
L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE PREMESSA DELLA DUPLICAZIONE CEREBRALE?
Manlio Lo Presti (*)

Avevo tentato di evitare di parlare della A.I. Un tema entrato a gamba tesa nelle nostre vite, assieme alla martellante teologia genderista, inclusiva, elettrica, ecologica, ecc. e con gli stessi metodi di diffusione adottati con “campagne mediatiche” del recente passato.
Lo faccio adesso per ribadire che la spinta per il suo successo della cosiddetta intelligenza artificiale è troppo esorbitante ed ossessiva per non sollevare più di un dubbio, se si segue la semplice regole per la quale “più una notizia è diffusa e martellata, più è falsa o pilotata perché ci sono enormi interessi retrostanti da difendere e da sostenere”.
L’intelligenza artificiale non nasce per curare l’anima e per renderci migliori ma per immergere gli umani in una bolla cognitiva, in una gnosi surreale che ha lo scopo di distruggere il senso critico e la autonoma capacità di analisi analitica sorretta dal dubbio.
L’AI non induce all’uso del dubbio perché tutto è spiattellato, pronto, disponibile in pochissimi secondi. Non c’è un tema che non abbia una risposta dalla rete in un secondo di tempo. Siamo subissati da una inquietante sensazione di onnipotenza, di avere a disposizione un apparato senza limiti. L’apparenza di efficacia lo rende credibile in modo acritico. L’ipotesi che gran parte dei contenuti sia falso non viene considerata dall’80% degli internauti. Tutto troppo facile.
Va fatto presente che gli utenti non possono tentare di stabilire percorso personalizzati di ricerca e di analisi, Ai navigatori della rete esta solo la scelta fra opzioni già prestabilite. Una visita guidata, insomma.
Sono troppi i miliardi investiti sul progetto per credere che questa architettura robotica sia stata creata a vantaggio degli umani.
L’A. I. dovrà fruttare profitti altissimi e dovrà sostenere quotazioni in crescita dei titoli delle imprese coinvolte nel progetto.
I colossi aziendali che promuovono la diffusione dell’A. I. hanno reclutato il sistema mediatico mondiale per far credere che tale processo è ineluttabile, che è la panacea interra. Un film già visto!
Essi cercheranno di allargare la platea dei creduloni perché hanno la certezza che saranno la maggioranza rispetto ai soliti fastidiosi dubbiosi che devono essere rapidamente sterminati e ridotti all’impotenza, all’irrilevanza, ecc. Non è prevista la possibilità di ipotesi di lavoro differenti da quelle prestabilite dai ruolini di marcia dei colossi tecnologici che hanno investito migliaia di miliardi.
I sistemi di lavaggio del cervello sono del tutto simili a quelli adottati con vastissimo successo per lo psychovairuss, per le narrazioni belliche a senso unico e per la dilatazione della percezione di violenze carnali e della criminalità endemica.
Dilagano imbonitori , sembra di vedere un film storico dove agiscono anche strani frati che sembrano usciti dalle cronache medievali e al soldo di imperatori visionari. Ritorna un Medioevo di cartone, il più possibile spettacolare e hollywoodiano, una grancassa che deve impedire di pensare e di avere opinioni divergenti.
Nelle intenzioni, non pubblicizzate, di queste aziende investitrici, la progressiva eliminazione della curiosità e dello spirito di ricerca avrebbe lo scopo di rendere possibile la duplicazione del cervello, oramai addomesticato e pastorizzato, dentro dispositivi robotici sui quali non è previso il controllo dei fini: https://www.wired.it/scienza/ biotech/2019/07/17/musk- interfaccia-cervello-macchina- neuralink/
Non si disturbano i manovratori di tale magnitudine…
Non a caso Elon Musk parlò dell’adozione da parte degli umani di un linguaggio-macchina per facilitare il passaggio al paradiso tecnotronico. Un obiettivo che la corrente Transumanista persegue ossessivamente mentre ancora ignoriamo il 95% del cervello, mentre ancora non esiste una spiegazione condivisa del concetto di “coscienza”.
Benvenuti nell’inferno gnostico pastorizzato e impacchettato.
(+) Esperto di banche e finanza
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