire di CONDIVISIONE un atto che dovrebbe coinvolgere tutti i popoli dell’Europa invece di essere la solita operazione di ingegneria sociale gestita da mandarini di palazzo.

Il “resto” che ancora non è stato risolto e che nessuno vuole risolvere perché non porta soldi è il seguente:

  • giudici corrotti,
  • Bibbiano,
  • Ilva,
  • Alitalia,
  • 400 e più aziende senza contratto di lavoro,
  • Le banche nel collasso (voluto e pianificato),
  • 500 violenze carnali al giorno da parte dei c.d. migranti,
  • disordini sociali,
  • aggressioni a passanti dai cosiddetti migranti-paganti, ma nelle tv e giornali vengono evidenziati per intere giornate, a ripetizione, solo aggressioni ai migranti!
  • eliminazione Decreto Sicurezza, per impedire ai cittadini di proteggersi dalla violenza che verrà sempre più sanguinosa,
  • gli accoltellatori del carabiniere che sarà il solo imputato – per giustificare il ritorno dei massacratori negli USA, come fu nel caso di Amanda Knox, dei soldati alcolizzati autori della strage del Chermiss
  • la rastafan che ha speronato gli agenti GDF e che i soliti potentati servili stanno cercando di far uscire dall’Italia, 
  • i due marò in India.

 

Elenco non completo, purtroppo.

Ebbene, tutta questa elencazione di problemi non conta nulla e va OSCURATO AL PIÙ PRESTO da notizie martellanti e irrilevanti che hanno il compito di disinformare e stordire ed impaurire continuamente la popolazione.

 

Avanti con i porti aperti, ora che ogni migrante fa guadagnare 42 euro al giorno.

 

Abbiamo il ritorno dell’horror dell’accoglienza setolosa, con proventi da manovra finanziaria in favore del solito cerchio di incassatori:

case-famiglia,

coop,

vaticano (notare il silenzio assordante de EL PAMPERO e dei suoi cardinali impiccioni, elettricisti e non),

otto mafie, con il ritorno di quelli che al telefono registrato dalla polizia affermavano che i clandestini “ARZAVANO PIU’ DAA COCAAAAA”

26 gruppi politici

 

BENVENUTI ALL’INFERNO, versione 65.23.15.5.0

 

 

 

 

 

IN EVIDENZA

IL SOLITO PROFESSOR CAZZIARI E LA BUFFONATA DEGLI ACCORDI DI MALTA

lunedì 23 settembre 2019 – Pietro Melis

Pontifica ogni volta come se fosse la bocca della verità. Oggi (trasmissione ottoemezzo) ha detto che l’Italia ha bisogno degli africani come mano d’opera data anche la decrescita demografica. E così offre come soluzione l’africanizzazione dell’Europa con sostituzione etnica e maggiore invasione dei musulmani.

Di tutto ciò il filosofo Cazziari non è capace di tener conto. A parte la considerazione che l’Italia è già un territorio sovraffollato avendo la presenza di 60 milioni di residenti in un territorio di appena 301 mila kmq. E maggiore è la popolazione maggiore è la terra che viene urbanizzata (con periferie nel totale degrado a causa degli invasori) sottraendola all’agricoltura.

Il Cazziari ha fatto riferimento al diritto internazionale del mare che egli di fatto non conosce perché riguarda solo coloro che si trovino INVOLONTARIAMENTE in difficoltà non a coloro che senza documenti su natanti irregolari (barconi e gommoni) non battenti bandiera di alcuno Stato affrontino volontariamente il rischio di naufragio. Essi per la legge internazionale del mare sono da considerare alla stregua di navi pirata.

Oggi l’Unione Europea ha dimostrato ancor più di essere una Unione di Stati buffoni. Erano presenti solo i rappresentanti di Francia di Germania che hanno promesso una distribuzione SU BASE VOLONTARIA di coloro che entrano da invasori sulle coste italiane ma sotto la condizione che abbiano diritto al diritto d’asilo. E tutti quelli che sbarcano solo per motivi economici, che sono quasi tutti? Sono esclusi dagli accordi. La buffonata degli accordi di Malta non potrà avere alcun seguito perché gli accordi dovranno

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http://pietromelis.blogspot.com/2019/09/il-solito-professor-cazziari-e-la.html

 

 

 

 

Magaldi: gli azionisti del Conte-bis temono che non durerà

Scritto il 24/9/19

 

Vi siete mai domandati perché le formazioni “sovraniste” che sfidano il truce potere eurocratico sono sempre costruite in modo da perdere le elezioni? Vale per l’ex Front National di Marine Le Pen in Francia, fino – in piccolo – alla nostrana Vox Italia di Diego Fusaro. Slogan bellicosi e assetti ideologici tutt’altro che rassicuranti: un profilo che sembra fatto apposta per non farcela, né ora né mai, a impensierire i padroni del vapore. Lo sostiene Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt nonché esponente del network progressista della massoneria internazionale. Che sintetizza: «Non avremo la speranza di alcun cambiamento, fino a quando ci sarà da una parte chi spera nel fronte “sovranista”, e dall’altra chi ancora si aspetta qualcosa di buono da governi come il Conte-bis, che incarna la continuità dell’austerity inaugurata da Monti e proseguita da Letta, Renzi e Gentiloni». Nient’altro che maggiordomi, magari in guanti bianchi, pronti a seguire i “consigli” del Quirinale e di Bankitalia, a loro volta succursali, nel Belpaese, del potere finanziario privatistico che si è impossessato delle istituzioni europee, manovrandole a piacimento per imporre il neoliberismo di regime che impoverisce la maggioranza della popolazione.

Quanto ai “mandanti” dei maggiordomi, i veri padrini del patetico governicchio messo insieme incollando alla poltrona i 5 Stelle e i fantasmi del Pd, Magaldi avverte: lorsignori «sono parecchio nervosi, perché sanno che l’esperimento non è destinato a durare». Il motivo è semplice: lo scontro con la dura realtà. Riassume Magaldi, in diretta video su YouTube con Fabio Frabetti di “Border Nights”: «Il Conte-bis sconterà gli stessi problemi che avevano indotto Salvini a staccare la spina. Se non riesci a combinare niente, i cittadini non ti faranno sconti. E i soldi per fare qualcosa di utile per il paese, esattamente come nel primo governo Conte, continuano a non esserci, grazie ai vincoli di bilancio imposti da Bruxelles». Chiarisce Magaldi: «E’ stato Salvini a lasciare il governo, non aveva scelta: sapeva che avrebbe finito col deludere i suoi elettori». Semmai, aggiunge il presidente del Movimento Roosevelt, il tempismo del leader leghista ha spiazzato gli avversari, cioè il super-potere (massonico e reazionario) che ricatta l’Italia. «Speravano di cuocerlo a fuoco lento, Salvini, facendolo cadere nel corso dell’autunno, quando Conte e Tria (legati a Mattarella e al banchiere centrale Visco) gli avrebbero negato i fondi richiesti per firmare una manovra espansiva, dalla parte degli italiani».

In altre parole, continua Magaldi, il capo della Lega ha capito che non avrebbe avuto i soldi per tagliare le tasse e dare più servizi. A quel punto, vistosi circondato, ha anticipato i tempi decidendo di tagliare il cordone ombelicale già ad agosto. Si sarebbe potuto andare a elezioni anticipate, certo. Invece, il fronte opposto è riuscito nell’impresa bislacca di abborracciare il Conte-bis, imposto da Grillo a un Di Maio ridotto a ombra di se stesso. Idem sul fronte “dem”: grandi pressioni per guadagnare alla causa dell’inciucio il

 

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https://www.libreidee.org/2019/09/magaldi-gli-azionisti-del-conte-bis-temono-che-non-durera/

 

 

 

 

 

Cosa prevede l’accordo di Malta sui migranti

23 settembre 2019

 

È stato raggiunto un accordo per il ricollocamento dei migranti al vertice che si è svolto alla Valletta il 23 settembre e a cui hanno partecipato i ministri dell’interno di Francia, Germania, Italia, Finlandia e Malta. L’accordo, che per il momento coinvolge solo quattro paesi ed è temporaneo, sarà discusso con gli altri ministri dell’interno dei paesi membri dell’Unione europea il 7 e l’8 ottobre in Lussemburgo. La proposta sarà presentata dalla Finlandia, che ha la presidenza di turno dell’Unione europea. Ecco i punti dell’intesa.

  • I migranti che arrivano in Italia e a Malta e che sono soccorsi lungo la rotta del Mediterraneo centrale saranno redistribuiti nei diversi paesi europei nel giro di quattro settimane dall’approdo, superando il principio di paese di primo ingresso previsto dal Regolamento di Dublino.
  • Sarà previsto un meccanismo di rotazione volontaria dei porti di sbarco. Si presume che se l’offerta dei porti di sbarco è volontaria, i principali porti di sbarco rimarranno quelli italiani e maltesi.
  • I paesi europei potranno aderire all’intesa su base volontaria.
  • L’accordo riguarda i migranti che sono soccorsi in mare dalle organizzazioni non governative e dai mezzi militari, ma non riguarda i migranti che arrivano autonomamente e quelli che arrivano in Europa attraverso altre rotte come quella del Mediterraneo occidentale (Marocco-Spagna) e quella dell’Egeo (Turchia-Grecia).
  • La ministra dell’interno italiana Luciana Lamorgese si è detta soddisfatta al termine del vertice dicendo che “l’Italia non è più sola e arrivare in Italia o arrivare a Malta vuol dire arrivare in Europa e su questo c’è ampia condivisione da parte di tutti”. La ministra ha confermato che rimarrà in piedi l’accordo che l’Italia ha sottoscritto con la Libia nel febbraio 2017 che prevede il finanziamento e l’addestramento della cosiddetta guardia costiera libica, un corpo formato da ex miliziani ed ex trafficanti che

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https://www.internazionale.it/notizie/2019/09/23/accordo-migranti-malta

 

 

 

 

 

IL POLITICAMENTE CORRETTO È FEROCIA PURA

BY SILVANA DE MARI – 21 SETTEMBRE 2019

 

La parola storpio non poteva avere valenza negativa, anche perché non ce ne erano altre. Prima che qualcuno coniasse i neutri disabile e portatore di handicap, quale era la parola da usare se non storpio? E come è possibile pensare che l’unica parola esistente potesse essere dispregiativa?

Sono stati coniati gli anodini portatori di handicap e disabili, per ovvi motivi burocratici.

Questi termini in ambito burocratico sono corretti, al di fuori dell’ambito burocratico hanno una carica di ferocia non più arginabile. Il politicamente corretto è ferocia pura, una ferocia dolciastra che ti annega nella melassa, dove non hai più possibilità di reazione.

Disabile, portatore di handicap, diversamente abile, non si sa cosa vogliano dire, perché uno può essere disabile perché ha la borsite dell’alluce o perché ha le due gambe amputate.

Le parole disabile portatore di handicap sono sbagliate perché sono neutre, mentre storpio, focomelico, deforme, sono parole violente, ed essere storpio, focomelico e deforme è assolutamente violento e negarne la violenza con termini neutri apparentemente è un pregio, ma in realtà, come ogni negazione, porta a un’impossibilità dell’elaborazione del lutto.

Quando ho una perdita, mi è morta la madre, oppure io ho un corpo contorto e che non mi regge, mentre gli altri possono correre, il primo stadio è la negazione.

All’elaborazione del lutto arrivo solo superando la negazione. All’elaborazione del lutto si arriva con la frase.

“Io sono diverso, sono speciale, se riesco ad attuare il compito di essere felice nella vita sarà talmente straordinario che darà equilibrio al mondo. E dato che sono speciale quando io raggiungo la felicità e l’equilibrio c’è una forza straordinaria che può illuminare il mondo” .

“Io sono storpio e posso essere felice lo stesso, e sono felice lo stesso”.

Questa è l’elaborazione del lutto.

Con io sono disabile, ma sono felice lo stesso, non funziona e non può funzionare perché il termine è neutro, non rende l’idea della sofferenza, non rende l’idea della diversità, non rende l’idea del terrificante sforzo.

L’uso di parole neutre rende impossibile il superamento del lutto.

Le persone che vogliono essere chiamati portatori di disabilità o altrimenti abili sono persone che rischiano di non riuscire mai a elaborare il lutto, perché restano tutta la vita al tentativo di non essere diversi, mentre lo sono. Il lutto si elabora riconoscendolo e riconoscendo le parole che lo indicano. Fa male all’inizio, ma poi si possono raggiungere vette straordinarie.

Uno storpio è uno che ha un pezzo in più: un pezzo in più di dolore, un pezzo

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https://www.silvanademaricommunity.it/2019/09/21/il-politicamente-corretto-e-ferocia-pura/

 

 

 

 

Clima, Greta bacchetta l’Occidente ma si dimentica di Cina e India

Federico Giuliani22 SETTEMBRE 2019

In Europa non si contano più le manifestazioni di giovani e giovanissimi in favore del clima. Le parole dell’attivista svedese Greta Thunberg hanno incantato intere generazioni e perfino i governi degli Stati meno inquinanti al mondo, folgorati dalla battaglia della 16enne, hanno iniziato a recitare incomprensibili mea culpa. Prendiamo la Germania, il caso più emblematico. Angela Merkel, insoddisfatta della già più che ecologicamente accettabile economia tedesca, ha tirato fuori dal cilindro un maxipacchetto di politiche per la lotta al cambiamento climatico dal valore di 100 miliardi. Fondi che saranno spesi da qui al 2030 e che peseranno in buona parte sulle tasche dei contribuenti. Insomma, una marea di soldi per una causa nobile ma non così apocalittica, a giudicare dalle ultime stime preliminari Eurostat sulle emissioni di Co2 derivanti da combustibili fossili. In generale, nell’Unione Europea, nel corso del 2018, le emissioni responsabili del surriscaldamento globale sono scese del 2,5% rispetto all’anno precedente; la riduzione maggiore si è avuta in Portogallo con un bel -9% ma anche la Germania non ha certo scherzato, facendo registrare un secco -5,4%.

L’inquinamento di Cina e India

Se allarghiamo il quadro all’intero pianeta, notiamo come l’Occidente non sia la fonte principale delle emissioni di Co2. Le situazioni più critiche sono quelle di Cina e Indiatanto apprezzate per aver piantato decine e decine di milioni di alberi quanto ignorate per altri aspetti. Dando un’occhiata ai dati proposti dal Global Carbon Project, notiamo

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https://it.insideover.com/ambiente/clima-greta-bacchetta-loccidente-ma-si-dimentica-di-cina-e-india.html

 

 

 

 

 

Il fondo… ma è una tragedia?

23 Settembre 2019 DI MIGUEL MARTINEZ

kelebeklerblog.com

negatori dei cambiamenti climatici non criticano solo alcune ipotesi (in senso scientifico) sul clima stesso.

Ma sono preoccupati, cioè affermano che l’interesse, o la moda, o il panico ambientalista di questi anni costituisca un grave pericolo, da cui cercano di salvare l’umanità. Nei commenti qui, qualcuno fa l’esempio del panico terrorismo islamico del 2001, che ha portato alla guerra in Afghanistan e poi in Iraq.

Voglio regalare loro una notizia, che probabilmente riassume in sé tutti i peggiori risultati che può dare l’impegno per l’ambiente.

Tutti noi che siamo attivamente impegnati in queste cose conoscono storie analoghe, con esiti analoghi.

Questa volta i protagonisti sono due bambine inglesi di addirittura 7 e 9 anni, altro che l’adolescente Greta Thunberg.

Hanno “lanciato una petizione”:

“Ci piace andare a mangiare da Burger King e McDonald’s, ma i bambini giocano con i giocattoli di plastica che regalano per alcuni minuti prima di buttarli via e danneggiare gli animali e inquinare il mare. Vogliamo proteggere il pianeta per noi e per le generazioni future”

Possiamo sospettare quanto meno che le due minorissime siano state “spinte” dai genitori. E vanno in giro su Internet, a un’età in cui dovrebbero fare altro.

Le due non contestano per nulla le multinazionali, tacciono su tutta la filiera che va dall’agricoltura industriale in India allo sfruttamento di lavoratori precari.

Ma la cosa più interessante è la reazione delle multinazionali:

“Burger King ha invitato i propri clienti a rendere i vecchi giocattoli di plastica

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https://comedonchisciotte.org/il-fondo-ma-e-una-tragedia/

 

 

 

 

 

ATTUALITÀ SOCIETÀ COSTUME

Feltri su Greta: “Una scriteriata. E i suoi seguaci sono dei rimbecilliti”

Di Ilaria Paoletti – 22 Settembre 2019

Greta Thunberg è a New York dove è stata accolta trionfalmente dal gotha liberal tanto da ricevere l’endorsement di Barack Obama. Ma in Italia la bimba svedese non conta solo fan, anzi: Vittorio Feltri ha fatto dello “smontare” il suo fenomeno quasi una battaglia

“Andrebbe protetta da se stessa”

“A me Greta è antipatica anche se è una ragazzina che andrebbe protetta, soprattutto da se stessa” scrive il direttore di Libero “perché invece di pensare al proprio futuro, va in giro col termometro in tasca per misurare la temperatura, come se fosse una novità che il caldo e il freddo si alternano in base alle stagioni. È sempre stato così”. E insiste: “Chi scopre nel 2019 che il tempo è variabile di anno in anno è un povero allocco che si adegua alle mode chiamiamole pure culturali sebbene di culturale non abbiano niente”.

Un tempo il “tempo” era uguale

“Era, se non sbaglio, il 1962, e in aprile all’improvviso ci fu una nevicata pazzesca che invero durò un paio d’ore, e l’indomani tornò il sereno” ricorda Feltri. “Ma non c’era Greta o Gretina a stracciarsi le vesti. Nella mentalità corrente dell’ epoca tre gradi in più o cinque in meno non costituivano motivo di preoccupazione né, tantomeno, di scandalo”. “Neanche

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https://www.ilprimatonazionale.it/cultura/greta-scriteriata-feltri-130848/

 

 

 

 

 

 

CENSURA

DA GIOVANNI BERNARDINI

Sisto Ceci 22 09 2019

 

Inutile nasconderlo: esiste il problema della censura su FB. Una censura pesante, che colpisce quasi esclusivamente in una certa direzione.

Qualcuno sostiene che è diritto di FB censurare chi vuole. Si tratta di una struttura privata, si dice, con suoi codici di comportamento. Chi non li condivide può andarsene. In fondo se io fossi proprietario e direttore di un giornale sarei liberissimo di non ospitare sugli stessi articoli che non mi piacciono, e in casa mia faccio entrare chi mi pare, almeno per ora.

Ma stanno davvero così le cose? NO.

FB NON è un giornale e neppure una casa editrice, i cui direttori sono responsabili di quanto stampato. Non è neppure una casa privata. La si può paragonare piuttosto ad una edicola, o ad una rete televisiva, o ad un albergo.

Se sono un edicolante NON posso rifiutarmi di vendere nella mia edicola giornali che esprimono idee politiche non di mio gradimento. E la direzione di una rete televisiva può essere politicamente orientata, ma NON PUO’ rifiutarsi di render note opinioni diverse dalle sue. Allo stesso modo se sono un albergatore ho pieno diritto di pretendere che chi dorme nel mio albergo paghi il conto, consegni i documenti nella hall, non disturbi gli altri ospiti, rispetti gli orari, se ce ne sono eccetera. NON HO però il diritto di non ospitare nel mio albergo persone col colore della pelle diverso dal mio o con idee politiche che non condivido.

L’argomento di chi sostiene che FB può censurare chi vuole ricorda gli argomenti di coloro che negli USA si opponevano alla legge sui diritti civili. “Non si tratta di razzismo”, dicevano, “noi difendiamo le libertà individuali. Un barista ha il diritto di non fare entrare nel suo bar persone di colore. Sbaglia, ma è suo diritto farlo”.

L’argomento non è peregrino ma è, nella sostanza, radicalmente sbagliato. Chi esercita una attività pubblica (attenzione: ATTIVITA’ PUBBLICA, non TRANSAZIONI PRIVATE) ha diritto di chiedere al potenziale cliente quanto direttamente connesso con questa attività. Non ti ospito nel mio albergo se non paghi il conto, o se usi la stanza come sala da ballo. Non entri in un cinema fumando. Non fai a pugni in un bar. Non fai sesso in un taxi. Ma NON HA diritto di negare i suoi servizi a persone che pagano il conto

 

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https://www.facebook.com/100031860510496/posts/173784520360231/

 

 

 

 

 

 

BELPAESE DA SALVARE

Povera Italia: un immigrato costa il doppio di un agente

Tra alloggio e altre spese un clandestino che si fa registrare «guadagna» molto più del poliziotto o del militare che lo accoglie allo sbarco. È l’altra faccia dell’emergenza

Fabrizio Ravoni – Dom, 27/07/2014                    RILETTURA

 

A Lampedusa come a Pozzallo, a Marsala come ad Agusta. Quando arriva una nave carica di disperati, marinai e poliziotti non hanno tempo di ricordare Pasolini e la sua Valle Giulia.

Ma quando gli immigrati vengono trasferiti nelle strutture ricettive, scatta la «lotta di classe». Con un paradosso.

Nel Mezzogiorno, calcola l’Istat, la soglia di povertà per un single è pari a 706 euro al mese. Gli immigrati, una volta registrati, ricevono un reddito mensile di 900 euro netti al mese (30 euro al giorno per le spese personali). Altri 900 euro vanno a chi li alloggia (altri 30 euro al giorno: nel marsalese non ci sono più posti liberi nei bed and breakfast; ed ormai ci sono famiglie che li accolgono anche a casa pur di recuperare 30 euro). E 600 euro vanno a coprire le spese assicurative.

Nel complesso, ogni immigrato che accetta la registrazione costa allo Stato 2.400 euro al mese. Tanto per fare un esempio, un poliziotto guadagna la metà. Un Volontario di Marina che lo salva dal barcone dello scafista riceve 900 euro al mese. Esattamente lo stesso che prende l’immigrato dopo qualche giorno. In compenso, non ha nessuno che gli paga l’alloggio o la scheda di 5 euro per il telefonino.

Con 2.400 euro di reddito mensile, l’Istat ricorda che nel Mezzogiorno una famiglia di 5 persone (padre, madre e 3 figli adolescenti a carico) scavalla la soglia di povertà, stimata in poco più di 2.000 euro mensili.

Il disagio delle Forze dell’ordine e militari nei riguardi dell’Operazione Mare Nostrum inizia a lievitare. Per il momento (forse per uniformarsi alle tradizioni della ligure Roberta Pinotti) il fenomeno è limitato al mugugno. Ma c’è. È sempre più forte.

Al Viminale, per esempio, iniziano a preoccuparsi per un fenomeno che si sta diffondendo tra gli immigrati: segno che alcuni di loro sono stati indottrinati alla partenza. Molti disperati che arrivano sulle nostre coste

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http://www.ilgiornale.it/news/politica/povera-italia-immigrato-costa-doppio-agente-1041114.html

 

 

 

 

 

Carpeoro: Fusaro (oscurato da Fb) mi ricorda Franco Freda

Scritto il 23/9/19

 

«Facebook ha commesso l’ennesimo abuso, chiudendo anche le pagine del neonato movimento Vox Italia guidato da Diego Fusaro, le cui idee peraltro mi ricordano sinistramente quelle di Franco Freda». E’ una vera e propria bomba quella che Gianfranco Carpeoro sgancia sul giovane filosofo torinese, leader mediatico della nuovissima formazione “sovranista”. Vox Italia è stata battezzata ufficialmente il 14 settembre all’Hotel Quirinale di Roma alla presenza – fra gli altri – dell’economista post-keynesiano Nino Galloni, vicepresidente del Movimento Roosevelt. «A proposito: da Galloni mi aspetto un chiarimento – aggiunge Carpeoro – visto che è stato inserito nel comitato di presidenza della nuova formazione: per il Movimento Roosevelt non è un problema, ma Nino è anche fondatore del progetto del Psai, “Partito che serve all’Italia”, che invece esclude che si possa essere iscritti ad altri partiti». E poi: che c’entra, Galloni, col “rossobrunismo” di Fusaro e soci, che si ispirano al tradizionalismo del russo Alexandr Dugin, considerato l’ideologo del conservatore Putin? Fusaro riesce a mettere insieme il comunista Gramsci e il fascista Gentile, in linea con il “fasciocomunismo” del suo maestro, Costanzo Preve. E Franco Freda, citato da Carpeoro? Si è definito “nazi-maoista”, per le sue teorie a metà strada tra nazismo e maoismo.

Decisamente ardito, il parallelismo tra Fusaro – brillante intellettuale-contro, spesso coccolato dai media mainstream – e il neofascista Freda, condannato per gli attentati dinamitardi del 1969 e indagato per la strage di piazza Fontana insieme al terrorista Giovanni Ventura e al giornalista Guido Giannettini, agente dei servizi segreti e militante dell’estrema destra negli anni di piombo. Cosa accomunerebbe l’editore Freda, fondatore di Ordine Nuovo, all’antagonista salottiero Fusaro? Forse, par di capire – ascoltando la diretta web-streaming del 22 settembre su YouTube – l’avvocato milanese, nonché saggista e massone progressista, allude al pericolo cui Fusaro potrebbe esporsi: un certo estremismo ideologico, in Italia, è stato puntualmente manipolato dai poteri che orchestrano la sovragestione del consenso, in altri tempi anche alimentando le nebulose ideologiche da cui, nel peggiore dei casi, scaturì anche il terrorismo, spesso controllato dai servizi deviati. In video-chat con Fabio Frabetti di “Border Nights”, Carpeoro sembra domandarsi a chi possa essere utile, davvero, il “socialismo nazionale sovranista” agitato da Fusaro, messo in campo formalmente – con Vox Italia – dopo l’uscita di Salvini dal governo.

Per Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt, Fusaro è solo uno specchietto per allodole: comodo perché innocuo, come il suo intellettualismo presentato dai media come stravagante e quasi divertente, perfetto per mettere in burletta il tema, serissimo, della perdita di sovranità democratica imposta dall’euro-sistema. Carpeoro invece non esita a scomodare il fantasma di Freda, autore della collana editoriale Ar, che Wikipedia definisce “di ispirazione neofascista, tradizionalista e neonazista”. Strano, poi, che Facebook abbia chiuso le pagine di Vox Italia, poco dopo aver cancellato quelle di CasaPound: un movimento, quello neofascista Simone Di Stefano, che secondo il socialista Carpeoro, «pur essendo politicamente impalpabile, quanto a consistenza numerica, è stato

 

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https://www.libreidee.org/2019/09/carpeoro-fusaro-oscurato-da-fb-mi-ricorda-franco-freda/

 

 

 

 

 

Carotenuto: ho paura, chi pilota il Conte-2 è capace di tutto

Scritto il 23/9/19

 

«Spero sinceramente che duri poco, perché di questo governo c’è da aver paura: il Conte-bis è un esecutivo pericolosissimo». Lo afferma Fausto Carotenuto, già analista strategico dei servizi segreti, autore di una singolare ritratto di Giuseppe Conte: «E’ sorretto dallo stesso potentissimo network vaticano che gestiva lo strapotere di Andreotti, a cominciare dal cardinale Achille Silvestrini». Ora siamo nei guai, dice Carotenuto in un video su YouTube, perché a Conte si aggiungono personaggi temibili come l’euro-tecnocrate Roberto Gualtieri, che Bruxelles ha fatto sistemare direttamente al ministero dell’economia. Senza contare Paolo Gentiloni, come Conte in strettissimi rapporti col Vaticano, ora promosso alla Commissione Ue, e lo stesso David Sassoli, eletto presidente del Parlamento Europeo. Gentiloni e Sassoli, ovvero: il Pd, i grandi media, il Vaticano e l’europeismo oligarchico. Questo significa che l’Italia, dopo l’effimera sbornia gialloverde, è oggi una cinghia di trasmissione perfetta per il super-potere europeo: «Aspettiamoci di tutto», dice Carotenuto, perché i signori dell’eurocrazia, magari in cambio di qualche piccola concessione sul bilancio, «potranno prendere decisioni inimmaginabili e terribili, per tutti noi».

Carotenuto teme peggioramenti sensibili in ogni campo: tasse, ambiente, salute. Gli eurocrati che hanno riconquistato Palazzo Chigi potranno fare «passi giganteschi nel senso della verticalizzazione del potere, della centralizzazione delle decisioni: unione bancaria, esercito europeo, politica estera comune. Ma anche polizia europea e servizi segreti europei». In effetti, la nuova sintonia italiana con la piramide finto-europeista di Bruxelles è impressionante: dopo che Grillo ha costretto i 5 Stelle a votare Ursula von der Leyen (contro Salvini) per poi fare le nozze col Pd, grazie anche al fulmineo opportunismo di Renzi, ormai è luna di miele tra Roma e Parigi, Berlino, Bruxelles. Carotenuto si mostra preoccupato: «Questo governo rafforza enormemente il potere degli esecutivi europei controllati dai poteri finanziari: ora in Europa c’è una maggioranza di governi fortemente capaci di portare avanti l’agenda peggiore. E l’Italia darà un contributo incredibile, con questo improvviso cambiamento di posizione». E quindi: «Tutti i dossier in campo verranno applicati con molta più forza, senza più esitazioni». Quali dossier? «Uno dei più importanti è che si sta discutendo del bilancio europeo dal 2021 al 2027». Cosa si farà, e a quale prezzo per gli Stati?

«Le previsioni non sono simpatiche», dice Carotenuto: «L’Europa ci prenderà più soldi e si occuperà di molte più cose, senza passare dagli Stati. E questo velocizzerà il processo di verticalizzazione e accentramento del potere». Secondo l’analista, questo tipo di assetto europeo potrà procedere più speditamente su tutta la linea: «Dare più fondi al Mes, il Meccanismo Europeo di Stabilità, ma anche rendere più severo il Fiscal Compact e realizzare più facilmente il Ceta», l’accordo neoliberista di scambio col Canada (cavallo di Troia del Ttip con gli Usa) che premia le multinazionali e scavalca gli Stati anche giuridicamente, calpestando i diritti del lavoro e delle comunità territoriali e nazionali. Un incubo: «Potranno far entrare più facilmente gli Ogm, toglierci i contanti». In altre parole, «sono tantissime le cose che questa formazione “da guerra”, pericolosissima, può fare contro di noi». Prima era più difficile, ammette Carotenuto, perché il governo gialloverde le avrebbe frenate (grazie ad esempio alla presenza della Lega di Salvini). Ma attenzione, avverte: l’esecutivo gialloverde era affidato a politici il cui compito consisteva nel fare “bau-bau”, spaventando i moderati e preparando il terreno alla futura “normalizzazione”.

«Succede anche in America, con Trump: quando il dissenso sociale si fa preoccupante, il vero potere consente il momentaneo successo di outsider spigolosi, perfetti per dare sfogo all’indignazione generale». A questo è servito, in Italia, il Movimento 5 Stelle. Poi però scatta il “rompete le righe”. Così alla fine tutto torna come prima, «anzi peggio, con gli uomini nuovi – vedi Di Maio – relegati in una posizione di irrilevanza», o addirittura finiti all’opposizione come nel caso di Salvini. E non è tutto, aggiunge Carotenuto: «Questa formazione è talmente forte, in Europa e in Italia, che potrebbe essere sfruttata per fare qualche passo in più: qualche

 

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CONFLITTI GEOPOLITICI

Mattatoio – Come venivano asportati gli organi in Kosovo? Parte 1

15.09.2019 Di Anastassia Galanina

 

Dopo la fine dell’intervento NATO in Jugoslavia, in Kosovo scomparirono senza lasciare traccia circa 1000 persone, stando a dati di diverse fonti.

Probabilmente alcuni di loro nella vicina Albania furono privati degli organi che poi venivano spediti via aerea verso destinazioni sconosciute. Cosa sappiamo davvero del “traffico di organi” in questa area dell’Europa?

Il 19 luglio Ramush Haradinaj, capo di governo del Kosovo autoproclamato ed ex comandante dell’organizzazione terroristica (secondo Belgrado) dell’Esercito di Liberazione del Kosovo (UÇK), si è dimesso perché chiamato a rispondere dinanzi al Tribunale speciale che giudica i crimini commessi dall’UÇK. Il 24 luglio è stato interrogato come imputato all’Aia, ma si è avvalso della facoltà di non rispondere. In seguito, ha dichiarato che la legge gli vieta di rispondere alle domande che gli sono state poste.

Il fratello di Ramush, Daut Haradinaj, che ha un passato militare simile, stando a Milaim Zeka, segretario del Partito Euratlantico del Kosovo, avrebbe anch’egli ricevuto la notifica, ma non ha ritenuto opportuno parlarne pubblicamente. Tali voci sono state diffuse il 15 agosto.

Il dossier dell’Aia sull’ex premier kosovaro

Daut Haradinaj ad oggi non si è ancora presentato di fronte alle istituzioni giuridiche internazionali, mentre il caso del suo fratello maggiore Ramush è stato esaminato ben due volte dal Tribunale penale internazionale per l’ex-Jugoslavia (TPIJ), nel 2005 e nel 2008, e Ramush venne assolto entrambe le volte.

L’ex comandante militare era accusato di aver gestito in prima persona le operazioni di deportazione violenta di serbi e zingari, di fermo coatto di persone, di espropriazione di immobili, di omicidi, stupri e altri crimini, fra cui rappresaglie sugli albanesi kosovari sospettati di collaborare con l’esercito jugoslavo. Il Tribunale stabilì che i membri dell’UÇK avevano commesso crimini atroci, ma Haradinaj non era stato coinvolto.

Va detto che Haradinaj era imputato proprio per avvenimenti accaduti durante la guerra in Kosovo, nella fattispecie per crimini di guerra e contro l’umanità commessi tra il 1° marzo 1998 ed il 30 settembre dello stesso anno. Dunque, rimane un caso irrisolto la scomparsa di cittadini kosovari dopo la fine dell’aggressione NATO contro la Jugoslavia e dopo la ritirata

 

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https://it.sputniknews.com/mondo/201909158094667-mattatoio–come-venivano-asportati-gli-organi-in-kosovo/

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mattatoio – Come venivano asportati gli organi in Kosovo? Parte 3

22.09.2019 Di Anastassia Galanina

 

Alla luce delle testimonianze presentate dal giornalista americano Michael Montgomery e prese in esame da UNMIK, la missione ONU in Kosovo, è stata avviata una perizia medico-legale nella casa a sud di Burreli, nell’Albania settentrionale, condotta dagli esperti Tom Grange e Hroar Frydenlund il 4 e 5 febbraio 2004.

Tracce di sangue nella “Casa gialla”

Il rapporto indirizzato da Jose Pablo Baraybar all’allora capo della Direzione dell’UNMIK per le perizie legali contiene un elenco degli oggetti rinvenuti in prossimità della “Casa gialla”. Fra di essi ci sono siringhe, confezioni e flaconi dei farmaci Tranxene (un ansiolitico per il rilassamento dei muscoli e la sedazione), Chloraphenical 250 mg (in realtà la sostanza si chiama Chloramphenicol, ma nel rapporto viene indicato in modo errato. Si tratta comunque di un antibiotico), Cimarizine 25 mg (inibitore dei canali del calcio, viene utilizzato per riattivare la circolazione sanguigna), Buscopean 10 mg (spasmolitico impiegato per curare le coliche renali e di altro tipo), frammenti di camici chirurgici, il fodero vuoto di una pistola.

I membri del TPIJ erano sicuramente al corrente dell’indagine dell’UNMIK nella “Casa Gialla” perché nel rapporto di cui sopra si cita il capo del gruppo di indagini del Tribunale de L’Aia Matti Raatikainen.

Tuttavia la perizia, pur essendo stata condotta da un’autorevole organizzazione internazionale, ed a conoscenza del Tribunale de L’Aia, non è priva di stranezze: dei due esperti ha firmato il documento solamente Grange e non Frydenlund; gli oggetti rinvenuti sono stati descritti in maniera approssimativa (non vi sono riferimenti circa il loro numero, il loro stato, non sono stati presi campioni del materiale biologico probabilmente in essi presente). Inoltre, non è chiaro per quale motivo i criminali non abbiano raccolto le siringhe sparse attorno alla casa nei 4 anni prima dell’arrivo degli esperti, sempre che sia vero che la Casa gialla sia stata tra il 1999 e il 2000 il luogo dove avvenivano le operazioni.

Sono state condotte delle prove al luminol (il luminol è una sostanza che fa brillare il sangue di una luce violacea) che hanno dimostrato la presenza di numerose tracce di sangue sul pavimento della cucina. Tuttavia, per ragioni ignote dopo aver stabilito effettivamente la presenza di tali tracce non sono state condotte ulteriori perizie: nessuno ha voluto appurare se si trattasse del sangue di umani o di animali. Non sono state nemmeno fatte analisi dell’emoglobina.

La Casa Bianca: nascevano bambini e veniva sgozzato il bestiame

Nel 2008 il canale televisivo serbo B92 ha prodotto un reportage in due puntate “I segreti della Casa gialla”.

Il procuratore distrettuale albanese Arben Dulja che aveva deciso di parlare con i giornalisti di B92 nega che fossero state trovate siringhe nei pressi della casa, sebbene il rinvenimento delle stesse sia inequivocabilmente registrato nel rapporto della perizia medico-legale del 2004.

Inoltre, la nipote del proprietario della casa sostiene che le siringhe venissero usate da tutta la famiglia: infatti, sia la madre, sia il nonno erano malati e le siringhe venivano buttate nella spazzatura insieme al resto dei

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Ministro Difesa russo nomina l’unica minaccia per la Russia

22.09.2019

La fiducia degli Stati Uniti nella loro superiorità e la possibilità di compiere azioni irragionevoli è la principale minaccia per la Russia e altri paesi, ha dichiarato il ministro della Difesa russo Sergey Shoygu.

“Quando ti rendi conto della tua vulnerabilità e sei interessato a mantenere l’equilibrio e la sicurezza universale, inizia a girarti la testa. E quando inizi a pensare, come per inerzia negli Stati Uniti continuano a ritenere, che un equilibrio di potere si sia sviluppato a tuo favore, ti possono venire in testa molte idee, anche alcune non proprio ragionevoli”, ha detto.

Shoygu ha osservato che al livello attuale di informazione e automazione esiste un’alta probabilità di errori nel sistema di controllo delle armi. Ecco perché, secondo lui, recentemente è emerso il problema della sicurezza delle informazioni.

Il Ministro parlando della situazione geopolitica mondiale ha espresso la

 

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La Siria cattura un drone armato di bombe nei pressi del Golan

Paolo Mauri – 21 SETTEMBRE 2019

 

Le autorità siriane hanno riferito al media di Stato Sana che un piccolo drone armato di bombe è stato abbattuto stamane sopra la città di Erneh, nei pressi del monte al-Sheik facente parte delle alture del Golan.

Il drone, apparentemente di fabbricazione artigianale, era dotato di due tubi contenenti bombe – probabilmente di mortaio – e di un certo quantitativo di esplosivo C4 che avrebbe dovuto servire per la sua autodistruzione in caso di cattura.

Al momento in cui scriviamo nessuno ha rivendicato il tentato attacco e non è chiaro quale fosse l’obiettivo del drone armato. Quanto accaduto oggi avviene a due giorni dall’abbattimento di un altro drone nei pressi di Damasco, che ha fatto da cornice ad una serie di esplosioni avvenute nei sobborghi di Jermana, a sud est della capitale siriana.

Lo spettro di Israele

Simili attacchi con droni non meglio identificati di fabbricazione artigianale sono diventati piuttosto comuni in Siria ed in Libano: a fine agosto un tentato decapitation strike effettuato da piccoli droni è stato sventato a Beirut. Nella notte tra sabato 24 e domenica 25, mentre i vertici delle milizie sciite filoiraniane, di Hezbollah, e della Forza Quds erano riuniti nella capitale libanese, un piccolo velivolo, poi abbattuto, ha cercato di colpire l’edificio sede del summit.

Hezbollah in quella occasione ha puntato immediatamente il dito contro Israele, non a torto crediamo, sostenendo che si era trattato di un evidente “attacco suicida”.

Tel Aviv, del resto, non ha mai né ammesso né negato la paternità dei diversi attacchi effettuati in territorio siriano e libanese che hanno caratterizzato questa “lunga estate calda” mediorientale appena terminata, e avrebbe avuto tutto l’interesse di tentare un colpo simile: l’occasione di avere tutte le personalità di spicco del fronte avversario riunite sotto lo stesso tetto era troppo ghiotta per lasciarsela scappare.

Non sappiamo quale fosse l’obiettivo della tentata incursione di oggi, e né le autorità siriane né i media hanno fornito ulteriori dettagli, ma mettendo insieme le tessere del puzzle di più di 3 mesi di attacchi “minori” in territorio siriano sembra che ci sia in atto un tentativo di mettere pressione sul governo di Damasco, e non solo colpire gli obiettivi militari delle milizie

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https://it.insideover.com/guerra/la-siria-cattura-un-drone-armato-di-bombe-nei-pressi-del-golan.html

 

 

 

 

 

 

CULTURA

NUOVO UMANESIMO E CHE SAN GENNARO CI TENGA UNA MANO SULLA TESTA.

BY SILVANA DE MARI – 21 SETTEMBRE 2019

 

Il presidente Conte in un ambiguo discorso ha parlato di Nuovo Umanesimo. La parola Nuovo mi terrorizza. Abbiamo già avuto l’Uomo Nuovo che il compagno Lenin/ Stalin e il camerata Hitler dovevano costruire. Anche le brigate rosse, Mao, Pol Pot: tutti a costruire l’uomo nuovo, con la dolorosa necessità della rottamazione cruenta del modello precedente. Il Nuovo Umanesimo è più soft la rottamazione del modello precedente è più soft. L’uomo vecchio è sopravvissuto migliaia di anni, il progetto quindi funziona e funziona bene. Perché modificarlo? La politica dovrebbe interessarsi di tasse e dazi doganali, non di modificare l’umanità.

E arriviamo al Nuovo Umanesimo. Forse può suonare bene a un orecchio molto giulivo e malaccorto, ma in realtà il nuovo umanesimo è un concetto terrificante. Ridotto il tutto in parole povere vuol dire che bisogna costruire un nuovo uomo e per costruirlo si parte dai bambini che sono giustamente malleabili. Vuol dire che i bambini appartengono allo Stato. Lo Stato decide quante vaccinazioni devono fare, che libri devono leggere, cosa devono sapere, se possono o no farsi il segno della croce prima di mangiare a mensa (meglio di no). Il bambino è sempre stato un target di tutte le dittature, i  Piccoli Balilla, i Piccoli Pionieri, gli undicenni che hanno cercato di fermare i carri armati sovietici a Berlino, il mito palestinese del bambino terrorista suicida. Non importava solo la militarizzazione del bambino, un po’ di carne da macello in più, importava la sua mente. Una volta che i bambini siano stati plasmati, finalmente ci libereremo delle opposizioni: non occorrerà più reprimerle, non ci saranno. Nel Nuovo Umanesimo che più nuovo non si può le armi di distruzione dell’opposizione sono due: la medicalizzazione del pensiero libero e la rieducazione dei figli. Non sei convinto che ogni singolo africano per il solo fatto di essere africano sia buono e che Pamela si sia suicidata? Dall’ossitocina agli impulsi elettromagnetici ti rieducheremo. Ancora di più occorre mettere le mani sui bambini. Occorre una scuola ignobile che insegni che il compagno Stalin è meraviglioso, che insegni che esiste la razza ariana, che spezzare le reni alla Grecia che si stava facendo i fatti suoi è una bella cosa, oppure insegni che essere maschio femmina è un’opinione. Una scuola

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https://www.silvanademaricommunity.it/2019/09/21/2612/

 

 

 

 

 

Un genio nascosto (anche dall’editoria) che anticipò Rimbaud, Tolkien e Lovecraft

Oggi i suoi versi, tradotti da Ungaretti, in libreria sono introvabili

Davide Brullo – Ven, 20/09/2019

I am hid. «Io mi sono nascosto». La prima delle Annotations di William Blake «ai discorsi di Sir Joshua Reynolds» si chiude con questa ammissione radicale.

Dove si è nascosto, William Blake, il poeta che ha ispirato Jim Morrison e Jim Jarmush, che influenzò William Butler Yeats e ispirò papiri esegetici a Northorp Frye, a Chesterton, a Harold Bloom?

Blake si è nascosto nel retro del mondo, nell’enigma delle cose, dove l’oscuro fiammeggia e l’origine degli esseri geometricamente indimostrabile si rivela. Blake si è nascosto paradosso demonico nel retro del sistema editoriale italico. Chi lo pubblica più? A parte la casa editrice SE, che ristampa i Libri profetici, Milton, i Canti dell’innocenza e dell’esperienza, secondo la consueta versione di Roberto Sanesi (dei Canti esiste un’edizione Feltrinelli del 2014, per la cura di Roberto Rossi Testa), Blake pare terrorizzare ma si tratta di canonica cecità gli editori nostri. Eppure, è Nelle foreste della notte così il titolo del saggio di Stefano Zecchi che sigilla la fondamentale edizione delle Opere di Blake edita da Guanda nel 1984: ristampatela! che si eleva la cosmologia contraddittoria di Blake, che pare provenire dagli gnostici dell’Antico Testamento e prevede i deliri del Maldodor di Lautréamont, l’ebbrezza di Rimbaud, Il Signore degli Anelli di Tolkien e il Necronomicon di Lovecraft.

In Italia, per altro, William Blake ha avuto un sommo traduttore: Giuseppe Ungaretti. Il rapporto non fu occasionale né sporadico: «Lavoro alle traduzioni di Blake da più di sette lustri. È un poeta difficile. Sempre, anche quando è semplice come l’acqua», scrive il poeta nel «Discorsetto del traduttore» che apre Visioni di William Blake, album di traduzioni edito da Mondadori nel ’65. I primi «giochi» dentro l’opera di Blake sono pubblici nel ’30 su Il Tevere, poi Ungaretti li accoglie nel complessivo Traduzioni

 

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http://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/genio-nascosto-anche-dalleditoria-che-anticip-rimbaud-1755702.html

 

 

 

 

 

 

 

Umiltà e coraggio dell’amico filosofo che ammetteva di non capire Heidegger

Romano Guardini, un diverso e più concreto esistenzialismo

di Alfonso Berardinelli – 22 Settembre 2019

 

Si finirà mai di ragionare su Heidegger? Ha conquistato, colonizzato, ipnotizzato almeno la metà dei filosofi (solo gli inglesi e gli americani onorevolmente resistono, potendo contare, come antidoti preventivi, su Bertrand Russell e John Dewey, poco inclini alla metafisica). In Germania Heidegger è stato efficacemente demolito soprattutto da Karl Löwith (che era stato suo allievo), da Theodor Adorno (che ha preso di mira il suo gergo ontologico) e da Günther Anders (marito di Hannah Arendt, altra allieva pentita di Heidegger). Il bello e il brutto di Heidegger è che (piuttosto furbescamente che “profondamente”) non si fa capire. E chi non si fa capire, in filosofia ha successo, attrae, affascina. Essere chiari e dare spiegazioni è troppo “democratico”, giustificarsi non è signorile, usare una lingua comune non è “esclusivo”, non distingue, non eleva…

 

Ora, bisogna dire che Heidegger nell’arte del farsi capire poco pur ripetendo all’infinito un lessico filosofico di quattro o cinque parole, è risultato unico dal Novecento al Duemila. Se perfino io, che non sono un filosofo, torno qui ogni tanto a parlarne, su un giornale cioè più destinato a tutti che ai soli studiosi, è perché Heidegger è oggetto di culto idolatrico soprattutto fra chi non lo capisce, in particolare i letterati. Per i poeti, poi, è un intoccabile, per la buona ragione che Heidegger protegge con una nuvola di formule propiziatorie “la poesia comunque sia”, la poesia in sé: aprendo un utile ombrello sulla testa di cattivi poeti o non-poeti che amano mettersi al sicuro all’ombra di una solenne autorità sia accademica che in apparenza “spirituale”. La cosa sorprendente, se non scandalosa, è che nella trappola-Heidegger sono finite anche parecchie eccellenti persone della cultura. Se c’è una cosa che salva i narratori è che nessuno di loro può avere un debole per Heidegger: chiunque voglia raccontare qualcosa e maneggi una lingua adatta ai suoi scopi, l’Essere di Heidegger

 

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https://www.ilfoglio.it/cultura/2019/09/22/news/umilta-e-coraggio-dellamico-filosofo-che-ammetteva-di-non-capire-heidegger-275351/

 

 

 

 

CYBERWAR SPIONAGGIO INFORMAZIONE DISINFORMAZIONE

A chi obbediscono le docili istituzioni del Protettorato Italia

Scritto il 21/9/19

 

Finalmente anche all’opinione pubblica è arrivato il problema della condizione internazionale dell’Italia come paese dominato da altri paesi – Francia e Germania – che sono in grado di imporre, anche con l’aiuto della Ue e della Bce che stringono o allargano la borsa all’Italia secondo le convenienze di Parigi e Berlino, politiche e governi contro l’interesse e la volontà nazionale. Da diversi anni vado spiegando che la funzione reale del Presidente, nell’ordinamento costituzionale e internazionale reale – ripeto: reale – è quella di assicurare alle potenze dominanti sull’Italia, paese sconfitto e sottomesso, l’obbedienza del governo e delle istituzioni elettive. Affinché possa svolgere cotale ruolo contrario al bene della nazione, il Presidente, nella struttura costituzionale, è posto al riparo della realtà e delle responsabilità politiche. Grazie a ciò può metter su governi che sa benissimo non avere il consenso del popolo, bensì quello di potentati stranieri portatori di interessi contrapposti a quelli italiani e ammantati di falso europeismo. Sia pure con differenziazioni tra loro, i sociologi della scuola italiana (Vilfredo Pareto, Gaetano Mosca, Robert Michels) ravvisano una costante, ossia una legge empirica, nella strutturazione sociale: ogni società è dominata da una élite od oligarchia e non si governa da sé.

Essi considerano quindi irrealistica e irrealizzabile la cosiddetta divisione dei poteri. Ciò essi affermano per ragioni tali, da escludere che mai una società possa essere strutturata diversamente, come invece sostengono sia il marxismo che il liberismo. Le rivoluzioni non portano mai al potere il popolo, anche se di esso si servono, promettendogli di fare il suo interesse e di rappresentarlo; ma sostituiscono (cosiddetta circolazione delle élites) una élite obsoleta con una élite emergente, più efficiente (ad esempio, la borghesia produttiva sostituì l’aristocrazia parassitaria attraverso la rivoluzione francese, e le rivoluzioni socialiste hanno portato a nuove oligarchie) e/o sostituiscono una facciata screditata del regime con una nuova e moralmente credibile, capace di recuperare consenso. Così Mani Pulite per qualche tempo, attraverso una cosiddetta rivoluzione giudiziaria, facendo credere a un reale processo di risanamento, ha ridato credibilità (quindi legittimazione a pretendere le tasse e i sacrifici per entrare nell’euro e svendere il paese al capitale straniero) allo Stato italiano, ribattezzato come “Seconda Repubblica”). Vi è in ogni caso un bipolarismo, in ogni società organizzata, tra élites (quella in carica e quella che le contende il potere) e popolazione generale.

Modernamente l’élite in carica è la comunità bancaria, rispetto alla società produttiva, e questa è la vera e irriducibile contrapposizione di classe – non quella, cui ancora molti sono disposti a credere, tra operai e industriali, dipendenti e datori di lavoro, categorie entrambe produttive e non parassitarie. Senza discostarmi da Pareto, ma ad integrazione del suo concetto, osservo che negli ultimi tre secoli circa, in Occidente, non si è mai avuta una sostituzione di questa élite, ma solo la sostituzione di livelli inferiori ad essa, di caste intermedie, come l’aristocrazia francese o russa ai tempi della rivoluzione. Il ricambio non interessa, per fare qualche nome, i Rothschild o i Rockefeller o i Windsor. La vera élite si preserva scaricando le tensioni, i conflitti e le responsabilità sui rappresentanti politici, e restando defilata. L’alternanza “democratica” di maggioranze politiche attraverso il voto popolare è una formalizzazione, un’istituzionalizzazione di questo principio: le caste sub-elitarie sono sostituibili (anche se poi si riciclano o ritornano) attraverso anche il voto popolare o le rivoluzioni o le campagne giudiziarie come Mani Pulite.

Esse fungono da ammortizzatori politici, da “bronzine” o valvole di sfogo a protezione della vera élite, ma pure da schermatura per i veri detentori del potere, che non si espongono mai, non arrischiano in prima persona, non “ci mettono la faccia” e ovviamente non si sottopongono al voto popolare, né i tribunali osano sottoporli a giudizio. Le ragioni del successo, in termini di stabilità nel potere, dell’élite bancaria, stanno essenzialmente nel fatto che chi ha il potere (monopolistico) di creare il denaro (e anche su questo torneremo), ha eo ipso il potere di creare il motivatore universale: il denaro ha infatti la proprietà di “comperare

 

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https://www.libreidee.org/2019/09/a-chi-obbediscono-le-docili-istituzioni-del-protettorato-italia/

 

 

 

 

 

 

 

ECONOMIA

Governo PD-M5s = più tasse per tutti e abolizione del contante.

Andrea Pasini – 21 settembre 2019

Non più solo voci e ipotesi: il governo è pronto a dichiarare guerra al contante. E lo farà con la manovra autunnale con cui conta di recuperare circa 17 miliardi di euro nel 2020.
Allo studio da parte del neoministro Roberto Gualtieri c’è infatti un pacchetto di misure per contrastare l’evasione fiscale aumentando la tracciabilità delle transazioni e le imposte ad esse collegate, con l’incentivazione all’uso delle carte bancarie e delle altre modalità di pagamento elettronico. Tutte modalità soggette spesso a commissioni e balzelli a carico dei commercianti. Diverse le opzioni al momento sul tavolo. C’è quella di Confesercenti che propone l’introduzione di un credito d’imposta del 2% sugli acquisti per chi usa carte di credito e bancomat. In pratica lo Stato restituirà ai contribuenti una parte delle somme spese a patto che non si usino contanti. Secondo i calcoli, si parla di un costo di circa 9 miliardi di euro, coperti però dall’aumento delle entrate fiscali ad esempio l’iva, oltre al fatto che scenderebbe il nero non dichiarato dai commercianti. In cambio i negozianti dovrebbero ottenere l’esenzione dal pagamento delle commissioni per i micro-pagamenti almeno fino a 30 euro.

Un’altra ipotesi è quella di tassare il contante. Strada osteggiata da Confcommercio perché mette a rischio i tantissimi che certo evasori non sono e che semplicemente fanno ricorso a moneta legale sotto forma di carta moneta o moneta metallica. Molto meglio, secondo l’associazione, legare il sistema di detrazioni e deduzioni al pagamento con carte o incentivare la diffusione di bancomat senza costi di emissione per i cittadini di età superiore ai 65 anni.

Al momento ha dato pochi risultati l’idea di obbligare tutti gli esercizi commerciali a dotarsi di un pos per il pagamento con le carte: senza sanzioni per chi non lo utilizza, i commercianti possono non accettare pagamenti elettronici per somme molto basse quelle su cui pesa maggiormente la commissione bancaria. Alla fine l’obbiettivo evidente è la progressiva abolizione del contante, mascherata per ” lotta all’evasione”.

Il M5S ha rilanciato sul tavolo una proposta di eliminare il contante combinata con l’aumento selettivo dell’Iva dal 1° gennaio del prossimo anno. In pratica si prevederebbe l’aumento dal 10 al 23 per cento dell’Iva per i settori come ristorazione, alberghi e manutenzione della casa. Questo aumento sarebbe sostenuto solo dai consumatori che pagano in contante al ristorante o in albergo, mentre per chi paga con carta di credito o con altri strumenti elettronici entrerebbe in vigore un meccanismo di rimborso, un cashback, dell’Iva pagata in più.
Nel pacchetto c’è anche l’idea di condizionare il maggior numero di deduzioni e detrazioni all’utilizzo dei mezzi di pagamento elettronico (spese mediche e veterinarie).

Tutto per complicare la vita ai cittadini. I grillini diventano sempre più simili ad estremisti di sinistra che vogliono abolire il contante, e quindi la libertà dei cittadini.
Pensate cosa potrebbe accadere se abolissero il contante: chiunque sarebbe in balìa dello Stato, del sistema bancario e di BigTech.

Il contante è tuo e non è discriminabile’. Nessuno può impedirti di utilizzarlo e di averlo perché magari hai idee che non piacciono a chi controlla il sistema bancario e finanziario. Il Sistema di potere ha come obiettivo finale dichiarato quello dell’abolizione del contante. Che renderebbe il cittadino suddito. Più di quanto lo sia già adesso.
L’utilizzo della moneta elettronica ha i suoi vantaggi, ma ha l’enorme difetto, quando

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http://blog.ilgiornale.it/pasini/2019/09/21/862/

 

 

 

 

Fioramonti: tasse su biglietti aerei, bevande e merendine

20, settembre, 2019

 

 

Una tassa “di 1 euro per un volo nazionale e 1 euro e 50 per un volo internazionale”, come parte di una serie di “microinterventi fiscali” su consumi “che fanno male alla salute e all’ambiente”, come bevande zuccherate e merendine che al momento consente di recuperare “2 miliardi” da destinare a “ricerca e formazione che aiutano la salute e l’ambiente”.

 

E’ una delle possibili coperture per la prossima manovra “suggerita” dal ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, che l’ha illustrata a Porta a Porta e rilanciata postando il video sul suo profilo Fb.

 

ANSA

https://www.imolaoggi.it/2019/09/20/fioramonti-tasse-su-biglietti-aerei-bevande-e-merendine/

 

 

 

 

 

L'”altra faccia” di Tempa Rossa

Dighe inquinate, nessun rispetto per il decreto Ronchi, ricatto occupazionale, moria di pesci e alghe contaminate. Tutto quello che (non) si sa sulle ricadute ambientali dell’estrazione petrolifera

Emanuela Carucci – Sab, 09/04/2016

 

Comunicazione di Arpa al Comune di Viggiano

Colline verdi che si susseguono come onde rendendo il paesaggio mosso e affascinante. Le nuvole fanno ombra sul verde vellutato dei campi lucani che conoscono l’antichissima fatica contadina.

Nel 1989, però, quella stessa terra dedita al pascolo e all’agricoltura, subì una scossa simile a quella di un terremoto: nelle sue viscere si nascondeva l’oro nero. Le compagnie petrolifere invasero il territorio proponendo ai contadini un nuovo lavoro, sviluppo, progresso.

Total, la compagnia petrolifera che estrae il petrolio a Tempa Rossa, località nei pressi del Comune di Corleto Perticara, nel grafico estratto da una scheda redatta il 7 ottobre scorso dati alla mano vuol confermare il vantaggio per il territorio (Occupazione diretta – dati giugno 2015)

In cambio dello sfruttamento di un territorio tra i più belli del Sud si ripete il sortilegio del ricatto occupazionale che strega da decenni il Mezzogiorno.

I lavori per la creazione degli impianti petroliferi a Tempa Rossa hanno preso il via nel 2012 e sempre Total specifica in una nota “da allora centinaia di persone e decine di mezzi sono impegnati ad oltre 1.000 metri di quota per realizzare la viabilità di accesso e all’interno del sito, spianare e livellare il terreno, realizzare i muri di contenimento, gli interventi per il drenaggio delle acque e l’impermeabilizzazione del suolo, preparare e gestire i siti di colmata per lo stoccaggio della terra risultante

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http://www.ilgiornale.it/news/cronache/laltra-faccia-tempa-rossa-1243899.html

 

 

 

 

 

 

Ecco come Conte ha affossato Tempa Rossa di Total e Shell in Basilicata (e i 5 Stelle esultano)

di Alessandro Sperandio

Nuova tegola per il settore dell’Oil&Gas in Italia. A rischio gli investimenti programmati da Total e Shell dopo la delibera del Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica di Palazzo Chigi

La nuova tegola che si abbatte sul Centro olio di Tempa Rossa questa volta si chiama Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica di Palazzo Chigi che ha deciso infatti, nelle riunioni del 15 e 20 maggio scorso, di rigettare la richiesta di proroga della dichiarazione di pubblica utilità presentata dalla Total E&P Italia. Questo significa stop definitivo alle opere che dovevano essere già concluse e non sono state realizzate ed un rallentamento nelle procedure. soprattutto quelle legate agli espropri dei terreni.

“UN ALTRO TASSELLO DEL GOVERNO CONTE CONTRO UN MODELLO DI SOCIETÀ BASATA SULL’ENERGIA FOSSILE”

La decisione del Cipe è stata presa alcuni giorni fa ma ad ufficializzarla è stata in maniera trionfale la parlamentare grillina Mirella Liuzzi su Facebook (e in una nota) dove parla di “un altro tassello messo a segno dal governo Conte contro un modello di società basata sull’energia fossile”. All’interno del documento del Cipe viene precisata a chiare note la non approvazione della “richiesta di proroga della dichiarazione di pubblica utilità presentata da Total E&P Italia S.p.A. relativamente alle opere per lo sviluppo del giacimento di idrocarburi in Basilicata nei comuni di Corleto Perticara, Guardia Perticara e Gorgoglione”.

Questo significa che le opere non ancora eseguite ed inserite dalla compagnia petrolifera nel progetto della concessione “Gorgoglione” non potranno essere realizzate perché non utili per la collettività. Da qui ne consegue una difficoltà per i futuri espropri dei terreni che diventeranno più lunghi e costosi non potendo contare più sulla dichiarazione di pubblica utilità ripercuotendosi eventualmente anche su future richieste di ampliamento del Centro olio.

LIUZZI: SI TOGLIE ALLA SOCIETÀ FRANCESE IL ‘FRANCO FRONTIERA

“La condizione di opera di pubblica utilità persa dal progetto Tempa Rossa – ha ricordato Liuzzi – non la fa più ritenere opera idonea a soddisfare i bisogni della collettività assegnatele dal governo più fossile mai avuto, quello

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https://www.startmag.it/energia/ecco-come-conte-ha-affossato-tempa-rossa-di-total-e-shell-in-basilicata/

 

 

 

 

FINANZA BANCHE ASSICURAZIONI

Che cosa faranno Del Vecchio e Unicredit in Mediobanca e Generali

di Michele Arnese

Fatti, nomi, indiscrezioni e scenari dopo la mossa di Del Vecchio in Mediobanca: il ruolo di Unicredit e le mire su Assicurazioni Generali

 

Perché Del Vecchio ha investito circa 600 milioni di euro per portare la sua Delfin al 6,94% di Mediobanca? E perché secondo alcune indiscrezioni sarebbe pronto ad arrivare fino al 10% dell’Istituto di Piazzetta Cuccia?

Ufficialmente Del Vecchio ha spiegato in una nota che «l’investimento rappresenta per Delfin un’ottima opportunità perla qualità, la storia e le potenzialità di crescita di Mediobanca in Italia e all’estero. Siamo un azionista di lungo periodo e daremo il nostro sostegno per accelerare la creazione di valore a vantaggio di tutti gli stakeholder».

Una supercazzola per dire tutto e niente. Gli uomini che navigano nella finanza – anche gli industriali – non sempre pensano quello che dicono. Eppure a 84 anni e con un patrimonio di circa 20 miliardi di dollari di patrimonio, si potrebbe attendere meno fuffa comunicativa.

Quindi cerchiamo di capirne di più. Partendo da qualche numero.

Del Vecchio è diventato il terzo azionista di Piazzetta Cuccia dietro a Unicredit (8,81%) e Financiere de l’Odet del gruppo Bolloré (7,86%), ponendosi davanti a BlackRock (4,98%) e a Mediolanum, salita di recente al 3,28% dopo gli acquisti di Ennio Doris in più puntate nei mesi scorsi.

Il patron di Essilor-Luxottica – secondo gli analisti di Intermonte – ha investito 2,4 miliardi di euro tra Mediobanca, Generali (ha il 4,86%) e Unicredit (circa il 2%).

Non sono miliardi per fare beneficenza, ovviamente.

Quindi quale sarebbe l’obiettivo reale, immediato, di Del Vecchio oltre alla speranza di guadagnare tanto? Mettere nel mirino lo statuto e, indirettamente, il vertice della banca d’affari milanese.

Ha scritto Mf-Milano Finanza: “Nella city milanese circola da qualche giorno l’ipotesi che Del Vecchio possa chiedere la modifica degli articoli 15 e 24. Questi paragrafi disciplinano la carica dell’amministratore delegato, prevedendo che sia scelto tra chi è dirigente del gruppo da almeno tre anni. La misura arriva da lontano e finora è stata interpretata come una garanzia di indipendenza per il top management”.

Morale della favola: Del Vecchio vuole scardinare il castello in cui regna l’amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel.

Non a caso Del Vecchio ha acquistato a sorpresa una bella fetta di Mediobanca

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https://www.startmag.it/economia/che-cosa-faranno-del-vecchio-e-unicredit-in-mediobanca-e-generali/

 

 

 

 

GIUSTIZIA E NORME

Avvertite Conte che il carcere per i grandi evasori esiste già

22, settembre, 2019

 

Il fisco va riformato profondamente. “Dobbiamo anche pensare a pene detentive nei casi di conclamata grave evasione”. Lo ha affermato il Presidente del Consigli Giuseppe Conte, alla Giornate del lavoro della Cgil.

Il testo della norma qui: https://www.altalex.com/documents/codici-altalex/2014/04/15/legge-sui-reati-tributari

 

https://www.imolaoggi.it/2019/09/22/avvertite-conte-che-il-carcere-per-i-grandi-evasori-esiste-gia/

 

 

 

 

 

IMMIGRAZIONI

Migranti, quel regalo alle Ong nell’accordo firmato a Malta

Ecco la sopresa che arriva da Malta per l’Italia: nel documento redatto oggi a margine del summit, una postilla sancisce che il meccanismo della redistribuzione vale solo per i migranti salvati dalle navi delle Ong o dalle navi militari

Mauro Indelicato – 23/09/2019

 

Il bluff in terra maltese è servito. Già più volte, alla vigilia del vertice tenuto oggi a La Valletta, si sottolinea il rischio palese per l’Italia di tornare a mani vuote.

Un rischio divenuto concreto e reale dopo la pubblicazione dei cinque punti chiave discussi tra i ministri dell’interno di Malta, Italia, Germania, Francia e Finlandia (con Helsinki presente in qualità di presidente di turno dell’Ue). E questo nonostante l’ottimismo ostentato da parte del nostro titolare dell’interno, ossia Luciana Lamorgese, nonché dello stesso premier Giuseppe Conte che segue l’evolversi del summit da New York mentre partecipa all’assemblea Onu.

In primo luogo, per l’Italia la sconfitta di natura politica la si nota al terzo dei cinque punti che compongono il documento finale del vertice maltese, ossia quello che riguarda il meccanismo della rotazione dei porti di sbarco. Roma nei giorni scorsi insiste per una rotazione obbligatoria, invece l’accordo prevede una modalità valevole solo su base volontaria. Si tratta di un dettaglio destinato a non far cambiare l’attuale status quo.

Ma è soprattutto la postilla finale a questo accordo che suona di beffa per il nostro paese. Infatti, come si legge sul Corriere della Sera, i ministri dell’interno presenti al summit concordano per l’applicazione del principio di

 

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http://www.ilgiornale.it/news/mondo/vertice-malta-ecco-postilla-documento-che-sa-regalo-ong-1757352.html

 

 

 

 

 

 

Truffa della ridistribuzione, migranti di Open Arms rimasti tutti in Italia

20, settembre, 2019

 

LA TRUFFA DELL’EUROPA SUI MIGRANTI

Altro che ripartizione dei clandestini, era tutta una bufala. A un mese dallo sbarco dei quasi 150 immigrati della Open Arms sono tutti rimasti in Italia (o scappati) e le promesse dei paesi stranieri non sono state rispettate. Solo Conte e il Pd possono credere alle favole!!! (Silvia Sardone)

VIDEO QUI: https://www.facebook.com/silviasardone/videos/518609825591241/

http://www.imolaoggi.it/2019/09/20/truffa-della-ridistribuzione-migranti-di-open-arms-rimasti-tutti-in-italia/

 

 

 

 

 

Ma quali migranti? Sono invasori!

Sabato, 21 settembre 2019 – senza santi in paradiso – da Casa Spirlì, in Calabria

Senza Matteo Salvini al Viminale, l’invasione programmata dell’Italia è una pietanza servita calda a colazione, pranzo, merenda e cena!

E a ordinarla ai nostri nuovi vecchi caporali, a danno della salute del Popolo Italiano tutto, sono Macron, che mente sui sondaggi/gradimento e fa finta di piacere ai francesi (che lo odiano), la Merkel, che manda a Roma il suo presidente di facciata mentre lei trama (e trema) nell’ombra, e quei buontemponi freschi di nomina di Bruxelles e Strasburgo, che si impongono agli europei sommando, a posteriori e nelle stanze del potere, voti che, nelle urne, erano separati dalla volontà degli elettori.

VIDEI QUI: https://youtu.be/V8HyDGCNxpo

Il senza vergogna figlia governi. (Ma anche le puttane sono senza vergogna…)

Non ha avuto il tempo, Salvini, di consumare il primo caffè da non-Ministro, che Lampedusa era già piena bussata di mori e saraceni 2.0! Altro che poveri profughi, questi sono invasori che rispondono ad un progetto

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http://blog.ilgiornale.it/spirli/2019/09/20/ma-quali-migranti-sono-invasori/

 

 

 

 

Assegnato il porto sicuro alla Ocean Viking: sbarcheranno a Messina

© REUTERS / MSF

22.09.2019

E’ stato assegnato il porto sicuro alle 182 persone a bordo della Ocean Viking: sbarcheranno a Messina.

Secondo quanto riportato da fonti del Viminale, nel pomeriggio il ministero ha assegnato il porto sicure di Messina alla Ocean Viking.

I 182 migranti a bordo della nave sono stati soccorsi in tre diverse occasioni davanti alla Libia. Tra loro ci sono 14 bambini.

In 20 giorni sono stati quasi 1500 i migranti giunti in Italia che rappresentano soltanto

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https://it.sputniknews.com/italia/201909228119518-assegnato-il-porto-sicuro-alla-ocean-viking-sbarcheranno-a-messina/

 

 

 

 

 

Ocean Viking sbarcherà gli immigrati a Messina. L’invasione è ricominciata

Di Ludovica Colli – 23 Settembre 2019

Alla fine la Ocean Viking sbarcherà a Messina i 182 immigrati irregolari recuperati in tre riprese davanti la Libia. Secondo quanto si apprende da fonti del Viminale, il ministero ha assegnato alla nave della Ong Sos Mediterranée e di Medici senza frontiere il porto sicuro di Messina. Dalla nave era arrivata nel pomeriggio di ieri una nuova richiesta di “place of safety” (porto di sbarco) a Italia e Malta. La nave si trovava ad Est di Linosa. A causa del maltempo potrebbe slittare di un giorno l’arrivo a Messina, fanno sapere dalla nave.

Oggi il ministro Lamorgese a Malta

Intanto oggi il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese volerà a La Valletta per il suo primo summit da ministro, insieme ai colleghi di Malta, Francia, Germania e Finlandia (quest’ultima ha la presidenza di turno dell’Unione). Le priorità che porterà saranno, tra l’altro, la redistribuzione automatica su quote fisse verso Paesi “volonterosi” degli immigrati

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https://www.ilprimatonazionale.it/primo-piano/ocean-viking-immigrati-messina-invasione-ricominciata-130874/

 

 

 

 

 

LA LINGUA SALVATA

Zanichelli e il tour per salvare 3mila parole in via di estinzione

#Paroledasalvare è il progetto lanciato da Zanichelli per salvare dall’estinzione 3.126 parole italiane. Nelle grandi città italiane troverà posto un’installazione-vocabolario che proporrà a rotazione dei lemmi da condividere sui social

Roberto Bordi – Dom, 22/09/2019

 

Secondo una vecchia ricerca di Tullio De Mauro, scomparso nel 2017, tra il 1976 e il 1996 il lessico degli studenti del Ginnasio si sarebbe ridotto da 1.600 a 600 parole. Un crollo denunciato da un numero sempre maggiore di esperti di linguistica, intellettuali e professori. Tante parole, infatti, stanno sparendo dal linguaggio comune. Diventando così desuete. Per impedirne l’estinzione, Zanichelli presenta nelle principali piazze italiane il progetto #paroledasalvare. Nella prossima edizione del vocabolario Zingarelli, 3.126 parole saranno contrassegnate da un fiorellino, scelto come simbolo grafico per contrassegnarle come “parole da salvare”

 

E non solo. In questi giorni, la casa editrice con sede a Bologna ha lanciato un’iniziativa che consiste in un tour nelle principali piazze italiane dove sarà allestita #AreaZ, una zona a lessico illimitato in cui trovare le parole giuste per esprimere il mondo. In #AreaZ tutti sono invitati a scegliere una parola e a prendersene cura, usandola in modo opportuno. Come? In pratica, una gigantesca installazione-vocabolario ospiterà, sulla quarta di copertina, un monitor touch-screen che proporrà a rotazione cinque

 

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http://www.ilgiornale.it/news/cultura/zanichelli-e-tour-salvare-3-mila-parole-estinzione-1756657.html

 

 

 

 

 

 

LAVORO PENSIONI DIRITTI SOCIALI

Pensioni basse? Gli anziani possono ipotecare la casa”: bufera sul Pd

Una dichiarazione che è destinata a suscitare parecchio clamore, quello della deputata Pd Alessia Morani. La parlamentare, che due giorni fa era ospite del programma di Rete4 ‘Quinta Colonna’, ha scatenato la furia di Giorgia Meloni, anche lei presente in studio.

 

VIDEO QUI: https://youtu.be/rXoYdbb4tl4

 

«Esiste uno strumento che conosciamo poco, pensato proprio per gli anziani proprietari di casa che percepiscono pensioni troppo basse» – ha dichiarato la deputata ‘dem’ – «Si chiama prestito vitalizio ipotecario e consente agli anziani che non riescono ad arrivare a fine mese di rimanere a vivere nella loro casa».

Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, ha subito replicato con durezza: «Voi volete regalare le case degli italiani alle banche».

 

E anche Fiorella Mannoia, nota testimonial M5S, su Facebook ha commentato con parole non certo positive verso la Morani.

 

 

https://www.leggo.it/news/politica/deputata_pd_morani_pensioni_basse_anziani_possono_ipotecare_la_casa-2048792.html?fbclid=IwAR1szDAfzVDeSEprFbSMAqV-qfHKgVC5V2u_0yCJyUxzFYqjZ_QqC2RaSm8#

 

 

 

 

 

PANORAMA INTERNAZIONALE

GRETA E IL GRETINISMO MONDIALISTICO

sabato 21 settembre 2019 – Pietro Melis

 

Distinguo Greta Thunberg dai Gretini. Chi non sarebbe d’accordo con la salvaguardia dell’ambiente? Ma quale soluzione propone la Greta? E’ andata negli Stati Uniti in barca a vela. Vuole abolire le navi e gli aerei? Non l’ha mai detto. Non ha mai voluto dire che la causa prima dell’inquinamento della Terra è la sovrappopolazione sulla Terra. Perché più aumenta la popolazione terrestre e maggiore è il consumo di carbone, di petrolio, di carne e di prodotti animali. Greta ha considerato solo le conseguenze prescindendo dalla causa prima. All’inizio del XX secolo la popolazione umana era di un miliardo e mezzo. Ora si stanno superando i 7 miliardi, e così si prevede che nel 2050 (di cui me ne frego perché non ci sarò più) la popolazione arriverebbe a 10 miliardi.

All’inizio del XX secolo l’uso del carbone e del petrolio non era causa dell’inquinamento terrestre perché doveva soddisfare una popolazione ancora limitata. Quando il maggiore consumo di elettricità dovuto all’aumento della popolazione ha comportato un progressivo aumento dell’uso del carbone e del petrolio è esploso il problema dell’inquinamento delle terre e dei mari perché sono saltati i limiti dello sviluppo come già negli anni ’70 era stato previsto dagli studi del Club di Roma.

E’ giusto promuovere la diffusione di auto elettriche. Ma o Gretini! Questo serve solo ad evitare la maggiore presenza di CO2 nelle città. Ma per produrre un maggiore numero di auto elettriche è necessaria una maggiore produzione di energia elettrica. E siamo da capo giacché è necessaria una maggiore quantità di petrolio e di carbone (se si prescinde dalle poche centrali nucleari e idroelettriche). L’energia eolica non è sufficiente a sostituire l’energia prodotta ancora con carbone e petrolio. Questo lo possono pensare solo i Gretini. I quali ignorano, o fanno finta di ignorare quanto Greta ha affermato: “Nessuno di noi agisce davvero come se fossimo nel pieno di una crisi. Persino la maggior parte dei climatologi e dei politici impegnati sul fronte ambientale, svolazzano in aereo e continuano a mangiare carne e latticini”. Prescindiamo dalla Gretinata che dovrebbe portare alla assurda rinuncia alle navi e agli aerei. Insostituibili.

Perché questa ragazzina non ha detto chiaramente ai politici – facendo nomi e cognomi, come quello di Trump e del criminale Bolsonaro in Brasile, non escludendo questo carnivoro papa rimproverandogli in faccia nel suo incontro in Vaticano il suo silenzio sulle sofferenze degli animali negli allevamenti intensivi – e ai suoi apparenti ed ignoranti seguaci che la causa prima dei mutamenti ambientali è l’aumento della popolazione umana da cui consegue l’aumento del consumo del petrolio, del carbone, della carne e dei prodotti animali che sono tutte conseguenze collegate insieme come conseguenze della causa prima dell’inquinamento terrestre che è la sovrappopolazione umana?

Perché non ha preso le distanze dai suoi falsi seguaci che mangiano carne e prodotti animali?

Perché non ha preso posizione contro la caccia? Perché non ha fornito i numeri che riguardano quanti kg di vegetali sono necessari per avere un kg di carne?             

Club di Roma – Wikipedia

Per soddisfare l’aumento del fabbisogno alimentare oggi il 70% della terra coltivabile è destinato alla nutrizione degli animali degli allevamenti intensivi, che sono una delle cause maggiori dell’inquinamento per emissione di ammoniaca e di CO2.

Chi mangia carne consuma mediamente al giorno 15.000 litri d’acqua, mentre

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http://pietromelis.blogspot.com/2019/09/greta-e-il-gretinismo-mondialistico.html

 

 

 

 

 

 

 

Assemblea Generale delle Nazioni Unite e summit sul Clima – cosa c’è da sapere

23.09.2019

Inizia a New York il summit sul Clima (Climate Action Summit 2019) nel contesto della 74.ma Assemblea Generale delle Nazioni Unite già in corso dallo scorso mercoledì 18 settembre. Cosa c’è da sapere e cosa dobbiamo aspettarci da questo incontro a livello mondiale?

Sarà l’occasione attesa per affrontare seriamente la questione del clima e della salute del nostro pianeta o non sarà altro che l’ennesima prova di tensioni e incomprensioni tra i vari Paesi? Per la verità le premesse finora non si sono potute definire eccellenti, con lo stesso Segretario ONU Antonio Guterres che ha già fatto sapere ai leader mondiali di dover “portate piani concreti, non chiacchiere”, segno che già tanta retorica cova e sono in molti a temere che il tutto non si risolva in altro che la solita altisonante ma infruttuosa kermesse. Lo sciopero globale per il clima ‘Fridays for Future’ che, in forme diverse, ha attecchito il circa 150 diverse nazioni, rappresenta anch’esso un ulteriore elemento di pressione per un summit già di per sé così delicato dove da una parte c’è la necessità di sviluppo per tanti Paesi ancora arretrati, dall’altra la necessità ora, per quei Paesi che invece sono già sviluppati, di limitare i danni creati dalle loro stesse emissioni e inquinamento.

L’assenza di leader come il Presidente degli Stati Uniti Trump e quello del Brasile Bolsonaro è emblematica del fatto che a livello planetario l’uniformità di intenti sia piuttosto lontana. Le polemiche per i visti non concessi a parte della delegazione iraniana all’Assemblea Generale, la presenza di Donald Tusk che parlerà invece a nome dell’intera Unione Europea e l’arrivo in barca a vela dell’attivista Greta Thunberg, completano un quadro eterogeneo di una manifestazione che per alcuni versi rischia di essere più mediatica che sostanziale.

La delegazione italiana

A rappresentare l’Italia saranno il Primo Ministro Conte e il neo Ministro degli Esteri Di Maio i quali hanno già preannunciato comunione di intenti sul tema del ‘green new deal’ come loro stessi lo hanno definito immedesimandosi nell’ambiente anglofono e concordando sul fatto che saranno necessari sistemi di incentivazione per il passaggio ad una economia il più possibile rispettosa dell’ambiente.

La delegazione della Commissione europea

Per la Commissione europea sarà presente lo stesso Donald Tusk, Presidente

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https://it.sputniknews.com/mondo/201909238120102-assemblea-generale-delle-nazioni-unite-e-summit-sul-clima-cosa-ce-da-sapere/

 

 

 

 

 

 

Amazzonia in fiamme: il business di Carrefour, Nestlé e soci

Scritto il 24/9/19

 

L’incendio dell’Amazzonia e l’oscuramento dei cieli da San Paolo in Brasile e a Santa Cruz in Bolivia hanno catturato la coscienza del mondo. «Gran parte della colpa degli incendi è giustamente caduta sul presidente brasiliano Jair Bolsonaro per aver incoraggiato direttamente l’incendio delle foreste e il sequestro delle terre delle popolazioni indigene». Ma l’incentivo alla distruzione proviene da grandi aziende internazionali di carne e soia come Jbs e Cargill, e dai marchi globali come Stop & Shop, Costco, McDonald’s, Walmart, Asda e Sysco, che acquistano da loro e vendono al pubblico. «Sono queste aziende che stanno creando la domanda internazionale che finanzia gli incendi e la deforestazione». Lo scrive “Shorthand”, piattaforma internazionale no-profit di giornalisti impegnati su temi etici, sociali ed ecologici. In pratica, sottolinea “Shorthand” in un post tradotto da “Coscienze in Rete”, siamo noi – indirettamente, al supermercato – ad alimentare la devastazione criminale delle foreste. E la distruzione non è limitata al Brasile: «Appena oltre il confine, nell’Amazzonia boliviana, in poche settimane sono bruciati un milione di ettari, in gran parte per liberare la terra per nuove piantagioni di bestiame e di soia. E il Paraguay sta vivendo una simile strage». Lo confermano i recenti rapporti di una Ong che sta monitorando il fenomeno, “Mighty Earth”: i peggiori in campo sono due colossi come Jbs e Cargill.

«La domanda interna e internazionale di carne bovina e di cuoio ha alimentato la rapida espansione dell’industria del bestiame in Amazzonia», spiega “Shorthand”. Dal 1993 al 2013, il bestiame amazzonico si è espanso di quasi il 200% raggiungendo i 60 milioni di capi. «Mentre la deforestazione per il bestiame era stata ridotta sia grazie al settore privato che all’azione del governo, la nuova ondata di deforestazione quest’anno mostra che le grandi aziende internazionali di carne bovina e di cuoio, i loro clienti e finanziatori continuano a creare mercati per i bovini basati sulla deforestazione». La compagnia più coinvolta dalla deforestazione è Jbs: è il più grande confezionatore di carne del Brasile, nonchè la più grande azienda di carne del mondo. «Come altri importanti confezionatori di carne brasiliani, Jbs ha firmato la “moratoria del bestiame” del 2009, impegnandosi a non acquistare carne bovina da bestiame legata alla deforestazione». Ma c’è il trucco: «Le indagini del governo e delle Ong hanno ripetutamente riscontrato gravi violazioni da parte di Jbs, anche attraverso il riciclaggio di bestiame». Questi scandali hanno raggiunto la loro apoteosi con il caso Cold Meat (Carne Fria) nel 2017, in cui le forze dell’ordine brasiliane «hanno prodotto ampie prove che dimostrano che Jbs stava ricavando bestiame da aree protette».

Questa e altre indagini hanno scoperto che Jbs ha violato sia le norme del governo sia le proprie politiche, acquistando bestiame riciclato che era stato allevato in aree collegate alla deforestazione e poi trasportato in “ranch puliti” per eludere i requisiti. I due fratelli che controllano la compagnia furono incarcerati per il loro ruolo negli scandali di corruzione in Brasile. Poi ci sono le catene di approvvigionamento della soia, che funzionano in modo diverso rispetto al bestiame. «I grandi coltivatori trasportano abitualmente la loro soia lungo l’autostrada Br-163 fino al porto principale di Cargill a Santarem, dove viene imbarcata e inviata in tutto il mondo per alimentare il bestiame in EuropaCina e altrove». Cargill, Bunge e altri importanti commercianti hanno partecipato alla “moratoria della soia amazzonica” in Brasile negli ultimi dodici anni, in cui si sono impegnati a cessare l’approvvigionamento da fornitori che si sono impegnati nella deforestazione per la soia. Tuttavia, la “moratoria della soia” conteneva importanti lacune. Per esempio, «i grandi commercianti possono continuare ad acquistare soia dagli agricoltori che praticano la deforestazione su larga scala, purché la deforestazione sia per colture diverse dalla soia».

L’ubicazione della deforestazione vicino alla Br-163 suggerisce che gli agricoltori stanno sfruttando questa scappatoia per continuare la deforestazione – aggiunge “Shorthand” – anche quando vendono soia a grandi commercianti come Cargill e Bunge. In secondo luogo, la “moratoria della soia” si applica solo all’Amazzonia brasiliana. E invece, i principali commercianti di soia hanno continuato a guidare la deforestazione anche nel bacino dell’Amazzonia boliviana, nel Cerrado brasiliano e nel Gran Chaco di Argentina e Paraguay. Due rapporti di “Mighty Earth”, precisamente “The Ultimate Mystery Meat” e “Still At It”, hanno mostrato gli estesi legami di Cargill con la deforestazione nel bacino dell’Amazzonia boliviana e il suo ripetuto rifiuto di agire contro i principali fornitori, anche di fronte a prove ripetute. E nonostante tutta l’attenzione che sta ricevendo l’Amazzonia, con le centinaia di milioni di ettari andati

 

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https://www.libreidee.org/2019/09/amazzonia-in-fiamme-il-business-di-carrefour-nestle-e-soci/

 

 

 

 

 

 

 

Papa Francesco trema, le finanze vaticane sono al collasso

Sabato, 21 settembre 2019 – 17:53:00

 

Sono tempi di crisi anche per Papa Francesco.

Il Pontefice, che già dalla sua elezione nel 2013 tenta di riformare l’area economica del Vaticano, deve adesso affrontare una nuova grana: il risanamento delle casse della Santa Sede che nel 2018 hanno registrato un disavanzo di circa 70 milioni di euro su un budget di 300 milioni.

A incidere particolarmente le donazioni e i contributi economici degli enti interni (come lo Ior) che diminuiscono sempre più.

Così Bergoglio – fa sapere Il Giornale – ha incaricato il cardinale tedesco Reinhard Marx, membro del C6 e coordinatore del consiglio per l’economia della Santa Sede di trovare una soluzione.

http://www.affaritaliani.it/politica/palazzo-potere/papa-francesco-trema-le-finanze-vaticane-sono-al-collasso-626781.html?

 

 

 

 

 

Demolire il livello intellettuale delle masse. Ecco il piano dei Padroni Universali

Pubblicato il 21 set 2019

 

Danilo D’Angelo, autore, Enzo Pennetta e Giulietto Chiesa discutono all’Horafelix perché bisogna difendere l’educazione democratica, la cultura, l’educazione critica dei nostri figli.

Ma tecnologie, ignoranza, inganno, subordinazione sono gli strumenti per la creazione di una popolazione di servitori.

E stanno vincendo.

VIDEO QUI: https://youtu.be/LN3UlzmdmfI

https://www.youtube.com/watch?v=LN3UlzmdmfI

 

 

 

 

 

Ho chiesto all’Ucraina di indagare su Biden

Roberto Vivaldelli – 21 SETTEMBRE 2019

Scontro durissimo sulla Cnn fra il conduttore Chris Cuomo e l’ex sindaco di New York Rudy Giuliani. Il legale di Donald Trump ha prima negato e poi ammesso di aver chiesto all’Ucraina di indagare su Joe Biden. E’ successo nel giro di pochi secondi durante un tesissimo faccia a faccia con il conduttore. Incalzato da Cuomo, Giuliani ha negato qualsiasi coinvolgimento sulla richiesta di avviare una indagine per capire che ruolo avesse avuto Biden nelle dimissioni del procuratore generale che stava indagando il figlio dell’ex vicepresidente, Hunter, dirigente di un’azienda ucraina del gas coinvolta in una storia di corruzione.

“Certo che no. Non ho chiesto all’Ucraina di indagare su Biden, ma di verificare se c’erano davvero state interferenze degli ucraini nel 2016 per favorire Hillary Clinton”. “Lei non ha chiesto niente riguardo Hunter Biden? – ha ribadito il giornalista – non ha mai chiesto niente riguardo Joe Biden e il suo ruolo con il magistrato”. “L’unica cosa – ha ribattuto Giuliani – è aver chiesto di andare a fondo della vicenda per capire perché il procuratore avesse abbandonato il caso”. “Allora lei ha chiesto di indagare su Biden”. “Certo che l’ho fatto”, ha risposto Giuliani. A quel punto Cuomo dichiarato: “Hai appena detto di non averlo fatto” e Giuliani ha sottolineato: “No, non ho chiesto loro di indagare su Joe Biden. Ho chiesto loro di esaminare le accuse relative al mio cliente, che, marginalmente, hanno coinvolto Joe Biden in un massiccio piano di corruzione”.

Lo scontro: Giuliani contro Cuomo

Rudy Giuliani e Chris Cuomo sono stati protagonisti di un diverbio durissimo, fatto di accuse reciproche. “Sei un venduto”, ha detto Giuliani al conduttore della Cnn a un certo punto dell’intervista, sottolineando che Cuomo aveva aperto lo spettacolo con informazioni “totalmente errate” e “completamente inventate”. L’avvocato del Presidente Usa ha affermato che i presunti legami del figlio di Biden con le nazioni straniere sono una questione molto più grave delle affermazioni fatte da un informatore anonimo. Come riporta Formiche, infatti ,al centro della vicenda c’è una presunta e misteriosa ‘promessa’ che l’inquilino della Casa Bianca avrebbe

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https://it.insideover.com/politica/ho-chiesto-allucraina-di-indagare-su-biden.html

 

 

 

 

POLITICA

Governo italiano e mondo: incominciano a cadere le foglie

Con il nuovo esperimento di governo, così stravagante in termini politici ma benedetto da Bruxelles, Parigi e Berlino, l’Europa sta riconsiderando le sue relazioni approfittando della debolezza USA?

Redazione21 settembre 2019 di Piotr.

 

1) Cadono le foglie nazionali

Lo scisma renziano ha svelato uno dei motori che fanno e faranno funzionare, o funzionicchiare, il governo Conte bis: le poltrone (“Ops! Gli ‘incarichi’”, direbbe Lucia Annunziata sorniona).

Un governo come si deve, un governo che meriti rispetto, si deve basare su un accettabile programma e su un’accettabile base etica, dove per “etica” non bisogna intendere la “morale” ma ciò che tiene insieme una comunità, dà ad essa valori di base condivisi e un orizzonte comune (si parla di un governo non rivoluzionario, ovviamente, ma anche un governo rivoluzionario deve fare i conti con la tenuta della comunità).

Avete notizia di un qualche programma di questo governo, a parte espressioni così vaghe che potrebbero essere formulate da un qualsiasi adolescente (tipo “più attenzione all’ecologia”, “crescita”, “giustizia sociale”)?

E in quanto ad etica, che spettacolo danno forze politiche che per anni si sono insultate nei modi peggiori, che fino ad un attimo prima dicevano “Mai con quello! Mai con questo!” e un attimo dopo si sono avviluppate sotto le lenzuola?

“Mai coi 5 Stelle!” urlava Renzi. “Alleanza subito coi 5 Stelle!” urlava un nanosecondo dopo in vista della sua scissione e dei vantaggi che poteva trarre da tutto ciò.

“Mai con Renzi”, urlavano i 5Stelle. Ma ora Renzi sta formando rapidamente la terza gamba del Conte bis (già iniziano i travasi da Forza Italia in Italia Viva). E la terza gamba – o quarta se intendiamo Conte come una gamba a sé – siederà a tutti i tavoli, per forza, e i 5Stelle siederanno agli stessi tavoli, per forza. Di Renzi si può dir tutto, ma non che non sia un animale politico (anche se non nel senso più nobile del termine).

 

Fanno veramente ridere – e arrabbiare – i commentatori che dicono che l’Italia ha recuperato il suo prestigio internazionale e che quindi ora Bruxelles, Parigi e Berlino useranno con noi toni più amichevoli e concilianti.

Intanto fanno arrabbiare perché queste affermazioni sono segnali di una mentalità politica preoccupante: gongolare per l’esistenza di un potere che limita drasticamente la nostra libertà. Noi non possiamo sceglierci nessun governo – esultano – ed è un bene che sia così, perché o il popolo vota come vogliono certi centri di potere, oppure è bue ed è meglio che non si esprima (è stata ad esempio la posizione esplicita di Renzi e della Boschi dopo il voto sulla Brexit). Ovviamente – piccolo corollario – non potremmo sceglierci liberamente un governo neppure se per caso fosse un governo socialista guidato dalla reincarnazione di Gramsci.

Dato che questo potere (o meglio insieme di poteri sovranazionali anche in contrasto tra loro) esiste, felicitarsi per la sua esistenza è tradimento, fellonia, disprezzo per la democrazia, incoscienza.

E questi felloni/incoscienti sono così felici che non si rendono conto che, tra l’altro, non ci verrà nemmeno fatto nessun favore. L’ex cancelliere austriaco, Sebastian Kurz, già ci ha strigliato richiamando il rigore di Maastricht: “Non rompete i coglioni. Noi non pagheremo mai i vostri debiti”. Così ha detto l’ex premier di una nazione dove è fallita in malo modo una banca dietro l’altra! Che faccia di bronzo!

Gentiloni fa sapere che sta spuntando maggiore flessibilità? Davvero? Intanto una Francia in difficoltà da tempo e una Germania ormai in recessione (e non c’era economista di vaglia, da Stiglitz a Krugman – premi Nobel – che non avesse previsto che la fissazione ossessivo-compulsiva tedesca sull’austerity avrebbe avuto questo esito e trascinato lei Germania e l’Europa nella rovina), questi due paesi, dicevamo, la flessibilità se la concederanno a se stessi, in primis, e forse ai loro vassalli più utili e fedeli, non certo ai paesi ricchi da spennare sempre più velocemente (ricordo che nel 1991 l’Italia era considerata la quarta potenza industriale del mondo, una posizione che dava fastidio e solleticava appetiti lupeschi). Vedrete i trucchi che useranno per sforare i parametri di Maastricht facendo finta di nulla e fare investimenti in deficit. Se rimarrà qualcosa attaccato all’osso, qualcosa che non intacchi la capacità di succhiare risorse dai “partner” come vampiri avventati sulla giugulare della bella di turno, per rilanciare i propri sistemi industriali a scapito del nostro e, soprattutto, non far colare a picco le loro banche piene di titoli tossici, allora ci concederanno qualche “flessibilità” ad uso demagogico.

Questo per quanto riguarda la nostra riacquistata “credibilità internazionale”.

 

2) Cadono le foglie internazionali

Ma ciò che la grande maggioranza dei nostri baldi e supponenti e ignorantissimi commentatori e analisti non capiscono proprio e non capiranno mai è che per avere una minima idea di cosa succederà in Italia e in Europa bisogna guardare anche, e soprattutto, da altre parti. Ma dato che i loro limiti mentali coincidono coi loro limiti conoscitivi e immaginativi geografici, non

 

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https://megachip.globalist.it/politica-e-beni-comuni/2019/09/21/governo-italiano-e-mondo-incominciano-a-cadere-le-foglie-2046668.html

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La Luiss fa fuori il prof Gervasoni

Io cacciato per un tweet “sovranista”

Di Davide Di Stefano – 21 Settembre 2019

Se è possibile censurare un movimento perfettamente legale e presente sulla scheda elettorale in nome del contrasto all’”hate speech”, per le stesse ragioni si può buttare fuori un docente da uno dei più importanti atenei italiani. Chissà se dalle parti della Luiss si sono ispirati alle misure draconiane di Mark Zuckerberg, quando hanno deciso di non rinnovare il contratto al professor Marco Gervasoni. La sua colpa? Un tweet risalente al primo luglio scorso, in cui sosteneva le posizioni di Giorgia Meloni sulla necessità di affondare la nave della Ong Sea Watch. Parole che hanno generato la vibrante protesta dell’Anpi di Campobasso (Gervasoni insegna anche all’Università del Molise) e la recente cacciata del prof dalla Luiss.

“Casualmente dopo l’insediamento del nuovo governo”

Come spiega lo stesso Gervasoni al Primato Nazionale, la comunicazione del defenestramento è stata inaspettata e repentina: “E’ chiaro che un ateneo privato può decidere o meno se rinnovare un contratto”, precisa Gervasoni, “però mi era stato chiesto di indicare gli orari e le date delle lezioni, la bibliografia etc. E infatti fino a poco fa il mio nome compariva nell’indicazione dell’orario delle lezioni. Poi una settimana prima dell’inizio dei corsi mi ha chiamato un funzionario dicendomi che il contratto non era stato rinnovato. Questo è accaduto una decina di giorni fa, casualmente poco dopo l’insediamento del nuovo governo”. 

Il tweet contro Carola

Gervasoni conferma anche la natura politica dell’epurazione e la connessione con il tweet sulla Sea Watch: “Io non so cosa c’è scritto nel verbale del consiglio di dipartimento, però so dalle mail del direttore e da relata refero, che la motivazione sono i tweet e in particolare quello sulla capitana Carola. Tweet espressi sul mio canale privato e non a lezione, come

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https://www.ilprimatonazionale.it/cultura/la-luiss-fa-fuori-prof-gervasoni-io-cacciato-per-tweet-sovranista-130786/

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Come il prof. Gervasoni è stato silurato dall’università confindustriale Luiss

di Daniele Capezzone

articolo di Daniele Capezzone sul caso del professore Marco Gervasoni congedato dall’ateneo Luiss di proprietà di Confindustria. Breve estratto di un articolo pubblicato sul quotidiano La Verità fondato e diretto da Maurizio Belpietro

 

Personaggi e interpreti di questa storia: nei panni dell’epurato, il professor Marco Gervasoni, storico, saggista, e titolare alla Luiss del corso di Storia comparata dei sistemi politici (Gervasoni insegna anche in un ateneo pubblico, l’Università del Molise); nei panni del “censore” politicamente corretto, il direttore del dipartimento di Scienze politiche e fondatore della Luiss school of government Sergio Fabbrini, definito da Matteo Renzi nientemeno che “uno dei pensatori più importanti del panorama europeo”. Ambientazione: la Luiss, università che fa riferimento alla Confindustria, e che ha proprio nel dipartimento di Scienze politiche il suo autentico fiore all’occhiello, un’eccellenza vera, va detto.

Che è successo? Che il professor Gervasoni, l’estate scorsa, non avendo (ancora) perso i diritti politici, la libertà d’espressione e l’uso dei social network, si è espresso in modo ruvido sul tema dell’immigrazione illegale e del traffico di esseri umani, rilanciando una proposta di Giorgia Meloni e twittando in modo chiaramente provocatorio: “Ha ragione Giorgia Meloni, la nave va affondata. Quindi Sea Watchbum bum, a meno che non si trovi un mezzo meno rumoroso”. Uno potrà dire: si può essere d’accordo o meno sulla sostanza, magari dissentire sulla forma, ma non si vede in cosa possa essere sacrificata la libertà d’espressione di un docente che – nelle ore di lezione – non si è mai sognato di ammorbare gli studenti con comizi politiciIn ogni caso, i primi a indignarsi furono quelli dell’Anpi Molise (se non lo sapevate, esiste): tale Loreto Tizzani, rappresentante dell’organizzazione, si augurò che “comportamenti così gravi (…) fossero adeguatamente valutati dall’università del Molise”. E infatti Gervasoni ebbe buon gioco a chiudere la polemica rivendicando tutta intera la sua libertà d’espressione: “Non si capisce cosa c’entri la mia attività di docente con le mie opinioni politiche espresse liberamente al di fuori, a meno di non avere come modello di libertà l’Urss, a cui l’Anpi sembra rimasta legata”. Tra l’altro, non si vede come un tweet – di tutta evidenza scritto a titolo personale – potesse o possa “impegnare” un ateneo.

Incredibilmente, però, a raccogliere la richiesta censoria dell’Anpi Molise è

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https://www.startmag.it/economia/come-il-prof-gervasoni-e-stato-silurato-dalluniversita-confindustriale-luiss/

 

 

 

 

 

 

 

 

SCIENZE TECNOLOGIE

Perché i pensieri nascono nel cervello? Potremmo vivere senza?

23.09.2019

Alcuni anni fa gli scienziati del MIT hanno scoperto che l’area di Broca nel cervello umano è in realtà costituita da due aree. Una è responsabile del linguaggio, l’altra si attiva quando devono essere risolte problematiche che richiedono importanti sforzi cognitivi.

Questo è in contrasto con l’ipotesi per cui senza linguaggio non vi sarebbe pensiero. Sputnik ha cercato di capire in che modo riescono a pensare i non udenti e se sia possibile considerare i primati esseri pensanti.

Il linguaggio trascrive i ricordi

Alla fine degli anni ’70 Susan Schaller si recò a Los Angeles per lavorare come insegnante di inglese in una scuola per non udenti. Lì incontrò un giovane ragazzo, Ildefonso, che sorprendentemente a 27 anni non conosceva la lingua dei segni.

Ildefonso, non udente dalla nascita, era cresciuto in Messico in una famiglia di udenti. Non aveva mai studiato la lingua dei segni, ma copiava semplicemente le azioni dei parenti e delle persone che lo circondavano. Inoltre, non aveva idea che il mondo attorno a lui fosse pieno di suoni. Pensava che tutte le persone fossero come lui.

Schaller gli insegnò gradualmente la lingua dei segni, a leggere in inglese e far di conto. Dopo alcuni anni decise di scrivere un libro, pubblicato nel 1991 con il titolo A Man Without Words, e incontrò di nuovo Ildefonso. Lui la invitò da alcuni suoi amici, anch’essi non udenti dalla nascita, che, come lui stesso un tempo, non conoscevano la lingua dei segni e avevano acquisito una modalità propria di comunicazione con l’aiuto della mimica.

Due anni dopo Schaller intervistò nuovamente Ildefonso e gli chiese di quei suoi amici non udenti. Ildefonso rispose che non li frequentava più perché faceva fatica a parlare con loro ora che non riusciva più a pensare come loro. E non era più nemmeno in grado di ricordare in che modo comunicasse con loro prima. Studiando la lingua dei segni, Ildefonso aveva anche cominciato a pensare in maniera diversa.

L’età in cui nascono i pensieri

Negli anni ’70 in Nicaragua venne aperta la prima scuola per non udenti. Furono radunati circa 500 bambini provenienti da famiglie comuni. Nessuno conosceva la lingua dei segni: ognuno di loro aveva appreso un suo personale modo per comunicare. Gradualmente gli allievi inventarono una propria lingua dei segni e la generazione successiva la perfezionò. Così nacque la lingua dei segni nicaraguense che è ancor’oggi in uso.

Come scrive Ann Senghas della Columbia University, che ha studiato le scuole

 

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https://it.sputniknews.com/mondo/201909238119603-perche-i-pensieri-nascono-nel-cervello-potremmo-vivere-senza/

 

 

 

 

 

 

 

STORIA

Gioacchino Volpe: lo storico italiano epurato dall’antifascismo

Di Roberto Bonuglia – 15 Settembre 2019

Da Francesco Guicciardini a Indro Montanelli sono molti gli intellettuali, i giornalisti e gli storici nostrani che, nel corso degli anni, si sono misurati nella narrazione più o meno monumentale della “Storia d’Italia”. Uno di questi, Benedetto Croce, – quando a Meana di Susa cominciò la stesura della Storia d’Italia dal 1871 al 1915 – scrisse: «Mi costa uno sforzo penoso attendere alla storia che mi sono proposto di scrivere come dovere da adempiere verso i miei connazionali» . Quello provato dal filosofo abruzzese fu una sorta di «“dovere”, dunque, di carattere civile e lontano da ogni retorica» che lo portò ad addentrarsi nei meandri della storia nazionale. Tra coloro i quali intrapresero questa scelta provando ad assolvere questo “gravoso compito”, uno su tutti lo fece in modo invidiabile e impeccabile dal punto di vista metodologico. E, ad oggi, è il più ignorato di tutti: Gioacchino Volpe.

Nato a distanza di pochi anni e di pochi chilometri dal ben più famoso e celebrato Croce, Volpe insegnò Storia moderna presso le Università di Milano (dal 1906) e Roma (1924-40). Tra le sue opere più rilevanti vanno ricordate Il Medioevo (1927), L’Italia in cammino (1927), Italia moderna (1943-52). Uno studioso il cui genio e acutezza non si esaurirono nella pura e semplice “compilazione”: fu accademico d’Italia e segretario dell’Accademia (1929-34); socio nazionale dei Lincei (1935-46); direttore della Rivista storica italiana (1935-42); direttore della sezione di storia medievale e moderna dell’Enciclopedia Italiana.

Gioacchino Volpe: uno storico rigoroso

Gli studi di Gioacchino Volpe seguirono un preciso criterio cronologico dimostrando una seria ortodossia nel costruire la propria opera di storico al servizio di Clio: iniziò a studiare il Medioevo a cui dedicò ricerche specifiche ed originali. Fu il primo, ad esempio, a trattare il diffondersi delle eresie medioevali come espressione dei conflitti sociali dell’epoca e non più come «un capitolo della storia del dogma e delle religioni […] ma come un capitolo della comune storia». Non esitò a considerare la «mescolanza o contaminazione di uomini e diritti e usi» avvenuta tra “Lambardi” e “Romani” a partire dal XI secolo come l’origine del popolo italiano. Riservò particolare attenzione alla descrizione delle classi sociali e della vita quotidiana degli uomini comuni. Altresì felici furono le intuizioni storiografiche evidenziate nelle sue pagine sulla rinascita demografica ed economica dopo l’Anno Mille.

Ben prima dell’approccio einaudiano introdusse nella vecchia storiografia italiana la propensione a elaborare “grandi quadri d’insieme” come quando sostenne la necessità di ricercare il profilo autentico del

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https://www.ilprimatonazionale.it/cultura/gioacchino-volpe-storico-epurato-antifascismo-130003/

 

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