Acrobazie è un oggetto raffinato.

Acrobazie è un oggetto raffinato.

Manlio Lo Presti – 29 aprile 2021

Acrobazie è un oggetto raffinato. Impreziosito da disegni dell’Autore, il libro di racconti si snoda in ottanta pagine. Alla fine del testo narrativo troviamo utilissime “note” dove sono riportate le occasioni che hanno fatto nascere le narrazioni. Segue un indice accurato di tutti i racconti e tre pagine finali di spazi quadrettati oblunghi in campo grigio per le annotazioni del lettore: un accessorio grafico molto raro e ben gradito. Segno, questo, che l’Autore ritiene a giusto merito, che la grafica sia parte integrante della architettura narrativa. Le immagini scandiscono i testi in filoni diversi che costituiscono un unico cammino. La parte iniziale del libro conduce i lettori nel labirinto delle letterature europee e dei suoi autori che ha ritenuto di maggiore rilievo. Questi riferimenti sono una parte dei ricordi che sono chiave interpretativa del presente che viene vissuto e non immaginato.

La sua scrittura scorre pulita, attenta, con uno stile che ricorda narratori di rango come Pirandello e Tomasi di Lampedusa. Sono gradevoli e minuziose le descrizioni degli oggetti che circondano l’esistenza di ciascuno di noi. Borges ne fece una accurata elencazione in una sua memorabile poesia.

I racconti sono resoconti esplorativi e benevoli. Ogni riflessione è equilibrata e attenta a rispettare i tempi e gli spazi degli ambienti. Non ci sono rancori né esitazioni, né riflessioni troncate da rimandi mai compiuti. Tutto scorre e può essere vissuto da lettori avvezzi alla riflessione e alla concentrazione. Il contenuto del primo racconto suddiviso in dieci parti è scritto con un linguaggio che fa pensare ad un realismo inframmezzato da ricordi di infanzia analizzati con metodo, con la calma del navigatore esperto che sa orizzontarsi nella marea di conoscenze profuse nel testo. Lo stile rimanda a De Maistre nelle parti dove il protagonista si muove in solitudine e a Ionesco per i tempi calmi e l’attenzione ai particolari. Interessante la narrazione di un cappotto che contiene tutto il percepibile. Le sue tasche non hanno fondo, contengono tracce di ricordi di viaggi che sono itinerari dello spirito.

Seguono racconti brevissimi ma altrettanto coinvolgenti. Alcuni sono momenti sospesi come accade nella meditazione Zen. Ci sono diversi momenti di ironia a piccole dosi. Ogni racconto è una meditazione di istanti, di respiri profondi. L’Autore mostra di conoscere i tempi della narrazione orientale evidenziati dalla prosa raffinata e destinata a lettori amanti della parola-suono e del testo-orchestra.

Gli accadimenti del mondo circostante vanno affrontati con occhi diversi perché vanno osservati “attraverso” e non solo davanti, alla superficie. Si tratta di attimi, di sensazioni e di stati d’animo. Come negli haiku giapponesi, il presente è descritto con l’intensità che solo una coscienza vigile e presente a sé stessa consente.

Il testo è un bonsai e un capolavoro di brevità che contiene trentaquattro trame.

Si tratta di una alternativa al libro-fiume, al tomo che può intimorire. Fa pensare ad uno scrigno d’avorio dentro il quale ci sono i colori di pietre preziose conservate per l’eternità. Un libro che si legge in viaggio comodamente seduti in treno, in aereo, davanti ad una gradevole colazione in un bar accogliente.

Il viaggio è una cornice perfetta per questa gradevolissima ghirlanda di racconti.

Alessandro Trasciatti, Acrobazie, Il ramo e la foglia edizioni, 2021, Pag. 87

 

TEMI TRATTATI

Acrobazie, Alesssandro Trasciatti, Joseph De Maistre, Haiku, Il ramo e la foglia edizioni, Ionesco, Istanti, Parola-suono, Pirandello, Racconti, Ricordi, Spazi quadrettati oblunghi, Storie brevi e brevissime, Testo-orchestra, Tomasi di Lampedusa, Umorismo, Zen