La trappola infernale del voucher e della autodichiarazione, nell’interesse degli italiani

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La trappola infernale del voucher e della autodichiarazione, nell’interesse degli italiani

Manlio Lo Presti 16 luglio 22020

Mentre bevo pigramente un caffè in un bar della città, ascolto mio malgrado una conversazione maieutica-socratica che si sta svolgendo in un tavolino vicino (come da distanziamento sociale prescritto dai pretoriani di Badoglio 2.o).

La botta e risposta ha avuto questo surreale (ma mica tanto) svolgimento:

A: Ho scoperto la vera utilità dei voucher.

B: Spiegati meglio.

A: Come saprai, il voucher viene assegnato solamente a coloro che hanno precisi e numerosi  requisiti. (perché fare le cose semplici?)

B: E allora?

A: Se i requisiti sono numerosi, è facile non riuscire ad averli tutti.

B: La stessa situazione per la quale se vieni fermato da una pattuglia in autostrada, possono farti SEMPRE una multa per il mancato rispetto di uno dei 250 adempimenti che il guidatore deve compiere alacremente, da “libero cittadino”.

A: Il paragone calza perfettamente e continuo. A causa della complicata procedura necessaria per avere l’assegnazione del voucher delle meraviglie, il cittadino fa ricorso alla professionalità dei centri assistenza fiscale et similia. Quindi, il bisognoso utilizza il voucher  assegnato per acquisto di derrate alimentari presso esercenti vari. I ridetti voucher, che riportano ciascuno il nome dell’utilizzatore, affluiscono ad un centro di raccolta dove una rinomata rigorosa struttura di controllo fiscale territoriale procede alla elencazione dei miserabili sanculotti indegni fruitori…

B: Prosegui. Comincio a preoccuparmi

A: Infatti, devi preoccuparti. La succitata rigorosa struttura di controllo fiscale territoriale ordina la consegna delle domande ai centri assistenza fiscale e inizia un fittissimo setaccio delle richieste degli assegnatari del voucher dell’imperiale cifra di ben € 250  rilevando -come ovvio-  che una cospicua parte degli assegnatari non è in regola per uno o due dei 30/40 requisiti richiesti …

B: Quindi?

A: Questi reprobi saranno colpiti da altrettante cartelle esattoriali da PAGARE IMMEDIATAMENTE. Costoro saranno costretti a difendersi con spese processuali ingenti e a rateizzare le salatissime multe, peggio, a fare ricorso ai volenterosi e salvifici alacri cravattari o strozzini che dir si voglia …

B: Avremo un’altra razzia legalizzata come accadde con le “cartelle pazze”?

A: Più o meno sarà così… Aspetta. Non finisce qui. Tale meccanismo ad orologeria sarà nuovamente utilizzato. perché fra un anno o due (adesso sarebbe troppo sporca), magari quando è in carica un governo ostile ai PIANI ALTI,  faranno scoppiare la bomba contro tutti coloro che hanno sottoscritto le inveterate autodichiarazioni strappate con il terrore, la paura e l’ignoranza giuridica. Autodichiarazioni illegali nella parte riguardante lo stato di salute – ex art. 49 legge 445 del 2000. Saranno accusati di aver contravvenuto all’art. 645 del Codice Penale. La popolazione sarà costretta a difendersi con colossali spese legali. Il governo in carica (si, quello ostile ai poteri mondiali) vacillerà, il caos imperverserà, arriveranno le cavallette, la TROJKA, 30/40 ispettori del’ONU, lo spread salirà a 700 basis points, 6-700 girotondi in tutto il Paese, 60-70 trasmissioni politiche per trentasei ore al giorno, ecc. ecc. ecc. ecc. cc. ecc. ecc. ecc…

MA, FORSE, ERA UN FILM DI FANTASCIENZA STATALISTICO-FISCALE. Un incubo causato da un sole cocente e dall’arsura … come in una evanescente bolla di sapone …

CHISSÀ ….

Però non dimentico quando nell’anno 2005 affermai ad un congresso a Chicago davanti a oltre 5.000 persone:

«TUTTI SAREMO IMPUTATI PER ALMENO UN QUARTO D’ORA»