NOTIZIARIO STAMPA DETTI E SCRITTI 8 MAGGIO 2018

NOTIZIARIO STAMPA DETTI E SCRITTI 8 MAGGIO 2018

A cura di Manlio Lo Presti

http://www.dettiescritti.com/

https://www.facebook.com/Detti-e-Scritti-958631984255522/

 

Esergo

Consumiamo per vivere. Produciamo per consumare.

Consumiamo per produrre disoccupazione.

HANNAH ARENDT, Quaderni e diari, Neri Pozza, 2007, pag. 385

 

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EDITORIALE

Hedge Funds, meglio prevenire che curare

Manlio Lo Presti – www.ilpuntontc.it – 4 Giugno 2010

RILETTURA

Da qualche giorno il dibattito sulla necessità di controllare gli hedge funds si è fatto più stringente. Per comprenderne l’effetto, spesso disastroso ed incontrollato, di queste enormi masse monetarie, è opportuno abbozzarne una definizione comprensibile. Una breve notazione storica: per cominciare, l’“hedge fund” è stato creato dal giornalista americano A. W. Jones nel 1949. La definizione significa letteralmente “fondo di copertura”, ed è diverso dagli ormai conosciuti fondi di investimento (legati ad indici, ad un titolo detto benchmark oppure alla compravendita vorticosa di titoli di credito).

Lo scopo di tale fondo di copertura è quello di realizzare profitti crescenti, con tempi sempre più ravvicinati e – qui la differenza è sostanziale – senza alcun legame diretto con indici, titoli o merci. Si tratta quindi di masse monetarie che sono alla costante ricerca di occasioni di speculazione e di profitti e si muovono senza tener conto dell’andamento dei mercati monetari o delle merci (reali). Questo distacco dalle vicende dei mercati dà il nome di “Hedge” che significa proprio “copertura” dai rischi di mercato.

 

Questi fondi, che agiscono senza alcun legame con il mondo reale, assumono un comportamento speculativo verso qualsiasi cosa sia negoziabile per massimizzare le commissioni di gestione del fondo medesimo. Nel processo di creazione e di moltiplicazione sempre più veloce di questi fondi di copertura, le banche assumono un ruolo fondamentale, con le conseguenti responsabilità, nel concedere loro finanziamenti che ne aumentano considerevolmente il volume. Le strategie di questi fondi si appoggiano su due linee di gestione speculativa: una azione di lungo periodo (long) su titoli ritenuti sopravvalutati e un’altra di breve periodo (short) su alcuni titoli sopravvalutati presi a prestito e rapidamente ceduti perché considerati al ribasso. Le banche quindi hanno avuto una enorme responsabilità nel finanziare soprattutto queste posizioni fortemente speculative di breve periodo dei gestori.

Va inoltre evidenziato che le precise architetture normative atte a regolare le gestioni di investimento tradizionale, non hanno condizionato i movimenti di questi fondi di copertura (hedge funds). L’operatività di questi fondi si è orientata verso i mercati emergenti, indici borsistici troppo movimentati (volatilità) e i pegni titoli, attivando una leva moltiplicativa fino a 25 volte le somme effettivamente impiegate, grazie alla numerosità delle transazioni utilizzate su tutte le borse del mondo. Una rete di controlli troppo blanda o perfino inesistente sull’operato di tali fondi ha consentito loro di realizzare liberamente azioni speculative aggressive e devastanti sulle valute (lira, sterlina britannica, marco tedesco, ringgit malese provocando il collasso finanziario dell’Asia).

Poco dopo la metà degli anni Sessanta, si formarono oltre 100 fondi di cui sopravvissero il Quantum Fund di Soros e lo Steinhardt Partners. Il crollo di alcuni fondi (il fondo LTCM – Long Term Capital Management Fund, fra quelli più importanti) ha provocato enormi danni e disordini sistemici a livello oramai planetario.

Questi fondi sono inoltre responsabili delle continue variazioni del prezzo del petrolio, con quotazioni che non hanno alcuna relazione con le reali quantità comprate e vendute nel mondo. Gli hedge funds quindi si avventano rapidamente su qualsiasi cosa si muove scommettendo sul loro ribasso o rialzo in tempi brevi. Molti banchieri inglesi e americani hanno rivelato che queste enormi masse monetarie controllano e gestiscono oltre il 70% delle quotazioni, liberamente e senza alcun controllo normativo.

Attuando un numero incredibile di operazioni di acquisto e vendita (dette “posizioni”) su titoli, arance, petrolio e qualsiasi altro bene quotato, provocano giganteschi movimenti di prezzi e di conseguenza, ondate inflazionistiche che si abbattono su tutti i Paesi coinvolti.

Singolarmente, gli Stati sotto tiro non sono in grado di difendersi e, nel vano tentativo di sterilizzare gli effetti speculativi, bruciano sui mercati borsistici migliaia di miliardi di Euro o di Dollari. I profitti stratosferici hanno incoraggiato la creazione di un migliaio di fondi in quota crescente fuori dagli USA. Si parla ormai di migliaia di miliardi di dollari che agiscono indisturbati grazie agli enormi profitti e all’appoggio delle banche multinazionali che ne hanno fiutato la buona fonte di rapidi guadagni.

Le banche centrali hanno finalmente deciso di creare un sistema di controlli e divieti che possano regolamentare il comportamento di questi hedge funds. Le Autorità monetarie e di governo americane ed europee hanno cominciato e prendere coscienza che i danni economici e quindi sociali sono abissalmente superiori al totale dei profitti realizzati dai gestori. L’onda d’urto, infine, produce effetti politici se consideriamo che in molti hedge funds c’è la regia occulta di nazioni che ne stanno facendo un’arma politica ben affilata e letale per il loro potenziale di disordine sistemico planetario.
Non possiamo che augurarci che si cominci almeno a pensare ad una cooperazione internazionale che già nell’Unione Europea, sta portando il dibattito verso una buona fase di realizzazione di una architettura di controlli non più in ambito nazionale. La nuova Direttiva europea per la regolamentazione dei servizi finanziari, sarà un ulteriore passo verso una creazione di un sistema normativo condiviso a livello comunitario che, alla fine, è l’unico strumento che dia una risposta efficace all’attuale crisi finanziaria.

Ne riparleremo …

 

 

 

IN EVIDENZA

Bisogna rendere autonomo il Sud dal Nord

Francesco Gentile – 7 maggio 2018

 

La soluzione della crisi, gli scenari politici, ma anche la divaricazione nord-sud espressa pure dal voto. Ecco i temi di questa intervista con uno degli osservatori italiani più attenti: il sociologo Luca Ricolfi, torinese, classe 1950, docente di Analisi dei dati all’Università di Torino e direttore scientifico della Fondazione David Hume (www.fondazionehume.it).

 

Professore, doveva nascere la terza Repubblica e sembriamo tornati alla prima? «Non esattamente, nella prima non c’erano tre poli, ma uno e mezzo: il pentapartito ed il Pci col divieto di andare al governo».

 

Continua qui: http://www.cinquantamila.it/storyTellerArticolo.php?storyId=5aefb6c63c77f

 

 

 

 

 

Moro, la Dc e lo sguardo oltre la siepe

Vincenzo Scotti – 7 maggio 2018

A pochi giorni dal rapimento, lo statista democristiano si rivolgeva ai parlamentari del suo partito invitandoli a guardare all’emergere di nuovi modi di fare politica e di nuovi equilibri sociali. L’intervento di Vincenzo Scotti, presidente della Link Campus University

In presenza di difficili passaggi politici è normale che si cerchino, nella memoria, analogie con qualche vicenda del nostro passato che ci aiuti a trovare una via di uscita. I collaboratori del presidente Sergio Mattarella sono stati impegnati a ricercare, nella storia della nostra giovane Repubblica, qualche precedente nelle numerose crisi di governo che potesse gettare una luce nel buio del presente.

Continua qui: http://formiche.net/2018/05/moro-dc-siepe/

 

 

 

 

 

Lo “scandalo Azerbaijan” al Consiglio d’Europa

  • 7 maggio 2018

 

Va avanti da anni e coinvolge politici di diversi paesi, anche italiani: ora un’indagine indipendente ha confermato i sospetti

Due settimane dopo che un’indagine commissionata dal Consiglio d’Europa ha trovato solide prove che alcuni suoi membri abbiano accettato qualche forma di tangente dall’Azerbaijan per chiudere un occhio sulle violazioni dei diritti umani nel paese, stanno crescendo le pressioni internazionali perché lo scandalo – emerso già anni fa, e periodicamente oggetto di attenzioni mediatiche – venga affrontato una volta per tutte.

Anders Samuelsen, ministro degli Esteri danese e presidente del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, l’organo decisionale dell’assemblea, ha scritto una lettera al presidente del Consiglio d’Europa, l’italiano Michele Nicoletti, per esprimere la sua «profonda preoccupazione» e per chiedere se si stesse prendendo tempo  deliberatamente prima di agire concretamente nei confronti dei membri del Consiglio accusati nell’indagine. In caso di mancata risposta, ha scritto Samuelsen, il Comitato del Ministri «considererà come agire di conseguenza».

 

Continua qui: https://www.ilpost.it/2018/05/07/azerbaijan-consiglio-europa/

 

 

 

 

 

 

 

ARTE MUSICA TEATRO CINEMA

È morto Ermanno Olmi, addio al visionario, imprevedibile regista del nostro cinema

di ROBERTO NEPOTI – 7 maggio 2018

L’autore aveva 86 anni, da alcuni giorni era ricoverato ad Asiago, in provincia di Vicenza. Il suo capolavoro rimane ‘L’albero degli zoccoli’. Una lunga carriera segnata da titoli dolenti e toccanti come ‘Il mestiere delle armi’ e ‘Torneranno i prati’

ROMA – È morto, all’età di 86 anni, il regista Ermanno Olmi. Era ricoverato da alcuni giorni all’ospedale di Asiago. Il grande regista bergamasco, autore di film bellissimi e amatissimi, se n’è andato avendo accanto la moglie e i figli. I funerali, come desiderava e in linea con una vita piena di affetti e amicizie ma riservata, si svolgeranno in forma strettamente privata.

Se dovessimo sintetizzare in un solo aggettivo il grande cinema di Ermanno Olmi sceglieremmo ‘imprevedibile’. All’inizio della sua fama (erano gli anni Sessanta), per film come Il tempo si è fermato, Il posto, I fidanzati gli fu applicata l’etichetta di cantore della gente comune, delle piccole cose: definizione non immotivata e anche apprezzabile, in un panorama cinematografico omogeneo e poco permeabile, dopo la fine del neorealismo, alla rappresentazione del quotidiano.

Continua qui: http://www.repubblica.it/spettacoli/cinema/2018/05/07/news/e_morto_ermanno_olmi-195723310/

 

 

 

BELPAESE DA SALVARE

Castello di Sammezzano: epopea di un bene culturale da salvare

Alice Bortolazzo – 4 maggio 2018

– APR 23, 2018 LUNEDì

Un castello in rovina, un’asta giudiziaria all’impasse e un movimento cittadino che lavora per sensibilizzare al recupero e alla valorizzazione del sito culturale. L’avventura di Sammezzano è diventata l’emblema di alcune importanti difficoltà che riguardano la tutela del patrimonio italiano, e attende ancora di essere salvato.

Sammezzano è uno splendido castello in stile orientale, uno dei maggiori esempi di arte eclettica tardo ottocentesca rimasti in Italia, sito a Reggello in provincia di Firenze. Di costruzione medievale e riconvertito nei secoli successivi in residenza privata, ha visto succedersi al proprio interno molte delle famiglie nobili fiorentine del Rinascimento – Medici compresi – fino all’arrivo del marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona, che ne ha completamente ridecorato l’assetto architettonico così come si può ammirare oggi nelle numerose fotografie. Il castello infatti, abbandonato all’inizio degli anni Novanta dopo svariati riusi e danneggiamenti subiti durante il secolo scorso, è ancora oggi inagibile al pubblico e le condizioni di pericolo a cui è sottoposto il patrimonio storico artistico al suo interno peggiorano di mese in mese. Negli ultimi trent’anni, Sammezzano è stato lasciato al consumo delle intemperie e senza difese dai continui atti di vandalismo e intrusione di curiosi, che ne hanno depredato molte parti preziose. Attualmente il castello presenta numerosi problemi strutturali, dalla caduta delle decorazioni murali delle sale monumentali, a veri e propri cedimenti dei solai al piano superiore, alla frana di una parte dei 165 ettari di parco all’inglese, che ha quasi perso il proprio assetto originario.

Continua qui: http://www.culturefuture.net/castello-sammezzano-epopea-un-bene-culturale-salvare/

 

 

 

 

CONFLITTI GEOPOLITICI

Vi spiego perché l’America e tutto l’Occidente hanno tanta paura dell’Iran

notizie.tiscali.it

di Alberto Negri, editorialista e inviato di guerra – 25 aprile 2018

L’Iran fa paura perché è un Paese indipendente, che non si è mai piegato alle direttive occidentali, con un regime assai discutibile ma in grado di preservare l’autonomia di uno stato che ha comunque 2500 anni di storia. Non solo. La sua influenza linguistica e storica è molto ampia e dal cuore del Medio Oriente arriva fino all’Asia centrale: gli iraniani sono una cultura, non solo un regime. E’ questo che temono l’Occidente e i suoi alleati che vorrebbero sottometterlo

L’incontro tra Macron e Trump alla Casa Bianca _ al quale seguirà quello con la cancelliera Merkel _ ci ha consegnato più interrogativi che punti fermi sull’accordo nucleare con l’Iran del 2015.

Continua qui: http://notizie.tiscali.it/esteri/articoli/iran-paura-usa/

 

 

 

Ci sarà una guerra tra Israele e Iran?

Il rischio c’è, e potrebbe essere combattuta in Siria: storia di una delle più intense rivalità del Medio Oriente, fatta di minacce, linee rosse e attacchi silenziosi

di Elena Zacchetti 6 maggio 2018

Lunedì scorso il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha mostrato a Tel Aviv una presentazione in powerpoint basata su alcuni documenti segreti rubati qualche mese fa in Iran dal Mossad, i servizi segreti d’Israele. Il programma nucleare dell’Iran è sempre stato di tipo militare, ha sostenuto Netanyahu, e i leader iraniani, sostenendo il contrario, hanno mentito a tutti per anni. Nelle stesse ore, mentre il discorso di Netanyahu veniva trasmesso in diretta televisiva, il Parlamento israeliano approvava una legge per cambiare il modo in cui in Israele si può decidere di compiere un attacco militare: non più tramite il consenso di tutto il governo, ma solo con l’autorizzazione congiunta del primo ministro (Netanyahu, appunto) e del ministro della Difesa (Avigdor Lieberman). E il giorno prima era successa un’altra cosa: alcuni F-15 presumibilmente israeliani avevano bombardato tre obiettivi militari iraniani in Siria, tra cui una base militare molto nota e importante chiamata T-4, a est della città di Homs.

 

Continua qui: https://www.ilpost.it/2018/05/06/guerra-israele-iran-siria/

 

 

 

 

 

Le critiche delle potenze occidentali all’intervento russo.
L’unità dei cristiani ortodossi, protestanti e cattolici per il ritorno dei rifugiati in patria.  Mosca (AsiaNews)

Arturo Lettieri – 50518

La fine delle operazioni militari contro l’Isis in Siria deve ancora essere portata a compimento, e non è ancora semplice trarne tutte le conclusioni, sia per quanto riguarda i pericoli del terrorismo mondiale, sia per i rapporti di forza tra gli alleati nella guerra contro il fondamentalismo islamico.

Ieri, nella sua prima visita in Siria, il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato un parziale ritiro delle sue truppe, che hanno “completato in modo brillante” il loro compito con la vittoria sullo Stato islamico.

Continua qui: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1562135190557826&id=100002840818373

 

 

 

Ancora antisemitismo militante per Abu Mazen

www.ilfoglio.it – 2 MAGGIO 2018

Per il presidente dell’Autorità palestinese gli ebrei sono stati massacrati a causa del loro “comportamento sociale legato all’usura e alle banche”

Mahmoud Abbas nell’ultima riunione del Consiglio nazionale palestinese di lunedì ha dichiarato che gli ebrei in Europa sono stati massacrati per secoli a causa del loro “comportamento sociale legato all’usura e alle banche”. Per Abu Mazen la religione non c’entra nulla con lo sterminio della popolazione ebraica in quanto “dall’undicesimo secolo sino all’Olocausto in Germania, gli ebrei in Europa occidentale e orientale furono sottoposti a un massacro ogni 10 o 15 anni” e questo a causa dei “loro comportamenti all’interno delle comunità nelle quali vivevano”.

 

Continua qui: https://www.ilfoglio.it/esteri/2018/05/02/news/abu-mazen-antisemitismo-shoah-colpa-comportamento-ebrei-192326/

 

 

 

ABU MAZEN, “SHOAH COLPA DEGLI EBREI”/ Timori per il quinto venerdì della “Marcia del ritorno”

Abu Mazen, bufera per frasi su Olocausto: “Causato da comportamento ebrei”. Netanyahu contro leader palestinese: “Patetiche frasi antisemite”. Ondata d’indignazione internazionale

 

 

 

2 maggio 2018 – agg. 02 maggio 2018, 21.14 Silvana Palazzo

 

Sicuramente le parole di Abu Mazen e le conseguenti reazioni hanno procurato grande preoccupazione riguardo quelle che potrebbero essere le ripercussioni in un periodo molto duro e di grandi tensioni vissuto sulla Striscia di Gaza nelle ultime settimane. Il prossimo sarà il quinto venerdì di proteste dei palestinesi per le celebrazioni della “Marcia del Ritorno”, occasione nella quale si sono fatti già registrare scontri che hanno portato purtroppo a vittime e a oltre mille feriti nelle precedenti manifestazioni. Il timore degli osservatori internazionali è che le parole di Abu Mazen possano sobillare una risposta ancor più dura da parte di Israele, e che eventuali disordini possano sfociare negli scontri più duri da quando le rievocazioni dei palestinesi della “Marcia del Ritorno” sono iniziate ogni venerdì sulla Striscia di Gaza. (agg. di Fabio Belli)

Continua qui: http://www.ilsussidiario.net/News/Esteri/2018/5/2/Abu-Mazen-Olocausto-causato-da-comportamento-ebrei-Netanyahu-attacca-Frasi-antisemite-su-Shoah-/818958/

 

 

 

Le parole di Abu Mazen e l’ipocrisia dei governi sul sionismo

di Sergio Cararo – 3 maggio 2018

DA LEGGERE CON MOLTA ATTENZIONE

Come prevedibile, dopo Usa e Israele, anche l’Unione Europea ha condannato il presidente dell’Anp Abu Mazen per il suo discorso al Consiglio Nazionale Palestinese. “Il discorso pronunciato il 30 aprile dal presidente palestinese Abu Mazen conteneva commenti inaccettabili sulle origini dell’Olocausto e sulla legittimità di Israele. Tale retorica gioverà solo a chiunque non voglia una soluzione a due Stati, che il presidente Abu Mazen ha ripetutamente sostenuto”.

Quando sentiamo che la parola d’ordine “pace in Medio Oriente, due popoli due stati” è regolarmente alla base delle dichiarazioni di leader politici europei e di chi vuole la pace, della sinistra e della destra europea, non possiamo non chiederci se c’è qualcosa che non quadra. Come mai un progetto così definito e con un consenso così unanime non ha mai fatto un passo in avanti negli ultimi venticinque anni dagli accordi di Oslo?

Continua qui: http://contropiano.org/news/internazionale-news/2018/05/03/le-parole-di-abu-mazen-e-lipocrisia-dei-governi-sul-sionismo-0103542

 

 

 

CULTURA

Il nuovo umanesimo che ci salverà

Ivano Dionigi 18 aprile 2018

L’Umanesimo ci deve soccorre non perché sia l’altra metà del pensiero, dei suoi interrogativi e delle sue soluzioni, non perché rappresenti l’altro punto di vista, ma perché tiene insieme i diversi punti di vista e li spiega. I tempi spiegano le tecnologie, ma l’Umanesimo spiega i tempi.

Il sapere tecnologico capta il novum del presente; ha lo sguardo rivolto in avanti; adotta il paradigma sostitutivo della dimenticanza; rincorre l’urgenza dell’ars respondendi; abita lo spazio; ha familiarità con la vita intesa come zoé, “principio vitale”; semplifica la complessità. Il sapere umanistico conosce il notum della storia; guarda avanti e indietro (il simul ante retroque prospiciens di Petrarca); adotta il paradigma cumulativo della memoria; conosce l’urgenza dell’ars interrogandi; abita il tempo; ha familiarità con la vita intesa come bios, “esistenza individuale”; interpreta la complessità.

Continua qui: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2018/04/18/il-nuovo-umanesimo-che-ci-salvera37.html?refresh_ce

 

 

 

 

Siamo davvero in un’epoca poco elegante, poco gentile, poco empatica.

Caterina Cavina – 2 maggio 2018

 

Ora farò la parte della vecchia trombona, ma davvero, siamo troppo legati al nostro sacrosanto diritto di arrabbiarci e di avere antipatie. Corso di aggiornamento. Arriva il noto esercizio: riconosci il comportamento aggressivo, passivo e assertivo. Io che dell’assertività ne sto facendo una scienza, direi un esercizio quotidiano e morale verso me stessa, rispondo più o meno “bene” individuando i comportamenti assertivi. Parliamo dell’aggressività, delle rispostacce, dei conflitti, sul luogo di lavoro.

Prima si è parlato di antipatia, di euristica. Il nostro cervello classifica le persone d’istinto come antipatiche o simpatiche, robe ataviche, tipo l’uomo che nella giungla appena vedeva un leone doveva o ferire o scappare, anche quando magari scambiava un gatto per un leone.

Vabbè, la temperanza sarà per un’altra volta.

Continua qui:

https://www.facebook.com/caterina.cavina?hc_ref=ARQBZORuFhN_e_qNk6BYLdPnftomdIku1SZnpZm4jhcA65qmK8PuhJDqbbKlFeZXikU&fref=nf

 

 

 

CYBERWAR SPIONAGGIO DISINFORMAZIONE

I Servizi segreti e Moro. Il merito di un uomo che sapeva guardare lontano

Mario Caligiuri – 8 maggio 2018

La riflessione di Mario Caligiuri in occasione della presentazione domani a Montecitorio del suo ultimo volume “Aldo Moro e l’intelligence. Il senso dello Stato e le responsabilità del potere”, Rubbettino Editore

Aldo Moro ha profondamente segnato la storia del nostro Paese. La sua figura, però, è schiacciata sulla tragica fine, lasciando talvolta in ombra la sua lunga azione politica. Eppure, negli anni della Guerra fredda, Aldo Moro è sempre centrale nelle fasi che hanno allargato la partecipazione politica, prima ai socialisti e poi ai comunisti. Ma è anche segretario della Democrazia cristiana durante il governo Tambroni, presidente del Consiglio in occasione del Piano Solo e ministro degli Esteri durante la strategia della tensione.

Continua qui: http://formiche.net/2018/05/moro-intelligence-servizi-segreti/

 

 

 

 

Lo 007 del Papa che fece affondare due corazzate italiane

Scritto il 06/5/18

 

E se Ratzinger avesse scelto quel nome pontificale, Benedetto, per alludere al pericolo del nuovo ordine mondiale che incombe sul pianeta? Ipotesi suggestiva, lanciata da una ricercatrice indipendente come Lara Pavanetto, intervenuta nella tramissione web-radio “Forme d’Onda”. Il predecessore omonimo del Papa tedesco, Benedettto XV, eletto al soglio pontificio nel fatidico 1914, passò alla storia come fermo oppositore della Grande Guerra, che di lì a poco avrebbe “rottamato” lo statico assetto europeo incarnato dagli imperi centrali. C’è la paura di un cambiamento teoricamente rovinoso, nel ricorrere dello stesso nome che – a distanza di quasi un secolo – due pontefici decidono di adottare, alla vigilia dello sconvolgimento epocale del mondo in cui vivono?

 

Continua qui: http://www.libreidee.org/2018/05/lo-007-del-papa-che-fece-affondare-due-corazzate-italiane/

 

 

 

DIRITTI UMANI – IMMIGRAZIONI

Negli Stati Uniti vogliono usare l’azoto per eseguire le condanne a morte

Un metodo oggi escluso anche per abbattere gli animali, visto quanto è potenzialmente doloroso: ma gli altri mezzi per eseguire le condanne scarseggiano

  • 8 maggio 2018

Alabama, Mississippi e Oklahoma hanno approvato l’uso dell’azoto per le esecuzioni dei prigionieri condannati a morte, con l’obiettivo di rimpiazzare le iniezioni letali, sempre più difficili da praticare a causa della scarsa reperibilità dei composti. La scelta ha portato a molti dubbi e critiche tra medici e associazioni per i diritti umani negli Stati Uniti, perché l’utilizzo dell’azoto liquido per uccidere i condannati non è stato mai praticato prima e di conseguenza non è chiara la sua efficacia. Come spiega il New York Times, il timore è che per provare a risolvere il problema della scarsità di mezzi per le esecuzioni se ne crei uno nuovo, introducendo un sistema non sperimentato e che potrebbe causare ulteriori sofferenze per i condannati.

 

Continua qui: https://www.ilpost.it/2018/05/08/stati-uniti-condanne-a-morte-azoto/

 

 

 

ECONOMIA

“La Stampa” Neocon ci ha già scelto il capo del governo.

Maurizio Blondet 5 maggio 2018

 

Prof. Guido Enrico Tabellini – Non l’avete mai eletto. Ma è stato rettore della Bocconi.

 

Da La Stampa:

L’identikit del premier guarda all’Europa e ai conti. Tra i favoriti Tabellini (1)

Il candidato del Presidente [Mattarella]: un economista che sia una garanzia di fronte ai mercati
Consumati sessantaquattro giorni di trattative, colloqui, trappole e consultazioni, Sergio Mattarella martedì prenderà in mano il destino della legislatura. I partiti sono ormai senza alibi. Fallito il tentativo di un governo fra centro-destra e Cinque Stelle, tramontata l’ipotesi Cinque Stelle-Lega e Cinque Stelle-Pd, non resta che tentare la strada di un esecutivo aperto a tutti.

Continua qui: https://www.maurizioblondet.it/la-stampa-neocon-ci-ha-gia-scelto-il-capo-del-governo/

 

 

Tasse a carico dei commercianti

Facebook, 7 maggio 2018

 

 

 

FINANZA BANCHE ASSICURAZIONI

Polizze vita, perché la Cassazione fa tremare le assicurazioni

di Valerio Vallefuoco – 07 maggio 2018

 

Le polizze vita sono da considerarsi tali solo se garantiscono la restituzione del capitale “investito”, altrimenti sono contratti di investimento ordinari. A dirlo è la Corte di cassazione con la sentenza 10333/2018, che conferma una pronuncia della Corte di appello di Milano, destinata a portare non poche preoccupazioni al mondo delle assicurazioni.

La Cassazione torna sull’annosa questione della differenza tra polizze assicurative e contratti di investimento attualizzando i principi di diritto già espressi in precedenza; ma fa anche un’importante precisazione sui contratti sottoscritti attraverso società fiduciarie. Secondo la Suprema corte se viene a mancare la garanzia della conservazione del capitale alla scadenza, il prodotto oggetto dell’intermediazione deve essere considerato un vero e proprio investimento finanziario da parte degli assicurati e non una polizza assicurativa sulla vita.

Continua qui: http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2018-05-05/polizze-vita-perche-cassazione-fa-tremare-assicurazioni-215511.shtml

 

 

 

 

 

GIUSTIZIA E NORME

Galles, polizia identifica erroneamente migliaia di potenziali criminali

08.05.2018

Il sistema europeo di riconoscimento facciale non ha avuto il successo previsto dalle autorità: da aprile 2017 l’intelligenza artificiale ha funzionato correttamente solo 450 volte. Lo riporta il Guardian.

Il sistema di riconoscimento facciale è stato installato in Galles nei luoghi pubblici più affollati. Il programma ha scaricato quasi 500.000 immagini di sospetti.

Continua qui: https://it.sputniknews.com/mondo/201805085978641-galles-polizia-identificazione-criminali/

 

 

 

Tutti i rischi del riconoscimento facciale

È una tecnologia veloce, comoda e che ha dei vantaggi. Ma già nel 2011 Eric Schmidt, ai tempi Ad di Google, la definiva “inquietante”. Eppure il riconoscimento facciale sarà presto onnipresente: se vogliamo evitare abusi, la legislazione non deve rimanere indietro

di Jacopo Bernardini – 7 maggio 2018

Il riconoscimento facciale è una tecnologia con cui stiamo familiarizzando. Facebook negli ultimi giorni ha iniziato a mandare avvisi per abilitarlo, Apple lo usa per sbloccare gli iPhone X e in Cina Alibaba ha di recente lanciato la possibilità di “pagare con un sorriso”. Funziona come un proiettore: ti spara in faccia una griglia di più di 30.000 puntini in modo da misurare la distanza tra i tratti più importanti del viso e creare una mappa 3D del tuo volto. È veloce, comodo e ha molti vantaggi. Ma porta con sé altrettanti rischi.

 

Continua qui: http://www.linkiesta.it/it/article/2018/05/07/tutti-i-rischi-del-riconoscimento-facciale/37981/

 

 

 

 

LAVORO PENSIONI DIRITTI SOCIALI

Sindacati e Confindustria uniti nella lotta contro i lavoratori

Scritto il 08/5/18

Pochi giorni fa la Corte dei Conti ha espresso un giudizio negativo sui contratti già stipulati nel pubblico impiego. Troppi i soldi dati a tutti e troppo pochi quelli legati al merito individuale, ha sentenziato. Il fatto è che i dipendenti pubblici hanno subìto quasi dieci anni di blocco contrattuale. Solo il recupero del costo della vita avrebbe comportato aumenti attorno ai trecento euro. Invece, come si sa, gli aumenti reali delle buste paga, quelli che ricevono tutti, sono stati tra i 50 e gli 80 euro lordi, cioè tra i 30 e 50 netti. E la magistratura contabile ora considera questi incrementi salariali eccessivi.

 

Continua qui: http://www.libreidee.org/2018/05/sindacati-e-confindustria-uniti-nella-lotta-contro-i-lavoratori/

 

 

 

 

LA LINGUA SALVATA

Appioppare

ap-piop-pà-re (io ap-piòp-po)

SignLegare a un pioppo, in particolare riferito alle viti; rifilare, affibbiare, attribuire

composto parasintetico di pioppo.

Capita che una parola sia tanto popolare, e che tutti la usino bene, sfruttandone al meglio e con proprietà le ricche possibilità espressive, e che pure in pochi si domandino che diavolo c’entrano i pioppi con l’appioppare.

Malinteso? No, non si scappa: consultando i dizionari,

 

Continua qui: https://unaparolaalgiorno.it/significato/A/appioppare

 

 

 

 

PANORAMA INTERNAZIONALE

La Turchia ritira il suo oro dagli USA per l’indipendenza dal dollaro

it.sputniknews.com – 6 maggio 2018

La Turchia sta aumentando le sue riserve d’oro e si riprende i suoi lingotti conservati a New York, scrive il quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine.

Gli analisti vedono in questa mossa un’escalation dello scontro tra la Turchia e gli Stati Uniti, in particolare da quando il presidente turco Erdogan parla esplicitamente della necessità di allontanarsi dal dollaro nella gestione del credito internazionale.

Continua qui: https://it.sputniknews.com/economia/201805065971350-finanza-geopolitica-Erdogan-moneta/

 

 

 

Vi spiego quale è la vera questione nordcoreana

Giancarlo Elia Valori – 7 maggio 2018

La testimonianza di Giancarlo Elia Valori, ospite di Kim Yong-Nam, presidente del Presidium dello Stato di Corea, al Palazzo dell’Assemblea del Popolo il giorno prima della cerimonia di Panmunjeom

Dopo la firma del documento comune tra le due Coree, durante il quinto summit, dopo il cessate il fuoco del 1953, possiamo finalmente osservare alcune costanti strutturali della questione intercoreana.

Moon Jae-in, il leader del Sud, ha chiesto a Kim Jong-un quando avrebbe potuto andare a visitare Pyongyang; e il leader nordcoreano gli ha risposto: “Anche adesso”.

Continua qui: http://formiche.net/2018/05/vera-questione-nordcoreana-coree/

 

 

 

POLITICA

Di Maio licenziato dagli italiani che ha preso in giro per mesi

Scritto il 07/5/18

Follie italiane. Luigi Di Maio grida al tradimento, dopo aver annacquato il programma e offerto i suoi voti sia all’antagonista euroscettico Salvini che al suo esatto opposto, cioè il Pd ultra-europeista rottamato dagli elettori – un partito fantasma, che non ha ancora trovato il coraggio di analizzare le ragioni della catastrofe renziana. Sconcertante? Almeno quanto Di Maio, che per due mesi ha proposto in “grillese”, sotto forma di “contratto”, l’antico refrain italico, “Franza o Spagna”. Tattica incresciosamente fallimentare, oltre che irritante: parla da solo il crollo dei 5 Stelle alle regionali in Friuli, dopo il flop della settimana precedente in Molise. Avvertimento esplicito: sorvolando sulle enormi ambiguità di Di Maio, in pellegrinaggio preelettorale nei santuari massonici della finanza inglese e americana, un elettore su tre aveva comunque concesso il suo voto ai 5 Stelle, per metterli alla prova. In poche settimane, Di Maio sembra aver bruciato il super-bonus del 4 marzo: i pentastellati sono considerati in calo verticale ovunque, e un sondaggio li “vede” addirittura sotto il 20%. Da qui il tentativo – involontariamente umoristico – di correre ai ripari in qualche modo, riesumando un profilo “da battaglia” con il fanta-referendum sull’euro. Credibilità, zero. «Mi verrebbe da dire: visto? Gli italiani chiedono davvero una politica diversa», avverte Marcello Foa.

 

Continua qui: http://www.libreidee.org/2018/05/di-maio-licenziato-dagli-italiani-che-ha-preso-in-giro-per-mesi/

 

 

 

 

 

 

 

SCIENZE TECNOLOGIE

Facebook che ascolta ciò che dite

Emanuele Cisotti 06/05/2018

 

Perché non è così, ma vi crediamo comunque se dite che vi è sembrato che lo facesse.

A prescindere da cosa ne pensiate di Facebook o della privacy sicuramente avreste sentito uscire dalla bocca di qualcuno le parole “Facebook ascolta ciò che diciamo”. È una storia ricorrente e di cui si torna a parlare spesso sopratutto quando succede che si parli di un certo prodotto o servizio ad un amico e poco dopo compare una pubblicità riguardante un prodotto identico o simile su Facebook. È una coincidenza notevole e la prima conclusione che viene in mente è che Facebook ci ascolti, che si tratti di una telefonata o semplicemente di avere il telefono con noi nella stessa stanza.

Questo articolo nasce da una discussione scaturita nel nostro gruppo Facebook e ho deciso di raccogliere le mie risposte e i miei pensieri sulla questione in un articolo, così da spiegare perché Facebook non ascolta ciò che dite e che, per quanto “bella”, è solo una coincidenza. O quasi. Lungi da me tentare di difendere Facebook per qualche motivo.

 

Continua qui: http://www.mobileworld.it/2018/05/06/facebook-che-ascolta-cio-che-dite-177613/

 

 

 

 

STORIA

Paolo Rumor: un potere segreto ci domina da 12.000 anni

Scritto il 05/5/18

Un’entità clandestina, sinistra perché invisibile. Segretamente dominante, e molto antica: vecchia di millenni, addirittura. «Mi addolora, aver scoperto l’esistenza di un’Europa nascosta e parallela: interviene nella politica e anche nella cultura, condizionando il nostro mondo». E’ qualcosa di proto-storico, quasi eterno: oggi, attraverso i suoi emissari, questa entità fantasma «agisce accorpando fattori monetari e produttivi, di cui paghiamo le conseguenze sulla nostra pelle», come si è visto nella débacle dell’ultimo decennio. «La distruzione dell’equilibrio monetario europeo è frutto di queste persone». Una cupola misteriosa di origine antichissima: avrebbe addirittura 12.000 anni. Paolo Rumor la chiama, semplicemente, “la Struttura”.

 

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