Modifiche costituzionali e l’obbligo di green nelle abitazioni private

Tra l’indifferenza generale l’8 febbraio è stata approvata la modifica degli articoli 9 e 41 della Costituzione italiana. I testi sono i seguenti:

 Articolo 9 1) La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. 2) Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. 3) Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni.

Esiste una riserva di legge per l’applicazione di tale modifica:

– Articolo 41 1) L’iniziativa economica privata è libera. 2) Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana, alla salute, all’ambiente. 3) La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali.

L’approvazione è stata veloce. Ma non altrettanto rapida la diffusione di tale provvedimento da parte dei media, sempre prontissima a divulgare temi buonisti, inclusivi, neomaccartisti, genderisti. Sarebbe invece doveroso procedere a una analisi che non sia meramente di natura giuridica. Le implicazioni di tale modifica saranno numerose e tutte tutelate da motivazioni ecologiste. Ad esempio, aspettiamoci le prime implicazioni negative che ricadranno sul possesso degli appartamenti privati in Italia. È possibile che la tutela ambientale diventi una scusa buonista per imporre modifiche strutturali obbligatorie per legge e, soprattutto, costose che potranno essere sostenute da circa il 30 per cento dei proprietari in Italia.

Secondo la teoria della interpretazione estensiva da legge nasce legge. Nel quadro di una Costituzione modificata, è molto probabile che la legiferazione delle modifiche strutturali ecologiche degli appartamenti privati saranno obbligatorie, perché sarà possibile imporle legalmente! Dopo una serie di conversazioni con architetti, geometri e ingegneri e imprese costruttrici, il costo medio di tali ristrutturazioni energetici verdi, ecologici si aggireranno probabilmente dai ventimila ai cinquantamila euro, ciascuna in relazione alla vetustà dei beni e ad altri parametri.

Se tali modifiche saranno rese obbligatorie per legge, quali saranno i provvedimenti contro coloro che non saranno in grado di realizzare le ristrutturazioni ecologiche? Sarà applicata l’ipoteca giudiziale sulle abitazioni fuori norma green, diventando oggetto di vendita forzata all’asta? Va fatto presente che, dopo oltre ventiquattro mesi di paralisi economica e sociale indotta dalla epidemia, oltre il 70 per cento non sarà in grado di pagare le modifiche e sarà costretta a vendere le proprie abitazioni a prezzi stracciati a strutture finanziarie di proprietà anglo-franco-tedesca-Usa.

Le piattaforme Facebook e Instagram sono prese d’assalto da una martellante pubblicità aggressiva da parte di società finanziarie, che promettono l’acquisto dell’abitazione entro trenta giorni. Dietro a queste strutture ci sono macchine finanziarie internazionali come la Exxor o la Goldman Sachs! Quest’ultima non vi ricorda qualcosa o qualcuno molto in vista nel panorama politico della ex-Italia? Faccio presente che tali “strutture” acquistano direttamente l’immobile senza la contestuale ricerca di un acquirente, come normalmente viene attuato dai normali mediatori creditizi iscritti ad un albo speciale.

Nessun incontro avviene tra venditore e compratore! Queste finanziarie – alcune delle quali pesantemente dotate di enormi capitali stranieri – sono acquirenti istantanei (nel solito inglese: instant buyers) che garantiscono la vendita entro trenta giorni, senza tuttavia fornire garanzie a tutela di una caduta del prezzo per realizzare una vendita a ogni costo! Non sarebbe il caso che i politici, la Guardia di Finanza, il ministero dello Sviluppo economico, il Garante della privacy prendessero iniziative di controllo su queste strutture, anche in ordine alla creazione di canali di riciclaggio di capitali con la copertura di milioni di vendite!

L’effetto immediato degli acquisti diretti di milioni di appartamenti provocherà la caduta verticale e dolorosa del valore dei beni, attivando una sequenza infernale di deprezzamento progressivo. Tale caduta incoraggerà maggiormente il rastrellamento quasi totale dei beni immobiliari italiani! Era questo l’obiettivo ripetutamente delineato della cancelliera Angela Merkel in varie occasioni politiche e comunitarie affermando, a ripetizione, che il controvalore delle abitazioni private era quasi pari al totale del debito pubblico italiano. Con queste strutture, il disegno di spoliazione sarà possibile, complice anche e soprattutto, il silenzio ipocrita della classe politica italiana.

Sulla base di quanto appena detto, la approvazione rapida delle modifiche costituzionali degli articoli 9 e 41 ha una chiave di lettura che va oltre l’apparente condivisibilità buonista, ecologista, inclusiva della svolta ecologica sempre più predominante. Non dimentichiamo che tale “attenzione” muoverà enormi capitali e gigantesche aree di lavoro riguardanti milioni di appartamenti da ristrutturare ecologicamente ed energeticamente. Sarà un importante elemento di riflessione sul fatto che la cosiddetta “svolta ecologica” sia un bene. Dietro a questa formula si nasconde una prossima stagione di rastrellamenti patrimoniali sfruttando il collasso economico e sociale aggravato dalla epidemia, abbassando gravemente le possibilità economiche degli italiani e rendendoli progressivamente incapaci di far fronte ai prossimi obblighi energetici!

Vorrei sperare che le istituzioni pubbliche ed economiche di controllo agiscano in tempo, per evitare questa ecatombe. È il green, bellezza!

FONTE: http://opinione.it/politica/2022/02/10/manlio-lo-presti_green-costituzione-abitazione-politica-salute/