NOTIZIARIO STAMPA DETTI E SCRITTI 19 AGOSTO 2019

NOTIZIARIO STAMPA DETTI E SCRITTI 19 AGOSTO 2019

A cura di Manlio Lo Presti

Esergo

Grande cantore è colui che canta i nostri silenzi.

KAHLIL GIBRAN, Aforismi, Barbera, 2008, pag. 23

 

http://www.dettiescritti.com/

https://www.facebook.com/Detti-e-Scritti-958631984255522/

 

Le opinioni degli autori citati possono non coincidere con la posizione del curatore della presente Rassegna.

 

Tutti i numeri dell’anno 2018 e 2019 della Rassegna sono disponibili sul sito www.dettiescritti.com 

 

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SOMMARIO

 

Per questi poverissimi 1

Lo sapete come si crea il razzismo e l’intolleranza?

Open Arms, medico smonta la balla: i migranti sbarcati stavano tutti bene 1

Il medico di Lampedusa nei guai perché i migranti non sono malati 1

Attenti al “governo ombra” che non fa gli interessi degli italiani 1

Jeffrey Epstein, il video che fa tremare la Corona: “Andrea d’Inghilterra che entra a casa sua con le ragazze” 1

Jeffrey Epstein, orrore sessuale: “Ragazzine nude nella vasca”. Foto choc, una pista porta a Fidel Castro 1

Vittorio Sgarbi e Emanele Emmanuele inaugurano la seconda stagione di mostre a Sutri

Bibbiano, la psicoterapeuta: “Danni enormi ai bambini, difficile mettere una toppa” 1

L’omelia sovranista di Don Donato che scandalizza la sinistra. 1

C’È SOLO IL CAOS, SERVE IL VOTO. 1

Come cambiare prospettiva e ripensare le democrazie occidentali 1

Link Campus University: Tempesta in arrivo dagli USA sull’Italia di Renzi 1

Ong, “5000 euro al mese per fare traffico di schiavi” 1

NORVEGIA, IL FALLIMENTO DELL’INTEGRAZIONE. 1

Cgia Mestre, nel 2019 perse 6.500 imprese artigiane 1

Banche in utile grazie ai tagli al personale 1

L’antiitalianità

Spopolamento del pianeta 1

Iran e rischi per l’Italia

Francesco. Un papa da dimenticare. 1

GERMANIA, MERKEL VUOLE SFORARE IL PAREGGIO DI BILANCIO. 1

Sergio Mattarella e il governo dell’inciucio Pd-M5s. L’ipotesi raggelante: Enrico Letta premier 1

Lettera dal caro amico Paolo S. che volentieri pubblico: 1

Quei legami tra la Casaleggio e Soros che i grillini bollano come fake news 1

Quando Keynes “corresse” il Trattato di Versailles E vide il futuro dell’Europa 1

Nilde Iotti

 

 

EDITORIALE

Per questi poverissimi

Manlio Lo Presti 14 08 2019

 

Prosegue la farsa della nave Ong che da 12 giorni è in mare e non vuole sbarcare in Libia ma VUOLE PER FORZA SBARCARE IN ITALIA, come peraltro perorato a gran voce da tutto il generone Dem e ora anche da attori internazionali di Hollywood e dintorni.

Questa insistenza maniacale per l’Italia non nasconde forse commerci occulti di merce, armi, stupefacenti, danaro sporco, organi umani che si marciscono e bisogna fare in fretta, prostituzione???

Tutto questo “bendiddio” nascosto nelle stive di queste imbarcazioni sequestrate poi liberate e MAI DEMOLITE?????

Va da sé che questi attoroni si guardano bene dall’andare a vedere cosa succede in Biafra, in Congo ed altri Paesi uccisi da guerre pilotate per razziare le materie prime e dove ci sono bambini morenti che gli avvoltoi guardano aspettando di divorarli appena morti di stenti!

 

Avvoltoio aspetta la morte del bambino agonizzante per la fame

 

FA PIÙ “FASHION” SALIRE SULLE IMBARCAZIONI ONG

CON LE QUALI SI POSSONO ANCHE INCASSARE

“COMPARSATE” DAI 250.000 DOLLARI IN SU!!!

 

Per questi poverissimi non si muove l’ONU i cui esponenti sono stati anche accusati di violenze sessuali e di ruberie colossali delle forniture.

Per questi poverissimi non si muove EL PAMPERO che parla ossessivamente di immigrazione (che questi si fottano, non hanno soldi. Non sono MIGRANTI-PAGANTI) e tace sulle devastazioni in Africa, FORSE PERCHÉ il vaticano possiede MILIARDI DI EURO IN AZIONI DELLE SOCIETÀ MINERARIE??????????

 

Per questi poverissimi non si muovono i buonisti DEM/ROLEX, L’ANPI, LE FEMMINISTE, I QUADRISEX, GLI SDEGNOSI E SPREZZANTI PSEUDOINTELLETTUALI POST-TOGLIATTIANI, il vaticano, l’avatar del Quirinale …

Per questi poverissimi non si muovono i governi.

Per questi poverissimi non si muovono le associazioni di volontariato, le coop, le case-famiglia, ecc.

Per questi poverissimi non si muovono le grandi FIRME giornalistiche

Per questi poverissimi non si muove il CARDINALE ELETTRICISTA (che tace pure sull’horror di Bibbiano).

 

Ci vuole fortuna a nascere e pure a morire senza eccessive sofferenze …

 

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10219973751523723&id=1520773895

 

 

 

IN EVIDENZA

Lo sapete come si crea il razzismo e l’intolleranza?

Emanuela Rebaudengo da Fabio Armano

15 08 2019

 

Si prende un paese con un popolo di norma accogliente e tollerante, e per il comodo ed i lucro di pochi, lo si sottopone per anni ad una pressione migratoria insostenibile ed assolutamente ingestibile, che sebbene sia composta in assoluta prevalenza di maschi adulti non integrabili ed incompatibili con qualsiasi forma di civile convivenza,  frutta lo stesso un mucchio di soldi a certe cooperative rosse e fornisce tanta manodopera a basso costo per la criminalità e per certi “caporali accoglienti” dei campi agricoli, fino a quando però i giardini pubblici non divengono giungle nelle quali le mamme italiane possono portare i loro bambini solo ed esclusivamente negli orari stabiliti da spacciatori da 90KG che si aggirano seminudi e scalzi tra le siepi, e le periferie o i mezzi pubblici si trasformano in macellerie nelle quali agli incauti controllori che chiedono biglietti alle “risorse sbagliate” gli si amputano braccia a colpi di machete, o si finisce alle adolescenti fatte a pezzi a Macerata e riposte nei trolley con alcuni organi mai rinvenuti.

A quel punto, ci saranno i primi che inizieranno timidamente a far notare che la situazione prende delle pieghe preoccupanti.

Vanno immediatamente isolati dalla stampa, gli opinionisti, i politologi ed ogni conduttore radiotelevisivo debitamente prono al sistema mondialista, accusandoli di essere dei bigotti intolleranti, che non capiscono la bellezza del multiculturalismo.

Nel frattempo, se ne fanno arrivare altri 200 mila.

A quel punto occorre passare alla fase del condizionamento collettivo, utilizzando l’informazione televisiva e cartacea “PDSTREAM”, e cioè il 90% sul totale, imponendo attraverso i loro media il pensiero unico secondo il quale si è “buoni” e persone “ degne” solo se si accetta di accogliere immigrati nelle misure e modalità stabilite dalla sinistra, altrimenti, ogni qualsiasi opinione difforme va immediatamente etichettata come quella di persone “cattive ed indegne”, nonché meritevoli della pubblica gogna mediatica da parte di quelli col compito di dare massimo risalto a qualsiasi caso di cronaca trasformabile in un “grave episodio di razzismo”, mentre minimizzano se non addirittura occultano del tutto ogni qualsiasi episodio che possa nuocere in qualsiasi modo alla propaganda immigrazionista, senza farci mancare casi di presunto razzismo come quello urlato ai quattro venti per 5 giorni di fila, fino a far sparire la notizia in un miserevole insabbiamento silente non appena hanno saputo che l’uovo in faccia all’atleta di origine nigeriana, lo aveva tirato il figlio di un assessore del PD, rivelazione che per altro ha provocato la prodigiosa guarigione dell’atleta nell’arco di un pomeriggio, sebbene fino al giorno prima dichiarasse che rischiava di rimanere cieca e forse tetraplegica, “per colpa del razzismo”.

Nel frattempo, se ne fanno sbarcare altri 150 mila.

Poi si prende il ROM Remi Nikolic, tanto per fare uno dei tanti esempi disponibili, che nel 2012 investì volutamente con il suo SUV il vigile urbano Nicolò Savarino uccidendolo, e gli si concedono al processo delle attenuanti sulla base del “contesto di vita familiare difficile nel quale è cresciuto”, grazie alle quali nel 2013 ottiene una condanna a 15 anni invece dei 26 richiesti, per poi ridurla a 9 anni ed 8 mesi nel 2015, ed arrivare nel 2017 all’affidamento in prova ai Servizi Sociali ed un lavoro in semilibertà presso il teatro La Scala di Milano, che dopo nemmeno 4 anni di carcere vero lo fa uscire ogni mattina, e nel mentre si condannano ristoratori, benzinai, ed orefici colpevoli di essersi difesi da rapinatori stranieri ed irregolari sul nostro territorio nelle proprie abitazioni a pene prive di qualsiasi attenuante, e con tanto di risarcimenti per le famiglie dei delinquenti.

 

Intanto ne sono sbarcati altri 200 mila.

 

Nel mentre, uno dei rarissimi politici che si oppone a tutto questo scempio, porta il suo partito dal 3% al 37% del consenso popolare nell’arco di 4 anni, cosa che dovrà far scattare istantaneamente tutti i sistemi di allarme ed i “presidi della resistenza” ideologica di sinistra, provvedendo immediatamente a farne la peggiore persona che abbia mai calpestato la Terra,  scatenandogli contro una campagna mediatica di odio e demonizzazione a reti e giornali unificati che nemmeno Hitler dovette mai subire, e facendo dei suoi elettori, o dei rari personaggi del mondo del giornalismo o dello spettacolo a lui vicini, una uniforme ed indistinta massa di ignoranti vicini all’analfabetismo, con scolarizzazioni molto basse, descrivendoli come la parte peggiore del paese.

Nel mentre se ne fanno sbarcare altri 300 mila, ma scoppia uno scandalo a livello nazionale nel quale una telefonata intercettata di un certo Buzzi, ci spiega nel dettaglio su quali fondamenta poggino le basi dell’umanità accogliente di sinistra, e ci da modo di vedere 42 componenti del partito più umanitario e buono di questo paese, finire tra gli indagati ed arrestati. Ci penserà poi la stampa allineata a minimizzare tutto in 5 giorni.

Si arriva così ai giorni nostri, al volere popolare calpestato ogni giorno.

Si arriva alle liberazioni di aggressori ghanesi o camerunensi senza alcun titolo per essere in Italia, che escono dai tribunali ridendo mentre gli agenti di Polizia che li avevano fermati per un controllo sono ancora in ospedale sotto ai ferri a far ricucire tagli delle coltellate, ed i morsi ricevuti.

Si arriva ai vicoli di Genova nei quali regna la mafia nigeriana dello spaccio, sebbene per i genovesi di sinistra la priorità sia quella di andare al comizio di Salvini per urlare che non lo vogliono.

Si arriva alla sponda ideologica di sinistra che attua una sistematica trasformazione in “razzismo e fascismo” di qualsiasi istanza popolare che chieda anche solo ordine, sicurezza e rispetto delle regole.

Alle accuse di “disumanità” verso chi si oppone a questo lento soccombere, da parte di quella chiesa che con l’accoglienza ha intascato nel solo 2018  all’incirca 1,8 miliardi di euro, con vescovi e pretonzoli vari che auspicano come i leghisti non debbano più  andare a messa, proprio mentre Don Sergio Librizzi, responsabile della Caritas di Trapani, viene condannato a 7 anni per i favori sessuali che chiedeva ai giovanottoni neri  in cambio dello status di “rifugiati”, e Don Scordio, responsabile dell’Opera Misericordia di isola Capo Rizzuto, finisce indagato per un giro da di 5 milioni di euro incassati indebitamente grazie all’accoglienza, e l’elenco potrebbe proseguire alla grande.

Si arriva ai servizi “pietisti” dei TG nei quali ogni volta che si tratta del tema immigrazione, per plagiare ed indurre sensi di colpa nell’opinione pubblica, vi mostrano sempre e solo il bambinello col giubbottino di salvataggio passato di trafficante in trafficante, senza che ci spieghino mai perché loro possono mostrarci il bambino per forzare a pensare che non sono tutti delinquenti, corretto, senza che però nessuno possa mostrare loro il trolley insanguinato di Pamela per ricordargli che non sbarcano nemmeno solo bambini. Corretto anche questo.

Si arriva alle invettive, agli insulti, alle menzogne continuate e reiterate, fino ad una sinistra arrogante, prevaricatrice, ebbra di un odio ed una supponenza indescrivibile, che dalle ZTL delle loro superiorità morali presso le quali di sicuro gli immigrati non ce li vogliono, puntano i loro ditini accusatori verso gli abitanti di quelle periferie usate dalla sinistra come discarica per tutto il degrado prelevato in giro, nelle quali quelli che accusano con cotanto sdegno hanno però comprato appartamenti da 170 mila euro che oggi tra occupazioni abusive, spaccio, prostituzione, aggressioni, rapine, ricettazioni, e tutto il resto, ne valgono si e no 50 mila, ma devono sentire nonostante ciò le reprimende di ricchi ed agiati attori, cantanti, giornalisti, ed ipocriti a varie sfumature di rosso, che li criticano ed accusano di essere dei “razzisti aizzati da Salvini”,  in quanto incapaci di vivere gomito a gomito con cotanto “arricchimento culturale” senza gradirlo, mentre quelli della “sinistra & champagne” invece fanno gli accoglienti in una misura che è direttamente proporzionale alla distanza che intercorre tra le loro villette radical chic con i cecchini appostati sui tetti, ed il più vicino centro accoglienza.

Si arriva ad una sinistra ridotta ad essere rappresentativa di una parte minoritaria del paese che è destinataria di un ormai diffuso e meritatissimo disprezzo popolare, e che nonostante gli esiti di sette tornate elettorali consecutive che hanno premiato in maniera inequivocabile chi l’immigrazione tenta se mai di arginarla, pretenderebbe con sempre maggiore arroganza e protervia di stabilire come la parte maggioritaria del paese non abbia diritto di esprimersi o pretendere ciò che chiede, e debba sottostare ai diktat di una minoranza che ormai sventola la bandiera dell’accoglienza per farne uno scontro che è del tutto politico ed ideologico, perché “Salvini non l’abbia vinta”, senza nemmeno rendersi conto di cosa accade tra i cittadini ogni volta che un avvocato del TAR del Lazio, o un Procuratore, o un qualsiasi rappresentante di quella magistratura che vorrebbe sostituirsi al governo, decide di disapplicare leggi e decreti votati e contro firmati, pur di portare a termine l’ennesimo schiaffo morale a colui che è a questo punto l’obiettivo conclamato di una guerra aperta che gli vede contro una grande “Jihad” che va dal PD al Movimento 5 Stelle, incuranti della rabbia che monta, del senso di frustrazione che cresce, e della diffusa intolleranza che aumenta.

Soprattutto quando una minoranza di sinistra ed un ex alleato di governo calano definitivamente le maschere, e permettono l’ennesimo sbarco di sedicenti profughi al solo scopo di esautorare ed esaurire le residue energie di un politico che da solo si oppone a questo schifo, e che per questo raccoglie più consenso popolare lui da solo dell’intera sinistra messa assieme.

Una minoranza di sinistra che riesce a  trovare il coraggio di raccontare ai cittadini che i “fascisti”, sarebbero quelli che chiedono che la parola torni alle urne e sia data possibilità di verificare attraverso un voto democratico quale siano gli equilibri e dove stia la volontà popolare.

Mentre i “democratici”, sarebbero quelli che “per il bene del paese” e della democrazia, sapendo bene come verrebbero spazzati via dall’esito elettorale, le impediscono con ogni mezzo, attuando inguardabili “alleanze” che riesumano mummie e cadaveri politici con i quali fino a 10 giorni prima avevano interloquito esclusivamente a mezzo di querele, accuse, ed insulti di ogni genere.

Infatti nel mentre ne stanno facendo sbarcare altri 140 per i quali nessuno in Europa tra quelli che di danno lezioni morali ha mosso un dito o aperto un porticciolo, ed altri 500 sono già in avvicinamento, e li stanno facendo sbarcare rinnegando un decreto firmato anche da loro,  irridendo Salvini, dileggiando con gusto i suoi elettori, scrivendo sulle loro pagine che è “giusto”, e facendosi beffe di quei cittadini non necessariamente tutti di destra o sostenitori della LEGA che esprimono tutto il loro disaccordo.

Con quale occhio pensate che il cittadino medio guarderà il prossimo capannello di giovanotti accomodati su qualche panchina con i loro smartphone e le loro cuffiette, alla luce di tutto questo?

Il razzismo e l’intolleranza, li si crea così signori miei.

Ed il conto elettorale con il paese, prima o poi, al netto di qualsiasi “inciucio” di palazzo, lo si paga.

 

https://www.facebook.com/255298811655948/posts/682871608898664/

 

 

 

 

Open Arms, medico smonta la balla: i migranti sbarcati stavano tutti bene

venerdì, 16, agosto, 2019

 

“Il responsabile del Poliambulatorio di Lampedusa ha detto che dei 13 naufraghi sbarcati per “motivi medici” dalla Open Arms uno aveva una otite. Gli altri stavano bene. (!!!)

Siamo davanti all’ennesima presa in giro della ong spagnola su nave spagnola, quella Open Arms che per giorni ha girovagato nel Mediterraneo al solo scopo di raccogliere più persone possibili per portarle sempre e solo in Italia.

 

In tutto questo tempo sarebbero già andati e tornati in un porto spagnolo tre

 

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https://www.imolaoggi.it/2019/08/16/lampedusa-migranti-sbarcati-tutti-bene/

 

 

 

 

Il medico di Lampedusa nei guai perché i migranti non sono malati

La polizia cerca il medico di Lampedusa che ha constatato come sulla Open Arms non ci fosse un’emergenza sanitaria. Lui: “Parlano i referti”

Chiara Sarra – 17/08/2019

Vietato dire che i migranti stanno bene e sulla Open Arms non c’è nessuna emergenza sanitaria, nemmeno se a certificarlo è un medico.

 

Quello di Lampedusa che ieri aveva spiegato come tra i tredici naufraghi fatti scendere dalla nave della ong spagnola per gravi patologie ci fosse solo un caso di otite

Dichiarazioni che sono costate a Francesco Cascio, responsabile del poliambulatorio dell’isola siciliana, pure un interrogatorio da parte degli inquirenti: il dottore – ora in vacanza – verrà infatti presto ascoltato dalla polizia giudiziaria su incarico della procura di Agrigento.

“In questa polemica c’è qualcosa che non quadra”, ha detto il medico all’Adnkronos, “Poi se vogliono dire che sono stato cuffariano facciano pure, non mi importa. Ma i fatti sono quelli. Ho avuto di peggio nella mia vita… Queste polemiche sui referti

 

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http://www.ilgiornale.it/news/cronache/medico-lampedusa-nei-guai-perch-i-migranti-non-sono-malati-1740891.html

 

 

 

 

 

 

Attenti al “governo ombra” che non fa gli interessi degli italiani

Andrea Indini – 15 agosto 2019

La scorsa settimana si è aperta la crisi di governo. A differenza di altri Paesi europei, che hanno affrontato questa difficoltà permettendo ai propri elettori di tornare alle urne in tempi brevi, in Italia si sono subito fatti sotto gli specialisti del non voto. Il loro obiettivo è prendere tempo, procrastinare il più possibile, tentare nuove alchimie, dare vita a nuovi esecutivi (politici o tecnici, poco importa) pur di conservare uno scranno in parlamento.

Ora, le strade sono tre: la sfiducia al premier Giuseppe Conte si impantana nel voto contrario di chi sta lavorando a formare una maggioranza alternativa; la sfiducia passa e il capo dello Stato Sergio Mattarella tenta la strada di un governo giallorosso o, peggio ancora, di un esecutivo tecnico, appoggiato – appunto – dagli esperti del non voto oppure indice la data delle nuove elezioni e suona il gong della campagna elettorale. Solo la terza eventualità è auspicabile. Nei primi due scenari ci troveremmo, invece, ad essere governati da “governi ombra”, sostenuti da maggioranze che non intendono fare gli interessi degli italiani ma soltanto i propri. Se così non fosse, infatti, non si farebbero alcun problema a ridare la parola agli elettori. Alcuni campanelli d’allarme ci fanno temere che si possa finire per tentare proprio una delle prime sue strade.

Nell’ultimo anno l’Italia ha provato a imporsi nuovamente sul piano internazionale dicendo una serie di “no” che l’hanno portata a violenti momenti di rottura sia con le cancellerie europee sia coi singoli Stati che ne fanno parte. La chiusura dei porti e le leggi contro l’immigrazione clandestina, per esempio, hanno obbligato Bruxelles a dover gestire un problema che, con la sinistra al governo, era solo italiano. Con il braccio di ferro sui conti, poi, si è aperta la strada verso una prima (timida) riduzione delle tasse. Per alcuni è stato fatto troppo poco, per altri si è trattato del primo passo di un cammino che si sarebbe dovuto sviluppare nell’arco di una intera legislatura. La crisi di governo

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http://blog.ilgiornale.it/indini/2019/08/15/attenti-al-governo-ombra-che-non-fa-gli-affari-degli-italiani/

 

 

 

 

 

Jeffrey Epstein, il video che fa tremare la Corona: “Andrea d’Inghilterra che entra a casa sua con le ragazze”

18 Agosto 2019

 

Un video pubblicato dal sito del Mail on Sunday fa tremare Buckingham Palace e la Corona inglese.

 

Si vede Andrea d’Inghilterra, fratello del principe Carlo e figlio della Regina Elisabetta, entrare nella casa di New York di Jefferey Epstein, il finanziere americano morto impiccato in carcere e accusato di traffico di minori e prostituzione.

 

La visita risale al 6 dicembre 210, quando Epstein era già stato condannato in un primo processo per pedofilia.

Leggi anche: “Io, schiava sessuale”. Lo scandalo travolge il figlio della Regina e tutto Buckingham Palace

 

Una frequentazione molto imbarazzante, anche perché il Duca di York era già finito al centro di polemiche per le accuse di Virginia Roberts, una delle presunte schiave sessuali del finanziere. “Qualsiasi insinuazione di atti impropri con minorenni è assolutamente falsa. Neghiamo che il duca di York abbia avuto contatti sessuali o relazioni con Virginia Roberts”, è stata la secca smentita di Buckingham Palace.

 

Ora, però, il video che aggiunge carne al fuoco. “Il principe Andrea sembrava

 

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https://www.liberoquotidiano.it/news/esteri/13493837/jeffrey-epstein-andrea-inghilterra-video-casa-pedofilia-ragazzine-trema-buckingham-palace-corona-regina-elisabetta.html?wt_mc=sfoglio

 

 

 

 

 

 

Jeffrey Epstein, orrore sessuale: “Ragazzine nude nella vasca”. Foto choc, una pista porta a Fidel Castro

18 Agosto 2019

 

Nello scandalo sessuale di Jeffrey Epstein ora spunta pure Fidel Castro. Il finanziere americano 66enne, accusato di prostituzione e traffico di minori e trovato morto impiccato in carcere a New York, avrebbe visitato Cuba nel 2003, su invito proprio del Lider Maximo.

 

Circostanza sospetta, come riporta La Stampa, perché l’isola caraibica è tristemente famosa anche per la sua prostituzione minorile e la facilità irrisoria nell’adescare ragazzine per una manciata di dollari.

 

Epstein atterrò a Cuba a bordo del famigerato jeg privato Lolita Express, quello che usava per trasportare le sue vittime nelle sue tane sparse in giro per il mondo, da Palm Beach a Parigi fino all’isoletta di sua proprietà a Little St. James, nelle Isole Vergini americane al centro ora di nuove indagini.

 

“Epstein ha lasciato Cuba un giorno o due dopo, io sono

 

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https://www.liberoquotidiano.it/news/personaggi/13493831/jeffrey-epstein-pedofilia-foto-ragazzine-nude-vasca-sotterranei-viaggio-cuba-fidel-castro.html?wt_mc=sfoglio

 

 

 

 

ARTE MUSICA TEATRO CINEMA

Vittorio Sgarbi ed Emmanuele Emanuele inaugurano la seconda stagione di mostre a Palazzo Doebbing a Sutri

L’eterna arte dei maestri torna al Palazzo Doebbing di Sutri. Dopo aver incantato gli occhi di 11mila visitatori in pochi mesi, nella prima stagione di mostre, con opere di Pellizza da Volpedo, che con il suo Idillio Verde ha ispirato la nascita del museo di Palazzo Doebbing, Artemisia Gentileschi, Wilhelm Von Gloeden e con i capolavori di arte sacra della Tuscia, ed aver ospitato deputati, giornalisti, pensatori, ambasciatori, ministri, come quello dell’Istruzione, Marco Bussetti, giunti a testimoniare le grandi eccellenze italiane nelle conferenze del “Festival d’autunno”, giovedì 25 aprile, a partire dalle ore 16.00, prende il via la nuova stagione espositiva del museo di Palazzo Doebbing con la grande apertura delle mostre: “Dialoghi a Sutri” e del Museo di Arte antica e di Arte sacra di Sutri, che ospiterà capolavori della Tuscia, provenienti dagli edifici della Diocesi di Civita Castellana, e i tesori dell’antica Sutri, con l’Efebo, a testimonianza della millenaria identità sutrina, capace, oggi, di ergersi a capitale italiana dell’arte.

Sutri, giunta al centro delle cronache nazionali grazie alla visione di un nuovo Rinascimento del Sindaco Vittorio Sgarbi, torna a brillare con le opere di 11 grandi maestri dell’arte: Tiziano, Scipione Pulzone, Henri Rousseau, Antonio Ligabue, Fausto Pirandello, Ottone Rosai, Francis Bacon, Renato Guttuso, Ernesto Lamagna, Luca Crocicchi e Carlos Solito.

La nuova stagione espositiva del museo di Palazzo Doebbing e la città di Sutri possono contare, ancora una volta, sul prezioso contributo di importanti sostenitori istituzionali, in virtù dell’autorevolezza delle proposte culturali di Vittorio Sgarbi, come la Fondazione Cultura e Arte, ente strumentale della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele Francesco Maria Emanuele, mecenate già protagonista della storica apertura del museo di Palazzo Doebbing a settembre scorso, fortemente sensibile

 

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https://www.fondazioneterzopilastrointernazionale.it/agenda/vittorio-sgarbi-ed-emmanuele-emanuele-inaugurano-la-seconda-stagione-di-mostre-a-palazzo-doebbing-a-sutri/

 

 

 

BELPAESE DA SALVARE

Bibbiano, la psicoterapeuta: “Danni enormi ai bambini, difficile mettere una toppa”

Angelo Barraco – 15 agosto 2019

Una psicoterapeuta molto colpita dalla vicenda degli affidi illeciti in Val D’Enza ha organizzato un incontro per parlare del tema

La vicenda che ha recentemente colpito il comune di Bibbiano, in provincia di Reggio Emilia, ha letteralmente sconvolto l’opinione pubblica.

Diciotto persone, tra cui il primo cittadino di Bibbiano del PD Andrea Carletti, medici, assistenti sociali, psicologi, politici, psicoterapeuti di una Onlus di Torino e liberi professionisti sono finiti al centro di un’inchiesta denominata “Angeli e Demoni”.

Le indagini hanno appurato che la rete di servizi sociali della Val D’Enza avrebbe redatto false relazioni al fine di allontanare i bambini dalle loro famiglie d’origine e collocarli presso famiglie affidatarie, costituite prevalentemente da conoscenti o amici. Si tratta di un giro d’affari che avrebbe fruttato centinaia di migliaia di euro.

Ma non è tutto, i bambini avrebbero subito anche pressioni coercitive di tipo fisico e psicologico al fine di alterare la memoria, falsificarla con dettagli di carattere sessuale. Dalle indagini è stato appurato che i disegni dei bambini sarebbero stati falsificati con elementi di natura sessuale, descrizioni e stati emotivi ingannevoli.

Metodi che, secondo le indagini, sarebbero serviti per allontanare i piccoli dalle famiglie d’origine e affidarli alle cure di privati o alla Onlus. Il 1 agosto scorso la dottoressa Rossana Putignano, psicologa e psicoterapeuta, rimasta

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https://www.unionesarda.it/articolo/news/italia/2019/08/15/bibbiano-la-psicoterapeuta-danni-enormi-ai-bambini-difficile-mett-137-917029.html

 

 

 

 

L’omelia sovranista di Don Donato che scandalizza la sinistra

Francesco Boezi – 17 agosto 2019

Per ogni sacerdote critico sulla visione aperturista dei fenomeni migratori, ce ne sono decine che, ogni settimana, predicano sull’accoglienza erga omnes, cioè verso tutti. È una statistica nota. Basta una ricerca cronologica. È sacerdote di campagna, uno di quelli che ha a che fare con le esigenze quotidiane delle persone. Eppure, Don Donato Piacentini, è riuscito a ispirare i commenti scandalizzati delle anime belle. Come se a parlare fosse stato un cardinale.

Politicizzata è quella parte di Chiesa che da mesi cerca di dare vita a un “partito dei cattolici”. Politicizzata è la presenza di Emma Bonino, in piena campagna elettorale, presso Ipogeo della Basilica dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio di Capodimonte, a Napoli. Politicizzata è l’omelia “anti-Salvini” durante la messa dell’Assunta. Politicizzati sono i preti rossi. Politicizzati sono quei consacrati che danno indicazioni elettorali. Politicizzate sono le diocesi che invitano i senatori a non votare per questo o quel provvedimento. Politicizzati sono gli appelli alla “resistenza” ai tempi del Dl sicurezza bis. Per un elenco completo, servirebbe una pubblicazione. Se la Chiesa è politicizzata, insomma, il povero Don Donato è in netta minoranza. Provate a intervistare un parroco critico sulle cosiddette “priorità pastorali”. Non sarebbero pochi, solo che molti preferiscono riattaccare il telefono. Ma che ha fatto di male questo curato settantenne? Don Donato Piacentini, in sintesi, ha detto che bisogna badare prima al prossimo e poi a tutti gli altri. Di sicuro ha usato un linguaggio colorito. Magari poteva troncare di netto la parte sulle collanine, sulle catenine e sulle mancate persecuzioni. Queste ultime esistono eccome, ma tant’è.

Proviamo a contestualizzare. Sora, nemmeno una settimana fa, è stata teatro di una rissa. Lo riportano anche le fonti locali. Dei migranti, stando a quanto emerso, hanno provato a piazzare della cocaina a dei ragazzi italiani. Dal rifiuto, è nata la zuffa. Un episodio che non può essere usato come metro di giudizio generale, per carità. Questa, però, è la realtà che Don Donato Piacentini ha sotto gli occhi. La provincia di Frosinone, poi, “vanta” un record: il 16,32% dei residenti, almeno ogni mille persone, ha inoltrato una domanda volta al

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http://blog.ilgiornale.it/boezi/2019/08/17/lomelia-sovranista-di-don-donato-che-scandalizza-la-sinistra/

 

 

 

 

C’È SOLO IL CAOS, SERVE IL VOTO

di Alfredo Mosca – 14 agosto 2019

 

Se non fosse bastato il teatrino dei 15 mesi di governo, vissuti come mai si sarebbe potuto anche solo immaginare, le scenette di questi giorni dovrebbero indurre senza il minimo dubbio a ripartire da zero, lasciando agli italiani la parola. Insomma, viene da pensare quanto sia stato grande lo sbaglio, dopo il 4 marzo 2018, di aver consentito la nascita di una maggioranza improponibile e perniciosa che ci ha condotti fino qua. Per farla breve: anche allora ci fu un momento in cui si tratto di scegliere tra un nuovo voto oppure, come purtroppo è stato, impapocchiare una maggioranza parlamentare pur di far nascere un esecutivo.

Bene anzi male, la storia di questi 15 mesi, come quella di tutti i ribaltoni, nei quali furono incollate maggioranze ipocrite con la scusa del bene del paese, è la conferma plastica di quanto in certi casi forzare il dettato costituzionale sia un pericolo e soprattutto un male. Del resto, parliamoci chiaro, l‘ipocrisia più grande nasce dal fatto che mentre ci si riempie la bocca di parole nobili per la nostra Carta, altrettanto ci si sgola sulla necessità di cambiarla (e tanto). Insomma, delle due l’una: o la fonte delle leggi è il faro più luminoso che ci sia, oppure ha fatto il suo tempo, ha perso smalto, manifestato limiti, per cui forzarla solo

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http://opinione.it/editoriali/2019/08/14/mosca_editoriale-pd-m5s-parlamento-elezioni-mattarella/

 

 

 

 

 

CULTURA

Come cambiare prospettiva e ripensare le democrazie occidentali

di Barbara Palla – 20 Febbraio 2019

Per tornare alla democrazia diretta bisogna per forza eliminare lo Stato? Di fronte alle crescenti crisi dei modelli democratici neoliberali moderni e al moltiplicarsi di esperienze di democrazie “dal basso”, è diventato necessario riflettere sulle trasformazioni delle democrazie occidentali. Partendo da queste recenti trasformazioni, Andrea Staid, Professore di Antropologia culturale e visiva presso la NABA di Milano, propone nel suo ultimo saggio Contro la gerarchia e il dominio, Potere, economia e debito nelle società senza Stato, di cambiare prospettiva per osservare le democrazie in crisi e di andare a studiare, o meglio ri-studiare, alcuni modelli di comunità senza Stato a gerarchia diffusa, per ripensare l’organizzazione del potere nelle nostre società.

Se da un lato il potere è caratteristica intrinseca di ogni gruppo sociale, dall’altro il modo in cui esso viene gestito, distribuito e amministrato è un costrutto culturale e come tale può essere modificato o eventualmente cambiato. Una trasformazione in tal senso, anche in caso di crisi, non può però avvenire in modo repentino, Staid suggerisce infatti di ripensare le basi dell’organizzazione del potere delle democrazie liberali ispirandosi a modelli alternativi già sperimentati altrove o in tempi passati. Essi non potranno essere ovviamente riprodotti, ma possono servire come lenti diverse per un ragionamento più attento. L’analisi proposta nel saggio affonda perciò le radici negli studi

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https://larivistaculturale.com/2019/02/20/come-cambiare-prospettiva-e-ripensare-le-democrazie-occidentali/

 

 

 

 

 

 

CYBERWAR SPIONAGGIO INFORMAZIONE DISINFORMAZIONE

Link Campus University: Tempesta in arrivo dagli USA sull’Italia di Renzi

Pubblicato il 29/07/2019 da Stefano Alì

Dagli USA arrivano venti di tempesta. Link Campus University e i Governi italiani di Renzi e Gentiloni colpiti in pieno dallo “Spygate”.

In USA le indagini sullo “Spygate” vanno avanti. Travolgono in pieno i Governi Renzi e Gentiloni, oltre alla Link Campus University di Vincenzo Scotti, ma la nostra stampa non pare accorgersene.

Utilizzo documenti ufficiali, come al solito.

In USA vanno avanti le indagini sul tentativo di inquinamento della campagna elettorale di Trump del 2016.

Si tratta di un inquinamento operato con il concorso e la complicità di Governi stranieri, fra cui l’Italia.

Anzi, è proprio dall’Italia che è partito tutto ed è proprio a Roma dove tutto si incrocia: la Link Campus University di Vincenzo Scotti.

La lettera di Davin Nunes: Link Campus University per 11 volte

Partiamo da un documento ufficiale: La lettera che Davin Nunes, membro della Camera dei Rappresentati americana ha scritto il 3 maggio 2019.

La lettera è inviata a FBI, CIA, Segretario di Stato e al Direttore dell’Agenzia di Sicurezza Nazionale americana.

Si chiede la desecretazione di ogni atto relativo al misterioso prof. Joseph Mifsud.

Eccola:

La Link Campus University di Scotti è citata 11 volte in 7 pagine.

L’audizione di Mueller

Lo scorso 24 Luglio Robert Mueller è stato ascoltato dalle Commissioni Giustizia e Intelligence della Camera.

La sua deposizione è stata goffa, impacciata e incerta persino per la CNN (di certo non tenera con Trump).

Di seguito lo stralcio della deposizione in cui James Jordan lo interroga su Joseph Mifsud (grazie a Matteo di FriendsM5S.com per i sottotitoli)

VIDEO QUI: http://ilcappellopensatore.it/wp-content/uploads/2019/07/Audizione-Mueller-Jordan.mp4?_=1

Chi è Joseph Mifsud? E cosa c’entra la Link Campus University?

Le linee di indagine

Prima di andare avanti dobbiamo chiare di cosa si parla.

Ciò che divenne noto come il “Russiagate” e poi “Spygate” è costituito, in realtà, da diverse linee di indagine che si sommarono poi nell’unica “Crossfire Hurricane” (Uragano a fuoco incrociato).

Si tratta di:

  • “Rapporto Steele”
  • Violazione dei server del Partito Democratico (DNC e DCCC)
  • Pubblicazione delle e-mail di Hillary Clinton da parte di Wikileaks
  • Link Campus University: Joseph Mifsud entra in contatto con un giovane collaboratore della campagna Trump (George Papadopoulos) perché ha “materiale sporco” sulla Clinton

Proprio su questo coacervo ha indagato Robert Mueller ed è proprio tutta questa materia l’oggetto del “Rapporto Mueller” depositato nell’Aprile del 2019.

E poi c’è il “corollario”: la “vicenda Occhionero”, di cui ho già parlato in altro articolo.

Vediamoli in breve uno per uno

Rapporto Steele

Neppure i Repubblicani NeoCons volevano Donald Trump.

Così “The Washington Free Beacon“, un sito conservatore di giornalismo politico, commissionava indagini su di lui alla società Fusion GPS. Era il settembre del 2015.

Quando poi Trump vinse le primarie, Free Beacon perse interesse e smise di finanziare le ricerche contro Trump.

Nell’aprile 2016 al contratto con la Fusion subentrano i Clinton e il Partito Democratico.

Fusion GPS assunse Christopher Steele, un ex agente segreto britannico per svolgere le indagini.

Steele completò il rapporto nel dicembre del 2016, quando Donald Trump era stato già eletto Presidente degli Stati Uniti e ne inviò copia ai servizi segreti britannici e americani.

Pare che Steele abbia incontrato gli emissari FBI proprio a Roma.

Il dossier finisce quindi sui tavoli di tutte le redazioni, ma nessuno lo pubblica perché risulta vago e le accuse non sono verificate.

La pubblicazione del dossier Steele

Il Senatore McCain era uno dei più acerrimi nemici di Trump, basti pensare che per espressa richiesta non volle che partecipasse ai suoi funerali.

Nel dicembre del 2016 McCain incontrò il direttore dell’FBI, Comey per chiedergli conto del perché non avesse dato seguito a quel rapporto.

Poi, nel gennaio del 2017 Comey consegna “in tutta segretezza” copia del rapporto ad Obama e a Trump.

Era l’ufficialità che mancava. Seppure non verificato e con accuse inverosimili, il 10 gennaio del 2017 Buzzfeed pubblicava il rapporto.

Buzzfeed, manco a dirlo. Strane assonanze con il “Rubligate” della Lega.

Quindi Trump si insedierà a mezzogiorno del 20 gennaio 2017 con la richiesta di impeachment

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http://ilcappellopensatore.it/2019/07/link-campus-university-tempesta-in-arrivo-dagli-usa-sullitalia-di-renzi/

 

 

 

 

DIRITTI UMANI – IMMIGRAZIONI

Ong, “5000 euro al mese per fare traffico di schiavi”

17, agosto, 2019

 

 

“Ma perché continuate a portarli qui? Non li vogliamo. Portateli altrove”.

 

VIDEO QUI: https://twitter.com/i/status/1162471967011872768

 

Con queste parole un gruppo di lampedusani ha contestato al molo

 

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https://www.imolaoggi.it/2019/08/17/ong-5000-euro-al-mese-per-fare-traffico-di-schiavi/

 

 

 

 

NORVEGIA, IL FALLIMENTO DELL’INTEGRAZIONE

di Fabio Marco Fabbri13 agosto 2019

 

Dai primi anni Settanta la penisola scandinava, forte di un sistema giuridico complessivo dalle “braccia aperte”, ha accolto nelle proprie città migranti prevalentemente di religione islamica, provenienti da varie aree geografiche, in maggioranza pakistani, iracheni, siriani, iraniani, marocchini, somali, ed anche dall’area balcanica a prevalenza islamica (Bosnia e Kosovo). In una visione della società caratterizzata da una miopia “socioculturale”, forse dettata dalla troppa sicurezza, gli scandinavi hanno elaborato un sistema di welfare sbilanciato e alla luce dei fatti non ragionato, disegnato, in molti casi, per una tipologia di collettività di religione islamica e caratterizzato da un’eccessiva disponibilità all’”assistenza”, a tal punto da spronare un flusso migratorio oltre le “fisiologiche e motivate dinamiche umane”.

Che l’integrazione in Scandinavia, fosse un’utopia, lo si è notato subito, infatti sia in Norvegia, come in Danimarca e Svezia, tali “comfort” offerte dagli Stati accoglienti, hanno portato, non ad una volontà di integrarsi in contesti sociali e giuridici autoctoni, ma ha creare delle “enclav” islamiche, all’interno delle quali nemmeno la polizia o l’ambulanza possono penetrare.

Il dieci agosto un norvegese bianco, armato e con un elmetto e divisa militare, ha aperto il fuoco all’interno del centro islamico di al-Nour di Baerum, un sobborgo di Oslo; l’azione non ha avuto conseguenze grazie all’intervento di un fedele, “ex militare pakistano” e addetto alla vigilanza della moschea, che ha disarmato il norvegese, bloccandolo, per poi permettere alla Polizia di trarlo in arresto, la quale ha classificato l’azione come un tentativo di “atto terroristico”.

L’atto, con fisionomia “terroristica”, si colloca in una “vena” di attacchi da parte di gruppi d’individui, che vedono nell’ideologia “suprematista” una barriera a quello che ritengono, “invadente e contagioso multiculturalismo”, e che si allinea con le analoghe situazioni verificatesi negli Stati Uniti e in Nuova Zelanda dove, ricordo, sono stati uccisi, a marzo di questo anno, 51 fedeli musulmani in due moschee nella città di Christchurch. L’artefice della strage di Christchurch aveva pubblicato il suo “manifesto” in cui si definiva influenzato dall’ideologia di estrema destra, tra cui i principi della “dottrina” del neonazista norvegese Anders Breivik autore della strage (endogena) del 2011 in Norvegia, in cui uccise settantasette norvegesi di cui sessantanove nell’isola di Utoya dove si stava svolgendo una festa di giovani simpatizzanti del Partito Laburista. Lo scopo del gesto di Breivik era quello di mandare un “segnale” al Governo Laburista, necessario, come rivela nelle sue affermazioni: “a fermare una decostruzione della cultura norvegese per via dell’immigrazione in massa dei musulmani”. La drammatica “Crociata interna di Breivik”, elaborata in una complessità sociologica con aspetti anarcoidi causati dalla non controllata “accoglienza”, rappresenta, nell’ambito della smisurata follia manifestata, un significativo aspetto implosivo del concetto di integrazione interculturale.

La Norvegia esprime un profondo disagio a riguardo dei problemi con l’islam “di casa”, tale disagio è stato palesato anche pochi giorni fa dalla quarantenne Sylvi Listhaug, Ministro e membro del partito Progress Party, che ha pubblicato un post nel quale dichiara: “Credo che coloro che vengono in Norvegia debbano adattarsi alla nostra società. Qui mangiamo carne di maiale, beviamo alcolici e mostriamo il nostro viso. Quando vieni in Norvegia, devi rispettare i valori, le leggi e le regole che esistono qui”; tali dichiarazioni fatte da un Ministro dell’integrazione denotano una forte dose di preoccupazione. Se la Norvegia è preoccupata la Svezia non è da meno; oggi esistono circa 55 aree urbane dette “no-go areas”, simili alle famigerate “ZUS” francesi (Zone urbaine sensible), dove nemmeno la posta viene recapitata, e dove si accede solo con scorta di polizia, preventivamente concordata e spesso respinta. In particolare, a Malmö, nel quartiere di Rosengård, la situazione sfugge al controllo statale, a Stoccolma nel quartiere di Rinkeby, in una sorta di “mitologica” Babilonia, si parlano più di quarantacinque lingue, convivono circa diciassettemila persone appartenenti a circa 50 etnie differenti.

Ad Oslo una forte attività di proselitismo è portata avanti dall’imam salafita Fahad Qureshi, che predica la conversione dei norvegesi all’islam, che discrimina l’omosessualità, che lotta per l’applicazione della sharia in Norvegia, che obbliga il niqab alle donne musulmane (nonostante una legge norvegese lo vieti) e che opera per ottenere la separazione dei sessi nei bus e nei servizi pubblici.

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http://opinione.it/esteri/2019/08/13/esteri_fabbri-norvegia-fallimento-integrazione-islam/

 

 

 

ECONOMIA

Cgia Mestre, nel 2019 perse 6.500 imprese artigiane

Secondo l’associazione degli Artigiani e delle piccole imprese è il mezzogiorno ad aver subito la perdita maggiore di attività

Stefano Damiano – 17/08/2019

Nei primi 6 mesi di quest’anno lo stock delle imprese artigiane è diminuito di 6.564 unità“.

Ad affermarlo è, in una nota, l’Ufficio studi della Cgia di Mestre.

Secondo l’associazione degli Artigiani e delle piccole imprese, al 30 giugno scorso il numero di imprese artigiane attive in Italia è di 1.299.549 ma, ad eccezione del Trentino e Alto Adige, tutte le regioni italiane hanno avuto un saldo negativo. I dati conferma il trend negativo che dura ormai da 10 anni; difatti, tra il 2009 e il 2018 il numero complessivo di imprese artigiane è sceso di quasi 165.600 unità.

Secondo il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo “la crisi, il calo dei consumi, le tasse, la mancanza di credito e l’impennata degli affitti sono le cause che hanno costretto molti artigiani a cessare l’attività. E per rilanciare questo settore è necessario, oltre ad abbassare le imposte e ad alleggerire il peso della burocrazia, rivalutare il lavoro manuale“.

Il settore artigiano più colpito è stato quello dell’autotrasporto, che negli ultimi 10 anni ha perso 22.847 imprese (-22,2 per cento), seguito da quello manifatturiero (- 58.027 unità pari al 16,3 per cento) e dell’edilizia con un crollo del numero di imprese di 94.330 unità (-16,2 per cento).

A livello territoriale il maggior numero di perdite di unità si è registrato in Emilia e Romagna(-761 imprese), seguita dalla Sicilia (-700) e dal Veneto (-629) ma, complessivamente, è il Mezzogiorno ad aver accusato maggiormente la crisi e ,

 

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http://www.ilgiornale.it/news/economia/cgia-mestre-nel-2019-perse-6500-imprese-artigiane-1740962.html

 

 

 

 

 

FINANZA BANCHE ASSICURAZIONI

Banche in utile grazie ai tagli al personale

Redazione – 17/08/2019

In quattro anni, dal 2017 al 2020, le banche italiane realizzeranno oltre 45 miliardi di utili, grazie anche a un taglio delle spese del personale e a un cost-income (il rapporto tra costi operativi e margine di intermediazione) fra i migliori di Europa.

I numeri – anticipati ieri dall’agenzia Agi – sono stati elaborati dalla Fabi su dati Bce, Bankitalia.

La dimostrazione, secondo il sindacato, che il settore creditizio si sia rimesso

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http://www.ilgiornale.it/news/economia/banche-utile-grazie-ai-tagli-personale-1740790.html

 

 

 

 

NOTIZIE DAI SOCIAL WEB

L’anti-italianità

Federica Francesconi 15 08 2019

 

L’anti-italianità è la cifra che accomuna non solo le opposizioni ma anche le formazioni politiche del governo gialloverde.

 

Una Trenta che con quella faccia un po’ così si permette di non firmare il divieto di un altro ministro della Repubblica di non far sbarcare una nave ONG, agente provocatore del nemico mondialista, è o non è segno qualificante di anti-italianità?

 

E che dire della dichiarazione mezzo stampa di Salvini di voler affidate il dicastero dell’Economia, elezioni permettendo, a Giorgetti, uno dei garanti del sistema, filoeuropeista d’acciaio e tessitore occulto di trame interpartitiche che ad Andreotti je facevano un baffo?

 

Con tutti gli economisti di razza che la Lega ha nelle sue scuderie, come mai decide di piazzare all’Economia l’uomo ombra del sistema?

 

È evidente che né i 5 Stelle né la Lega sono adeguati a risollevare le sorti sciagurate del Paese. Nessuno dei due partiti ha mai voluto seriamente invertire la rotta impressa da altri poteri che 30 anni fa decisero sul Britannia la morte dell’Italia.

 

A questo punto urge creare un nuovo soggetto politico, svincolato dai poteri forti e alternativo all’attuale assetto partitico pro-sistema.

 

https://www.facebook.com/1165264657/posts/10216843409855288/

 

 

 

 

Spopolamento del pianeta

Eric Asili 18 08 2019

 

IL DEFUNTO PROF. VERONESI DISSE CHE, NEL FUTURO IMMINENTE, IL CANCRO AVREBBE COLPITO UNA PERSONA SU DUE. IL MIO MEDICO DI FAMIGLIA MI HA DETTO CHE DA UNO SU TRE. STIAMO ANDANDO A UNO SU DUE.

GOOGLE DICE CHE NEL MONDO, GLI UOMINI COLPITI DAL CANCRO SONO UNO SU CINQUE, E LE DONNE COLPITE DAL CANCRO, SONO UNA SU SEI.

GOOGLE DICE, ANCHE, CHE I MORTI PER CANCRO NEL MONDO, NEL 2018, SONO 9.600.000, E SI SBILANCIA NEL DIRE CHE SI PREVEDE UN FORTE AUMENTO, E I MORTI IN ITALIA, PER CANCRO, SONO 200.000.

SEMPRE NEL 2018 PERÒ SE FACCIO LA PROPORZIONE 60.000.000 : 200.000 = 7.200.000.000:X, IL RISULTATO È 24.000.000 DI MORTI E NON DI 9.600.000.

SE POI CONSIDERO CHE I COLPITI DAL CANCRO SONO UNO SU TRE, I MORTI DIVENTANO 48.000.000.

SICCOME I DATI RIPORTATI DA GOOGLE SONO FALSI COME L’ALLUNAGGIO, FIUTO, CHE I MORTI DI CANCRO NEL MONDO SUPERINO DI MOLTO I 100.000.000 PER ANNO, COME DA PROTOCOLLO DEL NUOVO ORDINE MONDIALE

SE POI AGGIUNGIAMO IL 10% DI NEONATI NEL MONDO, CHE MUOIONO CON LA “SINDROME DELLA CULLA” CAUSATA DAI VACCINI INQUINATI, L’AGENDA 30 DELL’ONU STA AVANZANDO RAPIDAMENTE VERSO LO SPOPOLAMENTO DEL PIANETA.

PER FAVORE, NON PARLATEMI DI POLITICA, PERCHÉ LA POLITICA È LO STERCO DEI ROTHSCHILD, DEL VATICANO, DEI GESUITI, DELLE VARIE MASSONERIE, ECC. –

 

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=192813375054435&id=100029773200547

 

 

 

 

PANORAMA INTERNAZIONALE

IRAN E RISCHI PER L’ITALIA: LA NOSTRA POLITICA ESTERA COSA FA?

Giulio Terzi – 17 08 2019

 

Dopo le tensioni di qualche settimana fa, lo stato di allerta permane: lo #StrettodiHormuz è lo snodo più importante del mondo, essendo attraversato dal 30% del #petrolio greggio e di altri derivati petroliferi scambiati via mare a livello globale e provenienti da #Kuwait, #Bahrain, #Qatar, #ArabiaSaudita ed #EmiratiArabiUniti e Iran, nonostante la contrazione delle esportazioni dovuta alle sanzioni reintrodotte dall’Amministrazione #Trump. È anche la via per cui passano tutte le esportazioni di #gasnaturale liquefatto provenienti dal Qatar, attualmente pari al 30% circa del commercio mondiale di questa importante materia prima. L’aspetto più inquietante di questa vicenda, per quanto riguarda l’Italia, consiste nel fatto che proprio il nostro Paese risulta il più esposto alle tensioni nell’area su questo fronte, comprando dal Qatar ben il 79% delle importazioni complessive, più del 72% del Belgio e del 40% del Regno Unito. In pratica, noi italiani rischieremmo di ritrovarci a corto di gas, qualora lo stretto di Hormuz venisse chiuso al transito delle navi per atti ostili o nel caso in cui gli stessi esportatori evitassero di passarvi per evitare di mettere a repentaglio le vite dei propri equipaggi. A mio avviso, l’Italia dovrebbe quindi cogliere immediatamente l’opportunità di far parte – possibilmente con una posizione di rilievo quanto a unità impiegate e funzioni di comando – di una squadra navale europea che garantisca la libertà di navigazione nell’intera regione del Golfo Persico. L’Italia e l’#Europa devono guardare all’insieme dei loro interessi vitali, e al tempo stesso si deve ricostruire la credibilità della presenza navale e della capacità di deterrenza atlantica molto sbiadita dal disimpegno statunitense in Siria e nel Mediterraneo Orientale. Ristabilire la sicurezza dello Stretto è un’esigenza maturata con la spirale di crisi innescata dall’Iran, in risposta alla peraltro inevitabile uscita degli Stati Uniti da un accordo nucleare nel quale la finzione superava di gran lunga l’utilità. Da almeno un anno è stato tutto un susseguirsi di tensioni e iniziative militari palesi da parte iraniana – come l’abbattimento di #droni, l’attacco a petroliere e il loro sequestro – o “coperte”, come gli attacchi “cyber” di cui Teheran ha acquisito considerevoli capacità, e le iniziative tramite “proxy” in Yemen, Iraq, Siria, nonché attentati terroristici programmati o eseguiti persino in Europa.

Una mia intervista con maggiori dettagli sul “rischio Iran” è a questa URL: https://formiche.net/2019/07/il-governo-corregga-la-traiettoria-pericolosa-su-cina-e-iran/

 

Il nostro Paese pare molto avviluppato su pur importanti questioni di politica interna (crisi di Governo SI, crisi di Governo NO…) ma è invece importante che l’Italia assuma un ruolo da protagonista in questo importante e delicato scenario di politica estera…

BASTA TIMIDEZZE! VOI COSA NE PENSATE?

 

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=2422839821115569&id=392924770773761

 

 

 

 

Francesco. Un papa da dimenticare.

Giovedì 15 Agosto 2019 – Assunzione in cielo della Santa Vergine Maria – da Casa Spirlì, in Calabria

Nino Spirlì – 16 agosto 2019

Non sempre tutte le ciambelle riescono col buco. E, se anche lo avessero, potrebbe non essere quello giusto! Certo, tutto ci saremmo aspettati, tranne che a “bruciare” l’infornata potesse essere stato, addirittura, lo Spirito Santo. Ma voglio poter credere che, in quel disturbatissimo giorno 13/3/13, la Trinità non sia stata impegnata a scrutinare foglietti scritti a mano, in maggior parte, da “quello del piano di sotto”, ma a vegliare sul Benedetto che stava e sta ancora, e coraggiosamente, traghettando la Chiesa in questo secolo drammatico.

Fatto sta che, a fine scrutinio, dalla loggia centrale della Basilica più amata del mondo si è affacciato uno strano tipo, che ha scelto di chiamarsi come un Santo (sicuramente, uno fra i più umili della Storia del Cattolicesimo), dall’apparenza forzatamente amichevole e molto banale, e che ha, dapprima, catturato l’attenzione e l’incuriosito affetto della massa, con qualche battutina da telenovela sudamericana, salvo, poi, perderli, mano a mano, ad ogni apparizione pubblica o esternazione “socializzata” dal suo entourage.

Un finto papà, che ha, da subito, bollato Papa Benedetto XVI quale “Nonno” – dunque,

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http://blog.ilgiornale.it/spirli/2019/08/16/francesco-un-papa-da-dimenticare/

 

 

 

 

GERMANIA, MERKEL VUOLE SFORARE IL PAREGGIO DI BILANCIO

di Lia Faldini – 09 agosto 2019

 

Angela Merkel vuole finanziare l’annunciato pacchetto ecologico, anche in deficit. Il provvedimento sarà varato dal gabinetto dei ministri il 20 settembre. La notizia riportata dall’agenzia Reuters se fosse confermata,

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http://opinione.it/esteri/2019/08/09/lia-faldini_germania-merkel-pareggio-di-bilancio-reuters-politica-verde/

 

 

 

 

 

POLITICA

Sergio Mattarella e il governo dell’inciucio Pd-M5s. L’ipotesi raggelante: Enrico Letta premier

19 Agosto 2019 – di Fabio Rubini

 

Per riuscire a formare un governo Pd-M5S non basteranno gli accordi “alla tedesca” o i voti in aula. Bisognerà convincere anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e non sarà semplice.

L’ uomo del Colle sembra intenzionato a dire la sua e nelle ultime ore avrebbe fatto filtrare il nome di Enrico Letta (già premier dall’ aprile 2013 al febbraio 2014) come gradito alla carica di primo ministro. Secondo indiscrezioni ci sarebbe già stato il via libera del Pd, mentre si attende quello dei grillini.

 

Quella di Enrico Letta, secondo i piani del Quirinale, andrebbe vista come una figura di “semi tecnico”.

L’ex premier, infatti, negli ultimi anni, a quella politica ha preferito la carriera da professore all’ Istituto di studi politici a Parigi.
A questo punto resta però da capire come la pensi il diretto interessato. Obbedirà alla chiamata di Mattarella, o eviterà di fare per la seconda volta l’agnello sacrificale alle ambizioni di Matteo Renzi? La sua carriera politica

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https://www.liberoquotidiano.it/news/politica/13493887/sergio-mattarella-enrico-letta-premier-governo-pd-m5s.html

 

 

 

 

 

 

 

Lettera dal caro amico Paolo S. che volentieri pubblico:

 

Buon giorno caro Manlio,

con il morale a terra, non vedo più vie di uscita,

Non c’è da aggiungere in contrasto a tutti i giudizi estremamente negativi, caustici, pesantissimi, uditi, letti e scritti in ordine alla cervellotica, improvvisa e solitaria decisione di Salvini di offrire il suo scalpo ai nemici del Paese? Niente. Assolutamente niente.

Alcuni commentatori (Bruno Vespa) hanno difeso la scelta del ministro dell’Interno, parlando di provocazioni ad oltranza da parte di Conte e dei ministri grillini, ma il ragionamento non regge. Chi è Conte lo si sapeva da tempo; almeno dal caso Diciotti e da quella patetica scenetta con la Merkel, dalla quale si capiva che lui ha scelto di stare dalla parte di chi ci odia e ci vuole distruggere.

Un politico assennato deve pensare alle conseguenze delle sue decisioni; cosa che, in questo ed in altri casi, non è avvenuta, purtroppo. Oltre a questo, c’è da evidenziare che il leader leghista non è stato in grado di organizzare una squadra di consiglieri e collaboratori minimamente all’altezza, almeno per indirizzarlo su questioni semplicissime ed evidentissime per chi ha un minimo di conoscenza del settore. Sappiamo tutti che, su quasi tutte le vicende legate all’immigrazione clandestina, Salvini non avrebbe potuto ottenere risultati senza la fattiva collaborazione dei ministri grillini, di Tria e soprattutto del finto avvocato degli italiani. Tuttavia, il capo del Carroccio non ha assunto nemmeno le iniziative per evidenziare al mondo che la responsabilità è tutta e solo dei pentastellati e dei ministri vicini all’uomo del Colle (Moavero e Tria, in particolare, anche se il Quirinale tira i fili di tutti i burattini cinquestelle).

Salvini avrebbe potuto modificare il decreto del suo predecessore Minniti, con il quale si individuava nella Guardia di Finanza (che dipende da Tria), l’unica forza di polizia competente sul mare, ma non l’ha fatto. Avrebbe, quanto meno, potuto chiedere che le navi pirata fossero “accompagnate” in porti la cui competenza territoriale non ricadesse in quella dove operano toghe politicizzate, che hanno già fornito ampia prova di essere spudoratamente schierate con la sinistra e le Ong. Quasi sicuramente, Trenta, Toninelli, Tria e Conte non l’avrebbero accontentato, ma almeno lui avrebbe potuto sputtanarli pubblicamente! Non ha fatto nemmeno questo.

In compenso, quello che sta succedendo ha tutta l’aria di un tranello ordito dai soliti noti, in cui lui è caduto … “ingenuamente”, tanto per usare un eufemismo. Dopo poche ore dalla richiesta di esponenti PD, il solito giudice Patronaggio ha aperto un fascicolo con l’accusa di sequestro di persona e abuso in atti di ufficio: indovinate chi sarà l’indagato e poi l’imputato! Saviano l’ha detto a chiare lettere: “il destino di Salvini è il carcere”.

Una volta definito nei dettagli l’accordo tra tutte le forze antiitaliane del parlamento (PD, M5S, Leu, Bonino ed altri) ci sarà la necessaria maggioranza anche per mandarlo a processo, farlo condannare e renderlo così incandidabile ai sensi della Legge Severino.

 

La procura di Agrigento è arrivata al punto di mandare la polizia giudiziaria ad interrogare il povero medico di Lampedusa -oltretutto, in ferie e non in servizio- che si era permesso di commentare i certificati dei sui colleghi di ambulatorio, che avevano stabilito che i finti profughi della Open Arms non erano affetti da alcuna malattia!

 

La tragedia si è già consumata e ormai si sta trasformando in una tragica farsa! I fatti sono impietosi e gli errori del leader leghista e della sua squadra di incapaci sono gli occhi di tutti, purtroppo. Salvini era l’unico politico italiano, per tutta una serie di considerazioni, attorno al quale si sarebbe potuto sperare di costruire una forte alleanza sovranista a difesa del Paese. Non so cosa succederà dopo l’ormai inevitabile sbocco di un governo antiitaliano, con la regìa del Colle.

Non è uno spettacolo dignitoso vedere Giorgetti che, in momenti tragici, non trova di meglio che attaccare il suo segretario. Ambisce forse a prendere il su posto? Sarebbe un suicidio! Lui stava già con Bossi e Maroni in un partito ridotto al 4%. Gli era stato affidato un incarico fondamentale accanto al premier grillino, ma lui si è rivelato una totale nullità!

Di Salvini si può dire tutto, ma resta -con tutti i suoi macroscopici errori- l’unico governante italiano dopo Bettino Craxi (Sigonella, ma non solo) ad aver tentato di difendere con dignità ed orgoglio la nostra Sovranità e la nostra integrità, non solo territoriale.

In questo, ha fallito solo perché gli alleati e le più alte cariche dello Stato stanno dalla parte dei nostri nemici.

Punto.

18 08 2019

 

 

 

 

 

 

 

 

Quei legami tra la Casaleggio e Soros che i grillini bollano come fake news

Spunta un documento nel quale appare che la società ricevette dal 2017 248mila dollari per controllare militanti e candidati

Fabrizio Boschi – 06/03/2018

 

Hai voglia a prendere il 33%. Del peccato originale non ci si libera mai. E non stiamo parlando di uno come Rocco Casalino a capo della comunicazione o dei soldi in nero pagati al milionario Grillo, ma della vera anima nera dei 5 Stelle: la Casaleggio Associati Srl.

Adesso spunta qualcosa di grosso che rende bene l’idea delle astuzie della Casaleggio Associati, ben avvezza a certi stratagemmi. Un documento della discussa Open Society Foundations (una delle più grandi fondazioni private al mondo che supportano gruppi per i diritti umani, con un budget annuale di oltre 900 milioni di dollari), la società che fa capo all’87enne miliardario americano George Soros (nato a Budapest in una famiglia ebraica, ha un patrimonio di 25,2 miliardi di dollari, una delle trenta persone più ricche del mondo), molto chiacchierato per le sue attività speculative (condannato per insider trading) e di una filantropia sospetta (ha spostato 18 miliardi di dollari alla Open Society Foundations per pagare meno tasse in quanto le donazioni sfuggono alle imposte), dimostra che la Casaleggio Associati ha incassato dalla Open Society Foundations di Soros, 248mila dollari dall’agosto 2017 al marzo 2018 per un progetto volto «a cambiare, a spingere gli elettori e i candidati alle elezioni politiche del 2018 a cambiare strategia su migrazioni ed euroscetticismo». E viene indicato pure un referente, Luca Elauteri, socio fondatore e amministratore dal 2004 della Casaleggio Associati con tanto di e-mail (info@casaleggio.it). Elauteri si occupa di Content e Social Media Strategy nell’ambito di editoria digitale e dei new media. Questo documento è stato scoperto da Alessandro Cerboni, bioingegnere di Arezzo, vicepresidente di Assocompliance, per anni vicino al M5s che conosce tutti gli scheletri negli armadi della Casaleggio, una persona troppo intelligente e qualificata per restare con la banda Di Maio (infatti lo segarono alle «parlamentarie»).

La Open Society Foundations ha iniziato a lavorare in Italia nel 2008, proprio un anno prima della fondazione del M5s. Ovviamente la Casaleggio Associati bolla la notizia come una fake news, ma il dubbio resta. Sarà per questo che per tutta la campagna elettorale il M5s non è stato più antieuro come lo era invece agli inizi e non si è più scagliato contro gli immigrati? Chi c’è al

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http://www.ilgiornale.it/news/politica/quei-legami-casaleggio-e-soros-che-i-grillini-bollano-fake-1501992.html

 

 

 

 

 

STORIA

Quando Keynes “corresse” il Trattato di Versailles E vide il futuro dell’Europa

Francesco Perfetti – 19/08/2019

Nel 1919 John Maynard Keynes – il cui nome sarebbe diventato celebre come «padre» della macroeconomia e come sostenitore di una politica fondata sull’intervento pubblico in particolare nelle fasi di gravi crisi dei cicli economici – venne inviato a Parigi alla Conferenza della Pace come rappresentante del ministero del Tesoro inglese.

A quell’epoca Keynes era ancora un giovanotto, a detta di chi lo conobbe, non particolarmente affascinante né di buon carattere, ma di belle speranze. Aveva da poco superato i trent’anni, essendo nato nel 1883, ma si era fatto apprezzare e conoscere come promettente economista tanto che nel 1912 gli era stata affidata la direzione di una rivista prestigiosa, l’Economic Journal. La sua formazione culturale – come ha osservato l’economista danese Jesper Jespersen in un rapido saggio introduttivo al suo pensiero dal titolo John Maynard Keynes. Un manifesto per la «buona vita» e la «buona società» (Castelvecchi) – era vasta ed eclettica, collocandosi «all’incrocio tra la filosofia (in particolare l’epistemologia), la politica e l’economia». Aveva fatto parte degli «apostoli» che ruotavano attorno al filosofo George Edward Moore e a Bertrand Russell e che costituivano il nucleo di quel gruppo informale di intellettuali noto come Circolo di Bloomsbury che, in spirito di contestazione dei principi ispiratori dell’epoca vittoriana, vivevano una esistenza quasi bohémienne, provocatoria, sessualmente trasversale, guardata con orrore e ripugnanza dalla borghesia benestante del tempo. Di questo sodalizio esclusivo fecero parte personalità destinate a lasciare il segno, da Virginia Woolf a Edward M. Forster, da Giles Lytton Strachey a Clive Bell, da Roger Fry ad Adrian Stephen e via dicendo.

La frequentazione di questo ambiente da parte di Keynes ne spiega sia, durante il conflitto, i tormenti di pacifista costretto a lavorare per lo sforzo bellico, sia, nell’immediato dopoguerra, lo spirito con cui prese parte alla

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http://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/quando-keynes-corresse-trattato-versailles-e-vide-futuro-1741272.html

 

 

 

 

 

 

 

 

Nilde Iotti

Sisto Ceci

DA GIANCARLO LEHNER – 14 08 2019

 

Una certa Anna Foglietta si dice fiera di interpretare Nilde Iotti in una fiction in preparazione.

Inoltre, definisce la Iotti una “super-eroina”.

Ebbene, ora mi sforzo di erudire la pupa Foglietta, raccontandole una storia vera, verissima.

 

Quando sbocciò l’irresistibile passione d’amore tra Togliatti e la Iotti (fascista iscritta al PNF nel 1942- comunista nel 1946), legame che irritava la dirigenza del Pci, anche perché Togliatti aveva relegato a Mosca la moglie Rita Montagnana ed il figlio Aldo malato di mente.

Palmiro e Nilde trovarono calda ospitalità nella dacia, vicino Praga, di Rudolf e Josefa Slánský .

Una fotografia dei due piccioncini ospiti nella dacia la diedi al “Sabato”, che la pubblicò insieme al mio articolo. 

Rudolf era il segretario del PCC, non un comunista qualunque.

Ma era ebreo, proprio come Rita Montagnana ed Aldo Togliatti.

Quando Stalin ordina la pulizia etnica contro i sionisti, ma in realtà contro gli ebrei, Slánský viene accusato di tutto, anche di non essere comunista (!), ma nazifascista, condannato a morte ed impiccato il 3 dicembre 1952.

Josefa ed i suoi due bambini vengono segregati e tenuti in un’abitazione priva di riscaldamento – a Praga l’inverno può essere più che gelido -. 

La vedova, grazie all’umanità di un carceriere, riesce a far spedire delle lettere all'”amica” tante volte ospitata Nilde Iotti (Rudolf e Josefa erano così ospitali da cedere addirittura la loro camera da letto ai due amanti).

Josefa non chiede un aiuto politico – sa che sarebbe impossibile, visto che Togliatti s’era pure pubblicamente rallegrato della condanna a morte del suo già caro anfitrione Rudolf – ma soltanto calze, berretti, sciarpe per proteggere i bambini dal freddo. Nessuna risposta da parte della Nilde.

Quando, 1963, Slánský viene riabilitato, Josefa anch’essa liberata da ogni accusa scrive un’altra volta a Nilde, da amica ad amica, senza chiederle niente altro che notizie. 

 

Ovviamente, nessuna risposta da parte di quella che Foglietta definisce “super-eroina”.

 

https://www.facebook.com/100031860510496/posts/166499661088717/

 

 

 

 

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