NOTIZIARIO STAMPA DETTI E SCRITTI 11 GIUGNO 2018

Il 18 febbraio 1943, al Palazzo dello Sport di Berlino, Joseph Goebbels proclama la «guerra totale».

NOTIZIARIO STAMPA DETTI E SCRITTI 11 GIUGNO 2018

A cura di Manlio Lo Presti

http://www.dettiescritti.com/

https://www.facebook.com/Detti-e-Scritti-958631984255522/

 

Esergo

La credulità,

rifiuto meccanico di qualunque critica,

sciocca e supina accettazione di quanto giunge a noi da” fonti qualificate”,

è un drammatico fallimento dell’intelligenza.

JOSÈ A. MARINA, Il fallimento dell’intelligenza, Longanesi, 2004, pag. 55

 

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EDITORIALE

L’Italia e la megamacchina propagandistica mondiale ostile

L’Italia deve solo pagare gli interessi alle banche europee e imbarcare immigrati

Manlio Lo Presti – 11 giugno 2018

La megamacchina del caos e della disinformazione funziona a pieno regime contro il nostro martoriato Paese. I manovratori del Deep State de’ noantri, ma possiamo trovare tracce di ordini degli alti comandi internazionali del Deep State planetario, non mancano occasione di rimproverare alla ex-italia ogni minima cosa, di bacchettarla per identiche azioni che, se fatte da altri Paesi, non sono criticate. Sono pochissimi i giornali che fiancheggiano il governo in carica, mentre continua la gragnuola di colpi da parte delle megareti televisive e dei giornaloni di regime filoatlantici dove scrivono le primedonne-grandi-firme ci sbattono in faccia – a noi italioti, merdosi minus habens che non capiamo niente – che hanno studiato nei grandi e costosissimi ed esclusivi College USA.

Il Deep State de’ noantri, finanziato e pagato dalla Presidenza del Consiglio, su indicazione delle pesanti direttive dei “piani alti”, arma le fauci dei cosiddetti oppositori i quali, mitragliando la maggioranza, continuano a dire che lo fanno nell’interesse degli italiani!  

Fare opposizione significa tallonare la maggioranza a risolvere i problemi del Paese in ordine di priorità ed urgenza. Problemi che, in una sana democrazia, dovrebbero essere terreno comune di tutti i gruppi parlamentari presenti. Invece, nella ex-italia, il 90percento del tempo speso dai politici è quello del killeraggio, della confusione, nello sperare che il nemico crolli anche a costo di provocare una guerra civile la cui colpa sarebbe addossata al nemico che non capisce un caxxo, ecc. ecc. ecc.

P.Q.M.

forse adesso riesce ad essere più intelligibile il caos (attivato ad arte da scienziati della sovversione annidati nelle università e arruolati con onorari stratosferici) che ora scientificamente serpeggia ovunque.

Primo. Il problema immigrazione. Se l’Italia trova da eccepire che Malta è più vicina per gli sbarchi, parte la mitraglia dei cecchini buonisti, antifa, neomaccartisti. Nulla da eccepire sulla risposta disumana e notarile di Malta: non è di nostra competenza.  

Questa non è una risposta da criticare perché Malta rientra nello schieramento atlantista. Quindi Malta non viene massacrata e sterminata dalla stampa internazionale sorosiana, neomaccartista, antifa ecc. ecc. ecc.

Altro cecchinaggio intensivo parte quando l’Italia osa far presente che il regolamento di Dublino è iniquo caricando su un solo Paese le ondate dei cosiddetti immigrati. Una osservazione che viene accolta con sfacciata e carognesca indifferenza da tutta l’Unione Europea per la quale l’Italia ha il solo compito di pagare alti interessi alle banche tedesche a fronte di un debito pubblico che poi non mancano continuamente e ipocritamente di rinfacciarci, e di caricare immigrati senza rompere troppo i cabbasisi.

Trovo quindi troppo sospetta questa severità eccessiva nei nostri confronti, questo cogliere ogni occasione, sia pure minima, di bacchettare stile signorina Rottermaier non appena il nostro Paese prende decisioni autonome e del tutto legittime e sensate, ma soprattutto non servili.

Secondo. Continuare a diffondere ad arte il terrore dello spread, il cui livello è determinato da note Agenzie internazionali con pacchetti azionari di maggioranza saldamente nelle tasche di privatissime banche atlantiche e anglofrancotedesche, fiancheggiate da ben noti organismi di controllo nazionali che non hanno fatto volutamente il loro dovere con l’accuratezza del cosiddetto “buon padre di famiglia”. Anche loro tengono famiglia, appunto! La loro credibilità cadde in maniera verticale quando la Cina decise di istituire una propria agenzia di valutazione DAGONG e quando, sia pure e volutamente in ritardo, un numero crescente di giornali confermarono l’uso dello spread come mannaia politica contro coloro che hanno osato disubbidire. Inoltre, non viene mai chiarito che i cosiddetti “Mercati”sono  formati da un ristretto gruppo di pazzi e probabili consumatori di pesanti sostante allotropiche che vediamo gesticolare con festinazioni schizoidi davanti a sei schermi per volta. Una scena che fanno ripetutamente vedere nelle megareti televisive o nella stampa. Tuttavia, queste immagini ormai di repertorio, non vengono associate con chiarezza al funzionamento dei cosiddetti “mercati” e ai fini eminentemente speculativi perseguiti dai robot di borsa, operanti al millesimo di secondo su n° piazze finanziarie, del tutto indifferenti degli effetti sociali che provocano ai danni di intere popolazioni o nazioni del pianeta.

A tenere a bada la crescente rabbia di questa immane massa planetaria di esclusi e di espulsi dal ciclo produttivo (*), ci pensano organizzatissime unità di assassinio superaddestrate. Legioni-ombra pronte ad agire con il solito strumentario destinato ai cosiddetti Stati-canaglia e/o troppo ribelli.

Come ho scritto in precedenti occasioni, il mantenimento della ex-italia in uno stato servile-larvale-comatoso-imbelle-strisciante è un piano ben preciso dei nostri avversari. I motivi? Presto detto: 1)All’asse criminale anglofrancotedescoUSA non interessa affatto risanare il nostro Paese per avere un poi un valido concorrente nei loro Dominions; 2) il permanere del meccanismo perverso della relazione inversa fra tasso di interesse e valutazione di solvibilità (rating)  induce i nostri “creditori” a puntare sul collasso finanziario del nostro Paese – ma non al punto di portarlo alla guerra civile. Un Paese con bassa valutazione è costretto a pagare interessi ragguardevoli che vanno a formare i dividendi delle grandi banche acquirenti, in gran parte anglofrancotedeschesvizzere.  Nessuno, abbastanza intelligente, uccide la gallina dalle uova d’oro, anche se trova tutte le occasioni per criticarla e farla sentire una merda e facendo notare che deve anche dire grazie strisciando, mentre nessuno fa presente che quei prestiti sono pagati profumatamente e non sono stati regalati!!!!!!!!!!

Ne riparleremo

 

(*) Sul terrificante fenomeno delle espulsioni di crescenti masse di popolazioni dai cicli produttivi, ha argomentato, con drammatica chiarezza espositiva, la studiosa Saskia Sassen nel suo saggio Espulsioni. Brutalità e complessità dell’economia globale, Il Mulino, Bologna,  2015

(Colophon disponibile su: https://www.mulino.it/isbn/9788815258007)

Ne suggerisco la attentissima e paziente lettura…

 

 

 

 

IN EVIDENZA

La Gruber al Bilderberg, Mazzucco: davvero ve ne stupite?

Scritto il 10/6/18

Ma davvero abbiamo bisogno di leggere che Lilli Gruber partecipa al salotto del Bilderberg per scoprire che la sua attendibilità è condizionata?

Non ci arriviamo, da soli, a supporre che la Gruber parli regolarmente con qualcuno – non necessariamente il famigerato Bilderberg – prima di decidere cosa raccontarci, che tipo di contenuti somministrarci e quale genere di ospiti propinarci, invariabilmente, ogni sera? Insomma: va bene tutto, ma ormai siamo piuttosto grandicelli per fare i nostri ragionamenti, al di là del solito gossip complottistico e decisamente naif, pronto a scatenarsi non appena l’ombra del “diavolo” compare all’orizzonte. E’ lo sfogo, in apparenza semiserio ma in realtà serissimo, che Massimo Mazzucco affida agli ascoltatori di Fabio Frabetti, animatore di “Border Nights” e della diretta web-streaming “Mazzucco Live”, il sabato pomeriggio su YouTube. Un’occasione per riflettere su aspetti inesplorati del giornalismo, inclusi i risvolti recentissimi dell’attualità politica. «Salvini? E’ partito bene: impeccabile la sua denuncia dell’atteggiamento di Malta. Perché mai le navi-soccorso che passano davanti all’isola non vi sbarcano mai …

 

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Bilderberg 2018: le nuove tecnologie lubrificano le ruote dell’élite globale

8 giugno 2018 DI CHARLIE SKELTON

theguardian.com

È iniziata a Torino l’annuale riunione del Bilderberg. Oltre a miliardari e boss bancari, i partecipanti includono quattro primi ministri, due vice primi ministri, il segretario generale della Nato, il ministro della difesa tedesco, il re dei Paesi Bassi e l’instancabile 95enne Henry Kissinger.

Come Kissinger, il Bilderberg non mostra segni di rallentamento o compiacimento. La sua recente infatuazione per l’intelligenza artificiale e la Silicon Valley sembra essersi trasformata in una vera e propria relazione. Quest’anno, un membro del board di Twitter, Patrick Pichette, ha ricevuto l’invito, e per la seconda volta ritorna Divesh Makan, che ha collegamenti con Mark Zuckerberg e tra i cui clienti vi è Reid Hoffman, co-fondatore di LinkedIn e veterano del Bilderberg.

Con l’AI in testa all’ordine del giorno, è stata richiamato anche Demis Hassabis, che gestisce il progetto DeepMind di Google a Londra. A lui si unirà un collega, Hartmut Neven, a capo del laboratorio di Intelligenza Artificiale Quantum di Google.

L’elenco degli ospiti comprende anche ricercatori nei settori della biotecnologia, della robotica, della ricerca sulle cellule staminali e della …

Continua qui: https://comedonchisciotte.org/bilderberg-2018-le-nuove-tecnologie-lubrificano-le-ruote-dellelite-globale/

 

 

 

 

 

La Spagna dice NO e va tutto bene. La Francia dice NO e andiamo alla grande. Malta dice NO e ci sembra sensato. La Germania dice NO e ci prostriamo. L’Italia dice NO e siamo tutti fascisti e razzisti di merda.

Paolo Ferrara Facebook 11 giugno 2018

 

Come funziona? Che pena questi che si agitano intorno a questa vicenda della nave #Aquarius cercando lo sciacallaggio mediatico mentre l’Italia sta facendo quello che fanno sempre gli altri paesi a partire da Malta che ad aprire il suo porto non ci pensa minimamente.

 

Primo: la nave che ospita queste persone non sta affondando, ma una nave super attrezzata e …

 

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629x35x30=660.450€ al mese

 

Paolo Lombardi Facebook 11 giugno 2018

 

Rischiano di perdere le lobby dell’accoglienza se la Nave Aquarius non attraccherà da noi.

 

Chissà quanti di questi soldi dovevano poi essere girati al sistema dei partiti e a quello mediatico che adesso coglieranno l’occasione per scatenare l’inferno.

 

È arrivato il momento per l’Europa di farsi carico del problema.

 

Mai più attracchi da noi senza egida europea.

 

 

https://www.facebook.com/1686502838/posts/10210163942530153/

 

 

 

 

 

 

ARTE MUSICA TEATRO CINEMA

Emanuele Severino: “Zirkus Suite – Un peccato di gioventù”

Il 17 Aprile 2018 è stata eseguita in prima nazionale alla Sala Puccini del Conservatorio di Milano una suite per strumenti a fiato composta in gioventù da Emanuele Severino, Zirkus Suite. Definita dal grande filosofo italiano un suo “peccato di gioventù”, la suite in sette movimenti per ensemble di fiati, marimba e timpani, ha atteso settanta anni la sua prima esecuzione pubblica, avvenuta per iniziativa del filosofo Massimo Donà. La revisione critica è stata curata dal Maestro Alessandro Bombonati, docente del Conservatorio di Milano.

Video qui: http://www.filosofia.rai.it/articoli/emanuele-severino-zirkus-suite-un-peccato-di-gioventù/40908/default.aspx

Il giovane Severino aveva studiato composizione, scrivendo molta musica, tutta andata perduta tranne questa suite, composta nel 1947 e chiamata Zirkus per sottolineare il clima grottesco evocato dalla composizione. L’anno precedente il filosofo bresciano il suo primo libro “La coscienza. Pensieri per un’antifilosofia”, che …

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ATTUALITÀ SOCIETÀ COSTUME

La classifica dei peggiori su fb (ristretta, ovviamente)

 

Margot Simpson – Facebook – 9 giugno 2018

 

10 posto (ma anche primo) i battutisti, quelli che devono per forza fare una battuta su ogni cosa; ogni decesso, per loro, è motivo di gioia estrema: si divertono a scendere sempre più in basso, ogni volta, con battute sempre peggiori. Di solito vanno in giro a fotografare il prossimo per far vedere quanto è cessa l’umanità e quanto sono meravigliosi loro!

9 posto – i libri, ma loro non hanno colpa…prima se ne stavano tranquilli nelle librerie di ogni casa, sereni, magari sgualciti, ma per i fatti loro…adesso sono preda di 20.000 scatti all’ora: un classico è quello con la tazza di tè, ma volendo abbiamo anche col caffè, i fiori e le opere di bene, in ambienti finemente arredati.

8 posto – la selfista distaccata, il problema non è il selfie, che altro non è che una foto, ma il fatto che venga fatto come se non volesse: in bagno, mentre si mangia, a lavoro mentre si fa finta di lavorare, con l’uomo, la donna e il cane, con un finto distacco, facendo credere che

 

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Squadre di football contro l’inno per colpire Trump, ma così perdono tutti

Lotta a muso duro tra il mondo dello sport professionistico americano e Trump. Gli atleti non vogliono inginocchiarsi durante l’inno. Un no che costa caro.

 

 

10 giugno 2018 Riro Maniscalco

 

NEW YORK — Ci risiamo. Dopo un breve periodo di (apparente) tregua riprende la lotta a muso duro tra il presidente Trump ed il mondo dello sport professionistico americano. La questione dell’inginocchiarsi durante l’inno nazionale, l’atto di protesta messo in scena durante il campionato scorso da alcuni giocatori di football, teso a sensibilizzare il mondo intero rispetto all’immutabile dramma delle discriminazioni razziali, ad un occhio straniero potrebbe sembrare uno spunto pretestuoso per sputarsi veleno e magari venire pure alle mani. Se non fosse che qua inno nazionale e bandiera affollano la vita di tutti i giorni, sportiva e non, con una sacralità peculiare. Mettere in discussione inno e bandiera, o anche soltanto come in questo caso il …

Continua qui: http://www.ilsussidiario.net/News/Cronaca/2018/6/10/DIARIO-USA-Squadre-di-football-contro-l-inno-per-colpire-Trump-ma-cosi-perdono-tutti/825063/

 

 

 

 

 

RICORDATE QUEL … DI BYRON MORENO, L’ARBITRO CHE CI BUTTO’ FUORI DAL MONDIALI DEL 2002?

DOPO LE INTERDIZIONI FIFA E IN ECUADOR, L’ARRESTO PER DROGA NEGLI USA ORA SI GUADAGNA DA VIVERE FACENDO IL… – SULLA PARTITA SCANDALO CONTRO LA COREA: “IL MATCH DEL 2002? NON RIMPIANGO NULLA. MI HANNO SOSPESO, MA ORA SONO RIABILITATO”

Lorenzo De Cicco per “il Messaggero” – 3 giugno 2018

 

Anche il più saggio degli arbitri non sarà sfuggito a uno spernacchiante cornuto! gridato dagli spalti, è una legge antica del calcio, ben compendiata fin dagli anni Ottanta da Oronzo Canà, l’allenatore nel pallone di Lino Banfi: l’arbitro è cornuto, punto. Come dire, a prescindere. Eppure, nella storia recente del nostro Paese ce n’è uno, di fischietto, che più di tutti ha incarnato il personaggio del giudice maledetto e traditore, così conosciuto, nell’ infamia, da diventare una macchietta nazional-popolare capace di cancellare le divisioni campanilistiche tipiche del calcio nostrano.

 

Dici Byron Moreno e la mente corre subito all’estate afosa del 2002, Corea-Italia, lo stadio strapieno di Daejeon nei nostri televisori, l’acqua santa di Trapattoni che nulla può contro quel diavolo ecuadoregno in divisa nera: il gol negato a Tommasi, il rigore regalato agli …

 

Continua qui: http://www.dagospia.com/rubrica-30/sport/ricordate-quel-cornutone-byron-moreno-rsquo-arbitro-che-ci-175303.htm

 

 

 

 

 

CONFLITTI GEOPOLITICI

La Libia nelle mani dei trafficanti ora guarda all’Italia per una svolta

Giu 10, 2018 – Alessandra Bocchi

Le migrazioni per la Libia e dalla Libia sono ancora un problema e, a farne le spese, è la stessa popolazione locale. “I libici vogliono che il fenomeno immigrazione venga fermato”, ci dice Jamal Adel, un ragazzo che fa parte della tribù Tebu a Kufra nel sud-est del Paese.

“Sarebbe un’ottima cosa se il nuovo ministro dell’interno  Matteo Salvini riuscisse a fermare il problema migratorio”, ci dice un altro ragazzo che ha chiesto l’anonimato per motivi di sicurezza e che lavora per un organizzazione che monitora i conflitti a Sebha, una cittadina distrutta dal traffico di persone.

Il ragazzo aggiunge poi che “pochi giornali si interessano di quello che pensano i libici sul fenomeno migratorio ma, in realtà, noi vogliamo che questo fenomeno smetta perché sta danneggiando fortemente il nostro Paese”.

Mac K. B. Simpson, ganese ed esperto di migrazioni che vive a Tripoli, ci dice: “È importante che questo traffico sia fermato prima ancora che i migranti entrino in Libia”.

Per molti libici il problema è da ricercare soprattutto nelle Ong che operano nel Mediterraneo: “I trafficanti contano sulle ong, …

Continua qui: http://www.occhidellaguerra.it/51935-2/

 

 

 

Prossima Fase Per Le Tensioni In Iran – Abbassare I Prezzi Del Petrolio

9 giugno 2018 DI TOM LUONGO

tomluongo.me

Il presidente Trump si fa avanti con il suo piano d’attacco all’Iran. Adesso sta optando per un’azione a lungo termine in modo da provocare la massima tenzione. La notizia che Trump abbia di nascosto chiesto all’Arabia Saudita di alzare la produzione di petrolio a un milione di barili al giorno ne È la prova.

Dalle analisi di Oilprice.com:

“L’Arabia Saudita e alcuni dei suoi alleati Arabi più vicini nel Golfo, assieme al leader delle nazioni non-OPEC facenti parte dell’accordo di produzione-Russia- sono gli unici fornitori che hanno la possibilità di aumentare la produzione. Quindi in caso di un aumento di produzione da parte dell’OPEC e alleati, i prezzi potenzialmente bassi danneggerebbero gli altri membri dell’OPEC che non hanno la possibilità di aumentare la produzione.”

Lo scopo è di iniziare ad abbassare i prezzi del petrolio dopo che gli Stati Uniti hanno prosciugato le finanze della Turchia …

Continua qui: https://comedonchisciotte.org/prossima-fase-per-le-tensioni-in-iran-abbassare-i-prezzi-del-petrolio/

 

 

 

 

CULTURA

Le due facce della modernità secondo Robert Kurz

Il collasso della modernizzazione. Dal crollo del socialismo da caserma alla crisi dell’economia mondiale (Mimesis, 2017).

 

10 giugno 2018 – di Paolo Lago

Già da diversi anni un gruppo di studiosi, dediti alla diffusione delle idee della critica radicale degli autori tedeschi raccolti attorno alle riviste “Exit” e “Krisis” (fra i quali si può ricordare non solo Robert Kurz ma anche Ernst Lohof o Norbert Trenkle), sta operando con passione per tradurre e diffondere in Italia diversi testi di tali autori. Samuele Cerea è uno di questi, il quale – assieme a Massimo Maggini e Riccardo Frola – da anni si dedica alla cura e traduzione delle opere di questi autori tedeschi. Non possiamo perciò che essergli grati (ed essere grati all’opera di diffusione portata avanti da questi appassionati, grazie anche alla rivista online “L’anatra di Vaucanson”) per la recente traduzione, per i tipi di Mimesis – editore presso il quale sono precedentemente usciti anche altri testi di tali autori – del saggio di Robert Kurz intitolato Il collasso della modernizzazione (Der Kollaps der Modernisierung), uscito in Germania nel 1991. Kurz è infatti un autore fondamentale per comprendere le contraddizioni della modernità e della contemporaneità, uno studioso che purtroppo è stato

 

Continua qui: https://www.carmillaonline.com/2018/06/10/le-due-facce-della-modernita-secondo-robert-kurz/

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Da un Céline all’altro

Lettere, interviste e scritti per un’opera immancabile nella libreria di ogni céliniano che si rispetti. Il volume ‘Un profeta dell’Apocalisse’, uscito recentemente per Bietti, ha il pregio di mostrare tutti i volti del più grande scrittore del Novecento francese.

di Valerio Alberto Menga – 8 giugno 201

È la prima volta che in Italia vengono raccolti tutti insieme scritti, interviste, lettere, commenti e testimonianze sulla figura tanto discussa di Louis-Ferdinand Céline. Fino a ieri le operazioni si erano svolte in maniera isolata e disordinata da parte di vari editori: chi pubblicava i carteggi con editori e amanti, chi le interviste, chi le testimonianze… chi qualche inedito minore, qua e là. Ma l’operazione attuata da Edizioni Bietti è del tutto nuova. Nel volume Un profeta dell’Apocalisse troviamo materiale nuovo, appartenente a tutti i generi sopraelencati, e in un solo libro. Grazie alla curatela di un céliniano come Andrea Lombardi (l’ideatore del primo blog dedicato al grande scrittore francese), è ora possibile leggere (o meglio ri-leggere) la vita (o meglio le vite) del dottor Destouches.

C’è il Céline scrittore, ma anche il Céline medico; il Céline padre e marito, il Céline amante, il Céline antisemita… Tutte le facce della medaglia vengono finalmente mostrate, senza cesure di sorta, al di là delle sole demonizzazioni o apologie. C’è chi lo ama a prescindere, ritenendo l’intera sua opera un capolavoro, chi invece ritiene valida la produzione fino al ’36… Altri invece – i più idioti, i più ignoranti – lo bollano come mero antisemita …

Continua qui: http://www.lintellettualedissidente.it/letteratura-2/louis-ferdinand-celine-destouches/

 

 

 

 

 

Ridare peso agli intellettuali impegnati per combattere l’ignoranza e riavvicinarli agli italiani

di Francesco Carini – 11 giugno 2018

L’anti-intellettualismo si é insinuato come una traccia costante nella nostra vita politica e culturale, alimentato dal falso concetto che democrazia significhi la mia ignoranza vale quanto la tua conoscenza (Isaac Asimov, da “Il culto dell’ignoranza”, Newsweek, 1980).

 

Nell’era dei reality che rendono pubblici aspetti della vita quotidiana che normalmente ricadono nel privato e di talk show in cui ognuno dice la propria su tutto (da banalità a situazioni complesse), si é insinuata sempre di più come un virus per l’intelligenza umana la pretesa fintamente “democratica” di poter dare un’opinione su ogni cosa (anche su argomenti in cui ci vogliono anni di studio), assimilando il parere dell’uomo o della donna qualunque a quello di un esperto in una data materia, con la stessa faciloneria con cui si spara a zero o si fantastica sulla vita di personaggi più o meno famosi o si sparla del vicino e del conoscente della porta accanto.

Naturalmente, ci si trova di fronte a una situazione di pericolo reale, amplificata dalla cassa di risonanza dei social network, in cui il basso opinionismo, le citazioni decontestualizzate e i motti riescono tranquillamente a mettere in minoranza i pareri di studiosi, certamente più complessi e meno semplicistici rispetto alle reazioni di pancia guidate dalla totale assenza di razionalità o conoscenza del cittadino comune, che non di rado …

Continua qui: http://www.linkiesta.it/it/blog-post/2018/06/10/ridare-peso-agli-intellettuali-impegnati-per-combattere-lignoranza-e-r/27042/

 

 

 

 

 

 

CYBERWAR SPIONAGGIO DISINFORMAZIONE

Putin: basta “chiacchiere” sul caso Skripal

10 GIUGNO 2018

Niente di nuovo sul caso Skripal al vertice del G7 è stato detto, deve finire questa “chiacchiera creativa”, bisogna passare ad una reale collaborazione, ha dichiarato il presidente Vladimir Putin.

“Per quanto riguarda le azioni destabilizzanti, nei confronti di alcuni eventi, in particolare, tutti hanno mostrato solidarietà a Londra in occasione del famoso evento di Salisbury. Nulla di concreto è stato detto, tutti parlano del fatto che con probabilità questo evento è accaduto. La solidarietà a questo proposito si pone su un terreno molto instabile. Mi sembra necessario smettere con tutte queste chiacchiere creative, e passare a questioni specifiche relative alla reale collaborazione” ha detto Putin in una conferenza stampa dopo la sua visita in Cina.

Il presidente russo ha commentato così dopo una domanda di un giornalista sul comunicato del vertice del G7, in cui i leader del G7 hanno invitato la Russia a “smetterla con il comportamento destabilizzante”. Il G7 ha sostenuto il Regno Unito per l’avvelenamento a Salisbury, dietro cui, secondo loro, c’è Mosca.

https://it.sputniknews.com/mondo/201806106105876-putin-chiacchiere-skripal-avvelenamento-mosca-azioni-destabilizzanticollaborazione/

 

 

 

 

DIRITTI UMANI – IMMIGRAZIONI

FINALMENTE IN ITALIA TORNA LA LEGALITÀ:

Fabrizio V. B. Saraceno FACEBOOK 100618

 

 

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha negato l’autorizzazione alla nave Aquarius, con 629 migranti a bordo, di approdare in un porto italiano e ha chiesto alle autorità di Malta di accogliere l’imbarcazione in quanto quello della Valletta è «porto più sicuro». In base a quale regole il Viminale, in accordo con il ministero delle Infrastrutture, ha potuto prendere questa decisione?

 

La Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (approvata nel 1982 e ratificata dall’Italia nel 1994) stabilisce all’articolo 19 che il passaggio di una nave nelle acque territoriali di uno Stato è permesso «fintanto che non arreca pregiudizio alla pace, al buon ordine e alla sicurezza dello Stato costiero». Il comma 2 precisa: tra le attività che potrebbero portare a considerare il passaggio non inoffensivo c’è anche «il carico o lo scarico di materiali, valuta o persone in violazione delle …

 

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La Tunisia ci rifila greggio, materiali elettrici e criminali: 2.152 i detenuti tunisini

 

Paolo Lami – 6 giugno 2018

 

www.secoloditalia.it|

 

Sono i numeri a dirlo. Non gli slogan. Salvini ha ragione: la Tunisia esporta criminali in Italia. Come l’Albania, d’altra parte. E come il Marocco, la Nigeria e la Romania. Sono questi i paesi di provenienza, in cima alle classifiche, dei detenuti stranieri in Italia.

Le fredde statistiche che il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria stila, mese dopo mese, mettendo numeri dietro numeri con il pignolo rigore di un ragioniere, dicono che, effettivamente, è così: accanto al greggio – che poi Tunisi si riporta a casa sotto forma di petrolio raffinato – insieme a chilometri di filo elettrico e a tonnellate di interruttori, pannelli di controllo, relè, fusibili, quadri elettrici e di automazione industriale, la Tunisia esporta in Italia, effettivamente, una bella risma di criminali tunisini.

I numeri del Dap sono eloquenti, incontrovertibili e aggiornatissimi, al 31 maggio 2018. E vengono sciorinati sul Portale del ministero italiano di Grazia e Giustizia, in maniera che tutti possano comodamente leggerli e farsi un’idea, dando conto di una realtà che neanche l’ambasciatore italiano in Tunisia, Lorenzo Fanara, frettolosamente convocato da un furibondo governo locale …

 

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http://www.secoloditalia.it/2018/06/la-tunisia-ci-manda-greggio-materiali-elettrici-e-criminali-2152-i-detenuti-tunisini/?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=nl

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Caro Minniti, cosa sapeva delle sofferenze di Sacko?

di Antonio Padellaro | 10 giugno 2018

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“In Calabria, Salvini sarebbe dovuto andare già da tempo perché l’omicidio di Sacko Soumaila è un fatto gravissimo. In queste circostanze il ministro degli Interni prende un aereo e va sul posto”.

Marco Minniti ospite di “Piazza Pulita”

Sono sicuro che molti di noi rimpiangeranno Marco Minniti al Viminale, e l’altra sera le osservazioni che ha rivolto al suo successore Matteo Salvini sull’immigrazione clandestina (presto si accorgerà che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, Mediterraneo) ci sono apparse impeccabili. E tuttavia (come lui direbbe) l’impressionante servizio sulla baraccopoli di San Ferdinando (Reggio Calabria) dimora del sindacalista assassinato Sacko Soumaila, suscita alcune domande che gli giro da questa rubrica contando sulla sua cortesia.

Come è stato possibile che, chissà da quanti anni, una moltitudine di esseri umani (regolari, irregolari, chi può dirlo?) siano stati costretti a vivere, anzi a sopravvivere e vegetare, in condizioni subumane? In un luogo privo dei più elementari servizi igienici (latrine a cielo aperto), immerso nella melma, esposto alle intemperie, sotto tetti di cartone che il povero Sacko cercava di sostituire con quel pezzo di lamiera che ha pagato con la vita?

Ora è pur vero che la banalità del degrado ci circonda tutti quanti e che davanti a essa spesso preferiamo distogliere lo sguardo. Quando sui marciapiedi delle grandi città passiamo accanto ai fagotti umani buttati in un angolo o ripiegati su se stessi per strapparci un’elemosina di pietà…

Continua qui: https://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/caro-minniti-cosa-sapeva-delle-sofferenze-di-sacko/

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Caso Pamela, Meluzzi: “Volontà di insabbiare.

Ministro della Giustizia e Csm si interessino di quanto accade a Macerata” – VIDEO

di Picchio News – 07/06/2018

 

Video qui: https://picchio.logico.cloud/tmp/tt/0x0x0/img_post/1528387266_d1945803efff1020f5a4068f6906c2a2.jpg

 

 

Il criminologo Alessandro Meluzzi chiede l’intervento a Macerata del ministro della Giustizia, sottolineando come sulla morte di Pamela Mastropietro, avanzi l’ombra della volontà di insabbiare la vicenda. Lo spunto per la sua invettiva via Facebook è la decisione del Tribunale del Riesame di Ancona di revocare la misura cautelare in carcere nei confronti di Desmond Lucky e Lucky Alewima per quanto attiene l’accusa di omicidio e vilipendio di cadavere…

 

Continua qui: https://picchionews.it/cronaca/caso-pamela-meluzzi-volonta-di-insabbiare-ministro-della-giustizia-e-csm-si-interessino-di-quanto-accade-a-macerata-video

 

 

 

 

 

Dietro le linee dell’accoglienza

Cronache di una giornata da infiltrato nell’universo immigrazionista: il ‘Migranti Film Festival’ è un crogiuolo di pathos in provetta, di filantropia esibizionista, di spettacolarizzazione del dolore.

di Federico Lordi – 6 giugno 2018

Una donna nera tiene il proprio neonato in grembo mentre un uomo di mezza età le punta addosso il suo smartphone: il sorriso sornione muta in una smorfia compiaciuta, il dito grassoccio unge lo schermo mentre tenta di regolare il focus. Risate straripanti d’isteria spezzano il momento imbarazzante. Click. Il souvenir è raccolto, benvenuti al “Migranti Film Festival”.

Tre giorni di proiezioni, vanno in scena i documentari realizzati in giro per il mondo dagli allievi della facoltosa University of Gastronomic Sciences di Pollenzo. Migliaia di euro l’anno e un amore spasmodico per il diverso. La location è amena, decine (!) di visitatori gaudenti si aggirano per il festival, tronfi nelle loro camicie di lino, commossi nei loro pantaloni di seta: d’altronde si sa, la filantropia ama andare a braccetto con la pecunia: sprazzi di umanità un tanto al chilo in quel di Polens. Una donna ben vestita si agita, cosa starà accadendo? …

 

Continua qui: http://www.lintellettualedissidente.it/societa/accoglienza-migranti-film-festival/

 

 

 

ECONOMIA

Avete idea di cos’era l’Italia, quando aveva la Montedison?

Scritto il 10/6/18

Probabilmente ci sarebbero un milione di posti lavoro in più in Italia, se non fosse stata “suicidata” la Montedison di Raul Gardini. Era il primo gruppo industriale privato italiano, ricorda Mitt Dolcino: la Fiat, all’epoca, era ben lontana dalle vette dei grandi gruppi di Stato come Eni, Stet (Telecom), Enel e forse la stessa Sme (agroindustriale).

 

Raul Gardini

 

«Oggi che si è insediato il primo governo eletto non a seguito di influenze esterne – inclusa l’ingerenza della magistratura (ossia Tangentopoli) – dobbiamo ragionare freddamente su cosa successe veramente con Raul Gardini», scrive Dolcino su “Scenari Economici”. «La situazione oggi è talmente grave che qui ci giochiamo l’italianità». Infatti non è un caso – aggiunge l’analista – che Montedison alla fine fu conquistata e spolpata proprio dai francesi, guardacaso gli stessi che, secondo il giudice Rosario Priore, attentarono alla sovranità italiana durante “l’incidente” di Ustica, e che oggi «sembrano distribuire la Legion d’Onore ad ogni notabile italiano che va contro gli interessi del Belpaese». Caduto il Muro di Berlino, di fatto, l’Italia perse la protezione degli Usa. «E l’Europa, la stessa che oggi ci bastona, organizzò il banchetto dato dalle privatizzazioni italiane a saldo (con Draghi, che casualmente fece una fulgida carriera, ad organizzare il piano sul Britannia)»…

 

Continua qui: http://www.libreidee.org/2018/06/avete-idea-di-cosera-litalia-quando-aveva-la-montedison/

 

 

 

 

 

Guerra economica o “guerra assoluta”?

di Jean-Claude Paye

Partendo dalla Strategia per la Sicurezza Nazionale di Donald Trump, Jean-Claude Paye riprende il collegamento tra politica economica e politica militare della Casa Bianca. Paye analizza il contrasto tra due paradigmi economici che promuovono, l’uno, la mondializzazione del capitale (sostenuto dal partito Democratico), l’altro l’industrializzazione (sostenuto da Trump e da parte del partito Repubblicano). Mentre il primo induce a eliminare ogni ostacolo con la guerra, il secondo utilizza la minaccia della guerra per riequilibrare gli scambi in un’ottica nazionale.

Rete Voltaire | Bruxelles (Belgio) | 8 giugno 2018

 

 

Nel 2001, adducendo come pretesto la risposta agli attentati dell’11 settembre, il presidente George W. Bush lancia una “lunga guerra” contro il “Medio Oriente Allargato”. Una guerra che, 17 anni dopo, in Siria e nello Yemen non è ancora terminata.

Il segretario alla Difesa, Donald Rumsfeld, teorizza il concetto di guerra totale, in particolare abolendo il la distinzione tra “civili” e “militari”.

Nel testo precedente USA: imperialismo contro ultra-imperialismo [1] abbiamo sostenuto che, deindustrializzando il Paese, l’ultra-imperialismo statunitense ha indebolito la potenza degli Stati Uniti come nazione. Il progetto di partenza dell’amministrazione Trump era procedere a una ricostruzione economica su base protezionistica. Due campi si stanno fronteggiando: l’uno, fautore di una rinascita economica degli USA, l’altro che auspica una conflittualità militare sempre più dichiarata. Opzione, quest’ultima, che sembra essere portata avanti principalmente dal partito Democratico. La lotta tra i Democratici e la maggioranza dei Repubblicani può così essere letta come conflitto tra due tendenze del capitalismo statunitense, una fautrice della mondializzazione del capitale, l’altra che spinge per il rilancio dello sviluppo industriale di un Paese economicamente in declino…

 

Continua qui: http://www.voltairenet.org/article201431.html

 

 

 

 

 

 

 

Governo, fine della democrazia occidentale: è dai ‘mercati’ che deriva la legittimazione

www.ilfattoquotidiano.it – 4 GIUGNO 2018 – Giulietto Chiesa

 

L’Italia è improvvisamente assurta agli onori delle cronache internazionali. Grazie al voto del 4 marzo e al terrore del “populismo”, affacciatosi prepotentemente sulla scena della politica di uno dei paesi fondatori dell’Unione Europea. In effetti fino a ora a Bruxelles tutti erano convinti che si potesse andare avanti come prima, con governi nazionali già comprati in anticipo (insieme ai rispettivi parlamenti) per svendere le rispettive sovranità a “istanze superiori” prive di ogni funzione rappresentativa.

Il voto italiano ha mostrato che le cose erano cambiate risolutamente: due partiti anti-establishment sono arrivati al governo (dopo note traversie che qui non richiameremo) conquistando una solida maggioranza in entrambe le camere italiane. Il risultato è stato così potente da vanificare ogni estremo tentativo di bloccare il loro accesso al potere. Il presidente della Repubblica, Mattarella, dopo averci provato maldestramente, ha dovuto varare comunque un governo “euroscettico”. Il primo dalla costituzione dell’Ue. E in uno dei Paesi fondatori dell’Ue…

Continua qui: https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/06/04/governo-fine-della-democrazia-occidentale-e-dai-mercati-che-deriva-la-legittimazione/4401062/

 

 

 

 

 

 

FINANZA BANCHE ASSICURAZIONI

La fuga di capitali dall’Italia spinge gli squilibri del sistema Target2 a livelli pericolosi

 

10 giugno 2018 DI AMBROSE EVANS – PRITCHARD

telegraph.co.uk

Mentre i Partiti antieuro si accingevano a prendere il potere, i debiti della Banca d’Italia verso le Banche Centrali dell’eurozona hanno raggiunto a Maggio il massimo storico di 465 miliardi di euro. Un segnale molto chiaro che gli investitori stranieri hanno cominciato a spostare ingenti somme di denaro all’estero.

Le passività Target2 nell’ambito della Banca Centrale Europea sono aumentate di 39 miliardi di euro in un solo mese. Quasi certamente tutto questo è stato accelerato dalla decisione shock del Movimento Cinque Stelle e della Lega di dar vita ad una coalizione armata di una sovversiva moneta parallela, i “minibot”.

I dati del sistema Target2 sono osservati molto da vicino dagli analisti perché rappresentano una misura affidabile dei flussi di capitale…

Continua qui: https://comedonchisciotte.org/la-fuga-di-capitali-dallitalia-spinge-gli-squilibri-del-sistema-target2-a-livelli-pericolosi/

un piccolo esempio di quanto probabilmente sarò calda la prossima estate?

 

 

 

 

 

 

DEUTSCHE BANK COMMERZBANK E ITALIA: UN’ESTATE DI FUOCO IN ARRIVO!

Scritto il 8 giugno 2018 alle 07:32 da icebergfinanza

 

Volete un piccolo esempio di quanto probabilmente sarò calda la prossima estate? Incominciamo da qui, dai rendimenti dei titoli italiani a due anni! Poco prima delle 15.00 esce la seguente notizia… Ora il M5S chiede: via il pareggio di bilancio dalla Costituzione.  … e il rendimento dei titoli a due anni torna a salire velocemente! Ovviamente gli incendiari del giornalismo …

Incominciamo da qui, dai rendimenti dei titoli italiani a due anni!

 

Poco prima delle 15.00 esce la seguente notizia…

Ora il M5S chiede: via il pareggio di bilancio dalla Costituzione. 

… e il rendimento dei titoli a due anni torna a salire velocemente!

Ovviamente gli incendiari del giornalismo italiano non perdono tempo e dopo una delle più criminali campagne terroristiche mediatiche a senso unico della storia della Repubblica, il leggendario Fubini, l’uomo delle fakenews, ci racconta di fughe di capitali e milioni e milioni di italiani con la valigia, in fila ai valichi del Paese…

Italia superata da Atene sui titoli di Stato E a maggio 38 miliardi sono usciti dal Paese

Ma la fiducia verso l’Italia oggi sembra destabilizzata in maniera più complessiva, visti i segnali confusi mandati dal governo. Target2, il sistema di pagamenti della zona euro, ieri ha rivelato che in maggio sono usciti dal Paese 38 miliardi di euro. Lo stesso rendimento dei titoli di Stato a 10 anni ormai paga uno spread “tedesco” di oltre cento punti sul Portogallo, di 157 sulla Spagna ed è semmai più vicino — benché inferiore — a quello greco. Ma è soprattutto il crollo dei prezzi di bond a breve, che si muovono in senso opposto ai rendimenti, a rivelare come i timori maggiori riguardino il futuro immediato…

 

Continua qui: http://icebergfinanza.finanza.com/2018/06/08/deutsche-bank-commerzbank-e-italia-unestate-di-fuoco-in-arrivo/

 

 

 

 

GIUSTIZIA E NORME

Usa: pena ridotta per uno stupro, rimosso giudice in California

8 giugno 2018

 

Storica sentenza per la giustizia statunitense. In California, a seguito di una petizione popolare iniziata diversa tempo fa e rinfrancata dal recente successo dell’iniziativa anti – femminicidio #Metoo#, un giudice si è visto rimuovere dal suo incarico per aver comminato una pena ritenuta esigua per il caso da lui esaminato, nello specifico un’accusa di stupro. Si tratta di Aaron Persky.

È la prima volta che accade in 41 anni di storia americana. I fatti risalgono al 2016: il giudice si trovò a decidere sulla vicenda di un giovane di Stanford …

 

Continua qui: http://www.lavalledeitempli.net/2018/06/08/usa-pena-ridotta-uno-stupro-rimosso-giudice-california/

 

 

 

 

LAVORO PENSIONI DIRITTI SOCIALI

Caporalato sul web: truffe e sfruttamento del lavoro diventano 2.0

Schema di Ponzi alimentato tramite social. Offerte sospette per stage e tirocini. Ruoli “a chiamata” tipici della Gig economy. Così la Rete amplifica i raggiri per chi cerca un posto. Guida su come non farsi fregare.

 

Carlo Terzano  – 10 giugno 2018

Nel 2018 il caporalato è anche sul web. Tra annunci che promettono paghe mirabolanti e che invece si concretizzano in lavori sottopagati, agenzie fantasma che spariscono al momento di versare lo stipendio e periodi di prova pressoché eterni, sono molte le realtà che approfittano del precariato sempre più diffuso e del …

Continua qui: http://www.lettera43.it/it/articoli/economia/2018/06/10/caporalato-offerte-lavoro-raggiri-truffe-web-internet-gig-economy-sfruttamento/220879/

 

 

 

 

LA LINGUA SALVATA

Baluardo

ba-lu-àr-do

SignTerrapieno fortificato; protezione, difesa, riparo

dal provenzale baloart, passato attraverso il francese medio balouart e varianti, probabilmente dall’olandese medievale bolwerc ‘fortificazione’, letteralmente ‘opera di travi’.

I baluardi li conosciamo bene: sono l’ossatura delle fortificazioni rinascimentali ‘alla moderna‘ che ammiriamo nelle nostre città, oggi perfetti per mostre d’arte e passeggiate panoramiche. Si dice baluardo sia un genere di terrapieni fortificati ideato per resistere agli assalti delle prime artiglierie, sia gli elementi angolari della cinta di questi terrapieni (anche detti bastioni). Le mura alte e turrite di concezione medievale erano ottime per tenere fuori degli assedianti muniti solo di scale, arieti, al massimo torri mobili, ma con i cannoni venivano giù come fossero di sabbia. Servivano fortezze con mura più massicce, e quindi …

 

Continua qui: https://unaparolaalgiorno.it/significato/B/baluardo

 

 

 

 

 

 

 

PANORAMA INTERNAZIONALE

G7, Trump inaugura l’era del nuovo disordine mondiale

Il presidente Usa arriva al summit con l’obiettivo di frantumare le istituzioni internazionali e le vecchie regole per costruire una nuova geopolitica fatta di accordi bilaterali. Ma la diplomazia è una cosa diversa dagli affari, e la destabilizzazione potrebbe avvantaggiare Russia e Cina

di Alberto Negri  – 9 giugno 2018

 

Cosa ci possiamo aspettare dal G7 in Canada lo esemplifica molto bene l’ultima copertina dell’Economist. Donald Trump è raffigurato a cavalcioni di una palla per la demolizione degli edifici: l’obiettivo è frantumare le istituzioni internazionali, il multilateralismo e le vecchie regole per costruire al loro posto una nuova geopolitica dove l’America rimane vincitrice. L’idea del presidente americano è quella di trascinare i suoi partner in negoziati bilaterali sempre più vantaggiosi per gli Stati Uniti. Una strategia che nei suoi intenti potrebbe dividere ancora di più l’Unione europea.

Il disordine pilotato è una teoria che gli Stati Uniti – dopo averla applicata malamente con altre amministrazioni repubblicane, in particolare in Medio Oriente – sperano adesso di utilizzare per ricavare un nuovo posizionamento globale. Non è necessariamente una dimostrazione di forza imperiale da parte della superpotenza americana, come dimostra la sprezzante risposta russa alla proposta di Trump di tornare al tavolo del G8.

 

Continua qui: http://www.linkiesta.it/it/article/2018/06/09/g7-trump-inaugura-lera-del-nuovo-disordine-mondiale/38392/

 

 

 

 

 

 

 

Schiaffo dell’India agli Stati Uniti: ignora le sanzioni contro Teheran

10 giugno 2018 – Roberto Vivaldelli

 

Il 28 maggio scorso, il  ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif ha visitato l’India con l’obiettivo   di rinsaldare i rapporti con le grandi potenze mondiali al seguito del ritiro degli Stati Uniti dall’accordo sul nucleare (Jcpoa). Teheran si muove attraverso la diplomazia, al fine di scongiurare un isolamento che le sarebbe fatale. Come spiega Al Monitor, In Iran, la visita è stata vista come un successo diplomatico, in particolare dopo che il ministro degli Esteri indiano ha dichiarato che il suo Paese non rispetterà le sanzioni unilaterali statunitensi contro l’Iran.

“La nostra politica estera non viene adottata sotto la pressione di altri Paesi. Riconosciamo le sanzioni Onu e non le sanzioni specifiche per Paese. Nelle occasioni precedenti abbiamo ignorato le sanzioni statunitensi” ha dichiarato il ministro degli affari Esteri dell’India, Sushma Swaraj.  Le parti hanno poi discusso di temi internazionali e regionali di comune interesse. Sono state valutate le misure di attuazione dei recenti accordi in materia di connettività, con particolare riferimento allo sviluppo del porto iraniano di Chabahar. Inoltre, le parti hanno discusso di energia, commercio e scambi interpersonali…

 

Continua qui: http://www.occhidellaguerra.it/schiaffo-dellindia-agli-stati-uniti-ignora-le-sanzioni-teheran/

 

 

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