L’attenzione frenetica al clima. Perché proprio adesso?

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L’attenzione frenetica al clima. Perché proprio adesso?

Manlio Lo Presti – 18 febbraio 2020

Sulla questione del cambiamento climatico e dell’inquinamento spesso si confondono e se ne accomunano le cause, ovviamente per motivi politici e commerciali non appena intraviste le possibilità di guadagno da parte degli stessi colossi industriali. Gli stessi che hanno provocato danni ambientali per incentivare coltivazioni estensive ed intensive in molte parti del pianeta mediante un forsennato disboscamento di milioni di alberi, deviazioni di corsi d’acqua, assassinio di popolazioni locali che si oppongono, ecc. ecc. ecc.

Ora, le multinazionali che hanno causato il 90 percento dei guasti ambientali, dopo aver utilizzato interi eserciti privati per sterminare migliaia di civili inermi, da tempo hanno assoldato legioni di esperti di marketing manipolatori della realtà con lo scopo di incolpare la popolazione di essere la principale responsabile di un disastro che in massima parte è la conseguenza delle loro ossessive e devastanti politiche industriali.

Adesso, i ridetti colossi multinazionali distruttori ritornano alla carica fiutando l’affare e promuovendo a tappeto una martellante campagna che intende subornare le masse perché si sentano in colpa (gli utili idioti sono quelli che ci cascano, ovviamente) e quindi vediamo filmatini che riprendono individui volontari che ripuliscono le spiagge, i viali, orsi scheletrici sulla banchisa, plastica agglutinata dai vortici marini, bottigliette sulle spiagge. ecc. ecc. ecc. ecc.

Va opportunamente evidenziato che l’inquinamento diretto delle persone incide in maniera del tutto minimale rispetto alla titanica magnitudine dei danni provocati dalle industrie-sciacallo.

Ma questo non si deve dire perché è poco corretto e smaschera giochi e maneggiamenti orientati a guadagnare profitti spropositati sulla eliminazione di danni planetari provocati proprio dai colpevoli!!!

Si tratta di un copione già evidenziato dallo studioso Noam Chomsky quando, nel suo libro “Le dieci leggi del potere” (*) afferma nella quarta legge (Scaricare i costi) che un problema:

  1. va prima creato,
  2. poi fatto marcire,
  3. poi portato all’esasperazione,
  4. poi diffusa l’urgenza per risolverlo,
  5. poi si fornisce la soluzione-fate-presto DA COLORO CHE HANNO PROVOCATO IL DISASTRO,
  6. infine, rastrellare titanici profitti!

Dietro a questa follia isterica totalitaria urgente apocalittica, si nasconde inoltre un aspetto geopolitico.

Stabilire nuovi canoni ambientali ecologici o affermare quelli esistenti, ma mai rispettati da tutti, significa tentare di imporre tali regole – cambiate in corsa e nel momento scelto dall’asse occidentale – ai Paesi in via di sviluppo (**), nel palese tentativo di rallentare o meglio azzoppare la loro potenza produttiva.

La questione, apparentemente ambientale, scopre i suoi VERI RISVOLTI GEOPOLITICI DI DOMINIO E DI STERMINIO DEGLI STATI CANAGLIA CHE NON SI SOTTOMETTONO SPONTANEAMENTE AL NUOVO ORDINE MONDIALE (***) disegnato dagli USA e suoi satelliti onusti di gravoso compito di operare messianicamente-biblicamente “per il bene dell’umanità”.

P.Q.M.

Assistiamo alla recita di copioni di terz’ordine con la proditoria apparizione ex nihilo di personaggi come la bimbetta trecciuta, gruppi sociali di pesci, movimenti “spontanei” di breve durata sorti per aggiungere caos e la ingovernabilità dei Paesi-canaglia-demmerda-da-sterminare.

L’intera sarabanda è immersa e condita da frettolosissimi messaggi brevi su social che nascono come funghi, anche qui per frammentare il flusso di pseudo-informazioni aventi lo scopo di creare una bolla percettiva disinformativa. La velocità e la cronica mancanza di tempo individuale sequestrato da una vita personale, resa appositamente frenetica, fa il resto!

TUTTO CIO PREMESSO

E senza ipocriti infingimenti, non vedo a breve la possibilità di una via d’uscita dignitosa mirante al recupero di capacità percettive equilibrate rispetto ad un caos che sta dirompendo con la sua devastazione senza ostacoli.

Ne riparleremo …

 

NOTE

(*) Noam Chomsky, Le dieci leggi del potere, Ponte alle grazie, 2017, pag. 179, € 14,00

(**) Il riferimento è alle nazioni con alto tasso di crescita, giornalisticamente detti BRICS (Cfr https://leg16.camera.it/465?area=2&tema=760&BRICS+%28Brasile%2C+Russia%2C+India%2C+Cina+e+Sudafrica%29 )

(***) Il famoso N.W.O. New World Order, ampiamente trattato dal clan di Henry Kissinger nel suo libro Ordine mondiale, Mondadori e dai suoi epigoni. Il fondamento teorico è lo “stato di eccezione” degli USA che hanno il dovere messianico ebraico-massonico-satanista di agire come gendarmi del mondo “per il bene dell’umanità”, MA SOLO ALLE SUE REGOLE imposte con gli attuali 26 conflitti CHE HANNO PROVOCATO 12.000.000 DI MORTI e con gli embarghi ai danni di Paesi-canaglia-demmerda dove – particolarità che nessuno vuole vedere – non ci sono sussidiarie dirette e/o indirette della banca Rothschild: Russia, Cina, Iran, Siria, Afghanistan, Corea del nord, ecc. ecc. ecc. ecc. ecc.