NOTIZIARIO STAMPA DETTI E SCRITTI 23 LUGLIO 2018

NOTIZIARIO STAMPA DETTI E SCRITTI 23 LUGLIO 2018

A cura di Manlio Lo Presti

Esergo

Lo stolido stupisce ad ogni parola.

ERACLITO, I frammenti e le testimonianze, Mondadori Fondaz. Valla, 1980, pag. 29

 

Le bombe su Gaza del 14 luglio. Queste hanno ucciso due bambini. Nessuna ONG al soccorso

 

http://www.dettiescritti.com/

https://www.facebook.com/Detti-e-Scritti-958631984255522/

 

Le opinioni degli autori citati possono non coincidere con la posizione del curatore della presente Rassegna.

 

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IN EVIDENZA

GIULIANO AMATO GUIDA LA HITLERIZZAZIONE DEL GOVERNO

Maurizio Blondet 18 luglio 2018

“Il sovranismo ha sempre una matrice razzista. Rischia di danneggiare l’idea di Europa e di compromettere la difesa del fondamento delle istituzioni”.  Di tutti i deliri anti-razionali che il settarismo delle oligarchie ci ha fatto ascoltare la settimana scorsa, questo espresso da Giuliano Amato all’associazione avvocati e giuristi ebrei, è il più direttamente minaccioso contro il governo eletto, e il più pericoloso.

Da parte di un giudice costituzionale, l’equazione “Sovranismo = razzismo”, è di una rozzezza e semplicismo di cui il personaggio, che si ritiene un giurista, deve vergognarsi. Indica una cieca malevolenza della Corte, una dichiarata ostilità di parte: il governo non potrà aspettarsi dalla suprema istanza giuridica nessuna terzietà, nessuna oggettività di giudizio.

Abbiamo dunque una Corte apertamente faziosa, che senza alcuno scrupolo, senza nemmeno fingere, si proclama settaria; che quando sarà chiamata a giudicare, giudicherà per principio e pre-giudizio contro il governo: un pericolo estremo per la libertà politica, senza precedenti nella storia.

Se non forse nei tribunali sovietici, che come teorizzavano essi stessi, non miravano a stabilire non so che ridicola “giustizia”, ma alla “eliminazione del nemico di classe”.

Ovviamente la  volontà di recuperare la sovranità, monetaria, politica, sui propri  confini  e  sulle proprie leggi, nulla ha a che fare col “razzismo”;   è una istanza di liberazione politica  giustificata dall’oppressione di oligarchie sovrannazionali che, proprio perché non riconoscono i confini, non riconoscono il diritto come  istanza di reciprocità e umanità – perché solo all’interno dei confini si applica un diritto non disumano (basta vedere quel che han  fatto alla Grecia, o anche ai nostri italiani: povertà triplicata, invalidi con sussidio di 280 euro al mese e spese per “migrante” estraneo  e straniero da 1450…).  Ma quando Amato, non solo da giudice costituzionale, ma da ebreo fra gli ebrei, dichiara”razzista” il  “sovranismo” – con  ovvie e pesanti allusioni a Salvini –  fa di più:  da Padrone del Discorso,  sta preparando la “narrativa”  per la satanizzazione della sua vittima predestinata,  la sua trasformazione in imputata del Delitto Supremo,  imperdonabile –  ciò che prelude, e rende giustificabile, la sua futura eliminazione senza nemmeno un processo.  Che bisogno c’è di processo, una volta stabilito che chi vuole recuperare un poco di sovranità popolare è Razzista?

È il nuovo Hitler, non occorre cercare oltre.

Continua qui: https://www.maurizioblondet.it/giuliano-amato-guida-la-hitlerizzazione-del-governo/

 

 

La Rete Euro-Pedofila Mostra la Coda. In Turchia…

Di Maurizio Blondet , il 8 aprile 2014

 

Nota di Rischio Calcolato:

Signore e signori, quello che segue è un pezzo di giornalismo sconvolgente che racconta fatti noti sia in Nord Europa che in Turchia e ben documentati dalla stampa estera e da atti pubblici, fatti per nulla conosciuti in Italia (seguite i link).

 

L’impressione (tra le altre sgradevolissime) che personalmente ne ho ricavato è quella dell’esistenza di una rete europea di pedofilia ad alto livello, forse di un traffico di bambini utilizzati per atti abbietti come rito iniziatico, magari filmato, in modo che “l’iniziato” non si azzardi mai a disobbedire ai suoi confratelli.

Buona lettura

 

Questo post è tratto dalla rivista on-line EffediEffe sito di informazione a cui consigliamo caldamente un abbonamento (50€ spesi benissimo). 

 

Un giorno del 1995, un ragazzino turco di 12 anni si presenta alla polizia e dice di essere scappato da uno yacht di lusso, ancorato al porto turistico, in cui alcuni europei stanno violentando dei ragazzi. La polizia interviene e sorprende gli europei in piena attività sessuale, insieme a ragazzini; scopre anche migliaia di CD pedo-pornografici evidentemente prodotti dai «turisti». Uno degli arrestati è Joris Demmink: il Segretario Generale del Ministro della Giustizia olandese. Si apprende anche che i bambini glieli forniva un funzionario di polizia turco di nome Mehmet Korkmaz, addetto alla sicurezza di Demmink durante le sue «vacanze».

I servizi turchi offrono al Governo olandese uno scambio: il rilascio del pedofilo e il silenzio, in cambio di un favore. Il favore consiste nell’arresto di un pericoloso oppositore Curdo, che è anche un grosso mercante di droga (con cui finanzia la resistenza curda), Hussein Baybasin. L’accordo sarebbe stato stipulato direttamente fra il Primo Ministro turco e la ministra della giustizia olandese, Winnie Sorgdrager.

Continua qui:

 

 

https://www.rischiocalcolato.it/2014/04/rete-euro-pedofila-mostra-coda-in-turchia-maurizio-blondet.html

 

Pompeo rincara la dose contro la Russia, mentre Mosca minaccia i Marines in Ucraina

Emanuele Rossi20/07/2018

Pompeo calca sulla Russia: sono un pericolo per noi e per i nostri alleati. Mentre si scalda il dossier ucraino

La Russia “continuerà” ad agire cercando di minare le democrazie occidentali nell’immediato futuro, anche nel 2018 e nel 2019: secco, chiaro, preciso, non richiederebbe nient’altro da aggiungere la dichiarazione del segretario di Stato americano, Mike Pompeo, durante un’intervista alla trumpiana Fox News. “È nostra responsabilità come leader degli Stati Uniti fare tutto il possibile per impedire che interferiscano non solo nelle nostre elezioni, ma anche in maniera più ampia”.

È una linea programmatica, alla quale non servirebbe nemmeno aggiungere la puntualizzazione successiva: il presidente Donald Trump, dice il segretario, ha”ben presente quello che la Russia ha fatto in occasioni delle elezioni presidenziali del 2016 e ha dato a ognuno di noi il potere per assicurare che questo non accada più nel 2018 e nel 2020″, ossia alle midterms di novembre e alle prossime presidenziali. Ma la precisazione serve, sia come mossa politica – la presidenza ci tiene a dire che l’interferenza del 2016 è avvenuta in un periodo in cui allo Studio Ovale sedeva il detestato predecessore, ma non si ripeterà sotto questa amministrazione –, sia, soprattutto, perché il presidente sta piroettando troppo sulla questione Russia.

Dopo il faccia a faccia finlandese con Vladimir Putin, la linea seguita da Trump non è stata proprio retta e sicura: ha cambiato posizione varie volte sull’interferenza russa e su altre faccende collegate, è sembrato smentire il proprio apparato di intelligence. Che però negli ultimi due giorni ha sfruttato il palcoscenico intellettuale e specialistico dell’Aspen Security Forum per mandare

 

Continua qui: http://formiche.net/2018/07/pompeo-ucraina-usa-russia-marines/

 

 

Un detenuto su tre è straniero: ci costano 75 milioni di euro l’anno

La denuncia dei parlamentari di Fratelli d’Italia: “Rimpatriamoli: scontino le pene nei loro Paesi”

Giuseppe De Lorenzo – Sab, 21/07/2018

on è solo questione di sovraffollamento. Ma anche di costi. Ed è per questo che i deputati umbri di Fratelli d’Italia, Franco Zaffini e Emanuele Prisco, chiedono che i criminali stranieri detenuti nelle carceri nostrane vengano “rimpatriati”.

ra Terni, Perugia, Orvieto e Spoleto, infatti, dietro le sbarre albergano 1.369 condannati a vario titolo. I posti ufficialmente disponibili sarebbero 1.331, quindi c’è un po’ di sovraffollamento. Il fatto è che dei 1.369 delinquenti in cella, il 38% non è italiano. Si tratta di 518 stranieri che, teoricamente – dicono i deputati di FdI – potrebbero pagare il loro debito con la giustizia altrove. Magari a casa loro.

“I due quinti dei reclusi presenti negli istituti penitenziari della nostra regione – spiegano i deputati in una nota – vengono dall’estero: più precisamente ci sono 249 stranieri a Capanne, 121 a Vocabolo Sabbione, 91 a Maiano e 57 nell’Icat di Orvieto”. Non che nel resto d’Italia il ritornello cambi. Nel territorio nazionale su 58.759 detenuti presenti negli istituti penitenziari (dati al 30 giugno), ben 19.868 sono immigrati.

La domanda è semplice: “Quanto ci costano?”, si chiedono Prisco e Zaffini. Fare il conto non è semplicissimo. Ma per i deputati “il costo medio giornaliero di un detenuto – dicono – supera i 300 euro. Insieme al vitto e all’alloggio ci sono da sostenere le spese per il mantenimento delle prigioni, gli stipendi degli agenti penitenziari, la manutenzione dei mezzi sempre più obsoleti utilizzati per le scorte e le traduzioni, quindi le spese sanitarie (farmaci, visite specialistiche e scorte di metadone), alle quali si aggiungono figure professionali come, tra gli altri, educatori e psicologi”.

 

Continua qui: http://www.ilgiornale.it/news/cronache/solo-umbria-i-518-detenuti-stranieri-costano-56-milioni-euro-1556223.html

 

ATTUALITÀ SOCIETÀ COSTUME

LA DEMOFOBIA DELLA SINISTRA: (ma la frase di Saviano pare un falso)

Maurizio Blondet 21 luglio 2018

La demofobia, l’odio per il popolo, è ormai apertamente la bandiera dei mondialisti e della sinistra che ne ha sposato la causa. In reazione alla globalizzazione e alla sua logica mortifera, i popoli sono tornati a guardare alle patrie, alle identità, alle radici, alla sovranità, alla religione, alla morale tradizionale, elementi di freno della spinta mondialista. Così, con la riscoperta della tradizione si consuma il divorzio del popolo con la sinistra politica.

(Redazione Diplomazia Italiana)

(L’ha detto davvero?)

(Attenzione: la frase sopra attribuita a Saviano sarebbe una bufala: secondo un deblogger “David Puente”, vedi qui

https://www.ilpost.it/flashes/fake-news-saviano-lara-pedroni

Magari voi non ve ne siete accorti, ma per due giorni è circolata molto una notizia falsa su Saviano

(Se ciò è confermato, me ne scuso con Saviano e coi lettori. Il discorso sulla Demofobia delle sinistre resta)

 

(mi ricorda qualcosa. Ma cosa? Ah, ecco):

Nella carestia del 1921-222, ci furono 5.053.000 morti ….

Lenin, “il più umano degli uomini” […] considera del tutto priva di importanza  “la morte degli abitanti mezzo selvaggi, stupidi, rompiscatole dei villaggi russi”. Maxim Gorki: “Suppongo che la maggior parte dei trentacinque milioni di affamati morirà. Morirà la gente semiselvaggia, stupida, cupa dei villaggi russi, e sarà sostituita da una nuova razza di persone istruite, ragionevoli, piene di energia” (Gianantonio Valli, GiudeoBolscevismo , 2014, pag. 181)

Continua qui: https://www.maurizioblondet.it/le-demofobia-della-sinistra-ricorda-qualcosa/

 

BELPAESE DA SALVARE

Immigrazione e salute tra globalizzazione e accoglienza

Sofia Zuccalà | 17 maggio 2016

 

L’emigrazione è il fenomeno sociale che porta un singolo individuo o un gruppo di persone a spostarsi dal proprio luogo originario verso un altro luogo. Tale fenomeno può essere legato a cause ambientali, climatiche, religiose, economiche e sociali, spesso tra loro intrecciate.[1]

Le migrazioni rappresentano una costante della società umana sin dalle sue origini e non sono mai state prive di implicazioni e di costi. Sia dalla parte dei migranti, sia da parte della società accogliente sono necessari compromessi, dialogo e talvolta sacrifici per cercare di mantenere una convivenza pacifica.

I fenomeni migratori, infatti, comportano sempre una “fatica” che coinvolge anzitutto il migrante, che deve riuscire ad integrarsi e a vivere in un contesto straniero, spesso ostile. Ma anche il paese d’approdo, che deve affrontare le difficoltà insite nell’accogliere e nell’integrare il nuovo arrivato all’interno del proprio sistema sociale.

La migrazione è caratterizzata da due fattori: quello fisiologico e quello traumatico. Fisiologico perché il bisogno di emigrare verso nuovi luoghi, per i motivi sopracitati, è insito nella specie umana. Traumatico in quanto sempre e in ogni caso accompagnata da difficoltà, disagi, sofferenze e sacrifici.

 

Continua qui: http://www.cittadellascienza.it/centrostudi/2016/05/immigrazione-salute-tra-globalizzazione-accoglienza/

 

 

 

 

 

Su 447 sbarcati a Pozzallo ben 400 sono risultati infetti

20 luglio 2018

 

Con la ripartizione dei migranti e rifugiati nei vari Stati Membri dell’UE – dichiara l’europarlamentare Mario Borghezio – aumenta il pericolo della diffusione di malattie che si pensavano debellate.

 

Ad esempio, si apprende che tra i 447 immigrati giunti a Pozzallo qualche giorno fa, ben il 90%, ovvero circa 400, sono affetti dalla scabbia”.

 

Continua qui: https://voxnews.info/2018/07/20/su-447-sbarcati-a-pozzallo-ben-400-sono-infetti/

 

 

CONFLITTI GEOPOLITICI

Il sovranista ad una dimensione: il caso “NATO”

La sovranità si applica a cose che hanno più dimensioni, anche se nella nostra testa ce ne entra solo una alla volta.

 

Pierluigi Fagan  – 13 luglio 2018megachip.info

 

 

La NATO nasce improvvisamente (dai francesi in giù nessuno ne sapeva niente a parte i britannici ed ovviamente gli americani) nel 1949. Solo nel 1955, i sovietici si decidono ad opporgli il Patto di Varsavia. Poi l’URSS collassa tra l’89 ed il ’91 e la NATO si espande ad est, cooptando i Paesi prima di area russa. Oggi colleziona 29 membri di cui 26 europei, due americani (USA e Canada) e – per il momento – i turchi. Quale interesse militare hanno in comune questi associati a quasi settanta anni dalla fondazione del patto? In effetti nessuno. A cosa serve l’imponente macchina con sede a Bruxelles se USA e Russia sono allacciate e rispettivamente bloccate dalla dottrina della Mutual Assured Distruction nucleare dagli anni’60? A nulla, se non a spendere soldi inutilmente.

 

Continua qui: https://megachip.globalist.it/guerra-e-verita/2018/07/13/il-sovranista-ad-una-dimensione-il-caso-nato-2027856.html

 

 

 

 

Vaticano, Papa Francesco e la frase sconcertante sui terroristi islamici: “Sono poveri, almeno così …”

20 marzo 2018

“Cosa fa un giovane senza lavoro? Si suicida, fa il ribelle, o prende l’aereo e va in una città che non voglio nominare e si arruola all’Isis o in un altro di questi movimenti guerriglieri, almeno ha senso vivere e avrà uno stipendio mensile“.

 

Non l’ha detto Alessandro Di Battista, il grillino per cui con i terroristi bisogna trattare, ma Papa Francesco davanti ai 300 giovani accorsi lunedì in Vaticano per il Presinodo.

Continua qui:

http://www.liberoquotidiano.it/news/esteri/13320258/vaticano-papa-francesco-terrorismo-islamico-giovani-senza-lavoro-si-arruolano-senso-vita-.html

 

 

 

 

 

Pompeo rincara la dose contro la Russia, mentre Mosca minaccia i Marines in Ucraina

Emanuele Rossi20/07/2018

Pompeo calca sulla Russia: sono un pericolo per noi e per i nostri alleati. Mentre si scalda il dossier ucraino

La Russia “continuerà” ad agire cercando di minare le democrazie occidentali nell’immediato futuro, anche nel 2018 e nel 2019: secco, chiaro, preciso, non richiederebbe nient’altro da aggiungere la dichiarazione del segretario di Stato americano, Mike Pompeo, durante un’intervista alla trumpiana Fox News. “È nostra responsabilità come leader degli Stati Uniti fare tutto il possibile per impedire che interferiscano non solo nelle nostre elezioni, ma anche in maniera più ampia”.

È una linea programmatica, alla quale non servirebbe nemmeno aggiungere la puntualizzazione successiva: il presidente Donald Trump, dice il segretario, ha”ben presente quello che la Russia ha fatto in occasioni delle elezioni presidenziali del 2016 e ha dato a ognuno di noi il potere per assicurare che questo non accada più nel 2018 e nel 2020″, ossia alle midterms di novembre e alle prossime presidenziali. Ma la precisazione serve, sia come mossa politica – la presidenza ci tiene a dire che l’interferenza del 2016 è avvenuta in un periodo in cui allo Studio Ovale sedeva il detestato predecessore, ma non si ripeterà sotto questa amministrazione –, sia, soprattutto, perché il presidente sta piroettando troppo sulla questione Russia.

 

Continua qui: http://formiche.net/2018/07/pompeo-ucraina-usa-russia-marines/

 

 

 

 

CULTURA

Abbiamo ancora bisogno di eroi?

La discussione in Germania e la ripubblicazione di Thomas Carlyle

Gennaro Malgieri21/07/2018

La crisi delle ideologie egualitarie e relativiste sta generando (anche se poco se ne parla in Italia) la riscoperta di categorie culturali che per troppo tempo sono state relegate tra le anticaglie del pensiero. Il “mito” della patria – declinato in chiave identitaria non soltanto da sovranisti approssimativi che spesso e volentieri la stravolgono per legittimare pulsioni egoistiche, ma anche da una sinistra che l’ha buttata nella pattumiera del dimenticatoio ed oggi si trova a fare i conti con un sentimento che non riesce a decifrare – è uno dei più appariscenti. Accanto ad esso v’è quello dell’eroe, tenuto in cattività più o meno per gli stessi motivi e per decenni è apparso come un “residuo” della storia che non avrebbe dovuto avere più cittadinanza come tutto l’armamentario spirituale ed intellettuale in auge tra le due grandi guerre del Novecento.

Invece, come la Patria, sorprendentemente, l’eroe ritorna. E stupisce che un giornale autorevole come il tedesco “Die Zeit” abbia giovedì 12 luglio aperto il suo supplemento culturale con un’invocazione: “Sei mutig!”, sii coraggioso. Qualcosa di più di uno slogan, come è stato frettolosamente classificato, dal momento che nel suo lungo articolo-saggio Maximilian Probst ha esposto la convinzione che non c’è avvenire per una nazione come la Germania, né per altre analoghe, se la cosiddetta “società post-eroica”, espressione coniata dallo studioso Herfried Münkler, non cede il passo al coraggio di affrontare alcune delle grandi sfide contemporanee con quello spirito di abnegazione, di sacrificio e di rinunce che ha caratterizzato altre epoche della storia europea.

 

Continua qui: http://formiche.net/2018/07/eroi-discussione-germania-thomas-carlyle/

 

 

CYBERWAR SPIONAGGIO DISINFORMAZIONE

ECCO MISTER BROWDER, IL GRAN REGISTA DEL “RUSSIAGATE”.

Maurizio Blondet 19 luglio 2018

Nell’incontro con Trump ah Helsinki, Vladimir Putin ha offerto di consentire a Robert Mueller, il procuratore speciale del Russiagate che cerca prove contro Donald, di interrogare i 12 funzionari russi che Mueller accusa di avere intercettato e infiltrato i gruppi Democratici sabotando l’elezione di Hillary Clinton. Chiedendo però che in cambio, gli Usa lasciassero che i procuratori russi interrogassero “persone di interesse” americane, fra cui l’ex ambasciatore a Mosca Michael McFaul ed altri,  in “relazione alle accuse penali  contro Bill Browder”.

Orbene: è bastato che la portavoce della Casa Bianca rendesse noto che Trump sta “lavorando col suo gruppo a proposito della richiesta”; per scatenare il rabbioso panico di tutto il Deep State. Specialmente dei due nominati: Mc Faul è apparso alla tv  per bollare come “folle  e vergognosa”  la sola ipotesi che Trump potesse accedere alla richiesta russa. Quanto a Bill Browder, ha dichiarato a Fox New, fra rantoli di rabbia: “Sono un cittadino britannico, e dunque il presidente non ha giurisdizione su di me. Deve chiederlo a Theresa May, e lei non sarà felice di consegnarmi a Putin”.

A questo punto vi chiederete chi sia questo Bill Browder, di cittadinanza britannica ma nato in Usa, miliardario,  ebreo, figlio di un dirigente del   partito comunista USA che poi   divenne un testimone utile alla “caccia alle streghe”  maccartista, che la Procura russa accusa di   essere uno degli oligarchi grandi saccheggiatori della ex Unione Sovietica nella fine degli anni ’90, e specificamente di aver riciclato 1,5 miliardi di dollari  (presi alla Russia) attraverso conti esteri, cifra da cui avrebbe donato 400 mila dollari per la campagna di Hillary.

 

Continua qui: https://www.maurizioblondet.it/ecco-mister-browder-il-gran-regista-del-russiagate/

 

Intellegere, artisti e scrittori raccontano la Biblioteca delle spie

20 febbraio 2018 di Paolo Bertinetti

I tre volumi di Intellegere, la biblioteca delle spie, raccolti in un elegante cofanetto, costituiscono innanzitutto, al di là del loro valore intrinseco da un punto di vista letterario, uno splendido “oggetto da biblioteca”. La parte iconografica ne costituisce infatti una componente essenziale, in particolare per quanto riguarda il terzo volume, che è dedicato a Ferenc Pinter, di cui raccoglie alcune delle sue più belle illustrazioni insieme a diverse illuminanti testimonianze su di lui e sulla sua opera. La testimonianza più bella è quella dello stesso Pinter, che racconta come lui, ungherese per parte di padre e di madre italiana, visse i giorni della rivoluzione ungherese del 1956, la sua repressione da parte dell’Unione Sovietica e la fuga in Italia. E infine la scoperta, guardando i manifesti della serie Carpano sul lungomare di Iesolo, che il mestiere dell’illustratore sarebbe stato il suo lavoro – e la sua vita.

“Illustratore” è un termine che potrebbe sembrare limitativo. Pinter, invece, ne era serenamente fiero: non voleva essere definito “pittore” e si trovava a proprio agio di fronte a una parola che individuava benissimo la natura del suo principale e quasi esclusivo lavoro: quello di illustrare con il suo tocco sapiente, con i suoi colori da acquerello, con quelle sue figure che coglievano i personaggi nell’atteggiamento che ne racchiudeva il carattere, il significato del libro per cui aveva creato la copertina.

 

Continua qui: http://www.sicurezzanazionale.gov.it/sisr.nsf/letture/intellegere-artisti-e-scrittori-raccontano-la-biblioteca-delle-spie.html

 

 

DIRITTI UMANI – IMMIGRAZIONI

Come ho svelato quel che non si voleva vedere##

Luca Donadel 24enne. Video blogger e studente di Scienze della Comunicazione.

 

marzo 2017

Il 6 marzo ho postato un video sulla mia pagina Facebook e sul mio canale YouTube titolato “La verità sui migranti” dove, usando il sito MarineTraffic, ho monitorato le rotte delle navi delle ONG e della Guarda Costiera Italiana per vedere in quale zona effettivamente avvengono le operazioni di salvataggio.
Il video è diventato subito virale e riportato anche in diverse trasmissioni televisive e radiofoniche.

Adesso per Panorama ho tracciato il percorso di alcune navi di soccorso (vedi il video completo su Panorama.it) scegliendo a mo’ di esempio alcuni giorni degli ultimi tre mesi.

Il mio video precedente e quello attuale dimostrato che i clandestini non vengono recuperati nel canale di Sicilia, ma vengono raccolti a poche miglia dalle acque territoriali libiche e stipati a decine su gommoni (venduti in stock su siti cinesi come Alibaba) con poco carburante appena necessario a raggiungere le navi delle ONG che segnalano la loro posizione con grandi proiettori (come raccontato dall’ammiraglio Enrico Credendino). Sorge così naturale la domanda se tali operazioni siano ancora definibili di “salvataggio” o non piuttosto un servizio taxi che fa risparmiare gli scafisti.

 

Continua qui: https://www.lucadonadel.it/articolo-panorama/

 

ECONOMIA

Italia in declino da 25 anni.

Privatizzati 170.000 miliardi

Scritto il 20/2/18

È opinione diffusa tra gli accoliti della sinistra italiana che i mali economici del Belpaese siano stati in larga misura acuiti e creati dai governi presieduti da Silvio Berlusconi. Mentre un’altra grossa fetta della popolazione è convinta che si debba viceversa far risalire le cause del declino alla pazza spesa pubblica della stagione dei governi del Pentapartito, quindi grosso modo in quel periodo storico che va dal 1980 alla nascita della cosiddetta e fantomatica Seconda Repubblica (1993). Quest’ultima tesi è quella che va per la maggiore negli ambienti dei liberali moderati che indistintamente possono essere collocati all’interno del centro-destra o del centro-sinistra. In questa piccola analisi ci occuperemo invece di quel periodo che va dalla fine degli anni ’80 fino alla fine dei ’90. Scopriremo come e perché le cause di tutti i nostri mali economici siano da attribuire alle politiche intraprese durante quegli anni. Anni che hanno visto il crollo del nostro Pil e del valore della lira contro il marco tedesco e dollaro Usa e il drammatico avvento delle privatizzazioni. L’Italia perderà terreno nei confronti della Francia (-21%), della Germania (-29,3%), della Gran Bretagna (-11,1%), del Giappone (-27,7%) e degli Stati Uniti (-25,8%). Per ricchezza prodotta il nostro paese raggiungerà il suo punto più elevato nel 1986 entrando a pieno titolo al quinto posto delle nazioni del G6 e scavalcando anche la Gran Bretagna per 47 miliardi delle vecchie lire.

 

 

Continua qui: http://www.libreidee.org/2018/02/italia-in-declino-da-25-anni-privatizzati-170-000-miliardi/

 

 

 

 

Macroeconomia, mezzo secolo di regresso

Sergio Bruno – 20 giugno 2018

Nell’esegesi del libro di Francesco Saraceno “La scienza inutile”, i limiti di Keynes e alcuni errori che iniziano ad emergere anche tra gli studiosi di stampo neoclassico, dallo scarso peso al contesto di forti disuguaglianze alla sottovalutazione dei “prezzi ombra” di lavoro, beni e servizi.

Di questi tempi, che piovono dal cielo dei governi, pesanti come chicchi di grandine, quasi solo atteggiamenti e decisioni densi di insipienza, mi vien da pensare come, nella prima metà del Novecento, vi sia stata una vera e propria rivoluzione copernicana nella comprensione dei fatti economici, con studiosi capaci di “vedere al di là del velo delle mere apparenze”, come accadde quando fu faticosamente superato il geocentrismo. Allo stesso tempo mi chiedo come negli ultimi cinquant’anni, invece, possa esservi stato in vaste parti della teoria economica un regresso cognitivo altrettanto sorprendente. Ed è interessante pure come tutto ciò, rivoluzione e controrivoluzione, abbia avuto riflessi importanti sulla cultura espressa dalla sfera politica e da quella della comunicazione influente.

La prima rivoluzione mi sembra tanto ovvia quanto ampiamente sottovalutata e per certi versi non pienamente compresa, quanto meno se si pensa che chi conosce bene i rivoluzionari della prima ora in macroeconomia – Robertson, Keynes, Hansen, Lerner- potrebbe fare fatica a vedere la parentela che questi studiosi hanno con quelli, da Pigou a Coase, che hanno posto con grande anticipo le premesse per una critica radicale all’efficienza dei mercati, evidenziando addirittura come il sistema dei prezzi espresso dal libero agire del mercato sia un pessimo indicatore di valori relativi, e quindi fonte di distorsioni sistematiche nell’uso delle risorse.

http://sbilanciamoci.info/macroeconomia-mezzo-secolo-di-regresso/

 

 

 

 

Adesso lo certificano i numeri: i migranti sono solo un costo

I numeri del’l’ultimo rapporto di Itinerari Previdenziali, realizzato dal centro studi di Alberto Brambilla: a pesare sono le spese sanitarie per i migranti

Claudio Cartaldo – Lun, 14/05/2018

I numeri parlano chiaro: i migranti non sono un guadagno. O almeno non lo sono per come ce l’hanno sempre raccontata.

La favoletta “ci pagheranno le pensioni“, per quanto formalmente corretta, non tiene infatti conti di altri fattori. Come le spese mediche per gli immigrati (anche irregolari).

Andiamo con ordine. Secondo l’ultimo rapporto di Itinerari Previdenziali, realizzato dal centro studi di Alberto Brambilla, è vero che il saldo tra contributi versati e pensioni erogate ai migranti è positivo. Ma non bisogna fermarsi a questo. “Se si prova a fare un bilancio complessivo tra entrate e uscite del 2015 e si sommano le relative poste per gli immigrati extra comunitari e neo-comunitari – si legge nel rapporto, come riporta Libero – otteniamo una stima per le entrate contributive che ammonterebbero a circa 9,5 miliardi di euro, di cui la quota a carico dei lavoratori è di circa 2,6 miliardi. Le entrate fiscali che riguardano salari tra i 10mila-12mila euro superano di poco la soglia di esenzione Irpef, le uscite stimate per pensioni e prestazioni a sostegno del reddito sarebbero di circa 1,9 miliardi di euro, con un saldo positivo dell’anno di circa 700 milioni di euro”.

 

Continua qui: http://www.ilgiornale.it/news/cronache/adesso-certificano-i-numeri-i-migranti-sono-solo-costo-1526395.html?mobile_detect=false

 

GIUSTIZIA E NORME

Leggi incomplete e più di 600 decreti attuativi da adottare: ecco l’eredità di Renzi e Gentiloni al governo Conte

Decine di provvedimenti chiave ancora incompleti. Tra di essi, Sblocca Italia, Buona Scuola e leggi di Bilancio. Openpolis: “Più tempo passa, più rischiano di scadere i termini previsti per l’adozione, più è probabile che una legge rimanga tronca”

di Luisiana Gaita | 17 luglio 2018

L’eredità di Renzi e Gentiloni al governo Conte misurata a suon di decreti attuativi. Sono 641, per la precisione, quelli ancora da adottare dalla scorsa legislatura: 251 risalenti al governo Renzi e 390 a quello guidato dal suo successore a Palazzo Chigi. Molte leggi chiave sono ancora incomplete. Tra queste, spiccano numerose leggi di bilancio che, per loro natura, richiedono un elevato numero di decreti attuativi. Ma c’è davvero di tutto: dalla riforma della Giustizia, al ddl Concorrenza, passando per la Green economy.

TORNA ONLINE IL SITO PER IL MONITORAGGIO – Nei giorni scorsi, dopo un periodo in cui era inaccessibile, è tornato online il sito dell’Ufficio per il programma di governo (Upg) della Presidenza del Consiglio dei ministri. Sulla piattaforma è stato pubblicato il primo report dell’ufficio sotto la guida dell’esecutivo Conte. “Si tratta di una piattaforma fondamentale per monitorare l’iter dei decreti attuativi” spiega l’osservatorio civico Openpolis che, proprio a giugno, aveva chiesto all’esecutivo gialloverde di rimettere online il sito. Nel primo report, oltre a fare il punto sul primo mese di governo (9 sedute del consiglio dei ministri e 12 provvedimenti deliberati), viene anche aggiornata la situazione ereditata dalla legislatura precedente.

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https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/07/17/leggi-incomplete-e-piu-di-600-decreti-attuativi-da-adottare-ecco-leredita-di-renzi-e-gentiloni-al-governo-conte/4499673/

 

 

Basta impedire al padre di vedere il figlio per due giorni per commettere reato

Anche se l’inottemperanza al provvedimento giudiziale si è avuta in due sole occasioni, la madre che impedisce gli incontri padre figlio risponde penalmente

 

di Valeria Zeppilli – 17/07/2018

 

Per essere chiamati a rispondere penalmente del reato di cui all’articolo 388, comma 2, del codice penale basta impedire al padre di vedere il figlio per due sole volte: l’inottemperanza al provvedimento giudiziale di separazione, pur se contenuta, genera sempre una penale responsabilità.

Almeno questo è l’avviso del Tribunale di Castrovillari, che con la sentenza numero 471/2018 qui sotto allegata ha condannato a due mesi di reclusione una donna che aveva impedito all’ex marito di incontrare loro figlio in due occasioni senza alcuna plausibile ragione a sostegno della propria condotta.

A consolidare il convincimento del giudice vi era anche la circostanza che, sebbene il capo di imputazione riguardasse solo due omissioni, successivamente il padre non riuscì più a incontrare il minore.

Continua qui: https://www.studiocataldi.it/articoli/31220-basta-impedire-al-padre-di-vedere-il-figlio-per-due-giorni-per-commettere-reato.asp

 

 

GIUDICE GIULIANO AMATO, ECCO QUAL E’ LO STATO RAZZISTA

Maurizio Blondet 20 luglio 2018

In Israele sorge un razzismo simile a quello del nazismo ai suoi inizi”. A dirlo non è un suprematista ariano, ma Zeev Sternhell, una delle  grandi figure della cultura ebraica:  membro dell’Accademia ebraica, docente all’università ebraica  di Gerusalemme, storico di valore  mondiale – i suoi saggi sulla storia dei fascismi europei sono  fonti di riferimento esemplari sul tema. Adesso, in un intervento su Le Monde, Sternhell si domanda: quando precisamente questo stato  “nato nel 1948, fondato sulle rovine dell’ebraismo europeo e a prezzo  del sangue dell’1% della sua popolazione, fra cui migliaia di sopravvissuti alla Shoah, è divenuto – per i non ebrei sotto il suo dominio – un mostro?”.

 

Continua qui: https://www.maurizioblondet.it/giudice-giuliano-amato-ecco-qual-e-lo-stato-razzista/

 

LAVORO PENSIONI DIRITTI SOCIALI

Salari cinesi per tutti: ormai sono più alti che in Est Europa

Scritto il 10/3/18

 

O la Cina sta raggiungendo alcune zone dell’Europa in termini di salari, o le retribuzioni nei paesi entrati più di recente nell’Unione Europea sono schiacciati dalla competizione globale sul lavoro, una competizione che la Cina vince a mani basse. «In realtà, si tratta di entrambe le cose», scrive Kenneth Rapoza su “Forbes”. La notizia? Sarà la Cina a dettare, nel mondo, la futura quota del salario medio – anche in Europa. A Shangai le retribuzioni medie mensili ammontano a 1.135 dollari, a Pechino sono 983 e a Shenzen 938. «Sono più alte che in Croazia, nuovo paese membro dell’Unione Europea: lo stipendio medio netto in Croazia è di 887 dollari al mese». Le paghe di Shanghai, in particolare, sono anche superiori a quelle di altri neo-membri dell’Eurozona, paesi baltici come la Lituania (956 dollari al mese) e la Lettonia (1.005), mentre in Estonia – paese che ha aderito all’euro nel 2011 – il reddito medio è pari a 1.256 dollari. Negli ultimi dieci anni, scrive Rapoza in un’analisi tradotta da “Voci dall’Estero”, l’Europa ha cercato di integrare nell’Ue la manodopera qualificata a basso costo dall’Europa dell’Est, mentre già nel 2002 la Cina si è pienamente integrata nella forza lavoro globale, entrando a far parte del Wto. L’ingresso di questi due enormi bacini di manodopera nella forza lavoro mondiale «ha posto le basi per la stagnazione dei salari tra i lavoratori meno qualificati delle catene di montaggio in tutto il mondo».

In gergo economico, il fenomeno è descritto come “appiattimento della curva di Phillips”, come spiega Neil MacKinnon, economista di Vtb Capital.

 

 

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Il feticcio della relazione tecnica: ultima arma di distrazione di massa

di Luigi Oliveri – 15 luglio 2018

 

Egregio Titolare,

Ella cosa farà nel 2028? Come dice? Troppo lungo il termine per saperlo? Certo, 10 anni sono tanti. Ma per fortuna, in Italia, c’è chi sa perfettamente che tra 10 anni, e per tutto il decennio 2019-2028, i rapporti di lavoro a tempo determinato diminuiranno al tasso costante di 8.000 l’anno, per effetto del “decreto dignità”.

Ora, Titolare, che l’ennesima riforma alla normativa sulla regolazione dei contratti a termine mostri più ombre che luci appare piuttosto oggettivo. S’è già scritto molto sul rischio che il ritorno delle cause giustificative, sia pure limitato ai soli rinnovi dei contratti con durata iniziale di almeno 12 mesi, conduca ad una nuova esplosione del contenzioso. Si è anche rilevato che una riforma limitata alla sola regolazione delle forme contrattuali, in assenza di interventi di politica economica capaci di garantire incremento degli investimenti e del Pil, difficilmente può creare nuova occupazione stabile.

Il Jobs Act, del resto, pur avendo oggettivamente contribuito all’incremento dell’occupazione rispetto alla voragine prodottasi tra il 2011 e il 2014, ha comunque portato al risultato opposto rispetto a quello enunciato: l’incremento esponenziale proprio dei contratti a termine in sfavore di quelli a tempo indeterminato, nonostante questi fossero qualificati come la forma comune di regolazione del rapporto di lavoro.

Continua qui: https://phastidio.net/2018/07/15/il-feticcio-della-relazione-tecnica-ultima-arma-di-distrazione-di-massa/

 

 

 

 

LA LINGUA SALVATA

La trattativa giudici-lingua italiana

In una lingua improbabile escono le motivazioni della sentenza sulla trattativa Stato-mafia

Vittorio Sgarbi -, 21/07/2018

L’accusa si sofferma sugli incontri che Vittorio Mangano ebbe con Dell’Utri «per sollecitare l’adempimento degli impegni presi durante la campagna elettorale, ricevendo ampie e concrete (sic!) rassicurazioni».

Il collegio giudicante conviene che le iniziative non «fossero state effetto diretto di una minaccia», legandole piuttosto a «libere scelte di quella consistente componente di soggetti facenti parte (sic!) di Forza Italia che, per risalente (sic!) asserita (sic!) vocazione garantista, da tempo si battevano contro alcuni provvedimenti adottati in funzione antimafia dai precedenti governi»…

 

Continua qui: http://www.ilgiornale.it/news/cronache/trattativa-giudici-lingua-italiana-1556023.html

 

 

 

PANORAMA INTERNAZIONALE

Globalizzati e sempre più poveri: come nell’Impero Romano

Scritto il 03/11/17

I banchieri centrali non hanno mai fatto tanti danni all’economia mondiale quanti ne hanno fatti  in questi ultimi dieci anni. Possiamo anche dire che finora non hanno mai avuto tanto potere per farlo. Se i loro predecessori avessero avuto questo potere… chissà? Comunque, l’economia globale non è mai stata più interconnessa come lo è oggi, soprattutto per effetto dell’avanzamento del globalismo, del neoliberismo e forse anche della tecnologia. Ironia della sorte, tutti e tre questi fattori vengono continuamente magnificati come forze del bene. Ma gli standard di vita per molti milioni di persone in Occidente sono scesi – o sono pieni di incertezze – mentre milioni di cinesi ora hanno un livello di vita migliore. Alle persone in Occidente hanno detto di guardare a questo come ad uno sviluppo positivo; dopo tutto, permette di comprare prodotti che costano meno di quelli che produrrebbero le industrie nazionali. Ma insieme al loro posto di lavoro nella produzione, è sparito anche tutta la loro way of life, il loro modello di vita. O, piuttosto, si è nascosto dietro un velo di debiti, tanto da non poter credibilmente negare che circa tre quarti degli americani hanno difficoltà a pagare le bollette. Cosa che sicuramente non succedeva dagli anni ’50 e ’60.

 

Continua qui: http://www.libreidee.org/2017/11/globalizzati-e-sempre-piu-poveri-come-nellimpero-romano/

 

 

Matteo Renzi riceve ordini dai Rothschild di Londra…

Financial Times, Renzi fai come Blair

17 Ago 2013 – Posted by Iskra

Il XXI Secolo… quello della dittatura planetaria dei masso-capitalisti? NO! Sarà quello della Rivoluzione Comunista a livello mondiale.

 

La P1 dei Rothschild ordina a Renzi di fare come il laburista Tony Blair: “La lezione di Blair è che i partiti si conquistano dall’interno”. I Rothschild lo affermano tramite il loro giornale Financial Times. E il Corriere della Sera del 7 agosto 2013, riportato qui sotto che fa, rilancia l’ordine?

 

Continua qui: http://www.iskrae.eu/matteo-renzi-riceve-ordini-dai-rothschild-di-londra-financial-times-renzi-fai-come-blair/

 

POLITICA

QUANDO I DELIRI DEI SINISTRATI SUPERANO LA FANTASIA

Federica Francesconi – Facebook – 20 luglio 2018

 

La devastazione che negli ultimi mesi sta colpendo la mente dei sinistrati procede a passo spedito. La sconfitta alle ultime elezioni politiche è stata un duro colpo per la classe dirigente de’ sinistra. Ormai diversi suoi esponenti stanno perdendo le staffe, e anche il senno. Come un certo Gilberto Corbellini, dirigente del CNR, che in una sua recente intervista ha accusato gli italiani di essere xenofobi ed egoisti. Secondo questo esimio ricercatore, la cura da applicare agli italiani, sottinteso in modo coatto, è drogarli per farli diventare più buoni ed accoglienti, traducasi piu arrendevoli e mentecatti. Come? Basta fargli inalate l’ossitocina, un ormone che aumenta l’altruismo, e voilà, il popolo italiano diventerà a immagine e somiglianza dei suoi manipolatori. Incredibile vero?

Ma non è finita qui. Un’altra esimia rappresentante dell’intellighenzia di sinistra, Elisabetta Gualmini, docente all’università di Bologna, in un suo recente intervento ha avuto la faccia tosta di dichiarare che i migranti che vogliono raggiungere l’Italia via mare non pagano gli scafisti. Come no! Si tratta di una leggenda metropolitana propagata dai complottisti. La professoressa, come ella esige essere chiamata, stavolta l’ha sparata talmente grossa che anche gli alieni della galassia di Andromeda hanno sghignazzato.

https://www.facebook.com/federica.francesconi.3?hc_ref=ARTrUCC7BqUe4iOG8JJlb–vxijusQeGrd2jD-2Dpgo0k97E6zq_C4UZOd6bJ4mYp88&fref=nf

 

 

 

 

 

 

SCIENZE TECNOLOGIE

Non lontano da Pyeongchang si sono svolte gare di slalom tra robot umanoidi © AFP 2018 / WANG ZHAO

16.02.2018

In una località sciistica sudcoreana si sono svolte le gare di slalom tra robot umanoidi: complessivamente hanno gareggiato 8 squadre in rappresentanza di università e società.

Al primo posto si è classificato il robot Taekwon V alto 125 centimetri, che è riuscito a scendere dopo aver superato con successo tutte le bandierine, riporta The Korea Herald.

Molti sport tecnologici non sono solo interessanti in sè, ma diventano anche fonte di nuove tecnologie. Ad esempio l’alta competizione delle scuderie in Formula 1 costringe gli ingegneri a migliorare costantemente le auto e molte soluzioni tecnologiche che hanno creato dopo alcuni anni trovano applicazione nella produzione di auto in serie e persino nei veicoli blindati.

Il ministero del Commercio, dell’Industria e dell’Energia della Corea del Sud in collaborazione con l’Istituto coreano per lo sviluppo della robotica ha organizzato le gare di slalom denominate Edge of Robot: Ski Robot Challenge.

VIDEO QUI: https://youtu.be/HQxbLkOsv5Q

Continua qui:

https://it.sputniknews.com/mondo/201802165656637-Taekwon-V-Edge-of-Robot-Ski-Robot-Challenge-tecnologia-sport-VIDEO/?utm_source=https://www.facebook.com/&utm_medium=short_url&utm_content=gJPY&utm_campaign=URL_shortening

 

STORIA

Italia, potenza scomoda: dovevamo morire, ecco come

Scritto il 02/5/13                                                        RILETTURA NECESSARIA – PER RICORDARE

 

Il primo colpo storico contro l’Italia lo mette a segno Carlo Azeglio Ciampi, futuro presidente della Repubblica, incalzato dall’allora ministro Beniamino Andreatta, maestro di Enrico Letta e “nonno” della Grande Privatizzazione che ha smantellato l’industria statale italiana, temutissima da Germania e Francia.

È il 1981: Andreatta propone di sganciare la Banca d’Italia dal Tesoro, e Ciampi esegue. Obiettivo: impedire alla banca centrale di continuare a finanziare lo Stato, come fanno le altre banche centrali sovrane del mondo, a cominciare da quella inglese.

Il secondo colpo, quello del ko, arriva otto anni dopo, quando crolla il Muro di Berlino. La Germania si gioca la riunificazione, a spese della sopravvivenza dell’Italia come potenza industriale: ricattati dai francesi, per riconquistare l’Est i tedeschi accettano di rinunciare al marco e aderire all’euro, a patto che il nuovo assetto europeo elimini dalla scena il loro concorrente più pericoloso: noi. A Roma non mancano complici: pur di togliere il potere sovrano dalle mani della “casta” corrotta della Prima Repubblica, c’è chi è pronto a sacrificare l’Italia all’Europa “tedesca”, naturalmente all’insaputa degli italiani.

E’ la drammatica ricostruzione che Nino Galloni, già docente universitario, manager pubblico e alto dirigente di Stato, fornisce a Claudio Messora per il blog “Byoblu”.

 

Video qui: “Guido Galloni: Come ci hanno deindustrializzato”: https://youtu.be/5lPGzvfnI9M

 

 

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Donne malgrado il Sessantotto

Laura Fortini – 15 luglio 2018

 

Sempre aperto e mai concluso il dibattito su cosa sia venuto prima in Italia, il Sessantotto o i piccoli gruppi che tanto hanno contato nel farsi successivo del movimento femminista degli anni Settanta. Difficile ancora oggi dire se venne prima il Demau, gruppo Demistificazione autoritarismo patriarcale che iniziava a riunirsi tra il ‘65 e il ‘66 a Milano o il Sessantotto come movimento collettivo: il volume Donne nel Sessantotto, a firma del gruppo Controparola, colloca le donne alle quali sono dedicati sedici ritratti di vite significative nella sfera dell’eresia, annunciata nel ’63 dalla Mistica della femminilità di Betty Friedan e salutata nel ’68 dai versi che Alba de Céspedes dedicò alle ragazze del maggio francese, come ricorda Maria Serena Palieri nel saggio introduttivo. Il gruppo Controparola, fondato nel 1992 da Dacia Maraini e autore anche di Donne del Risorgimento (2011), Donne nella Grande Guerra (2014) e Donne nella Repubblica (2016) sempre per Il Mulino, ritiene infatti le donne scelte a rappresentare un periodo così significativo per la storia italiana comunque e sempre eretiche: siano esse l’artista Carla Accardi, la cantautrice Giovanna Marini, la brigatista Mara Cagol, la pedagogista montessoriana Elena Gianini Belotti, oppure Rossana Rossanda, Tina Lagostena Bassi, Emma Bonino, per le quali diviene difficile trovare una definizione univoca che riesca a rappresentare le mille forme del loro impegno; e, tra le molte, quelle forse meno note ma non per questo meno significative come Mira Furlani, che celebra l’eucarestia insieme ad altre nel 1988 a conclusione di un lungo percorso di liberazione teologica; Annabella Miscuglio, regista e fondatrice del Filmstudio a Roma; Perla Peragallo, la cui militanza nel teatro con Leo de Berardinis tanto ha significato per la scena teatrale italiana.

Continua qui: https://www.alfabeta2.it/2018/07/15/donne-malgrado-il-sessantotto/   

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