NOTIZIARIO STAMPA DETTI E SCRITTI 6 DICEMBRE 2019

https://www.maurizioblondet.it/sorveglianza-contro-lecofascismo/

NOTIZIARIO STAMPA DETTI E SCRITTI 6 DICEMBRE 2019

A cura di Manlio Lo Presti

Esergo

 

SE LA LEGGE ÈUGUALE PER TUTTI COME LA METTIAMO CON?

Asimmetrie Giuridiche ….

Per un bianco che uccide un nero scatta “l’aggravante razziale”.

Per un nero che uccide un bianco c’è “l’attenuante culturale”.

(DAL WEB)

 

http://www.dettiescritti.com/

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Tutti i numeri dell’anno 2018 e 2019 della Rassegna sono disponibili sul sito www.dettiescritti.com

 

 Precisazioni

 

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La redazione provvederà doverosamente ed immediatamente alla loro rimozione dal blog.

 

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SOMMARIO

 

SORVEGLIANZA CONTRO L’ECOFASCISMO….. 1

Jólabókaflód, la tradizione natalizia islandese: si regalano i libri e si leggono insieme 1

Lo strano TEMPISMO (timing) con cui è scoppiato il caso Mes 1

Hollywood mette in scena la Shoah degli Uiguri

Piccolo manuale per spiegare l’ordine mondiale con i fumetti 1

L’attacco contro bimbi e adolescenti è un attacco concentrico diffuso in tutto l’Occidente.

Perché ti odiano se gli dici la verità. 1

Le vere forze che governano l’Italia 1

Sardine e pesci rossi 1

A Bologna nasce il manifesto delle sardine: “Cari populisti, ci avete risvegliato” 1

Ecco il nuovo piano CIA per l’America latina 1

Se il diavolo era un angelo, perché viene rappresentato come un mostro? 1

Scoop, la Casaleggio ha sottratto i dati personali di utenti Facebook tre anni prima di Cambridge Analytica 1

L’agonia della politica estera francese 1

Interrogazione ed esposto al Garante per la privacy: i dati Facebook della Casaleggio arrivano in Parlamento 1

La foto di Joe O’Donnell che ritrae l’orrore di Nagasaki 1

LA RIFORMA DEL MES (ESM): A SERVIZIO DELLE BANCHE TEDESCHE. 1

Salvataggi germanici

Mes, Salvini: “A rischio i risparmi. Confisca dei conti, è vero o falso?” 1

La riforma del MES e le suore missionarie 1

Nordea Bank vieta ai dipendenti di investire in bitcoin. 1

A RENZI LA RESPONSABILITA’ DELLO SFASCIO GIUSTIZIA. 1

Amen. 1

Intelligenza artificiale, nelle banche a rischio 200mila posti di lavoro 1

La Fiat riapre, ma in Marocco. E Conte le regala 136 milioni 1

Bella ciao, l’UE finisce in farsa

Multilateralismo o Diritto Internazionale? 1

ANCHE IN GERMANIA I LAUREATI SCAPPANO. 1

Carotenuto: inquietante Conte-bis, è in guerra contro di noi 1

La vicenda del MES: il secondo atto pericoloso di un governo pericolosissimo. 1

Agamben: fine del mondo, la scienza è diventata religione 1

Attacco concentrico di istituzioni mediche, media nazionali ed opinionisti scientifici agli antibiotici.

L’intelligenza artificiale oggi è proprio una truffa!

Previsioni eco-apocalittiche, 50 anni di bufale tutte smentite 1

KOSOVO STORIA /1: La battaglia della Piana dei Merli, perché il Kosovo è serbo. 1

 

 

 

IN EVIDENZA

SORVEGLIANZA CONTRO L’ECOFASCISMO

Maurizio Blondet  3 Dicembre 2019  14 commenti

Ecologismo è una bella parola, progressista, promossa dalle centrali finanziarie mondiali – che hanno bisogno del cambio di paradigma  di creare il nuovo mercato  finanziario programmato  nel  protocollo di Tokio e instaurare l’economia “sostenibile” globale, tutta green e proteine da insetti invece che  da manzi.   Greta è ottima ed è l’immagine stessa dell’innocenza.

Le stesse centrali globali guardano con soddisfazione il crescere dei Verdi in Germania, prossimi a sostituire i socialdemocratici nella GroKo; s’è notato con piacere il partito ha ufficialmente proclamato di essere Pro-LGBT; insomma ha aderito ai “nostri valori”, il che lo situa nella sinistra che piace.

Perché, trattandosi di tedeschi, la soddisfazione delle centrali suddette è venata di inquietudine: nella loro memoria storica è fisso il ricordo che Herman Goering, il 28 agosto 1933, annunciò “il divieto assoluto della vivisezione” resa reato penale, dichiarando che era ” una legge necessaria per proteggere gli animali e mostrare simpatia per il loro dolore, ma è

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Jólabókaflód, la tradizione natalizia islandese: si regalano i libri e si leggono insieme

3 Dicembre 2019

 

Il libro è la “star” dei regali di Natale in Islanda. Questa abitudine nasce da una meravigliosa tradizione che si chiamaJólabókaflód”.

 

Questa parola, che tradotta significa “inondazione di libri”, definisce la stagione da novembre a dicembre durante la quale i cittadini islandesi ricevono gratuitamente il catalogo con le nuove pubblicazioni dell’Associazione degli editori islandesi, ovvero il Bókatídindi.

 

Molti di questi libri vengono acquistati per essere poi consegnati in forma di regalo la notte della vigilia, e il giorno di Natale lo si passa a leggere. Niente pranzi infiniti ma solo lettura, e rigorosamente in

 

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Lo strano TEMPISMO (timing) con cui è scoppiato il caso Mes

05.12.2019 – Mauro Bottarelli

 

Sembra esserci qualcosa di strano nel timing con cui è esploso nel nostro Paese il caso relativo al Fondo salva-stati Mes

Oggi non sarò breve, lo premetto. Ma vi prego di leggere con attenzione queste righe, soprattutto di farlo con la mente aperta. Senza preconcetti di schieramento, soltanto valutando i fatti messi in fila e cercando di trarre delle conclusioni logiche. Roba da rasoio di Occam, insomma. O di gioco dei puntini da unire della Settimana enigmistica. Partiamo da un principio chiaro: cosa penso del Mes ritengo sia chiaro a tutti, inutile ricominciare uno sterile dibattito sui pro e i contro. Ognuno si tiene le proprie convinzioni, anche perché – come sempre più spesso accade in questo Paese – la discussione su un argomento di centrale importanza per il futuro nostro e dell’Europa è stata relegata a disputa fra Guelfi e Ghibellini. Peccato. Ma, ormai, questa è l’aria che tira. A destra come a sinistra, senza distinzioni di residuo raziocinio possibili. Mi piace però farvi notare alcune coincidenze. Soprattutto temporali.

Come mai è scoppiata proprio ora la polemica, furente e con toni davvero da Ok Corral, sulla riforma del cosiddetto Fondo salva-Stati? Forse perché, di fatto, il 12 e 13 dicembre prossimi il Consiglio europeo è chiamato alla sua ratifica? Beh, diciamo che la cosa non è proprio inedita, non rappresenta una novità, un vulnus venutosi a creare dalla sera alla mattina rispetto all’agibilità politica del governo nato dalle ceneri (anzi, dalla sabbia) del Papeete. Anzi, il fatto che si sia atteso l’arrivo della questione al suo ultimo miglio, dovrebbe far riflettere sulla strumentalità insita nell’intera discussione. Oltre che sulla serietà di certa classe politica.

Il Mes è migliorabile? Certo, come quasi tutto ciò che è elaborato da mente umana lo è. In quanto fallace, quindi perfettibile. Però, resta il fatto: il prossimo fine settimana la Lega ha annunciato banchetti informativi sulla questione in tutte le piazze d’Italia (rabbrividisco solo al pensiero degli argomenti e dei toni che verranno sciorinati sotto quei gazebo), mentre Fratelli d’Italia il 9 dicembre sarà addirittura in trasferta a Bruxelles per dimostrare la propria contrarietà. Insomma, mobilitazione. Oppure, forse, tentazione di spallata verso l’esecutivo, Mes o non Mes, di fatto divenuto ultimo alibi per tentare l’assalto al Palazzo d’inverno del voto anticipato rispetto alla scadenza di legislatura e finché i sondaggi sorridono, anche in vista del voto spartiacque del 26 gennaio in Emilia-Romagna?

Viene da chiederselo, in tutta coscienza. Perché se davvero ci sono in ballo i risparmi degli italiani da sacrificare sull’altare del salvataggio delle banche tedesche e francesi, se davvero nell’aria c’è l’odore acre della ristrutturazione del nostro debito e addirittura dei prelievi forzosi sui conti correnti stile 1992, allora siamo a uno snodo di quelli epocali: perché per mesi e mesi, tutti hanno taciuto su una materia di tale serietà e su dei rischi di questa entità? Perché solo ora, esaurito per sopraggiunte condizioni meteo avverse l’altro comodo alibi di polemica relativo agli sbarchi di immigrati? Come sapete non ho votato alle ultime elezioni politiche e, ve lo preannuncio candidamente, non lo farò nemmeno alla prossima tornata. Voterò per il sindaco di Milano,

 

Continua qui: https://www.ilsussidiario.net/news/spy-finanza-lo-strano-timing-con-cui-e-scoppiato-il-caso-mes/1956476/

 

 

 

 

 

ARTE MUSICA TEATRO CINEMA

Hollywood mette in scena la Shoah degli uiguri

Lo stile è quello rituale: da inquisizione. In Italia attecchisce meglio che altrove, perché secoli di dominazione vaticana hanno sedimentato mentalità da rogo. I libertari che s’azzardano a difendere l’accusato sono considerati rei loro stessi. In questi giorni è il turno persecutorio contro la Volkswagen, incriminata dai linciatori made in USA per aver aperto una fabbrica nella capitale dello Xinjiang.

di Gian Carlo Scotuzzi – 2 DICEMBRE 2019

Nello Xinjiang, regione autonoma della Cina, ci sono tre carceri che ospitano criminali di etnia uigura. Il governo di Pechino li chiama campi di rieducazione. Eufemismo smaccato. Se una minoranza etnica organizza attentati terroristici e lo Stato non riesce a disinnescarla con le buone, ricorre a repressione speciale, per quanto lenita da intenti riabilitativi. I terroristi mettono bombe nei supermercati, nelle stazioni ferroviarie e in altri edifici pubblici. Quando il colpo gli riesce appieno, accoppano decine di persone alla volta. Logico che lo Stato se ne difenda con mezzi adeguati. Ma che la stampa italiana – in coro con tutta quella atlantista – marchia invece di dittatoriali.

Eppure, negli Stati Uniti, che la medesima stampa assurge a modello di libertà civili, quando il governo ritiene compromessa la sicurezza nazionale non ha eguali in ferocia. Ricordate le leggi liberticide approvate all’indomani degli attentati dell’11 settembre 2001? Consentivano – e in una certa misura continuano a consentire – ai militari d’incarcerare chiunque, senza controllo della magistratura, senza processo, negando al detenuto l’assistenza di avvocati e tenendolo in carcere a tempo indeterminato. Ricordate le riunioni settimanali alla Casa Bianca dove il presidente Barack Obama autorizzava l’assassinio di «nemici degli Stati Uniti» ovunque nel mondo? E all’oggi: sapete che Pentagono e CIA continuano a riservarsi il diritto di assassinare chiunque ovunque nel mondo? Avete presente la base USA di Guantanamo – peraltro abusivamente incistata a Cuba – dove pulsa di spasimi l’unico centro di tortura legale del mondo?
Il governo cinese non si degrada a tanto, però quando occorre non lesina fermezza. Quando la burocrazia minacciò di collassare sotto il peso di stuoli di funzionari corrotti, analogamente a quanto accadde in Unione Sovietica, il presidente Xi Jinping incaricò il proprio vice, Wang Qishan, di eradicare il male. In cinque anni, dal 2012 al 2017, Wang incarcerò un milione e 300 mila funzionari reprobi. Fine della corruzione patologica, fine del rischio di metastasi. Per contro, la corruzione fisiologica, per esempio espressa da qualche principe rosso (figlio di dignitario di partito) alla guida d’una Ferrari, è tollerata come scoria del capitalismo: di quello cinese di Stato, al pari di quelli privati del resto del mondo. Alexander Hamilton, il primo responsabile del Tesoro degli Stati Uniti, precettava che una certa dose di corruzione è l’olio senza il quale il motore capitalista s’inceppa. E i motoristi cinesi imparano in fretta. Tengono lo schiaccino a portata di mano, consapevoli che, se esagerano, vanno ad aggiungersi al milione e 300 mila dietro le sbarre.

Per contrastare i terroristi uiguri, il presidente Xi ha ordinato mano leggera, perché sono relativamente pochi e vuoti di moventi ideali. A Xi è bastato rinchiuderne diecimila. Che sulla stampa mondiale pilotata dagli USA, con quella italiana pronissima in primissima fila, sono diventati «da uno a tre milioni». Cioè da un quinto ai tre quinti degli

 

Continua qui: http://www.giornaledibordo.org/20191202GCina.html

 

 

 

 

 

 

 

Piccolo manuale per spiegare l’ordine mondiale con i fumetti

Da Tex a Zagor, da Martin Mystère a Dylan Dog, la storia dei personaggi della Sergio Bonelli Editore coincide alla perfezione con gli eventi che hanno segnato la nascita e l’evoluzione della Nato, plasmando le relazioni transatlantiche

06 dicembre 2019

 

Nato con Tex. Quasi letteralmente. Il 30 settembre 1948 esce la prima striscia di Tex Willer; il 4 aprile 1949 è firmato a Washington il Patto Atlantico, la cui struttura integrata è appunto la Nato, e che entra in vigore il 24 agosto.

Settant’anni dopo, il 29 novembre 2019 la Sergio Bonelli Editore ha fatto uscire il primo volume di una nuova attesa serie-evento che si presenta come primo esperimento crossmediale della storica “ditta” di Tex: un fumetto pensato per diventare serie televisiva, gioco di ruolo o romanzo. È una specie di Twin Peaks al confine italo-francese su un pulmino in gita scolastica che sparisce misteriosamente, e su cui deve indagare una coppia di investigatori “mista”: un francese e una italiana. Lei che vuole a tutti costi ritrovare i ragazzi perduti. Lui il cui interesse principale è invece lo scoprire il perché in quel punto delle Alpi il tempo si è incrinato e gli incubi hanno iniziato a defluire nella realtà.

 

Ma il 4 novembre a Wexford si tiene un vertice per i 70 anni della Nato tra 29 leader come minimo sull’orlo di una crisi di nervi: tra Macron che definisce l’organizzazione ormai in stato di “morte cerebrale”, Trump che minaccia dazi a Francia e Italia, Boris Johnson che la esalta come momento di unione e intanto spinge per la Brexit, un Erdoğan scuro involto e accusato di “lavorare per il nemico”, Johnson e Macron e Trudeau e Rutte filmati a loro insaputa mentre ridono di Trump.

 

Che c’entrano tra di loro, queste cose? In apparenza, niente. Ma qua lanciamo una provocazione: e se fossero invece proprio i personaggi della Bonelli a permetterci di spiegare la storia della Nato e di raccontare i rapporti transatlantici?

Nel 1961 la Bonelli lancia un nuovo personaggio: Zagor. Ma il 1961 non è anche l’anno in cui arriva alla Casa Bianca John Fitzgerald Kennedy?

Una Nato, appunto, nata con Tex. E un Tex che infatti nella sua filosofia di vita sembra esemplificare al massimo quella strategia della “rappresaglia massicia” che fu la prima dottrina militare dell’alleanza nell’era di Truman. Cioè, la minaccia di bombardamento nucleare immediato al primo segnale di aggressione dell’Urss, che tanto all’epoca in cui le bombe atomiche le portavano i bombardieri non avrebbe mai potuto colpire il territorio degli Stati Uniti, e al massimo avrebbe potuto provare a sommergere l’Europa Occidentale con la superiorità delle sue forze convenzionali. Tex ha infatti la pistola, anzi due. E al primo segnale di pericolo spara subito, inondando i suoi nemici di piombo.

 

Ma nel 1961 la Bonelli lancia un nuovo personaggio: Zagor. Che non ha due pistole ma solo una, visto che dall’altra parte ha una arcaica scure col manico di legno e una testata di pietra. Mentre Zagor era stato creato da Gian Luigi Bonelli, Zagor era di Sergio Bonelli: il figlio, che a partire appunto dal personaggio del padre sviluppò la casa editrice che è a tutt’oggi la più titolata scuderia del fumetto Made in Italy. E Sergio spiegava appunto che la differenza di profilo tra il Ranger del Texas e lo Spirito con la Scure di Darkwood era generazionale. «Zagor sono io: ha il mio carattere. Tex è invece mio padre: ha il

Continua qui: https://www.linkiesta.it/it/article/2019/12/06/nato-anniversario-trump-macron/44630/

 

 

 

 

 

 

ATTUALITÀ SOCIETÀ COSTUME

L’attacco contro bimbi e adolescenti è un attacco concentrico diffuso in tutto l’Occidente.
Lisa Stanton – 27 novembre 2019

 

Le nuove direttive dell’Ufficio regionale dell’OMS sulla masturbazione neonatale, sull’omosessualità infantile, sul transgender nascono in effetti da decisioni politiche assunte nell’ultimo decennio che delineano l’agenda di sessualizzazione precoce dei bambini: orientare i loro sentimenti lontano dai genitori, per separarli dai genitori. https://t.co/p4Ro4IPr4F?amp=1

In una conferenza del 2014 il Dr. Leisenberg denunciava l’intromissione della scienza e dei suoi apparati pubblici tecnocratici in questa direzione, citando la candida ammissione di Scholz (sì, proprio il ministro tedesco che vuole imporci il Mes): “Vogliamo conquistare la sovranità delle culle”.

Il mondo contro i bambini

Sul governo della genitorialità come mezzo di ingegneria sociale ho più volte insistito negli ultimi anni, e non senza motivo. Al netto della retorica postmoderna e progressista, c’è un’abissale e diabolica sete di potere assoluto in coloro che attentano ormai senza pudore, alla formazione ed all’educazione dei minori.

La dott.ssa Elisabetta Frezza, nell’illustrare il fenomeno “gender”, spiega il ruolo fondamentale in quei contesti delle tecniche per rubare la semantica delle parole. https://www.youtube.com/watch?v=Fu-K4sj1cho

Senza la neolingua, sarebbe più difficile ingannare milioni di genitori con speciose esigenze di tutela dal bullismo o dall’omofobia.

In Italia il compito istituzionale di devastare gli adolescenti l’ha assunto la burocrazia del MIUR la quale ormai da anni, a prescindere da chi sia il ministro pro tempore nel ruolo di A.D., prosegue coi suoi “obblighi” nell’opera di sabotaggio delle menti più giovani, limitando lo sviluppo dello spirito critico e contrastando lo studio della cultura generale.

Anche il World Economic Forum guarda alla scuola italiana come un modello per gli obiettivi del Capitalismo assoluto di decrescita economica e di impoverimento socio/culturale diffuso.

https://www.facebook.com/lisa.stanton111?__tn__=%2CdC-R-R&eid=ARC90bXXjLXLcGAkPJCGFFUamoZsTnxiyybij_5di22peZXCKhtzSLXrlaidS4V6W5HxAP7IJpnBAN5i&hc_ref=ARTaf6PnKkGOgD9mBlqb-8mRK2raQ6M_Ch4XCIv_JhXCKadug_z_ChhtBPeTalte83g&fref=nf

 

 

 

 

 

 

Perché ti odiano se gli dici la verità.

2 Dicembre 2019

 

VIDEO QUI: https://youtu.be/Vz2yC5PTqEE

 

https://coscienzeinrete.net/perche-ti-odiano-se-gli-dici-la-verita/

 

 

 

 

 

 

BELPAESE DA SALVARE

Le vere forze che governano l’Italia

I vecchi partiti sono morti. Ecco chi comanda davvero… anche se non li voteremo mai

27 NOVEMBRE 20192 DI GUIDO GIRAUDO

 

Piccola premessa. Poiché altri scritti “paradossali” (o distopici, alla Orwell… ) sono stati interpretati come argomenti veri su cui discutere, qui voglio premettere che questo articolo è solo un frutto romanzato della mia fantasia, quand’anche realistico e con personaggi autentici.
***

Forza Italia allo sfascio, Pd allo sbando, Movimento 5 Stelle che si sfalda… Lega e Italia Viva sotto pressione giudiziaria. In Italia i partiti che conosciamo stanno morendo. Ecco a voi, quindi, una carrellata dei nuovi partiti che si contendono o si dividono il potere in Italia.
Non è detto che arriveremo a votarli (d’altra parte, le elezioni politiche sono un optional, lo ha detto anche il direttore de l’Espresso, Marco Damilano), ma certo sono già potenti e saranno sempre più protagonisti.

MMM – IL SUPER PARTITO EUROPEO

La sigla è già stata depositata a livello europeo: sta per Macron, Merckel, Masonry (in Italia diventa Mattarella, Monti, Massoneria). Questo è il partito più importante, quello che guida davvero la politica economica, finanziaria, estera e, di conseguenza, interna di molti Paesi colonizzati dall’UE.

Il referente nel governo è Roberto Gualtieri

(formalmente ministro del Tesoro)

agli ordini diretti della Triade e della direttrice del FMI

(e ora anche della Banca Europea) Christine Lagarde.

Il partito, dal giugno scorso, ha tesserato anche Giuseppe Conte, promettendogli mari (e Monti) per far fuori Salvini. Come era già accaduto, nel 2010, quando la terza M promise di tutto a Gianfranco Fini per far cadere Berlusconi e, poi, insediare la seconda M italiana (Monti, appunto) alla guida del Paese.

Ora c’è Conte nel ruolo di Giuda-Fini e la vicenda del Fondo Salva Stati ne è un esempio. L’insipida, e peraltro neppure definitiva, manovra finanziaria è “passata” a Bruxelles grazie all’intervento del MMM. In cambio, però, Conte ha firmato ciò che non poteva e Gualtieri – ora che è stato scoperto – lo tiene per l’orecchio e lo costringerà a mantenere la

Continua qui: https://orwell.live/2019/11/27/le-vere-forze-che-governano-litalia/

 

 

 

 

 

Sardine e pesci rossi

Pubblicato il 22 novembre 2019di Mauro Poggi

 

La lettura del “Manifesto delle sardine”, disponibile qui, è imbarazzante per la pochezza politica che palesa. Ognuna delle “tesi” (?) sostenute potrebbe essere presa a esempio dell’orientamento culturale espresso, ma un paragrafo in particolare mi è sembrato rappresentativo, laddove si afferma:

Siamo un popolo di persone normali, di tutte le età: amiamo le nostre case e le nostre famiglie, cerchiamo di impegnarci nel nostro lavoro, nel volontariato, nello sport, nel tempo libero. Mettiamo passione nell’aiutare gli altri, quando e come possiamo. Amiamo le cose divertenti, la bellezza, la non violenza (verbale e fisica), la creatività, l’ascolto”.

Questo paragrafo secondo me descrive plasticamente il ceto sociale di provenienza dei redattori: la nicchia privilegiata che negli ultimi dieci anni ha avuto la fortuna di vedere la crisi dal di fuori ed è convinta di averla scampata per intrinseci meriti. Il suprematismo morale che trasuda la colloca direttamente nell’area della sinistra rosée: quella politicamente corretta, compassionevole “quando e come può” e comunque quanto basta per sentirsi in pace con la propria coscienza; convinta che la propria

Continua qui: https://mauropoggi.wordpress.com/

 

 

 

 

 

A Bologna nasce il manifesto delle sardine: “Cari populisti, ci avete risvegliato”

“Per anni avete rovesciato bugie e odio su noi e i nostri concittadini”, “grazie ai nostri padri e nonni avete il diritto di parola, ma non avete il diritto di avere qualcuno che vi stia ad ascoltare”

di ILARIA VENTURI – 21 novembre 2019

 

BOLOGNA – Hanno deciso di scrivere una sorta di manifesto delle “sardine” per spiegare le ragioni della nascita del movimento, inatteso anche per loro all’inizio con questa forza e numeri nelle piazze. I flash mob che pacificamente contestano Matteo Salvini e il populismo leghista si stanno moltiplicando in tutta Italia: oggi a Sorrento, poi Palermo (domani, venerdì 22, piazza Verdi ore 18.30), Reggio Emilia (sabato 23, piazza Prampolini, ore 18.30), Perugia (sabato 23, piazza della Repubblica ore 17.30), Rimini (domenica 24, Vecchia Pesceria, ore 17), Parma (lunedì 25 piazza Duomo, ore 19), Firenze (sabato 30, ) Napoli, (sabato 30, piazza del Gesù, ore 19) Ferrara (sabato 30 novembre, piazza Castello ore 20), Milano (domenica 1 dicembre, piazza Mercanti, ore 17), Avellino (domenica 1 dicembre, piazza Garibaldi, ore 18) e Torino in via di definizione.

I quattro trentenni Mattia Santori, Roberto Morotti, Giulia Trappoloni e Andrea Garreffa, promotori della piazza di Bologna che ha creato l’onda, hanno aperto una pagina ufficiale, “Seimila sardine”, per mettere in Rete tutte le iniziative. Con un manifesto pubblicato oggi che mette in fila i motivi di una protesta partita dal basso, senza bandiere di partito, per dare la sveglia – dicono – alle “nostre coscienze” e “opporci a chi per anni ha rovesciato bugie e odio su noi e i nostri concittadini”.

Intanto ‘6000 Sardine’ diventa un marchio, con tanto di registrazione all’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale, l’Euipo. “Dovremmo registrarlo già oggi – spiega Mattia Santori – se ne stanno occupando alcuni amici, stanno sbrigando tutte le pratiche del caso. Ma questo non vuol dire che nasce un movimento o che diventiamo un partito”. Precisa.

La firma, come la pagina Facebook, è “seimila sardine”, quelle che a Bologna per prime hanno battuto Salvini sui numeri: alla convention di apertura della campagna elettorale per il voto in Emilia e Romagna il 26 gennaio la Lega è arrivata a riempire i cinquemila posti del palazzetto, in piazza l’obiettivo era di arrivare a seimila. Si sono presentate

 

Continua qui:

https://bologna.repubblica.it/cronaca/2019/11/21/news/il_manifesto_delle_sardine_cari_populisti_ci_avete_risvegliato_-241558593/

 

 

 

 

 

 

CONFLITTI GEOPOLITICI

Ecco il nuovo piano CIA per l’America latina

Si chiama “Condor 2.0” e ha l’obiettivo di “rimettere ordine” nel Sudamerica in nome, ovviamente, della “democrazia”

4 DICEMBRE 2019 DI MARCO GIORGETTI

 

Donald Trump sembra aver preso la decisione di rimettere “le cose a posto” in America Latina. Troppe le situazioni calde che non piacciono all’amministrazione statunitense, soprattutto a un anno dall’ appuntamento elettorale presidenziale. La Casa Bianca pare determinata a “risolvere” una volta per tutte la situazione di alcuni governi “socialisti” e vorrebbe ristabilire un certo ordine in Venezuela, Bolivia, Nicaragua e Messico, riportando queste nazioni in linea con l’assetto gradito agli USA.

È chiaro che, per Trump, dato il buon andamento dell’economia americana degli ultimi 4 anni e la grande confusione che regna tra i candidati del partito democratico, riuscire in una operazione del genere in politica estera, significherebbe cancellare il procedimento di impeachment e avviarsi comodamente verso la rielezione per un altro quadriennio.

Gli Stati Uniti, dopo aver organizzato e favorito il colpo di stato in Bolivia, hanno reso più pesanti le sanzioni contro il governo nicaraguense e adesso hanno il Messico nel mirino, come prossimo obiettivo.

Trump, perfettamente in linea con tutta la politica estera degli Stati Uniti degli ultimi 50 anni, ha ripetutamente ribadito che intende sradicare il “socialismo” nei Paesi vicini geograficamente agli USA, intendendo con questo combattere i governi autonomi non propensi a soggiacere alle brame commerciali e agli interessi economici nordamericani.

Negli ambienti dell’intelligence, si parla già di un piano “Condor 2.0”, che riporta alla mente quanto avvenuto tra gli anni ’70 e primi anni ’80, quando i militari di Argentina, Brasile, Bolivia, Cile, Paraguay e Uruguay, in stretta collaborazione con la Central Intelligence Agency (CIA) americana, portarono a termine colpi di Stato e operazioni militari mirate ad

Continua qui: https://orwell.live/2019/12/04/ecco-il-nuovo-piano-cia-per-lamerica-latina/

 

 

 

 

 

CULTURA

Se il diavolo era un angelo, perché viene rappresentato come un mostro?

 

Daniel R. Esparza | Dic 05, 2019

Un’occhiata ad alcuni aspetti della storia occidentale della nozione della bellezza potrebbe spiegare alcuni degli elementi principali dell’iconografia demoniaca

Fin dall’inizio, il cristianesimo ha ritenuto che sia possibile conoscere Dio, come origine e fine dell’universo, contemplando il movimento, l’ordine e la bellezza nella natura: “Poiché ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha loro manifestato. Infatti, dalla creazione del mondo in poi, le sue perfezioni invisibili possono essere contemplate con l’intelletto nelle opere da lui compiute, come la sua eterna potenza e divinità” (Romani 1, 19-20).

Ogni possibile perfezione che si ritrova in una creatura non è altro che un riflesso dell’infinita perfezione di Dio, perché “dalla grandezza e bellezza delle creature per analogia si conosce l’autore” (Sapienza 13, 5). È anche vero, però, che Dio trascende ogni creatura, ed è necessario non fondere Dio e il creato, o Dio e qualsiasi rappresentazione che possiamo fare di Lui, visto che le immagini che si riferiscono ai più grandi misteri della fede (siano essi immagini, diagrammi o perfino idee) non riescono a superare l’ordine delle cose sensibili. Dio stesso, hanno sottolineato alcune delle grandi voci della tradizione, sarebbe in qualche modo “il grande iconoclasta”. I modi in cui la divinità viene rappresentata dovrà sempre basarsi su riferimenti a ciò che c’è di più elevato nelle creature, ma a livello solo metaforico, figurativo.

Nel capitolo 46 della sua Prima Apologia, San Giustino (ca. 100-165) spiegava: “Ci è stato insegnato che Cristo è il primogenito di Dio, ed abbiamo già dimostrato che Egli è il Logos di cui fu partecipe tutto il genere umano. E coloro che vissero secondo il Logos sono cristiani, anche se furono giudicati atei, come, tra i Greci, Socrate ed Eraclito ed altri come loro; tra i barbari, Abramo ed Anania ed Azaria e Misaele ed altri molti, l’elenco delle cui opere e dei cui nomi ora tralasciamo, sapendo che è troppo lungo”.

Come molti dei Padri, Giustino favoriva e incoraggiava la comunione del cristianesimo con l’antichità classica. Seguendo questa tradizione, il Medioevo cristiano ha attinto sia alle immagini più nobili ed eroiche ereditate dal suo passato greco-romano che alla ricca diversità del suo mondo mitico, popolato da esseri con corpi eterogenei e zoomorfi. Come ha indicato l’antropologo e storico dell’arte Vladimir Acosta nel suo testo Prodigious Humanity, “quando l’arte medievale

 

Continua qui: https://it.aleteia.org/2019/12/05/se-diavolo-era-angelo-perche-rappresentato-come-mostro/2/

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CYBERWAR SPIONAGGIO INFORMAZIONE DISINFORMAZIONE

Scoop, la Casaleggio ha sottratto i dati personali di utenti Facebook tre anni prima di Cambridge Analytica

La società inglese aveva sottratto 87 milioni di profili per aiutare Trump e Brexit, ma il sistema era già stato testato nel 2013 in Italia con una app scaricabile dal blog di Grillo. La denuncia di Marco Canestrari, l’ex braccio destro del cofondatore del Movimento

04 dicembre 2019

 

Ricordate lo scandalo che ha travolto Facebook e Cambridge Analytica, 87 milioni di profili su Facebook utilizzati per sponsorizzare la candidatura di Donald Trump e la campagna pro-Brexit? Non è successo solo negli Stati Uniti e nel Regno Unito, ma anche qui in Italia. Anzi, quel metodo è stato testato per la prima volta nel nostro paese. Ad aver anticipato i metodi di Cambridge Analytica è stata Casaleggio Associati, la srl milanese che ha fondato e gestito fino al 2016 il Movimento Cinque stelle. Ad accorgersene è stato Marco Canestrari, ad oggi il primo e unico whistleblower dell’azienda-partito, attualmente programmatore informatico a Londra.

Era il febbraio 2013 quando sul blog di Beppe Grillo gestito dall’azienda milanese viene dato l’annuncio del rilascio di un’app per sostenere la campagna elettorale del Movimento. «Tu puoi fare molto per restituire l’Italia ai suoi cittadini. Lo puoi fare diffondendo le idee e il programma del MoVimento 5 Stelle. Diventa Attivista 5 Stelle. Se hai un profilo Facebook puoi iniziare subito». Era il manuale del perfetto grillino, bastava accedere all’applicazione Facebook dal blog, accettare le condizioni e l’utente poteva aggiungere il logo ufficiale alla sua foto profilo, promuovere lo Tsunami Tour, diffondere il programma e appoggiare i candidati del M5s. E ovviamente raccogliere fondi. Solo che quella chiamata alle armi celava un inganno, una gigantesca cessione di dati personali.

Consentire l’accesso al proprio profilo a quell’app, e accettare le condizioni, significava però fornire in automatico le proprie informazioni base del profilo Facebook, dall’indirizzo e-mail fino al proprio luogo di nascita, quello di residenza e l’orientamento politico e religioso. Richiedere tutti questi dati è il primo passo di una potenziale e gigantesca profilazione di massa di cittadini comuni e anche dei futuri parlamentari che di lì a poche settimane il Movimento avrebbe

 

Continua qui: https://www.linkiesta.it/it/article/2019/12/04/casaleggio-dati-personali-facebook-cambridge-analytica/44621/

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’agonia della politica estera francese

di Thierry Meyssan

Riprendiamo la pubblicazione del libro di Thierry Meyssan Sotto i nostri occhi. La seconda parte – sulla politica francese – inizia con l’entrata in scena di Jacques Chirac e Nicolas Sarkozy. Poco per volta i piccoli favoritismi trasformano la politica estera di Parigi da funzione al servizio della Francia a sistema di accomodamenti personali fra amici.

RETE VOLTAIRE | DAMASCO (SIRIA) | 2 DICEMBRE 2019

Questo articolo è estratto dal libro Sotto i nostri occhi.

Si veda l’indice.

Il 14 febbraio 2003, riallacciandosi alla tradizione gollista d’indipendenza della Francia, al Consiglio di Sicurezza, Dominique de Villepin si oppone alla volontà degli Stati Uniti di distruggere l’Irak.

Le “Primavere arabe” viste da Parigi

La politica estera della Francia, guidata in passato dalla visione strategica di Charles de Gaulle, pian piano cede il passo agli interessi economici. Dopo aver resistito all’imperialismo degli Stati Uniti, Jacques Chirac abbandona la battaglia mischiando affari di Stato e interessi personali. Nicolas Sarkozy si pone nell’orbita degli Stati Uniti, mentre en passant contratta per sé tutto ciò che può contrattare. Ma François Hollande fa di meglio, privilegiando quegli interessi privati che andranno a formare il nuovo partito della colonizzazione. Sempre in prospettiva economica, la Francia si mette al servizio, rispettivamente, di Turchia, Qatar e Arabia Saudita.

Per Jacques Chiraq, Hafiz al-Assad era l’unico dirigente in grado di unificare il mondo arabo. Lo paragonava a Otto Bismark.

JACQUES CHIRAC, “L’ARABO”

Jacques Chirac nutre grandissima stima per Hafiz al-Assad. In lui intravede una personalità eccezionale, con una prospettiva decisamente positiva per il paese e la rispettiva regione.

Secondo l’ammiraglio Pierre Lacoste, ex direttore della DGSE, fu il presidente Mitterrand a ordinare il mega attentato di Damasco, come ritorsione per l’uccisione dell’ambasciatore Delamare. L’operazione fu rivendicata dai Fratelli Mussulmani, che la realizzarono sotto il controllo di François de Grossouvre.

 

La Francia l’aveva contrastato durante alcune fasi della guerra civile libanese. Lo accusava pubblicamente di essere responsabile dell’assassinio dell’ambasciatore francese a Beirut, Louis Delamare (1981), subito seguito – come reazione – dall’attentato ordinato dal presidente François Mitterrand contro l’ufficio nazionale di leva militare a Damasco che provocò 175 morti.

Dopo la sconfitta della Siria da parte d’Israele nel 1967, Hafiz al-Assad aveva conquistato il potere facendo affidamento su sostenitori del Baath e avventurieri, tra cui suo fratello Rifaat, che divenne regolarmente compagno di golf di François Mitterrand e amico di Abdullah, futuro re dell’Arabia Saudita. Nel 1982, vivendo tra Francia e Siria, organizzò un attentato nella parigina Rue Marbeuf contro la rivista Al-Watan Al-Arabi che l’aveva criticato. La sua amicizia con il presidente Mitterrand contribuì a sviare le indagini della polizia. Al posto suo, fu il suo paese a essere accusato del crimine, così la Francia espulse due

 

Continua qui: https://www.voltairenet.org/article208462.html

 

 

 

 

 

Interrogazione ed esposto al Garante per la privacy: i dati Facebook della Casaleggio arrivano in Parlamento

I due articoli sulla casa madre del grillismo e le rivelazioni dell’ex dipendente, Marco Canestrari, sui metodi di accesso ai dati di utenti Facebook, sono finiti sotto la lente di ingrandimento delle due Camere. Adesso si attendono risposte dal Governo e dal presidente del Consiglio

 

06 dicembre 2019

Lo scoop de Linkiesta è arrivato in Parlamento. E non solo tramite smartphone e device dei vari politici, ma per vie istituzionali: un’interrogazione parlamentare e un esposto al Garante per la privacy sono infatti stati presentati dall’Onorevole di Italia Viva Michele Anzaldi. Nella lettera si chiede di sapere quali iniziative il Governo e il presidente del Consiglio intendano intraprendere per appurare se davvero in questa vicenda abbia avuto un ruolo «Pietro Dettori, fino a poche settimane fa dipendente di Palazzo Chigi e oggi collaboratore presso il ministero degli Esteri del ministro Luigi Di Maio». Ma soprattutto, tra le righe del testo si tende a sottolineare il «grave abuso che potrebbe aver colpito non si sa quanti cittadini italiani».

Insomma, le rivelazioni dell’ex dipendente della Casaleggio Associati, Marco Canestrari, sui metodi, utilizzati in occasione degli scontri elettorali, di accesso irregolare ai dati di utenti Facebook, anticipando così un sistema che poi su larga scala sarebbe stato usato da Cambridge Analytica, hanno colpito la macchina quasi perfetta che si nasconde dietro il Movimento 5 Stelle. O se non altro, hanno confermato quanto di sospetto Antonello Soro, Garante per la privacy, ha tentato a più riprese di portare alla luce. «Parliamo di un gruppo che è già stato condannato in passato per situazioni analoghe» spiega Anzaldi. «Questo non è un dettaglio. In forza anche del fatto che le volte precedenti, e si parla di pochi mesi fa, la questione si è conclusa con una multa».

Bombardare gli utenti con messaggi personalizzati

può portare a un lavaggio del cervello.

Come in qualsiasi commercio o pubblicità:

sono scienze commerciali, scienze esatte

Michele Anzaldi

 

Siamo a fine 2017 quando lo stesso Soro commina una lieve sanzione e indica l’adozione di alcune misure “necessarie e opportune” per rendere il trattamento dei dati degli utenti conforme alla legge. A quasi due anni

Continua qui: https://www.linkiesta.it/it/article/2019/12/06/scoop-linkiesta-casaleggio-m5s-blog-parlamento/44650/

 

 

 

DIRITTI UMANI

La foto di Joe O’Donnell che ritrae l’orrore di Nagasaki

La foto di Joe O’Donnell (United States Information Agency), racconta gli orrori dei bombardamenti su Hiroshima e Nagasaki

Finally a Picture,shows the Futility of war.

A Japanese boy prepares to Put his Brother on a Funeral Pyre, Hiroshima

 

 

MILANO – Il viso serio, lo sguardo rivolto in avanti. Sulle sue spalle la testa reclinata del fratellino. Il bimbo sembra quasi addormentato, ma è una delle decine di migliaia di vittime dei bombardamenti americani su Hiroshima e Nagasaki, avvenute il 6 e il 9 agosto 1945.

Pochi attimi dopo, il fratello maggiore ha assistito alla cremazione del piccolo, probabilmente l’ultimo membro rimasto della sua famiglia, senza battere ciglio. La fotografia di Joe O’Donnell, giornalista inviato per la United States Information Agency, ha fatto ammutolire il mondo intero mostrando ciò che è accaduto dopo lo sgancio delle due bombe

https://libreriamo.it/fotografia/la-foto-di-joe-odonnell-che-ritrae-lorrore-di-nagasaki/

 

 

 

 

 

ECONOMIA

LA RIFORMA DEL MES (ESM): A SERVIZIO DELLE BANCHE TEDESCHE

Fabrizio Valerio Bonanni Saraceno 3 Dicembre 2019

 

La riforma del Meccanismo europeo di stabilità (Mes) letta e commentata dall’editorialista di Class, Guido Salerno Aletta.

“La Germania, mentre ci impone la riduzione del debito attraverso il default distruttivo, difende a tutti i costi il suo sistema bancario, in gravi difficoltà. E per farlo ha trasformato il MES in un Fondo Europeo Salva-banche. Non per caso, la Germania si è detta finalmente favorevole anche ad un sistema europeo di assicurazione dei depositi: da una parte si preoccupa di salvare le sue banche, e dall’altra i suoi risparmiatori”.

È quello che ha scritto nei giorni scorsi l’editorialista Guido Salerno Aletta, esperto anche di meccanismi europei come quello in fieri del Mes, sul settimanale Milano Finanza.

COSA E’ E COME FUNZIONA IL MES

“La speculazione sa bene che non è affatto il debito pubblico italiano a far paura, ma il default di alcune grandi banche tedesche. uno scenario assai poco scandagliato. Ed infatti, leggendo per intero il testo della riforma del MES, risulta chiaro che si tratta di un organismo del tutto nuovo: non è altro che un gigantesco Fondo salva-banche, e non più il modesto salva-Stati ad imitazione del Fmi, varato nel 2011″, ha scritto Salerno Aletta.

DOSSIER BANCHE

Ha aggiunto l’editorialista del gruppo Class: “E’ congegnato curiosamente, in modo da consentire la ricapitalizzazione diretta delle banche che ne abbiano bisogno, senza più passare per lo Stato cui appartengono come è successo finora, ad esempio per la Spagna, facendo aumentare a dismisura il suo debito pubblico”.

LE CONDIZIONALITA’

Finora – spiega Salerno Aletta a Start – “era lo Stato che si indebitava con il MES per poi ricapitalizzare le sue banche. Ora non più: la ricapitalizzazione è diretta, con un meccanismo ipersemplificato che non prevede le severe condizionalità che si pongono fin d’ora per concedere gli aiuti agli Stati: l’unico limite è la neutralità fiscale nel medio

https://versoilfutur.org/la-riforma-del-mes-esm-a-servizio-delle-banche-tedesche

 

 

 

 

 

 

 

 

Salvataggi germanici

Lisa Stanton 5 12 2019

 

Gualtieri, Gentiloni e Pinocchio sono riusciti ad ottenere un breve rinvio a febbraio 2020 della riforma del MES, alle condizioni date dai padroni franco-tedeschi.

Come la riunificazione delle due Germanie è stato un costo pagato dal sistema europeo con l’euro, così il costo di Deutsche Bank, CommerzBank ed altre banche tedesche ormai prossime al fallimento sarà pagato dall’Italia, appena approvato il MES sul quale spingono Francia e Germania. L’euro come ricatto per la riunificazione tedesca, il MES come ricatto per il salvataggio delle banche del nord (6.800.000.000.000 di derivati e titoli tossici, di cui il 75% suddivisi tra banche tedesche e francesi).

Lo Stato tedesco ha appena salvato con più di 3mld e 1/2 la banca NordLb, da noi il Governo Renzi fece lo sconquasso di ben 4 banche per meno di 2mld.

C’è un passaggio chiave che sfugge a tanti del metodo Juncker, che i più paiono non vedere: il metodo non è “Facciamo una proposta, e vediamo che succede”, ma “Prendiamo una decisione”. Non c’è una proposta più o meno vergognosa da discutere, c’è una decisione già presa ed è del tutto inutile appellarsi a tradimenti e complotti. Il tradimento c’è stato, ma nel ’92 col Trattato di Maastricht: da allora la Costituzione democratica è diventata carta straccia. Tutto il resto è solo una conseguenza delle Istituzioni sovranazionali: qualunque decisione calerà dall’alto perché già presa, e se non sta bene lo Stato può solo uscire dalla U€, e può farlo solo con un enorme consenso di popolo, cui deve dire la terribile verità (vedi Grecia e Gran Bretagna).

Fino a quando la sensibilità dei cittadini si limiterà a “Manette agli evasori”, “Stop prescrizione”, “Renzi ladro” o “Salvini vergognati” non si raggiungerà alcun obiettivo perché Juncker (e molti prima di lui) sono stati chiari: “Non ci può essere scelta democratica contro i Trattati europei”. E le regole fissate dai Trattati sono così equivoche ed oscure che allo Stato sarà proibito fare investimenti, abbassare le tasse e stimolare la crescita: al più il debito pubblico rimarrà dov’è a prezzo del progressivo smantellamento del lavoro, dell’istruzione, della sanità pubblica e delle pensioni/assistenza pubblica.

L’UE che tutti vorremmo, quella della flessibilità, degli investimenti, del lavoro e delle protezioni sociali, esisteva già: si chiamava Italia. (cit)

Persino Stefano Folli, un piddino* purosangue il cui cuore è diviso tra Renzi e Letta, recita il de profundis del governo Giuseppi 2. L’approvazione della legge di bilancio è ancora in alto mare e la chiusura delle Camere incombe: il giudizio di ogni italiano per questa breve esperienza di governo non può che essere “un disastro”.

 

* Piddino, s.m. e agg. [da PD, Partito di Destra]. 1. Colui il quale sa di sapere, discepolo di Etarcos. 2. Interlocutore impreparato, petulante, ideologico, che si avventura in ardite deduzioni su materia della quale non sa una beata fava. Non si identifica con gli iscritti al Partito Democratico (l’iscrizione è condizione sufficiente ma non necessaria, i piddini spaziano su un arco che va da Rampelli a Potere al polipo, molto più ampio di quello che va da Madre Teresa al Che Guevara)

 

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=2824243697593888&id=100000248554468

 

 

 

 

 

 

 

Mes, Salvini: “A rischio i risparmi. Confisca dei conti, è vero o falso?”

Martedì, 26 novembre 2019

 

“Appello a Renzi-Zingaretti-Di Maio”

Il Trattato Mes potrebbe comportare una confisca dei conti correnti bancari italiani. “È vero o è falso”. Matteo Salvini in un video su Facebook si rivolge così al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e cita un articolo di Milano Finanza che racconta le conseguenze per il nostro Paese dell’approvazione di questo trattato europeo sul Fondo salva-Stati. “C’è il rischio che il nostro futuro sia ipotecato da qualcuno che è abusivamente al governo – dice il leader della Lega -. Questo Trattato serve a salvare le banche tedesche, Conte dice che è un trattato che aiuta l’Italia”. Salvini legge allora l’articolo di Milano Finanza del 23 novembre e lo mostra nel video: “Perché a Bruxelles quando ti devono fottere non lo mettono nel titolo ma nell’annesso tre: ‘l’unica via è la ristrutturazione del debito’, questo significa annientare il 20 o il 30 per cento del risparmio privato.

Cioè se avete Bot o Btp che oggi valgono dieci vi tagliano il 20-30%. L’altra condizione è ‘la confisca notte-tempo dei conti correnti bancari italiani per un ammontare equivalente al contributo.

Èquesta la taciuta ignominiosa verità’, dice Mf”. “Se Conte vuole querelare Salvini o Gualtieri vuole confrontarsi fatelo anche con questi giornalisti indipendenti”, incalza Salvini che si rivolge in modo particolare a Conte “questo signore indegnamente premier pro tempore risponda: è una bufala? un azzardo, oppure è previsto nell’annesso 3 l’ipotesi raccontata da Milano Finanza del 23 novembre pagina 11? E’ vera o è falsa? Forse abbiamo capito tutte le manifestazioni contro Salvini da chi sono ispirate. Qui sono in ballo 110 miliardi di euro che se passa questo trattato possono essere estorti con le buone o con le cattive”, conclude.

Mes, Salvini: appello a Renzi-Zingaretti-Di Maio, a rischio risparmi – “Conte lasciamolo perdere, è un’anima persa. Faccio appello a Renzi, Zinagretti, Di Maio, Orlando Franceschini – Grillo lasciamolo perdere -, non c’è in ballo la battaglia politica, qui c’è battaglia di libertà che va oltre il governo Conte”. Matteo Salvini in un video su Facebook lancia un allarme sul Mes, il trattato europeo per il fondo Salva Stati.

Un trattato dice il leader della Lega “che rischia di imprigionarci per i prossimi 30 anni: guai a chi ipoteca i risparmi, il lavoro e il futuro degli italiani. Noi saremo contro, democraticamente e pacificamente, chiunque

Continua qui: http://www.affaritaliani.it/politica/mes-salvini-a-rischio-i-risparmi-confisca-dei-conti-e-vero-o-falso-639322.html

 

 

 

 

 

 

La riforma del MES e le suore missionarie

Pubblicato il 1 dicembre 2019di Mauro Poggi

 

In questo video l’intervento di Claudio Borghi (Lega) in Parlamento,  dopo l’audizione di Gualtieri per la riforma MES.

 

All’intervento è seguita la replica di Piero De Luca, dopodiché in aula è scoppiata una rissa invereconda, a edificazione delle due scolaresche che in quel momento si trovavano in tribuna.

 

Per quanto mi riguarda sono convinto che la riforma del MES vada nel senso di un’ulteriore riduzione del nostro perimetro di sovranità e quindi di un ulteriore svuotamento della nostra democrazia.

Non è una novità: tutte le riforme che l’Unione Europea si è data in questi anni avevano questo obiettivo. Quindi, dal mio punto di vista, è benvenuta la posizione della Lega, per quanto legittimi siano i sospetti che la battaglia sia solo strumentale.

I giorni a venire ci diranno se e quanto hanno saputo mantenere davvero il punto.

Teoricamente tutto il Parlamento è contrario all’approvazione, a parte il PD, la cui indefettibile adesione all’euroTeismo è proverbiale.
(Nota: A dire vero, solo qualche mese fa anche questo partito vi si opponeva fermamente, apostrofando il premier Conte con veemenza: “Forse lei non si è accorto che quella che sarà in discussione è l’idea che, a maggioranza, altri Stati europei possano decidere di ristrutturare il debito italiano; allora, ci deve dire quale [sic] sarà quello che lei dirà, perché il capogruppo della Lega ha detto che la Lega è contraria, il suo ministro dell’Economia all’Eurogruppo, invece,

Continua qui: https://mauropoggi.wordpress.com/2019/12/01/la-riforma-del-mes-e-le-suore-missionarie/

 

 

 

 

 

FINANZA BANCHE ASSICURAZIONI

Nordea Bank vieta ai dipendenti di investire in bitcoin

By Marco Cavicchioli – 3 Dic 2019

 

La banca danese Nordea Bank ha vietato ai suoi dipendenti di investire in bitcoin. 

In seguito, come riferisce Bloomberg, l’Unione danese dei dipendenti del settore finanziario ha intentato una causa contro la banca sostenendo che il divieto non poteva essere applicato anche alla sfera personale dei dipendenti.

Il verdetto del Tribunale del lavoro è stato pubblicato oggi, e sostiene che, alla luce dei rischi inerenti agli investimenti in criptovalute, e delle regole interne della banca, tale divieto non può essere considerato eccessivamente arbitrario, pertanto si può applicare a tutti i dipendenti. 

Il Tribunale inoltre non ha trovato motivi per prevalere sul potere discrezionale di Nordea in questo specifico caso, e non ritiene che il divieto sia più invadente del necessario. Pertanto, ha respinto il ricorso dell’Unione danese dei dipendenti del settore finanziario, autorizzando di fatto la banca a continuare ad imporre ai propri dipendenti il divieto di investire in criptovalute.

In una nota di gennaio 2018 la banca comunicò al personale che i rischi erano troppo elevati perché il mercato delle criptovalute non è regolamentatomercato delle criptovalute non è regolamentato, ed in passato era stato collegato ad attività criminali. Onde evitare che i dipendenti possano danneggiare la reputazione di Nordea e dei suoi clienti, aveva imposto queste restrizioni.

Il divieto però non riguardava gli strumenti finanziari legati alle criptovalute

Continua qui: https://cryptonomist.ch/2019/12/03/nordea-bank-vieta-bitcoin/

 

 

 

 

 

 

 

 

GIUSTIZIA E NORME

A RENZI LA RESPONSABILITA’ DELLO SFASCIO GIUSTIZIA

Mauro Mellini – 4 dicembre 2019

 

Sono mancati alla Camera 24 voti per ottenere la procedura d’urgenza sulla proposta di legge che sospende la più ridicola e mostruosa “riforma” del diritto penale, con la limitazione della prescrizione ai reati per i quali non sia intervenuta anche solo la sentenza di condanna di primo grado. Una norma che comporterà la possibilità di processi “a vita”, e magari condanne in primo grado emesse al solo scopo di “evitare” la prescrizione. Una mostruosità che, come si riconosce da ogni parte, darà il colpo di grazia alla giustizia penale italiana.

I voti per la procedura d’urgenza si può dire che c’erano. Non nascondevano la necessità di impedire che la mostruosa “riforma” entrasse in vigore a gennaio, anche i “Renziani”, i 29 di “Italia Viva”.

Ma “per evitare contraccolpi” nella vita del governo i “Renziani” si sono astenuti dal voto. Per salvare il governo hanno preferito il caos giustizia. Lo sfascio andrà in opera a gennaio.

Basterebbe questo episodio per definire Renzi ed i suoi. Non fa loro comodo

 

Continua qui: http://www.lavalledeitempli.net/2019/12/04/renzi-la-responsabilita-dello-sfascio-giustizia/

 

 

 

 

 

 

 

LA LINGUA SALVATA

Amen

à-men

Parola che, pronunciata alla fine di molte preghiere, significa ‘così sia’, come sostantivo può voler dire ‘attimo, momento, fine, termine’. Spesso usata per terminare un discorso in modo netto

parola derivata dall’avverbio ebraico āmēn, ‘in verità, certamente’.

et in saecula saeculorum amen. Non stiamo tanto a girarci intorno, prendiamo due valigie e amen. A che punto state con il progetto? Non ti preoccupare, siamo all’amen.

Una parola semplice, che apprendiamo sin da piccoli, che si vada ad imparare il catechismo, o in moschea o in sinagoga. Già, perché amen è una formula comune alle tre grandi fedi monoteiste. «Amen, amen dico vobis…» è una frase che risulta più familiare come «In verità, in verità vi dico…». Questa formula ricorrente nei Vangeli, frequentemente pronunciata da Gesù, è un’espressione che nel IV secolo San Girolamo, nella sua Vulgata (celebre traduzione in latino della Bibbia), mantiene invariata.

Essendo detta alla fine di una preghiera, ha assunto una connotazione conclusiva ed è spesso associata alla fine di un’azione, magari lunga e logorante come un progetto professionale che ha impiegato mesi a prendere forma, o quando in comitiva si deve decidere dove passare il Capodanno: non vi va di fare un mordi e fuggi in una capitale

Continua qui: https://unaparolaalgiorno.it/significato/amen?utm_source=browser&utm_medium=notification&utm_id=553723

 

 

 

 

 

 

LAVORO PENSIONI DIRITTI SOCIALI

Intelligenza artificiale, nelle banche a rischio 200mila posti di lavoro

Report Wells Fargo: in 10 anni taglio del 10% dei dipendenti. Call center, back office e filiali i più colpiti dall’introduzione di nuove tecnologie. “Il più grande trasferimento di risorse dal lavoro al capitale”

 

02 Ottobre 2019

robot distruggeranno 200mila i posti di lavoro nel settore bancario. Emerge dal rapporto di Wells Fargo, multinazionale statunitense di servizi finanziari, secondo cui nei prossimi 10 anni i sistemi di Intelligenza artificiale “determineranno il più grande trasferimento di risorse dal lavoro al capitale”. 

Il taglio rappresenta, secondo lo studio – un rapporto di 225 pagine – oltre il 10% dei posti di lavoro complessivi del settore e spianerebbero la strada a una “età dell’oro dell’efficienza bancaria”. “Finora il matrimonio banche-tecnologia è stato tumultuoso, ma finalmente le cose stanno andando per il verso giusto”, annota la società di analisi.

Back office, filiali e call center i settori più colpiti. Il numero complessivo di dipendenti di questi settori potrebbe scendere di una quota tra il 20 e il 30%, dice l’analisi. I maggiori risparmi si verificheranno nelle banche più grandi poiché “la tecnologia è un game changer per l’economia di scala”.

Le singole banche prevedono di sostituire migliaia di posti di lavoro

Continua qui:

https://www.corrierecomunicazioni.it/finance/intelligenza-artificiale-nelle-banche-a-rischio-200mila-posti-di-lavoro/

 

 

 

 

 

 

 

La Fiat riapre, ma in Marocco. E Conte le regala 136 milioni

Scritto il 06/12/19

 

Sapete benissimo che la Fca, ex Fiat, non è più una società italiana, da anni. Ha la sede legale ad Amsterdam, in Olanda. Ha la sede fiscale nel Regno Unito e quindi paga le tasse a Londra, pur di non pagarle in Italia, ed è quotata alla Borsa di New York. Sapete anche che sta per fondersi, anzi per essere rilevata da una società francese di automotive, la Psa (Citroen-Peugeot), all’interno della quale c’è lo Stato francese. Ebbene, sapete che cosa ha fatto il ministero dello sviluppo economico, nella serata del 26 novembre? Attenti: per chi non paga le tasse in Italia, per chi ha portato all’estero le produzioni, per chi se ne fotte degli operai italiani (perché non gli dà lavoro, glielo sottrae, e li mette in cassa integrazione a spese non della Fiat, ma nostre), be’, il ministero dello sviluppo economico di questo governo ha stanziato 27 milioni di euro di agevolazioni per il gruppo Fca. Ripeto: agevolazioni per 27 milioni di euro. Ma l’investimento complessivo di questo accordo, che è stato firmato tra il ministero ed Fca, non prevede solo questi 27 milioni della prima tranche, ma ben 136,6 milioni di euro, tra il 2019 e il 2022. Quindi, tra pochi mesi, noi regaleremo un pacco di milioni a una società francese. E li stiamo già dando a una società che non paga neanche le tasse in Italia.

I primi 27 milioni forniti dal ministero, hanno subito detto in una nota, serviranno all’acquisto di macchinari per l’aggiornamento degli impianti. Ma quanto ci vuole, per acquistare un macchinario, farlo arrivare e aggiornarlo? Ci vogliono un po’ di mesi. E tra poche settimane, questi soldi verranno dati a una società francese, la quale se ne sbatterà delle esigenze italiane e incasserà questi soldi. E attenzione: mentre arrivano questi nostri milioni, 27 subito e gli altri (fino a 136,6 milioni) entro il 2022, Fca ha annunciato che, insieme a Peugeot-Psa, apre una fabbrica italiana in… Marocco! Non in Basilicata o in Campania: in Marocco. E la notizia ha destato un grande entusiasmo da parte dell’industria, del commercio e dell’economia marocchina. Esulta il signor Moulay Hafid Elalamy, uomo d’affari marocchino: il Marocco si prende una nuova fabbrica della Fiat. A rivelarlo non sono giornali italiani, ma il quotidiano economico francese “Les Échos”. Ecco quindi una duplice beffa: abbiamo regalato dei milioni di euro ai francesi, i quali

Continua qui: https://www.libreidee.org/2019/12/la-fiat-riapre-ma-in-marocco-e-conte-le-regala-136-milioni/

 

 

 

 

 

 

PANORAMA INTERNAZIONALE

Bella Ciao, l’Ue finisce in farsa

Zuppa di Porro: rassegna stampa del 5 dicembre 2019

di Nicola Porro – 5 dicembre 2019

VIDEO QUI: https://youtu.be/vggYP8sTilw

https://www.nicolaporro.it/zuppa-di-porro/bella-ciao-la-ue-finisce-in-farsa/

 

 

 

 

 

 

 

Multilateralismo o Diritto Internazionale?

di Thierry Meyssan

Al contrario di quanto comunemente si pensa, il multilateralismo patrocinato dagli europei non si contrappone al bilateralismo messo in pratica oggi dagli Stati Uniti, ma al Diritto Internazionale. Il Forum di Parigi sulla Pace, organizzato dal presidente Emmanuel Macron, non ha prodotto un metodo di prevenzione dei conflitti, ha unicamente tentato di salvare quel che rimane di quattro secoli di egemonia europea.

RETE VOLTAIRE | DAMASCO (SIRIA) | 3 DICEMBRE 2019

 

Il forum di Parigi sulla Pace: m

essa in scena e performance del presidente

Emmanuel Macron eccellenti, come di consueto,

ma il contenuto?

 

La Francia ha organizzato il secondo Forum di Parigi sulla Pace [1]. Per il presidente Emmanuel Macron, bisogna promuovere il multilateralismo che l’omologo statunitense, Donald Trump, starebbe invece distruggendo.

È vero? È questo il problema?

I fatti inducono al contrario a ritenere che, dallo smembramento dell’Unione Sovietica, gli Occidentali – tra cui la Francia – stanno conducendo un’azione di fondo contro il Diritto Internazionale e le Nazioni Unite: questo Forum non è stato che un’occasione per tentare di salvare il potere che da quattro secoli essi esercitano sul resto del mondo.

Per capire quel che sta accadendo, torniamo indietro:

Il presidente Bill Clinton e la segretaria di Stato, Madeleine Albright, hanno pazientemente riscritto, uno per uno, tutti i tipi di trattato ONU, abbandonando il linguaggio del Diritto Internazionale a favore di quello del Diritto Anglosassone. Una “modernizzazione” che non è semplicemente una nuova versione dei vecchi trattati, bensì l’applicazione della “dottrina Korbel”, volta a far evolvere l’intera giurisprudenza a vantaggio degli anglosassoni. Una strategia perseguita dal presidente George Bush junior e dalla segretaria di Stato, Condoleezza Rice, figlia adottiva del professor Korbel e, in quanto tale, sorella di Madeleine Albright [2].

Lo stesso Bill Clinton ha accettato un compromesso a favore di Israele, facendolo ratificare dal Consiglio di Sicurezza: non si parla più di un unico Stato per la Palestina – in nome del principio egalitario “Un uomo, un voto” – bensì di due Stati, sul modello dei bantustan dell’apartheid sud-africano.

Di nuovo per impulso del presidente USA Bill Clinton, nonché del primo

 

Continua qui: https://www.voltairenet.org/article208470.html

 

 

 

 

 

 

 

ANCHE IN GERMANIA I LAUREATI SCAPPANO

Maurizio Blondet  5 Dicembre 2019

DAL DWN:

Mentre arrivano lavoratori non qualificati: 180.000 laureati e lavoratori qualificati lasciano la Germania ogni anno

“Molti tedeschi si trasferiscono all’estero per motivi professionali e guadagnano molto di più lì, riferisce il Dpa. “Spesso si tratta del prossimo passo di carriera”, ha dichiarato Andreas Ette del Federal Institute for Population Research alla presentazione dei risultati iniziali dello studio ” German Emigration and Remigration Panel ” mercoledì a Berlino. La maggior parte delle 180.000 persone che si recano all’estero in media ogni anno sono accademici. “L’emigrazione è un dominio di persone altamente qualificate”, ha affermato. In media, gli intervistati hanno guadagnato circa 1186 euro in più dopo circa un anno all’estero. Per accademici e scarsamente qualificati, il trasferimento all’estero ha dato i suoi frutti. Le tue entrate aumentano in percentuale sopra la media.

La destinazione di gran lunga più importante per gli emigranti tedeschi negli ultimi dieci anni è stata la Svizzera a quasi 200.000, davanti agli Stati Uniti (127.000), all’Austria (108.000) e alla Gran Bretagna (82.000).

Le persone senza formazione accademica, d’altra parte, sono sottorappresentate, come ha mostrato l’indagine. Tre quarti dei partecipanti allo studio hanno un titolo universitario. Inoltre, gli emigranti hanno circa 36,6 anni. Questo è circa dieci anni inferiore all’età media della popolazione totale. I ricercatori hanno anche scoperto che il soggiorno all’estero è per lo più temporaneo. Per lo studio, sono stati intervistati 10.000 cittadini tedeschi, che si sono trasferiti all’estero tra luglio 2017 e giugno 2018 o sono tornati dall’estero.

https://deutsche-wirtschafts-nachrichten.de/501278/Waehrend-Ungelernte-kommen-180000-Akademiker-und-Fachkraefte-verlassen-Deutschland-jedes-Jahr

L’austerità  e la tirchieria del governo dello Schwarze Null  colpisce anche loro

Vedi FAZ:

Germania dovrebbe pagare molto di più per l’UE

Gli Stati membri discutono sul livello del futuro bilancio dell’Unione europea. Soprattutto, il governo federale, ma anche gli austriaci e gli olandesi, insistono sul fatto che le spese dopo il 2020 restano limitate all’1 percento del Pil europeo complesivo  Il sud e l’est dell’UE  D’altra parte, vuole aumentare notevolmente le spese – ed è supportato in questo dalla Commissione europea e dal Parlamento europeo. Ora, i sostenitori di un budget UE più elevato hanno

Continua qui: https://www.maurizioblondet.it/anche-in-germania-i-laureati-scappano/

 

 

 

 

 

 

 

POLITICA

Carotenuto: inquietante Conte-bis, è in guerra contro di noi

Scritto il 26/11/19

 

Dobbiamo tornare a parlare di Conte come il successore di Andreotti: pur essendo un tipo molto diverso, è il portatore dello stesso enorme potere curiale di cui beneficiava Andreotti. Un personaggio così importante è diventato anche presidente del Consiglio di un secondo governo, con un equilibrio politico completamente differente dal precedente. Com’è che un personaggio portatore di un potere così importante si occupa anche di questo governo? Di dirigerlo e di controllarlo, per conto del suo potere. E cos’è, questo nuovo governo? È un governo pericolosissimo: per la libertà, per la sovranità, per le nostre coscienze e anche per le nostre tasche. I governi precedenti erano meglio? No, erano sempre governi fatti principalmente da burattini dei poteri che contano, nel mondo. Tutti i partiti italiani, in questo momento, sono burattini di quei poteri, anche se fingono di non esserlo. Quello precedente era un governo “bau-bau”, serviva a protestare contro il sistema in modo da raccogliere la protesta antisistema (che è crescente), ma poi doveva anche “andare a male” per dimostrare che questo sovranismo non ce la fa, che è becero, in modo da creare – per reazione – un raggruppamento che fosse maggioritario, in questo Parlamento. E questo ha funzionato.

Quindi si è riusciti a mettere insieme 5 Stelle e Pd, che prima – con tutti i loro elettorati – non sarebbero mai stati insieme. Quindi, la mossa di far fare a Salvini il “bau-bau” è servita. Ma lo stesso vale in tutto il mondo. Berlusconi ha fatto il “bau-bau” precedentemente, Trump lo sta facendo in questo momento. Ogni tanto, quando comincia a deteriorarsi un certo potere fortemente collegato ai grandi poteri di manipolazione, quando cioè gli uomini bravi a fare gli interessi del potere cominciano a non essere più accettabili per i cittadini (che hanno capito chi sono) allora bisogna sostituirli, perché il potere ha bisogno del consenso della gente. E allora si inventano nuovi partiti di destra e di sinistra, nuovi partiti fintamente libertari come il Movimento 5 Stelle, o fintamente al servizio del popolo come la Lega. Ma questi, prima o poi, servono solamente per fare una manovra che riporti le cose nelle mani dei più efficienti uomini del potere, che poi sono quelli dei vecchi schemi (in questo caso, gli uomini del Pd). Le posizioni più importanti di questo governo sono state tutte date a esponenti del vecchio potere, che ormai era indigesto. E gli uomini nuovi (come Di Maio) servono a fare da copertura, ma non contano niente – anche perché in effetti non sono capaci di fare niente, non hanno mai fatto niente.

Quelli efficientisti invece li hanno messi nelle posizioni di

 

Continua qui: https://www.libreidee.org/2019/11/carotenuto-inquietante-conte-bis-e-in-guerra-contro-di-noi/

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La vicenda del MES: il secondo atto pericoloso di un governo pericolosissimo.

12 Novembre 2019

 

Sì, è proprio un governo pericolosissimo, ancora più pericoloso dei pur disastrosi governi precedenti. Lo dicevamo al momento della sua creazione (vedi i video sotto) ed ora purtroppo la facile profezia comincia a rivelarsi nella sua oscena realtà.

di Fausto Carotenuto

 

VIDEO QUI: https://youtu.be/jUHDeK3fafQ

 

VIDEO QUI: https://youtu.be/aj8JLvXvV9E

 

Dopo la riduzione dei parlamentari, il primo atto pericoloso di questo governo, è di queste ore l’emergere della questione della “silenziosa” adesione del Presidente del Consiglio Conte e del Ministro dell’Economia Gualtieri alle modifiche al MES (Meccanismo Europeo di Stabilità), invece di esprimere una ferma opposizione come richiesto dal Parlamento.

Conte è un non eletto da nessuno, espressione di un fortissimo gruppo di potere vaticano, lo stesso che sosteneva Andreotti nella sua carriera (vedi il video sotto), mentre Gualtieri è direttamente un funzionario del potere centralizzante di Bruxelles, messo appositamente in questo governo a fare il Ministro dell’Economia.

VIDEO QUI: https://youtu.be/FTbr9eX-QI4

 

Il MES è una organizzazione europea non politica, non democratica, che interviene in caso di crisi finanziaria di un Paese per “salvarlo” dal default in cambio di una vera e propria schiavizzazione del Paese. Sul modello di quanto fatto in Grecia, con la complicità di una classe politica greca venduta al potere finanziario internazionale.

Le modifiche in corso a livello Unione Europea per l’ulteriore rafforzamento del potere schiavizzante del MES

 

Continua qui: https://coscienzeinrete.net/un-governo-pericolosissimo-il-secondo-atto/

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SCIENZE TECNOLOGIE

Agamben: fine del mondo, la scienza è diventata religione

Scritto il 28/11/19

 

Il tema della fine del mondo è apparso più volte nella storia della cristianità e in ogni tempo sono comparsi profeti che annunciavano come prossimo l’ultimo giorno. È singolare che oggi questa funzione escatologica, che la Chiesa ha lasciato cadere, sia stata assunta dagli scienziati, che si presentano sempre più spesso come profeti, che predicono e descrivono con assoluta certezza le catastrofi climatiche che porteranno alla fine della vita sulla Terra. Singolare, ma non sorprendente, se si considera che nella modernità la scienza si è sostituita alla fede e ha assunto una funzione propriamente religiosa – è, anzi, in ogni senso la religione del nostro tempo, ciò in cui gli uomini credono (o, almeno, credono di credere). Come ogni religione, anche la religione della scienza non poteva mancare di un’escatologia, cioè di un dispositivo che, mantenendo i fedeli nella paura, rafforza la loro fede e, insieme, assicura il dominio della classe sacerdotale. Apparizioni come Greta sono, in questo senso, sintomatiche: Greta crede ciecamente in quel che gli scienziati profetizzano e aspetta la fine del mondo nel 2030, esattamente come i millenaristi nel medioevo credevano nell’imminente ritorno del messia a giudicare il mondo.

Non meno sintomatica è una figura come quella dell’inventore di Gaia, uno scienziato che, concentrando le sue diagnosi apocalittiche su un unico fattore – la percentuale di CO2 nell’atmosfera – dichiara con stupefacente candore che la salvezza  dell’umanità sta nell’energia nucleare. Che, in entrambi i casi, la posta in gioco abbia carattere religioso e non scientifico, si tradisce nella funzione centrale che vi svolge un vocabolo – la salvezza – tratto dalla filosofia cristiana della storia. Il fenomeno è tanto più inquietante, in quanto la scienza non ha mai annoverato l’escatologia fra i propri compiti ed è possibile che l’assunzione del nuovo ruolo profetico tradisca la consapevolezza della propria innegabile responsabilità

 

Continua qui: https://www.libreidee.org/2019/11/agamben-fine-del-mondo-la-scienza-e-diventata-religione/

 

 

 

 

 

Attacco concentrico di istituzioni mediche, media nazionali ed opinionisti scientifici agli antibiotici.

Lisa Stanton – 19 novembre 2019

 

Secondo la scienza se ne fa abuso in Italia e ciò rende i batteri supercattivi e provoca troppi morti negli ospedali. A causa della carenza d’igiene, del numero limitatissimo di reparti d’isolamento e di batteri provenienti da paesi del terzo mondo o in via di sviluppo (insomma, per la “scarsità di risorse”) i decessi ospedalieri stanno aumentando.

 

E anziché spendere di più nella sanità pubblica, eccovi il seguito.

Abuso di farmaci e vaccini

 

La scienza è ormai d’accordo per l’origine infettiva di diversi tumori: al momento oltre il 20% si determina in conseguenza di infezioni, come nel caso di Papilloma virus e virus dell’epatite B. Secondo gli ultimi studi questa percentuale potrebbe salire di molto.

“Questo apre prospettive interessanti anche sul piano dei vaccini”, dice Walter Ricciardi, ex presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, che ha scalato le vette della sanità europea e italiana. Oltre a decine di incarichi che già ricopre, è diventato presidente del “Mission Board for Cancer” istituito dalla Commissione Europea nel quadro di Horizon Europe e gestisce lo Human Technopole di Milano.

 

Nonostante molte voci, e persino una senatrice, abbiano criticato l’Istituto di ricerca Human Technopole, frutto di un “privilegio” concesso per “prossimità politica”, Ricciardi va avanti con la sperimentazione umana.

Il privilegio consisterebbe nel fatto che 51 Istituti di ricerca italiani si spartiscono 159 milioni, mentre Human Technopole da solo riceve 140 milioni. Ricciardi non commenta e risponde: “Non devi più prendere l’antibiotico, devi vaccinarti per tutto perché prevenire è meglio che curare”.

Il piano del WHO e di GAVI e le successive istruzioni impartite alla ministra Lorenzin quando nel 2016 si recò negli USA, cioè

 

l’impegno ad utilizzare la popolazione italiana come cavia

per i nuovi vaccini limitando l’uso degli antibiotici,

prosegue anche con i nuovi governi.

 

https://www.facebook.com/lisa.stanton111?__tn__=%2CdC-R-R&eid=ARAorloCSLMjW33rgE3IadU6QefOABzPlWdrbUjDl4HGDCgboZnGIiqLxXL1Fsf2x1hztlv7v7Yr-Ugu&hc_ref=ARQi1axJS548Sarst_JjNyan_KpGOPn5ZjSFqxbjaTw_SKm8oj4nwWCmwLqW_wDbL40&fref=nf

 

 

 

 

 

 

 

«L’intelligenza artificiale oggi è proprio una truffa!»


Ecco gli effetti marketing che proliferano attorno all’IA: i tanto sbandierati progressi sono collegati alla rapidità di esecuzione consentita dagli algoritmi.

di Robert Bentz *

Traduzione di Rachele Marmetti

L’Intelligenza Artificiale (IA) è onnipresente nelle nostre vite. Nella vita professionale l’IA fa meglio di noi e promette di aiutarci nelle decisioni, nelle analisi e nelle interpretazioni. S’intrufola nella vita quotidiana con strumenti che ci ascoltano e ci rispondono “intelligentemente”. Fino ad arrivare alla vettura e alla macchina volante autonome, che sarebbero la soluzione del futuro.
Ma di cosa si tratta davvero? Si può parlare d’intelligenza e di reali progressi per l’umanità? Facciamo qualche esempio. Grazie al deep learning (apprendimento profondo), un sistema attuale “intelligente” può disporre di 100 mila foto di gatti e riconoscere un gatto con una probabilità di successo del 95%. Geniale! A un bambino di due anni bastano però due foto di gatto per riconoscere un gatto su qualunque altra foto, con una percentuale di successo del 100%.

I protagonisti adorano crogiolarsi

Si parla molto di vettura autonoma, realizzazione tecnologicamente bellissima sebbene abbia inciampato in qualche incidente: per esempio, la Google Car ha “inopportunamente” schiacciato un pedone. Nella gamma di possibilità a disposizione della vettura era previsto che un pedone attraversasse la strada soltanto su strisce pedonali. Quanti morti ci sarebbero stati se i test fossero stati fatti in Francia?
Cosa c’è d’intelligente in tutto questo? In modo molto generale, nulla. Gli algoritmi che trattano immagini, segni e riconoscimenti di forme esistono da molto tempo e si evolvono di giorno in giorno. Altrettanto accade nel trattamento del linguaggio naturale, un “vecchio” tema, dove gli algoritmi progrediscono, soprattutto grazie ai budget a disposizione.

La messa a punto di questi algoritmi non ha mai avuto la pretesa di richiamarsi all’intelligenza artificiale, bensì a modelli matematici, alla linguistica, al trattamento del segno. E allora perché parlare di soluzioni d’intelligenza artificiale?

Perché il mondo dell’informatica e, più in generale, le tecnologie informatiche traggono piacere a vivere rivoluzioni (supposte) permanenti: rivoluzioni Apple, blockchain, impresa disruptiva, cloud, virtualizzazione, big data, e molte altre, passate e future.

Un sorprendente rapporto

Trovare posto in una di queste “rivoluzioni” significa avere l’opportunità di farsi notare, forse anche di avere successo, sicuramente di rilanciare il proprio business. Tutto questo, grazie alla volontà di fare dell’IA l’economia del futuro, ha assunto dimensione statale. Molto tempo fa ci fu il piano “Calcolo” (De Gaulle, 1966), che partorì Bull, che, a sua volta,

Continua qui: http://www.giornaledibordo.org/20191124SIA.html

 

 

 

 

 

 

 

Previsioni eco-apocalittiche, 50 anni di bufale tutte smentite

Scritto il 06/10/19

 

Moriremo di freddo, anzi di caldo. Peggio: moriremo di sete, anzi no: sommersi dall’acqua. Come diceva Gramsci, «la storia insegna, ma non ha scolari». Infatti, ricorda “Voci dall’Estero”, è da almeno mezzo secolo che scienziati e politici «prevedono a comando catastrofi climatiche naturali a causa delle attività umane», ma queste «si rivelano sempre gravemente esagerate, quando non totalmente infondate». Nonostante ciò, i media attuali continuano a propagandare previsioni catastrofiche per portare avanti iniziative come il Green New Deal americano, «senza farsi scrupoli nell’utilizzare allo scopo bambini affetti da sindrome di Asperger». Secondo “Voci dall’Estero”, che cita una spettacolare ricognizione eseguita per il “Washington Examiner” da Myron Ebell e Steven Milloy, «non c’è motivo di credere che le ultime previsioni siano minimamente più credibili delle precedenti». I due ricercatori ringraziano Tony Heller, che ha contribuito alla ricerca storica delle “fake news” circuitate per decenni dai media, pubblicandole su “Real Climate Science”. «I moderni predicatori di sventura – premettono i due analisti – prevedono un disastro climatico e ambientale fin dagli anni ’60», e come sappiamo «continuano a farlo anche oggi». Problema: «Nessuna delle apocalissi previste con tanto di data di scadenza si è finora rivelata vera».

Quella che propongono i due ricercatori è una impressionante collezione delle previsioni, decisamente estreme, esternate da personaggi accreditati in ambito scientifico e governativo. «Più che limitarsi a mettere in evidenza le previsioni fallite – spiegano Ebell e Milloy – questa collezione mostra che i creatori di previsioni apocalittiche sono spesso persone che ricoprono posizioni rispettate, nel governo e nella scienza». Anche se questi pronostici «sono stati e continuano a essere entusiasticamente riportati dai media, affamati di titoli ad effetto», il loro sistematico fallimento poi non viene affatto pubblicato. Nel 1967, il “Salt Lake Tribune” annuncia “una grave carestia entro il 1975”. «È ormai troppo tardi – scrive – perché il modo possa evitare un lungo periodo di carestia». La fonte citata è un biologo dell’Università di Stanford, Paul Ebrlichm, secondo cui «la stagione delle carestie è alle porte e sarà al suo culmine e al massimo della distruzione entro il 1975». Apocalisse in vista: «La popolazione degli Stati Uniti è già eccessiva, e il controllo delle nascite potrebbe essere ottenuto introducendo sostanze sterilizzanti negli alimenti di base e nell’acqua potabile». Due anni dopo ci si mette il “New York Times”, che il 10 agosto 1969 titola: “Spariremo tutti in una nuvola di vapore blu entro il 1989”.

Secondo il biologo Paul Ehrlich, «mentre aspettiamo di avere abbastanza prove per convincere la gente, moriremo». Testualmente: «Spariremo tutti in una nuvola di vapore blu entro 20 anni». Dall’inquinamento all’emergenza climatica, ma di segno opposto rispetto a quella denunciata dai “gretini”. Il 16 aprile 1970, il “Boston Globe” annuncia “un’era glaciale entro il 2000”. «Gli scienziati – si legge – prevedono una nuova era glaciale entro il ventunesimo secolo». Spiegazione: «L’inquinamento dell’aria può oscurare il sole e provocare una nuova era glaciale nei primi 30 anni del prossimo secolo». Orrore: «La richiesta di acqua di raffreddamento prosciugherà l’intero flusso dei fiumi e dei torrenti degli Stati Uniti». Sempre nel ‘70, il “Redlands Daily Facts” avverte: «L’America sarà sottoposta a razionamento dell’acqua entro il 1974 e a razionamento del cibo entro il 1980». Uno scenario spaventoso, venduto come certezza: «Gli oceani saranno morti come il Lago Erie in meno di dieci anni». Mel 1971, a parlare di “nuova era glaciale in arrivo” è il  “Washington Post”, che il 9 luglio cita un esperto aerospaziale e la Columbia University: «Nei prossimi 50 anni le polveri sottili che gli uomini emettono costantemente nell’atmosfera a causa dei combustibili fossili potrebbero

 

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STORIA

KOSOVO STORIA /1: La battaglia della Piana dei Merli, perché il Kosovo è serbo

Matteo Zola 29 Giugno 2010

 

Il 28 giugno è il giorno dedicato a San Vito, tutti gli anni un pellegrinaggio parte da Belgrado e arriva fino al monumento di Gazimestan, poco a nord di Pristina, in Kosovo. Si segue la strada che l’ultimo dei principi serbi, Lazar Hrebeljanovic, percorse andando incontro ai turchi nella celebre battaglia della Piana dei Merli, oggi Kosovo Polje.

Proviamo a fare ordine, la storia dei Balcani è assai intricata. Siamo a metà del XI° secolo. In Serbia una serie di piccoli stati e principati era vassalla ora del basileus di Costantinopoli, ora del Re d’Ungheria. In quel periodo l’impero bulgaro stava subendo una contrazione ma era ancora forte la sua pressione nei Balcani.

Fu un’epoca di torbidi, di ribellioni, di repressioni. Nel 1077 il primo stato serbo riconosciuto come regno indipendente dal papa si creò a Zeta, in Montenegro. Poco dopo fu il turno della Raska il cui “gran Suppano” (zupan, ovvero “principe”) Stefano Nemanja si proclamò indipendente da Bisanzio, cui era vassallo. Ben presto ampliò i suoi territori, ma fu sconfitto da Emanuele Comneno, imperatore di Bisanzio, nel 1172. Alla morte di Comneno l’impero bizantino fu travolto da una lotta per la successione che consentì a Stefano Nemanja di sganciarsi dal vassallaggio conquistando Macedonia, Metohija, Montenegro e parte del Kosovo. Stefano Nemanja fu il padre del popolo serbo, ispirandogli una forte coscienza storica, religiosa e culturale.

Passarono così due generazioni di sviluppo e di pace. Un pronipote di Stefano Nemanja, Dusan, estese i suoi domini fino al golfo di Corinto e si fece incoronare a Skopje “zar dei serbi e dei greci”. Deciso a puntare alla conquista di Costantinopoli, schiacciata dai turchi che ormai controllavano l’Anatolia, morì improvvisamente. L’unità serba si sfaldò e la conquista turca fece il resto.

Alla guida dei turchi era il sultano Murad I, deciso a estendere i suoi possedimenti su tutti i Balcani. Lo scontro finale ebbe luogo alla piana dei Merli, oggi Kosovo Polje, a nord di Pristina. Il principe serbo Lazar Hrebeljanovic e il signore della Bosnja Tvrtko Kotromanic lanciarono un esercito di 25mila unità contro 40mila soldati turchi. La battaglia non fu uno scontro di religioni, come una certa retorica potrebbe descriverlo: tra le fila di Murad I erano molti i vassalli

 

Continua qui: https://www.eastjournal.net/archives/1742

 

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