GUERRA: IL TAVOLO DELLA VITTORIA VIENE COMPRATO CON UN “FUTURE”

GUERRA: IL TAVOLO DELLA VITTORIA VIENE COMPRATO CON UN “FUTURE”

di Manlio Lo Presti (scrittore esperto di sistemi finanziari)


L’attuale presidente del consiglio italiano visita le città ucraine.
La scelta geopolitica italiana è stata costruita su un “future” non mercantile né finanziario, mentre il nostro Paese continua ad essere commissariato e tenuto al guinzaglio da svariati articoli vessatori ancora oggi tenuti segreti, e contenuti nel Trattato di pace di Parigi del 1947. Norme conosciute da pochi, che costituiscono ancora oggi la catena di bloccaggio di qualsiasi decisione della penisola in tema di scelte internazionali. I testi arcani pesano come un macigno su un Paese che ha perso la Seconda guerra mondiale. Una nazione che continua a perderla, mentre i germanici provocatori responsabili e creatori dell’apocalisse che ha ucciso circa 71 milioni di umani (https://www.documentazione.info/numero-delle-vittime-della-ii-guerra-mondiale ) sono diventati ipso facto i vincitori. Tutto cancellato in nome della guerra fredda: sono diventati i dominatori del continente europeo perché erano utili agli USA-NATO-CIA-PENTAGONO-NSA-WEF-BILDERBERG come muro di contenimento della Russia assassina e trinariciuta.
Nessun politico, nessun partito, nessun movimento di opinione, nessun intellettuale, nemmeno i compagni posseduti da sacro furore rivoluzionario, hanno mai tentato di rendere pubblico il contenuto di quegli articoli custoditi da uno strettissimo Sinedrio mondiale che ci vuole per sempre inoffensivi e sottomessi (https://osservatorioglobalizzazione.it/progetto-italia/il-trattato-di-parigi-del-1947-e-le-limitazioni-della-sovranita-italiana/ ).
Non c’è alcun interesse che si affacci un quarto concorrente nella gestione dell’Europa e nella spartizione dei flussi economici, monetari e della sicurezza e nell’amministrazione del carrozzone-monstre che da tempo rappresenta la struttura acefala dell’Unione Europea. La UE è senza timone né ha una propria autonomia. È priva del potere legislativo normalmente e direttamente esercitato dai componenti di un Parlamento eletto dai popoli europei. Mancando di uno dei poteri, che sono il treppiede di una sana Democrazia, la vecchia Europa è sbilanciata e controllata da un potere Esecutivo e da un potere Giudiziario. E non continuassero a dirci che il potere legislativo è esercitato dai 27 commissari europei che compongono la Commissione Europea (https://www.politicheeuropee.gov.it/it/istituzioni-europee/quadro-istituzionale/commissione-europea/ ). Che senso ha creare un Parlamento che, appena insediato, può decidere di privarsi totalmente dei propri poteri legislativi per consegnarli nelle mani di un gruppo di pretoriani praticamente incontrollabili ex post? Esiste qualche controllo meramente nominale e non concreto, esercitato raramente e con fatica, con effetti riduttivi rispetto ai danni provocati ex ante dal manipolo di intoccabili e ricattati dalle crescenti pressioni di un coacervo aggressivo di gruppi di pressione inviati dai colossi multinazionali, dalla finanza mondiale, dai poteri atlantici. Nessuno dei commissari – anche di nomina recente – è stato carcerato per i danni provocati dal proprio mandato, soprattutto nel settore bancario e finanziario. Questa UE che canta un inno germanico …
In questo quadro distopico si muove la navicella italica. All’interno di un copione teatrale scritto e rimaneggiato da altri naviga la vecchia “espressione geografica” cercando di non affondare, di non essere eliminata culturalmente con l’invasione della infestante lingua inglese; economicamente con la aggressione ai marchi alimentari; con la vendita di tutti i marchi automobilistici all’estero e il totale trasferimento in Olanda della ex-Fiat coperta d’oro negli anni belli; con il ripetuto e sotterraneo conferimento della proprietà di beni culturali ad istituzioni private di struttura anglosassone; delle banche straniere che cercano di impossessarsi di oltre 4.250 miliardi di risparmio nazionale; delle assicurazioni in mano franco-spagnole; con la deindustrializzazione inarrestabile del Paese senza una propria compagnia aerea né di acciaierie nazionali. Siamo parlando della nazione dove è stata fondata la Comunità europea e non di un Paese del terzo mondo.
Un Paese che, nonostante le dichiarazioni formali, subisce le ondate caotiche dei flussi migratori a cui la ridetta UE non mette mano, delegando tutto a Ong quasi tutte germaniche e nordeuropee e ad una filiera infernale di accoglienza operante indisturbata in Italia, in cui primeggia una incontrollata “Comunità” con ganci ben saldi all’interno di un potentissimo staterello di 44 km quadrati (anch’esso trasformatosi in una gigantesca planetaria Ong) che continua ad azzoppare lo sviluppo democratico del nostro Paese.
In questo scenario da camicia di forza contro l’Italia, si muove l’attuale governo italiano. Cioè, si muove poco e niente perché le rotaie sono strette e ultra-controllate. Ben poco o quasi nulla servono le numerose manifestazioni di fedeltà prona ed ossessiva ai dettami sacri dell’asse UE- USA-NATO-CIA-PENTAGONO-NSA-WEF-BILDERBERG. Dichiarazioni martellanti anche quando nessuno chiede di farlo, anche quando non richiesta. L’attuale governo – come del resto i precedenti – tenta di inculcarci una narrazione per quale la ripetuta e martellata fedeltà alla Nato esprime la volontà del popolo italiano. Un popolo da sempre inascoltato e raggirato che, al colmo della sua sopportazione, ha rovesciato tutti i politici che ne hanno sottovalutato il pensiero. Tutti fanno finta di non vedere la rovinosa diminuzione di votanti ad ogni tornata elettorale nazionale e/o locale: è un segnale da futuro che non sarà ascoltato.
In questo corridoio stretto e pericoloso (per l’Italia, ovvio) si muove l’attuale governo, ma altri governi non avrebbero agito diversamente. L’Italietta quindi si compra un “Future”! Tenta di ottenere un posto per sedersi al tavolo della spartizione degli stratosferici appalti necessari per la ricostruzione dell’Ucraina. Ci riferiamo ad un importo di oltre 2.000 miliardi di euro e forse di più (https://www.thinktank.vision/it/media-it/articoli/quanto-costa-ricostruire-l-ucraina). Alla “espressione geografica” non manca la furbizia genetica, pensa di aver comprato il biglietto di partecipazione al banchetto pagando una mancetta di poco più di 450 milioni di euro all’Ucraina. Soldi che potevano essere destinati agli abruzzesi affondati nel fango da dodici anni, ma chissenefrega…al riassetto degli edifici scolastici, ma chissenefrega …
Questa vicenda ci ricorda un fatto storico nostrano: quello di qualche migliaio di morti per sedere al tavolo della vittoria: https://it.quora.com/Perch%C3%A9-e-in-quale-occasione-Mussolini-disse-Ho-bisogno-soltanto-di-qualche-migliaio-di-morti-per-potermi-sedere-da-ex-belligerante-al-tavolo-delle-trattative: https://formiche.net/2020/01/libia-tragedia-guerra-italia/. Lo disse la Buonanima, ma le cose andarono diversamente. L’attuale governo italiano ha comprato un “future” spendendo circa mezzo miliardo di euro https://www.trend-online.com/politica-attualita/armi-ucraina-quanto-ha-speso-italia-fino-ad-ora/ per tentare di ottenere appalti internazionali di importo decuplicato. Inglesi, francesi, germanici, Usa getteranno l’italietta in un angolo.
Il tentativo italico di intrufolarsi a cose fatte nelle operazioni di ricostruzione dell’Ucraina spendendo una cifra minima per recuperarla almeno dieci volte con una sua presunta ammissione al tavolo dei vincitori, sembra una riedizione del tentativo di Mussolini. Sarà un fallimento totale perché la spartizione è stata decisa ben prima delle ostilità in territorio ucraino. Ma adesso non si può dire! Intanto la Nato-Rand Corporation-Pentagono-Nsa (https://www.consilium.europa.eu/it/press/press-releases/2023/01/10/eu-nato-joint-declaration-10-january-2023/ ) continua imperterrita a spremere i suoi valvassini (detti alleati) baluginando futuri ONUSTI di gloria e di soldi che non saranno spartiti.

FONTE: https://www.lapekoranera.it/2023/02/22/guerra-il-tavolo-della-vittoria-viene-comprato-con-un-future/