NOTIZIARIO STAMPA DETTI E SCRITTI 9 AGOSTO 2018

NOTIZIARIO STAMPA DETTI E SCRITTI 9 AGOSTO 2018

A cura di Manlio Lo Presti

Esergo

Per un periodo dopo il 2000 prevedo città da 10 sino a 20 milioni di abitanti,

distribuite su vasti paesaggi,

con edifici tali da far apparire nane le più grandi costruzioni del tempo presente

e con sistemi di traffico che oggi sembrerebbero pazzia.

OSWALD SPENGLER, Il tramonto dell’Occidente, I Edizione: 1918

cit. in: Lunario di fine millennio, Einaudi 1999, pag. 99

 

http://www.dettiescritti.com/

https://www.facebook.com/Detti-e-Scritti-958631984255522/

 

Le opinioni degli autori citati possono non coincidere con la posizione del curatore della presente Rassegna.

 

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IN EVIDENZA

Oligarchia per popoli superflui: così vorrebbero sterminarci

Scritto il 09/8/18

 

VIDEO TERRIFICANTE QUI: https://www.youtube.com/watch?v=MmcQg8HwVX0  

 

La rivoluzione del XXI secolo è che, nel sistema tecnologico globalizzato e finanziarizzato, i popoli diventano sempre più intercambiabili e superflui per i nuovi processi di acquisizione di ricchezza e mantenimento del potere. Questa è la causa non detta della continua perdita di diritti sociali, civili, politici, del lavoro, oltre che di reddito, per la popolazione generale a vantaggio delle ristrette élite che prendono le decisioni esautorando o ricattando governi e parlamenti.

È da questo che viene anche il crescente controllo manipolatorio e il tentativo di risolvere il problema ecologico applicando la biotecnologia alle masse. Nella crisi economico-monetaria e nella sua conduzione, al posto della democrazia trasparente e responsabile della narrazione ufficiale, è apparsa come potere politico effettivo, decidente, un’oligarchia bancaria irresponsabile, dinastico-familiare (assieme a un retrostante Stato-ombra fatto di apparati governativi più o meno segreti, insidiosi e altrettanto irresponsabili), che ha ripetutamente piegato la volontà dei popoli: un dato di fatto sempre più difficile da negare e da gestire, per istituzioni e mass media, che mette in crisi la legittimità giuridica del potere politico, la quale si basa sulla sua proclamata natura democratica.

Se il potere non è democratico, se non ci rappresenta, se fa gli interessi di pochi, perché mai dovremmo obbedirlo e pagargli le tasse, anziché rifiutarlo, soprattutto quando ci affligge con misure ingiuste e illogiche? Machiavelli deve essere ignorato per credere nella possibilità della legalità, della democrazia, della trasparenza – per credere che la competizione per il potere e la sua gestione, nei rapporti interni come quelli internazionali, si svolgano secondo norme di legge e di etica, e in modo scoperto, senza ricorso a falsi scopi e all’inganno, che, di fatto, sono invece la regola. Sociologi e politologi sanno e scrivono da secoli su come stanno le cose, ma alla gente (che non legge quei libri) si è sempre raccontato il contrario, per ovvie ragioni. Del resto, in precedenza la gente a lungo ha creduto che i re regnassero per diritto datogli da Dio. Tra governanti e governati vi è una complementarità di bisogni: i primi abbisognano di illudere i secondi per governarli, i secondi hanno bisogno di credere nella giustizia e nel futuro per vivere meglio.

Vulgus vult decipi.

 

Continua qui: http://www.libreidee.org/2018/08/oligarchia-per-popoli-superflui-cosi-vorrebbero-sterminarci/

 

 

 

 

 

 

 

Il Quirinale costruisce fascicoli contro i giornalisti non allineati

8, agosto, 2018

 

In prima pagina sul Corriere di oggi (3 agosto 2018) c’è la notizia che il QUIRINALE sta costruendo fascicoli contro i dissidenti che da due anni sono sotto osservazione. (Quando le menzogne sistematiche non funzionano più, si ricorre alla forza bruta.)

 

È lecito che il Quirinale costruisca fascicoli su cittadini e testate giornalistiche?

 

di Alberto Micalizzi – Byoblu

Le firme sono blasonate: Marzio Breda e Federico Fubini, fiancheggiati da nomi come Riotta, altro fedele servitore dell’establishment, che ha dato oggi il suo contributo esplicito su Twitter.

Si parla di “fascicoli di “interesse sensibile” e noti da almeno due anni”, tra i quali si cita testualmente “Per esempio quello gonfio di pagine di Byoblu, canale ultra-sovranista…” (pag. 7).

Dunque, le tante voci dissidenti che negli ultimi mesi hanno squarciato il velo delle menzogne di regime attraverso i video di Byoblu sono al vaglio di un dettagliato scrutinio da parte degli investigatori. Lo rivela il Corriere della Sera muovendo così un attacco in grande stile, frontale, un vero dossieraggio sparato sulla prima pagina del più potente organo di difesa dell’establishment.

Ciascuna di queste voci, Claudio Messora in primis, si è esposta in prima persona senza contare su protezioni politiche né istituzionali e facendo ricorso unicamente a risorse finanziarie proprie o a donazioni.

La sistematicità dell’azione, la precisione delle argomentazioni e la determinazione con la quale si è lavorato devono aver suscitato molta preoccupazione negli ambienti del Quirinale, fino al punto da mettere in moto forze speciali che probabilmente, mentre sto scrivendo questo post, stanno costruendo un paradigma accusatorio per colpirci.

 

Continua qui: http://www.imolaoggi.it/2018/08/08/il-quirinale-costruisce-fascicoli-contro-i-giornalisti-non-allineati/

 

 

 

Anche la sinistra ora lo ammette: gli stranieri non salvano il Paese

Rapporto di Bankitalia su «Repubblica»: nel 2041 l’apporto degli extracomunitari alla crescita del Pil sarà negativo

Riccardo Pelliccetti – 31/03/2018

Ma gli immigrati non dovevano salvare l’Italia? Per anni abbiamo ascoltato questa ripetitiva cantilena, recitata, gridata e scritta dal mondo buonista, il quale voleva far credere agli italiani che la politica delle «porte aperte» avrebbe portato non solo al multiculturalismo ma anche alla prosperità economica

A poco sono servite le analisi di numerosi economisti e demografi indipendenti, i progressisti benpensanti le hanno snobbate. Dall’alto della loro presunta «superiorità morale e culturale» impartivano benedizioni e scomuniche, a seconda della convenienza del momento. Ma, ahinoi, i nodi alla fine vengono al pettine e ora anche il mondo progressista non nasconde che l’apporto degli immigrati «in termini di lavoro non sarà più sufficiente a risollevare il prodotto interno lordo». Lo scrive nero su bianco il quotidiano la Repubblica, citando uno studio della Banca d’Italia e alcune analisi di esperti. Certo, il termine spartiacque sarà il 2041, una data che oggi appare lontana, ma per chi amministra lo Stato il tempo per correre ai ripari non è poi così abbondante. Naturalmente il giornale di Calabresi usa tutti i distinguo possibili, affermando che fino a oggi i migranti sono stati fondamentali per la nostra economia e che dal 2001 hanno dato un notevole contributo al Pil italiano.

Continua qui: http://www.ilgiornale.it/news/politica/anche-sinistra-ora-ammette-stranieri-non-salvano-paese-1510970.html

 

 

RAI: contro Foa si sono schierati Merkel e Napolitano. E pure Attali

Maurizio Blondet 8 agosto 2018 31 commenti

Non è stato Berlusconi a non volere Marcello Foa alla presidenza della RAI, ma Angela Merkel – Lo confermano europarlamentari a Bruxelles

Marco Antonellis  per Dagospia

È scattato l’allarme rosso nel centro-destra italiano: chi vuole dividere Matteo Salvini da Silvio Berlusconi? L’allarme è scattato nei giorni scorsi sulla questione del Presidente della Rai Marcello Foa. Possibile tutto questo casino solo per una Presidenza Rai, si sono chiesti in molti? Non è che c’è dell’altro? Bingo! Il numero uno leghista, Matteo Salvini si è chiesto più volte se tutto questo trambusto politico e mediatico fosse dovuto solamente alla questione Rai.

Ed è proprio per snidare i nemici che ha insistito forte nel ribadire fiducia a Marcello Foa, per vedere fino a che punto avranno coraggio di venire allo scoperto, di tirare la corda: “Se Silvio Berlusconi ha deciso di fare un partito con Matteo Renzi o tentare la strada delle larghe intese faccia pure, ma sappia che noi non ci fermeremo e puntiamo a fare bottino pieno anche in Europa l’anno prossimo” ha spiegato più volte ai fedelissimi il leader leghista.

Perchè su una cosa sono tutti d’accordo: a che pro mettere in piedi l’Altra Italia se non per un nuovo Nazareno? Silvio Berlusconi, invece, va ripetendo come un mantra che lui all’interno di Forza Italia non decide più niente ma in realtà si tratta solo di un gioco delle parti tra lui e Antonio Tajani: alla fine, ripetono dall’interno del partito, chi ha l’ultima parola è sempre e soltanto Silvio Berlusconi.

Ma ciò che teme di più Matteo Salvini in questa fase non è Silvio Berlusconi, alle prese con un partito politicamente innocuo e con sondaggi da prefisso telefonico, ma Angela Merkel: ed è dagli europarlamentari di Bruxelles che è arrivata ai vertici del partito di Via Bellerio un clamoroso retroscena sugli eventi, apparentemente inspiegabili, di questi giorni. la Merkel che sta facendo di tutto per isolare Matteo Salvini

Continua qui: https://www.maurizioblondet.it/rai-contro-foa-si-sono-schierati-merkel-e-napolitano-e-pure-attali/

 

 

Il Vaticano ospita 20mila immigrati a spese dei contribuenti: la popolarità di Papa Francesco in netto calo

La fiducia verso Bergoglio è in calo rispetto al momento della sua elezione. L’ allontanamento dei giovani dalla Chiesa è da cercare in alcune scelte sull’immigrazione e nella mancata annunciata pulizia intestina.

7 agosto 2018,

La luce di papa Francesco si sta affievolendo, un timido risveglio dal torpore dinanzi alla realtà? I dati del rapporto Caritas 2017 sulla Protezione internazionale in Italia parlano chiaro: il 17% dei richiedenti accolti in Italia sono ospiti della Cei, 23mila stranieri, accolti nelle strutture religiose vengono pagati dai contribuenti, poco meno di 5mila vivono grazie a fondi ecclesiastici o donazioni come l’8 per mille.

Il 79% dei migranti vengono generosamente accolti dalla Chiesa usando soldi non suoi, gli oramai celeberrimi 35 euro al giorno. Le prediche per la solidarietà racchiudono un indecente inganno.

La cifra in gioco è sostanziosa: 150 milioni di euro all’anno. L’ente della Cei compare come aggiudicatario in almeno 26 diverse prefetture attraverso le sue diramazioni locali o le fondazioni controllate, per un importo complessivo di ben oltre i 30 milioni di euro l’anno.

 

Continua qui: https://news.fidelityhouse.eu/cronaca/il-vaticano-ospita-20mila-immigrati-a-spese-dei-contribuenti-la-popolarita-di-papa-francesco-in-netto-calo-357025.html

 

Due persone sono state condannate in Germania per aver venduto loro figlio ad alcuni pedofili sulla “dark net”

7 agosto 2018

Una donna tedesca che aveva lasciato abusare suo figlio da alcuni pedofili in cambio di denaro è stata condannata a 12 anni e 6 mesi di carcere da un tribunale della Germania meridionale. La donna aveva venduto il figlio attraverso la “dark net”, un’area di internet che non si può raggiungere con i normali motori di ricerca e navigando nella maniera tradizionale e che per questo è considerata più sicura anche per traffici illeciti. Insieme alla donna è stato condannato a 12 anni anche il suo compagno, anche lui cittadino tedesco.

Continua qui: https://www.ilpost.it/2018/08/07/abusi-dark-net-germania/

 

ATTUALITÀ SOCIETÀ COSTUME

COSA RESTERÀ DELLA COPERTINA DI ”ROLLING STONE”? GLI SCAZZI E LE FIGURACCE – ULTIMO È LINUS ”RAGAZZI

MI SONO ROTTO IL CAZ*O: A MIA INSAPUTA VENGO MESSO IN UN CALDERONE PER LANCIARE UNA CAMPAGNA PARACULA CONTRO SALVINI. NON LO VOTEREI MAI, MA ALLO STESSO TEMPO…” – RISPONDE IL DIRETTORE DELLA RIVISTA: ”NESSUNA CAROGNATA CARO LINUS, IL TUO È UN PENTIMENTO TARDIVO E CONFUSO”

9 lug 2018

 

  1. RAGAZZI, MI SONO ROTTO IL CA**O

Linus sul suo profilo Instagram

 

Ragazzi, adesso mi sono rotto il cazzo. Vi racconto come stanno le cose.

Due settimane fa Rolling Stone mi chiede due righe su Salvini. Scrivo che i migranti sono un problema, che fa bene a farsi sentire, ma che non mi piace il modo e il tono con cui lo fa.

A mia insaputa, vengo messo in un calderone per lanciare una campagna paracula contro di lui. Non lo voterei mai, ma allo stesso modo non avrei mai accettato, sapendolo, di entrare in questo giochino.

 

Il secondo capitolo è che, in conseguenza di questo, come tutti quelli presenti sul giornale, consapevoli o no, divento obiettivo degli speculatori del web. Tra questi il Tempo, che mi fa una telefonata stile Ciao Belli in cui mi chiedono come se si parlasse di gattini se voglio un migrante a casa. Siccome lo faccio di mestiere capisco che è uno scherzo e riattacco.

Da un paio d’ore questa seconda carognata (la prima, ripeto, è quella di Rolling Stone) gira su Facebook ed è partito il linciaggio.

 

A quelli che mi stanno insultando gratuitamente e con grande piacere, se avete avuto la pazienza di arrivare fino qui, chiedo di far girare allo stesso modo quello che ho scritto adesso.

Poi magari continuate a odiarmi perché sono della Juve o cagate simili. Ma non fatemi passare per quello che non sono. Grazie

 

 

  1. CAROGNATE CHE NON LO ERANO, L’EDITOR-IN-CHIEF DI ROLLING STONE RISPONDE A LINUS          

Giovanni Robertini per www.rollingstone.it

 

 

Continua qui: http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/cosa-restera-copertina-39-39-rolling-stone-39-39-178227.htm

 

 

 

 

La Gran Loggia inglese accoglie i transgender

(di Lupo Glori) – 08 agosto 2018

Anche i frammassoni inglesi si adeguano al “gender diktat” globale e aprono le porte della loro istituzione riservata esclusivamente agli uomini alle persone transgender che siano “transitate” da donna a uomo.

La United Grand Lodge of England (Ugle), storica Gran Loggia anglosassone fondata nel 1717, che conta circa 200 mila membri e che ha giurisdizione su Inghilterra, Galles ed alcuni distretti d’oltreoceano, ha infatti recentemente stabilito che una “donna” che «è diventata un uomo» debba essere trattata «allo stesso modo di qualsiasi altro candidato maschile». Qualsiasi “donna” potrà dunque diventare un “massone” a tutti gli effetti a patto che si unisca alla loggia nelle “vesti” maschili, ovvero nell’identità di genere di uomo.

Il documento di orientamento in fatto di identità di genere, che è stato trasmesso alle 7 mila logge presenti in Inghilterra e Galles, sottolinea infatti come la riassegnazione di genere di un massone dovrebbe essere «trattata con la massima compassione e sensibilità». A riguardo, continua il testo, «nessun candidato dovrebbe essere soggetto a questioni riguardanti il proprio genere che potrebbero causargli sensazioni scomode». Per questo, se un aspirante membro alla loggia è una persona transgender ci si aspetta che «riceva il pieno sostegno dei suoi fratelli».

Michael Baker, portavoce dell’Ugle ha spiegato come la novità appena introdotta non sia il frutto di una particolare richiesta interna, quanto della volontà di adattarsi preventivamente al mutato contesto sociale in fatto di identità sessuali, dichiarando: «sebbene non ci sia stata una richiesta generale di orientamento sulla riassegnazione di genere, le domande sull’argomento diventeranno sempre più comuni in futuro, e ora sembra essere un momento opportuno per fornire orientamenti generali ai nostri membri».

Continua qui: https://www.corrispondenzaromana.it/la-gran-loggia-inglese-accoglie-i-transgender/

 

 

 

 

 

BELPAESE DA SALVARE

 

Migranti spacciavano ai minori Salvini: “Fermerò questo schifo”

Blitz antidroga a Gallipoli. Sette richiedenti asilo fermati per spaccio. Il ministro: “Mandare a casa i delinquenti”

Luca Romano – Mar, 07/08/2018

 

Spacciavano droga ai minorenni e così sono finiti in manette. I carabinieri di Gallipoli hanno fermato sette immigrati, tutti richiedenti asilo, con l’accusa di spaccio di droga.

A quanto pare i sette fermati avrebbero anche venduto droga a ragazzini. E dopo l’arresto è arrivato il commento del titolare del Viminale, Matteo Salvini. Sul suo profilo Facebook il ministro è apparso in una foto con una ruspa giocattolo tra le mani (simbolo della sua campagna elettorale). Poi il commento su quanto accaduto a Lecce: “I Carabinieri hanno fermato a Gallipoli (Lecce) sette IMMIGRATI – così nel testo su Facebook – richiedenti asilo, gambiani e senegalesi, per spaccio di droga, venduta anche a minorenni. Scommettiamo che nessun TG darà la notizia?”.

 

Continua qui: http://www.ilgiornale.it/news/politica/migranti-spacciavano-ai-minori-salvini-fermer-questo-schifo-1562914.html

 

 

La questione meridionale tra migranti economici e caporalato 2.0

Tra il 2012 e il 2016 hanno lasciato il Sud Italia 783 mila giovani. In 16 anni andate via 2 milioni di persone. Verso il Nord e l’estero. I motivi: disoccupazione e malasanità. Il governo giallo-verde interverrà?

Carlo Terzano Twitter – 08 agosto 2018

 

Il tema dell’immigrazione è tornato a monopolizzare l’agenda governativa. Eppure c’è un altro problema, sempre legato al flusso di persone costrette a trasferirsi per mancanza di opportunità e lavoro, che continua a essere ignorato dalla politica: quello dei migranti economici italiani. Sono sempre di più e partono soprattutto dal Sud. Molti emigrano all’estero, ma altrettanti prendono il treno per raggiungere il Settentrione, come fecero i loro nonni attorno alla metà del XX secolo.

ll Sud è vittima di politiche economiche sbagliate e di fenomeni come la criminalità organizzata e il clientelismo che continuano a frenarne lo sviluppo

La questione meridionale continua a essere rilevante, anche a livello economico. Se l’Italia cresce meno e più lentamente degli altri Paesi europei la colpa è parte del “fardello” del Sud, vittima di politiche economiche sbagliate e di fenomeni come la criminalità organizzata e il clientelismo che continuano a frenarne lo sviluppo. Tutto questo nel più totale disinteresse del legislatore: secondo i dati dell’Ufficio valutazione impatto del Senato, nella XVII legislatura (quella prima dell’arrivo dei giallo-verdi) la Camera Alta ha dedicato alla questione solo lo 0,3% dei disegni di legge presentati.

L’ESODO: VIA 783 MILA GIOVANI DAL 2012 AL 2016

Tra il 2012 e il 2016 sono stati 783 mila i giovani meridionali emigrati. È come se si fosse svuotata l’intera città di Palermo, sobborghi rurali annessi. In un Paese già afflitto dalla questione della denatalità, un simile dato si ripercuote non solo sulla stabilità del mercato del lavoro, ma anche su quella del welfare, a iniziare dalle pensioni.

SVUOTATO IL SUD: IN 16 ANNI PARTITI IN 2 MILIONI

Se si allarga il periodo di tempo in esame fino a ricomprendere gli ultimi 16 anni, l’esodo allora assume contorni biblici: circa 2 milioni di persone trasferite altrove, come se a spopolarsi fosse buona parte della Capitale. La metà di questi nuovi migranti italiani è composta da giovani di età compresa tra i 15 e i 34 anni, quasi un quinto laureati, il 16% dei quali si è trasferito all’estero. Un dato che non ha subito controtendenze nemmeno nel 2016, quando il Paese ha agganciato una timida ripresa economica. Tra le regioni meridionali, le più colpite dal fenomeno sono la Sicilia, che ha perso 9,3 mila residenti (-1,8 per mille), la Campania (-9,1 mila residenti, per un tasso migratorio netto di -1,6 per mille) e la Puglia (-6,9 mila residenti, per un tasso migratorio netto pari a -1,7).

 

EMIGRAZIONE QUALIFICATA: SOPRATTUTTO DOTTORI

Continua qui: https://www.lettera43.it/it/articoli/economia/2018/08/08/emigrazione-sud-italia-meridione-lavoro-disoccupazione-migranti-economici/222551/

 

 

L’epilogo della storia di Daisy che i media ormai stanno CENSURANDO spudoratamente

Tre giovani vanno in giro a lanciare uova in faccia a gente, beccano per caso una ragazza di colore e il PD lancia l’allarme razzismo, per poi scoprire che:

Il “lanciatore” è il figlio di un Consigliere del PD (vi immaginate il casino mediatico se fosse invece stato di un partito di destra?)

 

Colpisce una giovane iscritta al PD

 

Il padre di Lei, da (ex) clandestino legato alla mafia nigeriana e con svariati reati alle spalle è riuscito, non si sa come, ad ottenere la cittadinanza italiana e a lavorare in una coop come mediatore culturale.

 

 

Continua qui: http://attivo.news/lepilogo-della-storia-di-daisy-che-i-media-ormai-stanno-censurando-spudoratamente/

 

 

CONFLITTI GEOPOLITICI

L’Esercito siriano trova armi di fabbricazione israeliana negli ex bastioni dell’ISIS vicino alle alture del Golan occupato

Maurizio Blondet 6 agosto 2018

DAMASCO, SIRIA (16:00) – Dopo aver estromesso lo Stato islamico dall’ultimo punto d’appoggio, nella campagna occidentale di Daraa, le forze governative siriane hanno avviato un’operazione di rastrellamento su larga scala per bonificare completamente l’area.

L’operazione ha portato alla luce enormi depositi di armi e rifornimenti; in particolare nelle città di Koya e Qusayer che sono state le ultime roccaforti dell’ISIS a essere liberate.

Le armi, per lo più di fabbricazione israeliana, includono: proiettili di mortaio, GdR, ATGM, fucili d’assalto e vari tipi di munizioni.

Inoltre, sono stati ritrovate anche razioni alimentari e materiale medico israeliano e saudita nei depositi abbandonati dai terroristi nelle due città.

L’intera regione del bacino del Yarmouk è stata riconquistata dopo che le forze siriane hanno invaso l’ISIS in una battaglia durata due settimane.

 

Continua qui: https://www.maurizioblondet.it/lesercito-siriano-trova-armi-di-fabbricazione-israeliana-negli-ex-bastioni-dellisis-vicino-alle-alture-del-golan-occupato/

 

 

 

Siria, un video sui cecchini albanesi è una minaccia anche per l’Italia

Lo scorso 4 agosto il gruppo jihadista di stampo qaedista, Hayat Tahrir al Sham (Organizzazione per la Liberazione del Levante) pubblicava un video in lingua albanese nel quale mostrava le capacità dei propri cecchini (albanesi).

La strumentalizzazione delle immagini

Il filmato, della durata di 33 minuti, inizia con delle litanie coraniche seguite da immagini di macerie e di bambini feriti mentre il commentatore, in lingua albanese, descrive le sofferenze dei civili facendo riferimento a donne, anziani e bambini musulmani la cui unica colpa sarebbe quella di affermare che il loro unico Dio è Allah.

In seguito il commentatore accusa il governo di Bashar al Assad di essere il responsabile del massacro, dichiarando l’offensiva “una guerra contro la Verità“. Questo termine è interessante perché sul piano esteriore può implicare ciò che i jihadisti reputano vero per quanto riguarda il conflitto, dunque l’interpretazione dei fatti, mentre sul piano “occulto” di stampo dottrinario non passa inosservato agli studiosi della teologia islamica un plausibile riferimento alla “Verità” intesa come “verità assoluta rivelata da Allah”, (Al-Haqq, la realtà, la verità rivelata, più volte citata sia nel Corano che negli Hadith), quella “Verità” che viene contrapposta alla “miscredenza”, ai kuffar. Come illustrava il prof. Gabriele Mandel, nelle sure meccane il termine si riferiva spesso agli oppositori dell’islam, coloro che negano la verità.

Nel filmato appare dunque evidente la strumentalizzazione del termine “verità” che può assumere un doppio significato, fondendo il sacro con fatti legati al conflitto, in un ennesimo tentativo di contrapporre i “veri musulmani” (secondo il punto di vista dei jihadisti) ai miscredenti che non si mobilitano contro Assad.

I cecchini albanesi

Continua qui: http://www.occhidellaguerra.it/cecchini-albanesi-siria/

 

 

Srebrenica, la strage insepolta

Lug 13, 2018 – Giovanni Masini

 

Da Srebrenica,  fotografie di Ivo Saglietti.  

Il palazzo del municipio, l’opština, è stato ristrutturato. I segni della guerra cancellati, la nuova bandiera bosniaca issata sul pennone del piazzale.

Srebrenica, anno dopo anno, lavora per lasciarsi alle spalle i fantasmi del 1995, quando oltre 8mila musulmani bosgnacchi furono trucidati a sangue freddo nella feroce pulizia etnica ordinata dal comandante serbo-bosniaco Ratko Mladic. Dall’11 al 19 luglio donne e bambini musulmani furono deportati oltre la linea del fronte; gli uomini in fuga sulle montagne vennero rastrellati e massacrati a sangue freddo, senza distinzioni fra militari e civili.

Prima di finire nelle mani dei serbi, i profughi si erano rifugiati sotto le bandiere delle Nazioni Unite, che mantenevano un presidio nella vicina Potocari. I caschi blu olandesi, circondati da forze molto superiori, non trovarono alcuna mediazione e li consegnarono nelle mani di Mladic.

Ventitré anni sono passati da quei fatti e ancora a Srebrenica la guerra non è finita. Non potrà esserlo prima che gli 8732 morti siano stati restituiti alle famiglie e tutti i colpevoli assicurati alla giustizia.

Continua qui: http://www.occhidellaguerra.it/srebenica-lastrageinsepolta/

 

 

PROVOCATORIA MANOVRA MILITARE USA-UE IN GEORGIA

Maurizio Blondet 8 agosto 2018

Da Deutsche Wirtschafts Nachrichten:

L’ esercito americano riporta:

Il 5 agosto 2018 i soldati tedeschi con il 391 ° battaglione meccanizzato di fanteria hanno fornito supporto al fuoco durante un’esercitazione delle forze speciali georgiane nella Waziani Training Area, Georgia. La Germania si è unita ad altre 12 nazioni per partecipare all’operazione Noble Partner 18, “Questo è molto importante perché abbiamo una visione approfondita dei piani di sviluppo di altre nazioni ed è un’ottima esperienza lavorare con le multinazionali e le aree straniere”, ha affermato il capitano Mathias Stürmer, comandante della compagnia del 391 ° MIB. Più di 100 soldati tedeschi  della fanteria  meccanizzata, con 13 vecicoli da combattimento,  hanno preso parte all’esercitazione.

la Georgia non fa parte della NATO

Il blog “Eyes straight” riporta: “La Bundeswehr sta attualmente praticando in Georgia – un paese che, sebbene non faccia parte della NATO, è strettamente legato all’Alleanza attraverso il programma di Partnership for Peace (PfP) e, soprattutto, al sostegno del alleanza transatlantica contro la Russia. Bad Salzungen 391 Il battaglione Panzer Grenadier partecipa all’esercitazione Noble Partner 2018, guidata dalla Georgia e dall’esercito degli Stati Uniti, anche in previsione di un imminente schieramento in Lituania da parte del gruppo tattico EFP della NATO. ”

Secondo la portavoce di Foreign Office degli Stati Uniti, Heather Nauert, la Georgia dovrebbe diventare un membro della NATO. Questo è stato deciso in un incontro della NATO a Bucarest.

 

Le manovre sono apertamente provocatorie. Avvengono sulla frontiera dell’Osetia del Sud, dove esattamente 10 anni fa (ill 7 agosto 2008) il regome georgiano allora  guidato da Saakasvili,  con un esercito armato  dagli Usa ed addestrato da Israele,   cercò  di prendersi quella enclave russa  la cui popolazione, un gruppo etnico distinto che aspira a unirsi alla Russia, avevano dichiarato la secessione dalla Georgia  negli anni ’90. Erano quasi tutti forniti di passaporto russo,  Il contrattacco delle forze armate di Mosca fu schiacciante e risolutivo: la prima sconfitta di Israele (che aveva addestratori  operativi durante il colpo), in certo  modo.

 

Continua qui: https://www.maurizioblondet.it/provocatoria-manovra-militare-usa-ue-in-georgia/

 

 

“Troll” russi. L’intelligence italiana interviene e smentisce le accuse dei media

08.08.2018( – Gian Micalessin

E alla fine la montagna partorì un topolino. Anzi un trollino, e neanche russo, ma banalmente italiano. Sono le magie dell’informazione “politicamente corretta”.

Un’informazione pronta a bollare come “fake news” tutto quello che non corrisponde alla verità ufficiale, ma implacabile nel sostenerla grazie alle “bufale” propinate all’opinione pubblica dai grandi media. Il caso dei presunti “troll” russi impegnati a far guerra al Quirinale è il più paradossale degli inganni alla buona fede e all’intelligenza dei lettori. Tutto inizia il 2 agosto con un articolo del Corriere della Sera basato su informazioni pubblicate da “Fivethirtyeight”, il sito statunitense di Nate Silver, uno statistico famoso per aver trasferito alla politica i metodi utilizzati per prevedere le prestazioni dei giocatori americani di baseball.

Grazie a quel sistema Silver e il suo sito azzeccano i risultati di 49 stati su 50 nelle presidenziali americane del 2008. E ripetono il successo nel 2012 imbroccando i risultati di tutti i 50 stati. Non va altrettanto bene nel 2016 quando il sito attribuisce a Hillary Clinton il 71% di possibilità di vittoria contro l’appena 29% concesso a Donald Trump. Sconfessato clamorosamente Nate Silver è ancora alla ricerca di un motivo capace di giustificare la clamorosa “defaillance”. Ed è anche un incallito sostenitore delle bontà del “Russiagate” nonostante 15 mesi di indagini non abbiano ancora portato ad uno straccio di prova.

Ma al Corriere del 2 agosto le rivelazioni di “Fivethirtyeight” bastano per sostenere che “nell’oltre milioni d’interventi su twitter da parte di profili fortemente sospettati da Mueller di appartenere a operatori russi”… “una parte del materiale è in italiano”.

Peccato però che i tweet “sospetti” citati dal sito americano e ripresi dal Corriere risalgano al 2016 o al 2017.

Quindi non hanno nulla a che fare con gli attacchi scattati nella notte tra il 25 e il 26 maggio quando centinaia di account lanciano l’hashtag #MattarellaDimettiti per contestare il “no” della Presidenza alla Repubblica alla nomina di Paolo Savona al ministero dell’economia.

Come se non bastasse lo stesso articolo del Corriere ricorda che i tweet in italiano “non sono contenuti originali direttamente immessi nel dibattito politico nel nostro paese”, ma “rilanciano una serie di “retweet” di altri profili noti per essere al centro della conversazione”. Insomma le cosiddette prove di un coinvolgimento russo negli attacchi a Mattarella risalgono ad almeno un anno prima e non sono neanche “tweet” originali, generati da account russi, ma semplici riprese di tweet che già circolavano in Italia.

Ma il Corriere non si ferma. Nonostante l’evidente inconsistenza delle prove il 3 agosto lancia in prima pagina un articolo intitolato “Le manovre dei russi sul web e l’attacco coordinato a Mattarella”.

 

Continua qui: https://it.sputniknews.com/opinioni/201808086339627-intelligence-italiana-smentisce-accuse-di-interferenza-russa/

 

CULTURA

Chiara, la lettrice che racconta le storie per strada ai passanti

Chiara Trevisan è un’artista di strada che, per scelta, fa la “lettrice vis-à-vis” per le vie di Torino con lo scopo di coinvolgere gli sconosciuti…

6 APRILE 2018

 

MILANO – Se siete stati di recente a Torino, magari vi sarà capitato di incontrare una giovane artista di strada che mette in scena uno spettacolo alquanto originale: non tutti si fermano, molti passanti continuano il proprio percorso senza farsi distrarre dalla donna. Chi lascia perdere i propri impegni e dedica un po’ del suo tempo a conoscere l’artista, può scoprire la sensazionale storia di Chiara Trevisan.

 

Chi è Chiara Trevisan?

Chiara è una giovane donna di 45 anni, con uno sguardo buono e un sorriso dolce. Tutti i giorni, con qualsiasi condizione climatica, scende per le strade di Torino, in piazza Carignano, in compagnia di una bicicletta e di una libreria portatile e legge ai passanti che si fermano. Chiara è un’attrice che lavora in diverse produzioni teatrali, ma tra uno spettacolo e l’altro ha scelto di fare l’interprete, anzi come lei si definisce una lettrice vis-à-vis.

 

Continua qui: http://libreriamo.it/libri/chiara-la-lettrice-racconta-le-storie-strada-passanti/

 

 

Summa Symbolica: conoscere i simboli per sfuggire al Mago

Scritto il 27/6/18

Ecco, arriva il mago e risolve tutto. Si chiama Macron? Libera i francesi dall’Uomo Nero, che in quel caso era una donna, Marine Le Pen – l’unica, peraltro, a denunciare le cause eurocratiche delle sofferenze sociali della nazione. Siamo in Italia e il mago si chiama Matteo Renzi? Ha in mano quei famosi 80 euro, che infatti gli valgono il 40% dei consensi alle europee. Ha poi risolto qualcosa, il mago Renzi? Assolutamente no: infatti, in capo a pochi mesi, l’Harry Potter di Rignano sull’Arno ha dovuto sloggiare dal palazzo, dove oggi altri ipotetici maghi – di diversa scuola – provano a loro volta a convincere l’opinione pubblica con analoghe trovate, sempre nel campo miracoloso del “tutto e subito”. E’ colpa loro, dei maghi? Sì e no, dice Gianfranco Carpeoro, esoterista coltissimo e dotato di un raro talento nel diffondere generosamente il suo sapere anche presso i non addetti, quelli che i massoni – bontà loro – chiamano profani, cioè rimasti fuori dalla porta del tempio dove si tramanda, “da bocca a orecchio”, la cosiddetta conoscenza iniziatica. Non sarebbe ora di farlo uscire dalle segrete stanze, quel benedetto corpus di informazioni e codici? E’ esattamente la missione che si prefigge Carpeoro con la pubblicazione, a puntate, dei volumi di “Summa Symbolica”, primo studio sistematico – destinato a tutti – sulla “scienza dei simboli”.

 

Continua qui: http://www.libreidee.org/2018/06/summa-symbolica-conoscere-i-simboli-per-sfuggire-al-mago/

 

 

Gustav Klimt e la sua musa Emile Flöge

Un amore avvolto nel mistero, nessuna prova concreta di una relazione sentimentale ma tante testimonianze…

MILANO – 9 agosto 2018

Gustav Klimt (Vienna, 14 luglio 1862 – Neubau, 6 febbraio 1918) sosteneva “provo timore e rispetto di fronte al vero amore”. Non sappiamo però molto della sua relazione con una delle donne più importanti della sua vita: Emile Flöge.

KLIMT TOMBEUR DE FEMMES – Definito dalla storiografia come un donnaiolo, sempre circondato da bellissime modelle nude nel suo atelier, non si sposò mai. Visse con la madre fino alla morte di quest’ultima.

Continua qui: http://libreriamo.it/arte/gustav-klimt-e-la-sua-musa-emile/

 

 

CYBERWAR SPIONAGGIO DISINFORMAZIONE

NYT: Il Mossad dietro l’omicidio dello scienziato siriano

 

Lo scienziato siriano Aziz Isbir è morto in un attacco organizzato dal Mossad, come confermato da un’agenzia di intelligence regionale.

Isbir Aziz, che è stato uno dei più importanti scienziati nel settore missilistico della Siria, impegnato nella costruzione di un arsenale di missili di precisione, è morto sabato scorso in un attacco nella città di Masyaf, nella provincia di Hama.

Un alto funzionario di un’agenzia di intelligence regionale, citato ieri dal quotidiano statunitense ‘The New York Times‘ ha attribuito la morte in seguito ad una missione di assassinio compiuta dal Mossad.

Il funzionario, che ha richiesto l’anonimato, ha anche riferito che il Mossad ha seguito Isbir per molto tempo e che stava cercando di ucciderlo anche prima dello scoppio della crisi siriana nel 2011.

La Siria aveva subito collegato l’omicidio del suo scienziato con il regime di Tel Aviv.

 

Tuttavia, il ministro degli affari militari israeliani Avigdor Lieberman ha cercato di ridurre al minimo la possibilità di coinvolgimento israeliano. “Cercano sempre di darci la colpa. Quindi non prenderemo la cosa  troppo sul serio”, ha detto.

 

Continua qui: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-nyt_il_mossad_dietro_lomicidio_dello_scienziato_siriano/82_25001/

 

 

Diffondere teorie complottiste rientra nella libertà di espressione?

Se ne discute di nuovo da quando Apple, Facebook e YouTube hanno deciso di rimuovere i contenuti di Alex Jones, cospirazionista di estrema destra

 

8 agosto 2018

 

A partire da lunedì Apple, Facebook, YouTube e Spotify – tra i maggiori editori di contenuti online al mondo – hanno rimosso dalle proprie piattaforme i podcast, i video e le pagine di Alex Jones, un noto conduttore televisivo e radiofonico americano complottista e di estrema destra, fondatore del sito Infowars. La decisione non è stata coordinata tra le società coinvolte: ha iniziato Apple – che a sua volta seguiva quella di un servizio più piccolo e poco conosciuto – e le altre società hanno seguito.

Nelle ore successive ci sono state estese discussioni sui social network riguardo alla legittimità e alla correttezza della decisione di censurare Jones, che si sono ulteriormente allargate quando Twitter ha annunciato che, in controtendenza, non bloccherà Jones dalla sua piattaforma. Nonostante Jones sia un personaggio la cui notorietà è principalmente statunitense, il caso che lo sta coinvolgendo è molto rilevante per le enormi implicazioni che ha sulla libertà di parola online, sulla diffusione delle fake news, e sul ruolo che hanno i social network e le grandi aziende di internet in tutto questo.

 

Chi è Alex Jones

Jones ha 44 anni ed è nel giro delle radio americane dalla fine degli anni Novanta, quando fondò anche Infowars, anche se si è costruito la sua fama soprattutto negli ultimi anni, grazie alla popolarità raggiunta dalle teorie del complotto di estrema destra. Jones è un grande sostenitore del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, con il quale ha un rapporto personale e consulti ricorrenti, secondo quanto hanno scritto i giornali americani. Su Infowars e nell’Alex Jones Show, il suo programma radiofonico, Jones ha propagandato negli anni varie bufale cospirazioniste, da quelle sull’11 settembre come operazione segreta del governo americano a quelle sugli attacchi chimici in Siria compiuti dai Caschi Bianchi, dal cosiddetto “Pizzagate” fino a quella secondo cui il massacro nella scuola elementare di Sandy Hook del 2012, in cui morirono 26 persone, fu una messinscena.

Proprio quest’ultima è stata quella che ha causato maggiori problemi a Jones. Lo scorso marzo alcuni dei genitori dei bambini morti alla Sandy Hook hanno fatto causa per diffamazione a Jones. Due di loro, genitori di un bambino di 6 anni morto nella strage, hanno raccontato di essersi dovuti trasferire sette volte negli ultimi cinque anni per sfuggire alle molestie e alle intrusioni di alcuni complottisti che credono alle teorie propagandate da Jones.

 

Continua qui: https://www.ilpost.it/2018/08/08/alex-jones-sospeso-facebook-fake-news/

 

 

DIRITTI UMANI – IMMIGRAZIONI

Migranti, il business dei predoni globalisti condanna l’Africa

Scritto il 07/8/18

Esiste un nesso fra crescita demografica, povertà ed emigrazione? La popolazione africana sta subendo una vera e propria esplosione demografica: mentre, infatti, nel 1960 si attestava intorno ai 300 milioni di abitanti, oggi è di circa 1,2 miliardi e raggiungerà i 2 miliardi e mezzo entro il 2050. L’Africa si trova intrappolata in una spirale nefasta, nota come “trappola malthusiana”, che rende impossibile adeguare l’aumento della produzione e delle risorse alimentari in modo da compensare il forte incremento della domanda legato a una crescita esponenziale della popolazione. L’emigrazione viene percepita dagli africani come unica opportunità per migliorare le proprie condizioni di vita e uscire dallo stato di miseria. Essa in realtà non fa che peggiorare i problemi economici del Continente, che viene privato così della sua forza lavoro più giovane e intraprendente. Il vaso di Pandora delle Ong è molto difficile da scoperchiare, a causa della fitta trama di interessi economici, politici e finanziari. In particolare esiste una grossa Ong, la più grande al mondo ma poco conosciuta dai media, di nome Brac, che svolge attività di “microcredito per l’emigrazione”. Essa è nata ed è particolarmente attiva in Bangladesh, dove ha finanziato l’imponente emigrazione dei cittadini verso altri paesi ma, come dichiara esplicitamente nel suo sito, fornisce prestiti per l’emigrazione (migration loans) anche in altri paesi, in particolare quelli dell’Africa.

Esiste poi la Ong francese Positive Planete (prima Planet Finance), fondata dal francese Jacques Attali – colui che ha scoperto Macron – e dal bengalese Yunus, padre del microcredito, che si prefigge di “combattere la povertà in Africa attraverso lo sviluppo della microfinanza”. Un sodalizio, quello tra finanza, Ong ed emigrazione, molto redditizio e ben occultato.

 

Continua qui: http://www.libreidee.org/2018/08/migranti-il-business-dei-predoni-globalisti-condanna-lafrica/

 

 

 

 

Germania: Migrante nigeriano decapita figlia di un anno. Merkel reprime i blogger che danno la notizia.

Maurizio Blondet 6 agosto 2018

Le Oligarchie, per salvare il loro “multiculturalismo” impongono la censura, la repressione dell  libertà, e la persecuzione di chi informa

 

Germania: Migrante nigeriano decapita bimba di 1 anno e poi ammazza la madre della bimba. La Merkel imbavaglia media [VIDEO] https://i0.wp.com/www.maurizioblondet.it/wp-content/uploads/2018/08/sangue-amburgo.jpg?ssl=1

Il governo pro-migrante di Angela Merkel ha vietato ai media tedeschi di denunciare un crimine barbarico che coinvolge un migrante musulmano che presumibilmente avrebbe decapitato la figlia di un anno su una piattaforma di una stazione ferroviaria ad Amburgo.

Secondo i testimoni oculari, il sospetto 33enne, Mourtala Madou, ha decapitato la figlia di un anno di fronte a una folla inorridita di pendolari alla stazione di Jungfernstieg, giovedì 12 aprile, e poi ha pugnalato la sua fidanzata tedesca, la madre della bambina.

Il sospetto presumibilmente ha pugnalato la bambina da dietro, mentre era seduta nel suo passeggino, e poi le ha reciso il collo. Ha poi pugnalato sua moglie nel petto prima di fuggire dalla scena, scaricando l’arma del delitto in un bidone della spazzatura della stazione ferroviaria. Successivamente è stato arrestato

 

 IL VIDEO ORIGINALE – ATTENZIONE IL VIDEO CONTIENE IMMAGINI FORTI ED ESPLICITE

https://www.facebook.com/657015324686799/videos/803670496687947/

La donna, madre di altri quattro figli, è morta in ospedale per le ferite riportate.

Il video è stato caricato su internet e mostra le conseguenze del brutale e insensato doppio omicidio che è stato descritto come “molto preso di mira” dal portavoce della polizia Timo Zill e da un “omicidio” da parte di testimoni. I corpi delle vittime possono essere visti nel video ma non nei loro volti. I testimoni oculari possono essere sentiti dire che il sospetto ha tagliato i bambini a testa bassa.

 

Continua qui: https://www.maurizioblondet.it/germania-migrante-nigeriano-decapita-bimba-di-un-anno-merkel-reprime-i-blogger-che-danno-la-notizia/

 

 

La Spagna attacca ancora Salvini: “La sua è una politica brutale e antieuropeista”

news.fidelityhouse.eu

Non si fermano le accuse dalla Spagna contro il ministro dell’Interno, colpevole – a detta di Josep Borrell – di una “politica brutale” che mina la coesione europea.

La Spagna continua a polemizzare su Matteo Salvini in tema di immigrazione. Non era bastato il sindaco di Maiorca, che aveva considerato Salvini indesiderato sull’isola catalana. Non era bastato nemmeno il sindaco di Barcellona, che aveva attaccato il ministro dell’Interno perché-secondo lui-sta creando caos e disordini in un’Europa mai divisa come adesso in materia di migranti.

Adesso, sul carrozzone delle lamentele si è aggiunto di recente anche il ministro degli Esteri spagnolo, Josep Borrell, che evidentemente ha mal digerito la decisione dell’Italia di sigillare i porti, con prevedibile dirottamento del flusso migratorio verso la penisola iberica, che per posizione geografica risulta la nazione europea più vicina alle coste africane.

Josep Borrell ha dichiarato che Salvini fa una politica non solo a spese della Spagna ma a spese dell’intera Europa.” Il vicepremier italiano-continua Borrell -viola l’idea di Europa con la sua politica di isolamento brutale. “Brutale”, strana parola in bocca ad un Paese che fino a poco tempo fa apriva i cannoni contro i barconi dei disperati.

Continua qui: https://news.fidelityhouse.eu/esteri/la-spagna-attacca-ancora-salvini-la-sua-e-una-politica-brutale-e-antieuropeista-357113.html

 

Perché i paesi dell’est Europa sono così ostili ai migranti

4 agosto 2018

Da anni Ungheria, Polonia e Repubblica Ceca non vogliono sentire parlare di accoglienza o quote obbligatorie: cosa c’è dietro?

Nell’estate del 2015, quando Grecia e Italia accolsero in poche settimane decine di migliaia di migranti dal Medio Oriente, la Commissione Europea attivò un meccanismo di emergenza per trasferire 160mila fra i nuovi arrivati negli altri paesi europei. Il programma doveva funzionare su base volontaria – la UE non ha strumenti legislativi per rendere vincolante uno strumento temporaneo di questo tipo – ma molti paesi fecero finta di niente, soprattutto quelli dell’est. Dal 2015 a oggi la Repubblica Ceca, l’Ungheria, la Polonia e la Slovacchia non hanno accolto alcun richiedente asilo dall’Italia. Zero.

Fu solo l’inizio di una serie di posizioni molto ostili prese dai paesi dell’est Europa verso l’immigrazione. Negli stessi anni, Ungheria, Bulgaria e Slovenia, solo per citarne alcuni, costruirono muri e recinzioni per impedire il passaggio dei migranti. Da qualche mese, invece, bloccano una riforma europea del sistema di accoglienza, perché si oppongono a qualsiasi tipo di meccanismo obbligatorio di redistribuzione dei richiedenti asilo. I leader politici di questi paesi hanno inoltre inasprito la retorica anti-immigrati, che evidentemente fa una certa presa sull’elettorato. Come si spiegano queste posizioni?

Per prima cosa, con la demografia. Posti come la Polonia o l’Ungheria sono fra i paesi più etnicamente omogenei dell’Unione Europea. In altre parole, negli ultimi decenni sono stati abitati quasi solo da bianchi poco abituati alla convivenza con persone straniere provenienti dall’Africa o dal Medio Oriente. Secondo i dati di Eurostat, per esempio, meno del 2 per cento delle persone che vivono in Polonia è nato altrove. In fondo alla classifica ci sono altri paesi come Romania, Bulgaria e Slovacchia. Non aiuta il fatto che molti di questi stati facessero parte della sfera di influenza sovietica, e siano quindi usciti a pezzi dalla crisi del comunismo: i flussi migratori verso l’Europa occidentale si sono ridotti solo di recente, quelli nell’altro senso sono rimasti praticamente inesistenti.

Continua qui: https://www.ilpost.it/2018/08/04/paesi-europa-est-migranti/

 

ECONOMIA

Ryanair taglia 400 voli

08/08/2018 14:04

Ryanair ha cancellato quasi 400 voli per venerdì a causa dello sciopero dei piloti in Germania, Svezia, Irlanda e Belgio. Si tratta del più grande sciopero nella storia della compagnia aerea low cost. Sia i piloti che i membri dell’equipaggio chiedono migliori condizioni economiche, che Ryanair ha rifiutato di concedere finora.

Ai piloti di Svezia, Irlanda e Belgio, oggi si sono uniti alla protesta anche i colleghi tedeschi. Il sindacato ha proclamato lo sciopero tra le 3.01 del mattino di venerdì e le 14.59 del sabato. “Ryanair ha categoricamente escluso qualsiasi aumento di stipendio nel corso dei negoziati”, ha detto il sindacalista di Vereinigung Cockpit (VC), Martin Locher durante una conferenza stampa aggiungendo che “al tempo stesso, Ryanair non ha dato alcun segnale per trovare una soluzione”.

Continua qui: http://www.adnkronos.com/soldi/economia/2018/08/08/sciopero-ryanair-cosa-sapere_hrbGWM8LVb2gSvwnf2E65J.html

 

ste al doppio ribasso, ecco come i discount strozzano l’agricoltura italiana

L’associazione Terra! Onlus e la Flai-Cgil lanciano l’allarme sulla speculazione nel mondo agricolo, oltre 400 mila i lavoratori sfruttati

Matteo Politanò – 7 agosto 2018

 

Dopo la strage di Foggia il mondo dell’agricoltura italiana si ribella allo sfruttamento dei lavoratori e al sistema delle aste on line al doppio ribasso, speculazione per abbassare il costo dei prodotti agricoli. Un allarme che riguarda oltre 400 mila lavoratori, sfruttati dalle pratiche commerciali sleali che fanno il gioco delle grandi aziende di distribuzione.

Abbassare i costi di produzione per diminuire quelli di vendita, una pratica che fomenta l’uso di pesticidi e prodotti chimici. ”Occorre spezzare la catena dello sfruttamento che si alimenta dalle distorsioni lungo la filiera, dalla distribuzione all’industria fino alle campagne dove i prodotti agricoli pagati sottocosto pochi centesimi spingono le imprese oneste a chiudere e a lasciare spazio all’illegalità” ha dichiarato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo.

Sull’argomento si è pronunciato anche Massimo Forino, direttore di Assolatte “Questo sistema di vendita stressa tutti gli anelli dell’agroalimentare e va ben oltre la normale e sana concorrenza. La mancanza di trasparenza e la logica con cui vengono organizzate queste aste serve a scatenare una guerra dei prezzi al ribasso che si ripercuote su tutti: dal produttore al lavoratore e danneggia anche il consumatore, attratto dallo specchietto delle allodole di un prezzo che non rende giustizia agli sforzi e all’impegno di chi fa della qualità e della sicurezza alimentare il proprio codice di condotta.

Aste on line al doppio ribasso: come funzionano

Le grandi aziende di distribuzione chiedono agli agricoltori un’offerta di vendita per i prodotti agricoli dopodichè, raccolte le proposte, viene indetta una seconda gara che usa come base di partenza l’offerta più bassa. Tra le aziende agricole si scatena così una gara per abbassare i costi di produzione, direzione che incide sulla qualità dei prodotti aumentando lo sfruttamento dei lavoratori.

Continua qui: https://www.panorama.it/economia/aste-al-doppio-ribasso-agricoltura-italiana-crisi/

 

FINANZA BANCHE ASSICURAZIONI

Mps, Tria toglie dal tavolo ipotesi nazionalizzazione voluta dalla Lega: “Non è più tempo di banche pubbliche”

8 agosto 2018 – Simona Sassetti

“Il ritorno al mercato è un obiettivo concordato con la Commissione europea e non è in discussione”.

Banca Mps, oggi controllata dal Tesoro con quasi il 70%, tornerà sul mercato al termine della ristrutturazione prevista con il piano concordato con la Commissione europea e che ha permesso la ricapitalizzazione temporanea dell’azionista pubblico. La Lega vorrebbe tenerla sotto il cappello pubblico ma per Tria non è il caso. “Rocca Salimbeni deve tornare al mercato perché questo è quello che vuole l’Europa e gli stessi investitori.

 

Continua qui: https://www.radiosienatv.it/mps-tria-toglie-dal-tavolo-ipotesi-nazionalizzazione-voluta-dalla-lega-non-e-piu-tempo-di-banche-pubbliche/

 

 

 

 

Banca Etruria, per la Corte di Appello la Consob sapeva dal 2013

Secondo i giudici di Firenze l’autorità di vigilanza sapeva delle condizioni dell’istituto da anni. Troppo tardive le sanzioni comminate ad amministratori e sindaci dopo l’aumento di capitale di cinque anni fa.

9 agosto 2018

La Consob sapeva fin dal dicembre del 2013 della gravissima situazione in cui si trovava Banca Etruria, grazie ai documenti e alle informazioni ricevute da Bankitalia, e dunque le sanzioni comminate ad amministratori e sindaci per le supposte mancate informazioni contenute nel prospetto dell’aumento di capitale di fine 2013 sono frutto di un procedimento avviato tardivamente. Con questa motivazione la Corte d’Appello di Firenze ha annullato alcune sanzioni emesse dall’authority di Borsa nel 2017 in relazione alla vicenda Banca Etruria.

DECISIONE SUL RICORSO DI QUATTRO SINDACI DELLA BANCA

La decisione riguarda l’appello presentato dagli ex sindaci di Banca Etruria (Tezzon Massimo, Cerini Paolo, Neri Gianfranco, Polci Carlo) e l’ex amministratore Andrea Orlandi, tutti difesi dall’avvocato Renzo Ristuccia, contro le sanzioni emesse da Consob nel luglio del 2017. E segue una sentenza del tutto analoga con cui lo stesso Tribunale ha annullato un’analoga sanzione verso un altro ex consigliere, Alberto Bonaiuti.

AL CENTRO I DOCUMENTI D’INDAGINE DI BANKITALIA

La Corte d’Appello ha accolto la tesi di amministratori e sindaci secondo cui la Consob avrebbe esercitato tardivamente il suo potere sanzionatorio, oltre il termine di 180 giorni. Nel motivare la decisione i giudici esaminano le interlocuzioni tra le due authority e contestano la tesi secondo cui la Consob avrebbe avuto solo nel maggio del 2016 «la disponibilità di tre fondamentali documenti» di Bankitalia relativi alla situazione di Banca Etruria (la nota rivolta alla banca del 24 luglio 2012, i rilievi dell’ispezione formulati il 5 dicembre 2013 e la nota inviata direttamente al Presidente Etruria il 5 dicembre 2013). Anche se è vero che Consob non ha ricevuto la nota del 24 luglio 2012 è «documentalmente dimostrato che, ben prima di tale momento» l’authority «era sicuramente venuta a conoscenza di documenti di Banca d’Italia» sullo stato di Etruria «ben più pregnanti e significativi» e dunque tali «da dover costituire il presupposto per le verifiche di sua competenza».

NELLE NOTE DI PALAZZO KOCH L’IMPOSSIBILITA’ DEL RISANAMENTO DELL’ISTITUTO

Inoltre il rapporto ispettivo di Banca d’Italia su Bpel «era sicuramente conosciuto da Consob …

 

Continua qui: https://www.lettera43.it/it/articoli/economia/2018/08/09/banca-etruria-consob-bankitalia/222615/

 

 

GIUSTIZIA E NORME

“No a Savona, il Presidente Mattarella ha commesso un errore”: ecco perché

Il veto all’economista sardo da parte del Quirinale è basato su motivi oggettivi o su posizioni politiche? Il costituzionalista Massimo Villone spiegava già prima della rinuncia di Conte perché un diniego sul nome di Savona poteva essere uno sbaglio

di Ignazio Dessì   –   Facebook: I. Dessì  – 28 maggio 2018

Impossibile sorvolare su un dato di fatto: difficilmente si può individuare in Italia un conflitto istituzionale della portata di quello in atto. E molti cittadini si chiedono se il nome di Paolo Savona, uomo di establishment con un curriculum a prova di bomba, reo a prima vista di aver teorizzato l’esigenza di un’Europa migliore e più equa, meno prona agli interessi tedeschi e maggiormente interessata alle sorti delle popolazioni che la compongono, fosse un ostacolo insuperabile alla formazione di un governo del cambiamento.

Un no al cambio di rotta

Il no del Capo dello Stato suona alle orecchie di tanti come il no al cambio di rotta auspicato. Al passaggio da politiche neo-liberiste basate unicamente su tagli e tasse, austerità, lacrime e sangue – quella applicata dai precedenti governi (che ha prodotto risultati fallimentari) – a politiche keynesiane basate su investimenti, sviluppo e maggiore occupazione. A un rapporto con la Ue meno subalterno e più proficuo. Lo sbarramento posto a un economista del peso di Savona ha impedito, agli occhi di chi aveva votato per cambiare le cose, proprio quella svolta. E forse valeva la pena di provarci, di mettere alla prova chi la prometteva.

E’ vero che in altre occasioni il Capo dello Stato in carica aveva espresso dubbi su taluni nomi proposti per l’esecutivo, ma come notava qualche giorno fa sul Manifesto il costituzionalista Massimo Villone, già docente alla Università Federico II di Napoli, bisogna tener conto, caso per caso, delle motivazioni. Una cosa è trovarsi di fronte motivi oggettivi di diniego, un’altra dire no in base alla considerazione della posizione ideologica o accademica di un potenziale ministro. Per questo il professore di diritto costituzionale riteneva un “errore” alzare barriere contro l’ingresso al governo dell’economista ed ex ministro del governo Ciampi.  E ancora più sbagliato risulterebbe il no, si potrebbe osservare, se basato sulle attese della Ue e degli ambienti finanziari internazionali.

Nessun riferimento all’uscita dall’euro

Villone osservava nel suo intervento che nel programma giallo-verde non vi era alcun riferimento all’uscita dall’euro o dalla Nato, “a meno che non si volesse imputare a Lega e M5S di mentire”. Questo prima della rinuncia all’incarico del professor Giuseppe Conte. Aggiungeva che “non è appropriato per il capo dello Stato pretendere di più”. Nulla di contestabile vi era, del resto, nel voler affrontare il tema della riconsiderazione dei trattati europei. E nulla vi era in realtà che attestasse, come alcuni dicono, una volontà di voler uscire dall’euro. Casomai parlare, come del resto sta facendo ultimamente la Germania, di una via d’uscita, qualora cioè risultasse l’extrema ratio, potrebbe considerarsi a ben vedere sintomo di serietà, non certo di un animo sovversivo.

 

Ignazio Dessì

Continua qui: https://www.facebook.com/people/Ignazio-Dessì/1233331844

 

LAVORO PENSIONI DIRITTI SOCIALI

Migrazione e sfruttamento: al mondo 40 milioni di persone in schiavitù

Lavorano in cambio di niente; vengono sfruttati sessualmente, come forza lavoro, come manodopera per la criminalità o per i loro organi. Il 10% degli schiavi è un “migrante”. Una nuova schiavitù, presente in Asia, negli Stati Uniti e anche in Europa

 

di Liliana Faccioli Pintozzi

Dall’Africa, certo. Poi dall’Asia. E spesso anche dall’Europa orientale, quella ancora al di là dei confini dell’Unione europea. Le rotte sono tante, che si attraversi mare o terra non fa differenza. Loro possono scappare dalle bombe, dalla violenza, dalla carestia o dalla siccità. O essere attirati con la promessa di opportunità, ricchezza, libertà. I motivi, le cause, possono – e sono – diverse. Ma il fenomeno è uno solo.

65 milioni di migranti

“Le ultime stime dicono che ci sono almeno 65 milioni di persone in movimento, forzato o volontario. E tutte queste persone sono vulnerabili, e sono una commodity che gruppi criminali possono utilizzare. Perché è chiaro che c’è una connessione tra la necessità o volontà di migrare, e la riduzione in schiavitù. Se andiamo in posti come il Sud Italia o la Grecia, lì i migranti finiscono per essere sfruttati. Lo stesso nel Nord della Francia, o qui nel Regno Unito”. Kevin Hyland lo sa meglio di chiunque altro. Commissario Anti Schiavitù del Regno Unito fino a pochi mesi fa, ha una visione di insieme di un sistema che preoccupa sempre di più. Secondo il Professore Kevin Bales, uno dei maggiori esperti mondiali in materia, il 10% degli schiavi è un “migrante”, una percentuale che però nei paesi industrializzati e in Medio Oriente arriva al 75%. “Se guardiamo il problema da un punto di vista globale, si stima che oggi nel mondo ci siano più di 40 milioni di persone ridotte in schiavitù ‘moderna’”, prosegue Hyland. Un numero impressionante, soprattutto se paragonato al passato: “Durante il periodo del commercio transatlantico degli schiavi, circa 200 anni di storia orribile, c’erano tra 10 e 12 milioni di persone ridotte in schiavitù”.

 

Continua qui: https://tg24.sky.it/mondo/2018/06/29/sfruttamento-schiavitu-migranti.html

 

 

Come cambiano i contratti di lavoro con il “decreto dignità”

8 agosto 2018

 

Tutto quello che c’è da sapere sui nuovi voucher, sui contratti a tempo determinato e sul bonus per le nuove assunzioni

 

Martedì, il Senato ha approvato in via definitiva la conversione in legge del cosiddetto “decreto dignità”, la riforma del lavoro che nelle intenzioni del ministro e capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio dovrebbe servire a combattere il precariato. Secondo gli esperti, c’è più di un dubbio che la legge riuscirà effettivamente nel suo intento. Alcune delle modifiche che introduce sono comunque significative e vale la pena spiegarle.

Reintroduzione dei voucher

 

Continua qui: https://www.ilpost.it/2018/08/08/decreto-dignita-cosa-cambia/

 

 

FoodOra?

agosto 7, 2018 – di Beppe Grillo

Foodora ha deciso di lasciare l’Italia, venderà il marchio a qualcun altro. Una foresta di gufi si è assiepata per invocare il Dio del “Turbocapitalismo” contro le “dissennate politiche del Ministro Di Maio”. L’equazione dei gufi è semplice, sempre la stessa: permettere lo sfruttamento in Italia significa maggiore occupazione e incremento della produzione. Sfruttare le persone sarebbe la strada maestra per far andare meglio le cose, ma per chi?

Continua qui: http://www.beppegrillo.it/foodora/

 

LA LINGUA SALVATA

Schiacciare

schiac-cià-re (io schiàc-cio)

SignComprimere, pressare qualcosa rompendo, deformandolo, appiattendolo; annientare, vincere

etimo incerto. Secondo alcuni dal latino tardo st latta ‘barca’ (da cui pensano sia anche ‘chiatta’), attraverso la voce ipotetica extlatterare ‘appiattire come una chiatta’; secondo altri, di origine espressiva.

Se la nebbia fitta in cui gli studiosi hanno ricercato, scontrandosi, l’etimo dello schiacciare non ci concede il piacere di una risposta definitiva (anche se il riferimento alla chiatta è simpatico), la ricchezza di sfumature del termine ci riempie comunque il piatto.

Lo schiacciare descrive un premere che ha degli effetti particolari (in sé il premere, il pigiare sono piuttosto neutri). Deforma, appiattisce, rompe. Se schiaccio le candeline sulla torta faccio un pastrocchio infame, e chi è festeggiato soffierà nella lingua di Menelicche senza contentezza; nel mortaio schiaccio le foglie di basilico con cristalli di sale grosso (lo schiacciare è un fratello del pestare, forse descrive un movimento più morbido, meno violento e impulsivo, per quanto forte); e a pelo col mattone, non avendo presente di avere la retro inserita, schiaccio il paraurti conto il muretto.

Continua qui: https://unaparolaalgiorno.it/significato/S/schiacciare

 

 

PANORAMA INTERNAZIONALE

Gli USA sanzionano l’Iran e i contratti petroliferi cinesi in petro-yuan aumentano

I contratti futures cinesi sul petrolio denominati in yuan hanno raggiunto il loro limite giornaliero con un picco del 5%, martedì scorso, mentre gli Stati Uniti hanno dato il via al primo round di sanzioni contro l’Iran.

9 AGOSTO 2018

Si prevede che la decisione di Washington di ritirarsi dall’accordo nucleare iraniano e di colpire il settore petrolifero del paese con sanzioni aumenti in modo significativo la leva della Cina per chiedere che le importazioni di greggio vengano prezzate in yuan.

Il primo round di sanzioni anti-Iran, che ha come obiettivo il settore automobilistico e il commercio di metalli del paese, è entrato in vigore martedì scorso dopo la mezzanotte, ora legale degli Stati Uniti (4:01 GMT). Le restrizioni più severe, previste per i primi di novembre, si concentreranno, secondo quanto riferito, sulle industrie petrolifere e di spedizione dell’Iran.

La Cina, il principale importatore di petrolio al mondo, ha iniziato il suo contratto a lungo termine sul petrolio greggio previsto da lungo tempo, che ha un prezzo in yuan e convertibile in oro. Il contratto ha attirato quasi 27 miliardi di yuan ($ 4 miliardi) durante la prima sessione di negoziazione. Il passo era volto a diminuire il ruolo del dollaro USA nel commercio del petrolio, rafforzare la valuta nazionale e aggirare le sanzioni statunitensi scambiando petrolio in yuan.

 

Continua qui: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-trolls_russi_su_twitter_contro_mattarella_non_hastatoputin_ora_chi_glielo_dice_ai_democratici/82_25022/

 

 

GERMANIA. ORDOLIBERISTA FINO AL SUICIDIO (DELLA CIVILTA’)

Maurizio Blondet 6 agosto 2018

Due terzi delle aziende tedesche   lamentano che le carenze infrastrutturali, a cominciare da strade e ponti fatiscenti: “L’economia ha bisogno che la logistica sia la più possibile agevole possibile”, e le condizioni infrastrutturali sono ormai di ostacolo. Lo ha stabilito dell’Istituto Tedesco del Business (IW) che ha intervistato 2800 aziende: il 68% di esse accusano intoppi dovuti alle carenze delle infrastrutture, ossia il 10% in più   che nel 2013, quando la stessa inchiesta sulle stesse imprese, e  si erano lagnate  il 58%.  La situazione è particolarmente grave nel Nord Reno-Westfalia, il land relativamente sottosviluppato.

 

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Papa Francesco: “La donna comunista che mi ha insegnato la politica”

3 Settembre 2017

 

Stavolta non è la solita intervista. D’altra parte, questo Papa ci ha abituato a non fornire prediche convenzionali. Uno studioso che si definisce «agnostico» l’ha sottoposto a dodici sedute di colloquio senza rete di due ore ciascuna. Il titolo è piatto come lo sono le vere rivelazioni esplosive: “Politique et societé” (in uscita in Francia il 6 settembre, ed. Observatuer, pp. 441, € 21). In realtà, politica e società sono le cose che interessano meno, deviano la questione. Leggendo le ampie anticipazioni di “Le Figaro magazine”, la forza di queste pagine sconvolge. Essa consiste nella loro normalità. Non è l’idea della politica, a dire il vero abbastanza comunista, a colpire: erano cose note. La potenza e l’interesse stanno nel tessuto intimo di una persona che, piaccia o no, ha un peso enorme nella vita di tutti, credenti o miscredenti. Il Papa gioca a carte scoperte, accetta di esporre senza timore la filigrana di un’anima e di un cervello, che risultano appartenere al vicario di Cristo in terra.

L’AUTORE
Dominique Wolton non ha abbellito e ricucito. Ha trascritto anche i balbettii, i silenzi, nessun ritocco. Il sociologo e filosofo politico, che ha alle spalle poderosi libri-intervista con il cardinal Lustiger, ma anche con Raymond Aron, ha così consentito a Francesco di togliersi l’abito di scena, in questo caso bianco. Sotto la talare e la calotta (il Papa la chiama così) è uno come noi. Ha fatto però un certo incontro, in terra, eppure trascendente, nella sua vita. Dopo di che Dio – sostiene lo stesso Jorge Mario Bergoglio – l’ha scelto per un lavoraccio, e l’ha piazzato in Vaticano, che lui chiama «una gabbia» dentro cui però si sente libero.

Qui trascureremo gli aspetti dottrinari e teologici. Siamo sicuri peraltro che le parole del Pontefice soffieranno venti per una tempesta ecclesiastica e cardinalizia rispetto alla quale l’uragano del Texas è un’acquerugiola. Non solo nei territori cosiddetti “tradizionalisti”, pur se si capisce che il Papa li detesta, assimilandone gli abitatori ai farisei, a «gente malata» come i «poliziotti torturatori». Questo – se premettete – era piuttosto scontato. Scontenterà però anche certi oltranzismi progressisti in tema di gender e nozze omosessuali. Di certo fa parte della sua natura. Sfida sempre tutti. Anche se stesso. Forse persino Dio, come Giacobbe sulle rive del Tigri (o dell’Eufrate, non ricordo). Dice: «Ho fede, ho certezza in Gesù Cristo. Nulla esiste che mi spaventi. Ho paura soltanto della rigidità» dice a un certo punto a Wolton.

 

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POLITICA

Attacchi a Mattarella: la verità è il minimo

O il Corriere della Sera ha abboccato ad una polpetta avvelenata, o siamo di fronte ad una gravissima interferenza. In ogni caso, da parte di chi e perché?

Editoriale

di Nicola Cariglia | 6 agosto 2018

Si possono fare varie ipotesi sul perché i giornali abbiano messo la mordacchia alla notizia, clamorosa, delle intrusioni nella politica italiana attraverso una serie di attacchi sui social network al nostro presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Secondo il Corriere della Sera, un vero attacco a suon di tweet sarebbe partito nella notte tra il 27 e il 28 maggio, quella del no opposto dal Presidente della Repubblica alla nomina di Paolo Savona al ministero dell’Economia. In pochi minuti sarebbero stati creati quattrocento nuovi profili e inviati migliaia di messaggi per chiedere il passo indietro del nostro Capo dello Stato. E molte firme dietro a quei messaggi sarebbero uguali a quelle riscontrate già nel Russiagate. La polizia postale, secondo il Corriere della Sera, ha accertato che l’attacco, i messaggi e la creazione degli account fasulli hanno una unica fonte e, dunque, una cabina di regia. Una regia con ogni probabilità all’estero, che agisce servendosi di account creati strumentalmente e, anche, usando profili twitter di persone del tutto ignare e di persone altre volte sollecitate da agenti russi sotto copertura ad intervenire in varie campagne condotte tramite la rete, a favore dei partiti populisti, dei sovranisti e degli antieuropei.

 

Continua qui: http://www.pensalibero.it/attacchi-a-mattarella-la-verita-e-il-minimo/

 

 

 

 

SCIENZE TECNOLOGIE

Estremo oriente russo: scienziati studiano funghi che trasformano insetti in zombie

CC0 /

09.08.2018

Degli scienziati per la prima volta in dieci anni hanno condotto degli studi su dei funghi parassiti originari del sud-ovest della regione di Primorye, degli organismi-killer, che trasformano gli insetti in zombie, riporta il parco nazionale Terra del Leopardo.

Le ricerche nella riserva di Kedrovaya Pad, che fa parte del parco nazionale della Terra del Leopardo, sono state condotte da specialisti dell’Università Lomonosov di Mosca.

“Durante le spedizioni, dei micologi esperti si sono riuniti per l’analisi di centinaia di campioni di funghi che crescono sugli insetti. Di conseguenza, sono stati in grado di individuare 15 specie di funghi parassitari in grado di infestare formiche, api, coleotteri e farfalle. Quindi, il fungo Cordyceps cresce all’interno dei corpi degli insetti e letteralmente “zombifica” le vittime, creando dei docili “fantocci” che, dimenticatisi delle loro esigenze, lasciano i loro simili e vagano alla ricerca di un luogo adatto per la crescita del loro ospite” si legge nel comunicato.

Continua qui: https://it.sputniknews.com/mondo/201808096343171-Estremo-oriente-russo-funghi-parassiti-insetti/

 

 

Google fa sul serio con la sua intelligenza artificiale che telefona al posto nostro

28 giugno 2018

Dopo le critiche, iniziano i test pubblici della voce sintetica che suona molto umana: potrebbe determinare il futuro delle nostre interazioni con i cosiddetti intelligenti

Dopo la sorprendente presentazione dello scorso maggio di Duplex – un sistema per prenotare al telefono ristoranti e visite tramite il suo assistente virtuale che si finge una persona – Google aveva ricevuto molte critiche, per avere sottovalutato conseguenze pratiche ed etiche per qualcosa di artificiale che suonava così “umano”. A distanza di più di un mese, l’azienda è ora determinata ad andare oltre, avviando per la prima volta test pubblici di Duplex, ma con accorgimenti per evitare che gli interlocutori al telefono siano indotti a pensare di parlare con un essere umano invece di un assistente virtuale. Il nuovo sistema potrebbe rivelarsi cruciale per definire un futuro in cui interagiremo sempre più spesso e con naturalità con software programmati per parlare e reagire agli stimoli come facciamo noi.

Mercoledì Google ha annunciato che Duplex sarà sperimentato negli Stati Uniti con un ristretto gruppo di persone e di attività commerciali, che hanno acconsentito a ricevere telefonate dall’Assistente Google. Per ora il sistema potrà essere solo utilizzato per avere conferma degli orari di apertura di locali e negozi, mentre dalla fine dell’estate potrà essere usato per prenotare ristoranti.

 

Continua qui: https://www.ilpost.it/2018/06/28/duplex-assistente-google-telefonate/

 

 

STORIA

Così i fascisti di Salò furono macellati: ecco le foto segrete

Da un vecchio fascicolo riemergono carte e istantanee riguardanti l’inchiesta sulla fucilazione del 28 aprile ’45, a Dongo, di 15 gerarchi

Mario Cervi – Gio, 31/01/2013

Riemerge dalle nebbie del passato uno dei momenti più cruciali e crudeli di quella tragedia che fu la fine del fascismo. Il momento è quello in cui, sul lungolago di Dongo, il 28 aprile 1945, quindici prigionieri furono messi a morte spicciativamente, per i loro trascorsi fascisti, dopo un simulacro di giudizio.

Tra i quindici erano gerarchi maggiori o minori – Alessandro Pavolini e Ferdinando Mezzasoma in particolare -, un bizzarro ex comunista e perseguitato dal regime come Nicola Bombacci, poi riavvicinatosi a Mussolini, e un personaggio, Marcello Petacci, sul quale Walter Audisio (il «colonnello Valerio») aveva messo gioiosamente le mani. Credeva fosse Vittorio Mussolini, il primogenito del Duce. Chiarito lo scambio di persona, il colonnello ritenne che comunque il Petacci meritasse la pena capitale, per essere fratello di Claretta, assassinata poco prima. E ancora il capitano pilota dell’aeronautica militare Pietro Calistri – del quale ancora oggi non si capisce perché sia finito a quel mondo – e il segretario del Duce, Luigi Gatti.

All’esecuzione spietata e affrettata seguirono, per i ricorsi di familiari degli uccisi, inchieste e processi. Che ebbero la sorte toccata infallibilmente a tutte quelle vicende giudiziarie: la rubricazione come atti di guerra e l’archiviazione, nel 1967. Ai processi per gli ammazzamenti s’intrecciò l’interminabile e inutile processo sull’oro di Dongo. Insieme al sangue vi furono certamente passaggio e poi dispersione e trafugamento di denaro, bagagli con valori incamerati così come gioielli, sterline d’oro e marenghi a migliaia. Il Pci, che aveva gestito l’operazione Dongo, affettò sorpresa e indignazione quando si trattò di rendere conto del «tesoro».

 

 

Continua qui: http://www.ilgiornale.it/news/cultura/cos-i-fascisti-sal-furono-macellati-ecco-foto-segrete-880620.html

 

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