NOTIZIARIO STAMPA DETTI E SCRITTI 3 LUGLIO 2018

NOTIZIARIO STAMPA DETTI E SCRITTI 3 LUGLIO 2018

A cura di Manlio Lo Presti

http://www.dettiescritti.com/

https://www.facebook.com/Detti-e-Scritti-958631984255522/

 

Le opinioni degli autori citati possono non coincidere con la posizione del curatore della presente Rassegna.

Esergo

 Talvolta, mi sembra che l’esistenza sia un’allucinazione collettiva dell’umanità

STANISLAW LEC, Pensieri spettinati, Bompiani, 2015, pag.174

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EDITORIALE

Ancora autorazzismo per la ex-italia dello sport

Ancora una volta, la megamacchina propagandistica del DEEP STATE DE’ NOANTRI non mancato un colpo!

Mi riferisco alla oceanica glorificazione delle atlete di colore da parte dei pretoriani delle legioni oscure della propaganda autorazzista a favore del mantra NWO IMMIGRAZIONISTA a tutti i costi, anche an rischio di provocare una guerra civile, ponendo in secondo piano il valore formativo, civile cooperativo ed educativo del fenomeno sportivo.

Sui soliti corifei allineati e coperti nella stampa dei “soliti” quattro giornaloni NWO e loro 80-90 satelliti, vengono sparate a martello solo le immagini delle atlete dall’aspetto esotico.

Le atlete italiane della staffetta 4 x 200 che hanno vinto, meritatamente nello stesso evento sportivo, con pari valore,  non vengono citate in assoluto perché sono bianche e non fanno notizia e non favoriscono il Piano Kalergi immigrazionista buonista antifa neomaccartista sostenuto, stavolta, dal DEEP STATE INTERNAZIONALE A FIRMA ATLANTISTA.

Ho provato a fare una ricerca in internet scrivendo: ORO FEMMINILE NELLA STAFFETTA 4 X 200 ANNO 2018 TARRAGONA.

Il link risultante è questo:

https://www.google.it/search?lr=&safe=active&hl=it&biw=1366&bih=651&tbs=qdr%3Am&ei=qyw7W-qLA4yvkwWLxIngCg&q=ORO+FEMMINILE+NELLA+STAFFETTA+4+X+200+ANNO+2018+TARRAGONA&oq=ORO+FEMMINILE+NELLA+STAFFETTA+4+X+200+ANNO+2018+TARRAGONA&gs_l=psy-ab.3…41451.43297.0.43716.0.0.0.0.0.0.0.0..0.0….0…1.1.64.psy-ab..0.0.0….0.lm75_4ItXxA

Non ho trovato nessuna foto che ritrae le atlete bianche, né quella che ritrae gli atleti italiani bianchi.

Di notizie su di loro poi nemmeno a parlarne!

Per coloro che ancora fanno finta di non capire girando la testa da un’altra parte (vizio schifoso e vigliacco, tipico del generone italico, denunciato invano da Gramsci), si tratta di una covert operation per attuare una censura totale distorcendo totalitaristicamente la percezione della realtà!

Il fatto penoso e indecoroso, portato avanti da una stampa sempre più servile ed iniqua, dimostra la barbarica determinazione di proseguire nella propaganda a mitragliatrice a favore della immigrazione inquinando il mondo dello sport, impostando la campagna propagandistica orwelliana sull’autorazzismo e sulla denigrazione o anche l’oscuramento della gente bianca, oppure con la tecnica giornalistica della notizia scritta a caratteri piccoli in sessantesima pagina o trasmessa alle ore 25.00 (si, alle ore venticinque).

Questo processo sta somigliando sempre più al rovesciamento di ruoli avvenuto in Sudafrica dove, la vendetta nera continua ancora oggi, nella totale indifferenza del papa, dell’ONU e delle c.d. organizzazioni “umanitarie”, a provocare la ghettizzazione, l’esodo e lo sterminio di migliaia di bianchi sudafricani che hanno la sfacciataggine di non andarsene.

La similitudine storica non è banale: i processi di conflitto sociale in corso SONO IDENTICI.

Se in Italia, questo abbrivio pericoloso non si ferma, si apre la possibilità di una guerra civile che, in fondo, è ciò che vogliono i gruppi politici sconfitti dalle elezioni, augurandosi peraltro, la morte di un bambino su una nave ONG irregolare, per mettere in difficoltà il governo italiano da incolpare da solo perché gli altri 26 Paesi dell’Unione europea invece sono innocenti e non sono razzisti se rifiutano i cosiddetti immigrati.

Razzista e solo la ex-italia e Salvini, non coloro che tanto parlano ma non hanno accolto nessuno nelle loro ricchissime ville, nelle loro località di vacanza dove montano intellettualoidi dibattiti buonistici, non nelle migliaia di parrocchie e nei sacri palazzi.

Ah, dimenticavo

P.Q.M.

Tutto avviene sempre nell’interesse degli italiani (sappiano ormai di quale colore), ovvio!

Il piano di sterminio autorazzista delle legioni oscure buoniste, immigrazioniste, antropofaghe, clintoniane, obamiane, continua …

Ne riparleremo …

 

IN EVIDENZA

La crisi delle violenze sessuali commesse dai migranti: “Un fallimento dello Stato”

di Soeren Kern – 18 giugno 2018 RILETTURA

Pezzo in lingua originale inglese: Germany’s Migrant Rape Crisis: “Failure of the State”

Traduzioni di Angelita La Spada

“Susanna è morta. Maria di Friburgo; Mia di Kandel; Mireille di Flensburg; e ora Susanna di Magonza…”. – Alice Weidel, co-leader dell’AfD.

  • “La morte di Susanna non è una fatalità cieca. La morte di Susanna è il risultato di molti anni di irresponsabilità organizzata e il fallimento scandaloso delle nostre politiche in materia di immigrazione e asilo. Susanna è vittima di una ideologia multiculturale di sinistra che è fuori controllo e non si ferma davanti a nulla per imporre il suo senso di superiorità morale.” – Alice Weidel.
  • “Il giorno dell’omicidio di Susanna, lei [la Merkel] aveva detto in parlamento di aver gestito la crisi dei migranti in modo responsabile. Ha il coraggio di ripeterlo ai genitori di Susanna?” – Alice Weidel.

Lo stupro e l’omicidio di una ragazzina ebrea di 14 anni per mano di un iracheno la cui richiesta di asilo era stata respinta ha rimesso sotto i riflettori la crisi delle violenze sessuali commesse dai migranti in Germania, la quale continua senza sosta da anni, tra la complicità delle istituzioni e l’apatia dell’opinione pubblica.

Migliaia di donne e minori sono stati violentati o aggrediti sessualmente in Germania da quando la cancelliera Angela Merkel ha accolto nel paese più di un milione di migranti, per lo più maschi, provenienti dall’Africa, dall’Asia e dal Medio Oriente…

Continua qui: https://it.gatestoneinstitute.org/12547/germania-violenze-sessuali-migranti

 

ATTUALITÀ SOCIETÀ COSTUME

Non è (solo) ciò che dici, è come lo dici: il tono di voce conta

Spesso il tono di voce è più importante di ciò che si dice. Un tratto del carattere, un segno distintivo che ci fa riconoscere qualcuno senza neanche averlo davanti. Uno strumento potente che utilizziamo ogni giorno di cui dovremmo spesso conoscere meglio implicazioni e potenzialità

di Stefano Gangli –19 giugno 2018

 

Uno dei più celebri spot televisivi della storia italiana è senza dubbio quello della Lagostina, il cui protagonista è La Linea, il personaggio ideato da Cavandoli e disegnato, appunto, da una linea. Ci ha fatto appassionare, ci siamo riconosciuti in lui e ancora oggi, soprattutto i bambini, impazziscono nel vederlo all’opera. La Linea aveva una voce celebre: quella di Carlo Bonomi, uno dei doppiatori più noti del panorama italiano. Insomma, storia a parte, La Linea rappresenta qualcosa che va ben oltre la cultura di un brand o, azzardiamo, di un Paese. Già, perché lì in mezzo si cela uno dei più espliciti esempi di comunicazione. La Linea faceva un sacco di cose nel suo mondo bidimensionale: parlava senza pronunciare parole comprensibili, ma utilizzando espliciti toni della voce. E lo faceva grazie a un maestro del doppiaggio. Perché tanto clamore?

 

Continua qui: http://www.centodieci.it/2018/06/autostima-come-averne-di-piu/

 

 

 

BELPAESE DA SALVARE

Si sono svolti a Tarragona, in Spagna, i Giochi del Mediterraneo e l’Italia ha fatto incetta di titoli. 

Lisa Stanton Fb 020718

 

Le ragazze della 4×400 si sono aggiudicate la medaglia d’oro: Mariabenedicta Chigbolu, Ayomide Folorunso, Raffaella Lukundo e Libania Grenot hanno chiuso col tempo di 3:28:08 e la loro vittoria è diventata virale sui social: “Non lo dite a Salvini e Fontana”, “Questa è la risposta a Pontida”, “Prime le italiane“, “Questa è l’Italia che vogliamo”.

 

Sappiamo bene che quando i media vogliono che un argomento diventi divisivo, ci riescono benissimo.

 

Ma che personaggi pubblici, che dovrebbero essere dotati di buonsenso, lo utilizzino per creare odio e tensione è veramente deprimente. Tra gli altri, cialtroni come Renzi e l’immancabile Saviano, che hanno voluto provocatoriamente esprimere disprezzo verso tutti coloro che non sono in linea col loro pensiero “di accoglienza e integrazione” (leggasi di sfruttamento ed emarginazione).

Le ragazze, per verità nate in Italia e perfettamente integrate, hanno dichiarato che alle polemiche non hanno fatto caso e che sarebbero felici di incontrare Salvini, tanto per fare il nome di un noto razzista…

 

Continua qui: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1964226803595586&id=100000248554468

 

 

CULTURA

«Tradurre? È rielaborare le coordinate del testo senza tradire la mappa in cui ci si muove»

Intervista alla giovane traduttrice Giorgia Esposito che racconta la grande passione per il suo mestiere: «Interrogo il testo, fiuto il non detto, me ne lascio pervadere e poi provo a restituirlo»

di Finzioni Magazine , Rachele Cinerari – 27 GIUGNO 2018

Se avete letto le interviste precedenti a questa sapete qual è il nostro scopo: stiamo provando a raccontarvi chi impersona quel filtro che vi dà la possibilità di leggere libri che altrimenti non riuscireste a leggere. Stiamo provando a dirvi che i traduttori non sono fatti con lo stampino, che hanno formazioni diverse, idee diverse, modi diversi di lavorare. Stavolta abbiamo incontrato una traduttrice molto giovane con poche pubblicazioni alle spalle ma che ha appena tradotto un libro di cui si parlerà molto. Giorgia Esposito traduce dallo spagnolo, ha le idee piuttosto chiare e una valanga di cose interessanti da raccontarci.

Mentre aspettavo la nostra chiacchierata non ho potuto fare a meno di notare che tra i traduttori intervistati finora, solo un’altra persona oltre a te è una traduttrice formata, ovvero che ha …

 

Continua qui: https://www.linkiesta.it/it/article/2018/06/27/tradurre-e-rielaborare-le-coordinate-del-testo-senza-tradire-la-mappa-/38598/

 

 

 

CYBERWAR SPIONAGGIO DISINFORMAZIONE

Chiarimento doveroso per i criceti progressisti che non ne vogliono sapere di uscire dalla ruota della disinformazione mediatica.

Federica Francesconi – Facebook – 1 luglio 2018

 

Relativamente al caso della nave Open Arms messa sotto sequestro a marzo di quest’anno dal procuratore Zuccaro, mi è stato giustamente contestato che a distanza di pochi giorni la procura di Ragusa ha deciso il dissequestro della nave. Verissimo. Ma quello che non sanno costoro (o fingono di non sapere) è che il procuratore Zuccaro è stato di fatto estromesso dalle indagini dal GIP del tribunale di Catania Nunzio Sanpietro, che ha immediatamente trasferito gli atti alla procura di Ragusa, perché “non competente”. Di solito quando una procura si dichiara non competente è perché vuole passare ad altri una patata bollente o perché vuole impedire a dei giudici troppo indisciplinati, leggasi zelanti, di fare sino in fondo il loro dovere.

Perché Zuccaro non si era inventato l’intercettazione telefonica, passata presumibilmente dal servizio segreto italiano, che dimostrava la connivenza tra l’equipaggio della Open Arms e gli scafisti libici

 

Continua qui: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10213977015197213&id=1165264657

 

 

 

Upstream Collection (NSA)

Wikileaks Italian – Facebook – 30 giugno 2018

 

È un termine usato dalla #NSA degli Stati Uniti per intercettare il traffico telefonico e Internet dalla dorsale Internet, cioè i principali cavi e interruttori Internet, sia nazionali che esteri.

Oltre alla raccolta #Upstream, la NSA raccoglie anche informazioni dalle comunicazioni via Internet attraverso accordi con società Internet sotto il nome in codice #PRISM.

Sia i programmi Upstream che PRISM fanno parte della divisione Special Source Operations (#SSO), che è responsabile della raccolta in collaborazione con i partner aziendali.

Una delle diapositive di una presentazione sul programma PRISM descrive Upstream come “raccolta di comunicazioni su cavi in fibra e infrastrutture con flussi di dati passati” e afferma che la raccolta di Upstream viene condotta nei seguenti quattro principali programmi di sorveglianza:

#FAIRVIEW

#BLARNEY

#STORMBREW

#OAKSTAR

 

 

Continua qui: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=2142450202451042&substory_index=0&id=172636889432393

 

DIRITTI UMANI – IMMIGRAZIONI

Tito boeri e le immigrazioni

Lisa Stanton Fb 020718

 

Quando Tito Boeri si lamenta della riduzione dei flussi migratori dice una sonora sciocchezza.

Certo, Boeri deve dare conto del suo operato a Carlo de Benedetti, che l’ha preteso all’INPS ed imposto a Renzi, ma commette un errore.

In Italia stanno diminuendo solo i flussi migratori irregolari, mentre quel che serve al paese sono flussi immigratori virtuosi, ossia controllati e forieri di contribuire all’equilibrio futuro del sistema pensionistico italiano, che ha bisogno di accrescere la platea degli occupati regolari che pagano le tasse e i contributi sociali.

Gli immigrati irregolari non sono una risorsa, ma rappresentano un costo che grava sulle tasche dei cittadini. E non pensiamo solo alle sovvenzioni, ma a quel complesso di oneri indiretti – dai vari centri in cui sono collocati, fino alle accresciute misure di sicurezza, per non parlare della logistica in mare – che pesano enormemente sulle scarse risorse nazionali…

 

Continua qui: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1964182956933304&id=100000248554468

 

 

Le piraterie delle ONG

Paolo Cioni – FACEBOOK – 010718 (Dalla bacheca di Maria Flora Elisei)

 

 

Da una pagina dove si discute dei naufraghi e delle ONG ho copia/incollato il commento in risposta ad una “buonista” di un militare della Marina in cui racconta come realmente stanno le cose. Si chiama F.S. ometto il nome per intero.

“Sono un militare della marina e leggere quello che hai scritto mi ha fatto capire che purtroppo i buonisti non apriranno mai i loro occhi e forse nemmeno tu …quando interpelliamo le ong, queste non rispondono, addirittura in moltissimi casi spengono i loro apparati radio e AIS per non farsi intercettare o nascondere a tutti le loro reali intenzioni. Quando rispondono lo fanno in maniera vaga ….

AQUARIUS per esempio per trasbordare a noi 250 migranti ci ha messo la bellezza di quasi 6 ore quando ce ne sarebbero volute almeno 2 di ore e tutto ciò perché voleva che succedesse qualcosa alle circa 90 donne delle quali molte incinta.

Hanno provato di tutto per portare i migranti in Italia, dove sono garantiti loro gli introiti derivanti dalla nuova tratta degli “schiavi”.

Hanno temporeggiato in tutti i modi per poter perseguire il loro disegno criminale. I migranti vengono inoltre trattati da noi della marina, quando li prendiamo con la massima cura, garantendo loro 3 pasti al giorno.

Le ong non sopportano il fatto che ora non possono più portare migranti in Italia…

 

Continua qui: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=2054516888136258&id=100007338996442

 

ECONOMIA

La Brexit delle multinazionali: pronte a delocalizzare contro il rischio dogana

Dopo Airbus, anche BMW dà un avvertimento a Theresa May per l’incertezza sul futuro regime tariffario

di Mario Seminerio – Il Fatto Quotidiano – 2 LUGLIO 2018

Mentre il processo che dovrà condurre alla Brexit è sempre più avvolto dalle nebbie, al punto che la Commissione Ue invita a considerare l’eventualità di un vero e proprio crash, cioè di una fuoriuscita traumatica del Regno Unito dall’Unione, cresce il numero di grandi imprese multinazionali che segnalano in modo molto vocale a governo e opinione pubblica britannici il rischio di dover delocalizzare…

 

Continua qui: https://phastidio.net/2018/07/02/la-brexit-delle-multinazionali-pronte-a-delocalizzare-contro-il-rischio-dogana/

 

LAVORO PENSIONI DIRITTI SOCIALI

Ammesso che

Patrizia Stabile Fb 010718

 

AMMESSO CHE I POSSA TROVARE legittimazione nel delirio di Boeri dell’Inps (“servono i migranti per pagare le pensioni”).

 

AMMESSO CHE SIA VERO E NON LO È, trovo poco etico e tanto disgustoso accogliere migranti per avere forza lavoro e NON per regalare loro un futuro migliore.

 

AMMESSO CHE SIA VERO E NON LO È, penso che se il delirio di Boeri avesse un senso, e non ce l’ha, perché allora non assumere prima forza lavoro tra i disoccupati italiani anziché dare loro il reddito di cittadinanza che possiamo invece pensare di integrarlo a quei vecchietti che campano con 4-500 euro di pensione?

 

Ah già ma c’è il discorso criminogeno dell’idiota che dice: ma l’italiano non vuole fare il lavoro che fanno i migranti.

 

E allora mi sale una rabbia insormontabile pensando che questa forma di solidarietà cela solo un moderno mercato degli schiavi. Manodopera a poco prezzo, condizioni aberranti e zero diritti?

 

 

Continua qui: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1673173349447128&id=100002634384880

 

Più robot, meno lavoro? Falso, anzi: senza intelligenza umana è impossibile sfruttare la tecnologia

Nell’era dei robot collaborativi, è imprescindibile una rivoluzione culturale per sviluppare le professionalità del futuro e continuare a formare chi già lavora. Questo l’obiettivo di una nuova sezione di SPS IPS Drives, fiera sull’automazione e il digitale nell’industria tenutasi a Parma

di Ilaria Orfino – 2 LUGLIO 2018

68000 mq di spazi espositivi, più di 800 espositori e oltre 35.000 visitatori: sono questi i numeri, molto positivi, dell’ottava edizione di SPS IPS Drives Italia, la più importante fiera sull’automazione e il digitale nell’Industria organizzata da Messe Frankfurt Italia a fine maggio.
Cuore pulsante della Fiera, intorno al quale si sono snodati numerosi workshop, convegni scientifici e tavole rotonde, è stato il piano Industria 4.0, di cui SPS Italia è stata tra le prime realtà in assoluto a parlarne realizzando un percorso educativo per il settore manufatturiero.
Nata nel 2011 come vetrina per i big players per presentare la propria offerta per la digitalizzazione e l’industria connessa, nel corso delle ultime edizioni la Fiera ha affiancato alle finalità merceologiche degli espositori attività di natura scientifica e consulenziale. Proprio in quest’ottica sono state introdotte, nell’edizione appena conclusasi, 3 importanti novità

 

Continua qui: https://www.linkiesta.it/it/article/2018/07/02/piu-robot-meno-lavoro-falso-anzi-senza-intelligenza-umana-e-impossibil/38650/

 

 

 

Dedicato a tutti quelli che “dobbiamo accogliere chiunque” e che “il governo è razzista”, “viva la pace nel mondo”.

Giuseppe Palma – Facebook – 300618

 

Ve lo spiego per l’ultima volta, poi meritate di essere schiavi: continuate a non capire che questo tipo di immigrazione è strettamente funzionale all’abbassamento dei salari e alla contrazione delle garanzie contrattuali e di legge in favore del lavoratore.

 

Cosa accade in un regime di cambi fissi se, per tornare ad essere competitivi (cioè ad esportare di più), non si può svalutare la moneta?

 

Si scarica il peso della competitività sul lavoro. Cosa vuol dire? Vuol dire che per abbassare i prezzi delle merci da esportare, non potendo più far leva sul cambio, si fa leva sul lavoro, cioè sui diritti fondamentali ad esso connessi.

 

Bene. Come faccio quindi ad abbassare i prezzi in un regime di cambi fissi?

 

 

Continua qui: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1876404165993524&id=100008718763330

 

 

Non è vincolando il tempo determinato che si incentiva quello indeterminato

di Luigi Oliveri – 26 GIUGNO 2018

Egregio Titolare,

Un contratto a tempo indeterminato è per sempre, come un diamante? Se la risposta fosse affermativa, potrebbero risultare comprensibili i continui dibattiti sulle regole di disciplina del contratto di lavoro. Il fatto è che, tuttavia, questi dibattiti paiono sviare dalle questioni più concrete e serie: cioè, se il sistema economico nel suo complesso risulti davvero in quella fase di ripresa tale da consentire alle aziende di investire a lungo termine e, quindi, attivare contratti a tempo lungo, da un lato; e, dall’altro, quali interventi di sostegno alla fase di transizione tra un lavoro (a termine o non) attivare, cioè quali politiche attive realizzare e, infine, porsi la domanda se e quali modifiche al sistema previdenziale occorre disporre, sia per assicurare le tutele ai disoccupati, sia per agevolare la costruzione di una pensione per il futuro…

 

Continua qui: https://phastidio.net/2018/06/26/non-e-vincolando-il-tempo-determinato-che-si-incentiva-quello-indeterminato/

 

LA LINGUA SALVATA

Dimorare

di-mo-rà-re (io di-mò-ro)

SignAbitare più o meno stabilmente in un luogo; trattenersi, restare, indugiare

dal latino demorare, variante di demorari, derivato di morari ‘indugiare’, con prefisso de- rafforzativo – da mora ‘indugio’.

È sempre buffo scoprire che un termine percepito come ricercato prende le mosse da un’immagine squisitamente terra terra.

Ora, il dimorare ci suona soprattutto nella sfera dell’abitare, come del resto anche la dimora (suo derivato a suffisso zero); ma originariamente, e ancora letterariamente, è un indugiare. C’è geneticamente un tergiversare, nel dimorare, un tardare, un temporeggiare: azioni che sono il contrario dell’azione…

 

Continua qui:

https://unaparolaalgiorno.it/significato/D/dimorare?utm_source=newsletter&utm_medium=mail&utm_content=parola&utm_campaign=pdg

 

 

POLITICA

Chiamano a raccolta il popolo della sinistra per una nuova guerra civile.

Emiddio Novi – Facebook – 240618

 

L’organo ufficiale dei nuovi partigiani è L’Espresso, un settimanale senza lettori che ora è distribuito come supplemento della Repubblica.

 

Un quotidiano che in meno di un anno ha dimezzato i lettori. Il capo di questi nuovi partigiani è un sindacalista afroitaliano, Aboubakar Soumahoro, laureato in sociologia, grintoso e dall’oratoria incendiaria. Marco Damilano, direttore dell’Espresso, è l’ispiratore di questo movimento che ha collocato Matteo Salvini nella categoria del disumano. I cui sostenitori non possono che alzare grida belluine in difesa del loro capo. E non possono che essere indifferenti verso il male che si manifesta nelle forme di ingiustizia, sofferenza, sopraffazione, indifferenza.

 

Dicono che questo è il secolo dell’oblio. Ma sono passati soltanto pochi mesi dalla caduta dell’antico regime che i nuovi partigiani vorrebbero restaurare.

 

 

Continua qui: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1805738086173211&id=181790538567982

 

L’Italia non basta, ora Salvini vuole prendersi l’Europa

Pontida sembrava Woodstock. Ma dietro la narrazione “Peace and love” di Salvini, ci sono i grossi problemi politici coi Cinque Stelle. E la volontà di diventare leader di una “Lega delle leghe” europea

di Flavia Perina – 2 Luglio 2018

«La nostra Woodstock», la Woodstock della Lega, avevano detto. Ed è proprio così: il raduno di Pontida evoca la scena-clou di un film di una decina di anni fa, Aspettando Woodstock, con i benpensanti del paesino di Bethel decisi a fermare il raduno musicale con un blocco stradale armato di cartelli. I partecipanti, decine di migliaia, passano intorno al picchetto sorridendo e cantando, come acqua di fiume, senza nemmeno prendersi il disturbo di un’invettiva o di un battibecco. La Lega è in questo momento come quell’onda umana, apparentemente inarrestabile. Nel pieno della sua Summer of Love, non ha bisogno di azzuffarsi con i rivali. Non gli serve neanche citarli. Dal palco del “Buonsenso al governo” pochissime le battute sferzanti, nessun insulto, anzi «un bacione» ai vecchi nemici dei media, Eugenio Scalfari, Michele Santoro, Fabio Fazio. Zero riferimenti agli alleati-competitori del Centrodestra, a Silvio Berlusconi e a Giorgia Meloni. Roba passata, irrilevante.

 

Continua qui: https://www.linkiesta.it/it/article/2018/07/02/litalia-non-basta-ora-salvini-vuole-prendersi-leuropa/38641/

 

 

SCIENZE TECNOLOGIE

L’algoritmo di Spotify potrebbe decidere non solo la musica che ascoltiamo, ma anche la musica che produciamo

Spotify ha cambiato forse per sempre il modo in cui consumiamo la musica. Il prossimo passo potrebbe influenzare direttamente il modo di scrivere e fare canzoni: cercare il successo blandendo l’algoritmo creando un suono sempre più omologato

di Hamilton Santià – 30 giugno 2018

Che Spotify abbia rappresentato un cambio di paradigma fondamentale per quanto riguarda la fruizione della musica è quantomeno evidente. Da un lato, perché ha reso inutile la pirateria su larga scala (i ragazzini che si scaricavano gli mp3 degli artisti primi in classifica di turno che finivano puntualmente denunciati dalle autorità competenti); dall’altro, perché ha permesso agli appassionati di musica un accesso pressoché illimitato a tutti i dischi del mondo (lo so: non ci sono tutti, ma ci siamo capiti) con investimento di tempo e fatica nella ricerca pari a zero. Quello che può sembrare meno evidente al di fuori dell’ambiente di chi queste cose ne dibatte è come Spotify sia destinato a influenzare in misura sempre maggiore la creazione e la produzione della musica.

 

Continua qui:

https://www.linkiesta.it/it/article/2018/06/30/lalgoritmo-di-spotify-potrebbe-decidere-non-solo-la-musica-che-ascolti/38635/

 

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