RASSEGNA STAMPA DETTI E SCRITTI 3 DICEMBRE 2020

https://scenarieconomici.it/siamo-bestiame-dallevamento-e-macello-di-marco-santero/

RASSEGNA STAMPA DETTI E SCRITTI

3 DICEMBRE 2020

A cura di Manlio Lo Presti

Esergo

Gli alberi spogli

sulle sponde del fiume

ora si ignorano

SONO UCHIDA, Haiku, Empiria, 1988, pag. 71

 

http://www.dettiescritti.com/

https://www.facebook.com/manlio.presti

https://www.facebook.com/dettiescritti

Le opinioni degli autori citati possono non coincidere con la posizione del curatore della presente Rassegna. 

Tutti i numeri della Rassegna sono disponibili sul sito www.dettiescritti.com

 Precisazioni

 www.dettiescritti.com è un blog intestato a Manlio Lo Presti, e-mail: redazionedettiescritti@gmail.com 

 Il blog non effettua alcun controllo preventivo in relazione al contenuto, alla natura, alla veridicità e alla correttezza di materiali, dati e informazioni pubblicati, né delle opinioni che in essi vengono espresse.

Nulla su questo blog è pensato e pubblicato per essere creduto acriticamente o essere accettato senza farsi domande e fare valutazioni personali. 

 Le immagini e le foto presenti nel Notiziario, pubblicati con cadenza pressoché giornaliera, sono raccolte dalla rete internet e quindi di pubblico dominio. Le persone interessate o gli autori che dovessero avere qualcosa in contrario alla pubblicazione delle immagini e delle foto, possono segnalarlo alla redazione scrivendo alla e-mail redazionedettiescritti@gmail.com 

La redazione provvederà doverosamente ed immediatamente alla loro rimozione dal blog.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

SOMMARIO

SIAMO BESTIAME D’ALLEVAMENTO E MACELLO
The Post Covid World, il progetto diabolico del WEF
I disastri dell’OMS in Italia: il caso di Ranieri Guerra
Titolare di un bar non riceve gli aiuti dello Stato per colpa del codice Ateco vecchio
TRUMP FA PARTIRE LA BATTAGLIA FINALE NEGLI USA
Il Bernhard conviviale ci regala perturbamento
Le fake news al tempo del Covid
Sul fatto non-avvenuto a Francoforte, domande
Quale mistero è dietro l’attentato di Trier?
Come sarà il super-scippo su conti correnti e sui risparmi. Ma arriva lo stop alla sinistra
LE ENORMI CRITICITA’ DEL MES SECONDO LITURRI SU STARTMAG e nostra premessa
Presentazione di “Connessioni” l’ultimo romanzo della scrittrice Francesca Sifola
Unicredit, procedura sprint per l’ingaggio del nuovo Ceo
Se l’Oms invoca l’immunità diplomatica per non rispondere ai PM
Decreto Immigrazione: come minimo inopportuno, per non dire altro
Perinde ac cadaver
L’ingiustizia “onoraria” all’italiana
IL PIU’ IMPORTANTE DISCORSO DELLA PRESIDENZA TRUMP.
Ora Conte prepara la fondazione. Il trucco per non mollare Palazzo Chigi
“Non sono vaccini, ma modificatori genetici”
La Gismondo asfalta Speranza :​”A gennaio io non mi vaccino”
La rarissima congiunzione del 21 dicembre
Il simbolo della Legione straniera: la mano di legno di Danjou

 

 

IN EVIDENZA

SIAMO BESTIAME D’ALLEVAMENTO E MACELLO

 posted by Fabio Lugano

Smascherare l’associazione a delinquere e preparare un nuovo processo di NORIMBERGA. Guardate il Video

VIDEO QUI: https://youtu.be/MYb4THABroA

Quando arriva il terzo mostro si prendono i soldi dei cittadini.

La confessione di Tremonti prende di sorpresa gli altri “vicerè” al tavolo, notare come Amato diventa tutto rosso!! IL VIDEO è DEL 2014!! LORO SANNO BENISSIMO COSA ACCADRA’ ALL’ITALIA A BREVE (DOPO IL REFERENDUM COSTITUZIONALE DI OTTOBRE)

Si comprende, più di mille parole, il livello di aggiogamento, di schiavitù cui anche le èlites economiche “UFFICIALI” sono soggette, sono i cani da pastore dell’allevatore di bestiame e il bestiame da allevare e macellare siamo noi!!

Gli europei non vogliono più allevare (anche se in modo inconscio, per le difficoltà intrinseche del farsi una famiglia in questo sistema economico schiavista) LE NUOVE GENERAZIONI DI SCHIAVI? Con un crollo verticale della natalità degli europei “DOC”?, non c’è problema, inondiamo il continente con le popolazioni da sempre ritenute le migliori da schiavizzare (PER LA LORO FORZA, RESISTENZA E “DOCILITA”)= gli africani!!

E chi se ne frega se ci saranno scontri sociali e addirittura di civiltà:

i primi servono a dividere le masse cosi si scornano fra loro e le posso dominare meglio = “divide et impera”

il secondo serve a creare guerre sempre più grandi e devastanti, cosi si rimette sotto controllo “numerico” la popolazione, si “stimola” l’economia e si portano avanti i “giochi” di potere che da sempre devastano l’umanità (i re europei che si scontravano nelle grandi guerre del passato erano spesso PARENTI STRETTI!! Nella 1 guerra mondiale la regina di Inghilterra, l’imperatore germanico e lo zar di Russia erano….. non ve lo dico, andate a vedere!!)

Il grande salto di qualità nei conflitti è avvenuto con la 1 guerra mondiale, perché il motore del conflitto è diventata in modo plateale l’economia e la speculazione, infatti la Grande Guerra 100 anni fa ha inaugurato la guerra tecnologica in cui tutta l’economia di uno stato viene diretta allo scopo bellico con guadagni MOSTRUOSI per le industrie:

fra l’inizio della guerra e la sua fine aziende come la FIAT E L’ANSALDO (per fare solo un esempio) hanno moltiplicato il loro fatturato di decine di volte, mentre i cittadini/bestiame marcivano nelle trincee, venivano tritati da mitragliatrici, granate, cannonate, intossicati dai gas, piagati da malattie e parassiti, vivevano nel terrore assoluto perché se si rifiutavano di farsi macellare dai nemici gli sparava la polizia militare!!!

Tutto mentre in “patria” le donne sostituivano gli uomini nel lavoro a un quarto del salario maschile, moltiplicando gli utili delle industrie!!!

Un “successo” economico tale che appena finita la guerra si prepara già il secondo macello mondiale con la grande speculazione dei “RUGGENTI” ANNI 20 in cui il “bestiame” viene nutrito a dovere per pompare l’economia e ricreare una nuova generazione di giovani ignoranti e ideologizzati pronta per il macello in nome di ideali “fumosi”, ma sostenuti da giganteschi interessi MOLTO CONCRETI!!!

E VAI CON LA GUERRA TOTALE DEL SECONDO MACELLO MONDIALE: si asfaltano città, infrastrutture, ecc. in modo scientifico, una distruzione “CREATIVA”, nel senso che poi dovranno essere ricostruite, con un giro di “grano” pauroso!!

Finita la seconda guerra mondiale un Europa occidentale, che ormai ha perso la leadership mondiale a favore degli USA, proprio grazie alle 2 guerre mondiali!! Si ritrova talmente devastata che rischia di diventare comunista!!

Soluzione: dare agli occidentali il benessere, un benessere mai sperimentato prima dalla razza umana, ovviamente scaricando lo sfruttamento sul resto del pianeta in modo selvaggio e psicotico!!

Risultato: il comunismo viene bloccato e dalla metà degli anni 70 appare chiaro che il sistema comunista sovietico ormai è in un vicolo cieco!

Ecco che la ricchezza e il benessere prodotti dalle popolazioni occidentali iniziano ad essere nuovamente risucchiate dalle élites in un processo iniziato in USA e GB che ha spolpato le loro masse lasciandogli solo debiti.

Il resto dell’Europa occidentale possedeva una democrazia più sociale e sindacati molto forti, quindi era più difficile spolparli, ecco il colpo di genio:

INCATENARLI AD UN’UNICA MONETA, PRIMA CON LO SME (troppo debole come legame, quindi salta senza difficoltà) e poi con l’ARMA SUPREMA, L’EURO, un sistema monetario rigidissimo in cui gli stati prendono a prestito da un “ENTITA’ METAFISICA” PRIVATA, LA BCE il denaro come se lo facessero da uno stato estero, CIOE’ L’EUROPA OCCIDENTALE SI AUTORIDUCE A COLONIA DELLA FINANZA SPECULATIVA INTERNAZIONALE.

A questo si somma il genio di lasciar riunificare la Germania, sapendo benissimo che la parte EST, uno stato zombie conquistato dai Russi,che per 45 anni si vendicano della brutalità tedesca subita infliggendogli tremende prove, tenendolo sotto il proprio tallone e quindi generando UN GIGANTESCO DESIDERIO DI RIVALSA (identico a quello che portò Hitler al potere).

Quando questo fantasma del passato si è unito alla Germania Occidentale l’ha di nuovo CONTAMINATA COL DESIDERIO DI RIVINCITA E DI DOMINIO PSICOTICO CHE PERMEA L’INCONSCIO CULTURALE TEDESCO.

I risultati sono evidenti ora, in particolare nel trattamento criminale che la UE a trazione tedesca ha inferto alla Grecia e agli altri PIGS ( LA I SIAMO NOI!!)!!

MA DIETRO ALLA MIOPIA PSICOTICA TEDESCA C’E’ SEMPRE LA FINANZA INTERNAZIONALE CHE USA DA SECOLI LA MANIA DI DOMINIO TEDESCA PER CREARE GUERRE SUCCOSE CON CUI GENERARE GUADAGNI MOSTRUOSI SU AMBO I LATI DEL FRONTE!!

E si finisce dove ho iniziato:

SIAMO BESTIAME DA ALLEVARE E MACELLARE A PIACIMENTO, CI DIVIDONO CON SPEUDO LIBERTA’ ESTREME INDIVIDUALI, MENTRE DA DECENNI SIAMO SEMPRE PIU’ SCHIAVI A LIVELLO COLLETTIVO!!

Infatti siamo circondati da giovani e meno giovani pieni di tatuaggi (dolorosi e pericolosi), orecchini o altro nei punti più incredibili del corpo, ora addirittura marchi a fuoco, ecc., tutte cose che vengono comunemente fatte negli allevamenti al BESTIAME, solo che con le sub culture create ad arte il bestiame umana per farsi tutto ciò VOLONTARIAMENTE PAGA PURE!! DIABOLICO!!

ORMAI DETESTIAMO GLI ALTRI ESSERI UMANI SCHIAVI COME NOI, MENTRE MITIZZIAMO I V.I.P. (già il termine mi fa venire l’orticaria), che casualmente fra calciatori, attori, personaggi televisivi, ecc. non brillano certo per intelligenza superiore. Un esempio strano sono cantanti rock, divette disney, modelle, ecc. che apparentemente si sfiniscono di droghe, alcool, sesso estremo, ecc., ma non ne subiscono i danni, basta vedere Mick Jegger, ha l’età di Monti, ma ne sembra il figlio, secondo voi uno che si droga sul serio arriva così a quell’età? NO, QUINDI SONO CATTIVI MAESTRI CREATI PER RINCOGLIONIRE LE MASSE!!

SOLO CCOPERAZIONE, CONOSCENZA E COMPETENZA, UNITE A ONESTA’ E BUON SENSO COLLETTIVO POSSONO SALVARCI DA UN FUTURO ORRIDO, UNA SORTA DI MEDIO EVO PROSSIMO VENTURO, QUANDO IL COLLASSO POLITICO, SOCIALE, ECONOMICO/FINANZIARIO, AMBIENTALE, ECC. CAUSATO DAI TO.DE. POT. (TOssicodipendenti da Denaro e POTere) ARRIVERA’!! PERCHE’ A QUEL PUNTO SOLO CON LA DITTATURA, FORZA E TERRORE RIUSCIRANNO A TENERCI IN SCHIAVITU’.

FONTE: https://scenarieconomici.it/siamo-bestiame-dallevamento-e-macello-di-marco-santero/

 

The Post Covid World, il progetto diabolico del WEF

“Resetting the Future of Work Agenda” – After “The Great Reset”. Un futuro orribile

traduzione autpomatica

di  Peter  Koenig

Il World Economic Forum (WEF) ha appena pubblicato (ottobre 2020) un cosiddetto White Paper, intitolato “ Resetting the Future of Work Agenda – in a Post-Covid World ”.

Questo documento di 31 pagine si legge come un progetto su come “eseguire” – perché un’esecuzione (o implementazione) sarebbe – “Covid-19 – The Great Reset” (luglio 2020), di Klaus Schwab , fondatore e CEO (dal fondazione del WEF nel 1974) e il suo socio Thierry Malleret .

Chiamano “Resetting the Future” un Libro bianco, il che significa che non è proprio una versione finale. È una specie di bozza, un pallone di prova, per misurare le reazioni delle persone. Sembra davvero il racconto di un boia. Molte persone potrebbero non leggerlo – non hanno consapevolezza della sua esistenza. Se lo facessero, andrebbero in armi e combatterebbero questo ultimo progetto totalitario, offerto al mondo dal WEF.

E promette un futuro terrificante per alcune -plus l’80% della popolazione (sopravvissuto). “1984” di George Orwell si legge come una fantasia benigna, rispetto a ciò che il WEF ha in mente per l’umanità.

Il lasso di tempo è di dieci anni – entro il 2030 – l’agenda delle Nazioni Unite 2021-2030 dovrebbe essere implementata.

Misure aziendali pianificate in risposta a COVID-19:

  • Un’accelerazione dei processi di lavoro digitalizzati, che porta all’84% di tutti i processi di lavoro come conferenze digitali o virtuali / video.
  • Circa l’83% delle persone è programmato per lavorare a distanza – cioè non più interazione tra colleghi – allontanamento sociale assoluto, separazione dell’umanità dal contatto umano.
  • Si prevede che circa il 50% di tutte le attività saranno automatizzate: in altre parole, l’input umano sarà drasticamente ridotto, anche durante il lavoro a distanza.
  • Accelerare la digitalizzazione dell’upskilling / reskilling (ad es. Fornitori di tecnologie per l’istruzione): il 42% dell’aggiornamento delle competenze o della formazione per nuove competenze sarà digitalizzato, in altre parole, nessun contatto umano – tutto su computer, intelligenza artificiale (AI), algoritmi.
  • Accelerare l’implementazione dei programmi di riqualificazione / riqualificazione – il 35% delle competenze è pianificato per essere “riqualificato” – cioè le competenze esistenti sono pianificate per essere abbandonate – dichiarato defunto.
  • Accelerare le trasformazioni organizzative in corso (es. Ristrutturazioni) – si prevede di “ristrutturare” il 34% degli attuali assetti organizzativi – o, in altre parole, le strutture organizzative esistenti saranno dichiarate obsolete – per fare spazio a nuovi set di quadri organizzativi strutture che garantiscono il massimo controllo su tutte le attività.
  • Riassegnare temporaneamente i lavoratori a compiti diversi: si prevede che toccherà il 30% della forza lavoro. Ciò significa anche scale retributive completamente diverse – molto probabilmente salari invivibili, che renderebbero anche il previsto “stipendio base universale” o “reddito di base” – un salario che ti consente a malapena di sopravvivere, un bisogno evidente. – Ma ti renderebbe totalmente dipendente dal sistema – un sistema digitale, dove non hai alcun controllo.
  • Ridurre temporaneamente la forza lavoro: si prevede che questo interesserà il 28% della popolazione. Si tratta di una cifra aggiuntiva sulla disoccupazione, sotto mentite spoglie, poiché il “temporaneo” non tornerà mai a tempo pieno.
  • Riduzione permanente della forza lavoro – 13% della forza lavoro ridotta in modo permanente.
  • Aumentare temporaneamente la forza lavoro – 5% – non c’è alcun riferimento a che tipo di forza lavoro – probabilmente manodopera non qualificata che prima o poi verrà sostituita anche dall’automazione, dall’intelligenza artificiale e dalla robotizzazione del posto di lavoro.
  • Nessuna misura specifica implementata – 4% – significa che solo il 4% rimarrà intatto? Dall’algoritmo e dai nuovi posti di lavoro diretti dall’IA? – per quanto piccola e insignificante sia la figura, suona come un “pio desiderio”, da non realizzare mai.
  • Aumentare permanentemente la forza lavoro – solo l’1% è proiettato come “forza lavoro in aumento permanente”. Questo ovviamente non è nemmeno cosmetici. È uno scherzo.
  • Questo è ciò che viene proposto, ovvero il processo concreto di implementazione di The Great Reset.

Il Great Reset prevede anche che uno schema di credito, in base al quale un debito personale sarà “condonato” – contro la consegna di tutti i beni personali a un ente o agenzia amministrativa – potrebbe essere il FMI.

Quindi, non possederesti nulla e sarai felice. Perché tutte le tue necessità saranno soddisfatte.

VIDEO QUI: https://youtu.be/ER04dbt5p74

Inoltre, non dovrebbe venirti in mente di non essere d’accordo con il sistema, perché – ormai ognuno di voi è stato vaccinato con covid e nano-chip – in modo che con il 5G e presto il 6G, la vostra mente possa essere letta e influenzata.

Per favore, non chiamatela teoria della cospirazione. È un Libro bianco, un “rapporto autorevole” del WEF.

La DARPA – Defense Advanced Research Projects Agency, fa parte del Pentagono – e anni fa ha sviluppato la tecnologia. È solo questione di tempo per implementarlo. E verrà implementato, se noi, il popolo, non protestiamo – la disobbedienza civile di massa è nell’ordine – e questo piuttosto prima che poi.

Più aspettiamo con l’azione, più dormiamo in questo disastro umano assoluto.

*

Le relazioni sociali e umane vengono sviscerate.

Ciò ha diversi vantaggi per questo nuovo approccio “totalitario” del WEF all’umanità: il controllo dell’umanità.

– Noi, il popolo, non possiamo ribellarci, non abbiamo più coesione tra di noi,

– “We, The People”, sarà giocato l’uno contro l’altro – e c’è un controllo digitale assoluto sull’umanità – eseguito da una piccola super élite.

-Non abbiamo accesso a questo controllo digitale: è ben oltre la nostra portata. L’idea è che ci cresceremo gradualmente dentro – quelli di noi che potrebbero sopravvivere. Entro una generazione o giù di lì, dovrebbe diventare la Nuova Normale .

L ‘”angolo di sopravvivenza” è un aspetto non menzionato direttamente né in The Great Reset, né nella “Guida all’implementazione” – ovvero nel Libro bianco “Resetting the Future of Work Agenda – in a Post-Covid World”.

Bill Gates, i Rockefeller, Kissinger e altri , non hanno mai nascosto la loro ferma opinione che il mondo sia sovrappopolato e che il numero di persone debba essere letteralmente ridotto. Abbiamo a che fare con eugenetisti.

Un metodo perfetto per ridurre la popolazione mondiale sono i programmi di vaccinazione avviati da Bill Gates e supportati dall’OMS. Scandali di tali disastrosi programmi di vaccinazione con conseguente morte di bambini sono stati registrati in India (negli anni ’90), Kenya (2014 e successivi) e in altre parti del mondo.

Vedi anche un TedTalk molto rivelatore di Bill Gates del febbraio 2010, ” Innovating to Zero “, proprio nel momento in cui è stato pubblicato il “Rapporto Rockefeller 2010” – lo stesso rapporto che ci ha fornito finora, il “Lock Step Scenario” – e lo stiamo vivendo adesso. Difficilmente protestando – il mondo intero – 193 paesi membri delle Nazioni Unite – è stato cooptato o costretto a seguire questo abietto abuso dei diritti umani su scala globale.

Ciò che entrambi i rapporti, The Great Reset e “Resetting the Future of Work Agenda” non menzionano è chi imporrà queste nuove regole draconiane? – Si suppone che siano le stesse forze che ora vengono addestrate per la guerra urbana e per reprimere rivolte e disordini sociali – sono la polizia e l’esercito.

Parte della nostra Organizzazione popolare per la disobbedienza civile, sarà su come concentrarsi e parlare con, educare, informare la polizia e l’esercito di ciò per cui saranno usati da questa piccola élite e che alla fine sono anche solo esseri umani , come tutti noi, quindi è meglio che si alzino in difesa del popolo, dell’umanità. Lo stesso deve essere fatto agli insegnanti e al personale medico: l’informazione, la verità senza restrizioni.

Questa è la sfida. Se ci riusciamo, il gioco finisce. Ma è una lunga strada.

La disinformazione dei media è brutale e potente e difficile da contraddire per “noi”, senza un budget considerevole per la contro-propaganda, e come gruppo di persone, che è sempre più diviso dagli stessi media. L’obbligo di indossare maschere e l’allontanamento sociale – ha già fatto nemici di ciò che eravamo, colleghi, amici, anche all’interno delle famiglie.

Questo stesso diktat è riuscito a creare spaccature, divisioni e discordie all’interno delle nostre società

Nessuna paura – ma distruggere letteralmente “Resetting the Future of Work Agenda” e “The Great Reset” – con un’alternativa umana che eliminerebbe organizzazioni come il WEF e le agenzie delle Nazioni Unite cooptate, come WHO, UNICEF, WTO, Banca mondiale, FMI e forse anche l’intero sistema delle Nazioni Unite. I leader politici e aziendali dietro questo progetto devono essere confrontati. Devono essere applicati i principi fondamentali del diritto internazionale, compresa Norimberga.

*

Nota per i lettori: fare clic sui pulsanti di condivisione sopra o sotto. Inoltra questo articolo alle tue mailing list. Crosspost sul tuo sito blog, forum Internet. eccetera.

Peter Koenig è un economista e analista geopolitico. È anche uno specialista in risorse idriche e ambientale. Ha lavorato per oltre 30 anni con la Banca Mondiale e l’Organizzazione Mondiale della Sanità in tutto il mondo nei settori dell’ambiente e dell’acqua. Insegna presso università negli Stati Uniti, in Europa e in Sud America. Scrive regolarmente per riviste online come Global Research; ICH; New Eastern Outlook (NEO) e altro ancora. È autore di Implosion – An Economic Thriller about War, Environmental Destruction and Corporate Greed – fiction basata su fatti e su 30 anni di esperienza della Banca Mondiale in tutto il mondo. È anche coautore di The World Order and Revolution! – Saggi dalla Resistenza . È ricercatore associato del Center for Research on Globalization.

FONTE: https://www.maurizioblondet.it/the-post-covid-world-il-progetto-diabolico-del-wef-resetting-the-future-of-work-agenda-after-the-great-reset-un-futuro-orribile/

 

I disastri dell’OMS in Italia: il caso di Ranieri Guerra

Mirko Giordani 2 12 2020

Ti dicono di fidarti della scienza, e che se hai dei minimi dubbi sei sicuramente un complottotista e un negazionista da mettere a tacere e da mettere alla gogna pubblica. Se poi critichi l’OMS diventi un reietto trumpiano. Odi di giubilo si sentono in giro dopo che Biden ha annunciato la sua intenzione di far rientrare gli Stati Uniti nell’Organizzazione Mondiale (o Cinese, forse) della Sanità. Succede poi in Italia che un alto dirigente dell’OMS, Ranieri Guerra, fosse responsabile dal 2014 al 2017 della revisione del piano pandemico italiano, fermo al 2006. E’ successo che Guerra non ha fatto nulla e quando a inizio pandemia l’OMS ha fatto uscire un onesto paper (forse una delle poche cose buone fatte dall’OMS) in cui si denunciava che il disastro italiano di Marzo era legato sopratutto al mancato aggiornamento del piano pandemico, quel paper è durato come un gatto in autostrada: scomparso. Guerra era all’OMS, ricordiamolo. Ancor di più: quando la Procura di Bergamo ha convocato i redattori del paper, l’OMS non ha dato autorizzazione, mandando solo Ranieri Guerra. Io qualche dubbio lo avrei, non trovate?

Qui il podcast che ho registrato sulla vicenda di Ranieri Guerra

Ascolta “Non ci si può più fidare dell’OMS dopo il caso di Ranieri Guerra” su Spreaker.

FONTE: https://blog.ilgiornale.it/giordani/2020/12/02/i-disastri-delloms-in-italia-il-caso-di-ranieri-guerra/

 

 

 

 

ATTUALITÁ SOCIETÀ COSTUME

“Sono proprietario di un bar insieme ai miei genitori in provincia di Pisa”, ci scrive il signor Michele. “Siamo chiusi dall’11 Novembre quando la Toscana è diventata una regione Arancione (dal 14 novembre zona “Rossa”). Come tutte le attività (codice Ateco 56.30.0) stavamo attendendo i contributi del decreto Ristori sul nostro conto corrente (avendo già fatto richiesta nel precedente decreto “rilancio”). Dopo l’annuncio del ministero dei primi bonifici dal 9 Novembre, sapendo di altre attività che lo avevano ricevuto, abbiamo attesa con fiducia ma intorno al giorno 15 non vedendo nessun accredito abbiamo contattato l’Agenzia delle entrate attraverso il call center. Ci hanno comunicato che dai terminali vedevano solo la nostra istanza accettata relativa al decreto rilancio nel mese di Giugno e che, come avvenuto allora, ci sarebbe arrivato il contributo sul nostro c/c. Si trattava solo di aspettare qualche giorno e di non fare altro. Fiduciosi nelle istituzioni abbiamo atteso”.

Cosa è successo? “Il 25 Novembre l’Agenzia delle entrate annuncia che sono stati effettuati i bonifici a tutti quelli che ne avevano già fatto richiesta. Attendo fino al 1° Dicembre e, non vedendo alcun accredito, contatto di nuovo il call center dell’Agenzia. Mi rispondono che da oggi anche loro sui loro terminali possono vedere meglio l’iter delle richieste. Dopo aver controllato la mia partita Iva mi spiegano che non mi hanno fatto il bonifico per un loro errore, in quanto sui loro terminali risultiamo ancora con i codici Ateco 55401, quello che avevamo quando abbiamo aperto l’attività nel 1991. Mentre i bonifici venivano fatti ai codici Ateco 56300, quello attuale. L’operatore mi spiega inoltre che lo stesso problema l’hanno avuto tante altre attività in tutta Italia e che l’Agenzia se n’è accorta dopo svariate segnalazione. Aggiungono di non preoccuparmi e che di qui a fine a mese avremmo ricevuto il bonifico, rinnovandoci l’invito a non fare nulla.

“Io un po’ mi preoccupo – spiega Michele – perché non vorrei che i fondi del decreto si esaurissero (come accaduto ad altre attività che hanno ricevuto solo ora il contributo del fondo Rilancio, perché ad Agosto erano finiti i soldi). Non capisco come sia possibile che all’Agenzia delle Entrate risulti ancora quel codice Ateco quando nel frattempo ci sono state due riforme, nel 2002 e nel 2007, e ogni anno ricevono pagamenti e dichiarazioni da parte nostra. ed ora hanno anche i corrispettivi elettronici con il nostro cassetto fiscale. Com’è possibile che questi codici non si aggiornino in automatico attraverso delle comunicazioni con le camere di commercio, dato le nostre visure riportano oramai da anni il codice Ateco esatto?”. Giusta domanda, com’è possibile una cosa del genere?

“Noi abbiamo chiuso com’è giusto visto la pandemia – racconta sconsolato il barista pisano – ma abbiamo bisogno dell’aiuto dello Stato adesso e non tra mesi per riuscire a restare aperti, non possiamo e non vogliamo più accettare questi errori burocrati che ci possono costare il futuro della nostra attività”.

Ma cosa chiede, oggi, il signor Michele? Innanzitutto vuole che si sappia cosa gli è capitato, affinché questi errori non passino inosservati e qualcuno intervenga, prima possibile, per risolverli. Ci sembra una richiesta non solo legittima ma sacrosanta. “Sicuramente come noi ce ne saranno molti altri che hanno aperto prima del 2007 e si troveranno senza aver ricevuto ancora nessun contributo che in questo momento difficile è ossigeno vitale per tutti. Anche perché – conclude – i decreti di cui ci si riempie la bocca aumentano: Ristori, Ristori Bis, Quater… ma se non riusciamo a risolvere il problema noi questi fondi non li vediamo”:

FONTE: https://larno.ilgiornale.it/2020/12/02/titolare-di-un-bar-non-riceve-gli-aiuti-dello-stato-per-colpa-del-codice-ateco-vecchio/

 

 

 

 

CONFLITTI GEOPOLITICI

TRUMP FA PARTIRE LA BATTAGLIA FINALE NEGLI USA

3 DICEMBRE 2020 – Marco Santero

L’America dominata dal Globalismo finanziario ha usato per decenni la gigantesca potenza militare TRAMITE IL DEEP STATE come CLAVA contro il mondo intero, in particolare contro i paesi non allineati CON GLI INTERESSI DEGLI USURAI INTERNAZIONALI.

VIDEO QUI: https://www.youtube.com/watch?v=Mnf7idgbqB8

Gli Americani sono stati un docile strumento di questo meccanismo micidiale e soprattutto Criminale verso l’intera umanità.

Ma questo gigantesco intreccio diabolico ha fatto un gravissimo errore: deprimere economicamente e socialmente gli USA e quindi è nata una resistenza, in particolare proprio da parte di quelle forze armate che per decenni erano state usate come CARNE DA CANNONE e che stavano per essere “finanziarizzate” loro stesse.

Per questo è arrivato Trump!

Nel delirio di Onnipotenza questi TO.DE.POT (TOssicodipendenti da DEnaro e POTere) hanno pensato di poter applicare agli USA il sistema delle “RIVOLUZIONI COLORATE” BASATE SULLA MANIPOLAZIONE DELLE MASSE GIOVANILI TRAMITE SOCIAL MEDIA CHE CON ALGORITMI E “INTELLIGENZA ARTIFICIALE” RIESCONO A FAR PASSARE QUALUNQUE FAVOLA E QUINDI USARE LE MASSE IGNORANTI COME “UTILI IDIOTI” PER I LORO SCOPI.

Ma i militari Americani sanno benissimo come si fanno le “RIVOLUZIONI COLORATE” e quindi con largo anticipo hanno preparato la trappola per i “DEMOCRATICI”….. democratici una bella seg…. vedete come manipolano le parole per fregarci…”casualmente” anche il Italia i referenti del sistema diabolico planetario si chiamano?….PARTITO DEMOCRATICO!! VI E’ CHIARO ORA COME STANNO SINCRONIZZANDO I REGIMI IN OGNI STATO OCCIDENTALE!

Il delirio sanitario del Coronavirus è stato scatenato per cercare di impedire l’elezione di Trump DEPRIMENDO l’economia americana, ma nei sondaggi VERI Trump era sempre in testa e allora non RIMANEVANO CHE I BROGLI DI MASSA.

La TRAPPOLA dell’esercito americano contro il DEEP STATE è stata preparata con cura e i “DEMOCRATICI” CI SONO CADUTI IN PIENO NEL LORO DELIRIO DI ONNIPOTENZA.

La battaglia del popolo americano è iniziata e l’esercito USA darà l’appoggio alla verifica di garanzia costituzionale del voto e quindi la battaglia sarà dura, dovranno saltare tante teste, la PIOVRA DEL DEEP STATE DOVRA’ ESSERE SRADICATA TAGLIANDO TENTACOLO DOPO TENTACOLO, ma l’esercito americano ha tutti i mezzi umani, militari e tecnologici per contrastare la Piovra!

LA LORO BATTAGLIA E’ LA NOSTRA BATTAGLIA, perché solo il popolo americano ha una vera e totale SOVRANITA’ MONETARIA, SOCIALE E SOPRATTUTTO MILITARE GRAZIE ALLA QUALE HA LA FORZA PER POTER VINCERE CONTRO IL MOSTRO CHE GLI USURAI INTERNAZIONALI INSIEME ALLA CINA HANNO CREATO.

Tanti validissimi intellettuali italiani vedono il nemico da decenni negli USA, ma con l’arrivo di Trump non è più così, non fatevi accecare dal VELENO SESSANTOTTINO MADE IN CINA, l’America non è una sola e con Trump il potere PRESIDENZIALE americano si è via via sganciato dal MOSTRO PLANETARIO e ha iniziato a lottare alacremente contro, con grande difficoltà all’inizio, ma ora grazie alla trappola “ELETTORALE” il potere e l’intreccio fra FINANZA, SOCIAL MEDIA, MEDIA TRADIZIONALI, GIUDICI, POLITICI CORROTTI ecc. CHE PRIMA ERA OCCULTO ORA E’ TOTALMENTE MANIFESTATO e il popolo americano con il suo spirito patriottico, di strenua difesa della libertà personale e di fede religiosa diffusa SI E’ SVEGLIATO!

Forza Americani, salvate di nuovo il mondo dal nazifascismo finanziario/sanitario che lo minaccia!

Un avviso alle opposizioni italiane: se Trump vince le forze che reggono questo governo italiano infame verranno spazzate via, voi da che parte state? Pensateci bene perché anche voi con la vostra sostanziale inerzia nella società italiana state avallando il progetto diabolico e quindi attente, potreste essere spazzate via anche voi se non vi date una svegliata.

E la ratifica nella Riforma del MES è la prova del 9: ci vogliono le barricate nel paese per impedirla e quindi vediamo da che parte state!

FONTE:https://scenarieconomici.it/trump-fa-partire-la-battaglia-finale-negli-usa-di-marco-santero/

 

 

 

CULTURA

Il Bernhard conviviale ci regala perturbamento

Nel 1977 lo scrittore parlò a ruota libera di odio, amore, giustizia, letteratura e malattia

Thomas Bernhard su una macchina sportiva, «un gelido giorno d’inverno», che guida in modo spericolato, «a una velocità mai raggiunta da altri letterati». Il profilo letale, il ghigno, le lastre di ghiaccio, splendide come promesse, il desiderio di castrare la morte per eccesso di seduzione.

È il 1977 e Thomas Bernhard si dirige, a cena, «in una trattoria poco invitante, in un angolo sperduto dalle parti del lago Traunsee», nell’Alta Austria. L’amico, al fianco, sul sedile, un discepolo, si chiama Peter Hamm, ha poco meno di quarant’anni, è un critico acuto, un poeta: ha conosciuto Paul Celan a Parigi, vanta una corrispondenza con Nelly Sachs, ha intervistato, per la televisione, Ingeborg Bachmann, Heinrich Böll, Peter Handke. Da ragazzo, è rimasto ustionato dalle poesie di Bernhard, raccolte in un libro remoto, raro, sanguinario, Sulla terra e all’inferno (tornato in libreria, quest’anno, per Crocetti). In versi, in formule scabre, lapidarie, Bernhard recensiva i temi cardinali: la disperazione, il dialogo con i morti, il nero occhio del caso. Aveva venticinque anni, Bernhard, e si credeva – non a torto – l’erede di Georg Trakl. Quella sera, molti anni più tardi, Peter Hamm aveva fatto la mossa giusta, giungendo dallo scrittore «con un sostegno femminile». Bernhard ne fu felice, fermentava nel vizio, pigiò sull’acceleratore: il romanziere di Perturbamento che romba, velocissimo, tra i recessi dell’Austria, con gli amici, per andare a mangiare. Caustica metafora dello sposalizio tra amore e morte, provvidenza e caos. «Mi piace vivere dove incontro l’ostilità maggiore», avrebbe detto, più tardi, Bernhard.

Cattivo intrattenitore (nel 1989 Guanda ha raccolto le sue Conversazioni, plumbee, grottesche, monotone), quella sera, vuoi per il vino («ci dedicammo soprattutto al vino», ricorda Hamm), per l’inverno che imperava, per la serafica presenza femminile, Bernhard diede il meglio di sé. Il pretesto dell’incontro era un’intervista, o meglio, Una conversazione notturna (Portatori d’acqua, pagg.94, euro 11), che avrebbe dovuto introdurre un volume di saggi edito da Suhrkamp. Bernhard, in piena euforia, parlò della sua idea di giustizia («I tribunali non conoscono ostacoli. Quando un uomo arriva in tribunale, e per tutto il tempo che vi rimane, il tribunale prova un piacere enorme ad annichilire quell’uomo o la sua personalità»), dell’odio come forma di amore («Il mondo è fatto di specchi. Chiunque scriva di odio, o di meschinità, al contempo scrive dell’amore, è logico»), del compito della letteratura, che esiste per meditare l’irrimediabile, e della carneficina che deve accadere a teatro: «L’ideale sarebbe che invece di far calare il sipario fosse possibile strappare via tutto ciò che si vede come una tela da cornice, buttarlo via e farlo sparire dalla vista. Ma una tale freddezza e una tale brutalità non sono possibili, perché non si possono strappare e buttare via le persone che interpretano quei pezzi di carne… se fosse possibile probabilmente lo farei, perché in loro non vedo degli esseri umani».

Allineò i paladini del suo monastico pantheon, Bernhard: su tutti, Thomas Wolfe, «il primo ad affascinarmi davvero», vertiginoso romanziere americano, specie di Minotauro della letteratura, «sulla carta era un tornado», ovviamente disperso, pressoché scomparso dalle librerie italiane; poi Pascal e Montaigne, e poco altro, «i libri mi opprimono». Soprattutto, Bernhard si espose in confidenze allora ignote: raccontò il lavoro in un negozio di alimentari, la fatica, la malattia, «avevo una pleurite umida», che lo consegna, diciottenne, al delirio ospedaliero. «Mi ritrovai in una camerata con venticinque letti tutti occupati da anziani che morivano uno dopo l’altro, in continuazione. Una cosa terribile. Eppure, io ero addirittura contento di stare lì». Il ragazzo rischia di morire – «mi diedero persino l’estrema unzione» – ma è il nonno, ricoverato nello stesso ospedale, a passare negli altri mondi. L’origine della scrittura, per Bernhard, è lì: «un buco nei polmoni», la morte del nonno, il male, che lo scarnifica, «avevo perso venti chili in due settimane… il giorno del mio compleanno i miei fratelli non mi hanno riconosciuto». Perforato nella carne, prediletto al tormento, tradotto in altro, in uno sconosciuto, Bernhard scrive: non per radiazione di pietà o per irradiare dolore; scava l’osso ultimo, esaspera ciò che resta della vita. Scrive per polverizzare.

Naturalmente, la «conversazione notturna» – iniziata «verso mezzanotte» – non verrà mai pubblicata. Quando Bernhard la riceve, sbobinata, editata per la pubblicazione, è a Sintra, in Portogallo. Risponde all’amico con una lettera che porta l’intestazione dell’albergo, sontuoso, in cui è accolto. Le parole sono metalliche e definitive: «L’intero testo del nostro unico (ultimo?) esperimento risulta del tutto inservibile e non se ne deve utilizzare nemmeno una riga. La sola idea di un libro sul mio lavoro mi fa quasi male; ne può venir fuori soltanto l’ennesima aberrazione… Da anni non leggo che chiacchiere nauseabonde e non posso difendermi da queste fandonie vomitevoli». Libro e intervista, dunque, saranno abolite e obliate. Molti anni dopo – cioè, dieci anni fa – Peter Hamm, sia lode a lui, decide, «benché con sentimenti contrastanti», di pubblicare la chiacchierata, di oscura bellezza. Resta, magnifico, l’ultimo fotogramma: Bernhard che «alle soglie dell’alba» spala la neve che ha accerchiato la casa, «ci sgombrò il cammino affinché potessimo ripartire per Monaco». Lo scrittore che lotta con la neve, tutto quel bianco: come se prendesse a morsi il candore.

FONTE: https://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/bernhard-conviviale-ci-regala-perturbamento-1907206.html

 

 

 

CYBERWAR SPIONAGGIO INFORMAZIONE DISINFORMAZIONE

Sul fatto non-avvenuto a Francoforte, domande

Circolano necrologi sul web di Gina Haspel. La direttrice della CIA, 64 anni, è morta d’improvviso? Ovviamente è un falso, come dice questo Dan Evon,; un falso  collegato alla fantastica narrazione del server di Francoforte con le prove dei brogli, preso d’assalto da militari americani e difeso da agenti Cia, con morti e feriti.

L’unica cosa che possiamo dire è che questi non-eventi sono non-avvenuti subito dopo che The Donald ha elargito il “pardon” al generale Michael Flynn, l’ex capo della Defense Intelligence Agency, che Trump aveva scvelto come consigliere per la sicureza nazionale, ma è rimasto impastoiato nei quattro anni precedenti da una falsa accusa dall’FBI di essere un sospetto agente di Putin; ora graziato, libero di parlare – e agire.

Anche Thierry Meyssan adombra una attività del generale, di cui ci ricorda : “Da direttore dell’intelligence militare, Flynn ha messo in discussione il sostegno dell’amministrazione Obama ad Al Qaeda e Daesh, nonché alla loro casa-madre, i Fratelli Musulmani. Si è battuto per fermare la guerra contro la Siria e mantenere alla presidenza Bashar al-Assad” ..Flynn è un grande militare, certamente perseguito per aver mentito agli inquirenti del Russiagate, ma prosciolto per altri crimini di cui era accusato. Mentendo, il generale ha cercato di proteggere il presidente dalle intrusioni della giustizia.

Inoltre, per Thierry, “QAnon” sarebbe “un gruppo collegato in apparenza a quest’ultimo”…

Su QAnon si è parlato molto di “scatenare il Kraken”. L’entusiasmo è salito alle stelle quando ha lanciato quel grido anche l’avvocata Sidney Powell, che sta conducendo la battaglia legale che dimostrerà che i brogli ci sono stati, ed hanno favorito Biden.

Ora, secondo quel che emerge, “il Kraken, a quanto pare, è un vero e proprio sistema informatico sviluppato dal Dipartimento della Difesa (DOD) per scovare programmi informatici malevoli che potrebbero essere impiegati nella guerra cibernetica … o in elezioni fasulle. Miss Powell ha partecipato alla difesa legale del generale Mike Flynn. Si può supporre che il generale Flynn non le faccia conoscere le capacità di guerra informatica dell’agenzia? O che non conosce tecnici militari qualificati che possono spiegare, per esempio, in un tribunale, esattamente come potrebbe essere utilizzato il Kraken? O come il Kraken si interseca con i due programmi di hacking elettorali proprietari della CIA, Hammer e Scorecard?”

Così parla un giornalista di solito svagato blogger, James H. Kunstler. Il quale fa notare come, in coincidenza con il pardon a Flynn, Trump “ha licenziato l’arrogante segretario alla difesa Mark Esper e lo ha sostituito con Christopher Miller, un guerriero delle forze speciali, recentemente, come Deputy Assistant del Segretario alla Difesa, responsabile dell’antiterrorismo –  Military Information Support Operations(MISO) , Operazioni di informazione, guerra non convenzionale, guerra irregolare, azione diretta, ricognizione speciale, difesa interna straniera, contro proliferazione, operazioni speciali sensibili.

“Sembrano un po’ esattamente le abilità e competenze di cui hai bisogno per combattere operazioni-canaglia di diverse agenzie governative degli Stati Uniti nel loro sforzo quadriennale di rovesciare il capo dell’esecutivo, e culminato in questo cappio elettorale – per fare un nome, la CIA”.

Parlare della Cia significa evocare la faccia sinistra dell’ex direttore (prima della Halper) John Brennan: che è stato il fabbricatore del RussiaGate (l’accusa, finita in nulla, che Trump è un burattino di Putin che ha coinvolto anche il generale Flynn) e probabilmente anche l’attivatore della “gola profonda” (suo protetto e agente della CIA, nonché fedelissimo di Obama incistato alle costole di Trump) Eric Ciaramella, che spifferò la telefonata compromettente di Trump al presidente dell’Ucraina Zelenki sugli affari di Biden in Ucraina, che è stata la base per l’impeachment di Donald. A Ciaramella “è stato permesso di ritirarsi di nuovo nella fortezza della CIA senza conseguenze dopo aver commesso la sua azione sediziosa”.

E non è una coincidenza che quando sono venuti fuori sempre più h chiari gli indizi dei brogli dem, “il signor Brennan ha twittato come un matto negli ultimi giorni denunciando gli scettici elettorali. È preoccupato per qualcosa? Tutto ciò solleva interrogativi: quale ruolo ha svolto l’Agenzia nelle elezioni, e le palesi irregolarità nel conteggio dei voti? Il signor Brennan esercita ancora influenza sulla CIA?”

Dunque ricapitoliamo: “Le voci sul web dicono che l’asset di Francoforte era un’installazione della CIA, e che una qualche unità delle forze speciali dell’esercito ha preso possesso dei server dei computer che sono stati utilizzati per ricevere le tabulazioni dei voti dalle macchine del Dominion. Negli USA. Si dice persino che alcune persone si siano ferite durante l’operazione (non confermate). Quei server contengono prove effettive di manomissione del voto? “

E’ solo la prima di una serqua di domande a cui noi ci accodiamo:

  • E se fosse il caso che la CIA e altri attori – forse anche in paesi stranieri – lavorassero per manipolare le elezioni per essere assolutamente sicuri che il signor Trump fosse finalmente espulso dall’incarico, questo non sarebbe qualcosa di simile al tradimento?
  • Il governo degli Stati Uniti è in guerra con se stesso?
  • In caso affermativo, il presidente non ha il dovere di provvedere al riguardo?
  • È in procinto di fare qualcosa … di cui il pubblico non è ancora a conoscenza durante e oltre la settimana di vacanza?”.

E le domande non finiscono qui. Diventano sempre più pesanti:

“Il signor Biden o Kamala Harris sapevano qualcosa di tutto questo?

A ottobre sono emerse accuse (con prove concrete) che il signor Biden e la sua famiglia avrebbero ricevuto ingenti somme di denaro per servizi resi da diversi paesi considerati non amichevoli con gli Stati Uniti.

Un’autorità ragionevole potrebbe designare Joe Biden un rischio per la sicurezza nazionale. A una persona del genere non sarebbe consentito prestare giuramento per la più alta carica del paese.

Questa sarebbe la mia ipotesi. Forse lo scopriremo questa settimana”.

Va aggiunta una domanda, ultima: se Francoforte è la sede dove non è avvenuto il non-evento, qual è il grado di complicità dell’eterna cancelliera, così palesemente ostile a Trump, e ricambiata? E gli oligarchi della UE? E grandi amici italiani di Obama, che hanno tanto contribuito ad incastrare The Donald anche attraverso “il professor Mifsud”?

Il blocco americanista-occidentalista-obamiano in Europa (ed oltre, fino a Israele e l’Arabia Saudia) resterà indenne, se il non evento fosse avvenuto e incastrasse il tanto favorito Biden, in cui tutti hanno posto le loro speranze?

FONTE: https://www.maurizioblondet.it/47682-2/

Le fake news al tempo del Covid

come funziona la disinformazione in una società sempre più orwelliana

Cristiano Puglisi – 28 novembre 2020

Due anni fa veniva pubblicato, per i tipi di Arianna Editrice, il saggio “Fake News”, della scrittrice e giornalista Enrica Perucchietti, con prefazione dell’attuale presidente della RAI, Marcello Foa. Il volume, che riscosse immediato successo, mostrava una copertina provocatoria: un uomo con la bocca simbolicamente tappata da un fazzoletto bianco. Non è forse e allora un caso che la nuova edizione, aggiornata, ampliata e con la prestigiosa aggiunta di un’introduzione firmata da Marcello Veneziani, sia uscita in questi giorni, nel pieno di una pandemia che ha costretto a coprire la bocca tutta l’umanità…

“In effetti – spiega l’autrice – il nemico invisibile ci ha tappato la bocca ed eroso sempre maggiori libertà e spazi di socialità, traghettandoci verso un paradigma di ‘uomo virtuale’, una creatura sola, spaesata, terrorizzata, ipocondriaca, che nutre sospetto verso chiunque possa rappresentare una minaccia per la salute e la sicurezza. La riedizione aggiornata e ampliata del libro vuole, da un lato mostrare come sia l’informazione ai tempi del Covid-19 (sempre più spettacolarizzata, contrastante, contraddittoria e a tratti indistinguibile dalla propaganda), dall’altro documentare e spiegare, esempi alla mano, come essa abbia fallito l’intento di essere obbiettiva. Il giornalismo sta infatti diventando una filiera, una catena di montaggio per aumentare l’efficienza e ridurre i tempi e i costi di produzione: si dedica sempre meno tempo a verificare le notizie, prediligendo la quantità e la spettacolarizzazione, le insinuazioni piccanti e i retroscena che possono portare a vendere qualche copia in più di un quotidiano o a soddisfare qualche linea politica o editoriale.  L’attuale pandemia ha legittimato un’accelerazione nel tentativo di creare una informazione certificata, le notizie col “bollino” degli autoproclamati professionisti dell’informazione di cui già parlavo nella prima edizione, legittimando pertanto il controllo e l’oscuramento dei contenuti che non collimano con la narrativa del pensiero unico (i casi sono ormai all’ordine del giorno). A ciò si aggiunge il problema delle ‘fake news’ e della post-verità che negli ultimi anni ha acquisito sempre più spazio e importanza anche nel dibattito pubblico, portando alla presentazione di disegni di legge, alla creazione di task force e Commissioni parlamentari e dall’altro a stringere sempre di più le maglie della censura dell’informazione controcorrente”.

Quando si parla di fake news, in effetti, spesso lo si fa additando l’informazione cosiddetta “non allineata”, ritenuta colpevole di ogni male, soprattutto in questo periodo. In realtà però le bufale vengono diffuse anche dalla stampa mainstream

Enrica Perucchietti

“Ho voluto inserire – prosegue l’autrice a proposito del suo libro – numerosi esempi di fake news diffuse dai media mainstream per mostrare come nemmeno il giornalismo classico sia immune dal prendere cantonate e diffondere notizie infondate: dalle “armi di distruzione di massa iraquene” alla strage di Timisoara, dalle bufale grottesche sulla Corea del Nord (che in realtà provenivano da giornali semisatirici sud-coreani) alle notizie sfacciatamente false sul Covid-19 (dallo scandalo Surgisphere sulla falsa tossicità dell’idrossiclorochina alle numerose bufale diffuse nei mesi per generare terrorismo mediatico e mantenere una narrazione catastrofistica), dalla strumentalizzazione di tematiche politicamente corrette (tramite il ricorso alla tecnica dell’empatia e la tecnica del ‘frame’) alla censura ‘costruttiva’ e il boicottaggio di notizie scomode per il Sistema. A ciò ho voluto anche aggiungere un intero capitolo sull’utilizzo mediatico delle fallacie, ossia di quelle tecniche retoriche specifiche che vengono utilizzate per sabotare e disinnescare qualunque tipo di confronto ritenuto pericoloso e liquidare il confronto, fino all’analisi del fenomeno della patologizzazione del dissenso”

Una discreta importanza è stata assegnata, sempre dal contesto del pensiero dominante, ai cosiddetti “debunker“, i “cacciatori di bufale”, che, però e molto spesso, non sono certamente attori disinteressati nel mondo dell’informazione.

“A mio dire – prosegue la Perucchietti – rappresentano i mastini del pensiero unico, i guardiani dei cancelli dell’informazione certificata. Il totalitarismo democratico ha infatti i suoi cani da guardia, i suoi psicopoliziotti, pronti a riportare all’ovile chiunque dissenta od osi manifestare pubblicamente dei dubbi. Il senso critico non è consentito ed è pericoloso perché può “contagiare” il resto della popolazione, portando a un calo di consenso e va pertanto limitato, ostacolato, censurato. Il debunking classico è una forma di manipolazione che consiste nello smontare e confutare, facendone apparire l’infondatezza e la capziosità, teorie e informazioni che vanno contro il pensiero ufficiale o dominante. Si utilizza anche il discredito e il dileggio, se non addirittura il cyberbullismo, per ridicolizzare i diffusori di queste teorie indipendenti. Per screditare un ricercatore e le sue teorie, i debunkers usano tutti i mezzi possibili, compreso l’attacco personale e la strumentalizzazione di qualunque cosa possa tornare utile alla causa. Principalmente una teoria scomoda verrà bollata come paranoica, complottista, bugiarda, estrema, oscurantista: lo scopo è rendere insensata, folle la teoria e un pazzo bugiardo chi la promuove (e allora sarà a seconda delle volte, verrà etichettato come un “complottista”, un “negazionista”, un “fascista”, ecc.) in modo da delegittimarne le ricerche e rovinarne la reputazione. Costoro, inoltre, sostengono la censura del web e dell’informazione controcorrente, quando per primo è proprio il potere a manipolare l’informazione, a fare propaganda e a diffondere fake news, ricorrendo a tecniche auree dell’ingegneria sociale. Se dovessimo censurare, multare, arrestare coloro che mentono, i primi a farne le spese dovrebbero essere alcuni giornalisti e molti, molti politici”.

La disamina della situazione dell’informazione contemporanea parte, nel saggio, da Orwell (il riferimento naturalmente è a 1984). Una situazione cui, oggi, siamo incredibilmente vicini.

“In parte  – conclude la scrittrice – stiamo già vivendo diversi aspetti preconizzati da Orwell in 1984: siamo sottoposti da mesi a una politica dell’odio, del sospetto, della paura e della solitudine, volta a distruggere ogni tipo di rapporto sociale (vi sono persino riferimenti alla Lega antisesso orwelliana), a disorientare e spersonalizzare gli individui, a incentivare la delazione, a legittimare l’autoritarismo, a creare fazioni offrendo alle masse capri espiatori contro cui proiettare le proprie pulsioni di morte e le proprie paure, a giustificare la psicopolizia e le sanzioni contro gli psicocriminali. I poteri dominanti sembrano aver deciso di sfruttare come un pretesto la pandemia per stringere le maglie del controllo sociale grazie all’introduzione di dispositivi governativi basati sulla ‘biosicurezza’, instradandoci verso una distopia simile al totalitarismo cupo immaginato da Orwell che presumibilmente culminerà in un Grande Reset. Il Grande Reset viene presentato come ‘un’occasione’ derivante dal Covid-19 e si presenta come la promozione di un’Agenda globale volta a scardinare e ristrutturare l’economia mondiale secondo linee specifiche. Non si tratta, però, come molti economisti pensano, ‘solo’ di un reset dell’economia mondiale, perché il crollo dell’economia industriale si pone come trampolino di lancio per ben altri obiettivi che coinvolgeranno e sconvolgeranno l’intera società, traghettandola verso una direzione post-umana che avevo già analizzato in Cyberuomo. La paura (inoculata quotidianamente dai media mainstream, dai loro bollettini dei morti e dalla loro ‘criminologia sanitaria’) e la minaccia della salute, infatti, hanno indotto nell’opinione pubblica l’idea che si debba per forza scegliere tra salute e libertà per poter tornare a sentirsi ‘sicuri’ arrivando ad accettare di cedere libertà, privacy, diritti fondamentali e acconsentire mansuetamente a qualunque regola imposta dall’alto, mostrando una cieca e passiva obbedienza nei confronti dell’autorità. Come se non bastasse, e qua torniamo al tema portante del mio libro, abbiamo anche assistito alla creazione strisciante di una specie di Miniver orwelliano con l’obiettivo di vigilare su cosa è vero e cosa no e di silenziare le opinioni ‘dissidenti’. Dissidenti che vengono sempre più spesso equiparati a dei ‘pazzi’, aprendo alla patologizzazione del dissenso e a una moderna forma di psicoreato”.

FONTE: https://blog.ilgiornale.it/puglisi/2020/11/28/le-fake-news-al-tempo-del-covid-come-funziona-la-disinformazione-in-una-societa-sempre-piu-orwelliana/

 

 

Quale mistero è dietro l’attentato di Trier?

Un fatto inspiegabile (OFCS.Report)

Il terribile attentato compiuto ieri nelle vie centrali della città  tedesca di Trier lascia molte domande non risposte. Una macchina di grossa cilindrata, una range Rover, si lancia in una zona pedonale nel centro città destinato allo shopping e  va pure a zig zag per massimizzare le vittime. Sembra una ripetizione degli attentati di Nizza e Berlino, così tragicamente presenti nella memoria, ma, come fa notare il sito sulla sicurezza OFCS.report ci sono dei problemi interpretativi:

L’uomo fermato è stato identificato in Berndt Walter, un 51enne tedesco residente nella periferia di Trier. La polizia ha reso noto che si tratta di una persona priva di precedenti penali e di segnalazioni specifiche, nonché di legami a movimenti politici o pseudoreligiosi, anche se tutto sembra indicare un atto cosciente.

Ma non si ha ancora idea del movente. Nelle prime ore successive all’arresto, l’uomo è stato sottoposto ad alcoltest, risultando negativo, e ciò ha reso ancora più oscura ogni spiegazione al folle gesto. Gli investigatori impegnati nell’interrogatorio non avrebbero ancora maturato una spiegazione sulle ragioni dell’azione che ha prodotto la strage in una delle vie più affollate per lo shopping natalizio, la Simeonstrasse, che si trova vicino alla storica Porta Nigra.

Rimandiamo a OFCS.Report per un’analisi completa, ma la domanda è: come è possibile che una persona impazzisca in questo modo? Qual’è l’effetto del closedown, della reclusione, sulla sanità mentale dei singoli?

Dovremmo iniziare a chiedercelo.

FONTE: https://scenarieconomici.it/quale-mistero-e-dietro-lattentato-di-trier-un-fatto-inspiegabile-ofcs-report/

 

 

 

ECONOMIA

Come sarà il super-scippo su conti correnti e sui risparmi. Ma arriva lo stop alla sinistra

La sinistra ha già preparato il blitz della patrimoniale. Ecco i calcoli su chi rischia e quanto può costare la batosta tassarola

Gli occhi del governo sono puntati sui risparmi che riposano sui conti correnti degli italiani. Era stato lo stesso premier, Giuseppe Conte, a lasciarsi sfuggire una frase piuttosto sibillina qualche mese fa nel corso di una conferenza stampa.

Il premier aveva infatti acceso i riflettori sulla grande propensione al risparmio privato degli italiani. Parole che sono cadute nel vuoto ma che adesso, alla luce dell’emendamento presentato da Pd e Leu che di fatto mira a introdurre una patrimoniale, quelle stesse parole cominciano ad avere un sapore diverso. Da qualche settimana infatti vengono snocciolati dati e cifre sulla propensione al risparmio. Si leggono su tutti i giornali e vengono citati anche nei servizi dei tg. Da un lato apparentemente si tratta di una notizia “fisiologica”: con la crisi Covid e le attività chiuse è abbastanza normale che si impenni la riserva in banca degli italiani che non spendono. Ma dall’altro lato queste cifre rappresentano spesso una sorta di invito a nozze per un governo, quello giallorosso, che incredibilmente con una parte della sua maggioranza sta tentando di mettere le mani sui conti degli italiani.

A certificare l’enorme bacino di risparmio privato cresciuto in questi mesi nelle tasche degli italiani è l’Abi che segnala un incremento dell’8 per cento su base annua. I soldi parcheggiati sono lievitati a 1.682 miliardi di euro con un aumento di 125 miliardi. Cifre record con un effetto pratico: i risparmi si apprestano a superare il valore del Pil registrato a fine 2019 che ammontava a 1.787 miliardi di euro. Il prodotto interno lordo infatti si aprresta ad entrare in una spirale negativa dovuta ad una forte contrazione della domanda. Di fatto gli italiani non spendono e probabilmente attendono la fine della pandemia per riaprire il portafoglio. I soldi tenuti a risposo sul conto però potrebbero logorarsi con l’inflazione che andrebbe a mettere seriamente in discussione il valore effettivo del bottino sul conto.

Ma è in questo contesto che va letta la mossa di Pd e Leu. L’emendamento della discordia è davvero subdolo. Da un lato chiede l’abolizione di Imu e imposta di bollo sui conti, ma dall’altro introduce una tassazione progressiva che ha il sapore della patrimoniale. I pentastellati con Di Maio hanno provato a dissociarsi dall’iniziativa dei kompagni di governo: “È frutto di una iniziativa individuale dei parlamentari. Ok liberare gli italiani delle piccole tasse, dei cavilli e della burocrazia, ma nessuna patrimoniale”, ha affermato il ministro degli Esteri. Ma in realtà dalle parti del governo l’ipotesi di un prelievo si fa sempre più strada. E dunque proviamo a capire a quanto potrebbe ammontare questo salasso che mette a rischio i conti correnti di milioni di italiani. L’aliquota progressiva prevede un prelievo dello 0,2 per cento per tutti i patrimoni che vanno da 500mila euro a un milione di euro. Ma attenzione: nel conteggio del patrimonio non ci sono solo i risparmi ma anche i beni immobili. L’aliquota poi sale sempre di più con l’aumento del patrimonio: 0,5 per cento per la fascia che va da un milione di euro a 5 milioni di euro. Fino a toccare l’1 per cento tra i 5 e i 50 milioni di euro e il 2 per cento per i patrimoni ancora più alti. Insomma c’è poco da stare tranquilli. Solo l’intervento del centrodestra ha smascherato il piano segreto della sinistra che ancora una volta prova a mettere le mani sui risparmi omaggiando la ricetta messa in campo da Giuliano Amato nel 1992. Intanto, garzie alle proteste delle opposizioni, nella mattinata di oggi è stato bocciato per mancanze di coperture l’emedamento di Leu e Pd sulla patrimoniale. Per questa volta lo scippo non è passato. Ma il rischio che possa tornare a breve è dietro l’angolo.

FONTE: https://www.ilgiornale.it/news/economia/ecco-sar-super-scippo-su-conti-correnti-e-sui-risparmi-1907008.html

LE ENORMI CRITICITA’ DEL MES SECONDO LITURRI SU STARTMAG e nostra premessa

 posted by Leoniero Dertona

Ci permettiamo di proporvi quasi per intero l’articolo comparso su Startmag ad opera del sempre ottimo Giuseppe Liturri, che ha seguito in profondità il problema.

Vogliamo integrare quello che dice Liturri con alcune frasi. L’utilizzo del MES “Ordinario” è legato al “Non accesso agli strumenti di mercato”. Dato che il BTP ha attualmente un ottimo mercato, si vende benissimo con rendimenti molto bassi, potrebbe sembrare che quello che dice Gualtieri, cioè che firma non significa utilizzo, si vero. In realtà a mandare fuori equilibrio e fuori dl mercati il BTP , come dimostrato lo scorso marzo, basterebbe una gaffe , magari voluta, da parte della Lagarde. Che il Presidente della banca centrale dica, ad esempio “Che a causa della crescita del debito e della crisi economica italiana si potrà vedere un innalzamento dei rendimenti, ma che la BCE ha raggiunto i limiti del Capital Key (cioè degli acquisti titoli per paese)”, per mandare il nostro debito con rendimenti alle stelle e renderne difficile il collocamento. Magari il tutto accompagnato da una letterina della Commissione sul debito eccessivo, cosa che era presente fin nel lontano 1993,  ed ecco che abbiamo le premesse per il default preventivo del debito e tutto ciò che ne segue.

Ed ora Liturri e Startmag

Due sono le modifiche chiave di questa riforma:

1) Qualora il nostro Paese perdesse l’accesso ai mercati e quindi fosse costretto a ricorrere al prestito del Mes, sarebbe indirizzato, ex-ante in modo automatico secondo parametri quantitativi, verso la linea di credito a condizioni rafforzate e, a quel punto, la mannaia della valutazione di sostenibilità del debito potrebbe facilmente decretare la necessità di una ristrutturazione, facilitata pure da un unico voto dei creditori per tutta la massa dei titoli.

2) Accanto a questa bomba ad orologeria, oggi accortamente messa in secondo piano, il Mes riformato conterrebbe, con un anticipo di due anni rispetto al previsto, il famoso “paracadute” (backstop) cioè un prestito di circa 68 miliardi al Fondo di risoluzione unico per le crisi bancarie (SRF), in caso di incapienza di quest’ultimo.

Il presidente Giuseppe Conte dal 21 giugno 2019 è trincerato dietro la “logica di pacchetto”. Ribadita nella risoluzione parlamentare del 11 dicembre 2019, che impegnava il governo a: “mantenere la logica di pacchetto”; “escludere interventi di tipo restrittivo sulla detenzione di titoli sovrani da parte di banche”; “assicurare il pieno coinvolgimento del Parlamento in tutti i passaggi del negoziato sul futuro della UE e sulla conclusione della riforma del Mes”. Ma, citando Abraham Lincoln, “potete ingannare tutti per qualche tempo e qualcuno per sempre, ma non potete ingannare tutti per sempre”. Tale promessa non regge più e potrebbe essere stato il ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire a ricordarlo giovedì 26 al suo omologo italiano Roberto Gualtieri, giusto in tempo per l’Eurogruppo del lunedì successivo a cui hanno fatto seguito (ed è tutto dire!) i ringraziamenti del francese.

Evidentemente, quanto riferito dall’Ansa, citando “fonti europee che preparano l’Eurogruppo di lunedì” (“Non ho ragioni per aspettarmi che gli impegni politici presi dall’Italia un anno fa sulla riforma del Mes non siano affidabili”: “il testo è chiuso e ora ci aspettiamo che tutti rispettino l’impegno politico preso, e che questo sia rispecchiato anche nelle procedura nazionali”) ha sortito il proprio effetto.

I fatti stanno a dimostrare che, nonostante tutti i proclami da parte di Conte e Gualtieri, formalmente rispettosi della volontà del Parlamento e della Legge Moavero (n. 234 del 2012), costoro abbiano scelto chi ingannare, relegando al ruolo di lettera morta le risoluzioni del Parlamento.

Il tradimento del mandato parlamentare sta proprio nella scomparsa del “pacchetto”, di cui invece Gualtieri ha rivendicato, con inusitata sfrontatezza durante l’audizione parlamentare di lunedì 30, il rispetto. Con due gravi omissioni riguardanti gli altri due elementi del pacchetto (oltre alla riforma del Mes):

  1. Unione Bancaria significa completare la terza gamba costituita dallo schema di assicurazione comune sui depositi che è invece “bloccata da mesi” come testualmente dichiarato ieri dal ministro dell’Economia spagnolo Nadia Calvino al quotidiano catalano La Vanguardia. Gualtieri non può nascondersi dietro alla foglia di fico della semplice proposta di quegli argomenti o della costituzione del prestito-paracadute per i salvataggi bancari: pacchetto significa che o c’è accordo su tutto o non c’è accordo.
  2. Il Bicc (strumento di bilancio per la convergenza e la competitività) è stato cancellato a luglio dal Next Generation EU e quindi Gualtieri rivendica di aver fatto meglio. Corretto. Peccato che – come desumibile da articoli apparsi su Bloomberg e Financial Times – anche la Merkel disperi ormai di piegare la resistenza di Polonia ed Ungheria ed è elevata la probabilità che la sessione plenaria dell’Europarlamento prevista per il 14 dicembre non riesca ad approvare il NGeu e slitti tutto a gennaio.

Il Bicc non c’è e non c’è nemmeno il NGEu. Un accorto negoziatore non avrebbe mai dovuto accettare la riforma del Mes, senza avere la certezza del NgEu.

Lo stesso ex ministro dell’Economia, Giovanni Tria, ricordava sul Sole 24 Ore del 1 dicembre 2019: “Lo “statement” del Summit (del giugno precedente; nda) precisava, peraltro, che, come richiesto dall’Italia, nei mesi successivi si sarebbe dovuto proseguire nei negoziati seguendo un approccio complessivo in una logica di “pacchetto” con riferimento ai tre ambiti delineati nel dicembre precedente – revisione del Trattato MES, introduzione dello strumento di bilancio per la competitività e convergenza (cd. Budget dell’Area Euro) e l’Unione bancaria, inclusa l’assicurazione europea sui depositi (EDIS). In altri termini si richiedeva che l’accordo finale dovesse riguardare il “pacchetto” nel suo insieme. Ho l’impressione che i negoziati non siano avanzati di molto in questi altri ambiti”.

Fin qui abbiamo ragionato nel metodo. Ora affrontiamo il merito.

Il sostegno del Mes si baserebbero ab origine su una distinzione fra buoni e cattivi, con l’Italia relegata nel girone dei cattivi proprio in base a quei parametri (Patto di Stabilità e Fiscal Compact) che sono fortunatamente sospesi a causa della pandemia e che sembrano oggi appartenere ad un’altra era geologica. Il Mes interverrebbe solo a favore di Stati il cui debito è giudicato sostenibile, imponendo peraltro pesanti condizionalità, che possono anche giungere a una vera e propria ristrutturazione preventiva del debito che, se non è giudicato sostenibile dal MES, diviene di fatto una precondizione per accedere al prestito. Avete mai visto un medico condizionare la somministrazione di una medicina alla assenza di sintomi della malattia? Il Mes funzionerebbe così, con l’aggravante che la sua sola presenza causerebbe proprio la malattia. Infatti, l’analisi di sostenibilità del debito, eseguita in modo preventivo e sistematico, significa accettare che si trasmettano ai mercati criteri puntuali sulla base dei quali verificare la probabilità che uno Stato sia tra i buoni o i cattivi, rischiando di innescare una speculazione al ribasso sui nostri titoli di Stato. “Uno strumento di sostegno che sembra pensato per penalizzare maggiormente proprio chi di quel sostegno potrebbe avere maggiore bisogno”, così lo definì da presidente del Cer (Centro Europa Ricerche) Vladimiro Giacché in un’audizione parlamentare a fine 2019 e, dopo un anno, è difficile trovare una sintesi migliore.

FONTE: https://scenarieconomici.it/le-enormi-criticita-del-mes-secondo-liturri-su-startmag-e-nostra-premessa/

 

 

 

EVENTO CULTURALE

Presentazione di “Connessioni” l’ultimo romanzo della scrittrice Francesca Sifola

FONTE DELL’INTERVISTA : https://www.facebook.com/FrancescaSifolaScrittrice/posts/2645403605730403

RECENSIONE DEL LIBRO “CONNESSIONI” DEL TGR CAMPANIA QUI: https://www.facebook.com/watch/?v=3026820220756868

 

 

 

FINANZA BANCHE ASSICURAZIONI

Unicredit, procedura sprint per l’ingaggio del nuovo Ceo (*)

Il comitato nomine non costituirà nessuna task force e si affida a Spencer Stuart. Il titolo recupera uno 0,4%

Tensione alle stelle su Unicredit che ha avviato la ricerca del nuovo ad dopo lo shock dell’addio di Jean-Pierre Mustier annunciato lunedì sera.

Nel tardo pomeriggio di ieri si è riunito il comitato nomine formato da Stefano Micossi, presidente di Assonime, dal presidente in pectore di Unicredit Pier Carlo Padoan e dai consiglieri Alexander Wolfgring e Francesca Tondi. Si è trattato, secondo fonti vicine al gruppo, di una seduta necessaria a formalizzare il mandato per la ricerca del nuovo capo azienda all’head hunter Spencer Stuart. E, considerando l’urgenza della decisione, è stato deciso un procedimento semplificato, senza alcuna task force interna al cda: Piazza Gae Aulenti non può permettersi di rimanere in questa sorte di limbo a lungo. «È necessario che il cda di Unicredit indichi al più presto una strada da intraprendere per evitare che questa fase di incertezza abbia conseguenze finanziarie ed economiche sull’intero gruppo», hanno ribadito ieri in una nota congiunta i sindacati (Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca e Unisin).

In Piazza Affari titolo di Piazza Gae Aulenti si è assestato a 7,98 euro in rialzo dello 0,4%, dopo aver bruciato in due sedute 2,5 miliardi di euro di capitalizzazione, due volte il valore di Borsa di Mps che il Tesoro (sceso al 64% del capitale dopo la scissione degli Npl ad Amco) sta cercando, da tempo e finora senza successo, di accasare in Unicredit.

La partita è solo all’inizio e gli schieramenti in campo sono ben delineati tra le Fondazioni (complessivamente al 5%), gli azionisti privati come la Delfin di Leonardo Del Vecchio (all’1,9%) e, soprattutto, i fondi esteri vicini al 75% del capitale che annoverano Blackrock (al 5,07%), Capital Research (al 5,2%) e Norges Bank (al 3%). Proprio a questi ultimi, secondo indiscrezioni di mercato, sarebbe riconducibile la decisa presa di distanza del board di martedì sera da «operazioni che possano danneggiare gli interessi del gruppo e la sua posizione patrimoniale». Una perifrasi che più che allontanare il salvataggio di Mps da Piazza Gae Aulenti, la necessità che l’operazione sia conveniente per la stessa Unicredit (e quindi, sempre secondo indiscrezioni, avvenga dopo la ricapitalizzazione di Mps per 2-2,5 miliardi, con la conversione di non meno di 3 miliardi di imposte differite in crediti fiscali e dopo la scissione dei 10 miliardi di cause pendenti di Rocca Salimbeni).

Sempre ieri poi da Roma è arrivata una prima accelerazione su questo fronte: la commissione Bilancio ha rimosso gli emendamenti che puntavano a limitare gli incentivi fiscali per limitare le aggregazioni bancarie tra cui il tetto a 500 milioni per la trasformazione in crediti di imposta delle imposte differite.

Nel frattempo, proseguono le manovre di avvicinamento tra Bper e Banco Bpm a trazione Unipol (azionista di Bper con il 20% del capitale) anche se i tempi potrebbero essere meno rapidi del previsto. Ieri, nel corso di una conferenza stampa il numero uno di Bper Alessandro Vandelli ha dichiarato che l’integrazione degli sportelli di Ubi impegnerà la banca nei prossimi mesi e fino a quando questa non sarà con

(*) Amministratore delegato, in italiano (Ndr)

FONTE: https://www.ilgiornale.it/news/economia/unicredit-procedura-sprint-lingaggio-nuovo-ceo-1907204.html

 

 

 

GIUSTIZIA E NORME

Se l’Oms invoca l’immunità diplomatica per non rispondere ai PM

La sanità aum aum da vari media:

“Sul sito dell’Oms è stato pubblicato e poi eliminato in 24 ore uno studio che gettava ombre sulla gestione italiana. Nel merito i magistrati bergamaschi hanno già interrogato il direttore vicario Ranieri Guerra, ma quando hanno convocato i ricercatori l’Oms ha opposto l’immunità diplomatica…”

E sì che i magistrati non vogliono nemmeno appurare, ad esempio, se sono state le vaccinazioni a tappeto di anti-influenzale ed anti-meningococco, una possibile causa della letalità del Covid nella Bergamasca: su questa questione altamente scientifica vige il Negazionismo Tombale. Nè vogliono indagare su chi, da competente, ha suggerito all’incompetente ministro Disperanza di vietare di fare le autopsie ai morti per Covid, causa diretta delle quantità abnormi dei trapassi: su questo, c’è il ferreo “divieto di far domande” di tradizione marxista.

Men che meno vogliono sapere “chi” ha ordinato la lugubre scena dei camion militari che in fila, a 5 all’ora, sfilarono a favore di telecamera e portavano all’interno presunti cadaveri, e che tanto ha contribuito al terrorismo mediatico che ha contagiato le menti.

No. Vogliono sapere solo: con un piano pandemico aggiornato si sarebbe evitata l’ecatombe di marzo? Questo piano che Ranieri Guerra – il loro plenipotenziario nella colonia italiota – doveva aggiornare e non ha aggiornato. Comunque, una cosa di ben poca importanza sostanziale: se il piano era ben concepito, poco conta sia stato stilato nel 2006 o nel 2016. Dunque non verrà fuori niente di veramente scottante.

Detto questo, ci si può divertire leggendo gustosi dettagli: lo studio che criticava l’Italia (ossia Guerra), postato e ritirato poche ore dopo (su pressioni di….) era “finanziato con circa 100mila dollari dal Kuwait” – che interesse abbia il Kuwait, è un mistero che la Procura vorrà sviscerare? Vale anche il reciproco? Potremmo ad esempio noi italiani raccogliere dei fondi per commissionare un rapporto su come il Kuweit tratta i lavoratori pakistani o egiziani immigrati?

Dicono i media:

“Il rapporto è stato fatto sparire perché metteva in imbarazzo il governo italiano e il ministro della Salute Speranza e ancor più il direttore aggiunto dell’Oms Ranieri Guerra”.

Ranieri Guerra s’è precipitato a cercar di post-datare il piano pandemico dal 2006 al 2016:

“Scriveva a uno degli autori di indicare come data del piano il 2016 invece del 2006. Ma il 2016 è solo la data di aggiornamento della pagina web e non quella del piano. “Un gioco di prestigio” lo definisce Ranucci:

“Devi correggere subito nel testo: 1. Piano nazionale di preparazione e risposta ad una pandemia influenzale; Ministero della Salute; 2006 (…) E riportare quanto disponibile al sito minsalute (…) Ultimo aggiornamento dicembre 2016. Non fatemi casino su questo. (…) Stasera andiamo sui denti di Report e non possiamo essere suicidi. (…) Adesso blocco tutto con Soumya. Fammi avere la versione rivista appena puoi. Così non può uscire”.

In altro messaggio evoca un tacito accordo tra l’Oms e il Governo italiano, “di cui l’organizzazione dell’Onu sarebbe la consapevole foglia di fico”:

Uno degli atout di Speranza è stato sempre il poter riferirsi a OMS come consapevole foglia di fico per decisioni impopolari e criticate da vari soggetti. Questa è stata materia di discussione e di accordo con Tedros, anche attraverso chi ti scrive e la Missione a Ginevra (…). Se anche OMS si mette in veste critica non concordata con la sensibilità politica del Ministro, che è certo superiore alla mia, non credo che facciamo un buon servizio al Paese. Ricordati che hanno appena dato 10 milioni di contributo volontario sulla fiducia e come segno di riconoscenza per quanto fatto finora, dopo sei anni di zero”.

E’ la Scenza Pandemica e viralistica nella più illuminante espressione. Una Scenza che deve far valere l’immunità diplomatica. Non basta ancora capire?

Agevolo un twitter su un piccolo, microscopico conflitto d’interessi. Ovviamente prendendo le distanze più energiche dal tono “No-Vax” , terrapiattista e complottista dell’autore:

https://twitter.com/WCostituzione/status/1333528578508681221

https://twitter.com/WCostituzione/status/1333528579951497217

Eccetera.

https://twitter.com/WCostituzione/status/1333528581423722496

 

FONTE: https://www.maurizioblondet.it/oms-invoca-limmunita-diplomatica-per-non-rispondere-ai-pm/

 

 

 

IMMIGRAZIONI

Decreto Immigrazione: come minimo inopportuno, per non dire altro

Il 30 novembre scorso è stata posta la fiducia sul Decreto Immigrazione e Sicurezza recante la firma del governo, per la precisione di  Giuseppe Conte, Luciana Lamorgese, Interni, in concerto con Alfonso Bonafede, Giustizia, Luigi Di Maio, Esteri, Roberto Gualtieri, Economia, Lorenzo Guerini, Difesa, Stefano Patuanelli, Sviluppo economico e Roberto Speranza, Salute.

La fiducia è stata votata con 298 favorevoli, 224 contrari e zero astenuti su un totale di 522 presenti. Mi è risultato impossibile ritrovare i nominativi esatti. Ed è al momento in discussione a Camera e Senato la sua conversione in Legge.

Il momento è paradossalmente improprio, inopportuno e crudele per votare un allentamento dei controlli dell’immigrazione clandestina, quand’eravamo già il paese più obbrobriosamente liberale al mondo in questo settore, il tutto mentre si rinchiudono entro i limiti comunali o regionali gli italiani, con tanto di coprifuoco serale come in guerra.

Coprifuoco agli italiani, ma liberi tutti agli stranieri clandestini, a nostre spese in un momento depressivo come le misure anti covid in cui non sono state neanche sospese le imposte! Mentre il governo sta discutendo delle misure per chiuderci in casa anche e soprattutto a Natale e Capodanno, vietandoci di passare da una regione all’altra persino per il sacrosanto ricongiungimento familiare negato a Natale agli italiani ma sancito e riconosciuto a livello internazionale per gli extra comunitari, esso invia un segnale positivo agli scafisti, via libera alla tratta di clandestini (il cui numero di entrate è triplicato rispetto all’anno scorso) e all’invasione di “risorse” boldriniane che però dobbiamo alimentare e alloggiare a nostre spese, con un aumento della diaria da 18 euro a 34 euro per clandestino.

Colpisce la larghezza di margini accordati ai clandestini, il cui reato, la clandestinità, viene sic et simpliciter cancellato. Così, mentre tutti i paesi del mondo contemplano questo reato, corredato della comminazione di pene pecuniarie e/o detentive tali da vietare a qualsiasi italiano di scappare in qualsiasi paese del mondo senza mostrare patta bianca, cioè nell’ordine: essere un nababbo, o essere richiesto per un lavoro determinato, di nicchia o da schiavo, il governo predispone di potere trasformare in permessi di soggiorno per motivi di lavoro qualsiasi protezione speciale, anche accordata per “calamità” e per “lavoro artistico”.

Che cosa si intenda esattamente per “lavoro artistico” non è dato sapere, si rimane nel flou artistico ! Ma se un qualsiasi cittadino proveniente da determinate categorie di paesi illustrate dal ministero della Sanità può venire in Italia solo per partecipare a competizioni sportive agonistiche e fieristiche internazionali, eccependo alle stringenti regole di circolazione dovute al covid, il clandestino può invece richiedere la protezione speciale per calamità, cioè COVID ?, e per attività artistiche, non meglio specificate.

Alla protezione speciale per “calamità” si aggiunge il divieto di espulsione e respingimento per condizioni di salute “di particolare gravità” e anche per patologie “psichiatriche”. In altre parole la positività al tampone o una semplice depressione potranno evitare il respingimento ?

Colpisce l’ostinazione con cui il governo si intenerisce per la sorte delle future probabili risorse del crimine organizzato nostrano e internazionale vietando di fatto il respingimento in patria in caso di rigetto della domanda di protezione internazionale, con l’escamotage di  applicare ai rifiutati il permesso di soggiorno per “protezione speciale”: vedi sopra, anche per calamità “grave”, cioè un tampone farlocco positivo ? Il clandestino non ha i requisiti per ottenere la protezione internazionale? Nessun problema. Non verrà respinto, otterrà catalogazione diversa: permesso di soggiorno per protezione speciale.

Stupisce quindi l’incompetenza e o la criminalità, la spudoratezza, la sfacciataggine, l’incongruenza con cui il governo Conte, che aveva voluto il decreto sicurezza Salvini, e il parlamento, si accingono a votare questo decreto, allargando a dismisura ipocritamente la sacralità e il rispetto dei diritti umani, si, ma per dei clandestini molti dei quali finiranno a lavorare come schiavi per i caporalati, o più tardi come schiavi per le multinazionali, e questo contemporaneamente allo smantellamento, uno per uno, di tutti i diritti degli italiani e assimilati, senza esclusione, dal diritto alla salute a quello alla pensione, dal diritto alla casa (patrimoniale in arrivo) a quello al lavoro, dal diritto di muoversi a quello di esprimersi.

Vi siete mai chiesti come mai non ci siano ancora stati in Italia attentati islamici, come in Germania e in Francia? Per non ostacolare i flussi di clandestini dal Nord Africa, che devono continuare alla grande, per provocare prossimamente una guerriglia diffusa e grossi attentati in casa, quando sarà oramai troppo tardi e il caos sociale completo e totale, anche per la gestione dannosa Covid.

Nforcheri 02/12/2020

Riferimenti

https://documenti.camera.it/leg18/resoconti/assemblea/html/sed0435/leg.18.sed0435.allegato_a.pdf

NormalSegreteria (camera.it)

FONTE: https://scenarieconomici.it/decreto-immigrazione-come-minimo-inopportuno-per-non-dire-altro/

 

 

 

LA LINGUA SALVATA

Perinde ac cadaver

Vocabolario on line

perinde ac cadaver (lat. «nello stesso modo di un cadavere»).

Formula adottata dai gesuiti per esprimere, iperbolicamente, la sottomissione assoluta alla regola e alla volontà dei superiori, con rinuncia alla propria personalità.

FONTE: https://www.treccani.it/vocabolario/perinde-ac-cadaver/

 

 

 

LAVORO PENSIONI DIRITTI SOCIALI

Reddito di Cittadinanza, come cambierà Ecco tutte le novità

Reddito di Cittadinanza, come cambierà Ecco tutte le novità

Troppi i furbetti e troppe le polemiche. Il reddito voluto dai grillini cambia aspetto, non la soatanza

Primo tagliando di revisione per il “reddito di cittadinanza”, ovvero la misura a sostegno del reddito e del reinserimento nel mondo del lavoro che, a 18 mesi dalla sua entrata in vigore, sta animando il dibattito politico tra fautori della totale abrogazione e chi ritiene che dovrebbe esserne se non altro modificata la logica.

Come funziona il patto per il lavoro

Per 410.000 famiglie, infatti, il 30 settembre scadono i 18 mesi della prima tranche dell’RDC che potrà essere rinnovata una seconda volta a patto di accettare la prima proposta di lavoro che venga fatta anche a costo di uscire dalla propria regione di appartenenza. Così, infatti prevede il cosiddetto “patto per il lavoro” siglato tra Stato e famiglie che rientrano nei parametri d’accesso alla richiesta del reddito.

Chi ha diritto all’RdC

Va ricordato, infatti, che il Reddito da cittadinanza viene riconosciuto (se richiesto) ai nuclei con ISEE inferiore ai 9.360 euro e un patrimonio immobiliare diverso dalla prima casa di abitazione inferiore a 30mila euro. Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio statistico dell’INPS, aggiornati all’8 settembre, nel 2020 hanno percepito almeno una mensilità di reddito di cittadinanza 1 milione e 248mila nuclei familiari, per un totale di circa 3 milioni e 165mila persone, con un assegno mensile medio di 570 euro. Ora, però, per 410.000 famiglie il periodo di sostegno termina ed entro fine anno quasi la età dei nuclei che al momento percepiscono l’assegno non ne avranno più diritto per un totale di 1 milione e 588mila persone.

La maggior parte dei nuclei familiari che beneficiano del reddito abitano in Campania (125.419), Sicilia (114.387), Puglia (59.015), Lazio (56.020) e Lombardia (49.098).

I numeri della prima tranche

E, numeri alla mano, i primi 18 mesi di sperimentazione si possono definire un fiasco totale. La maggiore criticità, come ammesso dallo stesso esecutivo, è proprio quella legata al meccanismo del patto del lavoro che, evidentemente, non funziona. Del totale delle persone appartenenti ai nuclei aventi diritto (2,2 milioni di cittadini) solo 704.000 sono state ritenute “occupabili”. Nei confronti di quest’ultimi sono state fatte solo 220.000 proposte di lavoro delle quali ne sono state accettate 196mila con una crescita del 25% durante il periodo dell’emergenza Covid. Inoltre, secondo i dati dei centri per l’impiego, solo il 71,5 per cento delle persone risultate idonee a un’offerta di lavoro si è presentato all’appuntamento.

In termini percentuali, sulla base degli ultimi dati rilevati dal sistema di monitoraggio del ministero del lavoro (aggiornamento al 7 luglio 2020), gli individui beneficiari del reddito di cittadinanza, indirizzati ai centri per l’impiego, che hanno un rapporto di lavoro attivato successivamente all’accoglimento della domanda di beneficio sono solo il 22% di coloro che hanno sottoscritto il patto per il lavoro e il 18,7% delle persone inviate a centri per l’impiego.

Perché così non funziona

Che qualcosa non vada per il verso giusto, quindi, nell’attuale meccanismo del patto del lavoro è palese. Ad ammetterlo è stato lo stesso Presidente Conte che ha dichiarato: “Il progetto di inserimento nel mondo del lavoro collegato al reddito di cittadinanza ci vede ancora indietro. Ho già avuto due incontri con i ministri competenti: dobbiamo completare quest’altro polo e dobbiamo riorganizzare anche una sorta di network per offrire un processo di formazione e riqualificazione ai lavoratori”.

Le novità

In sintesi l’idea sarebbe quella di creare una sorta di “cervellone” nazionale in cui far confluire i dati regionali delle officine per l’impiego e incrociarli per rendere più efficace il meccanismo di domanda e offerta di lavoro monitorando il maniera capillare i movimenti di mercato e gli eventuali tentativi di fare i “furbetti”. Al momento, infatti, solo chi rifiuta 3 offerte di lavoro perde il diritto al reddito, ma quello che scarseggia è il monitoraggio sui “furbetti”, ovvero coloro che cercano lavoro in nero per non perdere il reddito e portare comunque a casa una lauta busta paga.

Lo scollamento tra mercato del lavoro reale, specie in questo momento, e pressione occupazionale da parte dei centri per l’impiego è il vero male dell’RDC. Investire, quindi, in formazione e occupazione di qualità potrebbe essere un tentativo di attaccarsi a un carro che nelle intenzioni ha senso ma che, così programmato, finisce per essere l’ennesimo pasticcio del Governo Conte.

FONTE: https://www.panorama.it/economia/reddito-di-cittadinanza-come-cambiera-ecco-tutte-le-novita

 

 

 

L’ingiustizia “onoraria” all’italiana

Gaia Di Cesare – 1 12 2020

In nome del popolo italiano chiedono la condanna per i datori di lavoro che non versano i contributi previdenziali ai propri dipendenti. Ma per loro contributi previdenziali non ce ne sono.  Se si ammalano di Covid – e magari lo hanno contratto in tribunale, come è già successo a molti –  non possono celebrare udienze e quindi non sono pagati. Idem se hanno un tumore e sono costretti a sottoporsi a chemioterapia oppure, più semplicemente, se prendono un’influenza e non possono muoversi da casa. Niente malattia, niente maternità, niente ferie, niente pensione. Benvenuti in Italia, dove chi è chiamato ad amministrare la Giustizia non ha diritto a godere di un principio base di giustizia: vedere riconosciuto il proprio lavoro subordinato. Si tratta di 5mila giudici onorari di tribunale (Got), giudici di pace e viceprocuratori onorari (Vpo), un piccolo esercito di lavoratori che non gode di alcuna tutela giuridica. Nonostante smaltiscano il 100% del carico degli uffici dei giudici di pace, nonostante trattino quasi la metà dei processi penali di fronte ai tribunali monocratici e il 50% di quelli civili. Sono i pariah della Giustizia italiana. Da oltre vent’anni. In nome del popolo italiano.

Nel Paese in cui i giudici togati sono i dipendenti pubblici meglio pagati (compresi diplomatici e dipendenti della presidenza del Consiglio), per i giudici non-togati non c’è diritto nemmeno alle briciole. Per questo centinaia di loro da oggi, a Milano e a Palermo, incrociano la braccia. E la protesta si sta estendendo ad altre procure e tribunali d’Italia. Qualcuno – per rimarcare l’assurdità di questa situazione che li costringe a scegliere tra indigenza e salute –  ha cominciato uno sciopero della fame a oltranza. Contro quello che chiamano “caporalato di Stato”, denunciano: “Non abbiamo diritto di gioire o di soffrire, niente maternità retribuita, niente malattia retribuita”. Pagati a cottimo. Mentre l’Unione europea ha già aperto una procedura di infrazione per il nostro Paese e la Corte di Giustizia europea ha riconosciuto l’ovvio che l’Italia non vuole riconoscere: si tratta a tutti gli effetti di lavoratori subordinati.

E la politica che fa? Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, rispondendo a un’interpellanza, ha precisato che la loro esistenza “è legata alla finalità di contenere il numero dei togati, pena la perdita di prestigio e la riduzione delle retribuzioni della magistratura professionale”. Tradotto: quel mini-esercito che amministra la giustizia serve per evitare che lieviti il numero dei magistrati togati e per evitare che si abbassino i loro stipendi (badate bene, fra i più alti d’Europa) e il loro peso. Non solo. In Commissione Giustizia, al Senato, nemmeno il testo di legge a firma della senatrice Valeria Valente (con il quale si vuole modificare il dlgs 116 del 2017), introduce tutele per Vpo e Got, lasciando così senza previdenza e assistenza l’intera categoria della magistratura onoraria. Onoraria solo sulla carta. Perché per il resto continua a lavorare in nero. Per il Ministero della Giustizia. La giustizia che per loro non c’è.

e-mail: gaia.cesare@ilgiornale.it

Twitter: @gaiacesare

FONTE: https://blog.ilgiornale.it/cesare/2020/12/01/lingiustizia-onoraria/

 

 

 

PANORAMA INTERNAZIONALE

IL PIU’ IMPORTANTE DISCORSO DELLA PRESIDENZA TRUMP.

Quanto brevemente resterà online?

In qualità di Presidente, non ho alcun dovere più alto che difendere le leggi e la Costituzione degli Stati Uniti, ecco perché sono determinato a proteggere il nostro sistema elettorale, che ora è sotto assedio e assedio coordinato.

Per mesi durante il periodo elettorale siamo stati avvisati a non dichiarare un vincitore anticipato, ache avremmo avuto bisogno settimane o mesi per conoscere il vincitore…

Il processo costituzionale deve continuare. Noi difenderemo l’onestà del voto facendo in modo che ogni voto legale sia contato e che ogni voto illegale non sia conteggiato. Non si tratta solo di onorare il voto di 74 milioni di americani che hanno votato per me, ma è anche affinchè gli americani possano avere fede in questa elezione ed in ogni futura elezione

Questo è un estratto del discorso “Il più importante della mia carriera”, fatto ieri dal presidente Trump, che poi ha proseguito indicando alcuni dei casi più gravi di falsificazione di voti, ed affermando che, se sono veri questi casi, Biden non è il presidente. Comunque un discorso agguerrito che mostra un Trump pronto nel proseguire la propria battaglia.

VIDEO QUI: https://www.youtube.com/watch?v=Mnf7idgbqB8

FONTE: https://scenarieconomici.it/il-piu-importante-discorso-della-presidenza-trump-quanto-brevemente-restera-online/

 

 

 

POLITICA

Ora Conte prepara la fondazione. Il trucco per non mollare Palazzo Chigi

Gianfranco Ferroni 

Dalle parti di Giuseppe Conte deve esserci qualcuno molto dotato, quanto a fantasia. E appassionato delle fondazioni. Si, perché qualcuno sta facendo girare la voce che presto il governo si regalerà una fondazione, per le prossime festività natalizie. Non sono bastate le polemiche nate in merito alla istituzionalizzazione di una nuova veste per la cybersicurezza, adesso c’è qualcuno che vuole ancora di più spingere l’acceleratore sull’argomento, con una «Fondazione Palazzo Chigi».

Il precedente c’è, quello della fallimentare «Fondazione della Camera dei deputati», che era nata con «lo scopo di realizzare una ampia conoscenza e divulgazione dell’attività della Camera medesima, di promuoverne l’immagine, di favorire e sviluppare il rapporto tra i cittadini e l’Istituzione parlamentare», oltre a «promuovere convegni, seminari, mostre e premi su temi di interesse della Camera dei deputati, istituire collaborazioni e stipulare convenzioni con istituti universitari e di ricerca, culturali, italiani ed esteri, nonché con enti ed istituzioni operanti nel settore attinente all’attività della Fondazione», eccetera eccetera. Cosa c’era di interessante in quel progetto, estinto senza rimpianti, che a qualche «contiano» piace tanto? Che il presidente, di diritto, era l’ex numero uno della Camera. Parlando di Palazzo Chigi, così, Conte potrebbe rimanere a piazza Colonna come presidente della fondazione dedicata all’omonimo palazzo. Si, in giro c’è davvero qualche genio. Che ama molto le poltrone.

FONTE: https://www.iltempo.it/politica/2020/12/01/news/giuseppe-conte-fondazione-palazzo-chigi-presidente-poltrone-piazza-colonna-servizi-segreti-potere-25400861/

 

 

 

SCIENZE TECNOLOGIE

“Non sono vaccini, ma modificatori genetici”

di Luciano dell Vecchio

CHRISTIAN PERRONNE, professore ipervaccinista, assolutamente a favore degli undici vaccini da iniettare ai bimbi francesi, un seguace di Pasteur, un vero Mengele provax, afferma sul nuovo vaccino:

“Tutte queste misure sono fatte in modo che i francesi chiedano un vaccino.

Qual è quindi il vantaggio di un vaccino generalizzato per una malattia la cui mortalità è prossima allo 0,05%?

Questa vaccinazione di massa non è necessaria. Inoltre, i rischi della vaccinazione possono essere maggiori dei benefici.

Preoccupante: molti paesi, tra cui la Francia, si dicono pronti a vaccinare nelle prossime settimane.

Lo sviluppo e la valutazione di questi prodotti sono stati affrettati . Nessun risultato ne prova l’efficacia.

LA PERICOLOSITÀ DI QUESTI VACCINI NON È STATA FINORA PUBBLICATA.

Abbiamo letto solo i comunicati stampa dei produttori industriali, che hanno consentito alle loro azioni di salire sul mercato azionario.

La cosa peggiore: i primi “vaccini” che ci vengono offerti NON SONO VACCINI, ma prodotti di terapia genica. (MODIFICATORI GENETICI)

Ci inietteranno acidi nucleici che causeranno la produzione di parti del virus da parte delle nostre stesse cellule. Non conosciamo assolutamente le conseguenze di questa iniezione, perché è la prima iniezione genica nell’uomo.

E se le cellule di alcuni “vaccinati” producessero troppi elementi virali, provocando reazioni incontrollabili nel nostro corpo?

Le prime terapie geniche saranno con l’RNA, ma ci sono progetti con il DNA. Normalmente, nelle nostre cellule, il messaggio viene inviato dal DNA all’RNA, ma in determinate circostanze è possibile il contrario, soprattutto perché le nostre cellule umane contengono sin dall’alba dei tempi i cosiddetti retrovirus “endogeni” integrati nel DNA dei nostri cromosomi.

Questi retrovirus “addomesticati” che ci abitano sono generalmente innocui (a differenza dell’HIV, del retrovirus dell’AIDS ad esempio), ma possono produrre un enzima, la trascrittasi inversa, in grado di trascrivere all’indietro, dall’RNA al DNA.

QUINDI UN RNA ESTRANEO AL NOSTRO CORPO E SOMMINISTRATO PER INIEZIONE POTREBBE CODIFICARE DNA, ALTRETTANTO ESTRANEO, CHE PUÒ QUINDI INTEGRARSI NEI NOSTRI CROMOSOMI.

C’è quindi un rischio reale di trasformare i nostri geni in modo permanente.

C’è anche il rischio, modificando gli acidi nucleici degli ovuli o dello sperma, di trasmettere queste modificazioni genetiche ai nostri figli.

Le persone che promuovono queste terapie geniche, falsamente chiamate “vaccini” sono apprendisti stregoni e prendono i francesi e altri cittadini del mondo, per cavie.

Non vogliamo diventare, come i pomodori o il mais transgenico, OGM (organismi geneticamente modificati).

Un funzionario medico di una delle aziende produttrici farmaceutiche ha affermato pochi giorni fa di “”sperare in un effetto di protezione personale, ma che non si dovrebbe sperare troppo in un impatto sulla trasmissione del virus, quindi sulle dinamiche dell’epidemia””.

QUESTA È UN’AMMISSIONE MASCHERATA CHE NON È UN VACCINO.

Una vergogna.

Sono ancora più inorridito perché sono sempre stato a favore dei vaccini e ho presieduto per anni gli organismi che formulano la politica sui vaccini.

Oggi dobbiamo dire basta a questo piano estremamente preoccupante. Louis Pasteur si sta rivoltando nella tomba.

La scienza, l’etica medica e soprattutto il buon senso devono prendere il sopravvento.”

CHRISTIAN PERRONNE (fonte prelevata da Senta Depuydt)

Infertilità femminile

 

Se hai intenzione di ampliare la tua famiglia nei prossimi anni, darei al #CovidVaccine una sterzata MASSIVA ….

Il malfunzionamento di un processo cellulare in cui l’Rna viene preparato a dare le giuste istruzioni per la sintesi di una proteina può portare allo sviluppo o alla progressione del cancro

https://twitter.com/cris_cersei/status/1334098355979505666

FONTE: https://www.maurizioblondet.it/non-sono-vaccini-ma-modificatori-genetici/

 

 

 

La Gismondo asfalta Speranza :​”A gennaio io non mi vaccino”

La virologa del Sacco Maria Rita Gismondo commenta l’annuncio del ministro sul vaccino Pfizer gratis da gennaio. “Non previene l’infezione”

“Da Speranza soluzione magica. A gennaio non mi vaccino. Sicuro”. Dopo l’annuncio trionfale del ministro: “Vaccino da gennaio e gratis”, arriva la bacchettata della virologa. Maria Rita Gismondo, direttrice del laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze del Polo Universitario Ospedale Sacco di Milano, mette in fila una serie di elementi che ridimensionano gli entusiasmi del ministro della Salute.

Intervistata da Affaritaliani.it, si definisce “francamente abbastanza stupita” a commentare le parole di Speranza, tirando in ballo anche il parere autorevole del Comitato nazionale di bioetica.

Immagino che il ministro avrà dati solidi per dire queste cose, d’altronde abbiamo letto le raccomandazioni del Comitato di bioetica della presidenza del Consiglio che afferma di non avere fretta nella sperimentazione del vaccino, che servono dati precisi, mettendo in guardia da una distribuzione affrettata“, chiosa la virologa. Gismondo, poi, ricorda al ministro i problemi logistici e di distribuzione e di gestione della catena del freddo connessi vaccino anti Covid della Pfizer: “Mi auguro – aggiunge – che Speranza sia consapevole di che cosa significhi una vaccinazione gestita a livello regionale, che tenga presente che avendo scelto la Pfizer, che oltre ad essere l’azienda più costosa, ma questo è un problema diverso, il vaccino deve essere mantenuto a meno 70 gradi e solo qualche giorno fa molte regioni hanno dichiarato di non avere abbastanza freezer“.

La direttrice del laboratorio di microbiologia del Sacco, non risparmia anche qualche critica ala scelta del candidato della cordata Pfizer/BioNtech, tra l’atro il più costoso sulla piazza. “Mi auguro inoltre che il ministro sia consapevole che la Pfizer afferma che il suo vaccino non previene l’infezione da Covid-19 ma ne attenua i sintomi. Non metto in dubbio le sue parole, ma fatte tutte queste considerazioni quella del ministro della Salute mi sembra una soluzione magica e quindi chapeau“.

Insomma, per Gismondo la stessa Pfizer non darebbe garanzie sufficienti sull’efficacia del proprio antidoto nell’impedire la circolazione del virus. Da qui la perplessità sul via libera concesso dall’ente inglese regolatore del farmaco al vaccino Pfizer/BioNtech. “Anche in Gran Bretagna c’è un comitato tecnico-scientifico e ci sono esperti che consigliano i politici, penso però che non conosciamo ancora alcuni dati importanti e pertanto rimanere perplessi è lecito”. Anche perché, nota la virologa, per ora dalle case farmaceutiche coinvolte nella corsa al vaccino sono arrivati solo comunicati stampa che non giustificano accelerazioni azzardate nel processo di validazione. “Sicuramente davanti a una pandemia l’accelerazione è giustificata, ma si può andare in quarta o in sesta e si può accelerare viaggiando a 150 km/h o a 300 km/h andando però a sbattere“, bacchetta Gismondo.

Alla domanda secca: “Lei farà il vaccino non appena sarà disponibile in Italia?”, Gismondo non usa mezzi termini: “Mi vaccinerò sicuramente ma quando ci sarà un vaccino che riterrò sicuro. Assolutamente non a gennaio, a meno che in venti giorni venga fuori il mondo in termini di dati scientifici. Ma dubito fortemente che ciò possa accadere, visto che si parla di sperimentazioni e valutazioni fatte in tre settimane. Gennaio è davvero prematuro“, nota dura la virologa, asfaltando l’annuncio entusiastico del ministro Speranza.

FONTE: https://www.ilgiornale.it/news/cronache/gennaio-io-non-mi-vaccino-gismondo-asfalta-speranza-1907085.html

 

 

 

La rarissima congiunzione del 21 dicembre

Di Alessandro Veronesi

E’ da tutta l’estate che Giove e Saturno compaiono vicini in cielo, e stanno continuando a ridurre la loro distanza.
La distanza minima si avrà il 21 dicembre, lo stesso giorno del solstizio d’inverno: la distanza tra i due pianeti sarà di soli 6’6.6″ (un decimo del diametro apparente della Luna): circostanza rarissima nei secoli passati, mentre in futuro avremo eventi simili nel 2080, 2417, 2874 (notte di Natale…).
Quel giorno vedremo dall’Italia Giove e Saturno come un unico astro luminosissimo verso Ovest, poco dopo il tramonto.
Ma cosa dire della distanza angolare minima che raggiungeranno i due pianeti il 21/12/2020?
C’è motivo di credere che sia stata questa rara congiunzione a  guidare i Re Magi a Betlemme.

La Stella di Betlemme – studio

In sostanza:

  • la “Stella” sarebbe stata una congiunzione planetaria tra Giove e Saturno, caratterizzata dall’essere “tripla” (ossia i pianeti si avvicinano e allontanano tre volte nell’arco di 7 mesi, non separandosi mai più di 3° tra loro)
  • questa congiunzione è avvenuta da maggio a dicembre del 7 a.C., che corrisponde a una delle date più probabili della nascita di Cristo
  • la congiunzione è stata visibile verso Est, subito prima dell’alba
  • la congiunzione si è verificata nella costellazione dei Pesci, costellazione in cui il Sole passava all’epoca durante l’equinozio di primavera
  • per il verificarsi di un’analoga situazione occorre risalire fino al 4038 a.C.
  • durante lo svolgersi della congiunzione tripla, a causa del moto combinato della Terra i due pianeti si sono “arrestati” in cielo (18/07) e hanno percorso un tratto della loro orbita in direzione opposta (retrograda: da Est a Ovest) fino al 13/11, riprendendo poi a muoversi di moto diretto (da Ovest a Est)

Per quanto attiene alla narrazione dell’evento da parte di San Matteo, l’interpretazione cronologica potrebbe essere la seguente:

  • aprile/maggio: i Magi osservano la congiunzione comparire a Est, emergendo progressivamente dalla luce del Sole (“abbiam veduto la sua stella sorgere in Oriente [all’alba/dal Sole]”)
  • giugno: la congiunzione non si scioglie, e i Magi proseguono le osservazioni
  • 18 luglio: inizia il moto retrogrado da Est verso Ovest: la “Stella” inizia a muoversi in cielo verso Gerusalemme, situata a Ovest rispetto al luogo d’osservazione dei Magi (“ed ecco la stella, che avevan visto sorgere in Oriente [all’alba/dal Sole], andar loro innanzi [di moto retrogrado, conducendoli innanzi]“)
  • ottobre/novembre?: i Magi decidono di partire e arrivano a Gerusalemme in autunno, con la “Stella” che sta ora tramontando a Ovest, scomparendo poco prima del sorgere del Sole
  • una volta arrivati “in zona” la Stella non serve più a indicare la direzione, cosicché devono chiedere a Erode “dov’è nato il Re dei Giudei”
  • 13 novembre: termina il moto retrogrado e ricomincia il moto diretto da Ovest verso Est
  • la “Stella” in quei giorni è quindi (quasi) ferma in cielo: nel frattempo i Magi raggiungono Betlemme
  • “fin quando, giunta [con i Magi] sopra il luogo dov’era il Bambino, si fermò [terminò il moto retrogrado]”
    retrogrda

Dunque:

  • i Magi studiano la congiunzione Giove-Saturno, e vedono che non si scioglie come le altre ma anzi – una volta avvicinatisi i due pianeti – entrambi cambiano direzione e puntano verso Gerusalemme: vi vedono un’indicazione divina
  • i Magi partono e arrivano a Gerusalemme mentre la congiunzione continua a muoversi “con loro” verso Ovest, tanto che arrivati in zona compare ormai verso Ovest prima dell’alba
  • i Magi chiedono a Erode e raggiungono Betlemme, trovando il Bambino proprio quando la congiunzione sta cambiando nuovamente direzione e pertanto è “ferma” rispetto alle stelle fisse: ecco il segno che il loro viaggio è terminato assieme a quello della “Stella” che ha ormai assolto il suo compito
  • questo spiega perché “vedendo la stella, provarono una grandissima gioia”

    Se Matteo avesse avuto nozioni di astronomia, avrebbe potuto scrivere:
    “Dov’è nato il re dei Giudei? Perché noi abbiam veduto la sua stella sorgere all’alba/dal Sole e siam venuti per adorarlo”.
    Ed ecco la stella, che avevan visto sorgere all’alba/dal Sole, andare di moto retrogrado, conducendoli innanzi…
    …fin quando, giunta (con i Magi) sopra il luogo dov’era il bambino, terminò il moto retrogrado.

(MB: Il compimento del ciclo e l’inizio di un altro? Ci sono ancora dei Magi capaci di dirci dove punta la Stella?)

FONTE: https://www.maurizioblondet.it/la-rarissima-congiunzione-del-21dicembre/

 

 

 

STORIA

Il simbolo della Legione straniera: la mano di legno di Danjou

Il 30 aprile del 1863, 65 soldati della Legione Straniera francese tengono testa a oltre duemila soldati messicani. Al comando c’è il capitano Danjou, e la sua celebre “mano di legno” è destinata a diventare un simbolo leggendario

Camerone, località del Messico che deve il nome ai gamberi d’acqua dolce che affollano il fiume che scorre fino a Vera Cruz, è dove è sbarcato il grosso della spedizione francese intervenuta per quello che passerà alla storia come l’Affare Massimiliano.

 

Il capitano Jean Danjou, lunghi baffi imperiali e l’uniforme blu e rossa d’ordinanza, con i fregi del corpo d’élite che aveva creato dal “nulla” Luigi Filippo di Borbone-Orléans appena trent’anni prima, si calza bene il képi bagnato di sudore e ordina alla colonna di 64 uomini sotto il suo comando, di schierarsi su due file e serrare i ranghi in quadrato per respingere la seconda carica di cavalleria portata dalle truppe al comando del colonnello messicano Francisco de Paula Milán.

Danjou, che indica la linea di tiro con la sua mano sinistra di legno – nella destra impugna una rivoltella – sta guidando la sua compagnia in avanscoperta, quando viene individuato dai messicani pronti a tendere un’imboscata a un convoglio di cannoni diretti a Puebla, posta sotto assedio dai francesi sbarcati in supporto della reggenza imposta dagli Asburgo. In poco tempo gli piombano addosso l’equivalente di tre battaglioni, quasi 2000 uomini. Dopo lo scontro in campo aperto, i 65 legionari sono costretti ad asserragliarsi nell’Hacienda Camarón: una vecchia locanda dalle alte mura perimetrali che diventerà la loro Fort Alamo.

I messicani, un migliaio di fanti o altrettanti cavalleggeri, regolari e irregolari, assediano l’hacienda e propongono la resa Danjou – in virtù dell’evidente sproporzione di numero. Ma il capitano Danjou, che insieme ai suoi due sottotenenti Jean Vilain e Clément Maudet conosce bene la natura della sua missione, rifiuta calorosamente. Rispondendo che non ci sarà alcuna resa e dando seguito alla battaglia. Sarà tra i primi a cadere, raggiunto da una pallottola al petto. Ad assumere il comando è Vilan, che da li a poco rifiuterà una seconda offerta di resa, mentre resiste alla sete e al caldo con appena venti legionari abili al combattimento. Morirà anche lui, raggiunto da un pallottola alla testa.

I pochi uomini rimasti, ora agli ordini del sottotenente Maudet – che dirige il fuoco assieme al caporale Maine – sono stremati. Circondati dai corpi dei commilitoni morti o feriti che affollano le rovine poste sotto assedio, hanno deciso di combattere fino alla morte, e lo faranno. Hanno giurato prima che il capitano Danjou spirasse l’ultimo respiro e abbandonasse la terra arida di Camerone. Lo faranno anche quando terminate le munizioni, vedono irrompere nell’hacienda i cavalleggeri messicani. L’ordine impartito da Maudet ai caporali Miaine e Berg e ai pochi legionari sopravvissuti, è quello di issare le baionette e sferrare un ultimo, disperato, assalto all’arma bianca. Maudet e Catteau saranno gli ultimi a cadere. Quest’ultimo facendogli scudo con il proprio corpo: le “beau geste”.

È allora che un ufficiale messicano ordina ai lancieri di disperdersi per offrire l’ultima possibilità di resa ai quattro legionari rimasti. Questa vola il caporale Maine accetta: ma dovrà essere lui a dettare le condizioni. Sarà in quel momento, secondo i rapporti ufficiali (o lirici) dell’epoca, che il comandante messicano risponderà: “Non si rifiuta niente a uomini come voi!”. Le condizioni sono semplici: immediate cure ai feriti, e nessuna consegna delle armi. Accordate.

Nessuno si accorge però che un soldato messicano, nell’ispezionare i caduti che giacciono sul campo brullo dell’hacienda, ha trafugato la mano di legno del capitano Danjou – impiantata anni prima, dopo l’esplosione di un moschetto che aveva provocato l’asportazione dell’arto. Verrà recuperata soltanto due anni dopo da un tenente austriaco, Karl Grübert, un collezionista di cimeli che sa ricollegare il feticcio all’evento già diventato leggenda nel Vecchio Continente. Lo consegnerà alla Legione Straniera, che la renderà la reliquia più importante: massima espressione dell’esprit de corp. Prima di allora, il capitano Danjou e i sottotenenti Vilain e Maudet verranno insigniti della Legion d’Onore per poi essere sepolti al Cimitero militare del complesso militare degli invalidi – dove riposano le spoglie di Napoleone Bonaparte. Il loro sacrificio era valso il compimento della missione: lasciare che il convoglio diretto a Paula non venisse attaccato dai messicani. Il resoconto di quella giornata leggendaria, redatto durante la prigionia dal caporale Berg – ultimo e unico sopravvissuto -, terminerà con un fatto e una consapevolezza: “La 3ª compagnia è morta. Ma ha fatto abbastanza perché si parli di lei”. Se ne parlerà.

Da quel giorno, ogni 30 aprile, nel quartier generale di Aubagne – dov’è iniziata l’avventura di tanti legionari, come Cole PorterErnest Jünger e Curzio Malaparte – la mano di legno del capitano Danjou viene portata in sfilata dal reduce più meritevole in una teca di vetro. A scortarlo sono un drappello di pionieri dalle folte barbe, che indossano quel singolare grembiule di cuoio, portano l’ascia in spalla, e marciano al passo marziale e lento del Boudin. Una liturgia nel ricordo del coraggio e dell’ottemperanza di Danjou, dei suoi, e di tutti gli uomini che hanno dato la vita per una patria diversa: la Legione.

FONTE: https://www.ilgiornale.it/news/cultura/simbolo-legione-straniera-mano-legno-danjou-1906072.html

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°